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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 February 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
LA DELIBERA
Policlinico, la Regione finanzia la strada
Un milione di euro è stato stanziato dalla Giunta regionale per la costruzione della strada di accesso al pronto soccorso del Policlinico di Monserrato. Sarà riservata, come ha proposto l'assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, solo ai mezzi sanitari.
L'intervento era stato richiesto dall'Azienda ospedaliera universitaria, considerato che si formano ingorghi che aumenterebbero i tempi di percorrenza, e dunque di arrivo in ospedale, delle ambulanze: le code si formano vicino all'ingresso unico utilizzato sia dagli studenti sia dai mezzi di soccorso.
«L'intervento ha il doppio obiettivo di decongestionare il traffico, con quello che significa anche in termini di sicurezza, e garantire tempi di percorrenza rapidi ai mezzi sanitari», commenta l'assessore Maninchedda, che aggiunge: «È una delibera di assegnazione dei fondi sviluppo e coesione all'interno del Patto della Sardegna firmato con il Governo, che è dunque pienamente operativo».
 

 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Cronaca di Oristano (Pagina 28 - Edizione CA)
ORISTANO
Vertice sul futuro dell'Università:
faccia a faccia tra Del Zompo e Sanna
Faccia a faccia tra il rettore dell'Università Maria Del Zompo e il presidente del Consorzio Uno Gianvalerio Sanna. È emersa la volontà da parte dell'Ateneo di avviare il rafforzamento concordato e condiviso della presenza dell'Università a Oristano, anche con l'attivazione di nuove opportunità formative.
«Non c'è intenzione di cancellare nulla dell'attuale offerta formativa - ha ripetuto Maria Del Zompo - l'obiettivo è quello di aumentarla a vantaggio di tutti gli studenti attraverso iniziative sostenibili e compatibili con le nuove norme che siamo costretti ad applicare».
Nel dettaglio i corsi di laurea diventeranno indirizzi, ma il risultato non cambierà: lezioni, esami e lauree rimangono ad Oristano. «La direzione intrapresa - ha chiarito la professoressa Del Zompo - va verso il completamento del percorso offerto agli studenti. Sarebbe auspicabile attivare master fortemente professionalizzanti con il coinvolgimento delle imprese della zona, in grado di rendere altamente competitivi i nostri laureati». Tra una decina di giorni è previsto un nuovo incontro per esaminare la bozza della nuova convenzione. Gianvalerio Sanna parlerà dopo averne discusso con il consiglio di amministrazione.
«Qualcosa cambierà - ha osservato Sanna - altrimenti non vi era bisogno di modificare le convenzioni». Per l'Università oristanese è chiaro che ci saranno delle modifiche dell'offerta formativa, ma questo non è ancora detto che sia un punto a sfavore. ( e. s. )
 



L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
I nostri studenti così analfabeti
A volte c'è qualche consonante doppia di troppo, ma fosse solo questo. Consecutio temporum acrobatiche, accenti sbagliati e congiuntivi latitanti affliggono gli studenti universitari italiani (lo conferma un'indagine) e non risparmiano l'Ateneo di Cagliari. Strafalcioni nello scritto, perfino peggio nel parlato. Troppi presentano tesi da mani nei capelli, con le e di congiunzione scritte con l'accento. I docenti si disperano, gli studenti vanno comunque “ha” sostenere gli esami. MARCI A PAGINA 12
 
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
Tra i 600 firmatari della clamorosa lettera al Governo anche 24 professori cagliaritani
UNIVERSITARI, ZERO IN ITALIANO
L'accusa dei docenti: «Gli studenti hanno gravi carenze»
Passi per qualche doppia, che a volte può scappare, ma sulla consecutio temporum non si transige. E neppure sugli accenti. Discorso a parte merita il congiuntivo: croce - per chi ne ignora le dinamiche - e delizia - per chi non lo conosce e ci azzecca - da sempre.
Dopo la lettera inviata al Governo da seicento docenti universitari di tutta Italia (ventiquattro di Cagliari), la verifica sul campo è d'obbligo. E il risultato drammatico: le «gravi carenze» evidenziate nel documento vengono confermate dagli accademici del capoluogo sardo - eccetto uno - e si arriva persino al paradosso.
“L'Università faccia autocritica: il problema non è la grammatica: servono docenti preparati”
“I problemi sono i 15 anni di riforme deliranti della scuola”
SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE «Chi si aspetta che nella nostra facoltà non ci siano problemi con l'italiano, sbaglia», spiega con tono quasi rassegnato Elisabetta Gola, coordinatrice del corso di laurea. «Accenti, apostrofi, concordanze di genere, per non parlare di un uso della punteggiatura molto aleatorio. Il congiuntivo per tanti è un mistero, la consecutio temporum sono certa che farebbe scappare dall'aula metà degli studenti anche solo se la pronunciassi», ironizza. «E se nello scritto si zoppica, nell'italiano parlato è anche peggio. Ma si tratta di un problema che esiste da diversi anni, per questo stiamo riflettendo sulla possibilità di creare laboratori di scrittura per i nostri iscritti. Un modo per cercare di recuperare i casi salvabili».
GIURISPRUDENZA E INGEGNERIA Area giuridica: Andrea Deffenu, professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico, tira fuori la penna rossa. «Soprattutto negli ultimi anni gli studenti presentano gravi carenze, principalmente legate alla sintassi e alla grammatica», osserva. «Nelle tesi di laurea mi capita di tutto: doppie sbagliate, punti e virgola messi quasi a caso, e la consecutio temporum su cui è meglio stendere un velo pietoso», racconta. «Sono convinto che servirebbe maggior rigore nello studio dell'italiano e una rivalutazione della grammatica a partire dalle scuole elementari».
Anche gli studenti di Ingegneria sono rimandati a settembre, anzi, alle medie inferiori. «Tutto drammaticamente vero, purtroppo si arriva all'università senza saper scrivere correttamente in italiano e tanti studenti hanno problemi anche nell'italiano parlato», interviene Roberto Baratti, docente di Chimica. «Non so di chi sia la responsabilità ma non è accettabile arrivare all'università con lacune così gravi. Anche perché si parla delle regole base della nostra lingua».
Mauro Serra, ordinario di Scienza delle costruzioni, va oltre: «Il congiuntivo e la consecutio temporum sono gli errori più comuni ma anche i più veniali, c'è persino chi non distingue la “e” congiunzione dal verbo essere e chi scrive “vado ha casa”. I ragazzi hanno troppi interessi, l'italiano e la matematica passano in secondo piano».
MEDICINA«Penso che i miei colleghi siano un po' antiquati o comunque esagerino», replica Gian Benedetto Melis, ordinario di Ostetricia e Ginecologia. «Bisogna essere realisti: gli studenti universitari di oggi non solo conoscono l'italiano ma sono decisamente più bravi delle vecchie generazioni», commenta. «Sbagliano qualche congiuntivo ma ritengo non sia così grave. Anzi, si dovrebbe prendere come esempio l'America dove si sta pensando di adattare la lingua all'attualità», azzarda. «Invito gli altri docenti a chiudere un occhio: qualche errore grammaticale è assolutamente perdonabile».
LICEO PACINOTTI «Da ciò che si sente nella pubblica piazza è evidente che ci sia una svalutazione della lingua italiana», ammette Valentina Savona, dirigente scolastica del Pacinotti. «Il nostro liceo credo sia un po' una mosca bianca ma il problema è reale».
Sara Marci
 
«Nei primi due anni di studi gli allievi non capiscono i testi»
L'uso corretto della lingua italiana è competenza trasversale. È indispensabile per il laureato in materie umanistiche ma anche per l'ingegnere chiamato a stendere relazioni e perizie e per lo specialista del diritto che sulle parole fonda la sua professione.
Lo sostiene Pietro Ciarlo, ordinario di Diritto costituzionale, firmatario, insieme con 23 colleghi dello stesso Ateneo, della lettera indirizzata al ministro dell'Istruzione, al Parlamento e al Governo. Il professore si dice preoccupato soprattutto per le difficoltà di comprensione del testo evidenziate dagli allievi del primo e del secondo anno.
«Le noto da diversi anni, facendo leggere gli studenti ad alta voce. Non rispettano la punteggiatura, non colgono il senso del brano e non ne sanno sintetizzare il contenuto».
Secondo il docente la colpa non è da addebitare soltanto a deficit nella didattica o nell'apprendimento. Dipende in gran parte da un sistema che penalizza la qualità. «La produttività della scuola e quindi i parametri per i finanziamenti e le nomine degli organici sono misurati in base al numero dei promossi e dei bocciati. Di fronte a questa situazione gli insegnanti prima resistono e poi si arrendono. Finisce per vincere, di conseguenza, il principio del todos caballeros ».
Manuela Arca

IL GIURISTA
Leonardo Filippi, ordinario di Procedura penale: «Il 30-40% degli studenti presenta gravi carenze grammaticali e di sintassi. Mi è capitato di rifiutare tesi di laurea impresentabili e di invitare l'autore a riscriverla, in lingua italiana. Parliamo di nozioni base. La causa è nell'incapacità della scuola di preparare i ragazzi, fin dalle elementari». (sa. ma.)
 
LO STORICO
Gian Giacomo Ortu, docente di Storia: «Il livello di alfabetizzazione è basso ma il problema è alla radice: basta pensare che alle elementari non viene fatta l'analisi del testo. La gran parte degli studenti viene guastata da programmi dissennati e dalle nuove forme di comunicazione fatte di abbreviazioni incomprensibili». (sa. ma.)

 



L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
LINGUA E CULTURA ARABA
Iniziano domani, nella sede dell'Ersu in via Trentino, i corsi di lingua e cultura araba destinati agli studenti universitari (ma non solo) organizzati dall'associazione studentesca Youth Caravella.
 



L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Sport (Pagina 45 - Edizione CA)
TRIATHLON. Il presidente Fitri Luigi Bianchi applaude i progressi del movimento sardo nel 2016
Le cifre e la World Cup premiano l'Isola
Le impressioni erano veritiere. Tutto questo gran parlare di triathlon, con insospettabili ultraquarantenni in body attillati, improvvisamente rapiti dal fascino del nuota, pedala e corri , ha trovato una coerente risposta nei numeri. All'annuale festa del triathlon, sabato nell'ex clinica Aresu, oggi campus universitario, il presidente del Comitato Regionale Fitri, Rudy Cardia, li ha snocciolati con orgoglio: 871 tesserati (+13%) nel 2016, dei quali 775 atleti, con una partecipazione media alle 41 gare organizzate di 138 atleti. Da questo dato è escluso il Challenge Forte Village, che richiama numerosi triatleti non sardi (oltre 800 al via) e fa quindi storia a sé. Tra le 19 società affiliate, la NlSport supera il Tri Team Sassari: 114 tesserati a 111.
IL PRESIDENTE A sancire l'ottima stagione appena conclusa, è arrivato a Cagliari anche Luigi Bianchi, appena confermato numero uno della Federtriathlon: «Il 2016 è stato un grande anno e il 2017 sarà ancora più grande. Abbiamo portato per la prima volta in Italia la World Cup e Cagliari si è dimostrata all'altezza con un percorso giudicato il più bello dell'anno e un'organizzazione impeccabile nonostante la pioggia. È piaciuta a tutti». È stata la prima edizione, ma non l'ultima: «Abbiamo già il nuovo percorso modificato ma sempre spettacolare per il 2017 e la Regione sostiene questo progetto anche per il prossimo anno e siamo felicissimi». L'Isola cresce: «I numeri ci danno forza per continuare in ciò che stiamo facendo, soprattutto nel settore giovanile, ma anche tra i Master». Finiti i tempi in cui l'Ironman era guardato storto dalla Federazione: «Assolutamente. La Federazione italiana è stata la prima a creare un accordo con Ironman e successivamente è arrivato l'organo internazionale. Ironman è un mito, una realtà, ma i principi sono uguali. L'Ironman Italia di Cervia è nel nostro calendario e siamo contenti dei vantaggi che questo accordo ci darà». Sempre ricordando che: «Il nostro focus è sui giovani: vogliamo creare bravi atleti e bravi cittadini, con valori importanti. Per questo lavoriamo con la scuola». E, a Cagliari, con l'Uiversità. Il villacidrese Lele Aru potrebbe essere il primo a sperimentare i nuovi accordi per avere bravi studenti e bravi sportivi: «Sxcuola e sport in Italia non vanno a breccetto», conclude Bianchi. «Gli studenti che fanno sport magari il lunedì vengono interrogati perché il sabato sono andati a gareggiare».
Carlo Alberto Melis
 



L’UNIONE SARDA

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Provincia di Sassari (Pagina 35 - Edizione CA)
SASSARI. Dopo le dimissioni di Marras, Nicola Sanna prende tempo
Il cambio in corsa del sindaco senza alleati
La paura fa novanta. Così, quando uno degli assessori più rappresentativi in maggioranza, Alessio Marras, si è dimesso lasciando deleghe importanti come il Bilancio, la programmazione e il patrimonio, Nicola Sanna ha preferito prendersi una settimana di tempo prima di sostituirlo. Non sarà necessario un rimpasto ma di questi tempi anche il cambio di un assessore può determinare la modifica dei delicati equilibri su cui si regge la giunta Sanna. È previsto un cambio di deleghe fra alcuni assessori ma nel frattempo il sindaco ha fatto sapere che assumerà ad interim le deleghe al Bilancio, tributi, programmazione e patrimonio.
CRISI DIETRO L'ANGOLO Alla vigilia della seduta del consiglio comunale di ieri pomeriggio, era stata avanzata l'ipotesi di apertura di una crisi. Sotto accusa, un eccesso di individualismo di Nicola Sanna. L'analisi politica più elementare ha però indotto il sindaco a lasciare tutto fermo in attesa di tempi migliori.
Qualcuno gli ha suggerito la necessità di riflettere su alcune priorità non più rinviabili, pena un bilancio in nero dell'attività di governo. Nei giorni scorsi il consiglio ha approvato il Puc del Centro Storico che potrebbe qualificare gli interventi della parte più antica, quindici milioni della Regione e dell'Unione europea che consentiranno di intervenire per trasformare la vecchia Frumentaria nel museo dei Candelieri e il mercato civico nel polo del gusto e dei mestieri sassaresi. Tutta la parte che confina da un lato con il corso Vittorio Emanuele e dall'altro con il mercato subirà profonde modifiche sul piano edilizio. Parliamo delle zone di Sant'Apollinare, San Donato e la Valle di Rosello.
PROGETTI Nel quadro degli interventi di realizzazione di residenze per studenti universitari va inserito da ieri il Puc approvato in consiglio comunale, su richiesta dell'Ersu, che prevede una variante urbanistica nella zona di San Lorenzo, tra Piandanna e l'Orto botanico, vecchia e controversa pratica, in cui era entrata anche l'area degli ex Molini Azzena, giunta finalmente a buon fine. Ora consentirà di realizzare un campus universitario per 280 posti.
Sempre nel corso del consiglio comunale di ieri il sindaco, rispondendo a una richiesta del consigliere Simone Campus, ha reso nota la disponibilità del ministero della Difesa a valutare la possibilità di utilizzare parte della Caserma Lamarmora per ricavare altre 200 residenze universitarie. I contatti sono avviati.
Gibi Puggioni
 



L’UNIONE SARDA

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Provincia di Sassari (Pagina 35 - Edizione CA)
ALGHERO. Incontro con F2i
Voli e turismo: «La Riviera deve svegliarsi»
La Sogeaal sta lavorando per recuperare rotte, vettori e traffico passeggeri, ma anche il territorio deve fare la propria parte. Alghero ha perso il suo appeal negli ultimi anni e le conseguenze sono visibili. Si è parlato anche di questo nel primo incontro istituzionale tra i vertici della società di gestione dell'aeroporto di Alghero e i rappresentanti del territorio. C'erano l'amministrazione delegato di F2i, società che detiene oltre il 70 per cento delle quote societarie, Renato Ravelli e il presidente Mauro Maia. Al meeting anche il rettore dell'Università di Sassari Massimo Carpinelli, i sindaci di Sassari e Alghero Nicola Sanna e Mario Bruno, Pierluigi Pinna di Confindustria, Stefano Visconti per Federalberghi, Enrico Daga della Federazione Italiana Pubblici Esercizi e il direttore aeroportuale Sardegna Marco di Giugno.
Sul tavolo le tematiche di sviluppo territoriale, in uno spirito di collaborazione. «Abbiamo discusso delle strategie per lo sviluppo economico – conferma il sindaco algherese Mario Bruno – e della parte che deve fare il territorio». Come dire: F2i porterà nuovi voli, le trattative con Ryanair e altri vettori vanno avanti, ma non basta. Occorre che gli imprenditori turistici della Riviera del corallo e di tutte le zone circostanti, investano nel settore, offrendo l'immagine di una località appetibile». Enrico Daga, già ex presidente del Sistema turistico locale ha lanciato una proposta: che sia Sogeaal a mettere intorno a un tavolo il pubblico e il privato per programmare strategie di marketing. «So che non è compito loro – spiega – ma qua siamo ancora all'anno zero». (c. fi.)
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Prima pagina
UNIVERSITÀ
le rassicurazioni del rettore
 
