Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 June 2017

RASSEGNA QUITIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO


1 - L’UNIONE SARDA

Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)

Case per gli studenti, asse tra Comune e Università

Comune e Università assieme per trovare soluzioni al problema-alloggi degli studenti fuori sede. Ieri al primo incontro per mettere a punto le prime proposte hanno partecipato il sindaco Massimo Zedda, il rettore Maria Del Zompo, il prorettore vicario Francesco Mola, il direttore generale Aldo Urru, il direttore del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura Antonello Sanna e i rappresentanti degli studenti Giuseppe Esposito, Carlo Sanna, Francesco Stochino e Roberto Vacca.

«Vogliamo costruire un progetto condiviso di ampio respiro per individuare subito soluzioni operative - ha detto in apertura Del Zompo - Pensiamo ad agevolazioni concesse dal Comune per chi affitta un appartamento a studenti fuorisede o all’utilizzo di immobili di proprietà pubblica per creare una residenzialità diffusa in città. Ma non sottovalutiamo nemmeno la stipula di accordi specifici con i privati o gli enti che ci stiano a ragionare sulla preziosa presenza degli studenti universitari a Cagliari».

Zedda ha elencato quel che il Comune ha già realizzato. Recentemente in un’intervista pubblicata su L’Unione Sarda il sindaco ha difeso la scelta del campus universitario aprendo però alla realizzazione di altri alloggi nei tanti palazzi pubblici rimasti inutilizzati. Il confronto si è protratto per oltre due ore. In conclusione si è convenuto di costituire un tavolo permanente incaricato di avanzare proposte immediatamente operative per dare risposte concrete ad un problema urgente, la cui soluzione non è più rinviabile. Le prime idee potrebbero prendere forma in questi giorni, per essere ufficializzate entro breve.

 

2 – L’UNIONE SARDA

Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)

POLICLINICO.

«Il pronto soccorso accoglierà trentamila pazienti all’anno»

Macchinari nuovi e un minireparto di Radiologia interno

Fra 13 giorni chiuderà i battenti il pronto soccorso dell’ospedale Civile ed entrerà in funzione quello del Policlinico universitario di Monserrato. Dopo anni di graduale spostamento dei servizi nella Cittadella a pochi passi dalla 554, il 12 luglio ci sarà l’apertura ufficiale, ma l’inaugurazione sarà una settimana prima.

L’AZIENDA MISTA «L’apertura del grande e modernissimo Pronto soccorso al policlinico Duilio Casula è importantissima per l’azienda e per tutti i pazienti: offriremo alla popolazione un servizio sanitario sempre più all’avanguardia e di qualità», annuncia Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria. «Nella nuova struttura saremo in grado di gestire trentamila accessi annui, a fronte dei 19 mila del San Giovanni di Dio», aggiunge Rosanna Laconi, direttrice del Pronto soccorso, che sta guidando in prima persona la storica inaugurazione.

IL SERVIZIO Nella facciata principale del Policlinico sono state create due cosiddette “camere calde”, cioè ingressi riservati alle ambulanze: uno per i trasferimenti dagli altri ospedali e l’altro per gli accessi al Pronto soccorso. «Tanta tecnologia e materiali all’avanguardia in questi nuovi locali, permetteranno ai pazienti di sentirsi a proprio agio e al personale di operare nel modo migliore», spiega Laconi mentre gira per le stanze deserte del nuovo Pronto soccorso. Nella sala d’attesa ci sarà una persona fissa per accogliere i pazienti e gestire gli accessi alla sala del triage , dove verranno definite le priorità in base agli ormai tradizionali codici bianco, verde, giallo e rosso. Gli stessi colori caratterizzano le diverse stanze riservate alle rispettive gravità dei pazienti, con attrezzature all’avanguardia, telecamere e macchine che registrano e mettono in rete tutti i dati di chi è in cura al Pronto soccorso, che avrà anche una Radiologia riservata.

