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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 October 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA
 
 
1 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 ottobre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Il 98 per cento entro un anno dalla laurea: borse di studio
GLI INGEGNERI CHIMICI
TROVANO SUBITO UN LAVORO
Il futuro sorride agli ingegneri chimici. Lo dicono i numeri e gli esperti del settore. «Il novantotto per cento degli studenti del nostro ateneo trova occupazione entro un anno dalla laurea. Ma la percentuale è arrivata a sfiorare anche il cento per cento», sottolinea con orgoglio Simonetta Palmas, la coordinatrice del corso. «Ci arrivano continue richieste da parte di numerose aziende a caccia di queste figure professionali: gettonatissime sia in Sardegna che altrove».
L’INCONTRO Dottorandi e neo-laurati nella platea dell’aula magna, in cattedra il pro-rettore Francesco Mola, Giacomo Cao, direttore del Dipartimento Ingegneria Meccanica e Chimica, Francesco Marini per l’Aidic Sardegna (associazione italiana di ingegneria chimica) e presidente della Sarlux (controllata Saras), oltre ai vertici nazionali dell’Associazione. Prima i saluti istituzionali, come di rito, poi arrivano le testimonianze e i consigli di chi ce l’ha fatta. «Sono davvero orgoglioso di essermi laureato in Ingegneria chimica a Cagliari, non ho mai avuto paura di confrontarmi con colleghi di altri atenei», racconta Marini. «Oggi la competizione nel mondo del lavoro e dell’industria è fortissima, l’unica arma che abbiamo e avete a disposizione è essere migliori degli altri, un passo avanti a tutti», spiega ai giovani ingegneri e a chi ancora non ha conseguito il titolo. «Per questo è importantissimo proseguire con la specializzazione».
BORSE DI STUDIO Una specializzazione, quella in Ingegneria chimica, che sembra non conoscere crisi, e viene sostenuta e incentivata da novemila euro di borse di studio: 7 mila e cinquecento sono messi a disposizione dall’Aidic, e destinati alle migliori tesi di laurea e di dottorato di ricerca (in ambito nazionale), i restanti mille e cinquecento sono riservati agli studenti sardi. Tre borse da cinquecento euro l’una, messe in palio dall’Aidic, Saras-Sarlux e Fluorsid, e riservate ai laureati della triennale che proseguiranno il percorso di studio con la magistrale. «Per loro ci sarà anche la possibilità di svolgere uno stage nelle aziende coinvolte», assicura Marini. Primo passo nel mondo del lavoro. E di una carriera che sembra non conoscere incertezze.
Sara Marci
 
 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 ottobre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Indagine nazionale
Questionario su mobilità e spostamenti
L’Università partecipa alla prima indagine nazionale su spostamenti e mobilità condivisa degli studenti e del personale docente e tecnico-amministrativo, sostenuta dal Coordinamento nazionale dei Mobility manager degli atenei italiani. Il coordinamento aderisce all’Osservatorio nazionale sulla Sharing mobility. L’indagine punta a costruire un tavolo di cooperazione tra gli operatori di mobilità condivisa, le istituzioni e i comuni. I risultati saranno pubblicati sul primo rapporto sullo sviluppo della Sharing mobility in Italia. I cagliaritani, per partecipare all’indagine, devono compilare un questionario specifico e anonimo reperibile su SONDAGGI2.didattica.unimib.it/index.php/688132?lang=it. Per info. Prof. Italo Meloni, imeloni@unica.it; Benedetta Sanjust, 070.6756405.
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 ottobre 2016 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
FONNI. Daniela Falconi chiede interventi per convincere i giovani a restare in Barbagia
I sindaci: «Vivere qui è un atto di resistenza civile»
«Scegliere di vivere in un paese del centro Sardegna è un vero atto di resistenza civile». Le parole del sindaco di Fonni Daniela Falconi risuonano lapidarie nel corso del suo intervento durante il quale auspica che si manifestino fatti concreti per la crescita di un territorio che non può essere soltanto il pretesto di un lungo elenco di lamentele da archiviare. «Ultimamente nel nostro paese dodici studenti hanno deciso di intraprendere e proseguire il loro processo formativo all’Università scegliendo le facoltà legate alla farmacia - ha detto il primo cittadino -. Questo significa che quei ragazzi torneranno in paese sporadicamente. Se i primi a non credere a un percorso di studi legato al turismo, all’ambiente, al marketing e al territorio sono proprio i nostri figli, noi abbiamo il dovere di interrogarci. È inutile che continuiamo a pavimentare centri storici bellissimi circondati da case che rischiano di rimanere disabitate».
Pietro Pittalis , capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, ha spiegato che per rilanciare le zone interne «non servono finte riforme e promesse a babbu mortu, ma è necessaria un’azione che stimoli uno shock positivo immediato». L’esponente nuorese ha parlato di iniziative da attuare come la defiscalizzazione, la zona franca, il sostegno alle famiglie. «Tutte azioni da inserire in un accordo quadro analogo a quello stipulato nella scorsa legislatura per il Sulcis. Invece, la Giunta non solo non ha mosso ancora un dito, ma ci porta addirittura indietro di trent’anni su questioni cruciali, come la scuola e i trasporti pubblici, facendo venir meno anche le condizioni minime per lo sviluppo».
Al dibattito sono intervenuti anche Nicola Pirina , direttore generale di Sardex, e il sindaco di Lanusei Davide Ferreli . Il senatore Giuseppe Luigi Cucca , in una nota, ha parlato dell’azione di un Governo concreto che conferma la volontà di far confluire risorse nei nostri territori, mentre Attilio Dedoni dei Liberaldemocratici ha chiesto sull’argomento una sessione straordinaria del Consiglio regionale. (r. t.)
 
