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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 December 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 34 - Edizione CA)
VILLASIMIUS. Straordinario ripopolamento nell'oasi marina protetta
Nel parco quattro pesci ogni metro cubo d'acqua
Cernia, dentice, sarago, orata, salpa. E ancora pesce pappagallo, pesce balestra, pesce ago. L'area marina protetta (Amp) è “viva e produttiva” e i pesci non solo ci sono in gran quantità ma anche delle specie più pregiate e particolari. Lo hanno accertato i ricercatori dell'università di Cagliari che ieri, nella sede dell'Amp, hanno illustrato un anno di studi «anche per rassicurare i pescatori - ha sottolineato il responsabile del progetto Piero Addis - sulla qualità del pescato».
Uno studio che con i numeri (in media è possibile stimare circa quattro pesci in un metro cubo d'acqua, ci sono sempre più delfini ma sono scomparsi i ricci) punta anche ad attrarre sempre più visitatori all'interno dell'Area: «I turisti - ha sottolineato il direttore dell'Amp Fabrizio Atzori - devono sapere che a Villasimius ci sono tanti pesci di qualità». All'orizzonte anche un marchio specifico in collaborazione con la Regione che certifichi questa qualità: «Già da oggi i pescatori - ha aggiunto Atzori - dovrebbero sfruttare questa opportunità promuovendo la bontà dei pesci ed evitando, d'altra parte, di lamentarsi per la presenza dei delfini».
LO STUDIO Allo studio dell'università, oltre ai ricercatori Marco Secci e Daniela Loddo e al docente Andrea Sabatini, hanno preso parte anche due giovani laureate di Villasimius, Lara Carosso e Elisa Castangia. «Il progetto - ha detto ancora Atzori - è costato 30mila euro e la metà sono stati utilizzati per formare due giovani del posto».
Soddisfatto anche il sindaco Gianluca Dessì: «L'Amp - ha spiegato - è di fondamentale importanza per la promozione del territorio e in quest'ultimo anno è stato svolto un ottimo lavoro anche se alcune cose sono da migliorare».
LA POLEMICA Sulle cose che non vanno è intervenuta a più riprese la minoranza in consiglio comunale presentando anche una interrogazione sulla mancata attuazione del regolamento che prevedrebbe, fra l'altro, che tutte le imbarcazioni si dotino di motori ecologici. E poi, come ha sottolineato Pino Gagliardo «sarebbe stato opportuno tenere il nucleo di vigilanza ambientale per un maggior controllo».
Il sindaco Dessì conferma delle criticità nel regolamento «che va rivisto». L'applicazione di alcune norme dettate dal Ministero, insomma, sarebbe improponibile «perché abbiamo un porto con 800 posti barca - ha concluso il primo cittadino di Villasimius - e non possiamo verificare il motore di ogni imbarcazione». Quanto ai controlli, «come amministrazione siamo riusciti ad avere la capitaneria in porto per dieci mesi l'anno».
Gianni Agus
 

 

L’UNIONE SARDA
 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Libro su Molière
Premio in Francia a una ricercatrice di letteratura araba
Un volume su Molière e sul teatro arabo ha fatto conquistare, a una ricercatrice dell'Università cittadina, un premio da parte dell'Académie des sciences d'outre-mer di Francia. Angela Daiana Langone, ricercatrice di lingua e letteratura araba, si è aggiudicata il Prix d'encouragement à la recherche 2016, che le sarà consegnato venerdì a Parigi per la sua opera “Molière et le théâtre arabe. Réception moliéresque et identités nationales arabes” (Berlino, De Gruyter). Alla cerimonia saranno presenti tutto il direttivo dell'Académie e i membri della Société des amis de l'Académie.
È un prestigioso premio che conferma la qualità della ricerca nell'Ateneo cagliaritano: l'Académie des sciences d'outre-mer è una società scientifica francese fondata nel 1922 e consacrata allo studio delle culture di Asia, Africa, America Latina e Oceania.
Angela Daiana Langone fa ricerca con il dipartimento di Filologia, Letteratura, Linguistica dell'Università cittadina.
 
 

L’UNIONE SARDA
  

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Provincia Medio Camp (Pagina 37 - Edizione CA)
Convegno sul turismo
Oggi alle 9,30, nella chiesa di Sant'Anastasia, si terrà un convegno sul tema: “”Turismo: le opportunità per il territorio”. Relatore Giuseppe Melis, docente dell'Università di Cagliari. Si parlerà di turismo termale, culturale, enogastronomico e minerario.
 
 

L’UNIONE SARDA
  

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Policlinico tra i primi in Europa
Tumori della laringe, successo del “Casula”
Il Policlinico “Duilio Casula” di Monserrato è tra i nove centri migliori in Europa per la cura dei tumori della laringe, operati con il laser e quindi con un approccio non aggressivo.
La clinica Otorino dell'Azienda ospedaliero-universitaria ha partecipato alla seconda edizione dell'European laryngological live surgery broadcast: nove città e dieci sale operatorie collegate da tutta Europa in diretta streaming. Il “Casula” è tra i nove migliori centri a livello europeo: durante la giornata, l'équipe del professor Roberto Puxeddu ha operato con successo tre pazienti.
«Il nostro reparto», spiega lo stesso professor Puxeddu, «è stato selezionato per questo tipo di interventi chirurgici. Con le altre sale abbiamo lavorato in team e abbiamo anche potuto scambiarci le immagini di tutti gli interventi».
Dieci sale e nove ospedali (tra questi Barcellona, Marsiglia, Città del Lussemburgo, Genova, Poznan, Essen, Leiden, Giessen) per confrontarsi sulle innovative tecniche utilizzate nei diversi centri per la cura dei tumori alla laringe.
Puxeddu è intervenuto con la Transoral laryngeal laser microsurgery, senza alcun approccio aggressivo, per la cura di carcinomi alla laringe particolarmente impegnativi. Gli interventi si sono conclusi perfettamente.
 
 

L’UNIONE SARDA
  

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
PULA. Barbara Deiana e la sua missione tra i disperati in fuga dalle guerre
La dottoressa dei migranti: scabbia e tbc, nessun contagio
Più che una professione la sua è una vera e propria vocazione. Perché per svolgere nel migliore dei modi il suo lavoro, non esita a girare il mondo per conoscere da vicino i popoli che guerra e povertà spingono verso quell'oasi chiamata Europa. Trentotto anni, una laurea in Medicina e chirurgia conseguita all'Università degli studi di Cagliari e specializzazione in Microbiologia medica molecolare in Inghilterra, alla University of East London: Barbara Deiana, di Pula, è il medico dei migranti ospiti nei centri di accoglienza dell'Isola.
Per quali strutture lavora?
 «Seguo gli ospiti presenti a Flumini di Quartu, Sinnai, Narcao e Fluminimaggiore. Complessivamente sono 700, provengono da diverse zone».
I migranti portano malattie come la Tbc o la scabbia?
 «Da questo punto di vista esiste molta disinformazione, la gente crede che questi ragazzi siano degli untori che vengono nel nostro Paese a diffondere mali che qui non sono presenti da decenni. In verità non esiste un solo caso documentato di un sardo contagiato da queste malattie».
In che condizioni di salute arrivano dopo le lunghe traversate in mare?
 «Sono debolissimi, denutriti e disidratati, ecco perché a volte sono affetti da scabbia: ma basta un trattamento di qualche giorno e il problema è risolto. Non bisogna dimenticare che appena arrivano la loro salute è cagionevole e non sono abituati a questo clima, possono dunque ammalarsi facilmente».
Cosa prova quando varca i cancelli di queste strutture?
 «Tocco con mano il grande divario economico che ci separa. Nei loro occhi si legge la disperazione, le sofferenze del viaggio sono ancora dipinte nei loro volti. Molti per arrivare qui non solo hanno attraversato il mare, ma anche il deserto. Il loro viaggio può durare mesi, ma anche anni».
Però non tutti fuggono dalle guerre.
 «Bisogna capire cosa si intende: in Nigeria, in Gambia, Ghana, Sierra Leone non ci sono guerre, ma questa gente scappa perché perseguitata da BoKo Aram o dai regimi dittatoriali che governano i loro paesi».
Aiutarli a casa loro?
 «Me lo sono sentita dire tante volte, ma in realtà già lo faccio: sono stata in Gambia, Kenya Vietnam, Brasile e a maggio andrò in Tanzania. Cerco di capire meglio i popoli nelle loro terre per poi essere utili qui. Per conoscerli meglio cucino africano, leggo il corano e ho imparato come visitare un uomo musulmano».
E come si visita un uomo musulmano?
 «Con il rispetto della sua religione. Per fare questo lavoro occorre avere un'esperienza multiculturale, avere a che fare con i migranti richiede grande professionalità, per quello seguo un master a Roma in “Emergenza umanitaria”».
C'è razzismo in Sardegna?
 «Non credo, alcuni temono che questi ragazzi possano godere di privilegi particolari, ma in realtà non tolgono loro un euro».
Crede nell'integrazione?
 «Fortemente, se non fosse così non potrei crescere qui mia figlia che è italo-gambiana e non farei questo lavoro».
Ivan Murgana
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 

6 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Provincia di Oristano (Pagina 42 - Edizione CA)
Convegno Istar
Docenti e studiosi dell'archivio della Corona d'Aragona, delle università di Cagliari e Sassari raccontano Eleonora d'Arborea. Venerdì e sabato prossimi l'importante convegno “Elianora de Arbaree. Sa Iuighissa”. Gli studiosi si concentreranno sulla promulgatrice della Carta de Logu «un personaggio che da secoli incarna l'identità storica dei sardi» spiegano dall'Istar che organizza. I lavori si aprono in cattedrale venerdì alle 9 e proseguiranno all'Hospitalis Sancti Antoni dalle 16 alle 20; sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Intervengono Su Cuncordu'e su Rosariu di Santu Lussurgiu, che intonerà il Miserere in memoria di Eleonora, i Tenores di Neoneli che canteranno ottave in sardo dall'opera Zuighes di Tonino Cau. Clara Murtas leggerà il proemio della Carta de Logu. Partecipa anche Carlos López, direttore dell'archivio della Corona d'Aragona. ( v. p.)
 
 

L’UNIONE SARDA
  

7 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Primo Piano (Pagina 7 - Edizione CA)
Ddl da 305 milioni di euro
Fondi per sanità, povertà e precari: sì alla manovrina
Il ddl passa dopo tre giorni di discussione a tratti anche aspra: una manovrina da 305 milioni di euro approvata ieri mattina dal Consiglio regionale con 28 voti favorevoli e 18 contrari. Cuore del provvedimento, 120 milioni destinati al ripiano del disavanzo della sanità, che comprendono i 25 milioni per il rimborso delle spese per l'acquisto dei farmaci innovativi nel 2016.
La variazione anticipa anche alcuni interventi che saranno assorbiti dalla manovra 2017. Tra i più importanti: 48 milioni per l'Elisoccorso (8 all'anno per sei anni), 16 milioni in due anni per stabilizzare i precari di Forestas, 1,5 milioni per garantire il personale alla città metropolitana nel 2016. Stanziamento, questo, che servirà ad attivare concorsi pubblici, per l'impiego dei lavoratori precari della ex Provincia, gli stessi che in queste settimane hanno manifestato con un presidio permanente sotto il Consiglio regionale. Ancora: 15 milioni in tre anni per completare la liquidazione dei Consorzi Zir, 12 per il comparto dell'acqua (7 all'Enas e 5 ai Consorzi di bonifica), 2 milioni e 100mila euro alle Province; 3,5 milioni a Ipab, 15 milioni per sbloccare dopo due anni gli ammortizzatori sociali in deroga. E soprattutto 16,7 milioni per le politiche sociali che i Comuni aspettano per poter finanziare gli interventi destinati alle categorie più deboli. Soddisfatto l'assessore al Bilancio, Raffaele Paci: «Grazie alla prima rata degli arretrati della vertenza entrate, garantiamo interventi importanti per i sardi, a cominciare da quelle politiche sociali verso cui la nostra attenzione continua a essere massima». (ro. mu.)
 