L’APERTURA Il 12 luglio ci sarà il passaggio di consegne dal Civile al Policlinico per le emergenze 24 ore su 24, ma dall’Azienda ospedaliero-universitaria assicurano che non si tratta di una chiusura totale dell’ospedale storico. «Potenzieremo il servizio diurno al San Giovanni di Dio che, come ospedale di giorno, ospiterà l’Oculistica con il Pronto soccorso oculistico, la Dermatologia, la clinica Odontoiatrica e l’Anatomia patologica. In più ci saranno il Day hospital e il Day surgery, i servizi ambulatoriali, la radiologia, il centro diabetologico e il centro prelievi», spiega il direttore generale Giorgio Sorrentino. Al Policlinico vanno le Medicine d’urgenza, la Rianimazione, la Cardiologia con l’Unità coronarica e l’Emodinamica.

Marcello Zasso

 

3 – L’UNIONE SARDA

Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)

Gabrielli, elogi alla Sardegna per l’antincendio

Il capo della polizia a Sassari

«La Sardegna non è molto esposta all’insicurezza, ma è appetibile per la criminalità nelle aree in cui qualche soldo gira»: così il prefetto Franco Gabrielli, capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza, dopo la cerimonia in cui ha ricevuto nell’aula magna il sigillo dell’Università di Sassari dal rettore Massimo Carpinelli. La sua soddisfazione per il lavoro delle forze dell’ordine sarde, l’ha sottolineata con una notizia freschissima: «Proprio oggi è stato catturato un latitante», l’albanese Mario Costin, che non era rientrato in carcere a Bancali dopo un permesso.

Un altro punto a favore dell’Isola, per Gabrielli, è la lotta agli incendi: «È la regione che si è meglio attrezzata con una flotta autonoma di elicotteri, il che indica sensibilità al problema». Detto dall’ex capo della Protezione civile, ha un peso.

Le dichiarazioni durante la cerimonia davanti al Senato accademico sono state invece più generali, ma quasi brutali nella loro incisività. «L’Italia è un Paese dalla doppia morale: pretende che ci si debba comportare in un certo modo ma nella prassi di tutti i giorni fatica a farlo. Lo spread tra istituzioni e cittadini sempre più sfiduciati sta proprio nella differenza tra ciò che dovrebbe essere e ciò che è». E ha fatto l’esempio degli stadi di calcio: «Ci sono impianti inagibili e poi per motivi di sicurezza si fanno svolgere le manifestazioni». La chiave è la responsabilità personale. «Ognuno di noi è chiamato non tanto a fare rispettare la legge, quanto a rispettarla. Chi sbaglia deve pagare: invece molto spesso qui chi sbaglia non paga».

Giampiero Marras

 

4 – L’UNIONE SARDA

Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)

Seminario legale

È in programma sabato nella facoltà universitaria di Giurisprudenza (alle 9) il convegno sul tema amministratori di sostegno


5 – LA NUOVA SARDEGNA

Prima pagina

Sigillo dell’Ateneo a Gabrielli

Cerimonia all’Università

Riconoscimento al capo della Polizia. «Istituzioni credibili»

«La responsabilità è la chiave della credibilità delle istituzioni»: l’ha detto ieri Franco Gabrielli, capo della Polizia dopo avere ritirato il Sigillo dell’Università dalle mani del rettore Massimo Carpinelli. E sulla Sardegna Gabrielli ha detto: «Non è un’area a rischio criminalità ma la guardia deve restare alta». MELONI E BAZZONI A PAG. 16

 

6 – LA NUOVA SARDEGNA

SASSARI – pagina 16

Il Sigillo dell’Ateneo al capo della Polizia

Gabrielli: «Sono un servitore dello Stato, onorato del riconoscimento. La responsabilità è la chiave della credibilità»

di Antonio Meloni

SASSARI Da oggi nell’ufficio romano del capo della polizia Franco Gabrielli, ci sarà un posticino speciale dedicato al sigillo dell’ateneo sassarese. Ieri, durante una cerimonia nell’aula magna dell’Università, il prefetto Garbrielli è stato insignito dell’onorificenza accademica dal rettore Massimo Carpinelli. La consegna del sigillo, che riporta il simbolo dell’ateneo turritano, inaugura una nuova consuetudine voluta fortemente dal rettore per premiare personalità del mondo scientifico, istituzionale e culturale che si siano distinte negli ambiti di competenza durante l’assolvimento del proprio incarico. Nell’aula gremita, davanti al senato accademico in seduta plenaria, presenti le autorità, Franco Gabrielli ha detto di essere molto onorato rimarcando, con la consueta verve, che si tratta di una scelta di prospettiva: «Si comincia con un personaggio minore per andare in crescendo - ha detto il capo della polizia - sono solo un servitore dello Stato e credo che il merito sia un tantino inferiore rispetto alle cose che ho fatto e che faccio». Diversi i punti salienti del suo discorso incentrato sul senso di responsabilità e sulla conseguente necessità di rispettare le regole come presupposti fondamentali per lo sviluppo della società civile e la tenuta delle istituzioni democratiche. Gabrielli si è soffermato molto su quella che ha definito una sorta di distonia fra prassi e teoria come carattere tipico del nostro paese: «La pretesa del rispetto delle regole che spesso non trova riscontro nella concretezza della prassi quotidiana di ogni individuo». Il capo della polizia ha detto inoltre di essere convinto del fatto che la crescente sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni ha proprio questa matrice «la non perfetta rispondenza tra teoria e prassi, da qui la necessità irrinunciabile di rispettare le regole e la piena assunzione di quella responsabilità da cui deriva la crescita civile». Il sindaco Nicola Sanna ha ringraziato Franco Gabrielli e tutte le forze dell’ordine per il costante lavoro a garanzia della sicurezza dello Stato e ha assicurato che i sardi sapranno dimostrare solidarietà umana nell’accogliere gli stranieri. Sulla stessa frequenza il rettore Massimo Carpinelli quando ha spiegato le ragioni della scelta: «Ho inaugurato questa onorificenza con Franco Gabrielli perché è una persona che stimo, ma soprattutto perché c’è un forte legame tra l’Università e le altre istituzioni, condivido i valori espressi dal capo della polizia con particolare riferimento all’educazione alla responsabilità». Il prefetto Gabrielli è balzato agli onori delle cronache con la nomina a capo della protezione civile, ma la sua attività al servizio dello Stato risale alle prime indagini coordinate come funzionario della Digos. La sua carriera nell’antiterrorismo è proseguita fino al 2006, quando venne nominato direttore del Sisde (Servizio informazioni per la sicurezza democratica) per poi diventare, nel 2009, prefetto de L’Aquila, e in rapida successione vicecommissario vicario per l’emergenza Abruzzo, capo della protezione civile e quindi prefetto di Roma. A Franco Gabrielli venne affidato anche l’incarico di gestire l’emergenza immigrazione dal Nord Africa e la gestione complessiva delle operazioni relative al naufragio della Costa Concordia. L’incarico di capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza risale al 2016. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

7 – LA NUOVA SARDEGNA

SASSARI – pagina 16

«La criminalità intercetta flussi di denaro ovunque»

L’ANALISI SUL TERRITORIO

di Gianni Bazzoni

SASSARI «La Sardegna non è una regione particolarmente esposta a forme insidiose di criminalità, ma questo non vuol dire che non ci sia un grande lavoro da fare da parte delle forze dell’ordine. Perché è un territorio appetibile, e l’insularità non la mette al riparo dai rischi. Per fortuna ci sono aree in questa regione dove il soldo gira e le organizzazioni criminali non sono associazioni no profit o solidaristiche, vanno a intercettare i flussi di denaro. E bisogna stare in guardia». Franco Gabrielli, capo della polizia ha appena ritirato il Sigillo dell’Università dalle mani del rettore Massimo Carpinelli, ha al suo fianco il questore di Sassari Maurizio Ficarra e prima di spostarsi in questura si ferma un attimo a parlare di Sardegna, una terra che conosce bene. «Non viviamo sicuramente tempi tranquilli, ma io riterrei di non annoverare questo territorio tra quelli più esposti al rischio sicurezza». Il prefetto Gabrielli parla anche di un’altra materia che conosce altrettanto bene, quella degli incendi. E riconosce meriti all’assessora regionale all’Ambiente Donatella Spano che lo incontra mentre entra all’Università. «La Sardegna ha fatto passi significativi - dice - è la Regione che per gli incendi boschivi si è meglio attrezzata autonomamente sotto il profilo della propria flotta di elicotteri, e questo dimostra che esiste una sensibilità vera». E sui cambiamenti climatici, il capo della polizia dice che «non possono essere addebitati ai sardi e alla sua classe dirigente. Colgo un impegno sempre più importante da parte della Regione sui temi della Protezione civile. Negare i problemi sarebbe una forma di disonestà intellettuale ma occorre dare il giusto valore agli sforzi che si stanno compiendo per rendere il territorio sempre più sicuro». Un messaggio di speranza, quindi: i problemi sono tanti, le risorse sempre meno e i rischi elevati e complessi «ma la strada è quella giusta. Questa è la direzione che una comunità e le istituzioni che hanno la responsabilità della sicurezza devono seguire».