Pagina 20 – Oristano
Incontro con il presidente e il direttore per fugare i timori
«Nulla dell’attuale offerta formativa verrà disattivato»
UNIVERSITÀ, IL RETTORE CONFERMA GLI IMPEGNI CON IL CONSORZIO UNO
di Michela Cuccu
ORISTANO Nessun ridimensionamento, ma ulteriori occasioni formative per l’università a Oristano. Sono queste, in sostanza, le rassicurazioni (già espresse a Oristano in una recente iniziativa organizzata dal Pd) ribadite dal rettore dell’università di Cagliari, Maria Del Zompo, nel corso di un incontro con il Consorzio Uno. La riunione si è svolta nella Sala Consiglio del Rettorato dell’università di Cagliari. Era stata convocata per discutere del rinnovo della convenzione tra l’Ateneo e il Consorzio Uno. Riunione importante, necessaria per conoscere il destino dei corsi universitari “gemmati”, anche alla luce delle perplessità esternate dal presidente Gian Valerio Sanna che proprio per questo aveva chiesto che partecipasse anche l’assessore regionale all’Istruzione, Claudia Firino, bloccata all’ultimo momento da impegni istituzionali, ma che tuttavia ha garantito di seguire con la massima attenzione l’argomento. Ieri alla riunione erano presenti il rettore Maria Del Zompo, il prorettore vicario Francesco Mola, il prorettore alla didattica Ignazio Putzu, il direttore generale Aldo Urru e la dirigente della Direzione didattica Pina Locci. Per il Consorzio Uno hanno partecipato il presidente Gian Valerio Sanna e il direttore generale Francesco Asquer. «Durante l’incontro è emersa la volontà da parte dell’Ateneo di procedere ad un rafforzamento concordato e condiviso della presenza dell’università degli studi di Cagliari a Oristano, anche attraverso l’attivazione di nuove opportunità formative», si legge in una nota del rettorato. «Non c’è nessuna intenzione di disattivare nulla dell’attuale offerta formativa - ha ripetuto del Zompo -. Il nostro obiettivo è, al contrario, aumentarla a vantaggio di tutti gli studenti sardi, a Oristano come nel resto dell’isola, attraverso iniziative sostenibili e compatibili con le nuove norme che siamo costretti ad applicare». Il riferimento è alla costante e continua diminuzione dei fondi trasferiti dallo Stato per il funzionamento degli atenei, agganciati anche ad alcuni indicatori che il rettore ha definito «non etici». L’università di Cagliari ha comunque nei mesi scorsi individuato le modalità con cui proseguire nell’esperienza intrapresa a Oristano, mantenendo un’offerta formativa di qualità. «La direzione intrapresa – ha chiarito la professoressa Del Zompo – va verso il completamento del percorso offerto agli studenti. Sarebbe auspicabile attivare master fortemente professionalizzanti con il coinvolgimento delle imprese della zona, in grado di rendere altamente competitivi i nostri laureati». Tra una decina di giorni si terrà un nuovo incontro sulla bozza di convenzione.

 


LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Pagina 7 - Sardegna
Inventato da un gruppo di ricerca uno strumento per gli speleologi
Quanta energia si spende in grotta
CAGLIARI Per la prima volta al mondo un gruppo di speleologi ha utilizzato, con l’ausilio e sotto il controllo di ricercatori universitari, un metabolimetro, un piccolo apparecchio legato a un braccio in grado di misurare vari parametri fisiologici incluso il dispendio energetico. Il risultato della ricerca - che puntava proprio ad analizzare il dispendio energetico durante un’esplorazione speleologica - è stato pubblicato dalla rivista internazionale Plos One ed è frutto della collaborazione di alcuni ricercatori dell’università di Cagliari e alcuni collaboratori esterni, tra cui un componente del corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico della Sardegna. Nella ricerca sono stati coinvolti 40 speleologi sardi, uomini e donne di varia esperienza, che, per conto dei ricercatori, hanno esplorato per circa 10 ore una delle grotte più belle dell’isola, Su Palu, nel Supramonte di Urzulei. Per realizzare lo studio è stato necessario superare notevoli ostacoli logistici e organizzativi. «Finora – spiegano dall’università di Cagliari – non esistevano dati relativamente a questa attività fisica che si svolge in un ambiente del tutto particolare, e che coinvolge molte decine di migliaia di appassionati nel mondo. Avere informazioni precise riguardo la fisiologia dell’esercizio in grotta è determinante per ideare programmi di training ad hoc per gli speleologi, determinare i requisiti nutrizionali e una dieta bilanciata per chi intraprende questa attività, contribuire a ridurre il rischio di incidenti (causati spesso dallo sfinimento) e supportare le relative attività di soccorso, spesso molto complicate e prolungate nel tempo». La ricerca si è concentrata anche sulla nutrizione nella pratica speleologica, un elemento cui qualsiasi attività fisica è strettamente collegata. Per questo, è stata misurata la composizione corporea degli speleologi prima e dopo l’esplorazione, per valutare le differenze nella distribuzione di massa grassa/magra e lo stato di idratazione, e si sono controllate le abitudini alimentari degli speleologi e il relativo apporto calorico.
 



LA NUOVA SARDEGNA

10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Pagina 33 - Cultura e spettacoli
Giovani che non sanno usare l’italiano: l’analisi di MAURO PALA docente di Letterature comparate, sulla denuncia del Gruppo di Firenze
IL DIBATTITO Vince l’autoritarismo di un modello aziendalistico che mortifica il pensiero critico
In Orwell c’è già tutto: il newspeak cancella ogni forma di linguaggio astratto
«LA NEOLINGUA, STRUMENTO PER CONSERVARE IL DOMINIO»
Gramsci sosteneva che ogni volta che apriamo bocca «un’intera visione del mondo parla attraverso noi». Ma se poi prevale lo standard Twitter?
di Giacomo Mameli
Perché gli studenti (e non solo loro) scrivono e parlano male l’italiano, perché non sanno analizzare un testo? Perché si assiste a obbrobi linguistici che – in una quinta superiore del Nuorese, ma lo stesso avviene a Cagliari e a Sassari, a Sondrio e a Verona – trasformano l’olocausto in “l’oro causto”, consentono che l’alluvione abbia due apostrofi (“l’all’uvione”), la visita alla sede di un giornale diventi “la gitta a un’arredazione” e via storpiando? Perché le creme si spalmano “sull’acute”? Perché i laureandi scrivono tesi infarcite con errori da matita rossa e blu? Il documento-denuncia del Gruppo di Firenze, quello dei seicento docenti (universitari e non), ha riportato in primo piano il disastro nel quale sta naufragando la nostra lingua. E la scuola non sa porre rimedi. Con docenti incapaci, talora senza conoscenze né competenze. In tutt’Italia, Sardegna compresa. «L’obiettivo di tutto ciò è eminentemente politico: senza linguaggio non c’è opposizione, resta solo la scelta tra un mi piace e il non mi piace», osserva Mauro Pala, 56 anni, ordinario di Letterature comparate al polo umanistico dell’università di Cagliari, Masters of Arts alla Columbia University, dottorato a Berlino, docente al Trinity College in Irlanda, titolare di cattedra Fulbright per l’Italia. Da dove arriva la catastrofe linguistica? «Una volta si diceva: il sistema. Bisogna ripartire da qui. Oggi il sistema egemone è quello aziendale e una forma di aziendalismo rozza, piramidale, sostanzialmente autoritaria. Ai nostri lettori imprenditori consiglio di andare a rileggere gli scritti di Comunità di Adriano Olivetti. Per chi pensa che fosse un comunista in incognito, vorrei ricordare un suo scritto da riscoprire: «Come vivere in un mondo senza partiti». Non è grillismo ante litteram, ma un’etica di marca cattolica che si ritrova in buona compagnia con laici ancora convinti che esista una responsabilità individuale. E qui veniamo al tema, ovvero al linguaggio». Sembra diventato un fatto secondario. «Gramsci aveva capito che non si tratta di un attrezzo qualsiasi, di qualcosa di meramente strumentale. Sosteneva che ogni volta che noi apriamo bocca “un’intera visione del mondo parla attraverso noi”. Mi chiedo: è possibile condensare la visione del mondo in un tweet? È esattamente ciò che decenni di politica demagogica sono riusciti a realizzare. La comunicazione che si intende come espressione individuale in realtà si è capovolta nell’eclissi dell’individuo. Altro che Marcuse. Ci siamo avviati ben oltre la monodimensionalità. Ma tutto ciò non va visto in termini apocalittici, si tratta invece di una trasformazione molecolare di quelle che incidono sulla lunga durata, un cambiamento di costume». Come trova le tesi di laurea che le vengono presentate? «Non generalizzo. Spesso trovo non solo trascuratezza generale ma sciatteria nella capacità di esprimersi. Ciò interessa anche coloro che avrebbero qualcosa da dire ma il tutto resta a livello di anelito, si arena in un sms. E si torna alla logica aziendale-piramidale diventata religione di Stato». Sono state ridotte le ore di insegnamento dell’italiano, è stato demonizzato il latino, il tema-componimento è un’eccezione, idem lo studio delle poesie. «Tutto ha inciso, in modo pesante. Sono state tolte con un metodo diabolico le basi all'edificio grammaticale e sintattico della lingua. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una generale incapacità di discorrere. Per non dire dell’incapacità nello scrivere. Prima scrivere era naturale, oggi è una fatica perché non c’è l'esercizio». In una Sardegna col più alto tasso di abbandoni scolastici, con i livelli più bassi in Italia per numero di laureati e diplomati, la giunta regionale lancia il dimensionamento scolastico. Quanti danni ha fatto tale devastante inziativa politica? «L’aziendalizzazione ha interessato la politica ma anche la scuola, l’istruzione. Ciò ha comportato una competizione per lo studente che è diventato un bene d’uso per gli insegnanti, quasi più un cliente che un allievo. Cioè: ne ho bisogno in quanto componente della classe, senza la classe perdo il lavoro. Il giudizio equanime – che prelude a un intento pedagogico – è scomparso, sostituito dal mero calcolo della programmazione, parola da dizionario aziendale. La politica programma. E i risultati si vedono. La pedagogia è stata sostituita dalla ragioneria, dalla contabilità. Pure necessarie, ma in altri contesti». Che fare? «Ricorro alla parola vocazione, a partire dagli insegnanti. Che dovrebbero essere formati. E poi, qualcosa che è letteralmente rivoluzionario: prendersi tempo per parlare, discriminando accuratamente sostantivi e aggettivi, riscoprendo la gradazione che la nostra lingua offre. Ultima annotazione. George Orwell, liquidato semplicemente come anticomunista, aveva capito tutto. Nel capitolo finale di “1984” aveva ideato il newspeak, la neolingua artificiale, al dizionario della quale lavoravano gli intellettuali più dotati. Il loro obiettivo era ridurre la lingua ai minimi termini eliminando ogni forma di linguaggio astratto. Non bisogna dimenticare che l’obiettivo di tutto ciò era politico: senza linguaggio non c’è opposizione, resta solo la scelta tra un mi piace e il non mi piace. Chi siede sul trono ama il mi piace».
 



