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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 March 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Blitz nella facoltà di Ingegneria,
CONDANNA PER 18 STUDENTI
Lo scorso 6 luglio si erano presentati nella facoltà di Ingegneria, interrompendo con una protesta un seminario organizzato dall'Università, dalla Marina militare e dalla Saras. Diciotto studenti (molte le ragazze) del comitato contro l'occupazione militare della Sardegna in questi giorni hanno ricevuto un decreto penale di condanna per “violenza privata”. Multe da 22mila euro e, in un caso, anche una pena a tre mesi di reclusione. Un totale da pagare superiore ai 200mila euro. «Ovviamente ci opporremo ai decreti», spiega Enrico Puddu, portavoce del comitato. «Veniamo condannati senza nemmeno un processo in un'aula di Tribunale. Così una manifestazione pacifica si trasforma in violenza privata».
I manifestanti erano entrati nell'aula del seminario interrompendolo con urla, fischi e slogan. I diciotto studenti sono stati identificati dagli agenti della Digos dai filmati e dalla foto. «Un seminario su antinquinamento e protezione marina», ha spiegato il comitato, «con relatori quelli che per noi sono la causa principale della grave situazione ambientale della Sardegna e dei suoi mari. Per questo è stata organizzata la contestazione, soprattutto perché il seminario è stato organizzato all'Università, luogo degli studenti». Il comitato annuncia che continuerà a opporsi a ogni decreto penale che potrebbe arrivare anche in futuro. (m. v.)
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Borsa (Pagina 12 - Edizione CA)
Presentato a Nuoro il progetto innovativo studiato da un team pubblico-privato
DAGLI INSETTI CIBO PER ANIMALI
A Ollolai nasce l'impianto che utilizza coleotteri e scarti
Produrre mangimi per animali dai rifiuti organici, grazie ad un allevamento di coleotteri (tenebrionidi) insetti presenti nella nostra Isola. È il progetto presentato ieri a Nuoro e avviato a Ollolai. Un progetto innovativo che ha messo insieme un team di ricerca tra privati e istituzioni, composto dalla cooperativa Acanthus di Olmedo supportata dai quattro maggiori organismi di ricerca della Sardegna: l'Università di Sassari, l'Agris, il Cnr e l'Università di Cagliari. In campo anche Coldiretti Nuoro-Ogliastra, il consorzio Bim Taloro ed il Comune di Ollolai dove sorgerà l'impianto.
IL PROGETTO L'idea è quella di realizzare un impianto pilota a Ollolai, dove saranno conferiti materiali da riciclo come vinacce di risulta, “tritati” di palma da potatura e l'umido della raccolta differenziata. Le biomasse umide e secche diventeranno la dieta del coleottero tenebrionide, che a sua volta diventerà mangime, trasformato in farine per gli animali di diverse aziende del territorio isolano. Ma prima di tutto ci sarà anche un trattamento preliminare della biomassa umida per una sua trasformazione in dieta secca e l'essiccazione e liofilizzazione degli insetti utilizzando impianti di biogas (o idrogeno) alimentati con gli scarti delle stesse biomasse o con una sapiente integrazione di biomasse disponibili nel territorio.
ECONOMIA INTEGRATA A spiegare il ciclo è Roberto Pantaleoni entomologo e docente all'Università di Sassari: «Gli insetti verranno utilizzati per riciclare i residui del cibo che al giorno d'oggi sono un costo, trasformando il rifiuto in risorsa. Gli insetti hanno bisogno di cibo secco, rifiuti che prenderemo dall'umido urbano e dalle industrie alimentari. Gli stessi scarti verranno utilizzati per produrre energia e permettere l'essicazione o per scaldare l'allevamento. Poi i residui saranno utilizzati per allevare gli insetti che alla fine del ciclo si trasformeranno in proteine, prodotto - sottolinea il docente - enormemente importante per la nostra Isola perché utilizzato come mangime. Oggi importiamo farine di soia».
La legge italiana consente l'utilizzo dei mangimi derivati da insetti per l'itticoltura e la produzione di mangimi per cani e gatti. In dirittura di arrivo il procedimento legislativo per autorizzare anche negli allevamenti avicoli. «Un'opportunità unica anche per le nostre aziende», hanno sottolineato il presidente e il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Simone Cualbu e Alessandro Serra, mentre il sindaco di Ollolai Efisio Arbau afferma: «Si tratta di un progetto che non sarà una cattedrale nel deserto».
Fabio Ledda
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
Lo stage in Cina riservato a dieci studenti italiani
HUAWEI OSPITA UNA CAGLIARITANA

Volerà in Cina per partecipare a un tirocinio che si svolgerà, tra il 13 e il 24 marzo prossimi, nei centri di eccellenza di Huawei. Elena Chiappe, laureanda del corso di laurea magistrale in Ingegneria elettronica dell'Università di Cagliari, è stata selezionata con altri nove giovani italiani per partecipare al progetto annuale di tirocini “Seeds for the future”. L'iniziativa, promossa da Huawei technologies Italia, considerata una delle maggiori aziende nelle soluzioni di Information e communication Technology (Ict), è nata in collaborazione con il ministero dell'Istruzione e con il ministero dello Sviluppo economico.
L'azienda cinese continua a effettuare investimenti importanti e, secondo quanto è stato riportato domenica scorsa in un articolo de Il Sole 24, si è piazzata al terzo posto nel mondo (9,5%) dopo Apple (17,9%) e Samsung (17,8%) per quanto riguarda il comparto degli smartphone (dati Gartner, riferiti al quarto trimestre 2016).
Il programma, a cui prenderanno parte la giovane sarda e gli altri nove laureandi italiani, ha lo scopo principale di promuovere il merito e l'eccellenza tra gli studenti del settore Ict, puntando l'attenzione sia sugli aspetti formativi che sull'applicazione concreta nel mondo industriale. Per i dieci selezionati un'importante opportunità di crescita personale, di scambio, di arricchimento delle proprie competenze. Per loro sono previste lezioni in classe, esercitazioni pratiche, formazione multimediale e simulazioni di problem solving.
Eleonora Bullegas
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Sport (Pagina 44 - Edizione CA)
Iniziative a Capoterra
CONVEGNO Alle 17, all'interno di Casa Melis, (corso Gramsci) si svolge il convegno dal titolo, “Il ruolo sociale dello sport e del rugby nel territorio”, allestito in collaborazione con Federugby, Università di Cagliari, Comune, Regione e Cacip. I relatori sarano Roberto Ghiretti (Consulente Fir con Master in Economia dello Sport all'università di Parma), Andrea Loviselli (coordinatore della Facoltà di Scienze delle Attività Motorie e Sportive dell'università di Cagliari) e Daniela Farigu (assessore comunale alle Politiche Sociali).
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Convegno nel dipartimento di Giurisprudenza
I cambiamenti del clima provocano le migrazioni
Multiculturalismo, migrazioni e comunità locali nell'era del cambiamento climatico. È il titolo del secondo workshop all'interno del ciclo di incontri sul tema “Cambiamenti climatici, migrazioni e sicurezza: il ruolo dei comuni”, in programma martedì 7 marzo, dalle 9,30 alle 15, nel dipartimento di Giurisprudenza dell'Università (aula Arcari), in viale Sant'Ignazio 17.
Il workshop (relatrice Ilenia Ruggiu, docente di Diritto costituzionale nell'ateneo cagliaritano) si svolge nell'ambito del progetto Clisel “Sicurezza climatica con le autorità locali. Da destinatari di insicurezza a creatori di sicurezza: mobilitare le autorità locali per tutelare l'Unione europea rispetto all'impatto dei cambiamenti climatici nei paesi terzi”, progetto europeo che coinvolge 5 partner: le Università di Cagliari in Italia, il World Trade Institute dell'Università di Berna in Svizzera, l'Università di Lancaster nel Regno Unito, il Laboratorio ambientale Kth di Stoccolma in Svezia e il Consiglio delle Autonomie locali - Sardegna (Cal), per attivare un dialogo efficace tra il mondo accademico e il mondo politico.
L'iniziativa è finanziata dal programma di ricerca europeo Horizon2020, che mira a dialogare con i Comuni sui cambiamenti climatici come fattore di migrazione. Si teme che il cambiamento climatico, attraverso inondazioni, siccità e altri disastri naturali possa acuire situazioni di vulnerabilità nel tessuto socio-economico, generare significativi spostamenti delle popolazioni e contribuire all'innesco di conflitti. I 5 workshop percorreranno alcune cruciali problematiche poste dal fenomeno, guardando ai Comuni come protagonisti, in quanto chiamati a gestire nel concreto le conseguenze delle migrazioni e a prendere azioni per garantire la sicurezza e la nuova convivenza multiculturale.
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Usai (Crenos): il problema più pesante è la disoccupazione
«Ma ci sono timidi segnali di ripresa, forse stiamo uscendo dal tunnel»
«Non credo sia il caso di preoccuparsi, un po' di inflazione è positiva, e soprattutto iniziamo a uscire dalla deflazione, dalla dinamica negativa dei prezzi, che ha ripercussioni sulle aspettative di imprese e cittadini e porta l'economia in un circolo vizioso». Stefano Usai, economista del Crenos, il Centro di ricerca delle Università di Cagliari e Sassari, spiega che «per fare una valutazione sui dati provvisori diffusi dall'Istat dobbiamo guardare a un orizzonte temporale almeno di medio periodo».
Insomma, è presto per esprimere giudizi, anche perché bisogna prima capire se gli incrementi proseguiranno o meno nel corso del 2017. Sottolinea l'Istat che si potrebbe trattare anche di un aumento passeggero, legato a elementi volatili. Infatti, sono in particolare i rincari del greggio (+12,1% su base annua), degli alimentari (+8,8%) e soprattutto della verdura (+37,3%) dovuti alle gelate di gennaio a far schizzare i prezzi ai massimi da quattro anni.
«Certo, questi rialzi dei prezzi, di petrolio, alimentari e trasporti sembra non dipendano dalla domanda, ma se li consideriamo insieme alla fiducia delle imprese e all'incremento del Pil, li possiamo considerare piccoli segnali del fatto che stiamo iniziando a uscire dal tunnel della crisi». Professor Usai si riferisce ovviamente all'economia nazionale, «ma poiché la Sardegna, nel bene e nel male è in generale molto dipendente dall'Italia, la nostra economia va in parallelo». Questo nonostante i salari, «molto bloccati, per chi li ha, e una disoccupazione pesantissima», aggiunge.
Comunque - aggiunge ancora Usai - «ricordiamoci che il pericolo sta nella deflazione, queste cifre di aumento congiunturale non sono tali da incidere particolarmente, e alla fine si compensano con il periodo precedente. Io sono ottimista, guardiamo lontano e cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno».
Cr. Co.
 
 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Al tavolo della commissione Patrimonio del Comune i numeri dell'accoglienza
FUORISEDE, UN AFFARE CHE VALE ORO I ragazzi che traslocano in città spendono 100 milioni all'anno

Un affare che vale oro. Gli universitari fuorisede, squattrinati per definizione, costituiscono invece una risorsa preziosissima per la città. A giudicare dai numeri ora all'esame della commissione Patrimonio del Comune, i ragazzi che si arrivano dal resto dell'Isola per questioni di studio valgono circa 100 milioni di euro all'anno. Un tesoro.
L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
L'INDAGINE I dati si riferiscono a un'analisi eseguita dal “Social student welfare Europa Sardegna” ormai nel 2012 e, nonostante siano passati cinque anni, si tratta dell'ultimo rilevamento disponibile. Nel paniere individuato dai ricercatori dell'Università figura l'affitto per una stanza (la media calcolata è compresa tra i 275 e i 290 euro), i caffè al bar, il pranzo fuori casa e tutte le altre spese accessorie che un ragazzo deve sostenere per sopravvivere lontano dalla propria famiglia. Lo scopo della commissione presieduta da Fabrizio Marcello è quello di valutare l'importanza di eventuali investimenti proprio nel settore dell'accoglienza universitaria, materia quanto mia attuale ora che si attende il completamento dell'iter per la costruzione del campus in viale La Plaia, una struttura che garantirà 540 posti letto che andranno ad aggiungersi agli 825 disponibili per un totale di 1.505. Ancora troppo poco. «Da questi dati nasce la necessità di una programmazione sulla residenzialità studentesca, in merito alle nuove politiche sull'istruzione universitaria e sui servizi connessi», spiega Marcello.
VIA ROMA La popolazione dei fuori sede è composta da poco meno di 14 mila ragazzi ognuno dei quali spende circa 607 euro al mese. A conti fatti si raggiungono i 100 milioni che ora spingono a una riflessione. «A breve porteremo una mozione in Consiglio comunale per far sì che i soggetti pubblici coinvolti costituiscano un tavolo dove affrontare il problema, creando una mappatura degli immobili di proprietà del Comune, della Regione, del demanio, dotandosi di tutti gli strumenti conoscitivi utili alla progettazione di nuove case dello studente».  La questione dei vuoti urbani è al centro di un dibattito innescato dalle dichiarazioni dell'assessore regionale all'Istruzione Claudia Firino che alla fine di gennaio annunciò di voler vendere la casa dello studente di via Roma (chiusa da quattro anni) per fare cassa. Immediata era arrivata la reazione del mondo della politica e dell'Università, primo fra tutti quella dell'ex rettore Pasquale Mistretta che con un post su facebook invitò a una riflessione sugli edifici disabitati che potrebbero essere destinati proprio ad accogliere gli studenti fuorisede. Sul punto è intervenuto anche il presidente dell'Ersu Antonio Funedda che davanti alla commissione Patrimonio del Comune ha escluso l'ipotesi della cessione e indicato un'alternativa per lo stabile abbandonato di via Roma: una ristrutturazione da quattro milioni di euro avrebbe permesso di recuperare 140 posti letto da destinare non solo ai ragazzi, ma anche ai professori fuori sede. In questo contesto si inserisce la proposta al vaglio della commissione che evidenzia il ruolo degli studenti come risorsa per la città.
TREND NEGATIVO «Negli ultimi anni gli studenti universitari sono diminuiti, dobbiamo riuscire a invertire questa tendenza», conclude Marcello. A guardare i dati messi insieme dall'osservatorio dell'Ateneo cagliaritano gli studenti fuori sede costituiscono la fetta più grande della popolazione universitaria con il 44 per cento del totale. Il resto è formato per il 31 per cento da studenti residenti a Cagliari, il 9 per cento da ragazzi che vivono nell'area metropolitana e il 16 per cento da pendolari di altre zone della Sardegna. A mettere insieme l'affare economicamente più vantaggioso sono proprio gli studenti che in città pagano l'affitto, le bollette, quelli che spesso mangiano fuori perché a casa non c'è nessuno a preparare il pranzo. Un vero business sul quale investire.
M. C.
 
 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 marzo 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Seicento euro al mese per affitto, mensa e un film alla settimana
«COSÌ IMPARIAMO A FAR QUADRARE I CONTI»
La qualità della vita degli studenti fuorisede negli ultimi anni è migliorata, ma le spese cono aumentate. «I costi degli affitti sono cresciuti anche in zone considerate più convenienti come Is Mirrionis. Ci sono più di diecimila studenti fuori sede che hanno bisogno di un alloggio, i proprietari si sono organizzati e hanno ristrutturato le cause aumentando gli affitti», spiega Laura Mereu, rappresentante di Unica 2.0 nel consiglio di amministrazione dell'ateneo. Un'altra evoluzione degli ultimi anni è che per avere accesso alle borse o ai contributi per il fitto casa gli studenti sono costretti a chiedere contratti in regola ai padroni di casa. La spesa media per l'affitto è sui 250 euro, ma per vivere a Cagliari ogni fuorisede spende tra i 500 e i 600 euro: la presenza degli studenti universitari in città mette in circolazione milioni di euro ogni mese.
