Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 December 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’UNIONE SARDA
Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
I nuragici, primi vinificatori
del bacino del Mediterraneo
CONVEGNO. Il ritrovamento di un torchio a Monastir
 
“L a vite e il vino in Sardegna: una storia millenaria”: è il titolo dell'incontro che si terrà oggi (dalle 16) nell'aula consiliare di Monastir. Saranno presentati i risultati delle scoperte fatte dall'équipe archeobotanica del Centro Conservazione Biodiversità in collaborazione con i ricercatori di Chimica degli alimenti del Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Cagliari.
Le analisi hanno interessato i residui di un torchio nuragico ritrovato a Monastir, nel sito di Monte Zara, dall'archeologo Giovanni Ugas nel 1993. Lo studioso monastirese è stato il primo a ipotizzare l'utilizzo del torchio per la spremitura dell'uva in epoca nuragica. Una tesi oggi confermata, che apre scenari inediti sulla primogenitura della viticoltura nel Mediterraneo, e sulla millenaria storia della vinificazione in Sardegna.
Sulla base della letteratura esistente il torchio nuragico portato alla luce nella campagna di scavi curata da Ugas risulta essere la pressa per la vinificazione più antica rinvenuta nell'area mediterranea. I dati, ottenuti attraverso le analisi chimiche dei residui organici ritrovati nella vasca del torchio, confermano l'ipotesi. All'incontro, moderato dal direttore dell'Orto botanico dell'Università di Cagliari Gianluigi Bacchetta, interverranno la sindaca di Monastir Luisa Murru, Martino Orrù, Mariano Ucchesu, Giovanni Ugas, Cinzia Loi, Pierluigi Caboni, Sara Milia (tutti dell'Università di Cagliari), Onofrio Gaviano (Agris) e Guy D'Halewin (Cnr).
Ignazio Pillosu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’UNIONE SARDA
Quartu Sant'Elena (Pagina 24 - Edizione CA)
Viale Colombo
Alle saline per scoprire gli uccelli
 
Appuntamento, domenica, con i Gruppi di cammino, sul Lungo Saline di viale Colombo. La manifestazione è organizzata in collaborazione con il professor Roberto Crnjar, direttore del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Cagliari. Il naturalista e appassionato entomologo, Walk leader illustrerà la camminata con il racconto della storia del parco e l'illustrazione delle numerose specie animali e vegetali presenti lungo il percorso. È prevista anche una visita alla spiaggia fossile.
«I gruppi di cammino sono organizzati per diffondere la cultura della salute e del benessere», spiega l'assessora alla Salute, Marina Del Zompo. La valenza sociale di questa iniziativa è poi importante nel creare sempre nuovi scambi culturali fra i partecipanti. Dopo il successo riscontrato nell'appuntamento di novembre siamo convinti che, grazie anche al lavoro di professor Roberto Crnjar, la partecipazione sarà nutrita anche in occasione di questo secondo evento».
Antonio Serreli
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’UNIONE SARDA
Cronaca Regionale (Pagina 12 - Edizione CA)
L'artigiano hi-tech degli occhiali
Andrea Dentoni: così creo montature “handmade in Sardinia”
Prima il bando regionale, poi Sinnova e la produzione di modelli unici di legno e corno
 
