Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 June 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Assemini
Ambasciatore bielorusso
al Centro dei centenari
 
La Bielorussia alla scoperta del Centro ricerche sull’alimentazione dei centenari di Assemini. Sarà oggi in città una delegazione guidata dall’ambasciatore Aleksandr Evgenievich Guryanov, che è anche rappresentante permanente alla Fao. Stasera visiterà la comunità che ospita Valerio Piroddi, l’uomo più vecchio d’Italia coi suoi 110 anni e mezzo, per visitare i laboratori dell’Ifal che vengono utilizzati dal l Centro ricerche nato da una costola della Comunità mondiale della longevità in collaborazione con l’Università di Cagliari. La Sardegna è in vetta alle classifiche mondiali delle aree con la più alta presenza di centenari, le cosiddette Blue Zone, e durante la visita saranno presentati all’ambasciatore e alla delegazione della Bielorussia i piatti tipici della dieta mediterranea con particolare attenzione a quelli più diffusi nelle aree ad alta concentrazione di centenari. In onore della tradizione, particolare risalto alla panada.
Marcello Zasso
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
Quei vitigni resistenti alle malattie
VITICOLTURA SOSTENIBILE. La ricerca sul genoma di Cannonau, Bovale, Vermentino, Carignano
Ibridi creati dagli autoctoni sardi, il rischio delle varietà esterne
 
La resistenza darà la scossa. Il futuro, che bussa già alle porte del vigneto sardo, è dei vini nati da vitigni resistenti , appunto. Piantine di sana e robusta costituzione tanto da non aver bisogno di sciroppi inquinanti o velenosi ricostituenti in polvere. È la viticoltura sostenibile, non una semplice tendenza ma una vera rivoluzione che si sta diffondendo anche in Sardegna. A riaprire il dibattito sul rapporto tra piante resistenti alle malattie e vitigni autoctoni è Giovanni Nieddu, dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari che da oltre dieci anni coordina una ricerca sul genoma di vite Cannonau, Bovale, Carignano e Vermentino, piattaforma preziosa per la creazione di varietà resistenti dai vitigni autoctoni dell’Isola.
TENDENZA BIO L’Oiv, l’organizzazione che raggruppa i principali Paesi produttori di vino definisce la viticoltura sostenibile come «un approccio su scala globale dei sistemi di produzione e di trasformazione delle uve, associando la perennità economica delle strutture e dei territori, l’ottenimento di prodotti di qualità, la presa in considerazione delle esigenze di una viticoltura di precisione, dei rischi legati all’ambiente, alla sicurezza dei prodotti e alla salute dei consumatori», oltre alla valorizzazione dei «patrimoni storici, culturali, ecologici e paesaggistici». Niente chimica.
IL PIANO «Creare piante più resistenti a fitopatologie dovrà corrispondere a una eliminazione di trattamenti chimici, riduzione dei residui di lavorazione, miglioramento delle prospettive economiche dell’azienda, tutela dell’ambiente e della vigna, salvaguardia della salute dei consumatori e dei produttori», spiega Gianni Nieddu. Dal biologico all’agricoltura integrata, dal biodinamico al vigneto sinergico. C’è un po’ di tutto nella vigna sarda in fatto di metodi sempre più green. Ma per Nieddu che a fine maggio nell’incontro organizzato da Laore ad Alghero e coordinato da Renzo Peretto, ha parlato di viticoltura sostenibile «nessuna di queste soluzione è priva di problematiche. L’approccio più efficace resta quello legato alla creazione di ibridi e alla genetica della pianta». Nieddu spalanca una finestra su un aspetto molto innovativo, su cui l’Isola non può farsi trovare impreparata. Germania, Francia, Ungheria, Austria, fanno scuola. Ma anche nel Friuli si scommette sulle piante resistenti con una forte attenzione ai vitigni autoctoni. «A Udine dal 1998 hanno creato dieci nuove varietà, oggi iscritte al Catalogo nazionale dei vitigni. Ibridi con un’alta capacità di resistenza alle malattie». Il che significa vigna e vino sani.
LA STORIA «Quando per la prima volta si sperimentò la strada degli ibridi - spiega - incroci della vite americana con quella europea si ebbero piante resistenti alla peronospera ma con una serie di problematiche». Le nuove piantine con troppo sangue Stelle&strisce si dimostravano meno resistenti alla fillossera. «Il vino presentava aromi anomali, sentori di selvatico e poco piacevoli di fragola. Elevati livelli di metanolo». L’Italia li mise al bando. La Francia investì nella ricerca e dai primi incroci si ottennero nuove generazioni ricche sempre più di sangue europeo e meno Usa. «Oggi esistono 370 varietà resistenti ottenute in 25 Paesi. Noi dobbiamo rafforzare le nostre varietà autoctone, piuttosto che trovarci costretti a breve a comprare varietà esterne», mette in guardia Nieddu. È l’approccio genetico: non una minaccia ma una frontiera su cui confrontarsi.
Roberto Ripa
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Le coop: la Regione ha ridotto i fondi, costretti a fermarci
Nel settore lavorano in 900 , da Sassari a Nora e Tharros
Siti e biblioteche a rischio chiusura: non ci sono risorse
di Alessandro Pirina
 
SASSARI La cultura rischia lo stop. Ancora una volta le cooperative sono costrette ad alzare la voce per ottenere le risorse necessarie per far funzionare siti archeologici, musei e biblioteche. Già alla fine del 2015 molte coop non erano riuscite a portare a termine l’anno e avevano dovuto chiudere al pubblico i luoghi della cultura. Solo all’ultimo la Regione aveva sborsato i due milioni e 600mila euro che mancavano all’appello per pagare gli stipendi degli operatori. Con l’estate alle porte lo scenario è lo stesso di sei mesi fa. Con la Regione che tira la cinghia e le cooperative che non riescono a portare a termine la loro missione. E così il taglio delle risorse rischia di portare al taglio della cultura.
«A dicembre il governatore Francesco Pigliaru aveva preso l’impegno concreto che per il 2016 avremmo avuto le risorse per intero – spiega Sergio Cardia, presidente di Agci Sardegna – ma la Finanziaria 2016 ha destinato alla gestione dei beni culturali risorse che coprono solo l’85 per cento del costo del lavoro e il 5 per cento delle spese generali riconosciute ai Comuni». Purtroppo la stragrande maggioranza dei Comuni non dispone di risorse aggiuntive per garantire la copertura totale dei progetti e contribuire con risorse proprie ai costi complessivi di mantenimento delle strutture, come manutenzioni ordinarie e straordinarie, energia elettrica, acqua, pulizie. «La differenza dei costi delle gestioni non può gravare sulle società, prevalentemente cooperative – aggiunge Cardia –, pertanto abbiamo una sola possibilità: chiudere prima come molti di noi hanno fatto nel 2015. Ma sarebbe una sconfitta e noi vogliamo evitarlo». Anche perché il sistema cultura è formato da una quarantina di cooperative con circa 900 addetti ai lavori che si occupano di alcuni tra i più importanti siti culturali dell’isola. Dal museo fenicio punico di Sant’Antioco ai sistemi bibliotecari di Sassari, Nuoro e Tempio, dall’area di Tharros a quella di Nora, dai siti di Paulilatino fino all’area archeologica di Dorgali. Di qui l’appello alla Regione a fare marcia indietro e a trovare le risorse necessarie per andare avanti. «Se la situazione non cambia ci saranno pesanti ripercussioni occupazionali che graverebbero sul settore che vanta oltre 900 occupati e sulle attività turistiche e didattiche che promuovono i siti dei beni culturali – spiega Cardia –. D’estate non ci fermeremo, non possiamo permettere di rovinare la stagione più importante per il turismo e per la Sardegna, ma a settembre, senza le risorse che ci spettano, saremo costretti a chiudere».
E proprio per organizzare le modalità di protesta verso la Regione, Agci Sardegna e il comitato Nessuno a casa invitano tutti i soggetti gestori di siti archeologici, museali, bibliotecari e archivisti dell’isola a prendere parte domani alle 10.30 all’incontro al Cesar’s Hotel di Cagliari. «Pigliaru e il Consiglio regionale devono ripristinare le risorse necessarie a garantire il nostro lavoro, altrimenti per noi sarà la fine».
 

 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

               

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie