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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 February 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 13 febbraio 2017 / Cronaca Italiana (Pagina 8 - Edizione CA)
Pubblica amministrazione, questa settimana il riordino
Madia: telelavoro per gli statali

ROMA Non ci sono sol ole misure anti-assenteismo e la stretta sulle visite fiscali (con l'estensione del periodo quotidiano di reperibilità per il lavoratore ammalato da quattro a sette ore) nel testo che questa settimana approderà in Consiglio dei ministri.
La strategia della ministra della Pubblica amministrazione Mariana Madia prevede regole più flessibili e “friendly” per i dipendenti pubblici, soprattutto in fatto di gestione degli orari e modalistà di lavoro. Il dieci per cento di loro - questa l'ipotesi che circolava ieri - potrebbe avere accesso su richiesta al telelavoro. Si tratta in sostanza di delocalizzare l'impegno del pubblico dipendente, consentendogli di svolgere da casa attraverso il collegamento a internet le mansioni generalmente svolte in ufficio. Nel senso di una migliore gestione del tempo e delle proprie esigenze familiari va anche l'idea di convenzionare la pubblica amministrazione - nei limiti imposti della capacità di spesa - con asili nido e strutture per l'infanzia. Si tratta di un passo sulla linea già sperimentata da molte corporation private, a cominciare dai giganti delle telematica statunitensi.
Tra le novità che suscitano maggiore interesse anche la possibilità di misure per l'assorbimento dei lavori precari, oltre all'emanazione all'Aran della direttiva per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da sette anni.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 13 febbraio 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
I consigli degli specialisti: lo sport fa bene con le dovute precauzioni
«Le visite mediche possono salvare la vita»
«Non è scontato che sia infarto, per accertarlo servirebbe l'autopsia», premette Antonio Crisafulli, medico dello Sport e docente di Fisiologia all'Università di Cagliari. Mentre Settimo piange Gigi Curreli, il mondo della medicina s'interroga davanti all'ennesimo decesso per infarto in giovane età. «Stiamo parlando tecnicamente di una morte improvvisa da esercizio, superati i quarant'anni l'infarto è sicuramente la causa più frequente, ma ce ne sono tante altre. Molte di queste si possono prevenire con le visite mediche», sottolinea. «Da quando in Italia sono state introdotte le visite di idoneità come obbligo di legge i decessi si sono ridotti, ma purtroppo alcune patologie non possono essere svelate, nemmeno con i controlli più approfonditi», chiarisce. «Raggiunta una certa età, a chiunque faccia attività fisica, anche solo la corsetta la domenica, raccomando una visita dal medico dello sportivo. E mi riferisco soprattutto agli uomini più predisposti a questo tipo di eventi», avverte.
«A meno che non si abbia un cuore malato è rarissimo che si possa avere un caso di morte improvvisa andando in bicicletta da strada, discorso diverso è se si parla di mountain-bike e di sforzi massimali violenti»: spiega Claudio Marcello, specializzato in medicina dello Sport. «A quarantaquattro anni dobbiamo vedere se aveva problemi di diabete, ipertensione e se magari aveva già avuto precedenti segnali. Il quadro clinico è fondamentale, così come capire se aveva fatto la visita medica», osserva. «Non conosco il caso specifico, ma mi viene da pensare che il decesso possa essere stato causato anche da un aneurisma. Ma al di là di questo credo sia importante far passare un messaggio: l'attività fisica fa bene, ma bisogna prenderla con le giuste dosi e le dovute precauzioni», ammonisce. «Se sei tesserato hai l'obbligo del certificato medico, se fai sport per conto tuo no. Qui nasce il problema: dovrebbe entrare nel patrimonio culturale che nel pacchetto dell'atleta, anche amatoriale, deve essere inclusa anche la visita medica. Perché comprare le scarpette da ginnastica di ultima generazione, tuta termica e cardiofrequenzimetro non bastano, soprattutto se si parla degli uomini over quaranta, età in cui le predisposizioni familiari emergono», precisa.
«Purtroppo la casistica è piena di atleti che hanno militato anche in nazionale, con carriere di altissimo livello, d assolutamente sotto controllo, morti improvvisamente», ricorda Rudy Cardia, presidente regionale della Fitri (Federazione italiana triathlon). «Curreli non era un nostro tesserato e non lo conoscevo personalmente, posso dire che per il triathlon, così come per qualsiasi pratica agonistica, il certificato medico è obbligatorio, ma davanti a un caso come questo non scongiura ogni rischio», ribadisce. «Sono portato a credere si tratti di una tragica fatalità, che con la bicicletta ha poco a che vedere».
Sara Marci
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 13 febbraio 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
VILLAPUTZU. Prime riunioni
Nuova viabilità: via Nazionale a senso unico

Un team di esperti dell'università di Cagliari per presentare ai cittadini di Villaputzu un nuovo modello di viabilità che dovrebbe prevedere, fra l'altro, il senso unico nel tratto della via Nazionale compreso fra le Poste e il ponticello. L'incontro, organizzato dal sindaco Sandro Porcu, è in programma giovedì alle 15.30 presso la sala polifunzionale.
«Stiamo portando avanti - ha spiegato il primo cittadino - un progetto condiviso e partecipato. La nuova viabilità prenderà forma tramite il lavoro di esperti e tecnici ma soprattutto sarà il risultato delle idee, dei suggerimenti e dell'esperienza dei commercianti e dei cittadini».
Il team di esperti (la giunta comunale ha stanziato per il loro lavoro 15mila euro) è guidato da Mauro Coni, ex assessore ai trasporti del Comune di Cagliari: «L'appuntamento - ha aggiunto il sindaco - fa parte di una serie di incontri con le attività produttive ma è aperto a tutti. Un paese deve saper guardare al futuro, essere al passo con i tempi e soprattutto non deve aver paura di cambiare».
Non si placano invece le proteste a Muravera . Una parte dei commercianti lamenta un preoccupante calo degli affari a causa del senso unico istituto in via Roma tre anni fa senza il coinvolgimento della popolazione. Oggi pomeriggio alle 15.30 in aula consiliare, alla presenza del sindaco Marco Falchi, si terrà una seconda riunione. I commercianti contrari al senso unico nel giro di pochi giorni hanno raccolto centodieci firme per chiedere, appunto, il ripristino del doppio senso di marcia. (g. a.)
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 13 febbraio 2017 / Provincia Medio Camp (Pagina 19 - Edizione CA)
VILLACIDRO. La scommessa di una giovane per attirare nuovi turisti
«Da Dessì a “Sa battalla”: lavoro grazie alla cultura»

Creare impresa nei paesi del Medio Campidano in ambito culturale si può. Il sogno è diventato realtà per Giuditta Sireus, 34 anni, che, dopo la laurea triennale, si è specializzata in un corso di alta formazione della Regione Sardegna in siti culturali e ambientali e alcuni anni fa ha creato una ditta individuale, che vende «cultura», offrendo servizi innovativi teatralizzati e sperimentali di visite guidate, progettazione e realizzazione di eventi, laboratori didattici, animazione ed educazione museale.
L'ITINERARIO Si va da un itinerario per le strade di Villacidro raccontate dallo scrittore Giuseppe Dessì accompagnate dalla buona musica e da un buon bicchiere di vino fino alla rivisitazione della manifestazione “Sa battalla” a Sanluri con tanto di assalto al castello aragonese.
Passione, amore per la sua terra, entusiasmo e il coraggio di credere nelle proprie capacità sono i suoi segreti con cui Giuditta Sireus porta avanti da anni la sua esperienza nel settore con tanti progetti realizzati nel territorio e in particolare a Villacidro. «Tutto è iniziato nel 2007 quando ho frequentato un corso di alta formazione della Regione con uno stage conclusivo nel sistema dei musei dell'Umbria. Ho scoperto la metodologia teatralizzata, ovvero l'opportunità di raccontare i siti attraverso l'animazione. Con questo bagaglio di nuove conoscenze, ho deciso insieme ad altre colleghe di sperimentare gli strumenti appresi e ho costituito con loro l'associazione culturale Elicrysum. Partecipiamo a un bando dell'Università degli Studi di Cagliari vincendo una borsa di studio per l'innovazione nel settore culturale. Ma le strade si dividono quando le esigenze e i progetti di vita non ci permettono di portare avanti il progetto condiviso in partenza che aveva necessità di decollare in impresa».
IL LAVORO Poi ancora tante esperienze nel campo turistico culturale, del marketing e del management. «Essere imprenditrice oggi nel settore culturale in Sardegna è davvero molto difficile. La cultura non è percepita come fonte economica, ma come un momento di svago, spesso fine a se stesso. Non si vede nella stessa rete tra imprenditori culturali un punto di forza, ma un ostacolo». A Villacidro in mezzo al cimitero di fabbriche ora si punta su cultura, ambiente e turismo: «La nostra storia, la nostra tradizione, leggende, saperi, feste, l'arte - conclude Sireus - si possono raccontare con l'innovazione, la sperimentazione di nuove metodologie, ma tutto questo incute grande timore».
Gigi Pittau
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 13 febbraio 2017 / Provincia di Nuoro (Pagina 23 - Edizione CA)
MACOMER. Oggi la dedica
Una via cittadina porterà il nome di Nereide Rudas
Una via per Nereide Rudas. Lo deciderà stasera il Consiglio comunale, che commemorerà la neuropsichiatra, che era nata nel 1925 a Macomer, dove ha vissuta tutta l'infanzia e parte della sua adolescenza, nella antica Villa Salmon, attuale sede dell'Unione dei Comuni del Marghine.
Il nonno di Nereide Rudas, Gustavo Salmon, di origini ebraiche, si trasferì nel 1800 da Livorno a Macomer, dove intraprese diverse attività. Aprì una piccola banca, caseifici e avviò aziende agrarie, assieme ad un mulino elettrico. Nel 1897 sposò Nereide Tibi dalla quale ebbe tre figli: Oscar, Emma e Ugo.
Nereide Rudas, figlia di Emma Salmon, prese il nome della nonna e a 17 anni iniziò i suoi studi universitari in medicina a Cagliari. Il resto è storia della Sardegna degli ultimi 80 anni. L'ultima visita della Rudas in città risale a un anno fa, alla mostra regionale del libro, dove incontrò alcune sue coetanee e i parenti, alcuni dei quali vivono ancora a Macomer. Nereide Rudas amava trascorrere spesso le vacanze a Bosa Marina, nella villa di famiglia, che domina la foce del Temo. L'amministrazione comunale di Bosa le ha conferito la cittadinanza onoraria, mentre quella di Macomer, spinta dalle proposte pubblicate nei social, intende dedicarle una via e una piazza. Lo deciderà il Consiglio comunale, che commemorerà anche Antonio Deriu, morto il 17 dicembre scorso a 93 anni. Medico, per anni prestato alla politica è stato consigliere comunale e assessore, poi vice sindaco.
Francesco Oggianu
 


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LA NUOVA SARDEGNA


6 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 13 febbraio 2017 / Pagina 6 - Attualità
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Telelavoro, asili nido e part time
IN ARRIVO IL DECRETO PER GLI STATALI
ROMA Cambiare il pubblico impiego non solo contrastando gli assenteisti, ma anche attraverso nuove formule che abbattano le barriere casa-ufficio. L’obiettivo da centrare, infatti, non è quello di totalizzare quante più ore possibili davanti alla scrivania, ma raggiungere dei target per servizi pubblici funzionanti e di qualità. Sarebbe questa la strategia del governo che è al lavoro su una direttiva ad hoc, prevista dalla riforma Madia, che punta proprio sullo smartworking, ovvero su soluzioni innovative e “family friendly”, per aiutare chi è dipendente e anche genitore. D’altra parte l’immagine dell’impiegato pubblico, nonostante l’era digitale, non è cambiata molto negli anni, anzi nei decenni. Spinta al telelavoro, part-time più semplice e un sistema che porti a stringere accordi tra amministrazioni e asili nido e tra enti per campi estivi (aperti durante i periodi di chiusura delle scuole) dedicati ai figli dei dipendenti. È questa la ricetta che sta preparando il ministero della Pubblica amministrazione insieme al dipartimento per le Pari opportunità. Insomma le novità per gli statali sembrano non finire: oltre al Testo Unico, in arrivo alla fine della settimana, ci saranno quindi misure per migliorare la conciliazione vita-lavoro. In realtà anche il rinnovo dei contratti potrebbe riservare qualche sorpresa in materia, magari giocando sulla flessibilità oraria. Intanto si parte da quanto detto nella riforma Madia, in cui si stabilisce che, laddove ci siano richieste, almeno il 10% dei dipendenti entro il 2018 debba essere messo in condizione di prestare servizio attraverso nuove modalità spazio temporali di gestione del lavoro. Ora, secondo gli ultimi dati del Conto annuale della Ragioneria dello Stato, la quota di statali in telelavoro è quasi pari a zero. Basti pensare che lo schema flessibile più tradizionale, il part time, è al 5,6%. Non solo, la capacità di organizzare l’ufficio tenendo conto delle necessità di chi è genitore dovrebbe rientrare nei canoni di valutazione del team. Senza perdere d’occhio l’efficacia e l’efficienza del servizio, per cui l’impatto dello smartworking sarebbe soggetto a un monitoraggio specifico. Le questioni saranno affrontate nella direttiva a cui sta lavorando il ministro della P.a, Marianna Madia. La conciliazione vita-lavoro non dovrebbe essere invece toccata dal nuovo Testo Unico del pubblico impiego, che oggi sarà al centro del confronto con Cgil, Cisl e Uil. L’approdo del decreto in Consiglio dei ministri è previsto alla fine della settimana (ma c’è tempo fino al 28). Sempre sul fronte della riforma della P.a, mercoledì dai dirigenti degli enti territoriali, rappresentati dalla sigle Direr e Direl, arriverà un proposta: suggerimenti in caso rispunti fuori un provvedimento dedicato alla categoria. Il nodo della questione resta comunque il Testo Unico del pubblico impiego con le misure principali vanno dalle norme sui licenziamenti ai controlli contro l’assenteismo, dai piani di assunzioni basati sui fabbisogni all’assorbimento dei precari.

 

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 13 febbraio 2017 / Pagina 21 – Libri
CONTROMANO
La catostrofe culturale inizia dalle università

di MASSIMO ONOFRI

Un certo numero di autorevolissimi accademici firma un allarmato appello per denunciare la catastrofe ortografica e il collasso delle nostre scuole medie, che consegnerebbero all’università masse di giovani analfabetizzati e incapaci di scrivere. Mi chiedo dove fossero, in questi anni, tanti miei illustri colleghi, mentre appunto le nostre università diventavano le palestre d’avanguardia di quelle ideologie didattiche e pedagogiche che hanno contribuito alla distruzione delle nostre scuole e alla perdita di ogni idea di studio come scoperta di sé e del mondo, a vantaggio d’una burocratizzazione dell’insegnamento che forse, ora, ha superato ogni livello di guardia. Se c’è chi oggi avrebbe il dovere di farsi un esame di coscienza, invece che indignarsi, questo è rappresentato dal corpo dei docenti universitari. Del resto -mi rivolgo a un lettore che ogni anno legga almeno un buon saggio o romanzo-, avete mai visto in che italiano scrive un docente universitario medio? La domanda sorge molto spontanea: che tipo di laureati potrebbe mai uscire da siffatti laboratori di disintelligenza, orrore estetico e prosopopea? Certo, ci sono le eccezioni, anche gloriose, ma, in ogni comparto, è la maggioranza silenziosa a fare la serietà d’un Paese.

 
 

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