E dire che è cominciato tutto per caso, con il legno, ginepro, olivastro, radica, ciliegio. Poi il salto a un materiale più pregiato: il corno di bufalo d'acqua indiano, bellissimo e leggerissimo. “Handmade in Sardinia” c'è scritto nella stanghetta di questi occhiali unici dai nomi mitologici, Thanit, Nuraxi, Iolao, creati interamente a mano da un giovane imprenditore che si definisce «artigiano tecnologico» e vede lontano.
L'ESORDIO La storia di Andrea Dentoni, 35 anni, e della sua azienda - Arias Eyewear - è iniziata due anni fa, quando sua mamma ha letto un annuncio su L'Unione Sarda . «Era il bando “Generazione Faber”, una borsa di studio per sviluppare un progetto nel FabLab di Sardegna Ricerche, il laboratorio di digital fabrication del Parco scientifico e tecnologico a Pula».
Ma facciamo un passo indietro. «Mi sono laureato in disegno industriale alla facoltà di Architettura di Firenze. Ho lavorato in diversi studi di progettazione di interni, facevamo soprattutto stand per grandi fiere internazionali. La mia compagna, Silvia, mi ha seguito, ci siamo sposati lì, stavamo bene, ma a un certo punto ci è presa la malinconia, ci mancava l'Isola». Dopo dieci anni di vita in Toscana, «da un giorno all'altro abbiamo fatto i bagagli e siamo rientrati». Era il 2010, due anni dopo è nata Arianna, un po' di soldi da parte e una scrivania nell'impresa edile di famiglia, «ma stare in ufficio per me era una vera tortura».
IL TRAMPOLINO Così, ecco l'annuncio sul giornale. Il programma “Generazione Faber” assegna borse a disoccupati o inoccupati residenti in Sardegna e in possesso di un diploma o di una laurea che desiderano realizzare i propri progetti di sperimentazione avvalendosi del FabLab di Sardegna Ricerche. «C'era un premio di 1500 euro, più altri 1500 per comprare materiali, avevo presentato un progetto per fare complementi d'arredo in cemento strutturale, lampade, tavoli. Mi hanno preso». Però nella struttura regionale c'erano soltanto «computer, stampanti in 3D, una macchina taglio laser, una fresa a taglio numerico. Cioè, non avevo gli strumenti per realizzare il mio progetto e mi dissero di inventarmi qualcos'altro».
LA NUOVA IDEA «Ho pensato a occhiali in legno, li avevo già visti, di una ditta americana, ho fatto i primi prototipi, prove su prove, esperimenti durati per tutto il corso. Alla fine abbiamo presentato i lavori a Sinnova ed è stato un successo».
Al Salone dell'Innovazione Andrea Dentoni espone una collezione di dieci paia di occhiali, ecologici, costruiti con nove strati di fogli da mezzo millimetro di impiallacciatura di noce, ginepro, palissandro, trattati con olio naturale. «Quel giorno ho distribuito 400 biglietti da visita di Arias (che è l'acronimo del nome di mia figlia, del mio e di mia moglie) e sono tornato a casa senza voce. Da allora ho ricevuto i primi ordini».
I MATERIALI Dal legno al corno: «Nell'occhialeria viene usato dal 1800», spiega, «è del 35% più leggero della celluloide e ipoallergenico. Lo acquisto in India da un grosso produttore che tratta “scarti” di animali utilizzati per l'alimentazione». I disegni dei modelli li fa al computer, poi il taglio con la fresa - «vado ancora al FabLab, si prenota, si paga una piccola somma e i macchinari sono a disposizione di tutti» - e infine, dopo otto ore di lavorazione a mano, le lenti montate nel laboratorio Zeiss di Cagliari e la custodia di pelle e feltro cucita da Silvia, si arriva al prodotto finito.
LA CRESCITA Per questo Andrea Dentoni si definisce «artigiano tecnologico», e intanto ha partecipato a “Tessingiu” a Samugheo; lo hanno chiamato da Isola per esporre i suoi occhiali nella vetrina di via Bacaredda e in aeroporto; ha venduto cinque pezzi a New York per un e-commerce che sta mettendo assieme artigiani e designer sardi; sarà alla mostra-mercato di Natale allo spazio The ab factory di via Alagon; ha creato due pezzi per (e con) lo chef Luigi Pomata, che gli sta facendo una pubblicità pazzesca tra i suoi clienti.
IL FUTURO PROSSIMO Qualche tempo fa ha bussato alla porta della Sfirs per un microcredito e oggi l'operazione si è felicemente conclusa. I soldi serviranno per concretizzare il sogno: «Allestire una bottega-boutique nel centro storico, dove si viene a prendere un caffè, a misurare e a studiare l'occhiale “custom”, personalizzato. Colore, forma, dimensione, incisioni. Gli ultimi che ho fatto sono stati per una coppia di sposi, con la data del matrimonio, come una fede».
Cristina Cossu
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – LA NUOVA SARDEGNA
Cagliari – pagina 6
Urbanistica, tesi premiata a Roma
Riconoscimento per il lavoro di Giulia Figus sul recupero di un’area a San Gavino
 
CAGLIARI Giulia Figus, laureata all'Università di Cagliari, ha vinto la XIV edizione del Premio Socialis dedicato ai migliori lavori accademici su responsabilità sociale e sviluppo sostenibile. Il titolo della tesi discussa a Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio è «Riqualificazione di un'area dismessa nel contesto urbano di San Gavino Monreale: uno studio analitico basato sulle mappe mentali».
Da qualche tempo a San Gavino si discute sulla possibilità dell’ acquisizione dell’area della vecchia stazione ferroviaria e di una sua auspicabile riqualificazione.
Giulia Figus nella sua tesi ha illustrato una ipotesi di riqualificazione di tutta l‘area che si sviluppa oltre i vecchi passaggi a livello. Il suo lavoro, presentato di recente anche a San Gavino, ha convinto la giuria che ha deciso di assegnarle il primo premio. La cerimonia di premiazione si è svolta a Roma, nella sede dell'Associazione Civita, con la partecipazione di Baxter Italia, Fs Italiane, Prioritalia, Sanofi Pasteur Msd e il patrocinio dei ministeri dell'Ambiente, del Lavoro, rappresentanza in Italia della Commissione europea, Regione Lazio, Roma capitale, Segretariato sociale Rai, Unioncamere, Acri e Aidp. Il Premio Socialis è nato nel 2003, da allora sono oltre 850 le tesi pervenute, 65 atenei di provenienza dei lavori accademici, 18 gli enti patrocinanti, 90 tra vincitori e menzioni speciali, 40 gli sponsor del premio.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – LA NUOVA SARDEGNA
Cagliari – pagina 6
Forte Village, la scuola del turismo
Due settimane di stage e poi l’impiego in un hotel a 5 stelle
di Mario Frongia
 
PULA Per godersi pergamena e tocco hanno poco tempo: gli allievi del Master five stars hotel management discutono la tesi e dopo 24 ore prendono servizio in un grande albergo europeo. Il frutto di un'idea vincente, costruita su esigenze concrete dell'hotellerie di lusso, proiettata su un futuro che, per il turismo e l'accoglienza, dà alla Sardegna un bouquet di opzioni pregiate. Da Parigi la conferma: il Master curato dall'Hbs (Hotel Business school) è in testa alle classifiche mondiali del settore. La best list della giuria francese di Educational non mente. Per issarsi sul podio sono stati basilari didattica bilingue per undici mesi, format della Cornell University di New York e dell'International Butler Academy, stage nelle principali catene alberghiere, due settimane "senza paracadute" al Forte Village, da diciotto anni miglior resort al mondo. Nel neonato Campus della struttura matura il dna dei manager del turismo stellato. Da qui, un placement (il tempo tra l'acquisizione del titolo e l'assunzione), del 99 per cento: gli allievi trovano lavoro subito. Fondata dal Forte Village con la Luiss Business school Roma, la Hbs ha fatto gol. E apre le porte per la nona edizione: le iscrizioni si chiudono domani e dal 10 gennaio gli iscritti allacciano le cinture e partono per un viaggio che si chiude con un impiego in un hotel a cinque stelle. Lorenzo Giannuzzi, direttore generale del resort, taglia corto: «La creazione di una scuola di alta formazione manageriale era in agenda dai primi anni del Duemila. Nel 2008 abbiamo inaugurato un prototipo con un design superiore ai format di apprendimento consolidati». Un modello che ha conquistato mercati e operatori: direttori, manager di tempo libero, sport, eventi, centri benessere e relax, maghi del Food&beverage, dell'amministrazione e del personale, sono passati per le otto edizioni del Master curato dal Forte. Una strada col segno più. «I referees internazionali ci premiano: siamo stati collocati tra i migliori cento master al mondo e abbiamo colto la vetta» precisa il Training manager, Giorgio Secci. «Professori iperqualificati, metodi innovativi, metà delle lezioni in inglese più il mix tra manuali e pratica, l'aderenza delle materie agli standard alberghieri più sofisticati, sono i tasselli chiave del Master» aggiunge il Resident manager del Forte, Magno Cristiani. E dal resort è decollato un altro jolly: «Con la compartecipazione dell'Università di Cagliari e della Regione abbiamo inaugurato – spiega Paolo Mancuso, responsabile marketing – il Master in hotel management. La Sardegna è terra di straordinarie chance nell'industria del turismo, del benessere e del relax. Nel nostro piccolo, abbiamo creato e messo a disposizione del territorio una nuova frontiera sulla formazione più avanzata».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – LA NUOVA SARDEGNA
Economia – pagina 12
Veranu tra le migliori startup Ue
Il pavimento che produce energia elettrica conquista la finale a Bruxelles
 
CAGLIARI La start up green Veranu accede alla finale europea. Ideatrice del pavimento intelligente che produce energia camminandoci sopra rappresenterà, assieme ad altre nove, l'Italia agli Startup Europe Awards a Bruxelles. Prosegue così la sua corsa verso l'ambito titolo europeo. La start up sarda punta al risparmio energetico globale contribuendo a ridurre le emissioni Co2. Partendo da questo obiettivo principale, il team ha realizzato un pavimento 2.0 che trasforma l'energia cinetica dei passi in energia elettrica puntando a un impiego razionale, e soprattutto smart, della stessa. Fanno parte del team Alessio Calcagni, Simone Mastrogiacomo, Giorgio Leoni, Antonio Chiarello, Giovanni Sanna, Damiano Congedo, Nicola Mereu. Gli startupper hanno presentato i progetti nella sede di Assolombarda a Milano, davanti a una giuria di esperti. La start up sarda ha, inoltre, ricevuto in premio il servizio «tailor-made» di supporto alle fasi di internazionalizzazione e miglioramento della competitività, declinato sulle specifiche esigenze e caratteristiche di ciascuna start up, offerto da Een - Enterprise Europe Network. Promossa da Commissione Europea (DG Growth e DG Connect), Parlamento Europeo e Startup Europe, l'iniziativa mira a celebrare i talenti imprenditoriali europei attraverso una competizione comunitaria che coinvolge tutti gli Stati membri dell'Ue.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – LA NUOVA SARDEGNA
Sassari – pagina 16
Progetto internazionale per il grifone sardo
Regione, ateneo di Sassari e Comune di Bosa coinvolti per la conservazione di questo raro rapace
 
SASSARI Tra gli animali più maestosi e belli curati nel centro di recupero della fauna selvatica, a Bonassai, c’è senza dubbio il grifone sardo. Attualmente, nell voliere del centro, ce ne sono tre arrivati quattro mesi fa in gravi condizioni di salute, ma adesso completamente recuperati. Al punto che presto saranno reinseriti nel loro ambiente naturale, nel caso specifico le montagne tra Villanova Monteleone e Bosa. «Al contrario di quanto si può pensare - spiega il veterinario Marco Muzzeddu - si tratta di un’operazione piuttosto delicata. La reintroduzione in natura di questi animali, che fanno parte dell’ultima colonia italiana del grifone». Anche per questo motivo, la reintroduzione di questi animali è inserita in un progetto internazionale per la conservazione della specie in Sardegna intitolato “Life, Sotto le ali del grifone”. L’intervento è sviluppato dall’Università di Sassari in partenenariato con il Comune di Bosa, l’Agenzia Regionale Forestas e il Corpo Foresta della Sardegna, grazie anche al networking con la Junta dell’Andalusia e la Volture Conservation Foundation, la Regione, il Parco naturale di Porto Conte e ancora l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. «Alle zampe di questi tre bellissimi rapaci - continua Muzzeddu - abbiamo già applicato due anelli che ci consentiranno di identificarli qualora dovessero incorrere nuovamente in qualche problema di salute. Ma non è tutto: sempre a questi grifoni applicheremo anche un trasmettitore satellitare che ci consentirà di seguirli su tutto il territorio dopo la liberazione, in modo da acquisire una serie di informazioni utilissime per poterli tutelare». Tra le azioni principali del programma “Life” c’è anche la creazione di una rete carnai aziendali per garantire la disponibilità di risorse alimentari sufficiente per i grifoni e la salubrità della carcasse. E inoltre la creazione di un’unità cinofila antiveleno per mitigare appunto il rischio di avvelenamento, sempre dietro l’angolo. «E’ prevista tra breve anche la liberazione di 60 grifoni provenienti dalla Spagna per risolvere la situazione demografica tipica della popolazione di questi rapaci. Ci saranno infine delle azioni di mitigazione di disturbo antropico nei siti della nidificazione. (an.m.)

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