 
L’UNIONE SARDA
  

8 - L’UNIONE SARDA di sabato 3 dicembre 2016 / Commenti (Pagina 51 - Edizione CA)
L'attacco agli studi umanistici
Greco e latino troppo difficili?
Franco Epifanio Erdas
Davvero è così difficile lo studio del latino e del greco nel Liceo classico, da auspicarne l'abolizione agli esami di maturità? L'asticella non è stata già sufficientemente abbassata, per rappresentare serie difficoltà al momento dell'esame? Curiosa circostanza se rapportata agli studi liceali di un tempo. Per chi ha frequentato i corsi di studi di allora, il vero banco di prova non era la traduzione dal greco e dal latino in italiano, ma dall'italiano moderno al latino classico (opere di Cicerone o di Cesare), per la cui preparazione occorrevano mesi e mesi di duro lavoro sui testi, per non arrivare alla fine, se andava bene, appena alla sufficienza, e se andava male, ad una bocciatura umiliante con un zero/trentesimi, se non qualche volta sotto-zero.
“Siamo tutti nani sulle spalle di un gigante. Il gigante è la nostra cultura umanista”. Perché non partire da questa affermazione di principio che il grande architetto Renzo Piano era solito ripetere ai suoi giovani studenti, anziché con tristi annunci di derive anti-umaniste? Dispiace dirlo, ma non è un buon segno che un discorso sulle lingue cosiddette “morte” inizi auspicandone la morte reale. Chi le ha studiate seriamente sa di averne tratto grandi vantaggi, anche sul piano della logica. Comporre un discorso di senso compiuto partendo da un insieme di parole che hanno più significati, non è astrazione? Non sarà quella dei logici, ma sempre astrazione è.
Non è la sola insidia. C'è pericolo dovunque si cerchi in un corso di studi il vantaggio immediato, dovunque gli slogan passino per saggezza, ogni volta che il modello gerarchico si imponga nei luoghi di studio e di lavoro. Ma esistono pericoli più nascosti che sono ignoti a noi stessi. È stato osservato che non c'è nazione che non sia pluralista, che possa dire “ecco la nostra tradizione, ecco ciò che siamo”. Difendere le Umanità come se fossero solo la nostra vecchia eredità occidentale, per nobile che sia, non è un atto di omaggio alle Umanità. La sfida è un'altra. La sfida è apprendere anche in nome di posizioni che non sono le nostre, è imparare a vivere in un mondo quale anche gli altri hanno immaginato e contribuito a costruire, spesso partendo da posizioni non sempre condivise, qualche volta da noi stessi anche combattute.
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 3 dicembre 2016 / Pagina 37 - Cultura e spettacoli
SU “CELLULAR MICROBIOLOGY” RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI
Importante scoperta per combattere l’agalassia
SASSARI Un gruppo di ricercatori dell’Università ha conquistato la copertina dell’ultimo numero di “Cellular Microbiology”, una delle più prestigiose riviste internazionali di microbiologia, con un articolo sul ruolo delle lipoproteine dei micoplami – batteri causa di patologie negli animali e nell’uomo – nell’attivazione dei granulociti geutrofili del sistema immunitario nelle patologie infiammatorie animali e umane. Capofila dello studio è Alberto Alberti, associato di Microbiologia e immunologia nel Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari. Lo studio ha dimostrato che le lipoproteine dei micoplasmi inducono i neutrofili del sistema immunitario ad attivarsi e ad andare incontro a netosi. La netosi è un processo di morte controllata che permette ai neutrofili di liberare i loro acidi nucleici all’esterno e produrre delle vere e proprie trappole per i microorganismi dannosi. I risultati della ricerca coordinata da Alberti rappresentano un valido aiuto per lo studio e il trattamento di malattie ampiamente diffuse negli allevamenti di pecore e capre, come l’agalassia contagiosa (presente in Sardegna come nei Pirenei, nei Balcani e in Nordafrica) responsabile del calo nella produzione lattea degli animali, ma anche per altre patologie degli animali e dell’uomo (artriti, polmoniti, cheratocongiuntiviti).
 

