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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 May 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA
 
 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 18 maggio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Il lavoro di due docenti dell'Università
QUEL GENIO DI CAMILLERI
Una collana e un sito dedicati allo scrittore
Un fenomeno da studiare, a cominciare dal linguaggio usato per gli oltre cento libri che hanno conquistato i lettori. Lo scrittore Andrea Camilleri martedì ha ricevuto la visita di due docenti dell'Università di Cagliari che hanno presentato al diretto interessato i “Quaderni camilleriani” e il sito Camillerindex, due lavori dedicati proprio all'autore di tanti best seller. I Quaderni sono una collana che raccoglie studi dedicati alle prospettive di ricerca che dagli ambiti filologici e letterari si proiettano verso gli studi sulla traduzione dei testi e la mediazione tra le culture. Tra il 2016 e il 2017 sono stati messi in rete i primi tre volumi che riaffermano il legame dello scrittore con l'ateneo e la prospettiva internazionale che il Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica ha esplorato in questi anni organizzando una rete di studiosi operanti nelle Università di Málaga, Barcellona, Fortaleza, Sassari, Pécs, Parigi e Città del Messico. Questa attività è stata al centro di numerosi seminari che si sono svolti a partire dal 2004 e che hanno poi avuto cadenza annuale dal 2013 al 2017. Il sito Camillerindex intende «contribuire allo studio della vasta opera camilleriana, proponendo un indice dei nomi, dei toponimi, delle cose notevoli, delle parole e delle espressioni presenti negli oltre cento titoli scritti da Andrea Camilleri, che si diverte a mescolare l'italiano al vigatese alle altre lingue (ad esempio lo spagnolo de “Il re di Girgenti”) e ai dialetti di diverse parti d'Italia», spiega una nota dell'ateneo. Un progetto ambizioso che avrà bisogno di tempo per essere realizzato anche con l'apporto di quanti visiteranno il sito e potranno dare il loro contributo. Camilleri ha ascoltato la presentazione ed è intervenuto per spiegare come la sua sia una «lingua viva» che si modifica nel tempo e muove alla ricerca di sonorità capaci di restituire le molteplici articolazioni del parlato e il ricordo che fa riaffiorare termini e suoni uditi custoditi dalla memoria e che si riferiscono a tempi anche molto lontani. «Nel primo numero dei Quaderni - hanno spiegato Maria Elena Ruggerini e Giuseppe Marci - abbiamo riportato una frase di Francesco Piccolo: “E adesso tocca a tutti noi raccontare, per chi ha avuto la fortuna di parlarci, di sfiorarlo o anche solo di mancarlo, il nostro incontro con Andrea Camilleri”. È esattamente quello che intendiamo fare».
 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 18 maggio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
I GIARDINI DELL'UNIVERSITÀ
Come gestire e valorizzare le aree verdi dell'Università tra Cagliari e Monserrato. Ne parleranno i neolaureati in Scienze naturali e in Scienze e tecnologie per l'ambiente nell'incontro “Unicaverde” oggi alle 9,30 nel nuovo Auditorium dei Laboratori di ingegneria della Cittadella universitaria. Simone Farris, Fabiana Mascia, Enrico Corona, Gloria Concu, Andrea Lallai, Luisa Abis e Alessio Sordo proporranno le loro idee progettuali e si confronteranno con docenti e ricercatori.
 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 18 maggio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
ANONIMA SEQUESTRI
È in programma oggi alle 16, nella biblioteca Aldo Marongiu dell'ordine degli avvocati, quarto piano del palazzo di giustizia, il convegno “L'eredità giuridica delle azioni di contrasto all'anonima sequestri: il ruolo dei magistrati e dei difensori nei maxiprocessi”. Ai lavori, introdotti dagli studenti del Corso di diritto processuale penale dell'Università, parteciperanno l'ex procuratore generale Ettore Angioni, gli avvocati Luigi Concas e Leonardo Filippi e l'ex presidente de Tribunale Francesco Sette.
 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 18 maggio 2017 / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
Cagliari
Università, si parla di banche e depositi

L'Università di Cagliari apre le porte e mette a disposizione dei cittadini i suoi docenti per andare oltre le canoniche lezioni accademiche. In questo caso lo fa assicurando ai consumatori informazioni importanti sulle banche, con cui quotidianamente i consumatori hanno a che fare. Per aiutare le persone comuni a capire cosa accade ai nostri soldi, se sono al sicuro quando li depositiamo in banca, cosa accade se un istituto di credito fallisce, quali sono i rischi che corrono i nostri investimenti e cosa sta accadendo, non solo nel nostro Paese, nel mondo finanziario, è stata ideata dall'Università di Cagliari, con il sostegno dello stesso rettore Maria Del Zompo, una nuova iniziativa destinata ad aprire le porte dell'Università ai cittadini comuni. Il primo incontro, aperto a tutti, si svolgerà domani dalle 18.30 alle 20 nell'Aula Arcari, in viale Sant'Ignazio 86. Si parlerà appunto di banche in crisi e di tutela dei titolari di conti correnti e depositi, oltre che di politica monetaria della Banca centrale europea. Sarà un momento anche di dialogo e confronto sui problemi finanziari più urgenti per famiglie e consumatori. A rispondere alle domande dei consumatori saranno i docenti dell'Università di Cagliari Riccardo De Lisa e Paolo Mattana, professori del Dipartimento di Scienze economiche e commerciali. Sono previsti poi nuovi appuntamenti dedicati sempre a chi vuole approfondire questi argomenti.
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 18 maggio 2017 / Lettere e commenti - Pagina 32
l’analisi
IL RADIOLOGO DELLA TERRA
CHE SVELA MONT’E PRAMA
Di Gaetano Ranieri
Professore ordinario di geofisica applicata facoltà ingegneria Cagliari
Sintesi della lezione che Gaetano Ranieri terrà al Teatro dell'Istituto italiano di cultura di Pechino il 19 maggio. Altre lezioni saranno svolte alle Università di Shanghai e di Pechino. L’ambizione dell'uomo è sempre stata quella di vedere "oltre", immaginare come sarà il mondo di domani. È alla base dello sviluppo e del progresso. Il grande Albert Einstein sosteneva che "l'immaginazione era molto più importante della conoscenza. Mentre la conoscenza è statica, l'immaginazione avvolge il mondo". D'altra parte se nessuno avesse "immaginato" cose nuove come il mondo avrebbe potuto godere di nuove scoperte e di nuove certezze? In un confronto casalingo tra generazioni diverse sul tema della definizione di realtà, sorprendente è stata la definizione del componente più giovane, mia figlia. "La realtà è un'immaginazione collettiva", non il vedere o toccare o percepire quello che ci circonda, quanto l'immaginare, e insieme, che offre anche a chi non può toccare o sentire o vedere, è ciò che fa "comprendere" la realtà. L'immaginazione è un minimo comune multiplo, l'immaginazione è la realtà del domani. Quando circa 40 anni fa lo scavo di Mont'e Prama si fermò, le conoscenze si fermarono. D'altra parte l'assenza di finanziamenti e di strumenti idonei per vedere "oltre" costrinse alla resa. In termini fisici il meccanismo del "vedere" consiste nella percezione di radiazioni elettromagnetiche in una ristretta banda, attraverso sensori di ricezione, gli occhi, e nella elaborazione cerebrale. A quelle lunghezze d'onda, sappiamo che il meccanismo si smorza o si blocca quando la radiazione incontra un mezzo più consistente dell'aria. I nostri sensori non sono in grado quindi di vedere nel sottosuolo. Per potere penetrare all'interno di corpi di una certa densità (ad esempio il terreno più superficiale) occorre produrre, e analizzare nella sua propagazione, una radiazione elettromagnetica con frequenza inferiore (o lunghezza d'onda superiore) a quella della luce. Tali sistemi costituiscono i metodi geofisici di indagine del sottosuolo. Purtroppo anche i metodi geofisici più affermati, il georadar monocanale ad esempio, nulla possono quando ad essere ignota è un'area vasta non uniforme, cespugliata, irregolarmente acclive, e nulla possono quando i blocchi sono di dimensioni molto minori del passo delle misure. Interpolazioni, estrapolazioni e quindi interpretazioni si scontrano con la mancanza di parallelismo delle linee, difficile da mantenere e con le quote diverse: la ricerca diviene più affannosa che non quella del famoso ago in un pagliaio. Viene in mente di collegare tante antenne georadar, 16 antenne, una parallela all'altra a una distanza di 12 cm e di muovere il sistema solidarmente trainandolo con un fuoristrada o con un quad. Si esplorano aree vaste in pochi giorni, più di un ettaro al giorno, e appaiono disegni incredibili, alle diverse profondità, anomalie diverse che vanno studiate, verificate con lo scavo… certo, ma che già sembrano indicare "oggetti" allineati, lastre, tombe, strade, recinti, capanne. Il radiologo della terra suggerisce al chirurgo della terra dove e se scavare, con precisione. E le verifiche così amplificano le conoscenze che possono essere "esportate" a casi analoghi. L'area esplorata si riempie di conoscenza. L'emozione delle verifiche porta a nuove immaginazioni, che dilatano gli obiettivi, che dilatano i sogni, che dilatano la realtà futura. La macchina "vede" nel sottosuolo! Mont'e Prama può rinascere. E forse si può capirne di più, passo dopo passo, per ettari interi, sempre più velocemente, con verifiche attente e sempre maggiore certezze, in un circuito virtuoso di necessità e opportunità. Ma si possono anche immaginare sistemi nuovi di visualizzazione, di musealizzazione che appaghino, oggi, la sete del sapere che finalmente ci pervade.

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 18 maggio 2017 / Economia - Pagina 16
Il click day è durato 180 minuti: le 114 richieste hanno esaurito la dotazione
L’assessore Paci: ce lo aspettavamo, per questo è stato incrementato l’importo
BANDO RICERCA E SVILUPPO:
FINITI IN 3 ORE I 25 MILIONI
SASSARI  Il click day è terminato in un istante. Annunciato da oltre un mese, il bando ricerca e sviluppo pubblicato il 14 aprile ha avuto un eccellente riscontro. In tre ore sono arrivate 114 domande (24 singole, 90 in collaborazione con organismi di ricerca in particolare Unica, UniSS e Crs4), per un totale di 28 milioni di finanziamenti richiesti e 49 milioni di investimenti. L’importo totale a disposizione dalla Regione è di 25 milioni, quadruplicato rispetto alla dotazione iniziale di 6 e mezzo: un importo che dovrebbe soddisfare tutte le domande. «Un grande successo. Ce lo aspettavamo e per questo il mese scorso ho deciso di aumentare l’importo del bando – dice l'assessore della Programmazione, Raffaele Paci –. Dopo l’annullamento del precedente per problemi tecnici, oggi è andato tutto bene. Durante questo mese le imprese si erano registrate, avevano già caricato la documentazione e ricevuto il codice. Sono davvero molto soddisfatto dell’esito di questo bando: oltre cento imprese vogliono crescere e che per questo investono e chiedono aiuto alla Regione. Una dimostrazione concreta di quanta voglia di impresa e di ripresa ci sia in Sardegna». L'indicazione generale è chiara: semplificare tagliando tempi e burocrazia. «Ce lo chiedono gli stessi imprenditori – spiega Paci –. Non possiamo non tenerne conto, anzi è una richiesta che accogliamo e abbiamo applicato anche a questo bando puntando su regole chiare ma procedure rapide, facili e snelle, che oggi hanno funzionato molto bene». Paci ricorda come la sfida innovazione sia prioritaria per la Giunta Pigliaru: «Sosteniamo l’innovazione con gli strumenti che abbiamo a disposizione, che è sì alta tecnologia ma anche edilizia, agricoltura, artigianato e turismo. Mettiamo a disposizione finanziamenti per le imprese e le accompagniamo nel percorso sin dalla nascita dell'idea con il sostegno alle start up, ma anche con strumenti come il fablab, l’agenda digitale, il contamination lab. Lo sviluppo lo fanno le imprese – conclude Paci – ma noi abbiamo il dovere di assicurare le condizioni ideali perché si possa fare impresa. Lo stiamo facendo, e continueremo a farlo». Il bando è ancora aperto: la chiusura verrà comunicata da Sardegna Ricerche.
