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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 September 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 settembre 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
SESTU. Petizione al Comune degli studenti universitari penalizzati
«Arst troppo cara, dateci i bus del Ctm»
Quasi cinquecento firme in un giorno. Tante solo le adesioni online (attraverso la piattaforma change.org) raccolte dalla petizione presentata al Comune per avere la possibilità di utilizzare i bus del Ctm, dopo l'aumento dei prezzi dei biglietti dell'Arst che ha scatenato il malumore in città.
Nonostante l'istituzione della Città metropolitana, il sistema di trasporto pubblico è rimasto ancorato all'azienda regionale che, però, ha collocato Sestu in seconda fascia. «L'abbonamento Arst per gli studenti universitari è aumentato da 28 euro e 50 centesimi a 37 euro», protesta Chiara Spanu, «chi vive a Decimomannu, più lontano, con 21 euro può raggiungere Cagliari e viaggiare dentro la città in modo illimitato». Per lo stesso servizio, invece, i sestesi devono spendere 58 euro (37 Arst più 21 Ctm).
Immediata è scattata anche la polemica politica. «Non si possono più tollerare », protesta Fabiola Cardia, capogruppo del Movimento 5 Stelle, «questi disservizi sui trasporti che dovrebbero essere un diritto per i cittadini». La petizione popolare ha raccolto 486 adesioni in poche ore, ma sulla vicenda arrivano anche proposte. «Cosa può fare l'Arst per Sestu», afferma su Facebook Michela Mura, capogruppo del Pd. «Intanto promuoverci in prima fascia con abbonamento annuale di 202 euro invece di 356 euro. I cittadini invece potrebbero unirsi in una protesta seria e decisa, organizzare e pagare un vettore privato e far mancare all'Arst i soldi dei tanti studenti sestesi che viaggiano spesso peggio degli animali». Le polemiche per l'aumento della tariffa sono divampate e si annunciano proteste eclatanti. (fr. pi.)
 
 

L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 settembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
GHETTO DEGLI EBREI. Al via la terza edizione di “Smart Cityness” organizzata da Urban center
Università, studenti e artigiani al festival delle imprese intelligenti
Promuovere le innovazioni, i progetti e le sperimentazioni virtuose con i quattro mori stampati nel Dna. È questo l'obietto di Smart Cityness il festival dell'innovazione nei territori e della collaborazione locale. La manifestazione, organizzata dall'associazione Urban Center e giunta alla terza edizione, dopo quella del 2015 svoltasi nei locali della Ex Vetreria di Pirri, ritorna tra le mura del capoluogo, in pieno centro storico nel quartiere Castello, al Ghetto degli Ebrei, in via Santa Croce.
Il festival, in programma sabato 17 e domenica 18 settembre, è stato presentato ieri da Stefano Gregorini, presidente di Urban Center, Annalisa Bonfiglio, prorettrice all'Innovazione e territorio dell'Università di Cagliari, Giambattista Mameli, della start-up Nordai, e Alessandra Guigoni, antropologa culturale.
L'OBIETTIVO Smart Cityness è un festival per i cittadini, per le imprese, per il no profit e per le istituzioni. Il traguardo è approfondire e discutere su tematiche e strategie per lo sviluppo attraverso il coinvolgimento, in laboratori e conferenze, di chi anima e dà vita alle eccellenze dell'Isola. Operatori del settore, istituzioni, imprenditori e semplici cittadini sono chiamati in causa dagli organizzatori per sviluppare una sinergia all'interno della Sardegna e per promuovere la cultura della collaborazione. «Il nostro intento è creare connessioni e incontro tra i diversi attori del territorio che troppo spesso non comunicano tra di loro», ha spiegato Gregorini.
Uno dei protagonisti del festival sarà l'Università. «Aderiamo anche quest'anno con forte convinzione al progetto, con la partecipazione dei suoi ricercatori e studenti», spiega la prorettrice Bonfiglio. «Vogliamo che il nostro lavoro di ricerca esca fuori dai Dipartimenti affinché i cittadini possano conoscerlo». I dottori di ricerca dell'ateneo saranno protagonisti nelle mattine di Smart Cityness con la presentazione di alcuni progetti sviluppati all'interno del proprio percorso accademico, mentre gli studenti parteciperanno all' Hackathon ColLABora , realizzato in collaborazione con il Contamination Lab e Need for Nerd . I partecipanti, scelti tra i ragazzi del Clab, lavoreranno in team all'ideazione e progettazione di prototipi di app per la promozione delle imprese dei comparti dell'artigianato artistico e dell'enogastronomico
I FORUM Le due mattine saranno all'insegna dei forum dell'innovazione, all'interno dei quali una selezione di imprese, istituzioni, ricercatori e realtà del no profit presenteranno i propri progetti. Sabato 17, alle 10, è in programma il Forum sui territori intelligenti , in cui verranno illustrate le proposte in materia di energia, mobilità, open data, smart community. Domenica 18, alle 10,30, Forum sui territori collaborativi durante il quale verranno presentate le soluzioni in materia di smart community, rigenerazione urbana, sharing economy e modelli collaborativi, progetti in rete.
I FOCUS I lavori serali saranno incentrati su due delle principali direttrici di sviluppo economico della Sardegna: Agroalimentare ed enogastronomia - Cultura e creatività.
Sabato, alle 17, curato dall'antropologa culturale Alessandra Guigoni, si terrà il focus su agroalimentare ed enogastronomia Buoni e crudi: formaggi e birre artigianali in Sardegna , le eccellenze sarde nell'ambito della produzione casearia e birraia. Al focus seguirà una food experience curata sempre da Alessandra Guidoni. «Vogliamo portare il pubblico non solo a mangiare, ma capire il prodotto facendo vivere una vera e propria esperienza culturale, cercando di far immaginare il territorio in cui i prodotti vengono realizzati».
Il focus su Cultura e creatività (domenica 18 settembre, alle 17) presenterà alcune realtà del panorama isolano che si confronteranno con Mehdi Ben Cheikh, artista e gallerista franco-tunisino, che racconterà i due importanti progetti di gallerie d'arte a cielo aperto a Parigi e sull'isola di Djerba.
LABORATORI E ARTE Fin dalla sua prima edizione, Smart Cityness ha messo al centro del programma i laboratori e i workshop che hanno l'obiettivo di creare incontro, conoscenza e sinergia tra attori locali, sia pubblici che privati. All'interno degli opifici culturali di Smart Cityness domenica 18, alle 19,30, verrà presentata hoMe , un'esposizione dei lavori realizzati nell'ex capannone industriale OM (di viale Elmas) realizzati da artisti, creativi, artigiani e designer.
Andrea Artizzu
 
 

L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 settembre 2016 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
CONVEGNO
Viaggio sulle tracce dei cistercensi: monasteri e abbazie della Planargia

C'è un tesoro a Sindia, così si racconta. È nascosto però, e anche protetto da una “bestiaccia immonda”, un “cane demoniaco”, che non lesina morsi e aggressioni a chi, incauto, si avvicina. A dirla tutta, c'è un tesoro in ogni paese della Sardegna, anche se spesso è sepolto sotto le rovine della Storia. In ogni caso, consiste in quell'insieme di leggende, tradizioni, storie e tracce archeologiche, storiche e artistiche lasciate nel tempo dagli avvenimenti. E che sarebbe utile recuperare per puntellare il senso d'identità e appartenenza all'Isola. In questa direzione si muove il convegno “Sindia: un territorio, una storia”, che domani, per tutto il giorno, nel Polo espositivo di Piazza Mercato a Sindia, riunirà storici, scrittori, politici e giornalisti per ripercorrere le vicende del paese della Planargia, i suoi monumenti, le sue leggende, i personaggi, dalla preistoria fino all'epoca contemporanea.
La giornata di studi, organizzata dall'amministrazione comunale, il dipartimento di Storia, Scienze dell'uomo e della formazione dell'Ateneo di Sassari e dal Dipartimento di Storia, Beni culturali e territorio dell'Università di Cagliari, inizia alle 9, con gli interventi del sindaco Demetrio Luigi Daga, il monsignor Mauro Maria Morfino, Marco Milanese e Attilio Mastino, storico ed epigrafista bosano, per concludersi alle 17,30 con l'intervento sulla “Sindia e la Sardegna di oggi” del direttore de L'Unione Sarda, Antony Muroni. Nel corso della giornata si alterneranno numerosi interventi volti a restituire un ricco affresco della storia di Sindia: dal toponimo ai monumenti preistorici e protostorici, ai castelli e monasteri dell'area della Planargia, ai personaggi come Gonnario de Lacon, giudice di Torres, alla lingua. Tra i luoghi dove più forte è la presenza dell'ordine cistercense in Sardegna, Sindia, come racconterà il professor Mastino, conserva due degli otto insediamenti cistercensi documentati nell'isola, e una delle due abbazie: Sancta Maria capitis aquarum, dedicata a un sito particolarmente fertile e ricco di sorgenti d'acqua. (f.r.p.)
 
 

L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 settembre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
L'INTERVISTA. Paolo Mura Cugia, docente di fisica energetica: «Progetto vecchio»
Il prof boccia la centrale: è obsoleta e anti-economica
Bocciatura completa: scientifica, tecnologia ed economica. «La centrale solare termica a concentrazione è obsoleta, superata dalle conoscenze. Direi anti-economica per i costi industriali, se non ci fossero aiuti statali così alti, e fallimentare per il rendimento energetico. Di più: farla a Decimoputzu e a Gonnosfadiga è contro le norme del piano paesistico regionale e il buonsenso».
Il professor Paolo Giuseppe Mura Cugia, originario di Meana Sardo («dove coltivo patate e alberi da frutta»), docente di fisica tecnica ed energetica all'Università di Cagliari («in pensione», aggiunge lui), ancora impegnato nell'ateneo come ricercatore, ha curato da tecnico il primo piano energetico regionale, quello del 2003, su incarico dell'allora governatore Mauro Pili. Compito che gli è stato poi confermato da Renato Soru e dal centrosinistra e che è arrivato sino alla stesura di un piano energetico ambientale, ultimato nel 2006 e rimasto poi nei cassetti al successivo cambio ai vertici della Regione con Ugo Cappellacci presidente. «Non ne ho voluto più sapere: ogni amministrazione distrugge per motivi politici il lavoro di quelle precedenti».
Il professor Mura Cugia è tornato in campo in questi giorni soltanto «al fianco di chi, meglio e più di me, cioè i comitati territoriali, i gruppi di cittadini, i pastori e gli ambientalisti, sta contrastando l'assalto ai terreni agricoli della Sardegna in nome dell'energia pulita che poi così pulita non è».
Perché no alle centrali termoelettriche solari?
«Vorrei essere chiaro: io non sono contrario alle centrali solari e alla produzione di energia a emissioni zero nell'aria di anidride carbonica. E nemmeno a questo progetto, anche se lo ritengo superato, obsoleto, antieconomico e fallimentare in simili termini e modi. Ma che si faccia eventualmente nelle aree industriali di Ottana, Macchiareddu, del Sulcis. Tutti i sardi devono difendere le aree agricole da un'invasione arrogante, come sostengono da quattro anni i movimenti spontanei di cittadini».
Perché le centrali proposte a Decimoputzu e Gonnosfanadiga sono obsolete?
«Le realizzazioni tecnologiche di questi impianti risalgono al 1980 negli Usa. La tecnologia degli specchi solari a concentrazione, proposta in questi progetti, è stata largamente superata come efficienza e semplicità costruttiva dal fotovoltaico».
Perché?
«Si tratta di fisica. Il fotovoltaico assorbe non solo la luce diretta, ma anche quella diffusa che ha una consistenza del 35-40 per cento della radiazione totale solare. I pannelli solari a specchio con collettore parabolico a concentrazione proposti nel Campidano possono sfruttare solo il 65 per cento in zone come la Sardegna o la Sicilia perché possono usufruire solo dell'irraggiamento diretto del sole».
È proposto per la Sardegna il fior fiore dell'industria “made in Italy” pronto da esportare.
«Questo sistema a specchi che riscaldano i sali fusi presenti dentro i tubi ricevitori funziona e rende solo nelle zone desertiche o quasi: in Almeria (Spagna), in California (Stati Uniti), magari in Arabia o Nord Africa. In Sardegna no: è una questione di fisica, perché può usare solo l'irraggiamento solare diretto. Anche se...»
Anche se?
«Lo Stato, dai tempi di Alfonso Pecoraro Scanio ministro dell'Ambiente, per contrastare la diffusione selvaggia delle turbine eoliche, ha stabilito incentivi alti per il termoelettrico solare. Stiamo parlando di 200 euro a megawattora. Se un Governo dovesse abbassare questi incentivi, come ha fatto il premier Mario Monti qualche anno fa per il fotovoltaico, in Sardegna resterebbero 500 ettari di rottami da smaltire, impianti solari non più convenienti e quindi abbandonati dalle società, in mezzo alle campagne del Campidano».
Nel resto del mondo?
«Si realizzano centrali termoelettriche solari con il sistema a torre: molto meno invasive sul suolo. Un sistema di specchi piazzati a terra indirizza i raggi verso un unico punto, su una torre. È il sistema più evoluto, molto più avanti tecnologicamente rispetto alla soluzione a specchi parabolici che indirizzano il calore nei tubi ricevitori proposta per Decimoputzu e per Gonnosfanadiga. In questo caso, quando la tecnologia sarà obsoleta, parliamo facendo una previsione tra dieci anni, basterebbero una ruspa e un camion per smaltire tutti gli specchi in una discarica, più solamente una torre centrale da portare al ferrovecchio o da demolire. Posso dire quel che spiego ai miei studenti in facoltà?».
Certo.
«Tra termosolare e fotovoltaico c'è la stessa differenza che nel 1800 c'era tra le imbarcazioni a vela e quelle a vapore: il progresso tecnologico ha fatto abbandonare la propulsione con il vento a vantaggio di quella a motore. Così oggi il fotovoltaico, a mio avviso da installare sui tetti, nelle piazze, nelle zone già urbanizzate, non nei terreni agricoli, ha superato come tecnologia ed efficienza energetica il termoelettrico solare a specchi concentratori. È nei fatti. Oggi i grandi impianti fotovoltaici conseguono efficienze energetiche elettriche dal 15 sino al 20 per cento, una centrale come quella di Decimoputzu raggiungono il 7-10 per cento».
Il piano regionale energetico da lei proposto?
«Un problema alla volta».
È necessario parlarne. Prevedeva la nascita di un'altra eventuale centrale a carbone?
«No, la soluzione da noi avanzata era quella di puntare sul metano, ma si è lavorato in tutti i modi per non far arrivare il gas naturale che avrebbe potuto creare energia pulita. Trovo problematico consentire all'Eurallumina un'altra centrale a carbone. Potevano esserci altre soluzioni cercando sinergie con l'Enel».
Paolo Carta
 
 

L’UNIONE SARDA
 
5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 settembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Studi umanistici,
che bellezza
L'idea che gli studi umanistici siano sofisticati e farciti di eccessivi cavilli per agevolare l'ingresso nel mondo del lavoro pare convincere anche i neo liceali Italiani, visto il calo di iscrizioni al liceo Classico. Cionondimeno, molteplici personalità affidano alla stampa il loro pensiero a sostegno della cultura classica come lume efficace per affrontare le sfide del futuro.
L'insospettabile Erwin Schrödinger, Nobel per la fisica nel 1933 e fondatore della meccanica quantistica, nel suo “Scienza e Umanesimo” scrive: «Mi pare estremamente dubbio che la felicità della razza umana sia potenziata dagli sviluppi tecnici e industriali che sono seguiti al rapido progresso delle scienze naturali. Nessuna branca dell'umano sapere, da sola, ha uno scopo o una caratura veri. Solo l'unione di tutti i rami del sapere ha un significato o un valore».
Luciano Canfora, storico contemporaneo, alza il tiro: «Quella classica è la formazione più completa, perché è l'indirizzo in cui viene dato il giusto peso alla materia più importante di tutte per il salto nella maturità: la filosofia, insieme alla lingua greca. Infatti, la conoscenza del pensiero filosofico è un elemento formativo cruciale».
Infine, la chiosa imprescindibile di Umberto Eco: «Solo chi ha il respiro culturale che può essere offerto da buoni studi classici è aperto all'ideazione, all'intuizione di come andranno le cose quando oggi non lo si sa ancora».
Angelica Grivel (studentessa liceo Dettori)
 
 

L’UNIONE SARDA
 
6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 settembre 2016 / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
Un progetto di Regione, Crs4 e Inpeco che darà accesso e privacy a cittadini e operatori
NASCE L'ARCHIVIO SANITARIO DIGITALE
Microsoft in Sardegna sviluppa la piattaforma per gestire i dati

Spetterà a Microsoft, colosso mondiale dell'informatica, fornire una piattaforma tecnologica e occuparsi dei dati in Cloud del progetto Total patient management (Tpm), finalizzato a realizzare il prototipo di un nuovo modello di gestione delle informazioni sulla salute e sul benessere dei cittadini. L'iniziativa è stata messa a punto dal Crs4 (Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna) e da Inpeco (società specializzata in soluzioni per automazione e tracciabilità dei dati nei laboratori clinici), a seguito del protocollo d'intesa, siglato a dicembre scorso dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dal presidente Inpeco Andrea Pedrazzini. Il progetto consentirà ai cittadini e a chi opera in enti sanitari un accesso rapido e sicuro ai dati clinici.
La notizia è stata ufficializzata ieri, dopo un incontro che si è svolto a Villa Devoto, a cui hanno partecipato il presidente della Regione, l'assessore della Programmazione Raffaele Paci, il direttore del Crs4 Luigi Filippini, il presidente di Inpeco, l'amministratore delegato Microsoft Italia Carlo Purassanta, il direttore senior health industry di Microsoft Elena Bonfiglioli e la vice presidente di Inpeco Anna Galantini.
La fase di ricerca durerà 18 mesi. «Il settore di ricerca data-intensive computing del Crs4», ha chiarito Filippini, «ha sviluppato importanti competenze sulla raccolta e analisi distribuita dei dati provenienti da processi clinici e sulla loro tracciabilità in studi relativi alla biologia e alla salute. Il progetto Tpm consentirà alla Sardegna di beneficiare dei risultati di questa ricerca e, grazie ai partner industriali, diventare un modello esportabile su scala internazionale».
L'amministratore delegato di Microsoft Italia ritiene che oggi sia «fondamentale l'innovazione nel mondo sanitario per affrontare la sfida dell'efficienza e offrire un servizio in grado di migliorare realmente la qualità della vita dei cittadini nel rispetto della sicurezza e della privacy. In uno scenario in cui la spesa sanitaria si stima raggiungerà nel 2050 oltre l'11% del Pil, è prioritario puntare sull'eHealth per controllare i costi, ottimizzare le cure e facilitare l'accesso dei pazienti ai propri dati».
Il presidente di Inpeco spiega di aver «trovato nel polo tecnologico di Pula terreno fertile per i progetti di innovazione. Investiamo più del 10% del nostro fatturato in ricerca e sviluppo e la sede di Pula», ha aggiunto Pedrazzini, «è molto importante per Inpeco; qua abbiamo un gruppo di ricercatori che collaborano col Crs4 e con diverse imprese Ict del territorio».
Il presidente della Regione ha sottolineato che con Microsoft si «rafforza un percorso iniziato con l'arrivo di Huawei. L'innovazione e la velocità dell'evoluzione tecnologica fanno della Sardegna una terra all'avanguardia in questi settori e la Giunta continuerà a lavorare in questa direzione».
Per l'assessore Paci «l'arrivo del colosso mondiale Microsoft dimostra che in questi ambiti la Sardegna vanta competenze importanti e proprie eccellenze. Le rilanciamo con la strategia intelligente S3 Sardegna e sostenendo i progetti di innovazione e alta tecnologia più validi, con attenzione all'internazionalizzazione».
Eleonora Bullegas
 


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