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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 June 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 

L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di martedì 6 giugno 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
In evidenza
Studi nel Golfo, ecco i risultati
Saranno presentati domani alle 9 nella sala Anfiteatro della Regione in via Roma 257 i risultati della campagna oceanografica condotta nel Golfo di Cagliari dall'Università attraverso il gruppo di ricerca “Coastal and Marine Geomorphology Group”.
 
 
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 6 giugno 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Università
È morto Alessandro Tagliamonte
Università in lutto per la scomparsa di Alessandro Tagliamonte, morto dopo una lunga malattia domenica a Perugia all'età di 80 anni. Il professore è stato titolare della cattedra di Farmacologia nella facoltà di Medicina dell'ateneo di Cagliari per più di 20 anni, incarico che lasciò all'inizio degli anni Novanta per andare a insegnare all'università di Siena. Tagliamonte si è sempre distinto per il grande lavoro svolto nello studio di una cura delle tossicodipendenze, in particolare quella da eroina.
«Il nostro ateneo lo ricorda anche per il suo impegno pionieristico nella cura dei tossicodipendenti a cui si è dedicato con rigore scientifico e una grandissima umanità per le necessità di questo peculiare tipo di pazienti» si legge sul sito internet dell'università cagliaritana.
I colleghi dell'ateneo toscano, invece, lo ricordano in maniera particolare per gli studi più recenti dedicati al «meccanismo di azione, farmacocinetica e tossicità cronica dei farmaci di abuso e sui modelli sperimentali per lo studio del disturbo post-traumatico da stress».
 
 
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di martedì 6 giugno 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
POLICLINICO UNIVERSITARIO. Tre monitor saranno sistemati nelle hall della cittadella
Festival letterario all'ospedale
Diretta streaming di “Leggendo metropolitano” per i pazienti
La cultura finisce in ospedale. Nessuna malattia (anche se, a queste latitudini, non sembra attraversare un buon momento). Entra in ospedale con una finalità quasi terapeutica: da giovedì a domenica i pazienti del Policlinico universitario potranno assistere, in streaming, a una serie di incontri inseriti nel programma della settima edizione del festival internazionale di letteratura “Leggendo metropolitano”, ospitato ai Giardini pubblici.
L'IDEA È stato proprio il direttore artistico del festival Saverio Gaeta a voler proporre gli incontri anche ai pazienti del Policlinico. «Visto che in passato», ha raccontato nel corso della conferenza stampa, «ho fatto il clown dottore, conosco le realtà ospedaliere. E so quanto è importante regalare qualche momento di serenità ai pazienti». Ma ci sono anche ragioni pratiche. «Perché non approfittare del fatto che i bandi pubblici per gli spettacoli danno attenzione - e quindi punteggio - a chi tiene in debita considerazione i disabili? E perché non sfruttare le nuove tecnologie? Un collegamento in streaming è a costo zero».
ASSL Un'idea immediamente sposata dal management dell'Azienda ospedaliero-universitaria. «Sono bastate due o tre telefonate per organizzarsi», ha svelato Gaeta. Dall'altro capo del telefono c'era il direttore generale Giorgio Sorrentino. «Curiamo», ha spiegato, «le persone. Ci prendiamo cioè cura di loro. E questo significa che non dobbiamo preoccuparci esclusivamente di far guarire i nostri pazienti. La cultura è un tassello importante nel benessere delle persone. E, dunque, non può restare fuori dagli ospedali». Sorrentino ha anche approfittato della conferenza stampa per “fare cultura scientifica”. «Serve avere conoscenza per evitare, per esempio, che circolino tutte quelle sciocchezze che si leggono sui vaccini».
IL PROGRAMMA Undici gli incontri ai quali potranno assistere i pazienti ricoverati al Policlinico. L'Azienda ha sistemato i monitor in tre diversi punti della cittadella: il primo, il più grande, è nella hall principale dell'ospedale; nella hall del blocco materno-infantile e nella sala conferenze della direzione sanitaria gli altri punti di incontro. Si parte giovedì alle 19 con “La modestia del passato” nel corso del quale la regista Francesca Bono, lo scrittore Carmine Abate e la scrittrice indiana trapiantata in Italia Laila Waida parleranno delle identità che i migranti portano con sé. Tra gli undici incontri anche quello con il giornalista Lirio Abbate che ripercorrerà l'inchiesta “Mafia capitale” e con i giornalisti esperti di politica internazionale Bernard Guetta, Bernardo Valli e Gigi Riva. Ma ci sarà spazio anche per temi più leggeri: domenica alle 22, l'ultimo incontro del festival “Una ragione per lottare” propone un confronto tra il coach dello scudetto della Dinamo Sassari Meo Sacchetti e il giornalista de L'Unione Sarda Nando Mura.
LE REAZIONI Inutile dire che l'idea è stata ben accolta anche dai pazienti dell'ospedale, spesso annoiati per la loro condizione in cui «il tempo sembra non passare mai», come sottolinea Angela Boi, neomamma. «È un'iniziativa interessante», aggiunge Barbara Loddo, barista di Capoterra, «soprattutto per chi aveva già seguito il festival gli scorsi anni e non vuole perderlo, nonostante sia ricoverato. Ed è curioso il fatto che chi non conosce la rassegna si possa magari appassionare proprio attraverso l'ospedale». Anche Luigi Serreli, medico della direzione sanitaria del Policlinico, ha mostrato il suo apprezzamento per il coinvolgimento dei pazienti in questa iniziativa: «Potersi distrarre con la cultura è fondamentale».
Marcello Cocco (ha collaborato Laura Sau)
 
 
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di martedì 6 giugno 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
L'International Inner Wheel venne fondata nel 1977
Donne del Rotary in festa per i 40 anni di attività
Appuntamento speciale per il Club Cagliari dell'International Inner Wheel: questa sera, nella “Corte in Giorgino” sarà infatti festeggiato il quarantesimo anniversario di attività.
IL PROGRAMMA La fondazione - che risale al 28 giugno del 1977 - avvenne per iniziativa dell'allora presidente del Rotary Cagliari, professor Angelo Cherchi, e di un gruppo di mogli di rotaryani (diciotto per l'esattezza, tutte qualificate esponenti della cultura e delle professioni).
Dopo i saluti della presidentessa del Club, Franca Granata, e di rappresentanti delle istituzioni cittadine e del Rotary, il programma della manifestazione prevede gli interventi di Maria Del Zompo, Rettrice dell'Università cittadina, e di Gianni Filippini, direttore editoriale de “L'Unione Sarda”. Il Club Inner Whell (la ruota nella ruota che è il simbolo mondiale del Rotary) fa parte del Distretto 2080. La prima presidentessa è stata Gianna Peretti, al suo fianco Rosellina Corona nel ruolo di segretaria. Dopo la Peretti, alla presidenza si sono susseguite personalità molto note e stimate. Dirigenti e socie hanno assicurato al sodalizio anche il prestigio di un'attiva e apprezzata presenza in campo internazionale. Al vertice del Club c'è attualmente Franca Granata, appena riconfermata per il secondo mandato.
LA STORIA Nei quattro decenni trascorsi sono cresciuti gli impegni culturali e sociali del Club e, di pari passo, il vasto consenso dell'opinione pubblica, non solo locale. Le Innerine hanno infatti promosso e attuato una lunga serie di iniziative culturali, di assistenza e solidarietà. Gli interventi sono stati realizzati con lo spirito di servizio che caratterizza il Rotary e quindi nel segno della comprensione e della tolleranza.
 
