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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 January 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 gennaio 2017 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Beatrice Lorenzin dopo un’interrogazione: tagliare lo stipendio del manager
«MOIRANO GUADAGNA TROPPO» Il ministro della Salute impone il bisturi alla Regione

Il primo taglio sulla sanità sarda riguarderà il compenso del supermanager dell’Asl unica, Fulvio Moirano: rispondendo alla Camera a un’interrogazione di Roberto Capelli, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato che chiederà al suo collega degli Affari regionali, Costa, di intervenire presso la Regione Sardegna per riportare gli emolumenti di Moirano (attualmente fino a 240mila euro all’anno) nei parametri della legge nazionale. La sforbiciata dovrebbe riguardare anche le indennità dei direttori generali delle aziende miste, del Brotzu e dell’Areus. Ma la presidenza della Regione risponde duramente: «Lorenzin si è basata su informazioni sbagliate». SAU A PAGINA 3

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Bacchettata la Regione: ignorati i parametri nazionali. Dalla Giunta risposta polemica
IL PRIMO TAGLIO È PER MOIRANO
Lorenzin: troppo elevato il compenso del supermanager Ats
I compensi dei manager della sanità sarda accendono una nuova polemica tra Stato e Regione. Questo perché tra le voci da tagliare nella sanità isolana c’è innanzitutto lo stipendio da 200mila euro (più un bonus di 40mila) del direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano; la legge nazionale prevede un tetto di 154mila euro.
A usare la penna rossa è la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin che, ieri pomeriggio alla Camera, ha bacchettato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. L’assessore regionale, Luigi Arru, è convinto che Lorenzin abbia «informazioni inesatte» e ricorda che «le risorse per il nostro sistema sanitario, stipendi compresi, sono a carico della Regione e certamente non del governo nazionale. Le polemiche sugli stipendi sono mero esercizio di demagogia».
BACCHETTATA A sollecitare la presa di posizione della ministra è il deputato del Centro democratico, Roberto Capelli, con un’interrogazione sull’argomento. «Devo constatare, con grande rammarico, che ad oggi la Regione Sardegna non ha provveduto ad apportare le dovute modifiche alle disposizioni della legge regionale concernenti il trattamento economico dei direttori generali delle aziende sanitarie», spiega Lorenzin rispondendo alla Camera.
Da qui la decisione di chiedere l’intervento del ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, «nei confronti del presidente della Regione Sardegna», per fare in modo che la Giunta modifichi le voci di spesa. Nel mirino ci sono dunque i compensi anche dei direttori generali delle due Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, dell’Azienda ospedaliera Brotzu e dell’Areus.
«NESSUN PROBLEMA» Dalla presidenza della Regione ribattono colpo su colpo alle accuse che arrivano da Roma. Ce n’è un po’ per la ministra e un po’ anche per il deputato Capelli. Infatti, la risposta all’interrogazione dell’esponente del Centro democratico è, secondo la Regione, «presumibilmente basata su informazioni inesatte, date alla ministra Lorenzin, dovute, probabilmente, a una lettura per lo meno superficiale delle note intercorse tra presidenza della Regione e ministero». I dubbi espressi dal ministero dell’Economia, attraverso la Ragioneria generale dello Stato «sono rientrati e non più reiterati a fronte di argomentazioni esposte in una nota inviata al ministero della Salute». L’assessore Arru, inoltre, ricorda che «la Regione, con l’Azienda unica, otterrà un risparmio di circa due milioni di euro, oltre che omogeneizzare assistenza e accesso alle cure a vantaggio dei pazienti. Questo è ciò che conta».
L’ATTACCO «Mentre la sanità sarda ha un buco di 400 milioni, le liste d’attesa si allungano, il personale medico e paramedico fa turni massacranti per ovviare ai vuoti di organico, c’è chi pensa ad arricchirsi alle spalle dei cittadini», commenta il deputato Capelli dopo la risposta di Lorenzin.
Duro anche il capogruppo dell’Upc in Consiglio regionale, Pierfranco Zanchetta, che invita l’assessore a «prendere atto delle parole della ministra e avviare provvedimenti seri per evitare figuracce nuove figuracce nazionali». Per Zanchetta, sarebbe bene «adeguarsi ai parametri della legge nazionale, dare l’esempio e non pretendere sacrifici solo dei cittadini». Emilio Usula (Rossomori) parla di «ennesimo schiaffo che evidenzia l’errore di una scelta fatta senza coinvolgere le forze politiche». Il coordinatore regionale dei Centristi per l’Italia, Federico Ibba, dice: «Bene la ministra Lorenzin quando bacchetta la Regione sugli stipendi dei direttori Asl. Non è questa la specialità che vogliono i sardi».
Matteo Sau