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 18 maggio 2017 / Attualità - Pagina 10
Il Rapporto 2017: 3,6 milioni di famiglie sono senza reddito da lavoro
Sette under 35 su dieci vivono ancora in casa con mamma e papà
L’ISTAT: OPERAI ADDIO, ASCENSORE SOCIALE FERMO
di Marianna Berti
ROMA Le disuguaglianze si moltiplicano e fanno esplodere le vecchie classi che contrapponevano borghesi e operai. Una visione andata in frantumi, non in grado di intercettare precari, stranieri o disoccupati. Stavolta a certificarlo è l'Istat, che quest'anno, nel consueto Rapporto sulla situazione del Paese, non ha solo fornito nuovi numeri ma anche una nuova mappa della società italiana. Prima le famiglie venivano incasellate in base alla professione, ma adesso l'operazione lascerebbe fuori metà popolazione, visto che ci sono milioni di case dove nessuno ha un impiego. Poi c'è sempre una fetta più ampia di persone che sono fuori dal mercato del lavoro perché ormai avanti con l'età. Un dato che cozza con il record negativo di nascite. Una società così diventa difficilmente scalabile. L'ascensore sociale si blocca e la crescita arranca. Ecco allora l'identikit del Paese tracciato dall'Istat. Classe operaia e ceto medio, restano solo schegge. Viene meno «il senso di appartenenza a una data classe sociale e ciò è particolarmente vero per la classe media e la classe operaia». Oggi «la piccola borghesia» è sparsa in tanti rivoli e le tute blu hanno perso il loro «connotato univoco». Una crisi d'identità dovuta dalle «disuguaglianze sociali acuite dalla frammentazione e precarizzazione delle forme contrattuali». Italiani popolo di pensionati e impiegati. L'Istat disegna nove gruppi sociali, non facendo più riferimento solo alla professione ma anche al reddito, al titolo di studio, alla cittadinanza. I più popolati sono le famiglie di impiegati (12,2 milioni di persone) e le famiglie degli operai in pensione (10,5 milioni). Seguono i giovani blue-collar coppie con lavori a bassa qualifica o precari. Famiglie jobless, l’occupazione è un miraggio. Nel 2016 si contano circa 3 milioni 590 mila famiglie dove nessuno la mattina si alza e va a lavorare, dove non si può contare su redditi che abbiano origine da un impiego. D'altra parte «se si sommano i disoccupati e le forze di lavoro potenziali, le persone che vorrebbero lavorare ammontano a 6,4 milioni». I mamma-boys non passano mai di moda. Quasi sette under35 su dieci vivono ancora nella famiglia di origine. Sono il 68,1%, pari a 8,6 milioni di giovani. Le difficoltà delle nuove generazioni a trovare un lavoro sembrano così alimentare la tradizione italiana dei cosiddetti “bamboccioni”. E nonostante qualche miglioramento, i Neet, giovani che non lavorano o studiano, sono 2,2 milioni. Una cifra che ci vede maglia nera in Unione europea. Sovraccarico di lavoro per le donne tra casa e ufficio. Le casalinghe «con il loro lavoro producono beni e servizi per 49 ore a settimana». Guardando a quanti svolgono sia il lavoro retribuito che quello familiare, le donne superano le 57 ore, mentre gli uomini le 51. Tra casa e lavoro è evidente l'extra che grava su mogli, mamme e nonne. Ascensore sociale inceppato. «Il 40% dei figli in famiglie con un livello d'istruzione basso non va oltre la licenza media, mentre poco più di uno su dieci riesce a ottenere un titolo universitario». Ripresa non per tutti, ritmo insufficiente. «La ripresa, a causa dell'intensità insufficiente della crescita economica, stenta ad avere gli stessi effetti positivi diffusi all'intera popolazione». Parola del presidente dell'Istat, Giorgio Alleva. Sempre più capelli grigi e culle vuote. La quota di over 65 anni o più ha raggiunto il 22%, collocando il nostro Paese al livello più alto in Ue.
