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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 December 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 18 dicembre 2016 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Erriu: puntiamo su tutela e sviluppo
«Stiamo scrivendo un nuovo piano paesaggistico»

La metodologia per identificare gli ambiti di paesaggio rurale è stata approvata, ora deve essere solo messa in pratica. In che modo? L’assessore regionale agli Enti locali, Cristiano Erriu, sgombra subito il campo da equivoci: «Usciamo fuori dalla trappola concettuale per cui la tutela e la salvaguardia del paesaggio siano elementi che non garantiscono lo sviluppo».
LO STUDIO Il progetto di ricerca, redatto in collaborazione con le università di Cagliari e Sassari, e con l’Isre, servirà a integrare il Piano paesaggistico regionale (che non contempla le aree rurali) «ma non in chiave vincolistica - precisa - bensì di valorizzazione delle produzioni locali». Lo studio - spiega Erriu - «consente di individuare proprio tutti gli elementi del paesaggio rurale, quelli di riconosciuta importanza e in qualche modo caratterizzati da elementi di storicità». Cioè, «quei paesaggi agrari che possiedono aspetti di carattere etno-antropologico da valorizzare». Ma non solo: «Sono compresi anche tutti gli altri siti ricondotti all’interno di ambiti di paesaggio».
LA LEGGE Non è direttamente collegata ai risultati della ricerca, tuttavia la legge di governo del territorio non potrà non tenerne conto. Legge che ancora manca, come hanno fatto notare negli ultimi giorni le associazioni di imprenditori e di industriali. «Sto concordando con il presidente della Giunta i tempi di approvazione - assicura l’assessore - dopodiché sarà discussa in Consiglio regionale». Quanto ci vorrà? «Poche settimane». Ad ogni modo, «sia il piano paesaggistico per le zone interne, sia la legge urbanistica non possono prescindere da uno studio analitico sulle caratteristiche d’uso dei suoli, legate cioè al possibile uso agricolo».
GLI USI AGRICOLI Ciò dipende «dalla cosiddetta suscettibilità agricola, cioè la capacità che il suolo ha di produrre con caratteristiche più o meno performanti in agricoltura». E a questo si lega, a sua volta, la possibilità di realizzare attività agricole nell’agro. Attualmente servono almeno tre ettari per realizzare una residenza. Ma, fa notare il titolare degli Enti locali, «l’idea del lotto minimo fisso è superata dal lotto minimo funzionale e il parametro è il reddito minimo necessario per il sostentamento della famiglia agricola».
Lo studio, insomma, costituisce un vero e proprio «piano particolareggiato delle aree rurali, e l’obiettivo generale è quello di arrivare a un contenimento dell’uso di suolo, evitare di costruire quando non è necessario».
LA TUTELA Erriu lo definisce «un progetto di conoscenza utile alla salvaguardia e allo sviluppo dei territori rurali, che consente di non improvvisare, ricorrere a norme che possono valere in una zona brulla e desertica ma non in altre con caratteristiche di pregio». Uno studio attento che «tiene conto delle differenze di ogni luogo, e che sinora è mancato in Sardegna». A questa fase ne seguirà un’altra «di pianificazione di dettaglio di cui si occuperanno i Comuni con i propri strumenti di analisi del territorio». Nel contempo, ricorda l’assessore, «sono in corso un’altra serie di fasi, di pianificazione, di copianificazione col Mibact, di valutazioni ambientali, di confronto con le parti sociali a partire del mondo della produzione agricola con cui siamo in strettissimo contatto».
Roberto Murgia
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 18 dicembre 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 47 - Edizione CA)
DOMUSNOVAS. Il convegno
Sclerosi multipla, in cinque anni il doppio dei casi
L’incidenza della Sclerosi Multipla in Sardegna, e nel Sulcis in particolare, è drammatica. Il dato più recente, ottenuto studiando le 3700 cartelle dei pazienti seguiti al Centro Sclerosi Multipla dell’Università di Cagliari, parla di 361 casi ogni 100 mila abitanti, un dato quasi raddoppiato rispetto al censimento 2011. Lo ha spiegato ieri, a Domusnovas, la neurologa del centro Jessica Frau nel corso del convegno organizzato dai donatori di sangue.
A Domusnovas in particolare «sono ben 28 i casi accertati compreso anche quello, molto raro, di una bambina di 12 anni», evidenzia Giorgia Mascia, vice presidente Fidas e coordinatrice del convegno. Non è ancora stato chiarito cosa provochi di preciso la patologia. «Non è una malattia genetica - continua la neurologa cagliaritana - ma esistono dei geni predisponenti, posseduti da tutti che, in alcuni soggetti, scatenano la malattia autoimmune grazie anche a fattori ambientali e altri “favoritori” come fumo di sigaretta o carenza di vitamina D. In pratica il sistema immunitario impazzisce ed aggredisce se stesso». Patrizia Poddighe, direttrice del reparto dedicato attivato al Sirai nel 2013, ha evidenziato le forze in campo nel Sulcis (6 neurologici e una ventina di infermieri) utili a trattare però solo i casi acuti (per la mancanza di un laboratorio specifico) per poi inviare i pazienti al centro di Cagliari. Giancarlo Coghe, anch’egli neurologo del centro di Cagliari, ha posto l’accento sulla «necessità dell’attività motoria nei pazienti», mentre la psicologa Anna Maria Perillo si è soffermata sulla patologia in ambito pediatrico. (s. f.)
 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 18 dicembre 2016 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
A “S’ortu mannu” turismo e musica
Nella campagna di Villamassargia c’è un posto molto speciale che si chiama S’ortu mannu , il grande orto. Qui, intorno al monumento naturale Sa reina - che ha un fusto di 16 metri di circonferenza e probabilmente è l’ulivo più antico del Mediterraneo - esiste un bosco nato tra il 1300 e il 1600 di settecento piante (erano 1000, le altre se le è portate via un incendio), un vero e proprio museo a cielo aperto che alimenta storia e tradizioni, enogastronomia, turismo e speranze di crescita.
È un “caso di studio”, adottato dal team scientifico dell’Università di Sassari che sta preparando la mappatura dei paesaggi rurali per la Regione, è stato preso come modello all’ultimo convegno delle Città dell’olio che si è svolto ad Alghero nei giorni scorsi e sarà una delle tappe del Girolio d’Italia nel 2017. «Siamo entrati nell’importante circuito e la nostra Festa della raccolta, a ottobre, che finora è stata solo una “sagra delle olive”, si arricchirà di significati culturali e acquisirà fama nazionale», sottolinea la sindaca, Debora Porrà.
Oltre alla bellezza del paesaggio, S’ortu mannu ha un’altra caratteristica: ha mantenuto la legislazione pisana secondo cui la proprietà della terra può essere diversa da quella degli alberi. Così, nell’area, comunale, ogni ulivo - identificato con un codice sul tronco e le iniziali del “custode” - è stato dato in affidamento a una famiglia, che ogni due anni raccoglie i frutti e li porta al frantoio per fare l’olio per casa. «Puntiamo molto alla valorizzazione del nostro parco, realizzeremo l’ufficio turistico - l’oasi è stata inserita nel Cammino di Santa Barbara - e presto un’associazione di produttori locali terrà una borsa business to business di olio, formaggio, vino e pane», aggiunge. «Qui in estate facciamo concerti e celebreremo anche matrimoni e unioni civili». (cr. co.)
 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 18 dicembre 2016 / Provincia di Oristano (Pagina 51 - Edizione CA)
ARBOREA. Convegno finale per festeggiare la nascita della cooperativa fondata nel 1956
La 3A brinda coi suoi 226 soci: «60 anni di lavoro e passione»
I campioni siamo noi, verrebbe da cantare ai 226 soci se non fosse che lo “squadrone” più che cantare pensa a lavorare. «Gente che anche a Natale si alza molto presto e spegne le luci sempre tardi», è l’omaggio che il sindaco Manuela Pintus rende alla 3 A nel giorno di festa per i 60 anni di fondazione della cooperativa leader in Sardegna e ai primi posti nel settore in Italia.
LA STORIA Correva il 1956, latte vaccino conferito 7 milioni di litri; nel 2016 trenta volte tanto: 200 milioni. Senza contare quello caprino e ovino dopo l’acquisizione nel 2013 della Fattorie Girau. Il fatturato è schizzato oltre i 150 milioni di euro, il parco mucche è salito a 40 mila capi.
IL PRESIDENTE «Latte esclusivamente sardo, controllato dalla mungitura all’ultima lavorazione. Nessun compromesso sulla qualità», ha sottolineato Gianfilippo Contu , presidente del consiglio di amministrazione. Che cosa ha fatto grande la 3 A ? «Unicità, legame col territorio, lavoro. Il senso di appartenenza». La passione. Che fa dire a Walter Vettore , presidente dal ’77 al ’92, sul palco per un emozionante amarcord con gli ex Paolo Cenghialta , Plinio Magnani , il presidente della cooperativa produttori Gianni Sardo e della banca di Credito cooperativo di Arborea Luciano Sgarbossa : «Per me non è mai esistito l’ultimo giorno da presidente perché non ho mai smesso di esserlo. E nessuno di noi smetterà mai perché qui c’è il sudore e l’amore». Raccontano dei tempi difficili, non che questo però sia rose e fiori. «Le minacce sono tante, le aziende rischiano ma la nostra cooperativa è impegnata per superare i problemi creando nuove progettualità, migliorando le competenze e la produzione, cercando nuovi mercati e potenziando quello estero che sta già dando risultati non indifferenti. Ma la vera ricchezza siete voi, siamo noi», ha concluso il presidente Contu.
LE RICHIESTE La 3 A è anche volontariato, sport, ambiente. Giorgio Mercuri , Alleanza coop, ha chiesto una presenza ancora più costante dell’azienda nel mondo della cooperazione. Vassilios Fanos, ordinario di pediatria all’università di Cagliari e direttore di terapia intensiva neonatale all’azienda ospedaliera di Cagliari, ha sottolineato l’importanza del supporto tecnico e non solo della 3 A e l’importanza del latte nella nutrizione infantile. Gabriele Schintu , del provveditorato studi di Oristano, ha ricordato l’intesa con la cooperativa di Arborea che permette di comunicare i sani stili di vita ai più giovani. Lorenzo Braina , presidente della coop sociale “Crea”, ha ringraziato per l’aiuto della 3 A per il progetto “Spazio ascolto”. «Senza - confessa il presidente - non avremmo neppure potuto aprire i 25 mila messaggi che in un anno arrivano dalle famiglie dei bambini con problemi». Un’azienda leader si riconosce anche da questi messaggi. Arborea, lo è davvero, anche oltre i numeri. Con l’esperienza dei suoi 60 anni affronta le nuove sfide con la convinzione di vincerle, come i loro padri vinsero quella della bonifica. Insieme. Ieri, oggi, domani: è il giuramento.
Antonio Masala



5 - L’UNIONE SARDA di domenica 18 dicembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
Studiare e donare il sangue: un premio
Se vai bene all’esame di maturità e doni il sangue vinci una borsa di studio da 300 euro. L’Avis provinciale ieri mattina ha premiato 51 studenti che hanno realizzato il migliore punteggio sommando il voto dell’esame di maturità con i punti dati dal numero di donazioni di sangue fatte nel corso dell’anno scolastico. La lode garantisce cinque punti in più mentre ogni prelievo vale cinque punti per i ragazzi e sette per le ragazze. Nelle 21 Avis comunali che hanno partecipato al concorso si sono classificate al primo posto con 126 punti (105 per la maturità con lode e 21 per tre donazioni) Lisa La Colla, col suo ultimo anno all’Eleonora D’Arborea di Cagliari, e Benedetta Testa, che ha frequentato il Primo Levi di Quartu. Ha completato il podio tutto rosa Martina Boi, dell’Eleonora d’Arborea. 78 è il voto minimo all’esame di maturità che ha permesso, abbinato a tre donazioni, a una ragazza di conquistare il premio messo in palio dall’Avis.
Per chi si è diplomato a luglio 2016 c’erano in ballo 51 borse di studio mentre per l’anno scolastico in corso è aumentato il numero: grazie al contributo della Regione saranno 66 (200 in tutta la Sardegna) gli studenti del Cagliaritano che potranno affrontare l’Università con la borsa di studio da 300 euro. «Per poter partecipare gli studenti devono avere massimo 23 anni, essere iscritti a una delle Avis comunali ed effettuare almeno una donazione di sangue tra il primo settembre scorso e il 31 agosto del 2017», spiega Francesco Letizia, presidente dell’Avis provinciale.
Marcello Zasso
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 18 dicembre 2016 / Pagina 19 - Sassari
Sottoscritto l’accordo tra Carpinelli e la delegazione asiatica
Università, intese con la Cina
SASSARI Si consolidano ulteriormente i rapporti già ottimi che l’università di Sassari intrattiene con la Cina. Ieri mattina il rettore dell’ateneo Massimo Carpinelli ha siglato un accordo di collaborazione con l’università di Tianjin finalizzato a sviluppare programmi comuni in tema di didattica e ricerca, mobilità di studenti, docenti e staff, condivisione di conoscenze (scambio di pubblicazioni, organizzazione di conferenze e seminari). L’accordo fra le due università durerà cinque anni. Tianjin è una metropoli portuale nella parte settentrionale della Cina. L’università, con oltre 30mila iscritti (compresi i corsi post laurea e gli studenti internazionali), ha forte vocazione tecnico scientifica, con corsi di Architettura, Ingegneria, Chimica e Informatica, ma non mancano le discipline giuridiche e umanistiche come Giurisprudenza e Lingue straniere. Si tratta di un’accademia prestigiosa che sforna i migliori talenti da impiegare poi nei vari ambiti della formazione di provenienza. Ha guidato la delegazione cinese il docente Li Jiajun, presidente dello University Council, in rappresentanza del Rettore Zhong Denghua. Per l’università di Sassari erano presenti il delegato del rettore alla mobilità internazionale ed Erasmus Luciano Gutierrez e Martino Marini, presidente del consiglio dei corsi di laurea in Architettura. Con il dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, infatti, l’università di Tianjin ha già stipulato un’intesa: tanti sono infatti gli sbocchi nel settore delle costruzioni.
 
 
 

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