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Ora rischia una perdita di oltre 80mila euro
Una quota fissa più una maggiorazione del venti per cento in caso del raggiungimento degli obiettivi. Si compongono di queste due voci i compensi che la Regione ha stabilito per i manager delle aziende sanitarie. La quota più alta è quella per il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano che complessivamente raggiunge i 240mila euro all’anno (200 di fisso più l’eventuale maggiorazione): secondo i parametri nazionali non dovrebbe superare i 154mila. Sotto la lente del ministero, però, ci sono anche gli altri compensi, quelli dei direttori generali delle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, Azienda Brotzu e l’Areus. Stesso criterio di calcolo, ossia una quota fissa più un massimale del 20% per gli obiettivi raggiunti. Si va da un minimo di 192mila euro per il manager dell’Areus, a un massimo di 216mila euro per i due direttori generali del Brotzu e dell’Aou di Sassari, mentre quello di Cagliari ha un massimo di 204mila euro. Le cifre sono stabilite con dei parametri precisi, basati su tipologia di azienda, numero di assistiti, posti letto e numero di dipendenti. L’Ats, naturalmente può contare sul maggior numero di assistiti, ossia tutti i sardi per un totale di 2.749 posti letto e16.468 dipendenti. Diversamente da quella di Cagliari, l’Aou sassarese è considerata una sede Dea di secondo livello, perché rientra nella fascia per numero di assistiti tra 600mila e 1,2 milioni. I posti letto sono 864 e i dipendenti 2.454. Stessa cosa per l’Azienda Brotzu, che posti letto ne ha 822 per un totale di 3.025 dipendenti.  M. S.
 
 

 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 gennaio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
CONCORSO DI POESIA
Al via la IV edizione del Concorso di poesia per gli universitari. I componimenti potranno essere inviati fino alle ore 12 del 25 febbraio alla mail poesiaunica@gmail.com secondo le modalità indicate nel bando.
 
 


 
L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 gennaio 2017 / Borsa (Pagina 12 - Edizione CA)
La scadenza il 28 febbraio
Giovani laureati: prorogato il bando per stage europei
«Aiutare giovani neo laureati sardi a fare un’esperienza internazionale per ampliare le conoscenze offrendo l’opportunità di frequentare un ambiente stimolante e formativo». Questo l’obiettivo dell’eurodeputato di Forza Italia, Stefano Maullu, sostenitore del bando “In Europa con merito”, prorogato al 28 febbraio anche alla luce delle numerose candidature e dell’ampio riscontro che i 12 tirocini al Parlamento Europeo hanno fatto registrare. La scadenza per la presentazione delle candidature slitta quindi di un mese. Per i tirocini è previsto un rimborso di 1.000 euro ciascuno, da erogare tramite il riconoscimento della copertura delle spese di partecipazione a uno stage di un mese presso il Parlamento Europeo.
La partecipazione al concorso è riservata a laureati nati e residenti in Sardegna che abbiano conseguito, entro il 28 febbraio, un titolo di laurea (magistrale o specialistica) o un titolo equivalente, con una votazione non inferiore a 100/110 presso una università o un istituto equiparato con sede in Sardegna. I tirocini sono finalizzati a completare le conoscenze acquisite nel corso degli studi e familiarizzarsi con l’attività del Parlamento europeo e delle Commissioni. L’accesso al tirocinio sarà decretato sulla base del giudizio insindacabile e inappellabile relativamente al profitto scolastico e di ogni altro elemento ritenuto influente sul richiedente.