LA NUOVA SARDEGNA
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 3 dicembre 2016 / Pagina 37 - Cultura e spettacoli
Il 12 e il 13 dicembre per i novanta anni dal Premio Nobel
Tra i relatori Elvira Ciusa, Marcello Fois e Luciano Marrocu
 “Nel paese del vento”: un convegno a Nuoro su Grazia Deledda
di Aldo Maria Morace
“Grazia nel paese del vento”: è il titolo del convegno internazionale che si svolgerà a Nuoro tra il 12 e il 13 dicembre, organizzato sapientemente dall’Istituto Etnografico della Sardegna e dal Comune di Nuoro, con il concorso scientifico della Commissione per la “Edizione nazionale dell’opera omnia” di Grazia Deledda, nella ricorrenza del novantesimo anniversario dell’attribuzione del premio Nobel (e dell’ottantesimo dalla morte). Il tema del convegno non vuole solo alludere al titolo del noto romanzo deleddiano del 1931, ed alla metafora in esso contenuta, così cara alla scrittrice, ma anche e soprattutto al nuovo soffio che percorre gli studi deleddiani, aprendo nuove latitudini critiche. Non a caso molti interventi verteranno sulla filologia e sulla biografia, due campi fra i meno battuti e i più ricchi, in prospettiva, della nuova critica sull’opera della Deledda; e non a caso la sezione conclusiva del convegno è imperniata proprio sui nuovi e decisivi apporti conoscitivi che stanno venendo alla luce, sulla vita appartata e umbratile della scrittrice nuorese, grazie a Maria Elvira Ciusa (“Grazia Deledda. Una vita per il Nobel”), a Luciano Marrocu (“Deledda. Una vita come romanzo”) ed a Marcello Fois, del quale, in coincidenza con il convegno, viene pubblicato “Quasi Grazia”, romanzo in forma di teatro. Un convegno di ricco spessore, dunque, aperto da Stefania Lucamante, della Catholic University of America, e presieduto nella sessione inaugurale da Amedeo Quondam, presidente emerito dell’Associazione degli italianisti e membro autorevolissimo della commissione per la “Edizione nazionale” della Deledda. È da rimarcare che per la prima volta, nell’Italia postunitaria, una “Edizione nazionale” è stata varata dal ministero dei beni culturali su un autore sardo; per la prima volta è stata decretata per una donna (che è anche la maggiore narratrice italiana di ogni tempo); e per la prima volta ha la sua sede in Sardegna, avendo come presidente e segretario due docenti delle università sarde, e coagulando nella sua composizione i nomi più importanti dell’italianistica (da Martignoni a Luperini, da Dolfi a Caputo etc.). Con il varo della “Edizione nazionale”, patrocinata anche dalla Fondazione Banco di Sardegna, la Deledda entra definitivamente nella classicità; ed è ormai imminente l’uscita dei primi volumi, che avverrà nei prossimi mesi. Come è noto, le Edizioni nazionali rispondono alla fondamentale esigenza di garantire la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio letterario costituito dai nostri maggiori autori; ed assicurano la pubblicazione dell’Opera omnia, come nel caso della Deledda, in edizioni fondate sulla ricognizione critica dei testimoni e, dunque, proponendo tutti i testi dell’autore, editi e inediti, e chiarendone, attraverso ogni possibile documentazione, storia e formazione. Un compito improbo, che avrà bisogna di quasi un decennio per essere portato a termine (il piano prevede la pubblicazione di trenta volumi); e quando questo sarà compiuto, grazie all’opera dei filologi, la valorizzazione dell’opera deleddiana sarà implementata in modo decisivo. Accanto alla tradizionale stampa in cartaceo, con tutti i crismi scientifici connessi ad essa, ci saranno inoltre edizioni rivolte al grande pubblico ed alla scuola, con introduzioni semplificate e parca bibliografia; ci sarà un sito web, in cui verrà immessa tutta la documentazione raccolta, insieme con le versioni digitali delle varie opere; e ci sarà anche un logo in ogni volume, opera di un grande designer nuorese, che ha accolto entusiasticamente l'idea di collaborare all'iniziativa. Sarà l'assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, ad aprire il convegno: nel nome di una piccola grande donna, che ha varcato il mare per essere, nel mondo, l’icona della sua isola.
 
 

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