LA NUOVA SARDEGNA

11 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Pagina 22 - Sassari
C’È IL VIA LIBERA DEL MINISTRO
Un campus da 400 posti nella caserma La Marmora
di Vincenzo Garofalo
SASSARI La caserma La Marmora può diventare casa dello studente. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, con una lettera ufficiale inviata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, in cui la rappresentante del Governo, in risposta alle richieste del governatore sardo, spiega che la dismissione della caserma di piazza Castello, attuale sede del Comando e del Museo storico della Brigata Sassari, rientra nell’ambito di una revisione delle servitù militari in Sardegna. Per questo motivo il ministro ha garantito la piena disponibilità del suo dicastero ad accogliere la proposta di trasformare l’edificio storico in residenza universitaria, con un progetto che prevede il passaggio della struttura nel patrimonio comunale e la realizzazione di 400 posti letto per gli studenti. La notizia dell’apertura del ministro su un progetto che fino a ora sembrava pura utopia, l’ha data ieri pomeriggio il sindaco, Nicola Sanna, nel corso della riunione del Consiglio comunale, confermando quanto pochi minuti prima accennato dal consigliere comunale Pd, Simone Campus. L’assemblea era riunita per discutere la variante urbanistica che dà il via libera alla costruzione del mini campus Ersu a San Lorenzo, nei terreni di fronte all’orto botanico e al Polo bionaturalistico universitario di Piandanna. La pratica è stata approvata a maggioranza, con il Movimento 5 stelle che ha espresso voto contrario. Per i tre consiglieri pentastellati il Comune avrebbe dovuto favorire la creazione di residenze universitarie al centro della città, contribuendo così a rimettere a nuovo e ripopolare il cuore urbano di Sassari, così come aveva indicato con un ordine del giorno approvato un anno e mezzo fa proprio dal Consiglio comunale. Scettici anche Forza Italia e i consiglieri della lista civica Sassari è, che pur riconoscendo la bontà del progetto, hanno criticato la Giunta e l’Ersu per la perdita di 20 milioni di euro di finanziamento. Per realizzare il campus universitario erano inizialmente disponibili 40 milioni di euro. Ma il progetto dell’Ersu di costruire la nuova struttura negli ex mulini Azzena, non è mai andato in porto, proprio per l’opposizione di Palazzo Ducale. E quindi Ersu, Regione e Comune hanno ripiegato su residenze universitarie diffuse, scegliendo come prima soluzione la casa per studenti a San Lorenzo. Qui con una spesa di 20 milioni di euro (di cui 800 mila circa andranno all’Università per l’acquisto del terreno), saranno realizzati 280 posti letto più una serie di servizi a disposizione degli studenti. Poi, come ha spiegato in aula il sindaco, ci sarà da portare avanti altri progetti, per i quali esistono dei finanziamenti indicati nel Patto per la Sardegna siglato dall’allora premier Matteo Renzi e dal presidente Pigliaru: 20 milioni per trasformare in residenza universitaria l’ex brefotrofio di via Sant’Anna, e altri 20 proprio per la caserma La Marmora in piazza Castello.
 



LA NUOVA SARDEGNA

12 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Pagina 22 - Sassari
Paura in viale Umberto: bagno inagibile, gli inquilini saranno trasferiti in un’altra sede
Crolla un soffitto nell’alloggio universitario
SASSARI Un rumore sordo è arrivato dal bagno e quando gli studenti hanno aperto la porta si sono ritrovati in mezzo alla polvere e ai calcinacci. Poteva avere conseguenze più gravi il crollo del solaio avvenuto l’altro ieri in una residenza universitaria dell’Ersu in viale Umberto. Nel bagno era appena entrata una studentessa, ma non è stata colpita dai pesanti pezzi di intonaco che si sono staccati dal soffitto. Dopo essersi ripresi dallo spavento, gli universitari che occupano l’appartamento hanno chiamato i vigili del fuoco perché verificassero la solidità del solaio e le cause che hanno determinato l’improvviso cedimento. All’origine del crollo ci sarebbero infiltrazioni d’acqua provenienti dall’appartamento situato al piano superiore, di proprietà di un privato. I vigili del fuoco hanno vietato ai ragazzi di utilizzare il servizio igienico per motivi di sicurezza. Di fatto la stanza è inagibile e per gli universitari è cominciato un disagio che si prolungherà per alcuni giorni. L’Ersu è stato avvertito del crollo e ieri mattina si è deciso di trasferire in un’altra residenza gli studenti, sia per questioni di sicurezza sia per procedere ai lavori di riparazione. Quando avverrà il trasloco e dove gli inquilini di viale Umberto verranno spostai, però ancora non è stato deciso. Sulla vicenda sono subito intervenuti rappresentanti degli studenti e delle loro associazioni. «Il trasferimento degli studenti potrebbe sembrare un fatto positivo, ma in realtà non è che un disservizio – afferma Antonio Pala, coordinatore dell'Udu Sassari, che continua: «Ora quegli universitari saranno costretti ad affrontare un trasloco e questa non può certo essere la soluzione definitiva; stare in quella residenza in condizioni di sicurezza dovrebbe essere un loro diritto, come anche non perdere un alloggio con i suoi dieci posti letto». «L’attrattività del nostro Ateneo è direttamente correlata alla capacità di accogliere gli studenti e soddisfare i requisiti minimi di sicurezza all’interno delle residenze che vengono a loro assegnate – aggiunge Mattia Angius, presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università sassarese –. «L’Ersu deve attivarsi immediatamente affinché la residenza ritorni fruibile in tempi brevissimi».
 



LA NUOVA SARDEGNA

13 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 febbraio 2017 / Pagina 42 - Sport
A Cagliari la Fitri ha presentato la stagione 2017 e celebrato i suoi campioni
Premiati gli uomini di ferro del 2016
CAGLIARI Il triathlon sardo ha premiato i campioni della scorsa stagione e presentato il calendario del 2017 che avrà come principale appuntamento la prova di Coppa del Mondo Itu Triathlon a Cagliari il 3 giugno. Nel corso della "Conferenza regionale del triathlon in Sardegna”, all'Università di Cagliari, la dirigenza federale Fitri, con in testa il presidente federale nazionale Luigi Bianchi e quello del Comitato regionale, Rudy Cardia, hanno illustrato i numerosi eventi agonistici in programma per il 2017 in Sardegna. La cerimonia è servita anche per ricordare quanti si sono distinti nel 2016, dove nella classifica dei titoli sardi vinti spiccano Fabrizio Baralla e Elisabetta Curridori. Baralla, atleta, tecnico e dirigente del Triathlon team Sassari, nel 2016 si è laureato campione regionale di duathlon sprint, acquathlon classico, triathlon sprint e medio. Curridori (Villacidro Triathlon e quest’anno passata al Tri Nuoro) si è imposta nel duathlon cross, triathlon sprint e medio. Due titoli sono andati anche a Emanuele Aru (Villacidro), nel duathlon cross e Triathlon Cross, e a Valeria Marras (Triathlon Team SS) nell’aquathlon classico e duathlon super sprint mentre Paola Sanna (Triathlon team SS) ha vinto nel duathlon sprint (assoluto e junior), Cinzia Frau (Blue Tribune) nel traithlon cross, Matteo Collu (Villacidro) nel duathlon sprint junior, Danilo Brianda (Olbia Nuoto) nel duathlon super sprint Young A e Francesco Podda (Fuel Triathlon) nel duathlon super sprint Categoria YB. Il premio particolare “Omin’e ferru” per il 2016 è stato assegnato per le prestazioni internazionali a Giovanni Achenza, a Fabio Aru come giovane e a Emanuele Aru come studente universitario, mentre il premio alla carriera è andato a Daniela Ennas. Roberto Spezzigu
 
 
 


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