Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 June 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 27 giugno 2016 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
A Cagliari un seminario organizzato dall'assessorato agli Affari generali con il Formez
Dipendenti regionali a lezione di trasparenza digitale
Diffondere le competenze digitali per costruire una pubblica amministrazione più moderna e in linea con le esigenze dei cittadini: è uno degli obiettivi della Regione, e se ne parlerà a lungo oggi nel corso del seminario in programma a Cagliari, nella sala convegni della Fondazione di Sardegna (in via San Salvatore da Horta).
L'incontro, che avrà inizio alle 9, è organizzato dall'assessorato degli Affari generali, in collaborazione con il Formez. «La nuova Regione - dichiara l'assessore Gianmario Demuro - deve essere “digitale”, una prospettiva che stiamo già delineando con le azioni previste nell'ambito dell'agenda digitale della Sardegna. Il seminario offre l'occasione di affrontare, con diversi punti di vista, le questioni fondamentali del cambiamento e dell'innovazione in tutto l'apparato amministrativo. Le competenze sono il tassello fondamentale della trasformazione digitale».
Nel concreto la Giunta ha deciso di attuare due progetti di formazione rivolti ai dipendenti regionali. Gli interventi, curati dal Formez, saranno presentati nel corso del seminario. Riguarderanno le competenze di e-leadership e quelle relative agli Open Data. Il progetto e-leadership ha l'obiettivo di migliorare la capacità della pubblica amministrazione regionale di programmare e gestire il cambiamento attraverso lo sviluppo delle competenze digitali del personale. L'azione relativa agli Open Data ha invece il fine di valorizzare il patrimonio dei dati aperti, che possono favorire la trasparenza e il coinvolgimento partecipativo dei cittadini nelle scelte politiche e anche in quelle amministrative.
Al seminario, che sarà moderato da Stefano Epifani dell'Università La Sapienza di Roma, intervengono il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l'assessore Gianmario Demuro, l'assessore della Funzione pubblica della Regione Friuli-Venezia Giulia Paolo Panontin, il rettore dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo, Manuel Ciocci (Agenzia per l'Italia Digitale), Flavio Iodice (Inail), Monica Pilleddu (Poste Italiane), Salvatore Marras e Gianni Agnesa (Formez). Previsti anche i contributi dei dirigenti della Regione Sardegna Luca Galassi, Maria Giuseppina Medde e Antonello Pellegrino.
L'attenzione sarà anche rivolta alle esperienze maturate in altre regioni italiane, «nella convinzione - sottolinea l'assessore Demuro - che dalla trasformazione digitale dipende buona parte del futuro di ogni pubblica amministrazione».
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 27 giugno 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 26 - Edizione CA)
IN MINIERA. La Sotacarbo ospita l'International Sulcis Summer School
A Carbonia per studiare
le tecnologie più avanzate
I migliori relatori al mondo sul tema delle tecnologie di separazione e confinamento dell'anidride carbonica sbarcano in città. Saranno i docenti della International Sulcis Summer School sulle Ccs (acronimo di carbon capture and storage) che la prossima settimana, per la quarta volta, troverà sede nel Centro Ricerche Sotacarbo di Carbonia per quattro giorni, ovvero dal 28 giugno al primo luglio luglio. Organizzano Sotacarbo, Enea e Dipartimento di Ingegneria Meccanica, chimica e materiali dell'Università di Cagliari, in collaborazione con l'International Energy Agency (Iea) Clean Coal Centre e il CO2 GeoNet.
 GLI OSPITI Gli studenti arriveranno da mezzo mondo ovvero Filippine, Cina, Pakistan, Canada, Brasile, Argentina, Turchia, Regno Unito e Polonia e, ovviamente, dall'Italia e tra i docenti di maggior spicco ci saranno Serge Perineau, presidente della World Coal-To-X Association, e Sallie Greenberg, professoressa alla University of Illinois e rappresentante del Midwest Geological Sequestration Consortium (Usa), che coordina le attività di ricerca presso il sito dimostrativo di Decatur nell'Illinois. Per la prima volta ci sarà anche Bhima Sastri, responsabile del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti d'America della ricerca sull'ossi-combustione, che illustrerà agli studenti le tecnologie più avanzate per la generazione elettrica a basse emissioni di CO2. Infine, ci sarà Tim Merkel, del Membrane Technology Research, uno dei maggiori esperti al mondo sulla separazione della CO2 con membrane.
 LA SCUOLA Si comincia domani, col saluto del presidente Sotacarbo Alessandro Lanza e l'intervento dell'assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci, che illustrerà i programmi della Regione sull'innovazione tecnologica. Nel corso delle giornate di studio sarà dato forte risalto alle tecniche di confinamento geologico della CO2, per le quali il Sulcis rappresenta il laboratorio ideale di sperimentazione: è, infatti, uno dei pochi al mondo potenzialmente capace di accogliere, con rischi ambientali praticamente inesistenti, grosse quantità di anidride carbonica, grazie alla presenza sia di strati profondi di carbone (non coltivabili ai fini estrattivi e adatti allo stoccaggio permanente di grosse quantità di CO2 per via delle particolari caratteristiche geologiche), sia di acqua sotto il bacino carbonifero.
 Stefania Piredda
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 27 giugno 2016 / Cronaca di Sassari (Pagina 30 - Edizione CA)
SASSARI. Domani al Dipartimento scienze umanistiche
La festa del turismo sostenibile
Tra dibattiti, proiezioni cinematografiche e aperitivi, si svolgerà domani, alle 19, nei giardini del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali, la prima "Festa del turismo sostenibile, promossa e organizzata dal corso di laurea in Scienze del turismo culturale dell'Università di Sassari.
Studiose e studiosi, insieme a esponenti di associazioni e istituzioni attive a livello territoriale, interverranno su temi inerenti le buone pratiche legate alla cultura e al turismo, all'agricoltura e alla mobilità sostenibile in Sardegna. Si parlerà di musica green, di percorsi museali innovativi, di cosmesi naturale e sviluppo di nuove potenzialità per l'economia locale e, in generale, di promozione turistica e culturale improntata alla sostenibilità, alla salvaguardia del territorio e alla sua valorizzazione.
Alle 21 saranno proiettati due lavori prodotti all'interno del progetto Heroes 20.20.20 promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission. In chiusura, un brindisi offerto con il sostegno di alcuni imprenditori locali. ( c. fi. )
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 14 – Ediz. nazionale
Nuovi alloggi a Olbia Nuoro e Alghero
Dieci nuovi posti letto a Olbia e Nuoro, altri sei ad Alghero, in un appartamento al centro storico. Sono gli alloggi che si aggiungeranno a quelli Ersu nelle sedi decentrate dell’ateneo turritano. Attualmente sono sette le strutture residenziali dell’Ersu in uso a Sassari per un totale di 567 posti letto. Nel corso del suo mandato della direttrice generale Maria Assunta Serra ha lavorato per incrementare il numero di alloggi a disposizione dei fuori sede. Da sistemare ci sono non solo gli studenti sardi ma anche quelli provenienti dai paesi africani del Maghreb, in forza dell’accordo stipulato con l’Università del Mediterraneo. Cinquanta ragazzi stranieri, lo scorso anno accademico erano 35, potranno accedere a un alloggio. E siccome una casa è sempre il primo problema degli studenti universitari, la dirigente Serra, andando a scavare nelle pieghe del bilancio ha anche recuperato circa cinque miloni di crediti Iva, attraverso una verifica di fatture emesse negli ultimi dieci anni. «Risorse importanti che ci consentiranno di erogare sussidi straordinari agli studenti che hanno perso i requisiti di assegnazione in seguito ai nuovi criteri previsti dal modello Isee».


 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 14 – Ediz. nazionale
«Più alloggi agli studenti con 10 milioni di risparmi»
Mariaassunta Serra “Alla fine si è trovato l’accordo sullo studentato diffuso che accontenta tutti
Adesso riformiamo l’ente per il diritto allo studio”
di Paoletta Farina
SASSARI «Il campus a Piandanna? Nessuno decideva e allora ho fatto quello che era nei miei compiti istituzionali». «I milioni di finanziamento dati per persi? La realtà è che li abbiamo risparmiati, perché sarebbero andati a beneficio esclusivo dei privati». «Il ruolo dell’Ersu? Ritengo che si debba pensare a una sua riforma totale». Maria Assunta Serra, direttrice generale dell’ente regionale per il diritto allo studio di Sassari, il 30 giugno finirà il suo mandato e ritornerà a Cagliari, come dirigente all’Area, l’agenzia che ha sostituito l’Iacp. E intanto si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Per cinque anni ha retto l’ufficio, cinque anni “caldi” in cui ha tenuto banco la questione campus universitario, con polemiche, veti incrociati, contenziosi legali, che alla fine si sono spenti con l’accordo di programma tra Comune, Università, Regione e lo stesso Ersu per abbandonare il progetto di concentrare gli studenti in un’unica struttura e scegliere l’opzione dello studentato diffuso. – Allora, quale è il bilancio della direttrice Serra, ora che va via? «Posso dire più che soddisfacente. Ho lavorato con passione e ho raggiunto gli obiettivi che mi ero preposta: realizzare un maggior numero di residenze universitarie, offrire servizi di buona qualità, aumentare il numero di borse di studio e sussidi. A Sassari sono diritti molto sentiti e io credo di aver ampliato gli strumenti per esercitarli. Per scelta personale ho deciso di non proseguire nell’incarico: sia il presidente, Gianni Poggiu, che tutto il consiglio di amministrazione mi hanno chiesto di restare un altro anno». – Quando è arrivata al posto di comando, che situazione ha trovato? «L’Ersu da un anno non aveva direttore generale e quindi scontava questa condizione. Anche la situazione di cassa non era felice, in quanto la Regione aveva rallentato gli accreditamenti per via del Patto di stabilità. C’erano progetti comunque già avviati, come le case dello studente in via Lamarmora e all’ex Fondazione Brigata Sassari. Progetti che, in continuità con le scelte fatte, io ho proseguito per portarli a compimento. Lascio un bilancio in salute con una buona situazione finanziaria e di liquidità, e con la convinzione di aver agito nel rispetto delle regole e a favore degli studenti». – Entriamo nel dettaglio. «Grazie a risorse per cinque milioni e mezzo, provenienti da Stato, Regione e da un contributo di 200mila euro della Fondazione Sardegna, nell’anno accademico 2015-2016, l’ente ha assegnato 1910 borse di studio, coprendo il totale delle richieste degli aventi diritto. Inoltre abbiamo erogato contributi per l’affitto di alloggi per un totale di 600mila euro, soddisfacendo la domanda di 437 studenti. C’è da tenere conto, purtroppo, che il nuovo modello Isee ha alzato l’asticella dei beneficiari». – E per quanto riguarda l’edilizia universitaria? «Sono in corso da settembre 2015 i lavori all’ex Fondazione Brigata Sassari la cui conclusione è prevista per i primi mesi del 2018 e che consentiranno la realizzazione di 75 nuovi posti letto, ristrutturando un edificio di pregio e valore storico. Precedentemente la conclusione della residenza di via Lamarmora, secondo moderni standard. Ma devo agiungere anche i lavori di adeguamento della Casa dello Studente di via padre Manzella». Poi? «Lo studentato diffuso che era nelle linee programmatiche comunali. Il finanziamento Cipe destinato al campus universitario alla periferia è stato rimodulato in tal senso con la prevista realizzazione, oltre che della residenza all’ex Fondazione Brigata Sassari, anche a San Lorenzo, in un terreno dell’università dove ci saranno 280 posti letto e servizi accessori. Entro i primi mesi del 2018 si potrà bandire l’appalto». – E qui arriviamo al tormentone “campus sì-campus no,” che ha assunto anche toni di scontro altissimo tra Ersu e Comune... E con i proprietari del terreno al primo posto in quella graduatoria alla quale poi non è stato dato corso, i Segni- Clemente e gli eredi Satta Branca, che si sono visti sfumare un affare da dieci milioni di euro... «Non nego che ci siano stati momenti di tensione, al punto che mi sono trovata a prendere io le decisioni. Presidente e cda, per mesi, non avevano dato un indirizzo univoco. Il Comune perseguiva sulla sua strada del “no” a qualunque richiesta di variante al Puc nell’ipotesi di una realizzazione della struttura a Piandanna. E, allora, bisognava stringere, perché sì, davvero, avremmo perso i finanziamenti. Grazie alla rimodulazione delle risorse Cipe da parte della Regione abbiamo blindato 20,5 milioni di soldi pubblici, e la stessa Regione ne ha aggiunto altri 3 che ci consentiranno di ospitare gli studenti vicino alle facoltà e nella cinta urbana». – Quindi nessuna perdita di soldi pubblici? «Come si fa a dire che si perdono soldi, quando per realizzare quello che si vuole ne sono necessari meno del previsto? Io parlerei piuttosto di risparmio, e di questi tempi mi pare sia un valore aggiunto». – L’Ersu, così com’è, vista la sua esperienza, è ancora un ente che ha ragione di esistere? Il sindaco Nicola Sanna ha sostenuto di no. «Io penso che debba essere riformato, in altre Regioni sono direttamente le Università a esserne a capo. Ovviamente è una questione aperta al dibattito politico». Un po’ di rimpianto per Sassari, adesso che torna a Cagliari? «Io amo la vostra città, che non mi era sconosciuta visto che sono stata direttore anche all’Istituto Zooprofilattico. A Sassari ho trovato molto calore umano. E non è una cosa da poco».



