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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 June 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Da domani summit tra Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Usa e Ue
TRASPORTI, CAGLIARI PATRIA DEL G7
Alla Manifattura tabacchi si parlerà di accessibilità e tecnologie
Stiamo costruendo piste ciclabili, qualche segmento di metropolitana leggera e proviamo a dotarci di un Piano regionale della mobilità elettrica ma siamo ultimi in Italia per dotazione infrastrutturale e in 231esima posizione su 270 tra le regioni europee. L’indice di «accessibilità» della Sardegna è 20 punti inferiore alla media italiana e sulla base dei dati Isfort (l’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti), l’Isola ha un coefficiente di 32,3 se si parla di «facilità di raggiungere determinati territori utilizzando le infrastrutture esistenti». Per tacere delle deficienze del trasporto aereo.
 
Con questi (ed altri) primati la Sardegna - e Cagliari - si apprestano ad ospitare il G7 dei Trasporti, l’appuntamento dove da domani a giovedì i ministri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa, oltre alla Commissaria europea Violeta Bulc, parleranno di accessibilità e di valore sociale delle infrastrutture. Alla Manifattura tabacchi discuteranno di quanto le infrastrutture per la mobilità possano contribuire a migliorare le condizioni di benessere degli individui e a garantire condizioni di accesso non solo ai servizi essenziali (salute, scuola, ad esempio) ma anche a “pratiche sociali” che favoriscano una migliore integrazione sociale tra i differenti settori socio-economici.

L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
ACCESSIBILITÀ NEGATA Un tema che da anni fa da sfondo a gran parte delle decisioni politiche sarde. Del resto è di viabilità, accessibilità e deficit infrastrutturali che si parla quando si discute di chiusura di uffici postali o di caserme dei carabinieri, di accorpamento delle scuole o di taglio di servizi sanitari, come si sta facendo in questi mesi attorno alla delibera della giunta regionale sulla riorganizzazione della rete ospedaliera.
E proprio la presidenza italiana del G7 ha posto l’accento sul tema sociale, il meno approfondito e spesso trascurato. «Secondo le linee guida internazionali», scrive il ministero nel presentare uno dei temi del summit - “Riscoprire il valore sociale delle infrastrutture” - «le politiche di trasporto e la valutazione degli investimenti includono la sostenibilità economico-finanziaria (attraverso analisi costi-benefici) e la valutazione ambientale mentre non esiste una definizione condivisa di equità né una metodologia consolidata per una valutazione sociale». Trasporti scadenti o di buon livello possono giocare un ruolo fondamentale non solo per negare o garantire l’accessibilità a tutti, ma soprattutto per accrescere o ridurre il rischio di esclusione sociale.
TECNOLOGIE AVANZATE E mentre in Sardegna si aspettano strade migliori e cantieri che abbiano una fine oltreché un inizio, i Grandi del Mondo a Cagliari parleranno anche degli sviluppi tecnologici sui veicoli che promettono di essere anche i motori di un nuovo sviluppo economico e sociale. Lo scorso settembre, in Giappone, i ministri dei Trasporti del G7 hanno deciso che collaboreranno nella ricerca di tecnologie automatizzate e connesse del veicolo. E proprio a Cagliari faranno il punto sul lavoro fatto in questi mesi nei settori dell’interfaccia uomo-macchina, tra i quali la guida autonoma.
IL PROGRAMMA Oggi per tutta la giornata ci sarà un pre evento a cui parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Cagliari Zedda, il governatore Pigliaru e la rettora Del Zompo: verranno presentate le “buone pratiche” raccolte con la call for practice “Nice to meetyou G7” e verrà inaugurata la “G7allery” con le presentazioni dei progetti dal vivo. Domani arriveranno le delegazioni e ci saranno il benvenuto ufficiale del ministro Delrio e incontri bilaterali. Giovedì tre sessioni pubbliche: il discorso di apertura di Delrio, una sessione di lavoro sulle best practice nei sette paesi e la conferenza stampa finale.
Fabio Manca
 
 

L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Trasporti e ambiente
Fondi regionali per auto elettriche e punti di ricarica
Progetti innovativi nel settore della mobilità elettrica per adeguare i trasporti dell’Isola alla tutela dell’ambiente. È l’obiettivo della Giunta regionale che ieri ha presentato il Piano sulla mobilità elettrica. La dotazione finanziaria è di 15 milioni di euro. Previsti infrastrutture di ricarica dei veicoli, l’acquisto di auto elettriche e sistemi integrati di mobilità elettrica.  MURGIA A PAGINA 2

Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
GIUNTA. Al via nelle aree urbane gli investimenti sulla mobilità senza uso di carburanti
AUTO, NELL’ISOLA FUTURO ELETTRICO
Entro tre anni 650 stazioni di ricarica e mezzi per i turisti
Mentre sta per prendere il via a Cagliari il G7 dei trasporti, il presidente della Regione presenta il primo piano di Mobilità elettrica nella storia della Sardegna. Non è un caso. «Al summit si parlerà di presente e di futuro - ha spiegato ieri Francesco Pigliaru prima di illustrare il nuovo progetto da 15 milioni di euro - e a noi piaceva l’idea di raccontare ciò che stiamo facendo in uno degli ambiti più importanti del sistema trasporti, la mobilità elettrica appunto». 
L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
QUINDICI MILIONI Le risorse provengono dal Patto per la Sardegna che, ha puntualizzato il governatore, «nonostante lo scetticismo manifestato da qualcuno all’opposizione e nella stessa maggioranza, sta generando risultati importanti. Penso al metano, alla continuità territoriale, agli ammortizzatori sociali, all’edilizia scolastica». Dieci milioni sono destinati all’acquisto di veicoli elettrici e soprattutto alla realizzazione di 650 stazioni di ricarica, altri cinque per azioni di supporto alle imprese.
Entro il 2020 le stazioni di ricarica saranno dislocate tra le grandi aree urbane di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Olbia, nelle isole minori (La Maddalena, Carloforte, Asinara e Sant’Antioco), e nelle principali strade statali: 131, 131 dcn e 130. I Comuni coinvolti sono i primi otto per numero di abitanti, che complessivamente mettono insieme 865mila anime, il 52% della popolazione residente nell’Isola.
Tra le 650 colonnine, cinquanta saranno di tipo Fast Charging (con potenza superiore ai 22 kilowatt): lungo la Carlo Felice ce ne sarà una ogni 50 chilometri e si impiegheranno dai 15 ai 20 minuti per effettuare una ricarica dell’80%. Altre trecento saranno di tipo Quick Charging (potenza tra 7 e 22 kW), le rimanente di tipo Slow Charging (dai 3 ai 7 kW).
LE IMPRESE I restanti cinque milioni andranno alle aziende: alberghi, gestori di car sharing e autonoleggio, a chi opera collegamenti tra città, porti e aeroporti, e si occupa di promozione dell’ultimo miglio con mezzi elettrici. Scopo del piano, infatti, a parte la sostenibilità col taglio delle emissioni di Co2, è la promozione turistica.
Su questo aspetto, in particolare, si è soffermato Pigliaru: «Soprattutto in vista del prossimo anno dobbiamo lavorare per far venire sempre più turisti senza la propria auto, con la possibilità di avere a prezzi accettabili mobilità elettrica disponibile, e per la prossima estate sarebbe interessante poter fare una campagna marketing rivolta ai turisti, per dare l’idea molto precisa di una Sardegna che offre mobilità elettrica».
LE GARE I primi risultati saranno tangibili alla Maddalena, una delle isole minori alla quale sono stati destinati 600mila euro per l’acquisto di autobus elettrici. Questo perché, ha spiegato l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras, «è più facile partire a livello locale, in un luogo più contenuto come La Maddalena». In ogni caso la delibera è stata già pubblicata e «adesso siamo pronti a bandire le gare».
L’assessora ha dedicato una riflessione all’aspetto economico («sorprendente») dell’operazione: «Una volta infrastrutturata la 131, considerato che una ricarica elettrica costa 2 euro per kilowattora, percorrere Cagliari-Sassari costerebbe quattro, cinque euro al massimo». Ragionamenti che troveranno spazio anche nelle discussioni del G7 dei trasporti: l’intenzione della Giunta è portare questi progetti innovativi di mobilità elettrica come biglietto da visita con cui la Sardegna, da domani, si presenterà al mondo. Pigliaru però ammette che «i trasporti rappresentano uno dei problemi più gravi dell’Isola, nessuno più dei sardi sa quanto i trasporti possano costituire un limite a sentirsi inclusi». E per questo «con Baleari e Corsica porteremo al vertice una posizione chiara e netta su come le regole europee debbano tener conto dei problemi delle isole».
Roberto Murgia
 
I PRIMI TENTATIVI RISALGONO A QUASI DUECENTO ANNI FA Di auto elettriche si è ripreso a parlare solo negli ultimi decenni, ma la loro storia è antica almeno come quella dei veicoli a benzina: i prototipi risalgono al 1830, la prima auto vera e propria mossa da elettricità è della fine del XIX secolo.
NEL TERZO MILLENNIO RIPARTE LA RICERCA SUI VEICOLI “VERDI” Il motore elettrico, per i problemi legati alle batterie, viene presto soppiantato da quelli a benzina o gasolio. Tra la fine del XX secolo e gli inizi del XXI, però, la crisi dei combustibili fossili e le nuove tecnologie rilanciano l’auto elettrica.
RESTA IL NODO DELLA BATTERIA MA ORA IL “PIENO” È PIÙ FACILE I problemi sono l’autonomia delle vetture e i tempi di ricarica. Prima non si facevano più di 100 chilometri senza un “pieno”, alcuni modelli oggi toccano invece i 600. E anche per caricare la batteria si può fare molto più in fretta.
 
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
I RICERCATORI DI CAGLIARI
Progetto nato da una task force dell’Università
Nella redazione del Piano per la mobilità elettrica regionale recita un ruolo di primo piano il gruppo di ricerca di Energetica elettrica, coordinato dal professor Alfonso Damiano del Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica (Diee) dell’Università di Cagliari. L’attività di ricercatori cagliaritani si è sviluppata in virtù di un accordo di collaborazione stretto, su questi temi, con l’assessorato regionale all’Industria.
Nello specifico, il progetto prevede che il Dipartimento collabori attivamente per i prossimi quattro anni nello sviluppo e nel monitoraggio tecnico e scientifico del progetto. Due anni fa Alfonso Damiano - professore associato di Energetica elettrica e macchine elettriche, da sempre impegnato sui temi dell’energia - ha coordinato il Piano energetico ambientale della Regione Sardegna, in cui il nuovo progetto per la mobilità elettrica si inserisce coerentemente. Al team che fa ricerca con lui arrivano di frequente riconoscimenti nazionali e internazionali. L’ultimo, in ordine di tempo, risale a pochi giorni fa: Mario Porru, dottore di ricerca poco più che trentenne che ha discusso la tesi con Damiano, ha ricevuto uno dei più importanti riconoscimenti del settore dell’energia, il “Best PhD Thesis Award”, che viene assegnato dall’associazione che riunisce a livello mondiale gli ingegneri elettrici ed elettronici.
 
 

L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Provincia Medio Camp (Pagina 26 - Edizione CA)
SERRENTI
Corso di terra cruda
Una settimana di laboratori sulle tecniche costruttive in terra cruda. Succederà a Serrenti, la prima settimana di luglio, nella vetrina espositiva di Santa Barbara. Ad organizzate la full immersion è la Cattedra Unitwin Unesco dell’Università di Cagliari. “Architettura in Terra cruda, culture costruttive e sviluppo sostenibile», questo il tema dei laboratori curati in collaborazione con l’associazione internazionale Città della Terra e Manifattura urbana. Corso base: conoscere il materiale, terra battuta, adobe, blocchi di terra compressi e intonaci e finiture. Per informazioni: Labterra (Maddalena Achenza, labterra@unica). (ig. pil.)
 
 

L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
MURAVERA. La ripartizione
Servizi turistici, la giunta stanzia altri 60mila euro
Interventi per le politiche turistiche grazie ad una parte dei proventi della tassa di soggiorno. È quanto ha stabilito la giunta comunale puntando sull’accoglienza, sull’informazione e sul web marketing.
Sessantamila euro (su un totale di 220mila) nel complesso le risorse stanziate: diecimila euro per le associazioni di promozione turistica, 15mila per l’attivazione degli infopoint (Costa Rei e Muravera), 16mila per la realizzazione di stampe e cartellonistica di itinerari turistico-ambientali, archeologia e cultura. Altre risorse sono state destinate «all’implementazione della presenza territoriale sul web» (seimila euro), «alla formazione specialistica di addetti nel settore turistico con particolare riferimento al social media marketing» (settemila euro) e «ad azioni volte al miglioramento della sostenibilità del territorio» (seimila euro).
In quest’ultimo caso si tratta, fra l’altro, di onorare il premio che Muravera e il sud Sardegna hanno ricevuto lo scorso anno a Bruxelles, l’essere riconosciuti cioè come prima destinazione sostenibile in Europa: «Una certificazione - ha spiegato il sindaco Falchi - ottenuta grazie alla collaborazione con l’università di Cagliari e i Comuni di Villasimius, Cagliari, Pula e Domus de Maria. Ora cercheremo di includere anche Villaputzu e Castiadas». Il gruppo di minoranza in aula ha richiesto che il 20 per cento dei proventi dell’imposta vengano utilizzati solo a scopo culturale, in particolare per valorizzare Nuraghe Murtas e per istituire un premio regionale intitolato a Donna Francesca Sanna Sulis. (g.a.)
 
 

L’UNIONE SARDA
 
5 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
MUSICA IN BIBLIOTECA
Domani alle 19, nell’ambito della Festa della musica, è in programma, alla Biblioteca universitaria, un concerto. Parteciperanno Davide Mocci alla chitarra (musiche di Tarrega, Villa Lobos, Brouwer, Pasini, Sor, Albeniz) e Walter Agus al pianoforte (musiche di Mozart e Chopin).
 
 

L’UNIONE SARDA
 
6 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
CONVEGNO ALLA MEM
La Deputazione di storia patria per la Sardegna organizza, per domani alle 16 alla Mediateca, il convegno di studi “Il Codice Atlantico, Leonardo, Archimede e la Sardegna”. Dopo i saluti dell’assessore comunale alla Cultura Paolo Frau, parleranno Luisa D’Arienzo e Mirella Ferri.
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 20 giugno 2017 / Prima pagina
CONTRATTO
Trattative ferme il 23 sciopero all’Università.
GRIMALDI A PAGINA 17
 
Sassari - Pagina 17
Rapporti incandescenti fra le organizzazioni sindacali del settore e il rettore Massimo Carpinelli
TRATTATIVE IN STALLO ALL’UNIVERSITÀ, IL 23 SCIOPERA TUTTO IL PERSONALE
Il 22 le parti convocate dal prefetto per un tentativo di conciliazione. Contratto fermo da 9 anni
di Gabriella Grimaldi SASSARI Giorni di fuoco in ateneo. E non è soltanto un problema meteorologico. A scaldare il clima ci pensano i sindacati che per il 23 giugno hanno proclamato uno sciopero legato alla vertenza del personale tecnico amministrativo. Il giorno prima le parti (le organizzazioni dei lavoratori da un lato e il rettore o comunque i vertici dell’università dall’altro) sono convocate dal prefetto per un tentativo di conciliazione, una procedura di "raffreddamento", come di dice in sindacalese, anche se l’aria che tira non è di ottimismo sull’esito di questo incontro. «Preso atto del fallimento di ogni trattativa intrapresa con i vertici aziendali dell’università non resta altro che un’azione forte - si legge nella nota firmata dalle segreterie di Uil Rua, Cisl Federazione Università, Cisal Università e Federazione Confsal Snals -. Un’azione provocata dall’assurdo comportamento del rettore e del direttore generale che, nonostante reiterati appelli, anche in sede assembleare di tutto il personale hanno voluto ostinatamente affrontare in modo unilaterale la materia dell’organizzazione del lavoro e dei processi produttivi, in spregio alle più elementari regole della logica e del buon senso».La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la delibera del consiglio di amministrazione dell’ateneo del 19 maggio («fra l’altro non votata all’unanimità ma in un clima turbolento», dicono i sindacalisti) finalizzata al reclutamento di alcuni dirigenti utilizzando i punti organico che secondo le organizzazione dei lavoratori dovrebbero essere sfruttati per la stabilizzazione dei precari. «I compensi di una di queste figure - aggiungono le segreterie - basterebbero ad arruolare almeno tre giovani che attendono da anni un contratto definitivo». La dura nota fa poi riferimento all’ultimo rapporto Istat «che conferma l’esistenza di una pubblica amministrazione invecchiata, asciugata negli organici e affetta dal precariato. E nonostante un contratto nazionale fermo da 9 anni, nonostante gli stipendi siano i più bassi tra quelli della pubblica amministrazione e siano aumentati a dismisura i carichi di responsabilità, la risposta della controparte è assolutamente insoddisfacente». Fra i problemi che hanno reso i rapporti con il rettore Massimo Carpinelli incandescenti anche il progetto di ridurre i dipartimenti universitari dagli attuali 13 a 6-7. «Scelte illogiche e penalizzanti - concludono i sindacalisti -, alcune delle quali messe in pratica in maniera illegittima e delle quali chiediamo l’immediata revoca». Tutto si giocherà dunque nell’incontro davanti al prefetto. In caso di esito negativo si passerà ai fatti con lo sciopero generale del personale universitario, sia quello degli uffici di ateneo che quello in attività nell’azienda sanitaria Aou.

