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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 August 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 10 agosto 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. I progetti devono avere ricadute nel tessuto produttivo
BORSE DI STUDIO PER DOTTORATI NELLE AZIENDE
Scade il 14 ottobre la presentazione delle domande delle imprese interessate ad avviare un dottorato “industriale”. La direzione per la Ricerca e il territorio dell’ateneo segnala l’indirizzo mail imprese@unica.it utile alle aziende per stabilire un primo contatto con l’Università di Cagliari. Per i tempi tecnici necessari ad elaborare il percorso, alle aziende viene consigliato di mettersi in contatto con l’ateneo entro la prima metà di settembre. A stretto giro verranno ricontattate per definire le caratteristiche della collaborazione.
Dal prossimo anno accademico 2016-17 il ministero dell’Università e della ricerca (Miur) finanzierà borse di dottorato aggiuntive per percorsi di ricerca a carattere industriale coerenti con le traiettorie di sviluppo individuate dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente 2014-2020. Per ciascun corso di dottorato potranno essere richieste fino a tre borse di ricerca aggiuntive rispetto a quelle già finanziate su altri fondi. I dottorandi dovranno svolgere un periodo di studio presso imprese con sede in Italia e un periodo all’estero, presso centri di ricerca o imprese. I progetti dovranno coinvolgere le imprese già nella progettazione e prevedere delle ricadute sul tessuto produttivo locale. Le aree tematiche di riferimento vanno da aerospazio e difesa a salute, alimentazione, qualità della vita, da industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente a turismo, patrimonio culturale e industria della creatività, fino ad agenda digitale, smart communities, sistemi di mobilità intelligente.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 10 agosto 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
MONASTIR. Il laboratorio
Santa Lucia, stand per la festa con il riciclo
Tre settimane di lavoro per costruire micro-architetture reversibili e smontabili con materiale di riciclo da utilizzare per l’ormai prossima festa di Santa Lucia.
A Monastir, nel parco costruito attorno alla chiesetta, si è svolto il primo laboratorio intitolato “Architetture reversibili per eventi culturali e religiosi d’agro”, organizzato dal Comune e dall’Università degli studi di Cagliari in collaborazione con il Comitato dei festeggiamenti di Santa Lucia. Per tre settimane venti studenti hanno studiato le potenzialità del parco di Santa Lucia attraverso l’integrazione con attrezzature di supporto per la festa religiosa che si svolge ogni anno l’ultima settimana di agosto. (i.pil.)
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 10 agosto 2016 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
Aumenta il consumo di internet: potenzialità per un lavoro futuro
Studenti universitari sempre più social
Internet e studenti è un binomio che, grazie alle nuove generazioni, diventa sempre più indissolubile. Informazione, utilizzo dei social network e realizzazione di software sono gli ambiti in cui gli studenti universitari si muovono sia per diletto ma anche per costruire un futuro professionale. Una ricerca intitolata “Il futuro è oggi: sei pronto?” e condotta da University2Business ha evidenziato che l’utilizzo di internet e dei social media è, per gli studenti, è uno strumento fondamentale. Il 41% li utilizza per essere informati, il 36% per esplorare il mondo e il 33% per incrementare la propria produttività. Quattro studenti su dieci utilizzano più di un social network e più di una chat: Facebook e Whatsapp detengono il primato.
Buona anche l’esperienza sui programmi digitali con il 70% degli studenti che ha esperienza in progetti internet anche se i risultati di audience e traffico sono modesti. Sulla promozione personale a fronte del 13% che possiede un sito o un blog soltanto uno studente su due aggiorna i contenuti almeno una volta alla settimana. Su Facebook le pagine personali aumentano (23%) ma oltre la metà utilizza questo strumento per divertimento o per contattare gli amici. Su YouTube, il 17% possiede un canale, ma anche in questo caso gli aggiornamenti risultano sporadici.
Entrando più nel dettaglio dell’utilizzo internet per opportunità professionali, quasi uno studente su tre ne ha capito l’importanza per il futuro. Il 10% degli studenti sa sviluppare un software e oltre il 20% sta imparando a farlo: l’ambito più battuto è la realizzazione di siti web, seguita dai videogame e dalle applicazioni per dispositivi mobili. Le start-up rappresentano un’occasione per il futuro delle giovani generazioni, tanto che quasi il 40% degli intervistati dichiara di aver avuto almeno un’idea di business e, di questi, il 10% ha già avviato un’attività imprenditoriale e un ulteriore 10% sta cercando di farlo. Emerge, però, una sensibile differenza di genere: solo il 28% delle ragazze dichiara di aver avuto un’idea di business, contro il 51% dei colleghi maschi. (m. s.)
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 10 agosto 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
Il docente universitario Faa ha contestato i metodi di lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità
Quirra, nuovi dubbi sul poligono
La Sanità “assolve” la Difesa ma un esperto si ritira per protesta
Strano ma vero. I risultati di uno studio sanitario e ambientale timbrato dall’Istituto Superiore di Sanità su Quirra escludono rischi per salute e ambiente a dispetto della vicinanza con il poligono militare. Ma lo studio anziché tranquillizzare animi e popolazione, ha alimentato ulteriori dubbi.
E se la pesante bocciatura arrivata dagli anti-militaristi del comitato Gettiamo le basi («l’ennesimo studio-bidone») appare scontata e basata su dati reali, di ben diverso tenore sono altre posizioni. Su tutte quella di uno dei consulenti del gruppo di lavoro scientifico, il docente universitario cagliaritano Gavino Faa, che ha addirittura lasciato i lavori prima della conclusione «in disaccordo con alcuni criteri e alcune scelte». Nel mirino finisce la coordinatrice Loredana Musumeci, la stessa che durante la scorsa legislatura non completò lo studio epidemiologico per la commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.
LO STUDIO Un anno fa invece i numeri relativi a questi studi la dottoressa Musumeci li ha trasmessi. Con tanto di precisazioni («abbiamo avuto molte difficoltà nel reperire i dati, c’è stata un’interlocuzione complessa con alcune strutture sarde; soprattutto ci è mancata un’informazione fondamentale per poter arrivare a stimare l’incidenza dei tumori, che è quella dei dati delle anatomie patologiche») e conclusioni: «Le condizioni di salute di chi abita vicino al poligono di Quirra sono più favorevoli rispetto alla media regionale sarda, a sua volta inferiore rispetto a quella nazionale seppur di poco». Anche se poi segnala tre tumori rari proprio nella frazione di Quirra, bollati come «poco rilevanti dal punto di vista statistico».
LA CONTESTAZIONE Le 143 pagine della relazione contengono grafici e numeri suddivisi per aree e patologie. C’è una “corona interna” al poligono, cioè i paesi immediatamente prossimi alla base, e una esterna. E qui sorge la prima contestazione di Mariella Cao, portavoce del Comitato Gettiamo le basi: «Abbiamo inoltrato lo studio a un epidemiologo di fama internazionale come Valerio Gennari che ci ha fornito il suo parere. In realtà - ci ha detto - il numero delle patologie femminili globali è molto superiore alla media nazionale (più 13 per cento), con un eccesso di 546 ricoveri, dato considerato emblematico riguardo proprio all’esposizione alle contaminazioni ambientali».
 GLI “ANELLI” Ancora, Valerio Gennari avrebbe contestato un altro criterio seguito dal gruppo scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità: «Chi lavora a Quirra, militari e dipendenti della Vitrociset, in realtà risiede in gran parte a Muravera e a San Vito, paesi considerati nella “corona esterna” al poligono e quindi presi come termine di paragone per i dati ottenuti nella zona più vicina alla base. Inoltre - chiude Gennari - i contaminanti esaminati (pagina 135, allegato uno) sono minimi».
CONTESTAZIONI Da qui l’accusa di Mariella Cao: «L’Istituto Superiore di Sanità ha proseguito sulla linea tracciata nel 2003 dalla Asl 8 e dalla Regione nel 2008: si tratta di un altro studio farlocco anche dal punto di vista scientifico, e non ci stupiamo visto che arriva di fatto da un organo dello Stato. Alla fine nessuno negli anni è ancora riuscito a smontare il rapporto stilato dai veterinari della Asl di Cagliari e di Lanusei nel 2009, capace di dimostrare al di sopra di ogni ragionevole dubbio che su diciotto pastori residenti a Quirra, entro un raggio di due chilometri e mezzo dal poligono, dieci si sono ammalati di tumore».
 IL DOCENTE Sono gli stessi dubbi che hanno portato il professor Gavino Faa a lasciare il gruppo di lavoro scientifico? Il docente universitario cagliaritano non vuole alimentare polemiche: «Sono stato inserito come esperto nella commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito che sotto la guida del presidente Gian Piero Scanu sta facendo un ottimo lavoro. Prima della mia audizione non voglio rilasciare alcuna dichiarazione. Posso solo confermare di non aver voluto portare a termine il lavoro insieme all’Istituto superiore di Sanità». Un’altra bordata. Ulteriori dubbi su Quirra.
 Paolo Carta
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 10 agosto 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Gesico
Gli studenti all’International Summer week
Intercultura e incontri giovanili in Trexenta. Oltre 150 studenti arrivati da tutto il mondo hanno invaso Gesico e Mandas in occasione dell’International Summer Week organizzato dalle Acli con Tdm 2000. Obiettivo: far conoscere le tradizioni culturali, musicali e gastronomiche nell’ottica della valorizzazione del territorio. Le Acli di Gesico hanno diffuso i numeri dei flussi migratori e dello spopolamento in Sardegna. (s. sir.)
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di  mercoledì 10 agosto 2016 / Borsa (Pagina 12 - Edizione CA)
A Villanovaforru l’impresa dei coniugi che dopo la laurea hanno scelto la terra
«NOI, CONTADINI ALL’ANTICA»
Francesco e Marianna: recuperiamo i semi scomparsi
Francesco Mascia e Marianna Virdis, giovani di oggi che praticano l’agricoltura di ieri. Naturalista trentunenne lui; ventotto anni lei, una laurea in Tecnologie per il restauro dei beni culturali. Freschi sposi, non hanno mai immaginato la loro vita dietro una scrivania e ancor meno di scappare all’estero. Abitano a Villanovaforru, uno spicchio della Marmilla storica e sono proprietari dell’azienda “Sa Laurera” ( il raccolto). Tra Villanova, Collinas e Sardara, fanno agricoltura tradizionale. Nessun trattamento fitosanitario, nessuna fertilizzazione chimica e neppure irrigazione.
Questo non per scelta, ma per necessità. Da queste parti il Consorzio di bonifica non è mai arrivato sul serio. Piccoli appezzamenti, a cavallo tra le colline. Oltre alla fatica nei campi, Francesco e Marianna collezionano semi. «Abbiamo circa sessanta varietà di grano - spiegano- quelli antichi, come trigu arrubiu, biancu, murru, tra quelli duri e trigu cossu, maiorca biancu, a scricchiloni, tra quelli teneri. Stiamo recuperando e coltivando oltre trenta varietà di legumi, tra fave, piselli, fagioli e altre specie».
Le varietà di frumento vengono testate dai mugnai, che esaminano la qualità per la lavorazione e la trasformazione. «Ci occupiamo anche delle ortive», spiegano i due agricoltori. Nei campi curano cultivar di meloni e pomodori oramai dimenticate. Tra i primi “arrungiosu”, “de ferru” e “muscadeddu”. Tra i pomodori, il costoluto “a titulas a titulas”. E le innumerevoli varietà da conservare. «Per intenderci quelli che si raccolgono in grappoli e si appendono alle travi de is stabis , (o lollas): i loggiati. Un tempo venivano appese, per la conservazione invernale, anche meloni, mele cotogne e uva.
