Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 September 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Ateneo
Ricercatori protagonisti per una notte
Innovazione, storia e divulgazione: la Cittadella universitaria ha accolto le scuole ieri pomeriggio nel campus di Monserrato, in occasione delle iniziative per la Settimana europea della scienza dedicate alle nuove generazioni. L'Ateneo ha messo in campo cinquanta progetti: magie della chimica, gare di matematica, natura al microscopio, cellule del corpo umano, la luna senza fossili sono solo alcune. Sono stati organizzati esperimenti, visite a musei e laboratori. Su MetroCagliari si viaggiava gratis.
Contemporaneamente, nei laboratori e nelle aule dei dipartimenti di Matematica, Scienze (Chimiche e geologiche, della Vita e dell'ambiente, Biomediche) della Cittadella - si è aperta la Notte dei ricercatori. «Sensibilizziamo cittadini e nuove generazioni sull'importanza della ricerca e sull'impatto che la scienza ha nella quotidianità», ha commentato Micaela Morelli, prorettrice per la Ricerca scientifica.
Per la Notte dei ricercatori, l'Università cagliaritana ha prodotto un grande sforzo: la Cittadella di Monserrato ha ospitato una lunga serie di iniziative nei diversi campi in cui è attiva la ricerca scientifica. In pratica, un bouquet di forte interesse, con dimostrazioni ed esperimenti affascinanti e la scienza a portata di mano, trampolino ideale per suscitare interessi e passione. Si prosegue oggi in Rettorato. i ricercatori cagliaritani prendono parte a tavole rotonde, Caffè scienza e gazebo tematici.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
LA STORIA. L'elogio del preside della facoltà cagliaritana per uno studente davvero speciale
IL DETENUTO DIVENTA INGEGNERE
Condannato a 18 anni per omicidio ha studiato in carcere
«Nella vita si può cadere, per propri errori o senza volerlo, ma la cosa più importante è riuscire a rialzarsi». Renzo Becconi, 41 anni, detenuto nel carcere di Uta con il fardello di una condanna per concorso in omicidio, ieri mattina ha coronato i suoi sforzi laureandosi in Ingegneria.
«Ho faticato per raggiungere questo obiettivo - racconta tradendo l'emozione pochi attimi prima di entrare nell'Aula magna di via Marengo - ma non mi fermo qui: mi sono già iscritto al biennio perché voglio anche la specialistica».
STUDI INTERROTTI Nato e cresciuto a Nuoro si era fermato alla scuola dell'obbligo («con ottimi voti, avrei voluto continuare ma per problemi familiari avevo dovuto cominciare a lavorare e sono diventato carpentiere specializzato») poi si era trasferito a Padru dove aveva messo su un'impresa. Nel 2007 la storia che gli ha segnato il destino: la partecipazione all'omicidio di Danut Milea, lo stalliere rumeno ucciso a Padru durante una folle spedizione punitiva contro lo straniero, colpevole soltanto di essere un bravo lavoratore. Dopo la condanna in primo grado a trent'anni e la confessione successiva la pena è stata ridotta a 18 anni. «Nel momento in cui la pena è divenuta definitiva ho deciso di non lasciarmi andare e rimettermi a studiare: in tre anni sono riuscito a prendere il diploma da geometra e ho quindi deciso di puntare alla laurea».
 LA RINASCITA Ieri mattina il detenuto Renzo si è trasformato nell'ingegnere Becconi, davanti alle lacrime della madre Maria che ha vissuto la rinascita di un figlio finito in carcere dopo una tragedia che ha spezzato una vita e stravolto quelle dei suoi carnefici. Una volta recluso ha deciso di mettersi sotto e l'ha fatto con grandi risultati, come sottolineato dal preside di Ingegneria dell'Ateneo cagliaritano.«Aveva superato il test di ammissione con ottimi risultati il 3 settembre del 2013 - ha ricordato Corrado Zoppi - non solo ci ha messo tre anni esatti per il triennio ma l'ha fatto prima del tempo perché avrebbe dovuto finire a febbraio». Per spiegare agli altri laureandi il valore della laurea di Becconi il preside ha sottolineato che quel traguardo è stato raggiunto «senza Internet, con poco pc e, soprattutto, facendo a mano i disegni di architettura tecnica».
 LA VITA IN CARCERE Finito in cella, Renzo Becconi ha faticato a conciliare la vita da studente universitario con quella da detenuto. «Ho imparato a farmi tappi di cera per concentrarmi ma spesso non bastavano. Devo isolarmi in bagno, sedermi sul bidet e trovare lì un angolo per studiare. Comunque ho il vantaggio, se così si può dire, che in carcere non ci sono grandi distrazioni...».
IL RISPETTO DEI DETENUTI La sua passione per i libri non sempre è vista di buon occhio dagli altri carcerati ma col tempo si è guadagnato il loro rispetto. «Non puoi pretendere che un recluso possa avere ulteriori privazioni della sua libertà abbassando la voce o spegnendo la tv perché tu devi studiare. Ma mi è capitato molte volte che, vedendomi concentrato, evitassero di fare rumore».
LA SPECIALISTICA Neanche il tempo di festeggiare la laurea che Renzo Becconi è già pronto a completare il corso di studi col biennio per la specialistica: «Spero di continuare con questi ritmi e farlo in due anni», annuncia confidando sulla sua forza di volontà.
Nella sua testa c'è ancora il ricordo di Danut Milea: quello del padre di famiglia rumeno è un brutale omicidio che ha stravolto per sempre la sua vita ma quando Becconi ha cominciato a scontare la sua pena ha deciso di non buttarsi giù e di andare avanti. Questi passi che ha compiuto dietro le sbarre potrebbero cambiare il suo destino («L'unica certezza è che non tornerò a Padru») ma anche i tempi della giustizia che hanno fissato al 2025 la sua fine pena.
LA GRAZIA «Seguo da tempo la sua situazione», rivela l'avvocata Anna Maria Busia, «alla luce del suo percorso e dei risultati che è stato in grado di raggiungere durante gli anni di detenzione abbiamo cominciato a predisporre le carte per chiedere la concessione della grazia».
 Marcello Zasso
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
EMERGENZA CLINICA
Corso sull'emergenza clinica della Harvard medical school, con la Regione e l'Azienda ospedaliero-universitaria. Oggi e domani, nell'Aula verde della Cittadella di Monserrato, trenta professionisti e 320 operatori sanitari si confrontano su “Medicina d'urgenza, competenza clinica, training & quality assurance”. Partecipano l'assessore alla Sanità, Luigi Arru, e la rettrice Maria Del Zompo.


 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Policlinico e San Giovanni utilizzano uno strumento che elimina le code in ospedale
Le analisi? Sullo smartphone
Prenotazioni, ticket, esami: da oggi si può scaricare una app
Laddove c'è un telefono che piange (attende troppo a lungo che nei Centri unici di prenotazione della sanità qualcuno risponda), c'è un applicazione per smartphone che sorride. Perché a rispondere è un computer, che fissa l'appuntamento con lo specialista e consegna i referti ai pazienti. «Siamo tra i primi in Italia», sorride il direttore generale dell'Aou (l'Azienda ospedaliero universitaria che unisce San Giovanni di Dio e Policlinico di Monserrato) Giorgio Sorrentino, mentre con i responsabili di Tim presenta Aou Cagliari, la nuova app gratuita per smartphone. È possibile scaricarla per chi ha un apparato Android o un Iphone, mentre chi possiede un Windows phone dovrà attendere qualche mese. Nata dalla collaborazione tra Tim e Dromedian, l'app rivoluziona il rapporto tra cittadini e ospedali dell'Aou e in prospettiva, si spera, con tutti gli altri.
 CHE COSA FA L'app consente di prenotare le visite specialistiche al Policlinico Duilio Casula e al San Giovanni di Dio: con l'impegnativa Asl, certo, ma anche quelle intra moenia , cioè private dentro l'ospedale. E poi, dopo essersi sottoposti alle analisi (del sangue, ad esempio), consente di scaricare i referti senza andare a ritirarli, e anche di girarli via mail al medico di famiglia o allo specialista che segue il paziente. Si può fare da anni sul sito dell'Aou, ma ora arriva anche l'app a semplificare tutto. C'è la descrizione di ogni singolo reparto, ambulatorio e ufficio amministrativo. Ci sono le notizie utili e tutto ciò che riguarda la trasparenza. Soprattutto, ci sono le presenze e le previsioni dei tempi d'attesa nei pronto soccorso dell'Aou, in tempo reale, suddivisi per codice di colore: bianco, verde, giallo o rosso.
 CHE COSA FARÀ L'app Aou Cagliari sarà sempre più ricca, grazie agli aggiornamenti. Presto consentirà di scaricare non soltanto i referti, ma anche le immagini di radiografie, ecografie, tac e risonanze magnetiche, che si potranno conservare e inoltrare in pochi secondi al medico specialista. L'app ci risparmierà infine la fila all'ufficio ticket: si potrà pagare digitando sullo smartphone, in pochi secondi.
 I DATI Sono ben protetti ma in formato open data : significa, come spiega il responsabile dei servizi informativi Aou Andrea Casanova, che anche altre applicazioni potranno accedere ai dati, in un sistema “aperto” ma protetto. La speranza, neanche tanto taciuta, è che anche gli altri ospedali sardi adottino questo sistema, che per il momento riguarda il Civile e il Policlinico: in quest'ultimo arriverà una rete wifi aperta, ma soprattutto i ripetitori delle compagnie telefoniche: Vodafone sta per sistemare il palo nella rotatoria, lo useranno anche le altre compagnie. D'altra parte, è inutile avere le app, alla Cittadella universitaria e al Policlinico di Monserrato, se poi i telefoni “non prendono”, come accade ora.
 Luigi Almiento
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Nove fermate in più per la corsa del numero 10 attiva da domani
Ctm in linea con gli studenti
Quattro autobus per tredici chilometri di linea, nove fermate in più e un nuovo capolinea: non più viale Trento ma viale Sant'Ignazio da Laconi, davanti alle facoltà di Economia, Scienze Politiche e Giurisprudenza.
È la nuova linea 10, presentata ieri dai vertici del Ctm, insieme al sindaco Massimo Zedda, all'assessora alla Mobilità Luisa Anna Marras, accompagnati da Fabrizio Marcello, presidente della commissione competente. Il tragitto, che entrerà in funzione il primo ottobre, è già stato stabilito: partenza dal polo universitario, poi si prosegue costeggiando l'Orto Botanico e passando per via Tigellio, direzione corso Vittorio Emanuele. E ancora viale Merello fino a piazza D'Armi, e tappa in viale San Vincenzo, per poi scendere in viale Regina Elena e arrivare sino al bastione Saint Remy. Continua la discesa in viale Regina Margherita, svolta in via Eleonora D'Arborea, diritti per via Lanusei e via Carbonia. Da lì, attraverso la corsia preferenziale di via Sonnino, si arriverà in via Alghero. Si va avanti per via Pessina, via Cugia, via Vidal, via Garzia e via Is Guadazzonis (davanti all'ospedale Binaghi).
«La nuova linea è stata pensata per andare incontro alle esigenze degli abitanti di Stampace, specie anziani e studenti», spiega Roberto Murru, presidente del Ctm. «Da tempo ci chiedevano un avvicinamento al loro quartiere e un rafforzamento dei mezzi pubblici nella zona delle università. Con le modifiche al percorso saranno accontentati».
 Sa. Ma.
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
VIA E. D'ARBOREA  La violenza sessuale sul web: lunedì convegno
Lunedì alle 18 nella sala Eleonora d'Arborea in via Falzarego 35 il Centro di documentazione e studi delle donne organizza un incontro sul tema: «Violenza sessuale sul Web, uso dei social tra adolescenti e giovani». Interverranno: Elena Pavan (ricercatrice della Scuola normale superiore di Pisa) su
«Il ruolo degli intermediari di internet nella violenza di genere online», Ester Cois (ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze sociali e delle istituzioni dell'Università di Cagliari) su «Nella Rete. La declinazione della violenza di genere attraverso i social network», Giovanna Coi (studentessa all'Università di Bologna) su «E fattela una risata! Storie di violenza di genere online), Angela Quaquero (presidente Ordine degli Psicologi della Sardegna) su «Uso del web, gli aspetti psicologici della violenza». Coordina Anna Oppo, sociologa, Centro di documentazione delle donne.