 
 

LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 20 giugno 2017 / Primo piano - Pagina 3
Per il governatore il summit è un’occasione unica per il futuro l’isola
Pigliaru: la nostra mobilità va garantita, è la priorità
di Umberto Aime CAGLIARI Chi sta male, più di altri può parlare della malattia. Nei trasporti, interni e oltremare, chi sta peggio di un sardo? Forse nessuno. Non per colpa sua, anche se pare colpito da chissà quale storica maledizione che lo vuole isolato. Neanche sempre per responsabilità diretta di chi lo governa, ma perché il sistema è sbagliato. La continuità territoriale dovrebbe essere un diritto acquisito, inviolabile, e invece per vedersela riconosciuta bisogna lottare, contrastare le bizze di troppi ed è una guerra che sfianca. «Serve una svolta», è stato detto più volte e il G7 dei trasporti - da domani e fino a giovedì a Cagliari - è l’occasione giusta. Il governatore Francesco Pigliaru l’ha ripetuto anche a un giorno dal taglio del nastro: «Qualcuno ha ironizzato sul fatto che il vertice si svolga proprio in Sardegna, dove i trasporti sono uno dei problemi più gravi, ebbene si fa qui da noi proprio per questo motivo». Il confronto. Di fronte a sette ministri e alla commissaria europea, la Sardegna vuol far capire che da troppo tempo quel diritto alla mobilità le è negato, o comunque appena, appena riconosciuto da Roma o da Bruxelles. «Nessuno più dei sardi - ha continuato Pigliaru - sa quanto i trasporti possano costituire un limite a sentirsi inclusi, a far parte di una comunità più dei nostri confini e ad avere pari opportunità rispetto ad altri territori. Per questo al G7 la Sardegna non sarà solo una "regione ospitante", ma sfrutterà l’occasione per parlare anche di quanto è accaduto in questi anni e potrebbe accadere nei prossimi». Più che il confronto con Canada e Giappone, Germania o Stati Uniti d’America, la Sardegna cercherà quello col ministro alle infrasfrutture Graziano Delrio, che da sempre è in buoni rapporti col governatore, e soprattutto con la commissaria europea Violeta Bulc, slovena, che sul riconoscimento o meno dello status d’insularità, è una delle richieste della Sardegna, non si è ancora espressa.La richiesta. «Proprio insieme alle Baleari e alla Corsica - ha ricordato Pigliaru dopo aver annunciato in passato- porteremo una posizione chiara e netta su come le regole europee debbano cambiare e tener conto dei nostri problemi. Noi che siamo isole periferiche abbiamo bisogno di molti più voli e anche più connessioni rispetto a quelle oggi consentite dai regolamenti dell’Unione». È il problema degli aiuti di Stato che hanno fatto penare la Sardegna fino alla condanna per uso improprio dei finanziamenti. Oggi le regole sono rigide, uguali per tutti, ricchi e poveri, meno che per gli attuali nove territori ultraperiferici d’Europa, ma in questo elenco di privilegiati, a ragione privilegiati, la Sardegna non c’è e non ci sono neanche le due isole alleate in questa sfida. La sfida. Perché di sfida si tratta - ha detto più volte il presidente Pigliaru - ed è una partita che lui di fatto ha aperto il 4 maggio 2016, con la consegna al premier in carica, era Matteo Renzi, del primo dossier ufficiale sul costo sociale ed economico dell’insularità. Con l’ultimo capitolo dedicato proprio alla necessità che «i vincoli europei, e per questo abbiamo bisogno del sostegno del governo italiano, siano meno rigidi nei confronti di chi, come noi, vuole garantirsi il diritto alla mobilità», c’era scritto. Lo stesso concetto, con qualche dato in più, in più sarà riproposto da domani alla commissaria europea e sarà questo il primo passo verso quel «riconoscimento dello status» che per la Sardegna è diventato indispensabile «se vuole ritornare a essere competitiva in Europa», come ha scritto l’istituto di ricerca universitario Crenos nell’ultimo rapporto. Ma il trattato europeo prevede che a presentare la richiesta-rivendicazione sia la Nazione madre, dunque l’Italia, e per questo ottenere durante i due giorni dell G7 l’appoggio incondizionato del ministro Delrio potrebbe essere decisivo. I tempi. È difficile dire se con la fine della legislatura nazionale alle porte, il voto sarà nei primi mesi del 2018, il governo Gentiloni riuscirà a sostenere la richiesta della Sardegna. Ma, come ha detto nei giorni scorsi il senatore Luciano Uras, Campo progressista, «entro settembre almeno la pratica dovrà essere istruita». Pigliaru, nella replica proprio a Uras, ha detto: «Che in questi anni più di un passo avanti è stato fatto e dopo una forte pressione sul governo nazionale, al G7 ci presenteremo ancora più forti insieme alla Corsica e alle Baleari, per avere le prime risposte concrete dopo aver ottenuto i finanziamenti extra con il Patto per la Sardegna».
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 20 giugno 2017 / Primo piano - Pagina 3
Fondi da Regione ed Europa per le colonnine di ricarica lungo le strade dell’isola
Veicoli elettrici, ecco 20 milioni
CAGLIARI Prezzi stracciati: appena cinque euro da Sassari a Cagliari, sono 220 chilometri, altrettanti per il ritorno. Con un’auto elettrica il viaggio alla fine costerà meno di una doppia, abbondante colazione al bar, contro gli almeno 40 euro di benzina, qualcosa in meno se il motore è diesel. Con una certezza in più: sulla Carlo Felice, nel 2020, la batteria potrà essere ricaricata in ognuna delle future cinque colonnine, distanti 50 chilometri una dall’altra, basterà attaccare la spina per ripartire dopo qualche minuto verso la meta. Lo stesso sarà possibile sulla 131 dcn Nuoro-Olbia e la statale 130 direzione Sulcis. Servirà soprattutto a ridurre le emissioni di anidride carbonica fino a rendere ancora più green la Sardegna. È questa la notizia racchiusa in una delle pagine del primo Piano regionale per la mobilità elettrica. Il finanziamento è stato deciso e approvato dalla giunta: 15 milioni arriveranno dalla cassaforte del Patto per la Sardegna, più altri 5 dai fondi europei. La quota più importante dell’investimento sarà destinata a installare 650 stazioni di ricarica da un capo all’altro della Sardegna. Il bando sarà pubblicato entro l’anno e prevede anche la gestione delle colonnine, per garantire alla fine la copertura di oltre la metà dei residenti in Sardegna, con il coinvolgimento nel progetto della Città metropolitana di Cagliari, delle reti urbane di Sassari, Olbia, Oristano e Nuoro, che da sole producono il 75% degli spostamenti quotidiani. Cinque dei 15 milioni saranno destinati invece alle imprese, in particolare alberghi, gestori di car sharing e autonoleggio, chi opera collegamenti tra città, porti e aeroporti, il cosiddetto ultimo miglio, mentre per il momento non sono previsti incentivi diretti ai privati che acquisteranno l’auto elettrica o ibrida. Infine parte del finanziamento riguarda La Maddalena (subito a disposizione 600mila euro), Carloforte, Sant’Antioco e l’Asinara: la Regione le vuole trasformare molto prima del 2020 in isole dove un domani dovranno viaggiare solo auto e pullman elettrici. «Vogliamo ridurre in fretta - ha detto il governatore Francesco Pigliaru - le emissioni di Co2. L’Europa s’è posta l’obiettivo di un taglio del 30% entro il 2030, le Regioni d’Europa sono andate oltre e puntano al 40-50. In Sardegna, dal 1990 al 2014, siamo già al 20 e quindi non siamo lontani dall’obiettivo. Dobbiamo crederci, per dare un’immagine sempre più attenta all’ambiente e alla salute».A tracciare il Piano che coprirà le lunghe percorrenze, compresa la mappa delle colonnine, è stato il dipartimento di energia elettrica dell’università di Cagliari, e in particolare il gruppo coordinato da Alfonso Damiano: «Abbiamo puntato - dice - a coprire le aree più popolate per incidere da subito sulle emissioni causate dal consumo dei carburanti tradizionali e siamo riusciti a mettere insieme un progetto di infrastrutture diffuso e credibile». L’assessora all’industria Maria Grazia Piras: «Il Piano è un passo importante verso mobilità elettrica in Sardegna e sviluppo sostenibile. Avevamo preso un impegno, l’abbiamo mantenuto e ora comincia una sfida entusiasmante. Vogliamo far arrivare sempre più turisti senza auto al seguito, per poi dar loro la possibilità di noleggiare mezzi elettrici a prezzi accettabili».
 
 
 

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