 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 gennaio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Giornata della memoria, iniziativa del comitato voluto dalla prefetta
Una targa per Doro Levi
L’archeologo ebreo valorizzò e difese l’Anfiteatro
Poco importava che lui, triestino, in tre anni avesse valorizzato il patrimonio archeologico sardo come mai prima. Quel cognome, Levi, era un “problema” non superabile nell’Italia delle leggi razziali, così Teodoro (Doro) Levi nel 1938 lasciò l’incarico di soprintendente archeologico per riparare negli Usa, in quanto ebreo.
 LA GIORNATA Domani, Giornata della memoria per la Shoah, l’Isola ringrazierà un quasi figlio sconosciuto ai più: «Eppure grazie a lui noi, di noi, sappiamo più cose», riassume Maria Antonietta Mongiu, archeologa e presidente del Fai Fondo ambiente italiano, che fa parte del Comitato per la valorizzazione della cultura della Repubblica voluto dalla prefetta, Giuliana Perrotta. Non si farà in tempo per domani (Giornata della memoria), ma appena possibile una targa col nome di Levi sarà scoperta all’Anfiteatro romano, che valorizzò e nel Dopoguerra, al ritorno a Cagliari prima di divenire direttore della Scuola archeologica di Atene, difese dalla distruzione. A Levi, accademico dei Lincei, si devono gli scavi nella necropoli neolitica Anghelu Ruju ad Alghero, nel villaggio nuragico di Serra Orrios a Dorgali e nelle necropoli puniche di Olbia.
 LE INIZIATIVE La targa è una delle iniziative che il Comitato organizza per ricordare la Shoah, ma ce ne sono altre. «Noi andiamo nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi», commenta l’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau. «Noi riproponiamo una mostra con nuovi documenti forniti dalla Prefettura, tra cui gli ordini di perseguire gli ebrei», fa sapere Carla Ferrante, direttrice dell’Archivio storico in via Gallura: sarà aperta in orario d’ufficio per un mese. «L’Ufficio scolastico regionale», aggiunge il direttore d’ambito, Luca Cancelliere, «il 27 organizza al Dettori un corso per docenti e domani, alle 9 alla “Eleonora d’Arborea” in via Carboni Boi, un convegno con l’associazione “Dante Alighieri”. Il 30, all’Alberghiero “Gramsci” di Monserrato, convegno con il Museo della Shoah». Convegno domani pomeriggio anche nel Polo umanistico di Sa Duchessa. Il soprintendente Fausto Martino sottolinea il contributi che giunge dai quaderni di Levi, recuperati. Sono alcune delle iniziative, alcune delle quali vanno oltre la Giornata, organizzate dal Comitato. «Il razzismo ha tante forme, dobbiamo combatterle tutte», assicura la prefetta Perrotta, «lo faremo con le iniziative realizzate assieme alla Fondazione di Sardegna».
 Luigi Almiento
 
 

L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 gennaio 2017 / Provincia di Oristano (Pagina 29 - Edizione CA)
ORISTANO. Nuovo botta e risposta fra il Consorzio Uno e il commissario della Provincia
«Il Chiostro del Carmine è la casa dell’Università»

Il Consorzio Uno non andrà via dal Chiostro del Carmine: la sua permanenza è prevista dallo Statuto e dalle delibere dell’Amministrazione provinciale. Lo ha detto il presidente del Consorzio universitario, Gianvalerio Sanna, nel corso dell’affollata assemblea promossa dall’ente dopo la diffida della Provincia a lasciare i locali di via Carmine.
IL PRESIDENTE Gianvalerio Sanna ha ripercorso il cammino dei 20 anni dell’università, nata per far crescere un territorio e dare nuove opportunità di studio in Sardegna. Ha ricordato che l’interesse primario del Consorzio rimane quello di garantire l’istruzione e il proseguo dei corsi agli attuali oltre 800 studenti. «In questi 20 anni si sono laureati 1.020 ragazzi - ha ricordato Sanna - e molti di loro hanno trovato anche lavoro». Ha osservato come il Consiglio direttivo non percepisce indennità e ribadito che se la Provincia ha necessità di risorse deve chiederle alla Regione. Infine ha messo in evidenza un pericolo che arriva da Cagliari: l’università vorrebbe creare alcuni corsi con una parte delle specificità che possiede Oristano. «La vostra presenza dimostra che questa istituzione appartiene a voi», ha detto Sanna.
IL COMMISSARIO Massimo Torrente ha ricordato come la decisione del canone sia stata presa dalla precedente amministrazione e che la richiesta dell’affitto è legata alla razionalizzazione delle partecipate. Ha confermato che la Provincia farà il possibile per trovare un accordo.
IL COMMENTI Analogo il discorso di Guido Tendas, che ha invitato le parti a sedersi al tavolo e trovare una soluzione. I docenti Giuseppe Melis, Annalisa Del Pin e Raimondo Zucca hanno ribadito che Oristano «è oggi un gioiello a livello regionale e va tutelato e difeso ad ogni costo». Il deputato Caterina Pes ha sollecitato «un tavolo tecnico, nell’interesse degli studenti e dei lavoratori». Il consigliere regionale Franco Sabatini ha ricordato che «l’Università di Oristano è un presidio culturale strategico e fondamentale per il territorio. Non può venire meno un servizio che per vent’anni ha garantito la formazione ». (e. s.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 gennaio 2017 / Provincia di Sassari (Pagina 35 - Edizione CA)
SASSARI. Tragedia sfiorata nel cantiere dell’Orto botanico
Mezzo si ribalta, operaio ferito
Tragedia sfiorata, ieri pomeriggio, nel cantiere dell’orto botanico universitario.
Un operaio stava manovrando un carrello elevatore, quando improvvisamente il mezzo ha perso aderenza sul terreno, ribaltandosi. L’uomo alla guida, non si sa come, ha avuto la prontezza di mettersi al sicuro, rotolando lontano dal braccio della gru e procurandosi soltanto qualche escoriazione e qualche lieve contusione.
L’incidente sul lavoro è accaduto nel cantiere dell’orto botanico dell’ateneo sassarese, nel quartiere di Piandanna. Sul posto sono intervenuti in pochi minuti i medici del 118 con una ambulanza, subito allertati dai colleghi dell’operaio infortunato.
L’équipe si è presa cura della vittima, piuttosto provata dalla brutta esperienza. Una squadra dei vigili del fuoco, intanto, provvedeva a rimettere in piedi, non senza difficoltà, il pesante mezzo da lavoro. Un inconveniente finito bene e che, considerata la dinamica, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi di qualche ammaccatura e un grande spavento. ( c. f. )
 
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 gennaio 2017 / Prima pagina
MANAGER SANITÀ «Stipendi troppo alti» Interviene il ministro
Gli stipendi dei manager della sanità sarda diventano un caso nazionale. Il ministro Beatrice Lorenzin dà ragione al deputato Roberto Capelli (Cd): superano il tetto imposto dal governo. La giunta regionale replica: «Accuse false». A PAGINA 7
 
Lorenzin: «Compensi oltre il tetto massimo, la giunta non è stata di parola»
L’assessore: «Accuse false, siamo al di sotto della soglia dei 240mila euro»
STIPENDI DEI MANAGER ASL
MINISTRO CONTRO REGIONE
CAGLIARI Gli stipendi pagati ai manager della sanità sono esplosi in un caso nazionale. Ed eccole le buste paga contestate: 200 milioni lordi l’anno più 20 di premi per il direttore generale dell’Azienda unica, intorno al 70 per cento in meno incasseranno i suoi collaboratori. Poi ci sono quelli di chi sta al vertice delle due Aziende miste universitarie, 180 mila più incentivi, e infine quello di chi presto governerà l’Areus, l’ex 118, e che sarà appena sopra i 192mila euro tutto compreso. Sono o no, questi stipendi, una pietra dello scandalo? Botte da orbi. Alla Camera il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha dato ragione al deputato Roberto Capelli del Centro democratico, che da settimane denuncia quello che ritiene uno scandalo: «Sono tutti compensi oltre il tetto massimo di quasi 155mila euro l’anno imposto dal governo per i manager della sanità. Poi esiste un problema morale ed etico: una Regione non può sperperare soldi pubblici soprattutto se ci sono delle regole da rispettare». Però neanche mezz’ora dopo la Regione ha smentito il ministro e, come già accaduto più volte, anche il deputato. «Le accuse sono false – è scritto in una nota della giunta – abbiamo rispettato la legge e stabilito gli stipendi in base alla sentenza della Corte costituzionale che permette alle Regioni a Statuto speciale di andare oltre il tetto nazionale pur nel rispetto dell’equilibrio della contabilità generale. Tra l’altro siamo rimasti al di sotto della soglia prevista per i manager pubblici che è di 240mila euro». Letta la replica, Capelli non si è scomposto: «La verità è una sola. Dal ministro, ho avuto la conferma che in Sardegna è stato consumato un danno erariale di almeno 380mila euro e solleciterò l’intervento della Corte dei conti». Al di là del confronto, molto aspro, sulle cifre è accaduto anche dell’altro in questo scontro all’arma bianca. Secondo round. Sempre alla Camera il ministro ha detto in un altro passaggio della risposta a Capelli: «La Sardegna non è stata neanche di parola. Aveva detto che avrebbe corretto la legge e ridotto gli stipendi dei manager, altrimenti l’avremmo impugnato il testo, ma non l’ha fatto».
È stata un’altra accusa pesante e dagli uffici della Regione hanno risposto con una seconda secca smentita: «Il governo mai ha sollevato rilievi sugli stipendi, bensì su alcuni aspetti tecnici (la nomina del collegio sindacale dell’Azienda) e su quelli ci siamo impegnati a correggere la legge. Infatti – prosegue il comunicato– l’unica correzione sollecitata, l’abbiamo fatta e la legge, guarda caso, non è stata impugnata». Per poi lasciar trapelare fuori dalla nota ufficiale: «Purtroppo il ministro, speriamo a sua insaputa o forse a causa di una lettura superficiale del carteggio tra i ministeri e la Regione, ha fatto da sponda a un attacco zeppo di un’inutile e pericolosa demagogia». Mentre per ritornare ai comunicati l’assessore alla sanità Luigi Arru ha scritto: «È solo il caso di ricordare che le risorse per il sistema sanitario, stipendi compresi, sono a carico della Regione e non del governo. E la Regione con l’avvio dell’Azienda unica, otterrà un risparmio intorno ai due milioni solo di stipendi ai dirigenti rispetto al passato». L’ultimo round. Lo scontro è andato avanti fino alla nuova legnata di Capelli su Facebook e i toni sono continuati a essere aspri. «La replica – è il testo del post – di un assessore arrogante, spregiudicato e pure con una buona dose di malafede non fa che peggiorare la situazione. Per le accuse al ministro, risponderà alla stessa Lorenzin, mentre sullo sperpero di soldi pubblici Arru dovrà rispondere ai sardi e alle interrogazioni in Consiglio regionale anche da parte della maggioranza che lo sostiene». In questo ring ormai senza esclusione di colpi è intervenuto Pierfranco Zanchetta dell’Upc. «Sarebbe cosa giusta – ha detto – adeguarsi ai parametri nazionali. In momenti di difficoltà, bisogna dare l’esempio e non pretendere che i sacrifici li facciano invece solo i cittadini».
(ua)
 