 

8 – LA NUOVA SARDEGNA

AGENDA – pagina 21

Ecco come lavorano gli storici

 "Nuove tecniche di documentazione e di analisi per una ricostruzione delle società dalla fine del V al III milennio a.C.". È il titolo del volume curato da Giuseppa Tanda che sarà presentato domani alle 17.30 nell’aula A del dipartimento di Storia, via Zanfarino 62, dal direttore Marco Milanese, Paola Basoli, Antonio Fornaciari.

 

9- LA NUOVA SARDEGNA

LOGUDORO GOCEANO – pagina 24

Erasmus, i giovani del Logudoro in Europa per corsi di formazione

L’Unione dei Comuni aderisce al programma internazionale "Plus" per la fascia dai 17 ai 30 anni

Periodi da 2 a 12 mesi in un Paese dove otterranno certificazioni valide a livello professionale

di Barbara Mastino

OZIERI Investe sui giovani l’Unione dei Comuni del Logudoro, la cui assemblea dei sindaci nei giorni scorsi ha approvato l’adesione dell’ente al programma Sve (servizio volontariato europeo) dell’Erasmus Plus, che consentirà a giovani del territorio tra i 17 e i 30 anni di frequentare dei percorsi di formazione a livello internazionale per poi mettere le proprie competenze al servizio della propria comunità. L’Unione deve ora completare l’iter - che va dall’accreditamento all’Agenzia Nazionale per la Gioventù (preliminare all’inserimento nel database della Commissione europea) all’affidamento a una società esterna della gestione del bando, della selezione degli aspiranti, partecipanti - ma si tratta di una procedura che dovrebbe completarsi in poco tempo e consentire in breve l’avvio dell’iniziativa. L’Erasmus Plus è un programma che offre ai ragazzi percorsi di formazione ispirati ad alcuni temi guida: cittadinanza europea, partecipazione, diversità culturale e integrazione, inserimento di giovani svantaggiati e sostegno e possibilità per i Neet ("Not in Education, Employment or Training", ovvero ragazzi che non vanno a scuola, non lavorano e non frequentano tirocini). Per il momento, l’Unione dei Comuni si limiterà a programmare l’invio di giovani del territorio all’estero, ma successivamente potrà anche pensare di proporre dei propri progetti di formazione, e accogliere nel Logudoro giovani provenienti da varie parti del mondo gestendo dei propri percorsi formativi. Una splendida opportunità per tanti ragazzi di Ozieri, Pattada. Tula, Ittireddu, Mores, Nughedu San Nicolò e Ardara, che potranno viaggiare e formarsi sul campo insieme ai loro coetanei europei. Lo Sve ha una durata minima di 2 mesi e una durata massima di 12 mesi (di solito 6 mesi) ed è finanziato da un fondo apposito della Commissione europea che copre completamente i costi di vitto e alloggio, un rimborso delle spese di viaggio fino a un massimale precedentemente stabilito a seconda della distanza, l’assicurazione sanitaria completa, la formazione linguistica del Paese di destinazione e persino una piccola indennità mensile (pocket money) di importo variabile a seconda del Paese di permanenza. Ogni volontario ha diritto all’affiancamento di un tutor e, alla fine del percorso, riceverà il cosiddetto Youthpass, che descrive e convalida l’esperienza di apprendimento: un documento che può essere di notevole vantaggio per il futuro percorso formativo o professionale del volontario, perché attraverso esso la Commissione europea certifica che l’attività di volontariato è riconosciuta come una esperienza d’istruzione nonché come periodo di apprendimento non formale e di apprendimento informale.

 

 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie