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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 January 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 gennaio 2017 / Quartu Sant'Elena (Pagina 19 - Edizione CA)
Al via la terza edizione del premio RAIn! promosso da Saras e rivolto agli studenti sardi
Innovazione, parola magica da raccontare in tre minuti
Un video di tre minuti per raccontare l'innovazione e volare al FabLab di Barcellona. Gli studenti delle superiori di tutta l'Isola possono partecipare alla terza edizione di “RAIn!”, concorso organizzato dalla Saras e dall'associazione no profit “Sardegna 2050”.
Dopo due edizioni rivolte alla provincia di Cagliari, la prima vinta dall'Itis Giua e la scorsa dall'Ipia Ferraris di Iglesias, quest'anno potranno partecipare tutti gli istituti sardi. «L'obiettivo è quello di riflettere sulla parola “innovazione” e costruire qualcosa che sia una sfida è una scelta ben precisa. La vita per i giovani, sempre di più, dovrà essere inventata: dopo la scuola non ci sono più schemi e regole», spiega Francesco Marini, presidente di Sarlux, gruppo Saras, «per noi l'innovazione è quello che ci ha consentito di rimanere aperti e fare meglio le cose che abbiamo sempre fatto. Non siamo impresa innovativa, ma quello che si fa da noi è molto innovativo».
Al Primo Levi di Pitz'e Serra, la presentazione del concorso “RAIn!” è stata introdotta dal preside Enrico Frau e dal coordinatore di Sardegna 2050, il docente universitario Simone Ferrari, che ha sottolineato come innovare non significhi inventare ma anche portare in un posto qualcosa che lì non c'è ancora. Ferrari ha spiegato che la formula del video di tre minuti è stata scelta perché una buona innovazione ha bisogno anche di un'adeguata comunicazione.
Gli studenti che vinceranno il primo premio potranno visitare il FabLab di Barcellona, i secondi classificati andranno a Torino per visitare il museo del Cinema e la start up On Edge mentre i terzi riceveranno una action camera. «Il concorso RAIn! mi piace perché è superdemocratico», commenta il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, che ha partecipato alla presentazione, «l'innovazione non è solo inventare uno smartphone con particolari competenze tecniche, ma anche prendere una valigia, metterci le ruote e inventare un trolley: le idee sono alla portata di tutti».
Marcello Zasso
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 gennaio 2017 / Cultura (Pagina 38 - Edizione CA)
Scienza e ricerca
I tre progetti internazionali guidati dall'Università di Sassari
2I robot Cerbero tra gli abissi, Marte e le auto del futuro
Cerbero non sta a guardia degli inferi, ma è un segugio che fiuta il futuro. E potrebbe portare l'Europa a primeggiare sugli Usa e i Paesi dell'Asia nei sistemi intelligenti utilizzati nello spazio, negli oceani e persino nel trasporto su strada. Tre progetti, tre teste, come il cane del mito, ma tecnologiche. «E il guinzaglio di Cerbero è qui a Sassari», spiega Francesca Palumbo, del Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Sassari. La ricercatrice oristanese è il coordinatore scientifico di un consorzio europeo con 12 partner provenienti da 7 Paesi, che è al lavoro da qualche giorno per creare software e hardware per «oggetti intelligenti», capaci di adattarsi a condizioni estreme e superare problemi e malfunzionamenti.
TRE RAMI La ricerca è canalizzata in tre direzioni. Non c'è solo la realizzazione di un Self-healing system for planetary explanation , un robot che nel 2020 atterrerà su Marte con la missione europea ExoMars e dovrà raccogliere campioni sopportando radiazioni, basse temperature e tempeste di sabbia. Gli altri due studi sono altrettanto stimolanti: un Diving robot per il monitoraggio alle grandi profondità oceaniche e lo Smart travelling for electric vehicle per l'auto elettrica intelligente, che organizza e programma gli spostamenti del conducente facendogli risparmiare tempo e arrabbiature in mezzo al traffico.
I FONDI L'innovativo progetto di ricerca è stato finanziato con 5 milioni di euro dal programma europeo Horizon2020. Francesca Palumbo ha ideato il Progetto Cerbero («e anche il nome, sono una patita dei miti classici») descritto in un centinaio di pagine che hanno convinto nel 2015 la Comunità europea ad erogare il finanziamento. «L'Europa sta puntando molto su questi progetti perché vuole recuperare il gap tecnologico con gli Usa e i Paesi asiatici, ed essere all'avanguardia in un settore di mercato dove ancora non esiste un leader. I sistemi che vogliamo progettare devono essere in grado di capire dove si trovano, devono essere efficienti rispetto all'ambiente, sia Marte, l'oceano o la strada, perché noi non siamo lì fisicamente a controllarli. Noi dobbiamo prevedere tutti gli errori e i malfunzionamenti e trasformarli in dati, in modo che il sistema quando c'è qualcosa che non va o si rompe o blocca un pezzo, ad esempio una telecamerina, possa fare una autodiagnosi e continuare a funzionare, anche se l'efficienza scende al 90%».
LA SQUADRA Il centro di ricerche Ibm di Haifa ha la direzione complessiva del consorzio, del quale fanno parte oltre all'Università di Sassari, l'Università di Cagliari, l'Università Politecnica de Madrid, l'Università della Svizzera Italiana, l'Institut National des Sciences Appliquées de Rennes (Francia), i centri di ricerche olandesi Tno e Science and Technology, il Centro di ricerche Fiat, la Thales Alenia Space Espana e il gruppo inglese Ambiesense Ltd. C'è pure l'azienda Abinsula, sviluppatasi a Sassari e con sedi a Cagliari e Torino. E proprio da Abinsula arriva l'Innovation Manager dell'intero progetto, Katiuscia Zedda: «Le nostre ricerche potrebbero trovare applicazione anche nell'avionica, nella medicina, nella domotica e appunto nei trasporti. Tra qualche anno aumenterà fortemente la richiesta di auto elettriche. L'idea è quella di realizzare un sistema che non solo sia resistente ai guasti e sappia come superare i problemi, ma che sia anche pronto ad accettare le evoluzioni tecnologiche. Altrimenti il rischio è di avere un oggetto come il videoregistratore, sorpassato con l'avvento del digitale».
I PASSI Ogni 9 mesi la commissione europea osserverà i progressi e fornirà anche consigli e contatti con altri progetti europei che hanno componenti utili alle ricerche di Cerbero. Francesca Palumbo sintetizza così: «La chiave è il mantenimento su lunga durata del sistema. Del resto in natura sopravvive non il più forte, ma il più adattabile».
Giampiero Marras
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA

 
 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 18 gennaio 2017 / Pagina 36 - Cultura e spettacoli
NELL’OTTANTESIMO DELLA MORTE
Convegno su Gramsci in Consiglio regionale
CAGLIARI Venerdì 20 dalle 10,30 nell’aula consiliare del Consiglio regionale si terrà il convegno “Antonio Gramsci nell’80° della morte (1891 -1937)”. I lavori saranno aperti dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau; seguiranno i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda. L’incontro è organizzato da Aldo Accardo dell’Università di Cagliari. «Con grande piacere – dice il presidente Ganau – la presidenza del Consiglio ha accolto l’invito del professor Accardo di promuovere questo importante incontro che spero sia il primo di una serie di iniziative che nel 2017 ci porteranno a riflettere e confrontarci con il pensiero di Antonio Gramsci prima della conclusione di quello che è stato proclamato dalla Regione come l’anno gramsciano». Gramsci, d’altronde, è dopo Dante Alighieri l’autore italiano classico più tradotto nel mondo. E sono tanti in tutti i continenti i centri di ricerca universitari, soprattutto nel campo dei cosiddetti cultural studies, che hanno riscoperto il pensiero del dirigente comunista. Il convegno di venerdì sarà articolato in tre momenti. L’intervento le “Filologie della volontà” sarà tenuto da Mauro Pala, dell’università di Cagliari. Aldo Maria Morace, dell’università di Sassari affronterà il tema “Letteratura e vita nazionale”, mentre Aldo Accardo, dell’università di Cagliari interverrà su “La verità in politica”. Al convegno assisteranno alcune classi del Liceo Dettori di Cagliari. Ancora una volta il Palazzo del Consiglio regionale – come sottolinea il presidente Ganau – si apre agli studenti: «Antonio Gramsci fu e rimase un rivoluzionario e un comunista fino all’ultimo giorno, ma fu anche un pensatore, sicuramente il più profondo e originale pensatore dell’Italia del Novecento. Per questo credo sia necessario un nuovo impulso alle nostre scuole e alle nostre università per un maggiore impegno nello studio e nella ricerca del pensiero di Antonio Gramsci».
 
 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 18 gennaio 2017 / Pagina 36 - Cultura e spettacoli
Un saggio affascinante di tre appassionati che parte dal ritrovamento nel Sulcis dei frammenti ferrosi di un meteorite
Storia misteriosa dell’isola che fu Atlantide
di Grazia Brundu
SASSARI Somiglia a un romanzo l’antefatto di “Il mare addosso. L’isola che fu Atlantide e poi divenne Sardegna”, pubblicato da Arkadia e presentato nei gorni scorsi prima a Oristano e poi a Macomer. Nicola Betti, Luciano Melis e Alessandra Murgia, gli autori del saggio, sono appassionati di storia, scienze e archeologia e nel 2013, durante un’escursione nella zona di Pula, scoprono qualcosa che, ipotizzano, potrebbe scuotere alcuni dogmi relativi all’antichità sarda. Oltre a confermare l’identità tra Sardegna e Atlantide, già sostenuta da Sergio Frau, la cui distruzione “Il mare addosso” data, seguendo alla lettera Platone, al X millennio a.C. Alessandra Murgia racconta che «durante un’escursione in un sito dove il terreno era stato smosso in profondità abbiamo notato centinaia di pietre ferrose con caratteristiche singolari: spigoli vivi, forma aerodinamica, sensazione liscia al tatto, alto peso specifico e presenza in superficie di una crosta di fusione». Il sospetto, all’inizio inconfessato, è che possa trattarsi di meteoriti, anche perché «del tutto diverse dalle pietre dei siti minerari, antichi e recenti, presenti nella zona». Murgia e colleghi prelevano alcuni campioni, li fotografano (in appendice al libro) e li inviano a diversi laboratori d’analisi in Italia e all’estero. Arrivano così le prime conferme che potrebbe effettivamente trattarsi di meteoriti o di loro frammenti, anche in base alle nuove classificazioni delle pietre cadute dallo spazio, la cui memoria ancestrale sopravvive, si legge nel libro, nei racconti dei vecchi e nella toponomastica della zona di Pula. Il punto, però, non sono tanto le meteoriti quanto le conclusioni da esse suggerite agli autori, che fino al 2016 studiano il territorio, individuando anche un possibile cratere di impatto, e incrociano fonti di varia natura. Fino a ipotizzare «con ragionevole certezza che una vasta area della Sardegna sud-occidentale sia stata colpita da uno sciame di meteoriti ferrose in un periodo tra l’11000 e il 9000 a.C», che avrebbe provocato un catastrofico mega-tsunami. Più o meno nel periodo in cui, per Platone, si sarebbe verificata la distruzione dell’isola di Atlante. Se finora nemmeno Sergio Frau si era spinto tanto indietro, limitandosi a datare lo tsunami distruttore di Atlantide-Sardegna alla fine del secondo millennio a.C., a sostegno della loro teoria gli autori citano «studi dell’Università di Cagliari su scheletri trovati in grotte nella regione del Sulcis, dai quali si evince che i sardi attuali non hanno alcuna parentela genetica con quelli di allora. Probabilmente ci fu un’ecatombe di massa, provocata da un cataclisma globale, in seguito alla quale la Sardegna rimase disabitata per circa tremila anni, per ripopolarsi nel Neolitico». Le ricerche di Melis, Murgia e Betti vanno avanti finché uno dei siti viene saccheggiato misteriosamente di tutte le pietre ferrose. «Per questo abbiamo pubblicato immediatamente il libro, grazie alla disponibilità della casa editrice Arkadia – racconta Murgia – anche se c’è ancora tanto materiale da analizzare e più avanti potrebbero esserci novità importanti»
 
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 18 gennaio 2017 / Pagina 20 - Sassari
A febbraio due corsi del docente universitario Francesco De Nobili
Giornalisti, comunicazione e web
SASSARI Social media marketing e Search engine optmization. Sono i temi dei corsi di formazione per giornalisti e professionisti della comunicazione organizzati – per il 7 e il 21 febbraio, dalle 14 alle 18 – dalla “Mc relazioni pubbliche srl”, ente terzo per la formazione dei giornalisti. Il docente dei corsi è Francesco De Nobili, professore di “Comunicazione e web” e “Strategie di web marketing marketing” all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, giornalista ed autore di diverse pubblicazioni in materia. «Entrambe le iniziative formative – annunciano alla “Mc relazioni pubbliche” – sono accreditate con quattro crediti formativi dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e aperte a ottanta partecipanti». Per la iscrizione, informazioni sui costi e ulteriori notizie è necessario mettersi in contatto con la segreteria organizzativa al tel. 079 299 660 e-mail: segreteria@mcrelazionipubbliche.it. Il termine ultimo per le iscrizioni è il 31 gennaio 2017, salvo anticipazione per raggiungimento del numero massimo di iscritti.
 
 
 

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