 
 

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
DECIMOPUTZU. «È il futuro»
L'Enea difende il progetto del termosolare
L'Enea difende il progetto delle mega centrali termosolare proposto da una multinazionale nelle campagne tra Decimoputzu e Villasor e tra Gonnosfanadiga e Guspini . «È all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, porterà posti di lavoro ed è compatibile con agricoltura e pastorizia», dice l'ingegner Tommaso Crescenti in risposta al docente universitario cagliaritano Paolo Giuseppe Mura Cugia che aveva parlato di tecnologia «obsoleta e poco conveniente se paragonata al fotovoltaico».
Crescenti esalta il lavoro dell'Enea: «La nostra ricerca è partita con il professor Rubbia negli anni 80 ed è arrivata a brevettare un sistema unico al mondo che sfrutta i sali fusi, un fertilizzante economico, per niente inquinante e capace di raggiungere elevate temperature grazie a un altro brevetto Enea, i tubi riceventi. In questo modo, a differenza del fotovoltaico, l'impianto è in grado di produrre energia anche di notte e in assenza di irraggiamento diretto, grazie ai mega vasconi che conservano i sali fusi a certe temperature».
Secondo Crescenti il progetto - bocciato dalla Regione e ora in attesa della valutazione del Governo Renzi - è compatibile con l'attività zootecnica: «Abbiamo già realizzato un impianto termosolare in un'azienda di San Nicolò d'Arcidano».
Comitati, cittadini e i pastori che vedrebbero i loro terreni espropriati per dar vita alle mega centrali si oppongono con forza. Secondo Crescenti, «la Sardegna per l'irraggiamento solare e grazie ai nuovi specchi performanti è la zona ideale per la produzione di energia pulita. La centrale darà lavoro».
 
 

8 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 settembre 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 35 - Edizione CA)
SASSARI. Circa settecento studenti fanno i test per entrare nella nuova facoltà
Tutti in fila per diventare scienziati del cervello
Tutti pazzi per gli studi su come funziona il cervello. Sono 200 i posti a disposizione per il nuovo corso di laurea Scienze e Tecniche psicologiche dei processi cognitivi, ma all'Università di Sassari sono arrivate ben 625 domande di iscrizione al test. Commenta Baingio Pinna, presidente del corso: «Sono dati superiori persino alle nostre aspettative: è anche merito della formula del corso che coniuga la psicologia sperimentale e le neuroscienze con le scienze umane e dell'educazione». Gli sbocchi occupazionali vanno dall'assistenza e dalla promozione della salute alla gestione delle risorse umane e alla formazione, sia in ambito privato che pubblico. L'altro motivo di grande interesse è la chiamata di alcuni big per seminari e incontri. Ieri mattina al convegno su "Psicologia e Neuroscienze" era presente Giacomo Rizzolatti (Università di Parma) che nel 1992 ha scoperto i cosiddetti neuroni specchio, cellule del cervello che si attivano sia quando si compie un'azione, sia quando si osserva un'azione compiuta da un altro. «In parte i neuroni specchio sono innati, in parte si formano con l'esperienza. Nelle condizioni patologiche c'è un deficit di questi neuroni specchio, come nell'autismo. Stiamo anche collaborando col Centro per la chirurgia dell'epilessia resistente ai farmaci di Milano». Altro invitato illustre il neuropsicofarmacologo dell'Ateneo di Cagliari, Gian Luigi Gessa, che ha fatto un excursus sulla saga dei neurotrasmettitori. «Abbiamo dimostrato scientificamente l'intuizione di Freud: le sensazioni che l'uomo cerca con i cinque gruppi di droghe, alcol, cocaina, morfina/eroina, cannabis e nicotina, sono prodotte già all'interno del nostro corpo». Terzo ospite, il matematico giapponese Kokichi Sugihara, esperto mondiale di illusioni ottiche, che realizza oggetti capaci di ingannare i nostri occhi e il cervello.
 Giampiero Marras
 

redazioneweb@unica.it
 


LA NUOVA SARDEGNA


 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 30 settembre 2016 /Pagina 22 Ediz. nazionale
Scienziati in aula magna per lanciare Psicologia
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Dai segreti dei neuroni specchio alla capacità di immedesimarsi nelle emozioni degli altri - che sta alla base dei rapporti umani -, dal rapporto del nostro cervello con le droghe al viaggio nelle illusioni ottiche. Con le lezioni di due scienziati di fama internazionale e la relazione di un fuoriclasse giapponese della matematica è stato inaugurato, ieri mattina nell’aula magna dell’università, il nuovo corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche dei Processi cognitivi. Dopo una breve introduzione del rettore Massimo Carpinelli davanti a una platea di studenti neoimmatricolati e i docenti del corso coordinato dal docente Baingio Pinna, la parola è passata a Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato dell’università di Parma che ha illustrato la sua più grande scoperta: l’esistenza di particolari neuroni, quelli chiamati specchio, appunto, cellule motorie del cervello che si attivano sia durante l’esecuzione di movimenti finalizzati (afferrare del cibo e portarlo alla bocca, ad esempio) sia osservando simili movimenti eseguiti da altri individui. Si tratterebbe di una sorta di preconoscenza che è alla base fisiologica anche del riconoscimento delle sensazioni altrui e quindi dell’empatia e dell’immedesimazione. Allo scienziato l’anno scorso l’università di Sassari ha conferito la laurea honoris causa. Lo studioso di Neuropsicofarmacologia di Cagliari Gianluigi Gessa ha invece parlato della “Saga dei neurotrasmettitori” e di come vengono coinvolti nell’assunzione delle droghe fra le quali sono comprese l’alcol e la nicotina. «Sostanze che l’uomo utilizza dalla notte dei tempi - ha detto Gessa - e che sono le stesse che il nostro cervello produce per procurarci piacere o comunque farci stare bene. Il tutto finalizzato alla sopravvivenza della specie». Grande l’interesse suscitato dalle due relazioni e dalle dimostrazioni del matematico nipponico Kokichi Sughiara perché il corso di laurea appena inaugurato «ha come principale obiettivo formare gli studenti coniugando la psicologia sperimentale e le neuroscienze cognitive con le scienze umane e dell’educazione. Il tutto mediante l’acquisizione degli strumenti tecnico-scientifici indispensabili per l’attività professionale in ambiti come quelli psicosociali, ergonomici, della valutazione psicometrica, della gestione delle risorse umane, della formazione, dell’assistenza e della promozione della salute». Al centro degli studi ovviamente c’è la mente umana, ma anche quella animale e artificiale. E i segreti del cervello, nuova frontiera della ricerca. Al nuovo corso sono stati ammessi, con un test d’ingresso, 200 studenti su 625 candidati.
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 30 settembre 2016 /Pagina 35 - Oristano
Mont ’e Prama
SASSARI Qual è il punto sulle ricerche condotte da storici e archeologi su Mont ’e Prama? Molte le domande che attendono una risposta certa. Gli studiosi ritengono che il sito, date le sue caratteristiche, potrebbe essere un luogo di culto degli eroi di guerra di un’antica popolazione autoctona dai tratti ancora misteriosi. Fin dalle prime ricerche è apparsa subito evidente l’importanza archeologica del sito per la ricostruzione delle civiltà della Sardegna e del Mediterraneo nei secoli precedenti alla nascita di Cristo. Molte sono le domande che attendono una risposta certa. Il sito, scoperto per caso da un contadino nel 1974, è localizzato nel Sinis, a due km ad oriente della laguna di Cabras (Mar ’e Pontis). L’area della necropoli è riportabile alla Prima Età del ferro (900-750 a. C.), così come le statue e gli altri reperti (betili e modelli di nuraghe). La necropoli si compone di tombe a pozzetto per la deposizione di un singolo inumato, disposte a filari quasi regolari. Le tombe, a parte rare eccezioni, non possiedono corredo, o perché depredato o per assenza effettiva di deposizioni di manufatti. La necropoli accoglie inumazioni individuali, privilegio riservato a individui di alto prestigio sociale. Le analisi antropologiche e fisiche fanno ritenere che l’accesso alla necropoli fosse riservato a maschi giovani e adulti, nella forbice tra i 15 e i 30 anni. Lo scorso agosto l’archeologo Raimondo Zucca, direttore degli scavi a Mont ’e Prama nel 2014, e il microbiologo Salvatore Rubino, hanno presentato i risultati di uno studio bio-archeologico che, a partire da uno dei crani portati alla luce dagli scavi di Mont ’e Prama, hanno permesso di ricostruire al computer i tratti del volto di uno dei misteriosi Guerrieri. Il cranio è stato sottoposto a Tac e a ricostruzione tridimensionale nell’Istituto di radiologia dell’Università di Sassari da un team coordinato dal professor Gianni Meloni. Le immagini, poi, sono state rielaborate nel Laboratorio di antropologia dell’ateneo sassarese dal professor Vittorio Mazzarello, in collaborazione con il Face Lab della John Moores University di Liverpool.
 
 
 

redazioneweb@unica.it


Link: rassegna stampa MIUR

RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie