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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 September 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 settembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
GRAMSCI
Si conclude stamattina alle 10.30, nell'aula magna del Rettorato in via Università, la “Ghilarza summer school” incentrata sulla figura di Antonio Gramsci. È in programma una tavola rotonda. All'iniziativa su Gramsci hanno partecipato dieci docenti di università di tutto il mondo. Apre la mattinata la rettrice Maria Del Zompo.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 settembre 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
SUI GENERIS
Proseguono al Polo giuridico dell'Università, in via Nicolodi, le Giornate cagliaritane sulle pari opportunità “Sui generis”. Alla tavola rotonda “Professione e tempi di conciliazione”, coordinata da Sandra Sallemi stamattina alle 9.30, partecipano Francesco Mola (pro rettrice dell'Ateneo cittadino), Antonello Arras, Elisabetta Camussi, Stella Ciarletta, Maria Grazia Mallone, Maria Masi, Giuseppina Onotri e Dominella Quagliata.
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 settembre 2016 / Primo Piano (Pagina 7 - Edizione CA)
Lo stato d'agitazione nel capoluogo
I sindacati si compattano: «Situazione allo sbando, assemblee negli ospedali»
I sindacati accantonano divisioni e contrapposizioni, si compattano e mettono sotto accusa la sanità cagliaritana: le segreterie territoriali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil ieri hanno proclamato lo stato d'agitazione e indetto per il 20, 21 e 23 settembre prossimi tre assemblee dei lavoratori della Asl 8, dell'azienda ospedaliera Brotzu e di quella mista ospedaliero-universitaria. Previsti anche dei sit-in.
«Situazione insostenibile», tuona uno degli slogan fatti girare su WhatsApp. «Invece di tagliare sprechi e sperperi - rincara un altro - si taglia sulla spesa del personale e dei servizi ai cittadini». Il più sintetico si limita a due parole: «Ora basta». Un messaggio rivolto, in prima battuta, ai vertici delle tre aziende ma, in definitiva, alla Giunta regionale, alle prese con la riforma che dovrebbe portare alla fusione delle varie Asl nell'azienda unica (prospettiva che sembra entusiasmare poco i lavoratori del comparto) e, nel frattempo, con la proroga degli incarichi ai commissari straordinari.
A raccontare più nel dettaglio ciò che succede negli ospedali del capoluogo regionale è un volantino in cui si elencano le ragioni della protesta: violazioni di accordi aziendali e di corrette relazioni sindacali, adozioni di delibere unilaterali («vedi pausa 10 minuti, riorganizzazioni, spostamenti, accorpamenti, chiusura di servizi»).
Nella lettera sottoscritta dai segretari Giorgio Pintus (Cgil), Gianni Sainas (Cisl) e Pietro Lutzu (Uil) e inviata ai tre commissari straordinari vengono anche menzionati l'«obbligo a trattenersi in servizio oltre l'orario previsto dagli accordi aziendali» e il «mancato pagamento di indennità e di festivi infrasettimanali».
Una questione, quest'ultima, che ha innervosito non poco chi lavora negli ospedali cittadini: «Nelle aziende del resto d'Italia - spiega un sindacalista - le festività infrasettimanali vengono conteggiate come al di fuori dell'orario di lavoro. Da qualche tempo, invece, qua a Cagliari, prima la Asl 8 e poi l'azienda Brotzu hanno deciso, unilateralmente, di considerare alla stregua delle giornate normali le ore lavorate nei giorni festivi infrasettimanali, riconoscendo solo l'indennità». I lavoratori, che denunciano di essere i terminali sui quali spesso «si scarica il malcontento degli utenti che si lamentano dei servizi a causa della scarsità di personale», non l'hanno presa bene.
Tre giorni fa, a Cagliari, si è tenuta una riunione delle segreterie territoriali: dopo mesi in cui le vertenze si sono concentrate sulle singole aziende e le tre sigle confederali avevano linee diverse fra loro, è arrivata la scelta di fare fronte comune. Ieri è stata inviata una lettera alla Prefettura per comunicare la proclamazione dello stato d'agitazione e chiedere l'attivazione delle “procedure di raffreddamento”.
La prima assemblea si terrà a mezzogiorno di martedì 20 in via Piero Della Francesca; la seconda il giorno dopo, alla stessa ora, al Brotzu; l'ultima venerdì 23, sempre a mezzogiorno, nella sala del Policlinico universitario di Monserrato.
Marco Noce
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 settembre 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 41 - Edizione CA)
S. Maria Navarrese
«Non date il nostro dna agli inglesi»
La protesta si allarga a tutta l'Ogliastra
Dopo gli incontri di Perdasdefogu e Tortolì prosegue la serie di appuntamenti pubblici, previsti in numerosi paesi ogliastrini, per analizzare i pro e i contro della vendita dei campioni biologici prelevati a 13 mila abitanti dell'Ogliastra nell'ambito del “Progetto SharDna”. Giovedì pomeriggio “opportunità rischi e prospettive sulla vendita del Dna” sono stati analizzati a Santa Maria Navarrese, nella Sala Garipa, alla presenza di cittadini interessati a saperne e di più e di alcuni sindaci ed ex sindaci dei paesi che qualche anno fa furono al centro dello studio genetico sulla popolazione ogliastrina. Durante il dibattito il presidente della Associazione per la tutela dei diritti dei Sardi, Flavio Cabitza, ha rilanciato la proposta di raccogliere le firme - per chiedere di bloccare la vendita - di tutti i cittadini ogliastrini che parteciparono in prima persona al progetto consentendo il prelievo di campioni biologici. I campioni biologici prelevati all'epoca dello studio, che ebbe notevole rilevanza mediatica anche fuori dai confini nazionali, sono oltre 230 mila e secondo i promotori di questa serie di incontri-dibattito non dovrebbero lasciare l'Isola. «Pertanto - è stato sottolineato anche nella frazione costiera di Baunei - è necessario raccogliere al più presto le firme da consegnare al garante in materia per bloccare questa vendita». Da ieri è disponibile anche presso gli uffici del municipio di Baunei il foglio dove verranno registrate le firme dei cittadini che vorrebbero bloccare la vendita dei 230 mila campioni biologici.
Giampaolo Porcu
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 10 settembre 2016 / Pagina 12 - Ediz. Oristano
Regeni, la polizia egiziana indagò sul ricercatore
di Fiammetta Cupellaro
ROMA Giulio Regeni, due settimane prima di sparire misteriosamente in una strada del centro del Cairo, venne segnalato alla polizia dal capo del sindacato indipendente dei rivenditori ambulanti, Mohamed Abdullah. Era il 7 gennaio quando la polizia egiziana si ritrovò tra le mani l’esposto contro Regeni, indagò su di lui tre giorni poi il caso venne archiviato. È stato il procuratore generale d’Egitto Nabeel Sadek durante l’incontro di due giorni a Roma con il procuratore Giuseppe Pignatone, a riferire dell’esposto presentato da Mohamed Abdullah, l’uomo che in quel momento stava collaborando con Regeni impegnato a condurre una ricerca per conto dell’università di Cambridge. Lo studio avrebbe dovuto analizzare proprio il sindacato autonomo degli ambulanti oppositori al regime di Al-Sisi. «La polizia condusse accertamenti su Regeni per tre giorni - ha spiegato il procuratore Sadek - visto che non venne riscontrata alcuna attività di interesse per la sicurezza nazionale, cessarono». Cosa sia accaduto dopo l’indagine, non è stato chiarito. «Impegno comune per la verità». È questa la novità più importante che emerge dal vertice di due giorni tra i magistrati italiani e egiziani che stanno indagando sulla morte del giovane friulano, sparito il 26 gennaio e ritrovato il 3 febbraio scorso, torturato e ucciso lungo l’autostrada verso Alessandria. È la terza volta che le procure del Cairo e di Roma si incontrano, ma a differenza dei due precedenti incontri ad aprile e maggio conclusi con un nulla di fatto, questa volta si sarebbe respirato un clima di maggiore collaborazione. Alla fine, è stata diramata una nota congiunta in cui entrambe le procure si impegnano ad arrivare alla verità sulla morte del ricercatore su cui gli assassini si sono accaniti con ferocia. Secondo il professor Vittorio Fineschi che ha eseguito l’autopsia, il ragazzo ha infatti subito vere e proprie sevizie, fino ad arrivare ad utilizzare il suo corpo “come una lavagna”. Sono state infatti trovate cinque lettere incise sulla fronte, la mano, la schiena e sul volto. Oltre ai segni del pestaggio e le numerose fratture. I tabulati telefonici e gli sms mancanti. Importante è stato lo scambio di informazioni che riguardano sia le persone contattate da Giulio Regeni poco prima di venire sequestrato, sia le celle telefoniche agganciate dal suo telefonino nell’area compresa tra l’abitazione e il luogo dove presumibilmente è sparito: una stazione della metropolitana. Entrambi i documenti sono considerati fondamentali dagli inquirenti romani che avrebbero chiesto anche i tabulati delle utenze che risultano presenti nel luogo dove è stato ritrovato del corpo. «Ampia, completa e approfondita», così il procuratore di Roma Pignatone ha definito la relazione presentata dai magistrati del Cairo. Ma gli investigatori italiani avrebbero trovato un particolare che, se confermato, rischia di provocare una nuova crisi tra procure. La lista dei messaggi spediti da Giulio Regeni agli amici del Cairo e quelli scambiati tra di loro, consegnata dall’Egitto ai magistrati romani, non sarebbe completa. Ne mancano alcuni, che risultano invece nei tabulati controllati dagli inquirenti italiani. Un dato allarmante perché alimenta il sospetto che quella lista possa essere stata manomessa e lo stesso potrebbe essere accaduto per altre prove raccolte al Cairo. Il magistrato egiziano: «Pronto ad incontrare i genitori». Nabbel Sadek ha poi espresso la disponibilità ad incontrare a breve i genitori di Regeni «per manifestare anche a loro l’impegno e la volontà di giungere alla scoperta della verità e alla punizione dei colpevoli di un così grave delitto».
 
 
 

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