6 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 14 – Ediz. nazionale
Lo stabile dell’ex Fondazione viene ristrutturato per realizzare 75 posti letto
All’ex Brigata Sassari si lavora
SASSARI All’ex Fondazione Brigata Sassari si sta finalmente concretizzando il progetto di residenza universitaria. Ci sono voluti quasi dieci anni (il complesso era stato acquisito dall’Ersu nel 2007 con questo intento) tra reperimento di fondi e stop and go vari, ma alla fine quella che era una struttura abbandonata e degradata potrà rinascere. Nata come conceria Dussoni, la struttura di via Carlo Felice aveva ospitato gli orfani di guerra. Poi la sua missione si era esaurita e con il passare del tempo il grande edificio era diventato luogo di scorrerie dei vandali e alloggio temporaneo di famiglie di senzatetto che, a più riprese, lo avevano occupato. Un palazzo ricco di storia al quale le imprese Mario Ticca srl di Sassari e Buccellato di Cagliari (che hanno vinto la gara con un ribasso del 25% sul prezzo a base d’asta di circa 5 milioni e mezzo) stanno cambiando volto. Occorreranno due anni e poco più di lavoro per completare le opere. Il recupero dello stabile sarà positivo per tutta la città, dopo tanta incuria.
 
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 15 – Ediz. nazionale
«La nostra Scuola forestale deve restare qui in città»
NUORO L’Associazione dei forestali della Sardegna lo ribadisce senza mezzi termini: è Nuoro che deve ospitare la Scuola forestale. «Ormai è assodato» sottolinea Patrizio Melis, membro del direttivo dell’Assfor e referente per la provincia di Nuoro. Il sodalizio che raccoglie la grande maggioranza degli appartenenti al Corpo forestale sardo, risponde così alla proposta di spostare a Monastir (nella ex scuola della Polizia penitenziaria) la Scuola forestale, proposta già inoltrata all’assessorato regionale dell’Ambiente da Ignazio Masala, segretario del sindacato Fendres-Safor, con l’avallo della sindaca di Monastir, Luisa Murru. «La scelta di Nuoro risale al lontano febbraio del 2001» ricorda Melis. L’idea progettuale fu presentata dall’Assfor, l’Associazione dei forestali della Sardegna, appunto. «La recente polemica innescata dall’ennesima proposta di una sede alternativa, l’ultima di una lunga serie – spiega ancora Patrizio Melis –, dà l’occasione per ribadire la validità e la ponderatezza dell’attuale assegnazione a Nuoro della Scuola forestale. Non si tratta un fatto occasionale, legato alla disponibilità di strutture logistiche libere, peraltro disponibili anche in città, né della comprensibile volontà dell’amministratore di turno che vuole attirare nel proprio borgo investimenti e relativo indotto». Il referente nuorese dell’Assfor ricorda un convegno, «intitolato non a caso “Dall’università alla vigilanza”, ad indicare un precorso formativo virtuoso, che accomunasse i saperi del mondo universitario, nello specifico la facoltà di Scienze forestali ed ambientali – va avanti Melis –, all’operatività sul territorio espressa dagli uomini del Cfva». «Di fatto una sinergia irripetibile ed irrinunciabile, che non poteva e non può a tutt’oggi avere riscontri in qualsiasi altra parte dell’isola» ribadisce. E subito aggiunge: «La recente apertura a Nuoro del nuovo corso di Scienze giuridiche con indirizzo ambientale dell’università di Sassari, rafforza ulteriormente la validità dell’attuale allocazione della Scuola forestale. Per non parlare della posizione baricentrica di Nuoro, essenziale ai fini della fruibilità della struttura, e della sua collocazione all’interno dei contesti ambientali e naturalistici più importanti della nostra isola, palestra ideale per la formazione e riqualificazione del personale forestale. Queste motivazioni, inoppugnabili – sintetizza Patrizio Melis –, ci danno la certezza che la recente proposta di un’altra sede per la Scuola, abbia più che altro valenza di provocazione». Provocazione subito stoppata dal deputato nuorese del Centro democratico, Roberto Capelli, che ha sempre seguito da vicinissimo le vicende della Scuola forestale. «Stante il fatto – continua Melis – che l’idea progettuale prevedeva l’allocazione in città anche della direzione della Scuola forestale, passaggio essenziale per assicurare una proficua collaborazione con le sedi universitarie e gli altri partner necessari. Essendo tale passaggio essenziale, più volte assicurato – chiude il refferente dell’Assfor –, ma ancora incompiuto, preliminare e propedeutico alla stessa realizzazione della struttura logistica attualmente in corso».
 
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 11 – Ediz. nazionale
Turismo sostenibile, domani la festa del Dipartimento
SASSARI  Domani a partire dalle 19, nei giardini del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali (in via Roma 151) si svolgerà la prima “Festa del turismo sostenibile” promossa e organizzata dal Corso di Laurea in Scienze del Turismo Culturale dell’Università di Sassari. Studiose e studiosi, insieme a esponenti di associazioni e istituzioni attive a livello territoriale, interverranno su temi inerenti le buone pratiche legate alla cultura e al turismo, all’agricoltura e alla mobilità sostenibile in Sardegna. Alle ore 21 saranno proiettati due lavori prodotti all’interno del Progetto Heroes 20.20.20.



9 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 11 - Sassari
AULA MAGNA
Trenta medici cinesi ospiti dell’università
SASSARI È in programma oggi dalle 8.30 alle 13.30 nell'aula magna dell'Università di Sassari il corso di formazione “Chinese Hospital Presidents Program”, a cui parteciperanno 30 rappresentanti di Cliniche e Ospedali cinesi in formazione nell'Ateneo turritano con l'obiettivo di aggiornarsi sulle migliori tecniche di gestione delle strutture sanitarie. Il corso si inserisce tra le iniziative che l'Università di Sassari sta realizzando per diversificare l'offerta formativa e potenziare l'apertura internazionale dei dipartimenti, con particolare riferimento al settore della sanità. L'iniziativa fa parte del Progetto Sict- Special International Clinical Training, fortemente sostenuto dall'Ambasciata Italiana a Pechino e risultato di oltre un anno di stretta collaborazione tra l'Ateneo e le strutture sanitarie della Cina continentale. Con Sict, solo nel 2016, oltre 100 medici cinesi sono approdati in formazione specialistica nelle strutture gestite da Ateneo e Aou.



10 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 11 - Sassari
Santissima Annunziata, i sindacati scrivono all’assessore regionale: «Situazione insostenibile»
«I lavoratori ceduti all’Aou come numeri»
SASSARI I lavoratori dell’ospedale civile Santissima Annunziata sono sul piede di guerra. I giorni scorsi mentre il personale rimasto alle dipendenze della Asl ha trovato in busta paga i corrispettivi attesi, quello ceduto alla Azienda Ospedaliero Universitaria, è rimasto a bocca asciutta, senza nuova fascia e senza i primi arretrati. Per questo i rappresentanti sindacali si sono rivolti all’assessore regionale della Sanità per denunciare una situazione che hanno definito «paradossale che conferma la totale incompetenza dei vertici aziendali e del loro totale dispregio dei lavoratori – si legge nella nota di NurSind, Fials e Fsi – in questo caso ceduti come numeri al nuovo soggetto universitario. Risultano assurde e ridicole le varie teorie secondo cui l’Aou non avrebbe fatto in tempo a pagare, vuoi per ritardi nella ricezione della pratica, vuoi per il rimpallo di accuse su crediti e debiti che le due aziende rivendicano l’una dall’altra». Dopo un iter molto travagliato, nel mese di dicembre 2015 era stata pubblicata una graduatoria provvisoria che aveva provocato la sollevazione del personale vistosi escluso dalla progressione economica a causa delle basse valutazioni di alcune strutture. «Avevano protestato anche i primari e alcuni giudizi di reparti e servizi – spiegano i rappresentanti sindacali – erano migliorati miracolosamente così che con delibera 529 del 15 giugno 2016, è stata finalmente pubblicata la graduatoria definitiva. Graduatoria che forse scontenta più della prima e per la quale cominciano già a partire i primi ricorsi in tribunale. Un pasticcio insomma che ha dimostrato ancora di più la totale incapacità di questa gestione commissariale. Se entro 5 giorni dal ricevimento della presente – minacciano i sindacati – non si riceveranno le adeguate rassicurazioni, si calendarizzerà l’assemblea permanente del personale con tutte le conseguenze facilmente immaginabili conseguenti».

 
 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 13 – Nuoro
Partita la quinta campagna di scavi nel santuario nuragico di Abini
TETI È partita in questi giorni la quinta campagna di scavi archeologici nel santuario nuragico di Abini, a Teti, organizzata dall’Università di Sassari sotto la direzione di Anna Depalmas, in collaborazione con il comune di Teti e con la Soprintendenza archeologia della Sardegna. «Il sito di Abini, scoperto nella seconda metà dell’800 e noto per la grande quantità di manufatti in bronzo in esso ritrovati – racconta la sindaca di Teti, Laila Dearca – rientra nella categoria dei villaggi-santuario d’epoca nuragica, in cui si ritrovano sia strutture abitative che elementi tipici dei luoghi di culto, come la fonte, il recinto, i sedili. Le indagini rientrano in un progetto di ricerca pluriennale sul santuario nuragico, con gli obiettivi di individuare e riportare alla luce le principali strutture, di determinare le fasi di impianto e di frequentazione delle stesse, di indagare sulle attività produttive dell’insediamento e sul loro rapporto con gli spazi propriamente cultuali. Gli scavi – precisa il primo cittadino – si concentreranno sulla parte circostante il recinto sacro, dove negli anni scorsi sono state messe in luce tre strutture connesse con l’area di culto. La prima, di difficile interpretazione per il suo riutilizzo, ha restituito oggetti in bronzo come lame di pugnale, un braccialetto, uno spillone ed un vago d’ambra. Gli altri due ambienti addossati, sono una struttura circolare di ridottissime dimensioni, oggetto di scavi clandestini in anni recenti, e una più grande, di forma ovale e con ingresso a sud. Lo scavo di quest’ultima ha restituito una discreta quantità di ceramica, con vasi in gran parte ricostruibili e resti di fauna. La presenza di vasi capovolti e rotti in posto – conclude il sindaco – ha fatto pensare a un livello di rovina con i vasi caduti da un ripiano, forse in seguito a un evento improvviso come un incendio». Il gruppo di lavoro, costituito da studenti universitari di Sassari e di università straniere, si alternerà tra attività di scavo e laboratori sui materiali archeologici. È prevista anche la realizzazione di datazioni e analisi sui materiali ritrovati, in particolare sull'eventuale presenza di residui di contenuto nei vasi, sui resti vegetali e faunistici. (g.m.s.)
 
 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 27 giugno 2016 / Pagina 10 – Ediz. nazionale
Celebrati i 70 anni del voto alle donne
PLOAGHE. I suggestivi ambienti dell’ex convento di Sant’Antonio ha ospitato nei giorni scorsi l’interessante e molto partecipato incontro promosso per celebrare il settantesimo anniversario del voto femminile a Ploaghe. Notevole la partecipazione dei cittadini, non solo ploaghesi, che hanno seguito con particolare interesse gli interventi dei relatori. I lavori sono stati introdotti dal sindaco Carlo Sotgiu che ha portato i saluti dell’amministrazione. Sono poi intervenute Giusi Marrosu, la presidente dell’associazione “Noi Donne 2005” che opera da undici anni per l’affermazione delle pari opportunità tra donne e uomini e per il raggiungimento della pace tra i popoli attraverso la valorizzazione e il rispetto delle diverse culture; Carla Bassu, docente di Diritto pubblico comparato nel dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari; Francesca Salariu, assessora agli Affari generali del Comune di Ploaghe e Giovanna Sanna, deputata e sindaca di Florinas. Ha coordinato gli interventi e moderato il dibattito Mariagrazia Medde, assessora comunale alle Pari opportunità. Gli spunti di interesse sono stati diversi, dalle modifiche costituzionali avvenute negli anni per garantire la partecipazione all'attività politica delle donne alle nuove leggi elettorali che consentono la doppia preferenza di genere. Per il sindaco Carlo Sotgiu «c’è ancora una strada molto lunga da percorrere per garantire le pari opportunità nella nostra società, ancora eccessivamente patriarcale, ma crediamo che iniziative come queste, con relatrici di questo spessore, vanno nella giusta direzione». (m.t.)

 
 
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