«La riduzione del numero di studenti negli ultimi 7-8 anni è stata sensibile, parliamo di diecimila ragazzi in meno, e la conseguenza positiva è che è quindi aumentata l'offerta e la qualità degli alloggi», spiega il presidente del consiglio degli studenti Giuseppe Esposito. Arriva da Oliena ed è al sesto anno di Medicina, Giuseppe si trova nella classica condizione degli studenti fuorisede: appartamento condiviso con altri ragazzi in via Is Mirrionis. «Ho un regolare contratto di affitto e spendo ogni mese, comprese le bollette e il condominio, una media di 260 euro - spiega - sono un borsista quindi ho diritto ai pasti nelle mense universitarie ma non la frequento regolarmente, praticamente a giorni alterni quindi tra affitto, spesa, un'uscita alla settimana, un film al cinema per studiare a Cagliari ogni tanto arrivo a spendere tra i 500 e i 600 euro al mese». Se la cava meglio Matteo Pinna, ventisettenne di Cabras che studia Scienze della comunicazione e per la sua stanza in via Cortoghiana spende meno: «Con regolare contratto spendo 180 euro al mese, ma comprendendo tutte le spese si va verso i 250. Ho diritto a un pasto solo al giorno in mensa, o pranzo o ceno lì, per il resto devo organizzarmi ma non sono uno che esce ogni sera e in generale, affitto escluso, spendo sui 100-150 euro al mese. Una volta al cinema ho chiesto se c'era uno sconto per gli studenti e ho rimediato una magra figura: lo sconto c'era, ma era di trenta centesimi».
Tra le migliaia di ragazzi che scelgono Cagliari per studiare ce ne sono circa 800 che non devono leggere gli annunci per trovare alloggio. «Ho sia la borsa di studio che il posto nella Casa dello studente di via Trentino, rispetto a tanti sono un privilegiato», racconta Michele Contu, 22 di Marrubiu che vive nel grattacielo di via Trentino, «sono qui da quasi quattro anni e non pago nulla per l'affitto perché la borsa copre per intero le spese dell'alloggio. Come borsista ho diritto a 240 pasti nella mensa universitaria, ma in media spendo almeno 250 euro al mese per studiare qui».
Marcello Zasso



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LA NUOVA SARDEGNA
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 marzo 2017 / Primo piano - Pagina 3
Ben 109mila, ma non è record nazionale. In Valle d’Aosta sono il 9% dei residenti
L’ISOLA DEI DIPENDENTI PUBBLICI
SASSARI L’azienda più importante dell’isola resta sempre lo Stato. In Sardegna i dipendenti della pubblica amministrazione sono 109.036. Sono il 6,5 per cento della popolazione. La media italiana è del 5,18 per cento, ma sono tante le Regioni che hanno percentuali maggiori. In Valle d’Aosta i dipendenti pubblici sono il 9,5 per cento della popolazione, in Trentino il 7,4 per cento dei residenti, in Friuli il 6,75 per cento. La classifica elaborata da ImpresaLavoro cambia in modo netto se si prende in esame il rapporto tra il numero dei dipendenti pubblici e quello degli occupati. Al primo posto troviamo la Calabria, con il 22,03 per cento, più di 1 su 4. Subito dietro c’è la Valle d'Aosta, con il 21,01per cento degli occupati che vengono retribuiti con denaro pubblico. In cima a questa classifica compaiono le regioni del Mezzogiorno, con un’incidenza dell’impiego pubblico di gran lunga superiore alla media nazionale che si ferma al 13,99 per cento. La Sicilia, con il suo 19,95 per cento, precede la Sardegna che si ferma al 19,30 per cento. In pratica un occupato su 5 nell’isola dipende dallo Stato. Seguono il Molise 18,06 per cento, la Campania 17,89 per cento, la Basilicata 17,87 per cento e la Puglia 17,42 per cento. Seguite a distanza ravvicinata dal Friuli, 16,62 per cento che registra uno dei valori più alti di tutto il Centro-Nord. In coda alla classifica troviamo la Lombardia 9,44 per cento, il Veneto 10,80 per cento, l’Emilia Romagna 11,59 per cento e il Piemonte 11,90 per cento. Ma per una volta l’Italia non è un modello negativo di spreco di risorse pubbliche. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, in rapporto al numero dei residenti solo la Valle d’Aosta ha una percentuale di dipendenti pubblici, 9,05 per cento, superiore a quella di Francia, 8,5 per cento, e Regno Unito, 7,9 per cento. La media italiana è del 5,18 per cento e risulta più bassa di quella di Spagna, 6,4 per cento, e Germania, 5,7 per cento. Ci sono 11 regioni italiane che vantano un tasso di presenza dei dipendenti pubblici inferiore alla media tedesca. Le cose cambiano quando ImpresaLavoro prende in esame il numero di dipendenti pubblici in rapporto al numero degli occupati. In questo caso, solo le percentuali di Calabria e Valle d’Aosta sono superiori a quella della Francia, 20 per cento. La percentuale di dipendenti pubblici in Italia è del 13,99 per cento, ed è inferiore a quella di Regno Unito,17%, e Spagna,16%, superando solamente il dato della Germania, 11 per cento.
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 marzo 2017 / Sardegna - Pagina 7
17 DECRETI PENALI
Studenti condannati per una protesta
CAGLIARI Disturbare un convegno universitario con una manifestazione di protesta contro la Saras e le basi militari è un reato, si chiama violenza privata. L’hanno appreso diciassette studenti, che in questi giorni hanno ricevuto altrettanti decreti penali di condanna a un’ammenda complessiva di duecentomila euro, che dovranno pagare ciascuno per la propria quota. Il provvedimento - di cui Sardinia Post ha pubblicato una copia - è stato firmato dal gip Giovanni Massidda su richiesta della Procura ed è un provvedimento che non ammettere contradditorio ma soltanto un eventuale ricorso in appello al tribunale monocratico. La vicenda, che al tempo passò quasi inosservata, risale allo scorso 6 luglio quando un gruppo di studenti si presentò alla cittadella universitaria di Monserrato dov’era in corso un convegno su inquinamento e protezione del mare cui partecipavano il rettore Maria Del Zompo e rappresentanti di Saras e della Marina Militare. Nessun atto di violenza, solo una protesta rumorosa con slogan e uno striscione dov’era scritto “Tutelare l’ambiente, cacciare Saras e basi militari”. I lavori vennero sospesi e poi ripresi in un’altra sala.


 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 marzo 2017 / Provincia di Oristano - Pagina 20
Conferenza sugli spazi urbani del Romanico
Riprendono gli incontri di “Itinera romanica” promossi dall’associazione Amici del romanico. L’appuntamento è per domani pomeriggio, al Teatro San Martino di Oristano, dove, a partire dalle 17,30 il professor Marco Cadinu dell’università di Cagliari, terrà una relazione sul tema “Città e spazi urbani nella Sardegna del Romanico”. Sarà tracciato un vero e proprio itinerario ragionato, attraverso paesi e città della Sardegna dove, è importante la presenza di monumenti di epoca romanica, appunto le belle chiese, non tutte, a torto, valorizzate come meriterebbero. Un modo per scoprire quanti tesori contemporanei ad esempio, alla splendida basilica di Santa Giusta, si trovano, tutti da visitare e conoscere, all’interno dei nostri paesi e delle città.

 
 

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