Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 August 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di  giovedì 11 agosto 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Domande a ottobre
DOTTORATI INDUSTRIALI NELLE IMPRESE
Scade il 14 ottobre la presentazione delle domande delle imprese interessate ad avviare un dottorato “industriale”. L’indirizzo mail imprese@unica.it sarà utile alle aziende per stabilire un primo contatto con l’Ateneo di Cagliari. Per i tempi tecnici necessari ad elaborare il percorso, sarebbe proficuo che le aziende si mettano in contatto entro la prima metà di settembre. A stretto giro verranno ricontattate per definire le caratteristiche della collaborazione. Dal prossimo anno accademico 2016/17, anche borse ministeriali aggiuntive finanziate dal Miur per percorsi di ricerca a carattere industriale coerenti con le traiettorie di sviluppo individuate dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente 2014/2020. I dottorandi dovranno svolgere un periodo di studio in imprese in Italia e un periodo all’estero.

 

2 - L’UNIONE SARDA di  giovedì 11 agosto 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
LE TANTE BRANCHE
DELL’ANTROPOLOGIA
Non tutti i giovani che si sono maturati quest’anno hanno già scelto il percorso di studi universitario. E allora possono essere utili le parole di Giulio Angioni, scrittore e antropologo, che ha accettato di rispondere ad alcune domande.
Essere un antropologo al giorno d’oggi: perché un giovane dovrebbe scegliere di dedicarsi allo studio e alla pratica di questa disciplina?
«Avere qualche nozione dei temi e dei problemi dell’antropologia è indispensabile nel mondo d’oggi, per esempio perché le diversità del vivere umano risultano più che mai compresenti dappertutto e fanno problema. Diventare uno specialista è secondario rispetto al familiarizzarsi coi grandi temi di una scienza che ha per oggetto convergenze e diversità del vivere umano. Anche per questo il mestiere di antropologo è ancora soprattutto l’insegnamento e la ricerca, sebbene non manchino gli usi pratici, per esempio nella cooperazione internazionale e nel campo delle migrazioni».
Chi sceglie, cosa deve possedere come prerequisito, oltre, evidentemente, la vocazione?
«Nessun prerequisito, nemmeno la vocazione, per una materia per ora in Italia quasi solo universitaria. I fondamenti stessi dell’antropologia sono un prerequisito di base per tutti nella nostra contemporaneità. L’antropologia si specializza in una miriade di branche: fisica, culturale, medica, giuridica, delle religioni, delle arti, della musica, del cibo, della casa, urbana, rurale, applicata».
 Angelica Grivel
 

3 - L’UNIONE SARDA di  giovedì 11 agosto 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 13 - Edizione CA)
L’EVENTO. Conferenzieri da tutto il mondo a Ghilarza, tra il 5 e il 10 settembre
Seconda scuola internazionale di studi dedicati a Gramsci
Gianni Fresu*
 
 Il pensiero di Antonio Gramsci ha portato la Sardegna in giro per il mondo, ora, con la Seconda Scuola internazionale di Studi Gramsciani (Ghilarza Summer School), (dal 5 al 10 settembre a Ghilarza), riporta un po’ di quel mondo da noi, in Sardegna. La GSS, nata dalla collaborazione tra l’Associazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza, la Fondazione Istituto Gramsci (Roma), l’International Gramsci Society (IGS) e il Laboratorio di Studi internazionali gramsciani dell’Università di Cagliari, e con il sostegno finanziario della Fondazione di Sardegna, è oramai una realtà consolidata e riconosciuta a livello internazionale.
Come sappiamo, il 2017 sarà l’Ottantesimo anniversario della morte del pensatore sardo e questa iniziativa apre, anticipandole, le celebrazioni dell’anno gramsciano richiamando studiosi e docenti da tutto il mondo nel piccolo centro del Guilcer. L’attività della GSS è resa feconda dall’incontro tra approcci e metodologie diverse suscitate dall’opera di Gramsci nei diversi Paesi.
I docenti della Scuola sono così nomi illustri del firmamento gramsciano mondiale, come Joseph A. Buttigieg (University of Notre Dame, Indiana/USA), Giuseppe Cospito (Università di Pavia), Romain Descendre (ENS, Lyon), Gianni Francioni (Università di Pavia), Fabio Frosini (Università di Urbino), Francesca Izzo (Università di Napoli "L’Orientale"), Anne Showstack Sassoon (Birkbeck, University of London), André Tosel (Université de Nice Sophia Antipolis), Jean-Claude Zancarini (ENS, Lyon), Cosimo Zene (SOAS, University of London).
Gli studenti che parteciperanno ai lavori sono stati scelti secondo i termini di un bando che ha assegnato 15 borse, sulla base dei progetti di ricerca e dei curriculum vitae presentati, alla fine di un lungo processo selettivo curato dal Comitato Scientifico della GSS con domande provenienti da tre continenti. Del corpo di studiosi cui è stata attribuita la borsa, 4 provengono dall’Italia, 6 dall’America Latina (3 dal Brasile, 2 dall’Argentina e 1 dal Messico), 2 dagli USA, 2 dalla Francia e 1 dall’Inghilterra.
Al di là dei momenti seminariali, la GSS ha previsto alcuni incontri pubblici con i suoi docenti, per coinvolgere non solo gli addetti ai lavori ma anche quanti avessero semplicemente interesse a intercettare questo momento di discussione e approfondimento. Ad ogni edizione i lavori della scuola sono definiti attorno a un argomento, quello di quest’anno ha per titolo «L’estensione della ideologia: folclore, senso comune, buon senso, filosofia». Un plesso tematico ricco nel quale rientrano ambiti disciplinari differenti e da cui si dipanano alcuni nodi essenziali relativi ai rapporti tra dominio ed egemonia, contribuendo a definire in forme più complesse e moderne il concetto stesso di ideologia. Una visione più ampia dunque, alla luce delle diverse articolazioni culturali nella società civile e delle forme consapevoli o spontanee, organiche e coerenti o contraddittorie, in cui si formano le diverse visioni del mondo tra loro in conflitto.
Proprio a partire da questa complessità, Gramsci ha studiato quanto l’esclusività delle funzioni intellettuali, la tendenza a presentare il sapere, la filosofia "il dirigere" come un qualcosa di riservato a una casta specializzata, siano uno tra i più formidabili strumento di governo sulle grandi masse popolari. Ogni uomo è un filosofo secondo Gramsci, partecipa a una determinata visione del mondo, aderisce a quella "filosofia spontanea" che si compone del linguaggio, del "senso comune" e del "buon senso", della "religione popolare" nella quale si manifestano le opinioni, le superstizioni, le credenze proprie di ciò che viene definito folclore.
Tuttavia questa "filosofia spontanea" è imposta agli individui meccanicamente dall’ambiente esterno e dai gruppi sociali a cui questi appartengono fin dal loro ingresso "nel mondo cosciente", dunque perché i subalterni acquisiscano piena coscienza di sé devono andare oltre la "filosofia spontanea", giungere al momento della critica e della consapevolezza, la sola capace di determinare la loro trasformazione in soggetti attivi e protagonisti dei processi storici. Questioni non oziose, o di archeologia intellettuale, ma estremamente attuali, perché centrali e operative nelle società moderne dominate dai grandi mezzi di comunicazione di massa, il cui approfondimento ci aiuta a leggere in maniera più unitaria, meno superficiale ed episodica, gli aspetti essenziali della realtà culturale, sociale e politica che ci circonda.
 *professore associato Universida de Federal de Uberlandia
(MG/Brasil), Comitato Scientifico GSS
Provincia di Oristano (Pagina 34 - Edizione CA)
 

4 - L’UNIONE SARDA di  giovedì 11 agosto 2016 / CABRAS. Il sindaco furioso: i risultati degli studi svelati a STINTINO
Lite Comune-Università sul guerriero del Sinis
Da Mont’e Prama a Stintino, saltando Cabras. La ricostruzione del volto dell’uomo trovato sepolto nella collina del Sinis verrà presentato al museo della Tonnara, a Stintino, il 12 agosto, a 170 chilometri dai luoghi dove è avvenuta la scoperta.  Un’idea che non piace per niente al sindaco di Cabras, Cristiano Carrus: «Non solo non sono stato invitato all’evento, ma nemmeno sapevo che il progetto sarebbe stato presentato così lontano da Cabras. È assurdo. Non è mai successa una cosa simile».
LA POLEMICA Il Comune di Cabras è in rivolta. Gli amministratori puntano il dito contro Salvatore Rubino, il bioarcheologo dell’Università di Sassari che ha deciso di presentare la riproduzione virtuale dell’eroe di Mont’e Prama al museo di cui lui è direttore scientifico.
IL PROGETTO Il progetto è davvero unico: sul cranio rinvenuto in una delle tombe della collina più famosa del Sinis, è stata eseguita una Tac, sulla quale Rubino, insieme ai tecnici di un centro di ricostruzione facciale britannico ha lavorato fino ad ottenere un’immagine tridimensionale dalla quale è stato ricostruito il volto: la cute della testa, i muscoli del viso, gli occhi, la bocca e il naso.
LA PROTESTA «L’amministrazione sta investendo molto su Mont’e Prama perché crede nella sua importanza scientifica ma anche di sviluppo - attaccano il sindaco Carrus e l’assessore alla Cultura Fenisia Erdas - dispiace che si utilizzi l’argomento in maniera indipendente e distaccata dal territorio di appartenenza. Le missioni di scavo effettuate a Cabras hanno sempre avuto come esito la presentazione dei risultati alla popolazione e all’amministrazione nel territorio stesso. Questa è la prima volta che ciò non accade. Auspichiamo una maggiore coerenza con i luoghi in cui gli studi su Mont’e Prama hanno avuto inizio e trovano la loro primaria collocazione. Domani intanto - concludono i due amministratori - dal Comune partirà una lettera di protesta al Ministero e alla Regione».
LA REPLICA Rubino rimanda indietro le accuse: «La scienza è libera. Io parlo dei miei progetti in tutto il mondo. Non ho nulla contro il Comune di Cabras ma sino a oggi gli amministratori non hanno mai dato nessuna importanza ai miei studi di bioarcheologia. Sono io che ho recuperato i fondi per il progetto, non l’amministrazione. Se il Comune mi invita verrò con piacere anche a Cabras. Mi preme sottolineare comunque che si tratta di una delle tante conferenze organizzate nel nuovo museo di Stintino».
Sara Pinna
 

5 - L’UNIONE SARDA di  giovedì 11 agosto 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
Dalla Giunta stanziamento di 90 milioni
Un pacchetto di interventi per il risparmio energetico negli immobili regionali
Con uno stanziamento da 90 milioni di euro (di cui 12 già impegnati) prende piede il progetto di efficientamento energetico in Sardegna. La Giunta ha programmato gli interventi per raggiungere l’obiettivo finale dell’autosufficienza energetica di Comuni ed edifici pubblici regionali. Soddisfatto il presidente Pigliaru: «L’obiettivo non è avere moltissimi edifici di questo genere, bensì creare reti e connessioni tra loro, generando l’equilibrio che permette di raggiungere l’autosufficienza».
 I FONDI Una fetta di 50 milioni di euro in coordinamento tra gli assessorati dei Lavori pubblici e dell’Industria servirà per intervenire sugli edifici. I beneficiari saranno Comuni, singoli o associati, Province, università e Consorzi industriali. Altri 11 milioni di euro serviranno per intervenire sugli edifici di edilizia residenziale pubblica di proprietà di Area. Infine altri 15,8 milioni di euro saranno suddivisi per interventi nell’ambito delle smart-community. Si tratta del completamento dell’impianto sperimentale solare-termodinamico di Ottana (5,8 mln) e l’adeguamento dei Piani per l’energia sostenibile (5 mln). Altri cinque milioni serviranno per interventi nella gestione delle reti e sulla mobilità elettrica. L’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, spiega: «Magari finora un edificio edificio comunale produceva tanta energia ma non funzionava da pila per qualche altro edificio vicino. D’ora in poi questo sarà possibile». Per l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, «rendiamo concreto un nuovo modello energetico che abbiamo proposto».
 SANITÀ Stanziati quasi 2,5 milioni di euro per adeguare le strutture sanitarie alla normativa antincendio. Verranno effettuati interventi al San Marcellino di Muravera e al San Giuseppe di Isili, al San Michele dell’azienda Brotzu, alle Cliniche e al Santissima Annunziata dell’Aou di Sassari, all’ospedale di San Gavino. Via libera anche a uno stanziamento di quasi 95,8 milioni per la copertura in acconto del disavanzo 2015 accumulato dalle Aziende sanitarie.
Dopo aver suggellato la nomina di Grazia Cattina a commissario della Asl di Lanusei, l’assessore della Sanità Luigi Arru, ha presentato la delibera sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Sono stati indicati i requisiti e le caratteristiche che le strutture transitorie di accoglienza devono possedere. Devono essere facilmente raggiungibili e accogliere i minori per un tempo che non superi i 45 giorni per far fronte a tutte le emergenze.
LAVORO L’esecutivo ha approvato l’indirizzo per stabilire l’iter corretto per la stabilizzazione nell’organico della nuova agenzia Aspal, del personale assunto in passato con contratto a tempo determinato dalla soppressa Agenzia regionale per il lavoro. Verranno, inoltre prorogati anche i contratti in scadenza fino alla fine dell’anno, per poter procedere alla stabilizzazione.
 AGRICOLTURA L’agenzia Agris potrà ottenere143.242 euro da utilizzare per assicurare la continuità dell’attività istituzionale del Laboratorio fitosanitario regionale. (m. s.)
 

6 - L’UNIONE SARDA di  giovedì 11 agosto 2016 / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
Stato-Regione, i nuovi poteri
Nei giorni passati ci siamo soffermati sugli effetti della riforma costituzionale, sui suoi riflessi politici, sull’attacco al bicameralismo perfetto, sul cambiamento delle funzioni del Senato, sulla sua nuova composizione e sulle modalità di elezione dei cento che saranno chiamati, eventualmente, a farne parte. E, ancora, sulle nuove modalità di elezione del Capo dello Stato, sulla corsia preferenziale per leggi, sulla revisione dei decreti legge, sull’abolizione delle Province e del Cnel, sulla revisione delle modalità per la richiesta di leggi di iniziativa popolare.
LE COMPETENZE STATO-REGIONI Oggi parliamo, invece, del capitolo che riguarda la riforma delle competenze dello Stato e delle Regioni. Si tratta forse del passaggio più controverso del progetto di revisione della Carta costituzionale di quello in cui si annidano i maggiori cambiamenti anche nei rapporti tra la Sardegna e lo Stato.
LE NOVITÀ La riforma ridefinisce le competenze dello Stato e delle Regioni, e regola in particolare i rapporti tra le due. Quali gli aspetti più importanti? Le competenze su tutto ciò che è di interesse pubblico sono suddivise in due modi: “esclusive” (cioè riguardanti o solo le Regioni, o solo lo Stato) e “concorrenti” (cioè su cui hanno competenza le Regioni, ma con diversi princìpi fondamentali dettati dallo Stato). Con la riforma viene eliminata la definizione di “competenza concorrente”: rimane, dunque, in piedi esclusivamente il concetto di competenza esclusiva. Come cambiano le cose a proposito di tutte quelle materie ibride che riguardano tanto lo Stato quanto le Regioni? E come vengono ripartiti i poteri? Con l’eliminazione della competenza concorrente, buona parte delle competenze andrà infatti riassegnata o ridistribuita.
 LA RIPARTIZIONE Fatto salvo il principio imposto della clausola generale residuale («Spetta alle Regioni ogni materia non espressamente riservata allo Stato»), l’unica delle attuali competenze concorrenti che diventa di esclusivo appannaggio degli enti territoriali di primo livello è quella che riguarda il sostegno all’innovazione per i settori produttivi. Nello specifico, alle Regioni è affidato il compito di «promozione dello sviluppo economico locale, dell’organizzazione regionale dei servizi alle imprese».
Diventano di competenza esclusivamente statale ben 12 settori che oggi erano, in sostanza, co-gestiti: il commercio con l’estero; l’ordinamento delle professioni; l’ordinamento sportivo; l’ordinamento della comunicazione; la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia; la previdenza complementare e integrativa; la tutela e la sicurezza del lavoro; la programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica; le disposizioni generali e comuni per la sicurezza alimentare; il sistema nazionale e il coordinamento della Protezione civile; i porti e gli aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale; le grandi reti di trasporto e di navigazione di interesse nazionale, con relative norme di sicurezza.
 GLI SPACCHETTAMENTI Sono sei, invece, le materie nelle quali la competenza concorrente dovrebbe essere superata attraverso uno spacchettamento di funzioni. Sull’ istruzione , ad esempio, le disposizioni generali e comuni, l’ordinamento scolastico e l’istruzione universitaria, le disposizioni generali e comuni sulla formazione professionale saranno gestite esclusivamente dallo Stato. Alle Regioni resteranno i servizi scolastici, la promozione del diritto allo studio e l’organizzazione, nell’ambito locale, della formazione professionale.
Sulla tutela alla salute , le disposizioni generali e comuni resteranno allo Stato, mentre la programmazione e l’organizzazione dei servizi sanitari saranno di esclusiva competenza regionale. Sul governo del territorio , la riforma prevede che lo Stato tenga per sé le disposizioni generali e comuni, anche e soprattutto sulle infrastrutture strategiche. Alle Regioni resterebbe in capo la pianificazione sul territorio e la mobilità al suo interno, oltre alla dotazione infrastrutturale. Sulla valorizzazione dei beni culturali e ambientali Roma terrebbe per sé la tutela dei beni culturali e paesaggistici, mentre localmente ci sarebbe la piena responsabilità della disciplina, per quanto di interesse regionale, della promozione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici. Sulla promozione e organizzazione delle attività culturali , lo Stato conserverebbe i poteri su disposizioni generali e comuni mentre alle Regioni andrebbe la disciplina, per quanto di interesse regionale, delle attività culturali. Infine, sul coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario , a Roma rimarrebbe il coordinamento mentre alle Regioni sarebbe demandata la regolazione delle relazioni finanziarie tra enti territoriali, ai fini del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica.
 REGIONALISMO DIFFERENZIATO Alle Regioni (tranne quelle a Statuto speciale, che alcuni poteri li hanno già di loro) verranno attribuite particolari forme di autonomia, a condizione che presentino un equilibrio di bilancio tra le entrate e le spese. La legge per attuare il regionalismo differenziato dev’essere approvata da entrambe le Camere, oltre a necessitare di un continuo dialogo tra Stato e Regione interessata.
 SUPREMAZIA NAZIONALE La novità più impattante è questa: in base alla clausola di supremazia, la legge dello Stato – su proposta del Governo – potrebbe intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva di Stato o Regione. Alla base una valutazione di «tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale». Lo Stato potrebbe, perciò, agire sulle competenze non esclusive (quelle che erano regolate dalla “competenza concorrente”), nei casi in cui ritenesse necessario un intervento per l’unità giuridica/economica dello Stato, o di più generico “interesse nazionale”.
 Anthony Muroni  (4/continua)
 
L’UNIONE SARDA di  giovedì 11 agosto 2016 / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 5 - Sardegna
POLITICA REGIONALE
Finanziamento della Regione: 90 milioni di euro per la rete di mutuo soccorso fra gli edifici pubblici
Energia, la strategia dell’autosufficienza
CAGLIARI Produzione in proprio di energia elettrica e quella che avanza potrà essere ceduta all’edificio pubblico vicino. È questo il traguardo della rete per l’autosufficienza energetica che la Regione, con un finanziamento intorno ai 90 milioni, vorrebbe realizzare non solo nei suoi uffici, che oggi hanno un bolletta dai costi eccessivi, ma anche nei Comuni, nelle Università, nei Consorzi industriali, nelle Asl e dovunque sia possibile. In una delibera approvata dalla Giunta, è ben chiaro – almeno sulla carta – che «ciascun edificio pubblico dovrà produrre quello che consuma attraverso impianti alternativi e la sovraproduzione dovrà essere messa a disposizione di altre strutture». È una sorta di rivoluzione, o meglio ancora un mutuo soccorso fra «isole energetiche» che sarà sperimentato a Berchididda e Benetutti, sono gli unici due Comuni proprietari della rete di distribuzione, ma anche nelle case popolari gestite da Area, l’ex Iacp, e nel quadrilatero dei palazzi della Regione in viale Trieste, a Cagliari. Ma di fatto il bando, che sarà pubblicato a ottobre e con le assegnazioni dalla prossima primavera, è aperto a «qualunque strutture pubblica in grado di partecipare a questo micro reti di energia autoprodotta». Il finanziamento tra l’altro prevede un intervento per completare l’impianto solare termodinamico di Ottana e aumentare le possibilità di mobilità elettrica nelle Smart city, le città intelligenti dove i consumi energetici sono a loro volta mirati ed intelligenti. «Con questa delibera – ha detto l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras – vogliamo mettere gli enti pubblici collegati alla Regione, in particolare i Comuni, nelle condizioni di progettare, programmare e realizzare la loro autosufficienza». Si chiama efficientamento – ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda – ed «è indispensabile per rendere sostenibili, attraverso ad esempio l’isolamento termico degli edifici, anche i costi per il riscaldamento che oggi incidono in maniera consistente sui bilanci pubblici». È stato il governatore Francesco Pigliaru a ribadire il concetto: «Vogliamo realizzare delle connessioni perché quanto autoprodotto non si disperda nelle rete classica dell’energia, ma sia utilizzato da altre strutture fino a generare un equilibrio che potremmo definire quello della reciproca autosufficienza e del benessere».
 

LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 11 – Attualità8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 11 – Attualità
L’ECONOMIA >> I NODI Copertura insufficiente, il governo ne mette sul piatto 1,5: serviranno per Ape, “scivolo” dei precoci e quattordicesima
PENSIONI, SERVONO ALMENO 4,1 MILIARDI
di Michele Di Branco
ROMA Il governo punta a mettere sul piatto 1,5 miliardi per correggere alcuni punti della riforma Fornero. Ma per realizzare un intervento efficace ne servirebbero più del doppio: 4,1 miliardi. È questa la stima che filtra dal ministero del Tesoro impegnato a calibrare il mix di interventi previdenziali in vista della legge di Stabilità. Ed anche se fonti di Via XX Settembre hanno fatto sapere che si tratta di una copertura che fa riferimento al momento in cui le modifiche saranno andate a regime (vale dire tra 10 anni) si tratta pur sempre di una cifra molto elevata. Anche se occorre ricordare che nelle intenzioni di Palazzo Chigi c’è l’idea di una riforma da completare per gradi: la flessibilità in uscita dal lavoro e la ricongiunzione gratuita dei contributi versati per la pensione in diverse gestioni subito, a settembre. Il resto del dossier a cominciare dalla primavera del 2017 e a seguire negli anni a venire. La riforma a tappe non cambia però la sostanza del problema: il peso gravoso della copertura finanziaria. L’intervento che ha in mente il governo si compone di sei pezzi. E quello economicamente più gravoso è quello che riguarda gli scivoli. Riconoscere uno scivolo al pensionamento per i lavoratori precoci, coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni, avrebbe costi che oscillano tra 1,2 e 1,8 miliardi a regime. Il riconoscimento di un bonus di 4 mesi per ogni anno di contribuzione prima dei 18 anni di età (a partire da 14) avrebbe un valore tra 1,5 e 1,8 miliardi, sempre a regime. Riducendo il bonus a 3 mesi si andrebbe da 1,2 a 1,4 miliardi. Sarebbe di 60-67mila la platea annua degli interessati. Quanto alla quattordicesima, raddoppiare la platea dei pensionati (da 1,2 a 2,4 milioni di persone over64) costerebbe 800 milioni l’anno. La cosiddetta ricongiunzione gratuita, cioè mettere in fila i contributi versati per la pensione in diverse gestioni, costerebbe 500 milioni a regime. La cifra includerebbe anche il riscatto della laurea (senza la spesa si abbasserebbe a 440 milioni). Nel primo anno di attivazione il costo sarebbe pari a 87 milioni di euro. Il costo dell’Ape, l’anticipo pensionistico tramite prestito, varierebbe tra i 600 e i 700 milioni di euro, una spesa destinata soprattutto a coprire le detrazioni per le categorie più svantaggiare, come i disoccupati. Circa 50 milioni sul totale servirebbero a finanziare la gestione dell’operazione Ape, la cui regia sarebbe affidata all’Inps. Allineare la no tax area dei pensionati a quella valida per i dipendenti costerebbe invece 260 milioni di euro l’anno. Si tratterebbe di alzare la soglia poco sopra gli 8mila euro per tutti i pensionati, equiparandola a quella prevista per i lavoratori dipendenti. Infine favorire il pensionamento di chi ha svolto lavori usuranti determinerebbe una spesa di 72 milioni di euro a regime (20 milioni il primo anno). Queste indiscrezioni hanno spinto i sindacati ad andare in pressing sul governo. «L’asticella di un milione e mezzo di euro deve essere superata e si deve andare oltre i due miliardi se si vogliono dare risposte vere sia alle pensioni medio basse sia alle criticità legate al lavoro, dai percorsi usuranti ai lavoratori precoci» ha spiegato il segretario generale della Cgil Ivan Pedretti. Il quale ha avvertito che «se il governo non fa uno sforzo vero, il sindacato è pronto alla mobilitazione». Più conciliante la Uil. «I risultati sino ad ora prodotti al ministero del Lavoro al tavolo delle pensioni sono stati utili e sono state già fissate le date per il prosieguo del confronto» ha detto Domenico Proietti. «È in quella sede - ha continuato - che bisognerà entrare nel merito anche economico della questione per definire provvedimenti concreti, fruibili e coerenti con gli obiettivi che vogliamo raggiungere».
 
 
LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 12 - Attualità9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 12 - Attualità
Migliorano i risultati e crescono i 110 e lode, soprattutto al Sud
RIMANDATO UNO STUDENTE SU QUATTRO
ROMA Migliorano i risultati degli studenti italiani, con meno bocciati (i più bravi in Umbria), ma tanti «rimandati» a settembre (anche se il dato è in calo al 23,2%) quasi uno su quattro. Buoni anche i risultati della maturità, con i voti sopra gli 80 in crescita, mentre diminuisce il numero dei 60. Tanti anche i 110 e lode (in tutto il Paese sono 5.133), con un vero e proprio boom al Sud: in Puglia, i diplomati con lode sono stati 934 (il 2,6% contro la media nazionale 1,1%), in Campania 713 (1,3%), in Sicilia 500 (1,2%). Migliore risultato delle regioni del Centro è per il Lazio (457 lodi, ma l’Umbria in percentuale si classifica molto bene) mentre per il Nord c’è il settimo posto della Lombardia (300 lodi), seguita dal Veneto (276). Sono questi i primi dati dei risultati dell’anno scolastico 2015/16, diffusi dal ministero dell’Istruzione. Risultati migliori. All’Esame di quest’anno è stato ammesso il 96% degli alunni. Il 99,5% dei maturandi ha ottenuto la promozione, con un leggero incremento rispetto al 2015. Aumenta il numero di studenti, dal 62,2% al 63,1%, che prende un voto superiore ai 70 centesimi. In particolare, i 100 aumentano, passando dal 4,9% al 5,1%, così come crescono le votazioni 91-99, che salgono dall’8,4% all’8,6%, e quelle 81-90, dal 18,7% al 19,1%. Stabili al 29,2% i voti fra il 71 e l’80 mentre diminuiscono i voti più bassi: i 61-70 scendono dal 29,3% al 28,9% e i 60 dall’8,6% all’8%. In lieve aumento anche i diplomati con lode: sono l’1,1% contro lo 0,9% dell’anno scorso. Le Regioni con il maggior numero di ’super bravì sono: Puglia (934 lodi), Campania (713), Sicilia (500). Voti più alti. L’1,9% ha conseguito la lode, il 7,3% il 100, il 10,8% ha preso tra 91 e 99, il 22,2% tra 81 e 90. Ma le performance sono in miglioramento anche nei Tecnici e nei Professionali dove aumentano i 100 e i voti sopra il 70. Fra gli indirizzi liceali, primeggiano gli studenti del classico. Bocciati in calo. Nel II grado scende la percentuale dei bocciati: dal 9% del 2015 al 7,7% di quest’anno. I non ammessi si concentrano soprattutto nel primo anno: sono il 12,3% (13,7% lo scorso anno), confermando il dato della maggior difficoltà che gli studenti incontrano nel passaggio dal I al II grado. La percentuale di non promossi è del 12,4% negli Istituti professionali, seguono gli Istituti tecnici con l’9,8% e i Licei con il 4,3%, percentuali comunque tutte in calo rispetto al 2015. Meno rimandati. Dal 25% del 2015 al 23,2% del 2016, concentrati negli Istituti tecnici (27,3%%), seguiti da Professionali (25,4%) e Licei (19,6%).
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 18 - Sassari
Il docente dell’università è stato interpellato dall’ente Usa per la lotta contro le dipendenze
Cocaina: Diana sul National Institute of Health
SASSARI Continuano ad altissimi livelli gli studi di Marco Diana sul trattamento delle dipendenze da cocaina tramite l’applicazione di campi elettromagnetici in alcune aree del cervello (Tms). Un approccio che sta procurando al docente grande eco internazionale. Il docente dell’università di Sassari, che dirige il Laboratorio di Neuroscienze cognitive “G. Minardi” del Dipartimento di Chimica e farmacia e insegnerà nel nuovo corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche dei processi cognitivi, è stato infatti nuovamente interpellato dal National Institute on Drug Abuse, ente nazionale degli Usa preposto alla lotta contro le dipendenze. La sua intervista è pubblicata sul sito web del National Institute of Health «I risultati sono incoraggianti – afferma soddisfatto Marco Diana –. Dopo sei mesi, i pazienti trattati con Tms hanno riferito una riduzione del 70 per cento dell’uso di cocaina e un umore generalmente migliore, con un livello di ansia sensibilmente inferiore e una migliore qualità del sonno». Secondo Diana, il trattamento non solo potrebbe risolvere temporaneamente le dipendenze da stupefacenti, ma «riportare il cervello allo stato precedente all’inizio della dipendenza». Ora i trial di Marco Diana proseguiranno con la collaborazione del dottor Giorgio Corona di Cagliari. Nel frattempo, la rivista Frontiers in Psychiatry Addictive Disorders ha accettato di pubblicare il suo lavoro. Anche Diana Martinez della Columbia University (New York City) ha iniziato una ricerca analoga qualche mese dopo Marco Diana e in maniera del tutto indipendente, e anche la studiosa americana sta ottenendo feedback incoraggianti. Naturalmente si tratta di una ricerca non ancora conclusa, ma le potenzialità della scoperta e del trattamento, come si può constatare, hanno già catturato l’interesse di un ente importante come il National Institutes of Health. Lo studio sassarese potrebbe aprire la strada a nuovi approcci nella terapia delle dipendenze come, per esempio, quella da nicotina.
 
 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 18 - Sassari
Nasone (Nursing Up): migliaia di dipendenti attendono da mesi scatti e premi
E intanto l’azienda trova l’accordo per distribuire 1700 euro alle figure apicali
«AOU, I FONDI SBLOCCATI SOLAMENTE PER I DIRIGENTI»
di Giovanni Bua
SASSARI Quando si tratta di trovare soldi per i dirigenti tutto fila liscio, se invece a reclamare il dovuto sono i circa 200 dipendenti dell’Aou allora sorgono problemi insormontabili. A lanciare la stoccata il segretario provinciale Nursing Up Alessandro Nasone. Il soldi in questione sono quelli delle progressioni economiche dei dipendenti del Comparto (con l’incorporazione si parla di circa 2000 persone) e della produttività 2014 e 2015. Fondi bloccati da mesi, con la dirigenza aziendale dell’Aou di Sassari che, con una delibera dello scorso 3 agosto, ha ridefinito le quote residuo del fondo di risultato (produttività) della dirigenza medica per il 2007-2012, frutto di un ricalcolo e certificati dal collegio dei revisori. Una suddivisione che distribuisce ulteriori 1700 euro a circa 100 dirigenti medici. I problemi iniziano nel dicembre 2015, con l’Aou che pubblica la delibera sulle progressioni economiche dei dipendenti del Comparto, centinaia di persone aventi diritto; la delibera, dopo circa 8 mesi deve essere ancora applicata così come ancora devono essere erogate le quote restanti della produttività del 2014 e non si è ancora iniziato a parlare di produttività 2015. Differenti invece le mosse dell’Asl, nel giugno 2016 pubblica infatti la delibera per la progressione economiche del personale a decorrere dal 1 gennaio 2015. «L’ Asl – spiega il segretario Nursing up – subito inquadra il suo personale nella nuova posizione economica erogando anche l’aumento stipendiale (ancora mancano i 16 mesi di arretrati) chiedendo all’Aou di inquadrare anche il suo ex personale che da gennaio 2016 è transitato all’Aou in maniera coatta a causa dell’incorporazione del SS.Annunziata; inoltre notizie di questi giorni l’Asl ad agosto provvederà a pagare la restante quota della produttività del 2014 ed ha avviato l’iter per l’erogazione della produttività 2015 che si concluderà il 9 settembre. Ebbene in Aou non solo contravvengono alle disposizioni dell’Asl , ma dichiarano che essendo i fondi non certificati non hanno intenzione di inquadrare nella nuova categoria economica i dipendenti». «Alla fine i dipendenti si ritrovano in questa situazione: i fondi contrattuali della dirigenza vengono certificati mentre quelli del comparto (infermieri - oss- tecnici sanitari - amministrativi) no e non si hanno notizie di quando lo saranno. Le notizie che arrivano alla nostra attenzione ci parlano di un collegio dei revisori che agli inizi di luglio chiede un integrazione di documentazione al fine di procedere celermente alla certificazione , ma la risposta da parte della dirigenza rimane evasiva e certamente non va nella direzione di una completa collaborazione con i revisori, impedendo a quanto sembra l’iter della certificazione. Inoltre in questi giorni la dirigenza, pur sapendo che la certificazione dei fondi interessa migliaia di persone che attendono da mesi l’erogazione della produttività e i passaggi di fascia, ha chiesto ai revisori di distogliere l’attenzione dai fondi per occuparsi esclusivamente del Bilancio che è stato redatto in queste ultime settimane. Un atteggiamento, direi quasi irriverente nei confronti di dipendenti che ogni giorno sono in prima linea nonostante importanti carenze di personale, carenza che non viene affrontata, secondo noi , con il piglio giusto; un atteggiamento che cozza con quello di altre Aou e Asl sarde ben più decisioniste su questo ambito».
 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 29 - Estate
Luce sui misteri del Sinis:
ecco il volto di un Gigante
di Pasquale Porcu
STINTINO Eccolo finalmente l’eroe di Mont ’e Prama. Anzi un eroe di Mont ’e Prama. Il primo del quale è stato ricostruito il volto. È giovane, sui 20/25 anni, forte, senza barba e con due belle trecce che scendono lungo il petto. Non è stato facile ricostruirne le sembianze, si è dovuti ricorrere alle più sofisticate tecniche utilizzate dalla medicina forense e dalla bioarcheologia. Ma alla fine gli sforzi sono stati premiati. La presentazione ufficiale della scoperta avverrà domani alle 20 al Museo della Tonnara di Stintino durante la conferenza “Le nuove frontiere della bioarcheologia: Mont ’e Prama”. I relatori saranno i due studiosi che hanno coordinato la complessa ricerca ; l’archeologo Raimondo Zucca, direttore degli scavi nel 2014, e il microbiologo Salvatore Rubino, che ha coordinato lo studio bioarcheologico. La ricerca è stata possibile grazie all’Università di Sassari, che ha finanziato sia la campagna di scavo nel Sinis di Cabras nel 2014 sia le analisi sul dna antico portate avanti dal dipartimento di Scienze biomediche. Il sito. Il celebre sito delle statue nuragiche di Mont ’e Prama, dove sono state trovate le sepolture e le statue dei famosi Giganti, è localizzato nella Sardegna centro occidentale, nel Sinis, a 2 km ad oriente della laguna di Cabras (Mar ’e Pontis). L’area della necropoli è riportabile alla Prima Età del ferro (900-750 a. C.) con le statue e gli altri segnacoli (betili e modelli di nuraghe). Il sito fu scoperto da un contadino nel 1974 e finora sono state tante le campagne di scavo. Ma la storia del sito è ancora tutta da chiarire. La necropoli si compone di tombe a pozzetto per la deposizione di un singolo inumato, disposte a filari quasi regolari. Le tombe, a parte rare eccezioni, non possiedono corredo o perché depredato in antico o per assenza effettiva di deposizioni di manufatti. Fin dalle prime ricerche è apparsa subito evidente l’importanza archeologica del sito per la ricostruzione delle civiltà della Sardegna e del Mediterraneo nei secoli precedenti alla nascita di Cristo. La necropoli accoglie inumazioni individuali, privilegio riservato a individui di alto prestigio sociale. Le analisi antropologiche fisiche fanno ritenere che l’accesso alla necropoli fosse riservato a maschi giovani e adulti, nella forbice tra 15 e 30 anni. Il ritrovamento. Nelle sepolture indagate da Zucca e Rubino sono stati trovati frammenti di ossa e raramente dei crani. Quello sottoposto a studio per la ricostruzione del viso è un pezzo raro se non unico. Le ricerche di tipo bioarcheologico coordinato dai professori Salvatore Rubino e Vittorio Mazzarello del dipartimento di Scienze biomediche hanno consentito di acquisire molte informazione sul nostro eroe: da una patologia dentale alle caratteristiche fisiche dell’individuo. «Certamente forte – dice Salvatore Rubino – a causa di una intensa attività fisica: uno sportivo o un semlplice zappatore?». Un luogo di eroi. Gli studiosi ritengono che il sito, date le sue caratteristiche, potrebbe essere un luogo di culto degli eroi. Ma molte sono ancora le domande che attendono una risposta certa. Nella conferenza di domani a Stintino verranno valutate le ipotesi più probabili per capire che cosa sia stata quella necropoli e come le popolazioni che l’hanno creata si sono rapportate con altri popoli che hanno invaso l’isola in quel periodo. Certo è che lo studio del cranio potrà fornire buone piste di indagine. Il cranio, informano Rubino e Zucca, è stato sottoposto a Tac e a ricostruzione tridimensionale presso l’Istituto di radiologia dell’Università di Sassari, grazie al professor Gianni Meloni. Le immagini, infine, sono state rielaborate nel laboratorio di antropologia coordinato da Vittorio Mazzarello, grazie alla collaborazione della dottoressa Manuela Uras con il Face Lab della John Moores University di Liverpool.
 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 17 - Oristano
ARCHEOLOGIA
Le ultime novità sugli scavi a Mont’e Prama
CABRAS Appuntamento a Mont’e Prama, domani mattina intorno alle 11, per scoprire quali sono le ultime novità scaturite dalla campagna di scavi ripresa a giugno. L’archeologo della Soprintendenza Alessandro Usai, che è anche direttore scientifico dello scavo, ha convocato i giornalisti nella collina dove è stata realizzata una delle più sorprendenti scoperte archeologiche della storia sarda. Insieme a Alessandro Usai ci saranno anche coloro che hanno realizzato lo scavo, gli esperti dell cooperativa Archeosistemi di Bologna. Sono giorni di bilancio per gli archeologi in azione nel Sinis. Si è infatti da poco conclusa la 5ª campagna di scavo nella necropoli meridionale di Tharros che ha visto unite le Università di Bologna (Concessionaria dello scavo) e di Cagliari. «I risultati sono straordinari per quanto riguarda la documentazione architettonica messa in luce, in particolare tombe a camera di grande profondità che ricordano tipi cartaginesi destinati alle élites cittadine - spiegano i gestori dell’area archeologica -. Questo è stato possibile grazie alla sinergia perfetta fra le due équipe Universitarie, il Comune di Cabras e la Cooperativa Penisola del Sinis».


14 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 11 agosto 2016 / Pagina 21 - Provincia di Oristano
SORRADILE
Borse di studio comunali per gli universitari più bravi
 SORRADILE Il Comune ha deciso d’investire nel futuro premiando gli studenti universitari più brillanti con l’aspettativa che un giorno possano mettere conoscenze e preparazione al servizio dello sviluppo economico, sociale e culturale del paese. Per sostenere i giovani che non hanno ancora completato il corso di studi la giunta locale ha stanziato un fondo di cinquemila euro. Nello specifico, le risorse finanziarie serviranno a rimborsare le tasse universitarie in misura totale o parziale, a seconda dell’entità del reddito Isee percepito dal nucleo familiare. Alle provvidenze avranno diritto i residenti in regola con il percorso formativo e che nell’anno accademico 2015-2016 non abbiano beneficiato di forme analoghe di contributo da parte di altre amministrazioni pubbliche. A questa iniziativa si aggiunge il bonus istituito a favore dei neo laureati. Per chi ha da poco conseguito il titolo di dottore o chi, nel prossimo futuro, completerà il corso di studi con una votazione medio alta, l’amministrazione comunale ha messo a disposizione diecimila euro di fondi di bilancio. (mac)
 
 
 

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