 
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di martedì 6 giugno 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
UTA. La Limantria dispar divora le foglie, disperati gli agricoltori
Ettari di bosco devastati da un'invasione di insetti
Le enormi chiazze grigie alle pendici della montagna sono visibili a chilometri di distanza. Si moltiplicano e divorano il verde, come se fossero il risultato di un incendio, ma non è così: a devastare i boschi di Monte Arcosu è la Limantria dispar (erroneamente scambiata con la processionaria ), un insetto distruttivo che priva le piante del fogliame. A preoccuparsi sono i proprietari dei terreni lungo la strada vicinale S'Utturu de is Paus, nelle campagne di Uta. Da qui, e per migliaia di ettari, i rami di lecci, eucalipti, corbezzoli, lentischi e ginepri sono nidificati da farfalle, ognuna delle quali impianta 300 uova da cui nascono le larve killer, oltretutto urticanti per la pelle umana.
L'ALLARME «Abbiamo segnalato il problema a Corpo forestale, Comune e Regione raccogliendo decine di firme», dicono Salvatore Lecca e Samuele Zucca: «Qui la vegetazione era foltissima. Ci vorrebbe un intervento dell'Agris, come avvenuto in passato in Gallura, altrimenti si rischia che l'epidemia intacchi pure l'oasi Wwf». I due mostrano il disastro ambientale lungo un sentiero invaso da sciami di farfalle. In 60 anni a Monte Arcosu, Salvatore Lecca non aveva mai visto nulla di simile: «Un mese fa, mentre lavoravo nel terreno, numerosi bruchi irritanti mi sono caduti addosso. Ho pensato che potessero essere loro a distruggere le piante: per devastarne centinaia ci mettono due giorni». Samuele Zucca aggiunge: «Già l'anno scorso avevamo notato qualcosa di strano, ma non sapevamo di che cosa si trattasse. Pare che dopo sette anni di attacchi le piante muoiano».
COME COMBATTERE «Contro le larve, soprattutto con prodotti biologici come il Bacillus thuringiensis, erogato con mezzi aerei», spiega Francesco Fois, entomologo dell'Università di Cagliari. «Per quanto riguarda la farfalla, è più complicato. Le infestazioni sono dannose, anche se secondo alcune scuole di pensiero potrebbero rafforzare le piante. L'anno scorso gli attacchi sono arrivati fino a Poggio dei Pini. In altre zone della Sardegna il problema è noto, le infestazioni sono cicliche, qui si è presentato più recentemente».
IL COMUNE Preoccupato per la situazione il sindaco, Giacomo Porcu: «Al più presto inoltreremo la richiesta dei proprietari a Regione ed enti preposti, in modo da sollecitarli a intervenire. Speriamo che si possa fare qualcosa: vista l'entità dell'invasione, non credo sarà semplice».
Lorenzo Ena
 
 
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di martedì 6 giugno 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
SENORBÌ, ALTERNANZA TRA SCUOLA E LAVORO
Gli studenti dell'istituto di Luigi Einaudi sono (quasi) pronti per fare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Sono arrivate a conclusione le numerose proposte formative del progetto di alternanza scuola-lavoro previsto dalla legge sulla “Buona Scuola” che ha visto protagonisti i ragazzi delle superiori di Senorbì.
Nel corso dell'anno scolastico gli studenti hanno offerto il loro contributo nelle operazioni per la messa in sicurezza della documentazione dell'Archivio storico comunale di Cagliari (interfoliazione, asciugatura e trattamento delle carte rovinate) danneggiato dalle piogge torrenziali dello scorso autunno. Alcuni di loro si sono appassionati all'archivistica tanto da decidere di iscriversi al corso universitario di Beni Culturali della Facoltà di Lettere, una volta conseguito il diploma.
Le altre attività svolte durante l'anno: partecipazione all'apertura del Planetario di Cagliari, presentazione del libro di Lorenzo Baldo “Suicidate Attilio Manca” (il giovane medico urologo vittima della mafia) e marcia contro tutte le mafie a Olbia in collaborazione con l'Associazione Libera, partecipazione alle giornate Fai di Primavera e a Monumenti Aperti con l'accoglienza dei visitatori nella Cripta di Santa Restituta a Cagliari.
L'ultimo tassello del percorso degli studenti è stato messo in occasione del convegno su Giulio Angioni tenuto, lo scorso fine settimana, nel parco di Monte Luna con la presentazione da parte degli studenti di un'accurata indagine antropologica. (sev.sir.)
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 6 giugno 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 38
La Lawrence university e l'ateneo di Cagliari hanno presentato uno studio sull'antico gioco d'azzardo diffuso in Sardegna
DA BITTI AGLI USA, VIA AL PROGETTO "MORRA GAME"
di Pasquale Farina
BITTI È stato presentato alla Lawrence technological university in Michigan "The morra game - Progetto morra", una ricerca sull'antico gioco d'azzardo partita dalla Sardegna nell'agosto 2016, quando, durante un esperimento/torneo svoltosi a Bitti, fu raccolto un corposo dossier sulla materia. Il progetto. «The morra game - racconta Franco Delogu, docente di Psicologia alla Lawrence University - è uno studio che sto portando avanti con l'Università del Michigan e il dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell'ateneo di Cagliari tramite la psicologa Carla Meloni. Con ricercatori delle diverse discipline analizziamo gli aspetti del gioco per aprire una nuova finestra all'esplorazione della cognizione umana, tra cui le abilità della memoria a breve termine. Siamo molto interessati anche agli aspetti antropologici, storici e linguistici legati al gioco, e per questo il gruppo include matematici, informatici, antropologi e persino un giovane regista, Alessandro Cattaneo, che sta raccogliendo straordinario materiale audiovisivo in giro per l'isola».Le origini del gioco. La morra era conosciuta già nell'antico Egitto. In una tomba di un alto dignitario di corte vissuto intorno al 750 avanti Cristo si vede il defunto stendere il braccio con un numero, contrapposto a un altro giocatore. Dopo essersi diffusa nel mondo greco, riscosse ancor più successo durante la dominazione di Roma. Dall'epoca dei Cesari ci sono pervenute diverse manifestazioni scritte. Ne parla anche Cicerone, che scrive «dignus est quicum in tenebris mices», ossia «è persona degna quella con cui puoi giocare alla morra al buio». Dai latini era indicata come «micatio», dal verbo «micare», che per esteso era «micare digites», ossia protendere le dita nel gioco ed espansione. L'ampiezza dei confini dell'impero e l'invio dei legionari, dai quali era molto praticata, ne ha permesso una larga diffusione. Oggi è presente in diverse zone che si affacciano sul Mediterraneo, come la Corsica, nella regione spagnola di Teruel, nell'area istriana della Slovenia, in Calabria, Basilicata e ovviamente in Sardegna. «Si gioca generalmente nella lingua o dialetto del posto - spiega Delogu - a Teruel in catalano, a Ilonse e Pierlas in lingua d'Oc, e da noi in sardo. Da questo punto di vista sembra essere un'importante voce per tenere vivo il senso di appartenenza, di autonomia culturale, senza derive folkloristiche».L o studio. Nel torneo di Bitti si sono confrontate sedici copie di esperti murratori provenienti da diversi centri della Sardegna, e con la tecnologia della Spena Computer sono state videoregistrate le partite, intervistati i giocatori, raccolti i dati miografici sul movimento delle braccia e della mani. «È da allora - continua Franco Delogu - che alla Lawrence Tech e a Cagliari, con i ricercatori Vassili Casula, Andrea Atzeni, Silvana Mula e Veronica Muggianu sotto la supervisione delle professoresse Meloni e Fanari, stiamo lavorando all'analisi dei dati e adesso iniziano a emergere i primi risultati. Si comincia a capire, ed è la parte più divertente, che i murratores più bravi riescono a controllare la tentazione di giocare più spesso determinati numeri rispetto ad altri, mentre i meno bravi non giocano tutti i cinque numeri con la stessa frequenza. I più esperti sembrano inoltre possedere una comprensione intuitiva delle diverse probabilità di vincere con i diversi numeri che si giocano».Le ragioni della ricerca. Per il professor Delogu sono diverse. «La morra - precisa - offre un' affascinante nuova prospettiva per studiare la doppia natura dei processi cognitivi. È veloce ma richiede attenzione, ha aspetti di automaticità ma si basa sul controllo volontario del comportamento. È un "ibrido" ed è un ottimo ambiente in cui mettere alla prova la dual-processing theory, teoria che separa i processi automatici da quelli volontari. Ci sono poi gli aspetti di psicologia sociale e antropologica, come la grande fisicità e irruenza vocale con la quale viene giocata, che contrasta con la natura squisitamente logico-matematica del gioco. Per non parlare poi della postura dei giocatori, che in Sardegna è sempre stereotipata: rigidità del tronco, gambe allargate e leggermente flesse, e ancora l'estrema rapidità del gesto del braccio e della mano, aspetti questi già studiati da Ignazio Capitella nella sua analisi della "cinesica" del corpo nelle comunità barbaricine. Ma il fascino maggiore di questo progetto sta nello studio dei processi logici e matematici dei giocatori, che devono mostrare i numeri nella maniera più casuale possibile e allo stesso tempo cercare di prevedere quelli dell'avversario. Combinazioni che non sono date da un freddo mezzo, come i dadi o le carte rimescolate, ma da un confronto con un altro essere umano. L'abilità e la bellezza della morra sta proprio nel capire rapidamente i limiti dell'avversario e nascondere le proprie intrinseche debolezze».


 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 6 giugno 2017 / Sassari - Pagina 30
TECNOLOGIE ALIMENTARI E PROGETTI PILOTA
La seada gluten free avrà
una scadenza più lunga
SASSARI Portare nel mercato un prodotto della tradizione - la seada - ma adatto ai celiaci perché senza glutine e con un'importante innovazione: una data di scadenza più lunga. È questa l'idea alla base di "Pasglufree", progetto pilota promosso dall'Azione "Innovare" gestita dall'Ufficio trasferimento tecnologico dell'Università di Sassari, che annovera una squadra composta in gran parte da ricercatori del dipartimento di Agraria dell'ateneo e del Parco di Porto Conte Ricerche. Ricercatori nel campo delle tecnologie alimentari che non lavorano da soli ma in stretto collegamento con alcuni pastifici sardi. Si chiamano Antonio Piga, Costantino Fadda, Alessandra Del Caro, Anna Maria Sanguinetti, Giangiacomo Milella, Angela Scanu, Pasquale Catzeddu, Paola Conte e Pietro Paolo Urgeghe. Dare corpo ad altre storie come la loro, storie di successo che sanno trasformare la ricerca scientifica in un supporto alle imprese del territorio, è l'obiettivo dell'iniziativa "Missione sviluppo: Uniss incontra le imprese", in programma nella sede centrale dell'ateneo in piazza Università per l'intera giornata di martedì 13 giugno. L'Ateneo vuole inaugurare una nuova stagione di dialogo tra l'Università e le imprese, mettendo a punto anche il nuovo servizio Imprese@uniss. La seada per celiaci non è una novità assoluta perché la ditta "Isola della Salute" produce da tempo una seada gluten free ma la commercializza come prodotto surgelato. La nuova sfida è stata, dunque, quella di mettere a disposizione dei consumatori un prodotto fresco con una "shelf life" più lunga (letteralmente vita da scaffale, cioè scadenza). È stato creato con questo scopo il progetto "Pasglufree" che ha coinvolto per l'appunto "Isola della salute", "La Sfoglia d'oro" e "Sapori di Sardegna", produttori di pasta fresca, ed "Enodolciaria", specializzata in commercializzazione di prodotti locali.
 
 
 


9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 6 giugno 2017 / Sassari - Pagina 30
IN BREVE
UNIVERSITÀ Bando per assumere un agricoltore
Il Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari - per le esigenze dell'Azienda "M. Deidda" - Ottava -Sassari, intende procedere ad una selezione per l'assunzione di un agricoltore e operaio agricolo per le esigenze dell'Azienda "M. Deidda" - Ottava -Sassari. Il concorrente deve essere specializzato in colture di pieno campo. La durata del rapporto di lavoro sarà di 150 giornate nel periodo che va dal giugno a dicembre 2017. Gli interessati dovranno recarsi al l Centro dei servizi per l'impiego, in via Bottego 1, a Sassari fino al 14 giugno per partecipare alla selezione. L'avviso integrale è disponibile all'albo del Centro servizi per l'impiego di Sassari e pubblicato anche nell'albo dell'Università.
 
 
 
 

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