 

L’UNIONE SARDA

 4 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 ottobre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
L’INIZIATIVA. Al via la quinta edizione della manifestazione del Fondo ambiente italiano
FAI, LA MARATONA DELLA SCIENZA
Domani un percorso culturale tra scuole, università e musei
Nessun traguardo da superare, nessun record da battere, ma solo tanta voglia di scoprire i tesori della città. È un percorso a tappe quello proposto domani dal Fondo ambiente italiano che si sviluppa nel museo dislocato della scienza per la Fai marathon , manifestazione nazionale organizzata per il quinto anno consecutivo dai Gruppi giovani del Fai. Una giornata di visite guidate, dalle 9 alle 20, per scoprire la bellezza, la storia, la cultura dei luoghi che nella vita di tutti i giorni non osserviamo.
IL PERCORSO L’iniziativa di domani si svolgerà in 150 città italiane e coinvolgerà oltre 3.500 volontari del Fondo ambiente italiano che accompagneranno i visitatori in 600 luoghi solitamente chiusi al pubblico. Ogni tappa avrà il suo itinerario tematico ed evento a tema per interpretare e scoprire i luoghi da scoprire. Gli orari sono scaglionati per consentire la conclusione agevole del cammino della scienza.
1) L’Unione Sarda Planetario (via Santa Gilla, dalle 10 alle 18). Il percorso si svolge in due sale: la Sala Universo, con quattro schermi ad alta definizione che proiettano dal Big Bang alla nascita delle galassie, dei pianeti e della vita, al sistema solare, al fenomeno dei buchi neri; la Sala Planetario in cui si vive l’emozione del cielo stellato e si assiste alla visione del rapporto tra l’uomo e il cosmo fino alle più recenti scoperte astronomiche.
2) Buccari-Marconi (viale Diaz e viale Colombo dalle 9 alle 14). L’istituto Nautico conserva nel suo archivio preziosi documenti e nei suoi locali importanti strumenti scientifici storici, ricordi di una storia gloriosa e importante che si può ammirare anche nei laboratori dal planetario a quello della simulazione della navigazione, dal laboratorio delle macchine a Su Entu (la barca in dotazione), a quelli di chimica e di fisica.
3) Dipartimento Biologia animale (Ponte Vittorio, via T. Fiorelli, dalle 10 alle 14). Oltre alle visite libere e alle visite guidate sarà possibile visionare dei filmati relativi ad animali che hanno colonizzato le acque marine profonde, costiere e acque dolci. I filmati saranno preceduti da una breve presentazione a cura della professoressa Anna Maria Deiana.
4) Liceo Dettori (via Cugia, dalle 9 alle 13). Il liceo classico possiede una preziosa collezione di strumenti scientifici storici. Oltre alle visite libere si terranno visite guidate e illustrazioni degli strumenti più interessanti e significativi della collezione storica a cura della professoressa Maria Carla Usala.
5 - 6) Dipartimento Scienze chimiche (via Trentino 51, dalle 16 alle 20). Nel Museo sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato e nel Museo di Mineralogia Leonard De Prunner è stata allestita una mostra di strumenti antichi e di cimeli custoditi dai Geo-musei dell’università di Cagliari. Oltre alle visite libere sono previste anche visite guidate nella sala espositiva principale, della durata di circa un’ora a cura del professor Gian Luigi Pillola e dei suoi collaboratori.
7) Itc Marconi (via V. Pisano, Terramaini, dalle 9 alle 14). Oltre alle visite libere si terranno visite guidate e illustrazioni della collezione di strumenti scientifici più interessanti e significativi e i laboratori a cura degli alunni e dei docenti.
L’UNIONE SARDA di sabato 15 ottobre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
8) Dipartimento Fisica (Cittadella universitaria Monserrato, dalle 9,30 alle 14). Visite libere e guidate di circa un’ora, massimo 50 visitatori/gruppo a cura del professor Francesco Casula e dei suoi collaboratori. Alle 11 è in programma la conferenza/spettacolo Le meraviglie della fisica del professor Guido Pegna, già responsabile del Museo.
9) Itc Scano (via Cesare Cabras, Monserrato, dalle 9 alle 13). Laboratori aperti e visite guidate a cura dei professori Luisa Rossi e Gianfranco Bechere.
Andrea Artizzu

 
 
L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 ottobre 2016 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
Confronto governo-sindacati sulla possibilità di lasciare il lavoro 3 anni e 7 mesi prima
PENSIONI, PRENDE FORMA L’“APE”
Anticipo agevolato: tetto a 1350 euro con 30 anni di contributi
Ape social per i redditi fino a 1.350 euro, con almeno 30 anni di contributi, e allargamento della platea di beneficiari, dalle maestre d’asilo agli infermieri di sala operatoria. Il governo accelera sulle pensioni e presenta sul tavolo aperto con i sindacati altri dettagli del pacchetto previdenza da inserire nella legge di Stabilità al vaglio oggi del Consiglio dei ministri. Le novità annunciate in un incontro a Palazzo Chigi, convocato dopo la firma del verbale d’accordo, entreranno in vigore il primo maggio del 2017, con la Cgil che storce il naso su diverse questioni non proprio irrilevanti.
L’UNIONE SARDA di sabato 15 ottobre 2016 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)ECCO L’APE L’anticipo pensionistico (Ape) dà la possibilità di lasciare il lavoro fino a 3 anni e 7 mesi prima di aver maturato i requisiti per l’assegno di vecchiaia (quindi a 63 anni) grazie a un prestito bancario, compreso di interessi e assicurazione, da restituire in vent’anni con rate mensili da prelevare sulla pensione. Ci sono tre tipi diversi di Ape. La versione “agevolata”, o appunto “social”, è una prestazione assistenziale ed è rivolta alle categorie più deboli, come i disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e parenti di primo grado di disabili (ai quali serviranno almeno 30 anni di contributi) e chi ha svolto lavori usuranti o comunque gravosi, come i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti ma anche le maestre delle scuole dell’infanzia, gli operai edili e gli infermieri di sala operatoria (in tutti questi casi sono però 36 gli anni di contributi richiesti). Tutti questi lavoratori, sempre che non sforino il tetto dei 1.350 euro lordi mensili di reddito da pensione, potranno ricevere l’assegno di vecchiaia senza nessun tipo di penalizzazione. In caso di redditi più alti si pagherebbero le rate solo per la parte che supera i 1.350 euro.
I COSTI Oltre all’Ape aziendale, prevista dopo accordi aziendali in caso di ristrutturazioni aziendali o solo per favorire il turnover, che graverà in parte o del tutto a carico del datore di lavoro, l’altro tipo di anticipo pensionistico è quello a base volontaria. Può scegliere questa opzione qualsiasi lavoratore, dipendente o autonomo, del settore pubblico o di quello privato, con vent’anni di contributi minimi: anche in questo caso l’anticipo massimo è di tre anni e 7 mesi. La novità uscita da Palazzo Chigi, e in parte preannunciata dal sottosegretario Tommaso Nannicini, è che l’Ape volontaria costerà tra il 4,5 e il 4,6% della pensione piena per ogni anno di anticipo. Un taglio inferiore rispetto a quanto ipotizzato qualche settimana fa.
QUATTORDICESIME Buone notizie anche per i “precoci”, cioè chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni e ha almeno 41 anni di contributi, che potranno andare in pensione (senza prestito) se disoccupati o se occupati in lavori pesanti. Eliminata anche la penalizzazione prevista dalle norme in vigore per chi è uscito dal lavoro senza aver raggiunto i 41 anni di contributi. Confermata poi la quattordicesima per tutte le pensioni fino ai mille euro: sarà tra i 330 e i 500 euro. Aumenti dai 100 ai 150 euro anche per chi (pensioni fino a 750 euro) riceveva già la mensilità aggiuntiva. (p. st.)

La Cgil all’attacco: «Nuove carte in tavola»
«Il governo ha cambiato le carte in tavola, 30 anni di contributi invece di 20. Si rimangia la parola data ed è inaffidabile». L’incontro a Palazzo Chigi si è appena concluso e la Cgil va subito all’attacco. Colpa di un nuovo “paletto” fissato dall’esecutivo nel pacchetto previdenza: uno dei requisiti (appunto gli anni di contribuzione) necessari per accedere all’“Ape social”, l’anticipo pensionistico senza costi rivolto alle categorie più deboli. Prima il sindacato guidato da Susanna Camusso ironizza su una battuta di Matteo Renzi («dopo l’accordo con i sindacati sulle pensioni sono stato una settimana sotto antibiotico», scherzava il premier) replicando che quelle medicine evidentemente «non fanno effetto». Poi, la polemica viene riaccesa proprio dal segretario generale: «Ci siamo trovati davanti a un non rispetto delle cose che abbiamo detto, cioè l’accesso alla cosiddetta Ape sociale», è l’accusa di Camusso, con «nuove barriere, una di 30 e una di 36, che riteniamo siano inventate esclusivamente per ridurre la platea». (p. st.)
 
 

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