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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 September 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 settembre 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
CTM. ABBONAMENTI PER GLI STUDENTI
Bus, oggi riprendono gli orari invernali
Il servizio Ctm riprende gli orari invernali già in vigore da giugno, mantenendo i servizi verso il mare. Il servizio invernale sarà attivato dal 14 settembre. Gli orari e le frequenze sono disponibili sul sito internet www.ctmcagliari.it, tramite l’applicativo busfinder per iOS, Android e Windows Phone o contattando il numero verde gratuito 800.078.870 (disponibile tutti i giorni dalle 8,30 alle 18,30). Da oggi il servizio sarà così strutturato: la linea University Express sarà operativa dal lunedì al sabato con una frequenza di 15 minuti al mattino, 20 minuti il pomeriggio. Il servizio sarà sospeso dalle 15 alle 18 per riprendere e terminare alla 20,40 (ultima partenza dal Policlinico).
Prosegue il prolungamento notturno tutti i giorni delle linee 1-9-30-30R-M-PF. Viene riattivata la navetta San Simone. Riprendono i servizi invernali della linea 19 e 9A. Il Ctm rinnova gli abbonamenti per gli studenti. Per acquistarlo è necessario rinnovare il profilo dichiarando la permanenza dello stato di studente. Il Consorzio mette a disposizione dei propri clienti una nuova modalità di rinnovo profilo studenti. Basta compilare il modulo studenti scaricabile dal sito www.ctmcagliari.it, firmarlo ed allegare il documento di identità, inviare la mail a: studenti@ctmcagliari.it. Informazioni al numero verde Ctm 800078870 tutti i giorni dalle 08.30 alle 18.30.
 
 
 
L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 settembre 2016 / Cronaca di Oristano (Pagina 27 - Edizione CA)
Premio istituito dal ricercatore Graziano Pinna
Una borsa di studio da 3000 euro
Dieci neodiplomati del liceo scientifico oristanese concorrono all’assegnazione della “Borsa di studio Antonello Pinna per meriti scolastici - 2016” , denominata “Antonello Pinna Merit Award 2016”. I candidati sono 6 ragazzi e 4 ragazze tra i 18 e 19 anni, 9 nati in Italia e una candidata di origine ucraina. Il premio di tremila euro, istituito da Graziano Pinna (attualmente professore associato presso la University of Illinois at Chicago e visiting professor all’Università di Cagliari) è dedicato alla memoria del fratello Antonello, studente dello Scientifico Mariano IV, scomparso a 27 anni. La cerimonia di assegnazione è fissata per sabato 3 alle 11 nell’aula magna del liceo scientifico.
Pinna annunciò l’istituzione della borsa di studio, che avrà una cadenza annuale, come omaggio alla città in occasione del riconoscimento “Stella d’Argento - Oristanesi nel Mondo 2016”. «Vuole essere un contributo per facilitare gli studi a uno studente meritevole» afferma Graziano Pinna, che si è reso disponibile a incontrare i ragazzi qualora abbiano bisogno di chiarimenti nella scelta dei corsi universitari. Le domande sono al momento all’esame della commissione composta da quattro sardi residenti all’estero, oltre allo stesso Graziano Pinna al quale proporranno la loro opinione, una votazione e una indicazione sulla scelta del vincitore. L’assegnazione della borsa di studio è prevista per un solo anno e non è rinnovabile. Il beneficiario della borsa di studio sarà individuato attraverso la graduatoria che terrà conto, fra l’altro, delle condizioni economiche, voto di maturità. ( p. m.)
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 settembre 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
L’INTERVISTA. Il professor Gianni Celli evidenzia il surplus di produzione energetica nell’Isola
«LA CENTRALE NON SERVE AI SARDI»
Il docente universitario: sarebbe un bel favore agli industriali
«La Sardegna non ha bisogno di quella mega centrale solare termodinamica». Gianni Celli, 47 anni, docente di sistemi elettrici per l’energia nella facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, non boccia in assoluto dal punto di vista tecnico l’impianto di Decimoputzu, ma pone alcuni dubbi sostanziali («Decimoputzu e la Sardegna sono proprio al limite tecnico minimo per l’irraggiamento solare necessario») e conclude: «Il via libera sarebbe una concessione favorevole soprattutto al soggetto privato che la propone».
 Perché la Sardegna non ha bisogno di questa centrale?
 «C’è già un surplus di produzione energetica con alcuni impianti come quello di Fiumesanto e di Portevesme che stanno andando a scartamento ridotto soprattutto dopo la chiusura di alcune industrie energivore. La linea a tensione continua che collega la Sardegna a Latina è sempre in funzione “export”».
 Nel piano energetico la Regione prevede la possibile costruzione di nuove centrali a carbone e a olio combustibile.
 «Dovrebbero verificarsi scenari di ripresa industriale a tutt’oggi poco probabili».
Il progetto di Decimoputzu?
 «Interessante dal punto di vista tecnico. Non è una novità assoluta, sperimentazioni in questo settore vanno avanti dagli anni Ottanta, ma il sistema combinato di termodinamico, produzione di idrogeno e recupero dei vapori residui metterebbe l’impianto in una fascia tecnologicamente molto elevata, grazie ai progetti Enea sviluppati dalle industrie, e potrebbe avere importanti riscontri per l’industria italiana, non c’è dubbio».
 In Italia?
 «In Italia no per un problema di irraggiamento solare. Ma questa tecnologia tutta italiana che sfrutta i tubi ricevitori e i sali fusi, potrebbe avere ampio utilizzo ad esempio in Arabia, Medio Oriente e in Nord Africa».
 E in Sardegna?
 «A Decimoputzu siamo ai limiti. Dal punto di vista tecnico, un sistema di produzione termodinamico ha bisogno di una radiazione solare diretta almeno di 2000 kilowatt/ora a metro quadrato all’anno. La Sardegna arriva a 1900. Il sistema a Decimoputzu sarebbe economicamente valido grazie agli incentivi statali di 27-29 centesimi a kilowatt/ora considerando che la vendita di energia sfrutta mediamente 5 centesimi a kilowatt/ora. Visto l’alto costo della tecnologia, con lo sfruttamento della produzione di idrogeno e del vapore residuo e gli incentivi l’impresa industriale starebbe in piedi».
 Così si spiega la corsa ai terreni agricoli.
 «Sicuramente. Un terreno agricolo costa circa 8-10 mila euro a ettaro, stando a quando letto sui giornali la Flumini Mannu ha proposto per l’acquisto 20 mila euro a ettaro e per il diritto di superficie 32mila euro a ettaro ai pastori che oggi lavorano in quelle zone. Invece un terreno in una zona industriale già urbanizzata con i sottoservizi, come per esempio a Macchiareddu, costa 200 mila euro a ettaro».
 La centrale termodinamica è un progetto di pubblica utilità?
 «Lo dice la legge quando parla di realizzare impianti per energia da fonti rinnovabile».
 L’Italia deve ridurre le emissioni di anidride carbonica in base agli accordi internazionali?
 «Qui è il discorso è controverso: c’è chi sostiene che l’Italia sia già rientrata nei parametri di Kyoto, chi dice che l’Unione Europa pretende ulteriori sforzi. Sicuramente ci siamo vicini e in ogni caso la centrale di Decimoputzu non risolverebbe da sola il problema».
 C’è il rischio che la temperatura si innalzi nel microclima intorno alla centrale?
 «Sicuramente i tubi riceventi immagazzinano il 60 per cento del calore indirizzato dagli specchi e il resto di disperde, ma si tratterebbe di eventuali variazioni minime».
 Serve un grande quantitativo d’acqua?
 «Nel progetto della Flumini Mannu è previsto anche un dissalatore».
 Lei è favorevole o contrario?
 «Si tratta di una scelta politica forte. La Sardegna dal punto di vista energetico non ne ha strettamente bisogno: ci sono installati un gigawatt di potenza eolica e 700 megawatt fotovoltaica. Diciamo che il “sì” del Governo sarebbe di sicuro, non dico un vero e proprio favore, ma di sicuro un aiuto per l’industria specializzata che potrebbe sviluppare la tecnologia e vendere poi centrali simili in tutto il mondo sfruttando una tecnologica sicuramente all’avanguardia».
Paolo Carta
 
 
L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 settembre 2016 / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
Tra assenze e dissensi, da sette assessori no a Pigliaru per Zavattaro
GIUNTA SPACCATA SULLA SANITÀ
Salta ancora il supermanager
A un passo dallo strappo. È più aspra di quanto sembrasse, la tensione sulla nomina del supermanager della sanità. Francesco Pigliaru era deciso a rispettare il termine di legge (la mezzanotte di ieri) per scegliere chi guiderà l’Asl unica, ma la riunione della Giunta si è chiusa senza delibere. Mancava il numero legale: tre assessori non si sono neppure presentati, quattro sono andati via dopo aver comunicato di non essere disponibili a votare l’ok a Francesco Zavattaro , scelto dal presidente e dall’assessore alla Sanità Luigi Arru per la nuova Azienda per la tutela della salute.
«La riunione della Giunta regionale è stata aggiornata», ha fatto sapere alle 22.24 il comunicato stampa forse più laconico della storia dell’autonomia: evidente l’imbarazzo per il rinvio su una partita che, malgrado i mal di pancia, Pigliaru voleva chiudere senza ritardi. Non si dice neppure a quando la Giunta sia stata aggiornata: prima bisogna capire se si possono superare gli attriti con gli alleati. Il governatore ci proverà stamattina, in un vertice di coalizione convocato in tutta fretta: dovrebbe tenersi alle 9.
Il problema politico, come già emerso alla vigilia, è anzitutto il fatto che la scelta non sia stata discussa con le forze della maggioranza (se non ieri pomeriggio, durante un incontro convocato però per parlare della privatizzazione dell’aeroporto di Alghero). E se fino a martedì le obiezioni riguardavano solo il metodo, ora si sono allargate al merito: nei cellulari degli esponenti del centrosinistra ieri sono rimbalzati subito i link agli articoli dei giornali abruzzesi che, nel 2015, riferivano delle critiche degli ispettori del ministero dell’Economia alla gestione dell’Asl di Chieti, dove allora operava Zavattaro. E pare che anche la Corte dei conti non si fosse espressa in termini troppo elogiativi.
In Giunta, in realtà, non si è neppure arrivati a parlare di questi aspetti. Già all’inizio ha creato tensione l’assenza di tre assessori: Cristiano Erriu (Urbanistica, Pd), Francesco Morandi (Turismo, Centro democratico) e Paolo Maninchedda (Lavori pubblici, Partito dei sardi). È apparso subito chiaro che non era una coincidenza. Dopo che Pigliaru ha illustrato la scelta di Zavattaro (confermando che ha pesato il parere positivo del consulente Francesco Longo , bocconiano esperto di economia sanitaria), è stato Massimo Deiana (Trasporti, Pd) il primo a ripetere quello che aveva già detto al presidente privatamente: «Non posso votarlo, non condivido il metodo». I colleghi hanno immaginato che la sua opinione rappresentasse anche quella di Erriu, vista la comune militanza nell’area Cabras-Fadda del Pd.
Poi ha preso la parola Claudia Firino (Istruzione), che in Giunta rappresenta Sel, l’alleato che ultimamente ha manifestato il maggior nervosismo nei confronti di Pigliaru. Pure lei ha espresso forti perplessità sul metodo. E successivamente Maria Grazia Piras (Industria, Upc) ed Elisabetta Falchi (Agricoltura, Rossomori) hanno praticamente sottoscritto le motivazioni di Firino.
Inutile l’accorato tentativo di Gianmario Demuro (Affari generali, Pd) di convincere i riottosi. Oltre a lui, pronti a votare insieme a Pigliaru c’erano i tre tecnici scelti dal presidente ( Raffaele Paci , Bilancio; Donatella Spano , Ambiente; e ovviamente Arru) e Virginia Mura (Lavoro, Pd). Sei su tredici, troppo pochi.
Paci, tra il serio e il faceto, ha anche ricordato che il presidente avrebbe potuto ritirare le deleghe agli assessori e “votare” in vece loro. Ma era chiaro che Pigliaru non avrebbe mai compiuto un simile atto di forza, potenzialmente fatale per la legislatura. Meglio «aggiornare», appunto: e stamattina riparte la battaglia.
 Giuseppe Meloni
 
 
L’UNIONE SARDA

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 settembre 2016 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
La piattaforma
LINGUA SARDA
Arriva il traduttore automatico
Nasce il primo traduttore automatico della lingua sarda, grazie alla collaborazione fra il gruppo Tradumàtica (www.tradumatica.net) dell’Università autonoma di Barcellona e Prompsit (www.prompsit.com), azienda valenziana che da diversi anni gestisce la piattaforma di traduzione Apertium. Il finanziamento per lo sviluppo del traduttore è arrivato da Google, tramite il programma “Google Summer of Code”.
La piattaforma, creata nell’Università di Alicante nel 2004 per la coppia castigliano-catalano, oggi include più o meno quaranta lingue, tra cui il bretone, l’occitano, il basco. Si tratta di un traduttore basato su regole, dunque uno strumento particolarmente adatto alle lingue in fase di standardizzazione.
Per l’elaborazione del traduttore sono stati creati corpora e dizionari prendendo come riferimento la Wikipedia sarda e vari giornali: sono presenti 25.000 parole, con una copertura di traduzione di almeno il 90% e un tasso d’errore per ogni parola del 10%. Il traduttore potrà essere migliorato nelle future versioni, nelle quali si procederà alla correzione di errori, alla la creazione di nuove regole e all’aggiunta di altre combinazioni linguistiche. La pagina principale di Apertium (tradotta in sardo grazie alla collaborazione del gruppo di utenti Sardware) include inoltre un link che permette agli utenti di segnalare eventuali errori e proporre nuovi progetti.
 
 
 
L’UNIONE SARDA

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 1 settembre 2016 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Le isolane DoveConviene, Streamago e MoneyFarm tra le 14 invitate
A RAPPORTO DA ZUCKERBERG
Tre startup sarde all’incontro con Mister Facebook
La prima volta, quando ha incontrato Tim Cook, ceo di Apple, a gennaio, «è stato un caso». La seconda, lunedì scorso a Roma, con Mark Zuckerberg, «può essere una coincidenza». La terza, «se ci sarà, a questo punto spero con Jeff Bezos, sarà la prova provata che allora siamo bravi a fare innovazione», dice Stefano Portu. Insieme ad Alessandro Palmieri ha creato DoveConviene, la piattaforma digitale che individua e segnala le offerte dei negozi vicino casa. La loro start up è una delle tre sarde (su 14 che sono state invitate) chiamate dal fondatore di Facebook per un incontro informale con le migliori imprese innovative italiane: oltre a DoveConviene (che è nata a Sestu) protagoniste dell’appuntamento sono state Streamago (che ha sede a Tiscali), l’app fondata da Daniele Calabrese e Luca Manunza che consente di creare dirette da condividere sulle bacheche di Facebook, e MoneyFarm (sede a Cagliari), la società creata da Giovanni Daprà e Paolo Galvani che rivoluziona il mercato del risparmio, offrendo una soluzione di investimento semplice, innovativa e trasparente. «Il fatto che ci fossero tre aziende sarde su 14 è già un segno di riconoscimento per Cagliari e la Sardegna», spiega Daniele Calabrese, ceo di Stremago.
Il guru dell’imprenditoria online, che con la Rete ha guadagnato una fortuna partendo da zero, “convoca” i migliori, tutti insieme, per «capire come Facebook può migliorare le start up italiane e viceversa», spiega Giovanni Daprà. Se il fondatore di Facebook ritiene che anche dagli startupper sardi abbia qualcosa da imparare, è certo qualcosa di cui andare fieri. «Dà l’idea del tipo di imprenditore che è», dice Daprà.
In un’aula dedicata alla cultura della Luiss di Roma, Mark Zuckerberg regala ingredienti della ricetta di un’impresa di successo come «nessuno può fare da solo». Non concede selfie («off limits»), ma agli startupper consiglia di «concentrarsi sui cambiamenti», ma soprattutto di andare piano, perché «per il successo occorre sacrificio e perseveranza, credere nel proprio progetto pensando a un obiettivo». Per 90 minuti (erano in programma la metà) ascolta, fa domande, prende appunti, si entusiasma Mark Zuckerberg. «Non avrei mai detto che avrebbe ascoltato in un modo non formale», spiega Stefano Portu di DoveConviene. «È una persona appassionata a cui piace capire come i problemi possono essere affrontati e superati con la tecnologia». DoveConviene è ben avviata: lanciata nel 2011, oggi ha oltre 20 milioni di utenti, ed è presente in 8 Paesi. Con oltre 150 dipendenti, e base a Sestu, la piattaforma, accessibile sia dall’applicazione gratuita che dal sito web, «geolocalizza ciascun utente e permette di selezionare la categoria di shopping, di monitorare le offerte degli store vicino casa, di verificare l’orario e l’indirizzo dei negozi di interesse e di creare shopping alert personalizzati», spiega Portu. «In questo modo guidiamo milioni di consumatori nell’ultimo miglio tra pianificazione e acquisto in negozio».
«Zuckerberg è una persona riflessiva che conosce perfettamente la sua azienda, su tutti i livelli. Non a tutte le domande aveva la risposta, per questo motivo spesso ascoltava e prendeva nota», racconta Daniele Calabrese. «È stato un incontro stimolante, un’occasione importante per Streamago e motivo di orgoglio per tutti quelli che credono nel progetto». Uno dei primi servizi di streaming video, Streamago consente di creare dirette ben prima di Meerkat e Periscope. Due milioni di utenti, trecentomila registrati, la piattaforma di live streaming utilizzata ogni giorno da duecentomila persone (tradotta in 14 lingue) consente di utilizzare il live anche per favorire conoscenze tra persone che hanno interessi comuni. «Siamo abbastanza contenti», spiega Calabrese, «contiamo di raggiungere tra i 3 e i 5 milioni entro fine anno».
Oggi più che mai, le buone idee si sviluppano un po’ dovunque nel mondo. «In Europa è nata Spotify», dice Zuckerberg. In Sardegna MoneyFarm, una piattaforma sul web che offre ai risparmiatori un servizio di consulenza indipendente sull’allocazione dei loro risparmi. «Utilizziamo la tecnologia per aiutare meglio a gestire il risparmio», spiega Daprà. «Se Facebook vuole connettere il mondo, noi vogliamo aiutare le persone a investire meglio i propri risparmi». Nata nel 2012, «tre anni fa siamo arrivati a Cagliari perché questa città ha un tessuto innovativo che rappresenta l’eccellenza».
 Mauro Madeddu

 
redazioneweb@unica.it
 


LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 1 settembre 2016 / Pagina 21 - Sassari
Boom di domande per il corso inaugurato quest’anno
SCIENZE PSICOLOGICHE, TEST D’ACCESSO CON 628 CANDIDATI
La prova è stata spostata al Palazzetto, 200 i posti
SASSARI Partenza col botto per il corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche dei Processi cognitivi, novità lanciata dall’Università per l’anno accademico 2016-2017 Per i 200 posti a disposizione sono infatti arrivate ben 628 domande. Con gli aspiranti universitari che si troveranno tutti domani mattina a partire dalle 9 al PalaSerradimigni per la prova di accesso. Un boom di richieste inatteso che ha fatto cambiare anche il luogo scelto per il test, inizialmente previsto in via Vienna, e spostato al palazzetto di piazzale Segni, più consono a ospitare un numero così elevato di esaminandi. Numero attirato evidentemente dalla nuova figura professionale che il corso di laurea triennale formerà: non consentirà infatti l’abilitazione all’attività indipendente di psicologo (a questo fine è necessario completare il percorso di formazione attraverso la laurea magistrale), ma i laureati potranno operare all’interno dei servizi rivolti alla persona, alle famiglie, ai gruppi e alle comunità. Informazioni utili per il test. Tutti i candidati dovranno presentarsi alle 9 portando con sé un valido documento di identità, provvisto di fotografia, e la ricevuta del pagamento del bollettino Mav. Il test, della durata di 90 minuti, è costituito da 70 quesiti a risposta multipla suddivisi tra logica e ragionamento, matematica, comprensione di tabelle e grafici, conoscenza lessicale e comprensione dei testi, fisica, chimica e biologia, lingua inglese. Le graduatorie saranno pubblicate entro il 9 settembre su www.uniss.it e sul sito del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali. Inizia così la serie dei test d’ingresso ai corsi a numero programmato che proseguirà, sempre al PalaSerradimigni, il 6 settembre con Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria, il 7 settembre con Medicina veterinaria, l’8 settembre con Scienze dell’Architettura e del progetto, il 13 settembre con Professioni sanitarie. Si ricorda inoltre che sono imminenti le scadenze per l’iscrizione ai test di ammissione ai corsi di studio in Scienze biologiche, Urbanistica, pianificazione della Città, del Territorio, dell’Ambiente e del paesaggio, Scienze dell’Educazione, Scienze Forestali e Ambientali, Tecnologie Viticole, Enologiche, Alimentari, Scienze Agro-Zootecniche, Scienze e Tecnologie Agrarie, Farmacia e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Pianificazione e Politiche per la Città, l’Ambiente e il Paesaggio. L’elenco completo dei 50 corsi di laurea dell’Università di Sassari è su internet nel sito dell’università. Le iscrizioni per i corsi ad accesso libero e gli anni successivi al primo scadono il 17 ottobre.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 1 settembre 2016 / Pagina 21 - Sassari
AULA MAGNA
 “ForMed”, nuovi studenti dal Maghreb
SASSARI Questa mattina alle 12.30 nell’aula magna dell’università il rettore Massimo Carpinelli accoglierà altri 13 giovani maghrebini che frequenteranno i corsi di laurea dell’Ateneo sassarese nell’ambito del programma Sardegna ForMed, svolto per il secondo anno in collaborazione con UniMed, la Fondazione di Sardegna e alcune università maghrebine. Oltre ai 13 ragazzi e ragazze marocchini attesi per questa mattina, arriveranno più avanti altri 6 studenti tunisini. Sardegna ForMed è un progetto finalizzato a promuovere la cooperazione tra le istituzioni universitarie della sponda sud del Mediterraneo e della Sardegna. Coinvolge le università di Tunisi, di Algeri II, l’Ateneo “Mohammed V” di Rabat, il Consiglio dei Marocchini all’estero. Si tratta di un progetto pilota di mobilità internazionale. L’obiettivo generale è quello di sviluppare le eccellenze nel settore della formazione superiore, migliorare la trasparenza ed il riconoscimento degli studi e delle qualifiche universitarie. Per l’anno accademico 2015/2016 sono stati individuati e selezionati, 120 studenti provenienti dalla Sponda Sud del Mediterraneo.


 

LA NUOVA SARDEGNA
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 1 settembre 2016 / Pagina 8 - Sardegna
Pigliaru vuole far passare la delibera con i nuovi manager delle Aziende sanitarie
Sette assessori su undici non partecipano al voto. Divisione su nomi e metodo
LA GIUNTA SI SPACCA
SALTANO LE NOMINE ASL
di Luca Rojch
CAGLIARI Dondola come un elefante su un filo di ragnatela. Francesco Pigliaru ha vissuto la sua giornata più pericolosa da presidente. Si è fermato a un passo dal baratro dopo che sette undicesimi della giunta hanno fatto un passo indietro. E hanno detto che non avrebbero partecipato al voto della delibera con cui si nominavano i nuovi manager delle Asl. I maghi della sanità hanno rischiato di uccidere la giunta. E di sicuro gli strascichi di questo petto contro petto tra il governatore e i partiti che lo sostengono si sentiranno a lungo. Flashback. Pigliaru era convinto di riuscire a far approvare i nomi dei nuovi manager della Asl senza troppe difficoltà. Ma qualche turbolenza era già arrivata nei giorni scorsi. L’area Fadda-Cabras del Pd e una parte dei piccoli partiti di maggioranza, Sel, Centro Democratico e Rossomori, non avevano gradito metodo e nomi. Il Partito dei Sardi ne aveva fatto una questione più ideologica. Ai Maninchedda boys non piaceva l’idea del Papa straniero. Del manager non sardo. Ma Pigliaru era certo che la Ragion di Stato avrebbe avuto la meglio. Il governatore, più per necessità che per scelta, ha dovuto impegnare la maggior parte della sua giornata a disinnescare l’ordigno Sogeaal. La privatizzazione dello scalo di Alghero era diventata la madre di tutte le atomiche poggiate sulla scrivania di Pigliaru. Il governatore riesce nel miracolo. Guarda l’orologio. Sono le 17. Ha il tempo di una rapida riunione di maggioranza, convocata ufficialmente per discutere della privatizzazione dell’aeroporto di Alghero. Ma il presidente comunica anche i nomi da lui decisi per guidare le Asl nell’isola. Secondo alcuni un tentativo di avere un’investitura dal Consiglio che indebolisse gli assessori. Secondo altri per informare la maggioranza delle sue decisioni. Melina. La riunione si conclude senza un’investitura ufficiale, ma Pigliaru decide di andare avanti ed entra in giunta. Impossibile non notare da subito le poltrone vuote degli assessori Paolo Maninchedda e Francesco Morandi. Espressione del Partito dei sardi e del Centro democratico. Il crash. Pigliaru continua la corsa. Pigia sul pedale e va. L’assessore alla Sanità Luigi Arru presenta la delibera in cui sono presenti quattro nomine. Il nome per la guida della Asl Unica è Francesco Zavattaro. Alla guida dell’azienda ospedaliera Brotzu viene riconfermata Graziella Pintus. Stesso trattamento anche per Giorgio Sorrentino attuale manager della Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari. Per l’azienda mista di Sassari viene proposto il romano Giancarlo Ruscitti. Rimandata quella del manager della Areus, la Asl che si deve occupare delle emergenze urgenze. Il golpino. Uno dopo l’altro gli assessori si sfilano. Già vuote le poltrone di Maninchedda e Morandi. Ma anche Massimo Deiana, Claudia Firino, Cristiano Erriu, Maria Grazia Piras ed Elisabetta Falchi annunciano che non parteciperanno al voto della delibera sui manager Asl. Con il governatore restano gli assessori Luigi Arru, Raffaele Paci, Gianmario Demuro e Virginia Mura. Troppo pochi perché il voto sia valido. Per evitare l’imbarazzo del gran rifiuto ci si attacca all’apparenza che in realtà non sfiducia il presidente, ma la delibera dell’assessore. È Arru che presenta la delibera. E che di fatto non viene neanche discussa. Le nomine, che sembravano cosa fatta, vengono rinviate, come la seduta di giunta. Oggi si arriva in aula, ma tutti sono pronti a giurare che lo strappo in maggioranza e in giunta non si vedrà in aula. La pelle splendida del centrosinistra nasconderà le sue rughe in Consiglio. Almeno per dire sì alla privatizzazione della Sogeaal. Ma l’opposizione ha già caricato i cannoni e oggi sarà battaglia.

I NOMI ANCORA NON CONVINCONO
CAGLIARI La contesa non è solo politica. I partiti hanno espresso dubbi anche per i nomi scelti. Il governatore Francesco Pigliaru giura di avere scelto solo in base ai curriculum. Anche la volontà di pescare solo nomi fuori dall’isola è forse legata anche alla volontà di tenere la politica fuori dalla stanza dei bottoni della sanità. La scelta è caduta su Francesco Zavattaro. Nome indicato come certissimo alle 18 di ieri, ed evaporato in poche ore. Zavattaro non piace ai partiti di maggioranza. Per alcuni è troppo vicino al centrodestra. Già scelto come manager Asl dall’ex governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, Forza Italia. Ha fuso le Asl di Lanciano, Chieti e Vasto. Ora è direttore amministrativo di una Asl in Lombardia dalla giunta leghista di Bobo Maroni. Ma alcuni contestano anche alcuni rilievi che la Corte dei conti avrebbe fatto alla Asl sotto il suo mandato. Non tutti bocciano il sistema. Al contrario i soriani approvano il criterio di scelta fatto sui curriculum e non sulle tessere. Ma sembrano gli unici in questa posizione nella maggioranza. Ci sarebbero attriti anche sull’altro nome scelto dal governatore per guidare l’Azienda unica di Sassari. Giancarlo Ruscitti, nome indicato dal rettore dell’Università di Sassari che non farebbe impazzire neanche l’assessore alla Sanità Luigi Arru. Difficile capire però come Ruscitti possa diventare manager nell’isola, visto che ieri è stato scelto come nuovo commissario dell’Agenzia regionale sanitaria della Puglia dal governatore Michele Emiliano. Ruscitti è un medico romano che ha già esperienza nell’organizzazione ospedaliera. È stato direttore generale della sanità nel Veneto, dopo gli anni passati a lavorare come medico specialista di medicina interna, e amministratore delegato della Fondazione Opera San Camillo di Milano. Tra gli altri incarichi ora è anche direttore generale dell’Ipab, Opera Buon Pastore di Venezia. Qualcuno non avrebbe gradito neanche la riconferma nel loro ruolo di Graziella Pintus al Brotzu e di Giorgio Sorrentino alla Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari.


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