GLI INTERVENTI
Studenti, dipendenti e docenti sollevano le barricate
ORISTANO «L’università è il cuore di Oristano: se non ci fosse stata, io e altri ragazzi, non avremmo avuto l’opportunità di proseguire gli studi ma soprattutto di vedere aprire nuovi orizzonti per il futuro». Annalisa Del Pin, l’unica studentessa a prendere la parola, ha un piglio passionario. Strappa un lungo applauso quando terminando il suo breve intervento dice: «Forse vi fa paura che questi ragazzi studino, si preparino e vi sostituiscano». Che l’università a Oristano sia ormai una realtà irrinunciabile lo ribadiscono anche i dipendenti. Francesco Asquer, il direttore generale, apre i lavori dicendosi «commosso per tanta partecipazione». Spetta poi ai docenti prendere il microfono. Giuseppe Melis, professore di marketing, sottolinea il ruolo fondamentale che il Consorzio Uno svolge per quello che definisce «il diritto del territorio alla sopravvivenza», ricordando come la scelta su Oristano sia stata strategica per contrastare il record di abbandoni scolastici e il bassissimo numero di laureati. Raimondo Zucca, direttore della scuola di specializzazione di archeologia subacquea Nesiotikà ha sottolineato come l’attività accademica abbia proiettato Oristano in uno scenario internazionale. (m.c.)

IL MONDO POLITICO
Tutti in fila per evitare l’addio
Il sindaco Tendas: «Il vero problema non è il canone ma la chiusura»
ORISTANO «Il vero problema non è il canone d’affitto, ma l’eventuale perdita dell’attività accademica nel territorio». Il sindaco, Guido Tendas, interviene per ricordare: «Il problema non si può risolvere con una sollevazione popolare, ma con un tavolo di discussione fra i rappresentati degli enti». La politica locale di fronte al problema non è certo rimasta impassibile. Le dichiarazioni si moltiplicano su più fronti. Antonio Iatalese, per i giovani di Forza Italia, lancia accuse precise: «La Provincia non può comportarsi come una società per azioni: il suo fine sociale è ben diverso dal cercare di fare utili dai suoi immobili». Anche il presidente della commissione Bilancio del consiglio regionale, Franco Sabatini, definisce la vicenda dello sfratto «determinata da un cambio di rotta apparentemente immotivato, poichè la Provincia è uno dei soci fondatori del Consorzio Uno». Sollecitato dai consiglieri regionali del Pd Mario Tendas e Antonio Solinas, assicura «il massimo impegno garantire il futuro dell’università». Per la parlamentare Caterina Pes « serve un tavolo tecnico e la volontà di collaborazione da parte di tutti gli enti interessati a risolvere la difficile situazione dell’Università». (m.c.)
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 gennaio 2017 / Pagina 18 - Sassari
STUDENTI Al via il bando per il fitto casa
L’Ersu stanzia 500mila euro
SASSARI È online nel sito ersusassari.it il nuovo bando di concorso per l’attribuzione o il rinnovo dei contributi per il “fitto casa” per l’anno accademico 2016/2017, destinati all’abbattimento dei costi relativi al canone di locazione. Sono stati stanziati dall’Ersu 500mila euro complessivi: 150 mila euro per gli iscritti al primo anno, mentre 350 mila andranno a coprire l’esigenza per tutti gli iscritti ad anni successivi al primo. Possono partecipare gli studenti fuori sede, nati o residenti in Sardegna da almeno cinque anni, iscritti nel 2016/2017 ai corsi di laurea triennale, magistrale o a ciclo unico dell’Università di Sassari, del Conservatorio “Luigi Canepa” , dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” o dell’Istituto di Scienze Religiose ISSR di Tempio Pausania. Per partecipare è necessario essere iscritti non oltre il primo anno fuori corso, possedere un Isee non superiore a 35mila euro. Avendo valore annuale, l’attestazione Isee che dovrà essere presentata dovrà esser prodotta successivamente alla data del 16 gennaio 2017. Altro requisito fondamentale per concorrere è il merito: l’Ersu specifica nel bando di concorso (scaricabile dalla sezione “Servizi Online per gli studenti”, accessibile dalla homepage del sito www.ersusassari.it - link diretto: http://servizi.ersusassari.it) la votazione minima del diploma o della laurea per le matricole ai corsi triennali e a ciclo unico e per gli iscritti al primo anno delle lauree magistrali, oltre ad indicare un numero minimo di crediti per tutti gli iscritti agli anni successivi al primo, necessari per accedere alla selezione. Gli studenti e le studentesse che decideranno di partecipare al bando, dovranno possedere un contratto d’affitto, registrato regolarmente, di durata non inferiore ai dieci mesi. La domanda dovrà essere inviata online, tramite il sito istituzionale www.ersusassari.it, entro e non oltre le ore 13 del 28 febbraio 2017. La domanda cartacea dovrà essere inoltrata via posta certificata, ordinaria o consegnata a mano nelle sedi indicate, successivamente alla spedizione della domanda online e non oltre il 28 marzo 2017, pena l’esclusione.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 gennaio 2017 / Pagina 33 - Oristano
ISTRUZIONE >> CONSORZIO UNO SOTTO ASSEDIO
L’assemblea pubblica per la questione dell’affitto dei locali: spunta un vero nemico, la rimodulazione dei corsi. IL PRESIDENTE SANNA: Il 7 febbraio incontreremo il rettore I docenti del nostro ateneo in predicato di insegnare in due nuovi corsi di laurea magistrale
LA MINACCIA CAGLIARITANA SULL’UNIVERSITÀ
di Michela Cuccu
ORISTANO Alla fine sono rimasti tutti fermi sulle proprie posizioni. Chi si attendeva novità dall’esito dell’assemblea convocata ieri pomeriggio dal Consorzio Uno per discutere dell’ordinanza di sgombero dei locali del Chiostro inviata dalla Provincia all’Università, probabilmente è rimasto deluso. Da una parte il presidente del Consorzio, Gianvalerio Sanna, deciso a non recedere di un millimetro dalle decisioni assunte dal Cda: niente sgombero e niente canone di locazione da pagare (178mila euro all’anno, è la cifra richiesta dalla Provincia) in quanto non dovuto. Dall’altra, Massimo Torrente, amministratore straordinario della Provincia, per nulla disposto a indossare i panni del liquidatore dell’università, che, oltre ad annunciare la prossima uscita dell’ente dal Consorzio Uno, ha ribadito la correttezza dell’azione «Che non ha lo scopo di cancellare questa realtà, ma è l’epilogo di un anno e mezzo di mancato dialogo». Nel mezzo di questa diatriba politico amministrava ci sono però gli studenti: 810 per quest’anno accademico, dei quali, 203 matricole. Se tutto potesse essere riconducibile a una difficoltà di comunicazione fra i vertici delle istituzioni, non sarebbe fantasioso immaginare che alla fine, anche questo comunque grave contenzioso, possa essere risolto e che i quattro corsi e la scuola di specializzazione universitari a Oristano non avrebbero nulla da temere. Altre ombre incombono, invece, sul futuro di una realtà accademica considerata d’eccellenza se non altro per via di quella statistica che la porta ai vertici delle università isolane per la possibilità di collocazione nel mondo del lavoro dei suoi laureati. L’università di Cagliari, che assieme all’ateneo di Sassari assicura l’attività didattica del Consorzio Uno, vuole rivedere la convenzione stipulata vent’anni fa. Il magnifico rettore, Angela Del Zompo, ha infatti convocato il Consorzio per il 7 febbraio. All’ordine del giorno, la rimodulazione dei corsi. «L’obbiettivo è liberare alcuni docenti che attualmente insegnano a Oristano per destinarli a due nuovi corsi magistrali, nel campo dell’economia turistica e della biotecnologia farmaceutica da istituire a Cagliari – ha detto Gianvalerio Sanna –. Siamo decisi a resistere: non solo perché fortemente contrari a indebolire l’attuale offerta formativa del Consorzio Uno, ma anzi siamo già alla ricerca di nuovi partner privati che possano finanziare l’istituzione a Oristano dei corsi magistrali. Il nostro compito – ha concluso – è quello di tutelare il territorio e assicurare il diritto allo studio in questa provincia».
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 gennaio 2017 / Pagina 35 - Cultura Sassari
Università
Convegno di giuristi cattolici

“Giustizia e misericordia”: questo il titolo del convegno che si terrà sabato a partire dalle 9,30 nell’aula magna dell’università di Sassari organizzato dall’Unione dei giuristi cattolici di Sassari (Ugci). La giornata di studi sarà dedicata al rapporto tra due valori visti spesso, in ambito giuridico, come antagonisti. Ad affrontare i vari aspetti saranno relatori di spicco provenienti da molteplici ambiti professionali e di competenza specifica.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA

11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 gennaio 2017 / Pagina 6 - Sardegna
FINANZIARIA  I sindacati sulla manovra
«Più attenzione al lavoro»
CAGLIARI Lavoro e diritto allo studio, sono questi i nodi critici della Finanziaria secondo il segretario generale della Cgil Michele Carrus, ascoltato ieri dalla Commissione finanze del Consiglio regionale. «Non c’è un salto di qualità – afferma – le misure sono sempre le stesse nonostante i risultati insoddisfacenti. Sembra che la soluzione ai problemi occupazionali sia affidata quasi unicamente a un’ipotetica ripresa che però se c’è, è debolissima». Sulle entrate Carrus ha rilevato che la manovra si basa su una previsione di crescita ottimistica che il sindacato teme sovrastimata. Per rilanciare il lavoro «servirebbero investimenti pubblici in cantieri che si aprano con procedure semplificate e misure di premialità o condizionalità per chi impiega prima di tutto lavoratori del bacino territoriale fuoriusciti ormai dagli ammortizzatori sociali. Servono inoltre nuove misure mirate per le aree deboli, i giovani, le donne». Sul fronte del diritto allo studio la Cgil chiede un aumento degli assegni che oggi sono ancora circa la metà di quel che ricevono gli studenti di altre regioni. E ancora, il segretario Cgil chiede più fondi per gli specializzandi di medicina e, in generale, per le università e la ricerca sarde. «Sono misure che si possono realizzare con i 25 milioni disponibili nella Finanziaria e ancora non programmati». Sulla Finanziaria interviene anche il numero uno della Cisl, Ignazio Ganga (foto). «Le politiche del lavoro e della formazione devono rimanere centrali nella manovra». È questo uno dei punti fermi della Cisl illustrato alla Commissione finanze. Per la Cisl sarda i sono ormai maturi i tempi per rilanciare «una vertenza di popolo nei confronti di uno Stato che, nonostante il superamento dei limiti del Patto di Stabilità continua a generare criticità in ordine alle spettanze di competenza regionale». La Cisl evidenzia i punti principali. «Sugli Enti locali non va sottovalutata la questione del costo delle province che nel frattempo hanno subito da parte dello Stato un furto con destrezza di oltre 80 milioni di euro. Questo aspetto dovrà essere necessariamente recuperato nel confronto con lo Stato, pena continuare a sollecitare il fondo unico per gli enti locali». Tema sanità. «Contribuisce a generare Pil per la nostra isola e a dare lavoro a 22mila operatori diretti più l’indotto, nonostante un turnover bloccato da molti anni. Ma, tolta la sanità, le spese per investimenti con risorse regionali sono sempre più limitate e non va bene che debbano essere totalmente sostituite dai fondi comunitari o nazionali, che rischiano di assumere il carattere di ordinarietà».

 
 
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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI


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