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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 February 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 febbraio 2017 / Cronaca Italiana (Pagina 8 - Edizione CA)
BOLOGNA. La protesta dei collettivi per l'installazione dei tornelli nella biblioteca
Guerriglia all'Università
Gli studenti occupano la biblioteca, scontri con la polizia
BOLOGNA Scontri a Bologna tra le forze dell'ordine e i collettivi universitari che ieri nel primo pomeriggio hanno occupato la biblioteca di Discipline umanistiche in via Zamboni 36.
La polizia, fatta intervenire dall'Ateneo, è arrivata in tenuta antisommossa per far sgomberare i manifestanti dall'edificio. Gli occupanti, però, hanno opposto resistenza trincerandosi dietro cataste di sedie e banchi.
Le tensioni sono iniziate tre giorni fa, quando studenti e antagonisti hanno dato il via a una protesta per i tornelli, installati agli ingressi della biblioteca per controllare gli accessi. E ieri sera, al culmine di una giornata di tensione, la polizia ha caricato gli studenti e liberato l'aula studio. Gli scontri sono proseguiti anche in piazza Verdi, cuore della zona universitaria.
Protagonisti della protesta sono i ragazzi del Cua, Collettivo universitario autonomo, Lubo e altre sigle studentesche che, nel pomeriggio, hanno riaperto le porte della biblioteca di Discipline umanistiche in via Zamboni dall'interno. La biblioteca, infatti, durante la mattinata era chiusa al pubblico. Gli attivisti protestavano da giorni contro i tornelli all'ingresso perché vogliono che la biblioteca sia «libera e aperta a tutti». L'altro giorno gli studenti hanno staccato la vetrata vicino ai tornelli coperti da maschere e striscioni e, in duecento circa, l'hanno portata in corteo in Rettorato, depositandola nell'androne.
«Si resiste in strada contro le aggressioni spregiudicate della celere al soldo dell'università, al grido di “via la polizia da via Zamboni” rivendica il Collettivo dalla sua pagina Facebook.
Il procuratore aggiunto del gruppo Sicurezza della Procura, Valter Giovannini, ha aperto un fascicolo: la Digos sta verificando i fatti e e si procederà per danneggiamento aggravato e invasione di edifici.
 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 febbraio 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Fabrizio Delussu, neodirettore del sito archeologico
Da Tiscali a Ostia sulle vie dell'Impero

Un'affascinante ricostruzione storica vuole che nel villaggio nascosto dentro la dolina di Tiscali si annidassero gli ultimi oppositori dei colonizzatori romani. È curioso, se si accoglie la suggestione, che proprio dal baluardo della resistenza sarda arrivi il nuovo direttore del parco archeologico di Ostia antica, le cui vestigia sono simbolo dell'Impero e della sua forza economica e politica.
Annoverato dal ministro Franceschini tra le «eccellenze italiane» scelte per dirigere dieci tra i più importanti siti nazionali, Fabrizio Delussu, 48 anni, archeologo, curriculum vastissimo, dottore di ricerca e docente a Sassari (Università in cui si è laureato), apprende la notizia mentre si trova a Dorgali, paese in cui è nato e dove ha diretto il Museo archeologico dal 2012 al 2016, quando l'incarico è cessato per mancato rinnovo.
Una bella rivincita per un erede delle “civitates Barbariae”.
«Durante l'esame orale che assieme alla valutazione dei titoli mi ha consentito di vincere l'incarico, mi è stato proprio chiesto di parlare della romanizzazione delle Barbagie e del caso Tiscali. Nella commissione sedeva Michel Gras, direttore del Cnr di Parigi e autore di un saggio sui Montes Insani , da lui identificati coi monti tra Dorgali e Baunei. Ho parlato della questione proponendo la mia tesi, contraria rispetto a quanto comunemente si suppone: il villaggio non fu luogo di resistenza, ma d'integrazione. Nel sito sono state trovate anfore del II secolo a.C. provenienti dalle coste tirreniche. Documentano la presenza di mercanti e quindi il passaggio delle genti del villaggio dalla preistoria alla storia. Partendo dallo studio di queste relazioni, sono riuscito a riportare il colloquio su Ostia».
Quale collegamento tra realtà così distanti?
«È istituito da elementi materiali. Da Dorgali proviene un disco iscritto che ricorda un prefetto dei vigili. I vigiles presidiavano questi territori non per domare incendi, ma, ritengo, per sovrintendere al traffico di merci che dalla Barbagia erano destinate a Portus, porto imperiale di Ostia. Negli scali dislocati laddove è Cala Gonone transitavano le navi per l'Africa e qui si fermavano per scaricare tegole fabbricate a Roma e destinate agli insediamenti rurali».
Ha riversato i suoi studi nel Museo comunale di Dorgali, miniatura di cui in tanti le riconoscono la preziosa fattura.
«Sono riuscito a curarne il restyling, organizzare l'allestimento di nuovi reperti e quindi ottenere l'accredimento dalla Regione. Mi piacerebbe ora si realizzasse il trasferimento nella nuova sede: la collezione necessita di spazi più ampi».
Alcuni archeologi ritengono che i musei locali non diano sufficiente visibilità ai reperti e preferiscono la centralizzazione. Si pensi ai Giganti di Mont'e Prama divisi tra Cagliari e Cabras.
«Vedrei bene tutte le statue a Cabras che presto avrà un museo di alto livello. Propendo per lo sviluppo di musei diffusi pensati come presidi educativi al pari delle scuole, centri di ricerca e specchio dei territori che raccontano. Le vicende del villaggio di Serra Orrios, di Tiscali e Nuraghe Mannu possono cogliersi appieno solo a Dorgali. Le nuove linee guida ministeriali e gli indirizzi internazionali peraltro premiano, a patto che la regia scientifica sia di alto livello, questo tipo di istituzioni e la capacità di mettersi in rete».
La sfida che la attende a Ostia è impegnativa. Quali i primi atti?
«È un sito dal valore paragonabile a quello di Pompei. Tenterò da subito di mettere dentro il parco, che ha bisogno di una visione moderna, spazi e musei (c'è da riaprire quello della navi) e di promuovere formule di biglietti cumulativi. Inquadrati personale e risorse, lavorerò per far ripartire la ricerca e la collaborazione con università straniere, così da rendere al porto “internazionale” di Ostia antica, oggi a un passo dall'aeroporto internazionale di Fiumicino, la valorizzazione che merita».
Manuela Arca
 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 febbraio 2017 / Borsa (Pagina 12 - Edizione CA)
Il presidente Boeri: «Disciplina da armonizzare: tutti saranno reperibili per 7 ore»
Nuovi orari per le visite fiscali
Inps, stop alle differenze tra dipendenti pubblici e privati
ROMA Le fasce di reperibilità in casa per malattia «devono essere armonizzate ed estese» ad almeno «sette ore per tutti». Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, illustra così la sua ricetta per le nuove visite fiscali, spiegando che «non hanno senso differenze tra lavoratori pubblici e privati» e che cambiando le regole si potranno «svolgere i controlli in modo efficiente, ridurre le spese e gestire meglio i nostri medici».
IL PACCHETTO Nel decreto Madia, atteso nei prossimi giorni, è previsto un Polo unico in capo all'Inps per gestire le visite fiscali nel settore pubblico e in quello privato. L'obiettivo è quello di rendere più efficienti gli accertamenti grazie alla banca dati gestita dall'Inps, che permette di fare verifiche mirate. Tra le novità, come ha annunciato ieri Boeri nel corso di un convegno alla Camera, anche l'armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità in cui è obbligatorio farsi trovare a casa in caso di malattia e la possibilità per i medici fiscali di condurre accertamenti ripetuti. «Se una persona è malata - ha aggiunto il numero uno dell'Inps - starà a casa o in una struttura dedicata. Non ha senso che ci siano differenze tra pubblico e privato» Inoltre, dovrebbero esserci nuove regole anche per i permessi lavorativi per l'assistenza dei familiari disabili o malati (legge 104), in particolare per il preavviso, in vista del rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
COM'È ADESSO L'obbligo di reperibilità inizia il primo giorno della malattia e prosegue per tutto il periodo indicato sul certificato medico, inclusi sabato, domenica e festività. E quindi anche a Natale, Capodanno, Befana, Pasqua. Per i dipendenti statali e pubblici i controlli vengono effettuati dai medici della mutua, cioè dell'Asl di riferimento, su richiesta della pubblica amministrazione. Gli orari di visita fiscale vanno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 e sono validi per tutti i dipendenti del pubblico impiego. Per i lavoratori del settore privato - dipendenti di Poste, bancari, telecomunicazioni, metalmeccanici, settore commercio e servizi - gli orari sono: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.
Queste fasce devono essere rispettate sin dal primo giorno di malattia e soprattutto anche il sabato e domenica, festivi, Natale e Capodanno, Pasqua e feste patronali. Nel caso in cui il medico Inps o Asl non trovi nessuno durante gli orari delle visite fiscali (anche nel caso in cui il campanello fosse rotto o il citofono non funzionasse), l'assenza dal lavoro sarebbe da considerarsi ingiustificata. (p.st.)
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 10 febbraio 2017 / Pagina 27 - Provincia di Nuoro
Il filmato registrato a Bitti sarà oggetto di studio nell’università del Michigan
Negli Usa arriva il progetto morra
di Paqujto Farina
BITTI È stato lo stesso Franco Delogu, psicologo e docente alla Lawrence Technological University, Michigan (Stati Uniti d'America), a darne notizia sul suo diario Facebook: «Il 16 febbraio a Lawrence Tech c’è la presentazione del “Progetto morra”. Ringrazio tutti gli amici, giocatori e ricercatori che sono coinvolti in questa ricerca-studio». Poche parole, accolte comunque con plauso e soddisfazione. Tutto era cominciato nel luglio 2016, quando lo studioso di Bitti chiese aiuto all’assessorato alla Cultura del comune barbaricino per ospitare un torneo di morra con la supervisione dell'università americana e di quella di Cagliari, anch’essa coinvolta nel progetto tramite la psicologa Carla Meloni. Non un incontro tra giocatori d'azzardo, bensì un vero e proprio esperimento scientifico con al centro un'importante ricerca interdisciplinare che analizza gli aspetti cognitivi, antropologici e storici del gioco della morra. I dati audio-video raccolti durante l'esperimento la sera del 5 agosto scorso a Bitti, vengono oggi analizzati per studiare i processi logico-matematici da cui originano le strategie di questo antichissimo e misterioso gioco, molto diffuso già in epoca latina e di cui troviamo riscontri anche nell'antico Egitto. Le diverse ore di registrazione delle gare tra i migliori giocatori sardi hanno costituito un corposo dossier, utilissimo agli esperti dei due atenei per dare avvio al progetto. Quattro gli studenti: Vassili Casula, Andrea Atzeni, Silvana Mula e Veronica Muggianu che a Cagliari stanno decodificando le partite mentre a Lawrence si analizzano le sequenze di gioco con l'aiuto di studenti e professori di matematica e di fisica, con simulazioni al computer per codificare matematicamente il “giocatore perfetto”. Peraltro anche il linguaggio, lo slang, le parole usate durante le gare, costituiscono già di per se un affascinante universo tutto da esplorare, dove il codice comunicativo è, per i profani della materia, estremamente misterioso e al contempo affascinante. Comprensibile quindi il genuino interesse degli studiosi d'oltre oceano e la soddisfazione dei promotori locali. «Siamo sempre aperti e disponibili quando si parla di ricerca – ha dichiarato l'assessore alla Cultura Ivana Bandinu – e sono lieta che il progetto da noi promosso approdi ora in America alla fase esecutiva». «Aver patrocinato e ospitato l'esperimento, e vederlo ora dare i frutti a un così alto livello accademico, è per Bitti motivo di orgoglio» dice anche il sindaco Giuseppe Ciccolini.
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 10 febbraio 2017 / Pagina 31 - Alghero
Al concorso indetto dall’associazione nazionale degli urbanisti
Premiati studenti di architettura
ALGHERO Due laureati del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari, si sono distinti ad “Assurb”, il concorso per urbanisti e pianificatori territoriali e ambientali, indetto dall’omonima associazione. L’Assurb è infatti l’organismo nazionale che riunisce gli urbanisti e i pianificatori ed è membro effettivo del Consiglio Europeo degli Urbanisti. Nata nel 1977, l’associazione quest’anno compie quarant’anni. Il principale protagonista dell’exploit, che conferma la bontà del lavoro che si fa a Santa Chiara, come certificato in più circostanze da dati e statistiche nazionali, è Guglielmo Ricciardi, 26 anni, originario di Grugliasco, in provincia di Torino, si è aggiudicato il primo premio per la miglior tesi di laurea con “Qual è il waterfront possibile? L’area orientale di Lisbona al tempo dei cambiamenti climatici”, apprezzata per «la capacità di unire aspetti urbanistici, territoriali e ambientali, affrontando il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici con la costruzione di scenari e strumenti decisionali per pianificare la storia». Menzione speciale anche per Daniela Sini, 25 anni, di Alghero, autrice della tesi “Strategie e misure di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico: la costruzione di un modello territoriale per la gestione e la valutazione delle politiche nel territorio di Bosa”, lavoro giudicato originale perché «pone l’attenzione sull’aspetto gestionale, aprendo nuove prospettive e introducendo contenuti innovativi in tema di pianificazione del territorio». Entrambi hanno la laurea magistrale in Pianificazione, politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio. Ricciardi aveva già vinto il “Premio Zanetto 2016” indetto dalla Società di studi geografici e dal Dipartimento di Economia dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. (g.m.s.)
 
 
 

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