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 18 maggio 2017 / Sassari - Pagina 20
Lo spot sui diritti delle Lgbt proiettato prima delle lezioni
ERSU: IN UN VIDEOCLIP L’IMPEGNO DEI RAGAZZI CONTRO L’OMOFOBIA
Una trentina gli studenti che hanno partecipato come attori
SASSARI Un videoclip per dire no all’omofobia. È stato un lavoro di squadra durato diversi mesi, e il risultato finale è stato presentato nella sala conferenze della direzione generale dell’Ersu. Lo spot si intitola “Proteggiti dall’omofobia”, si concentra sul tema dei diritti Lgbte e il progetto è nato dalla collaborazione tra Ersu, Sism e Offi_Cine s. Durante la proiezione erano presenti il direttore generale dell’Ersu Antonello Arghittu, la presidentessa del Sism Giulia Licheri e Lucia Cardone, responsabile del Laboratorio di cinema Offi_Cine del Dipartimentodi Scienze Umanistiche e Sociali di Uniss. Per la realizzazione delle riprese sono stati coinvolti circa trenta studenti e studentesse dell’Università, la maggior parte impegnati nel ruolo di attori e comparse, oltre a un gruppo più ristretto che ha curato regia, riprese e montaggio, sotto il coordinamento della professoressa Lucia Cardone del Laboratorio Offi_Cine. «Il nostro Ente vuole dichiararsi libero dal pregiudizio e quindi ribadisce con forza il suo No all’omofobia – ha dichiarato il direttore generale Arghittu – ciò che ormai dovrebbe ritenersi contro natura è soltanto la negazione di diritti sacrosanti: contro natura sono il preconcetto e l’ignoranza culturale, soprattutto in questo preciso momento storico, in cui anche la Chiesa e il suo rappresentante massimo Papa Francesco invitano all’apertura e alla accoglienza e a mettere una volta per tutte la parola fine alla discriminazione per questioni legate all’orientamento sessuale». Ecco tutti i protagonisti del video: Stefano Fois, Martina Mannucci Styler, Samuele Barra, Benedetta Caocci, Marta Carta, Gabriele Casu, Rossano Cherchi, Roberta Chiappe, Marco Corsi, Chiara Labelli, Giorgio Mele, Hanane Nasimi, Alina Parabina, Federica Peis. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Federica Piana. Rossano Cherchi, Alessandra Peru, Silvia Salmeri, Gilda Satta hanno collaborato alla stesura della sceneggiatura e si sono anche occupati del montaggio. Sempre del laboratorio offi_cine , Sofia Bicchiri e Serena Kruczalack si sono occupate del suono in presa diretta; Emanuela Bertocchi, Sofia Bicchiri e Alessandra Mannu hanno realizzato lo storyboard. Le riprese sono a cura di Luisa Cutzu e Francesca Vargiu. Infine il video è stato girato nei locali della Taberna Santona.
 
 

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