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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 December 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 4 dicembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
Il premio
Storia, Scroccu il più bravo tra i biografi
Un sardo alla Camera. Gianluca Scroccu, ricercatore di Storia contemporanea dell’Università di Cagliari, è il primo classificato nella sezione Biografie del premio Fiuggi-Storia, promosso dalla Fondazione Giuseppe Levi-Pelloni in collaborazione con il Comune di Fiuggi. L’importante riconoscimento, giunto alla settima edizione, è stato assegnato al giovane ricercatore cagliaritano autore del volume “La sinistra credibile. Antonio Giolitti fra socialismo, riformismo ed europeismo”. La premiazione si svolgerà mercoledì alla Camera dei deputati.
CHI È Gianluca Scroccu, classe 1977, è presidente della fondazione Luca Raggio e componente del Comitato scientifico dell’Istituto Gramsci della Sardegna e del direttivo del Comitato di Cagliari dell’Istituto per la storia del Risorgimento della Sardegna. Nel 2010 ha ricevuto la menzione della giuria al premio nazionale “Giacomo Matteotti” per il libro “La passione di un socialista: Sandro Pertini dalla Liberazione agli anni del centro-sinistra”.
 

 

L’UNIONE SARDA

 
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 4 dicembre 2016 / Cronaca Italiana (Pagina 20 - Edizione CA)
Parla Felice Di Gregorio
Il geologo: l’Isola a rischio zero? «È un falso mito»
Altro che rischio zero: «Nessuna zona è immune ai terremoti. Neanche la Sardegna», dice Felice Di Gregorio, geologo e docente dell’Università di Cagliari. Anche il placido Campidano può essere un pericolo: «È un’area di sprofondamento. Ma in generale tutta l’Isola ha una pericolosità sismica, anche se bassa. È solo una questione di intensità e di frequenza: nella zona appenninica ovviamente c’è un rischio maggiore, qui la storia e le statistiche dicono che i fenomeni sono stati pochi». Secondo l’Ingv (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) negli ultimi secoli si sono registrati in Sardegna almeno otto terremoti. Il più importante è quello del 4 giugno 1616, tanto da essere ricordato con una scritta su una parete della cattedrale di Cagliari.
Oltre al Campidano, l’altra zona da tenere in considerazione è la “linea di Posada”, cioè una frattura terrestre che potrebbe essere ancora in movimento, anche se con tensioni minori: dal Golfo di Oristano attraversa tutta l’Isola e arriva a Posada. «Non bisogna ignorare il pericolo», prosegue Di Gregorio, «e credo che si debba porre più attenzione nella prevenzione. Si deve investire per migliorare gli edifici, almeno quelli di nuova costruzione: devono essere progettati e realizzati per resistere ai possibili scuotimenti. Questo comporta costi più alti. Non a caso c’è stato un periodo in cui molti Comuni premevano per non finire in prima fascia, quella dove c’è un maggior rischio». La Sardegna è inserita nella zona 4, la meno pericolosa, in cui - specifica l’Ingv - i terremoti «sono rari». (m. r.)
 
 

L’UNIONE SARDA
  

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 4 dicembre 2016 / Salute (Pagina 24 - Edizione CA)
Vaccinazione a Milano per 140 studenti
Meningite, nuovo caso: che fare?
Maxi vaccinazione contro la meningite per 140 studenti della facoltà di Chimica dell’Università Statale di Milano, che sono stati a stretto contatto con Alessandra Covezzi e Flavia Roncalli, entrambe iscritte all’ateneo milanese ed entrambe morte dopo essere state contagiate da meningococco di tipo C, il batterio più diffuso in Italia.
VACCINO La misura è stata decisa dall’AtcCittà di Milano Metropolitana dopo che Flavia, 24 anni, mercoledì mattina è stata ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda ed è morta in poche ore. Alessandra Covezzi, studentessa, frequentava il suo stesso laboratorio ed è morta sempre di meningite il 29 luglio scorso. Abbastanza per far scattare la profilassi per tutte le persone che hanno condiviso aule, bar e mensa con le due ragazze. Ai 140 studenti sono già stati somministrati antibiotici ed entro Natale verranno tutti vaccinati. «La prima seduta di vaccinazione è prevista per il 9 dicembre - spiega Giorgio Ciconali, direttore del Servizio di Igiene e sanità pubblica dell’azienda ospedaliera Milano Città Metropolitana - con ogni probabilità il meningococco per il quale sono in corso analisi genetiche è di tipo C».
Nel frattempo il medico tiene a tranquillizzare studenti e famiglie: «La vaccinazione procederà senza alcuna fretta considerato che la profilassi antibiotica sui contatti a rischio è già stata avviata immediatamente». Inoltre, «la vaccinazione è opportuna soltanto per le persone del nucleo interessato». Getta acqua sul fuoco anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano.
NIENTE PSICOSI «C’è molta preoccupazione per quello che è avvenuto alla facoltà di Chimica della Statale e questo è comprensibile - spiega - ma non bisogna cedere alla psicosi. I casi delle due studentesse morte sono vicinissimi, ma non sono correlati direttamente». In Italia i casi di meningite provocata da meningococco registrati ogni anno sono circa 300, prosegue il virologo, sottolineando che «nel 10% dei casi la malattia porta alla morte del paziente. Il fatto positivo - aggiunge - è che il batterio ha comunque una scarsa sopravvivenza nell’ambiente» e non è necessario quindi «bonificare» una scuola o un ufficio dove si è diffuso, ma è sufficiente fare una profilassi che coinvolga le persone potenzialmente esposte.
NEMICO SILENZIOSO Dunque tra naso e gola del dieci per cento delle persone si annida questo nemico subdolo, silenzioso, pronto a passare ad un’altra persone con un semplice sospiro o un colpo di tosse. Il meningococco è il germe più temibile tra quelli che possono provocare le meningiti, anche perché in una significativa percentuale di casi dà origine ad un’infezione diffusa, che interessa l’intero organismo, tanto da poter essere mortale in poche ore o da creare danni come amputazioni, pur lasciando in vita chi ne è colpito. Il vaccino è l’unica arma di prevenzione: ne esiste uno che protegge da quattro diversi ceppi batterici, A, C, W e Y, e un altro che difende dal ceppo B. Proteggere i bambini significa far loro una sorta di assicurazione, pur se i casi di malattia sono fortunatamente pochi. Con tempismo e corretta informazione se n’è discusso nei giorni scorsi a Cagliari, presso la sede de L’Unione Sarda in occasione dell’incontro: “Meningite: serve il vaccino? Lo dice la scienza”, evento trasmesso ieri da Videolina nella trasmissione di salute “Ippocrate”.
«I casi di meningite B, come gli altri, si concentrano soprattutto nei primi anni di vita e in particolare, proprio per il ceppo B, nei primi mesi: per questo è importante che la protezione vaccinale venga programmata al più presto - ha spiegato Gabriele Mereu, presidente della Sezione sarda della Società Italiana di Igiene (SiTi)».
BIMBI DA DIFENDERE C’è poi un problema in più che porta la meningite da meningococco: la malattia si manifesta in modo curioso, a volte senza apparenti problemi seri, per poi divampare ed aggravarsi drammaticamente in poche ore. «Quando la mamma dice che il bambino le sembra “strano” noi pediatri dobbiamo metterci sul chi vive, controllando anche a breve distanza di tempo la situazione - è il commento di Giorgio Pusceddu, pediatra di famiglia e referente rete vaccinale della Federazione Italiana Medici Pediatri. Il vaccino, sia per la meningite B che per le altre forme, rappresenta il modo migliore per proteggere i più piccoli e non solo loro, considerando che pur scendendo dopo i primi mesi di vita i casi di malattia tendono a ripresentarsi anche negli anni successivi».
PROFILASSI In più il vaccino consente di limitare il numero di portatori, le persone che, come veri e propri fantasmi senza saperlo, possono trasmettere il batterio. «In caso di malattia, poi, bisogna puntare sulla profilassi per proteggere chi è venuto in contatto con chi ha contratto la malattia - ha precisato Giorgio Carlo Steri, direttore del Servizio igiene Pubblica della Asl di Cagliari, ribadendo come la sanità sia pronta a reagire immediatamente contro il nemico invisibile». ( red. s. )
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
4 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 4 dicembre 2016 / Pagina 20 – Attualità
ISTRUZIONE E UNIVERSITÀ
La prima edizione da domani a mercoledì: tra ricerca e formazione
LA SCIENZA COME IN UN FESTIVAL
ORISTANO Al via la prima edizione del Festival della Scienza. Lo organizzano il Consorzio Uno con la collaborazione delle Università di Cagliari e Sassari, la Fondazione Imc, l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero Iamc-Cnr e l’Area Marina Protetta del Sinis, in collaborazione con l’associazione ScienzaSocietàScienza di Cagliari. L’obiettivo è di avvicinare giovani e meno giovani ai temi scientifici e alla conoscenza del lavoro e delle attività delle istituzioni che a Oristano conducono attività di ricerca scientifica e di alta formazione. Questa prima edizione intitolata “La Scienza che unisce i popoli”, è in programma da domani sino a mercoledì e verrà ospitata in diversi luoghi della città con un intenso programma di conferenze, laboratori, mostre e attività per i più piccoli. Oltre alla serata inaugurale, nel corso della quale è prevista la conferenza di Egidio Trainito, fotografo, naturalista, giornalista e l’inaugurazione di due mostre fotografiche allestite nei locali della sede universitaria al chiostro del Carmine, martedì e mercoledì ci saranno eventi all’International Marine Centre di Torregrande e ancora al Chiostro del Carmine, al Centro culturale Unla di via Carpaccio con la scrittrice Irene Venturi in collaborazione con la libreria Mondadori di Oristano. E non di soli libri vivrà la tre giorni visto che c’è anche un show dello chef Alberto Sanna accompagnato da una degustazione, di cui saranno protagonisti anche l’Osvic e Italia Nostra. La manifestazione si concluderà con una conferenza “Quasi quasi ... mi vaccino!!!”, coordinata dal ricercatore dell’università di Cagliari, Paolo Zucca.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
  
5 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 4 dicembre 2016 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
Da domani sino al 14 dicembre il cartellone del festival “Lei”. Tra gli ospiti Remo Bodei, Paolo Crepet e Diego Fusaro
La libertà nell’epoca della società a rischio
SASSARI Domani il festival LEI arriva a Olbia, dove, alle 17 nella libreria Centolibri è in programma l’incontro “Autopsie di matrimoni e altri abbandoni”, incontro con l’avvocato divorzista Ester Viola per parlare di relazioni complicate e di libertà sentimentale. Libro di riferimento sarà il daggio di Ester Viola «L’amore è eterno finché non risponde». L’incontro sarà replicato martedì alle 18 nella Libreria Novecento di Nuoro e mercoledì, sempre alle 18, all’auditorium comunale di Cagliari, dove al dibattito con Viola seguirà, alle ore 19, «Quella realtà proibita chiamata “morte”», incontro con Gianluca Magi, storico delle religioni e orientalista. Giovedì 8, con inizio alle ore 17, all’auditorium comunale di Cagliari Alessandra Ballerini, avvocato civilista specializzata in diritti umani e immigrazione, terrà un incontro dal titolo «Dalla parte degli ultimi». Il dibattito prenderà spunto dal nuovo libro di Bellerini, «La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi». A seguire, alle 18, Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la decrescita felice, per parlare di nuovi paradigmi di pensiero, per un progetto di economia che predilige il benessere individuale alla ricchezza economica, a vantaggio della sostenibilità e della solidarietà. Libro di riferimento: «Destra e sinistra addio. Per una nuova declinazione dell’uguaglianza», pubblicato di recente da Pallante. La giornata sarà chiusa alle 19 dalla lectio magistralis del filosofo Ermanno Bencivenga dal titolo «Libertà positiva e negativa». Da Cagliari a Sassari, dove il 9 dicembre nell’aula Umanistica (dipartimento di Storia di scienze dell’uomo e della formazione), con inizio alle 17.30 lo psichiatra Paolo Crepet parlerà sul tema «Baciami senza rete», per riflettere sugli effetti collaterali della rivoluzione digitale sui più giovani. Crepet replicherà l’incontro a Cagliari sabato 10 alle 19. Sempre il 9 dicembre ma alle 19 nella libreria Mieleamaro di Cagliari il filosofo Ermanno Bencivenga presenterà il suo libro «Il giorno in cui non tornarono i conti», in cui l’autore ci guida, passo dopo passo, dalle acque sicure di una vita che sembra senza scosse verso il mare aperto del dubbio, mettendo in discussione e scardinando una per una le certezze del protagonista del suo libro. Restiamo a Cagliari dove il 10 dicembre alle 17 si terrà l’incontro “Il paesaggio - Lei”. Sul palco dell’auditorium comunale Giorgio Todde e Gianna Mazzini ragioneranno sulle questioni di genere legate al paesaggio. Abitare i luoghi: maschi e femmine li abitano in modo diverso, ma il paesaggio, che non è mai solo naturale, è di fatto deciso, determinato, costruito, dai maschi. Seguirà alle 18 «Libertà e vite possibili a confronto». Claudia de Lillo alias Elasti, scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica chiacchiera con Francesca Madrigali di giovinezza, di maturità e di maternità. Martedì 13 dicembre tre gli appuntamenti all’auditorium comunale di Cagliari. Si inizia alle 17 con «Cibo, ambiente e stili di vita», incontro con Matteo Mascia, coordinatore del progetto «Etica e politiche ambientali» della Fondazione Lanza. Un’occasione per riflettere sul fondamentale ruolo che l’alimentazione può svolgere per la costruzione di una società più giusta e sostenibile. Si prosegue alle 18 con lo scrittore e saggista Diego Fusaro che rilegge Antonio Gramsci come antidoto all’indifferenza, in un incontro intitolato «Il coraggio della libertà: pensare fuori dal coro». Libro di riferimento: «Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo», pubblicato di recente da Fusaro. La serata sarà chiusa alle 19 da «La libertà: natura e limiti», lectio magistralis del filosofo Remo Bodei. Il festival su concluderà nel pomeriggio di martedì 14 a Sassari nell’aula Umanistica del dipartimento di Scienze dell’uomo e della formazione dell’Università, dove alle 17,30 il filosofo Diego Fusaro terrà una lectio magistralis dal titolo «Libertà precaria: come essere liberi nel tempo della flessibilità». (red. c.)
 

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