«Controlliamo le specie infestanti con la lavorazione superficiale del suolo - aggiungono -, interventi quasi sempre manuali. Per fertilizzare usiamo qualche volta lo stallatico ed eseguiamo il sovescio. Il vero segreto è la rotazione delle colture». Alternare, ad esempio una miglioratrice a una che depaupera il suolo. Ad esempio, se un anno si pianta grano, la stagione successiva si mettono a dimora i legumi che garantiscono ai solchi un buon apporto d’azoto. Come facevano i nostri avi per lasciar riprendere fiato alla terra. Francesco e Marianna vendono i loro prodotti direttamente in azienda. Settimanalmente sul loro sito pubblicano il listino dei prodotti disponibili. Per i clienti lontani consegna gratuita a domicilio.
Marcello Atzeni


redazioneweb@unica.it
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 agosto 2016 / Pagina 13 -Economia Sardegna
Finanziamenti del miur
UNIVERSITÀ CON LE IMPRESE
Nuove borse per la ricerca
CAGLIARI Scade il 14 ottobre prossimo la presentazione delle domande delle imprese interessate ad avviare un dottorato industriale. La direzione per la Ricerca e il territorio dell’ateneo cagliaritano segnala l’indirizzo mail imprese@unica.it per le aziende che vorranno stabilire un primo contatto con l’Università. Considerati i tempi tecnici necessari a elaborare il percorso di Ricerca industriale, le aziende interessate dovrebbero mettersi in contatto entro la prima metà di settembre. Dal prossimo anno accademico il ministero dell’Università e della ricerca (Miur) finanzierà borse di dottorato aggiuntive per percorsi di ricerca a carattere industriale coerenti con le traiettorie di sviluppo individuate dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente 2014/2020. Per ciascun corso di dottorato potranno essere richieste fino a tre borse di ricerca aggiuntive rispetto a quelle già finanziate su altri fondi. Le aree tematiche di riferimento vanno da aerospazio e difesa a salute, alimentazione, qualità della vita, da Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente a Turismo, patrimonio culturale e industria della creatività, fino ad Agenda digitale, Smart communities, sistemi di mobilità intelligente.
 


8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 agosto 2016 / Sassari - Pagina 26
Due detenuti hanno conseguito l’importante riconoscimento coronando anni di studio in carcere
DALLA CASA CIRCONDARIALE DI NUCHIS ALLA LAUREA IN GIURISPRUDENZA
A renderlo possibile l’impegno dell’università di Sassari e dell’amministrazione penitenziaria
SASSARI Una tesi sulla legittima difesa. Un’altra sull’ergastolo ostativo. Due percorsi di studio brillanti, conclusi con la laurea magistrale in giurisprudenza. Tutto alla casa di reclusione di Nuchis. Nell’ultimo caso il percorso formativo del detenuto, che ha discusso una tesi intitolata “La legittima difesa” alla presenza del direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Sassari Gianpaolo Demuro, del delegato rettorale per i rapporti con l’amministrazione penitenziaria, Emmanuele Farris, e di altri docenti del dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo sassarese, si è svolto completamente all’interno della struttura carceraria con notevoli limitazioni alle possibilità di incontro con i docenti, fruizione dei materiali didattici e dei numerosi servizi online messi a disposizione dall’università di Sassari. Qualche giorno prima anche un altro detenuto di Nuchis ha conseguito la Laurea magistrale in Giurisprudenza recandosi in permesso a Sassari, dove nell’aula magna dell’ateneo, insieme ad altri studenti, ha discusso una tesi dal titolo “Ergastolo ostativo: aspetti problematici”, ottenendo 110/110 e lode. Questi brillanti risultati, particolarmente significativi anche nell’ottica della finalità rieducativa della pena sancita dalla Costituzione, sono stati raggiunti nel quadro dell’intesa tra università e amministrazione penitenziaria. L’università, insieme al Dapper la Sardegna e all’Ersu, ormai da diversi anni si impegna per favorire gli studi universitari di studenti detenuti nelle case di reclusione di Alghero, Nuoro, Sassari e Tempio. Da marzo 2014 è attivo un protocollo d’intesa per la costituzione e il buon funzionamento del polo universitario penitenziario del nord Sardegna. Per l’anno accademico 2015-2016 risultano immatricolati 40 studenti detenuti, iscritti a 15 diversi corsi di Laurea afferenti a 6 dipartimenti universitari. Dall’anno accademico 2014-2015 ogni corso di Laurea (o Dipartimento) ha nominato un Referente che affianca il delegato rettorale e facilita il contatto tra i responsabili delle aree educative dei 4 istituti di reclusione coinvolti (Alghero, Nuoro, Sassari-Bancali e Tempio-Nuchis) e i docenti. L’università di Sassari nel solo anno accademico 2014-2015 ha destinato 22 unità di personale (di cui metà docenti e metà amministrativi) impegnate continuativamente per il funzionamento del polo universitario penitenziario, che ha coinvolto per attività didattiche, di tutoraggio, orientamento e supporto decine di docenti dei vari dipartimenti, oltre ad una quarantina di volontari tra i quali diversi docenti universitari in pensione.


 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 agosto 2016 / Pagina 25 - Sassari
Posti letto insufficienti liste infinite contratti non rispettati, o si cambia o sarà guerra
“SANITÀ, I LAVORATORI RIDOTTI A BANCOMAT”
Sindacati all’attacco: non basta la sede dell’Ats unica a Sassari, la fusione tra Asl e Aou è stata un vero disastro
di Giovanni Bua
SASSARI «Gli interventi sull’organizzazione sanitaria nel Sassarese già avviati hanno prodotto, come ampiamente previsto, solo effetti penalizzanti a danno dei lavoratori e nessun tangibile miglioramento dei servizi per gli utenti». Non usano giri di parole i segretari territoriali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl Salvatore Mario Terrosu, Antonio Monni e Dario Cuccuru. Per nulla inteneriti dalla decisione di collocare a Sassari la sede dell’azienda tutela della salute che il primo gennaio 2017 nascerà dalle ceneri delle otto aziende sanitarie sarde. Un solo ente che dovrà governare più della metà del bilancio della Regione, la cui collocazione i sindacati valutano positivamente: «Ma pensiamo – scrivono i tre – che per un reale miglioramento dei servizi ed una razionalizzazione dei costi non si possa prescindere dal coinvolgimento attivo di chi nel servizio sanitario regionale opera quotidianamente». L’incorporazione. Molte le criticità segnalate. Prima fra tutte lo scorporo e la relativa incorporazione dell’ospedale civile nell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari: «Dove abbiamo assistito – attaccano i sindacati – e tutt’ora stiamo assistendo ad un perpetuarsi di inadempienze contrattuali che gravano sulle tasche dei lavoratori, utilizzati ormai come bancomat del sistema e ad un modello di politica sanitaria che è stato un fallimento, almeno a Sassari, rispetto al quale emerge inequivocabilmente un modello di gestione della sanità sconclusionato, dove la parola d’ordine è navigare a vista». Posti letto. «Posti letto insufficienti rispetto alla domanda di salute, liste d’attesa interminabili, carenza di personale e blocco del turnover, nessuna attivazione delle procedure per il superamento del precariato, tagli indiscriminati su approvvigionamenti e presidi e così via dicendo – sottolineano le tre sigle –. Se questo è cambiamento allora è facile concludere che trattasi di una vera e propria ristrutturazione aziendale a totale carico di chi quotidianamente tira la carretta per garantire assistenza ai cittadini». Niente risparmi. «A sette mesi dall’accorpamento non è stata programmata alcuna razionalizzazione delle Strutture Complesse con conseguente riduzione dei reparti ospedalieri doppi e dei primari, le uniche razionalizzazioni che si portano avanti si riflettono unicamente sulle tasche dei lavoratori. A questo proposito appare opportuno denunciare per l’ennesima volta la gravissima inadempienza dell’azienda ospedaliero universitaria che a causa della mai realizzata certificazione dei fondi contrattuali da parte del collegio dei revisori dei conti, non ha provveduto, nonostante numerosi solleciti, ad adempire al riconoscimento delle progressioni economiche e al pagamento di produttività, buoni pasto e così via dicendo». Zero dialogo. «Il mancato coinvolgimento reale del sindacato è stata un’occasione persa, poiché il contributo degli addetti ai lavori avrebbe certamente prodotto condizioni di miglioramento, non solo per i lavoratori ma anche e soprattutto per i cittadini Per questo bocciamo il processo di riforma in atto, memori degli effetti nefasti sui lavoratori prodotti dall’accorpamento del SS Annunziata, poiché quando ci si scotta con l’acqua calda si ha paura anche della fredda. Chiediamo il rispetto delle condizioni contrattuali con l’applicazione immediata degli accordi sottoscritti sull’erogazione del salario della produttività e progressioni economiche. Lo sblocco immediato del turnover per creare condizioni di lavoro migliori e l’immediato avvio delle procedure per la stabilizzazione del precariato, che nel nostro territorio raggiunge numeri impressionanti. E infine la convocazione di un tavolo di contrattazione per l’esame delle materie ed istituti contrattuali, affinché si renda uniforme il trattamento economico e normativo attualmente differenziato tra i lavoratori della Aou e quella parte di lavoratori in servizio nel SS. Annunziata ».
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 10 agosto 2016 / Pagina 10 - Attualità
Oggi in Consiglio dei ministri i decreti figli della riforma Madia
Arriva la “stretta” sui dirigenti
ROMA La riforma della dirigenza viaggia approda oggi in Consiglio dei ministri. Il governo sta mettendo a punto il testo del decreto che dovrà ridisegnare la figura del manager statale, con una stretta sul conferimento e la durata degli incarichi, massimo sei anni. Ma in rampa di lancio per il Cdm ci sono anche altri decreti targati Madia, dal taglia-partecipate, che aspetta il via libera definitivo, al nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Potrebbero poi fare il loro primo passaggio a Palazzo Chigi il riordino delle Camere di commercio e le misure volte a dare uno status ad hoc agli enti di ricerca, come l’Istat e il Cnr. In tutto i decreti figli della riforma Madia con alta probabilità di finire sul tavolo del Cdm sono sei. Le pagelle. La durata degli incarichi sarà di due anni, dopo di che bisogna ripassare per una selezione: niente automatismi e conterà la pagella. Non solo, se non si raggiungono i target fissati scatta la revoca o salta la retribuzione di risultato (-80%). Soprattutto se si resta privi di incarico dopo un certo periodo c’è la «decadenza» (fuori da tecnicismi licenziabilità). Prima però bisogna entrare nel ruolo, che diventa unico, e non basta il concorso, per la conferma occorre superare una prova di tre anni, altrimenti c’è il declassamento a funzionari. A vigilare su tutto saranno commissioni ad hoc. Possibile anche una disciplina rafforzata per i posti a rischio corruzione. I dirigenti interessati sono oltre 30 mila. Camere di commercio. Si tratta di ridurre le camere da 105 a 60, sancire il costo zero per gli incarichi e ridurre le poltrone dei consiglieri. I sindacati temono sforbiciate sul personale e hanno preannunciato una protesta. Per le reazioni sulla riforma della dirigenza invece tutti aspettano di vedere il testo, ma intanto il segretario generale della Cisl Fp, Giovanni Faverin, avverte: «non si riduca tutto a uno spoil system all’amatriciana». Pagamenti via sms. Il governo ha rivisto da cima a fondo l’ormai vecchio Codice, aprendo le porte al domicilio elettronico e ai micropagamenti via sms. Nel testo saranno inserite anche clausole volte ad incentivare lo smartworking e l’istituzione di un commissario ufficiale all’Agenzia digitale. Viene poi gettato un salvagente alle amministrazioni ritardatarie, ancora impreparate a dire addio alla carta: avranno 4 mesi in più. Tetti stipendi manager. Tra sei mesi primo piano di revisione per eliminare le micro società e i doppioni, tra un mese la definizione di cinque fasce retributive. Il ventaglio delle novità è quindi ampio. Lo scopo è ridurre le partecipate da 8mila a mille.
 
 
 

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