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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 June 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
PIAZZA PALAZZO. Sul palco della 70ª Festa la prefetta Perrotta con dieci donne
AUGURI SIGNORA REPUBBLICA
Universo femminile al centro della parata del 2 giugno
 
Dieci donne ne raccontano altre dieci. Rappresentanti del mondo medico, politico, sociale, imprenditoriale, artistico, sportivo e professionale odierno ricordano altrettante rappresentanti, nel passato, di identiche categorie. Figure storiche che, grazie a una caparbietà e un carattere non comuni, sono riuscite, in un periodo difficile per l'universo femminile, ad aprire un varco in una società essenzialmente maschile per farsi riconoscere il giusto ruolo. Percorso ancora incompiuto, nonostante i progressi degli ultimi decenni, e allora: anche per questo ieri la Festa della Repubblica in si è trasformata, in parte, nella celebrazione delle donne. Occasione data da un'importante coincidenza: 70 anni fa, nello stesso giorno in cui nasceva l'attuale assetto democratico, le donne hanno potuto finalmente votare.
È stato necessario l'arrivo della prima prefetta, Giuliana Perrotta, per vedere una manifestazione diversa, non circoscritta alla sfilata delle forze armate e dell'ordine davanti alle autorità e alla bandiera (alta 15 metri) in piazza Palazzo, a Castello. Cerimoniale standard, tenutosi anche 24 ore fa, seguito però dalla lettura, sintetica, di ciò che hanno fatto dieci giganti del mondo femminile sardo.
Così Grazia Corradini, presidente della Corte d'appello, ha ricordato la prima parlamentare sarda Maria Cocco; Maria Del Zompo, rettrice dell'Università, ha parlato del premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda; Rita Dedola, presidente dell'ordine degli avvocati di Cagliari, della poetessa Grazia Dore; Nereide Rudas, psichiatra, della prima donna medico condotto in Italia, Adelasia Cocco; la politica Maria Cristina Serra ha spiegato il ruolo di Pierina Falchi, prima donna assessore regionale in Italia; Barbara Pusceddu, sindaca di Sinnai, quello della sua collega di Orune Margherita Sanna; l'imprenditrice Giovanna Palimodde quello di Albina e Giuseppina Coroneo; Chiara Vigo, maestra del bisso marino, ha ricordato la “donna della seta” e femminista del '700 Francesca Sanna Sulis; Chiara Obino, campionessa mondiale di apnea, la medaglia d'argento nella nazionale e campionessa di basket Roberta Serradimigni; la cantante folk Elena Ledda ha sottolineato ciò che ha rappresentato Maria Carta per la Sardegna. Ci sarebbe poco da aggiungere. Eppure «ancora oggi nella nostra società c'è una certa asimmetria di genere», commenta la psichiatra Rudas: «La parità completa non è stata raggiunta».
Andrea Manunza
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Nereide Rudas e le difficoltà nel far valere i propri diritti
«La parità però non c'è ancora»
Nereide Rudas il 2 giugno 1946 ancora non aveva 21 anni, dunque «non avevo potuto votare». Era stato necessario attendere le elezioni successive per «diventare una cittadina completa». Psichiatra, fondatrice della prima clinica universitaria di psichiatria in Sardegna e della scuola di specializzazione, unica donna nel ruolo in Italia fino al 2000, ricorda bene i primi vagiti della Repubblica e la difficoltà per una donna nel far valere i propri diritti. «Era stata una grande emozione, avevo già un orientamento politico. Mia nonna, che diede vita a un ospedale a Macomer dividendo la sua casa e destinandone una parte ai feriti di guerra, era stata presidente dell'unione femminile italiana e già nell'Ottocento chiedeva il voto. L'organizzazione fu chiusa brutalmente dal fascismo, ricordo i poliziotti in casa e i loro metodi bruschi. C'era un pregiudizio sociale, una evidente ostilità per noi precedente al periodo di Mussolini. Ebbi anche conseguenze fisiche. Nell'Iglesiente facevo propaganda e fui picchiata. Oggi nella nostra società c'è ancora un'asimmetria di genere. La società è androcentrica. Siamo andate molto avanti, abbiamo raggiunto posizioni simili a quelle maschili ma la parità completa non è stata raggiunta. Arriverà ma dobbiamo parlare con la voce di donna». (an. m.)
 
3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
CUS CAGLIARI. Le gare di Ateneika
Stasera, domani e domenica, dalle 18, negli spazi di via Is Mirrionis, in programma “Ateneika”, giochi sportivi universitari. La serata di oggi si conclude con il concerto di Madh e Riky. Domenica in programma la cerimonia di chiusura


 
 
4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 giugno 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
ORTO BOTANICO. Nuovo laboratorio
Dalla musica al teatro per i bambini

Dalla musica alla danza, dal teatro alle visite guidate, dal disegno ai giochi di società: è il programma della 18esima edizione del laboratorio “Suoni e ritmi per la pace” destinato ai bambini dai 5 ai 12 anni. Organizzata dalla “Associazione culturale palazzo d'inverno”, l'iniziativa si terrà all'Orto botanico dal 13 giugno al 29 luglio e dall'1 al 9 settembre. Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14 e il martedì e il giovedì fino alle 17,30. Ogni partecipante contribuirà a creare i materiali proposti. Parteciperanno la sezione cultura del Cruc (circolo ricreativo Università di Cagliari), l'Hortus botanicus karalitanus, il centro servizi di ateneo dell'Università di Cagliari e l'assessorato regionale alla Pubblica istruzione, informazione, sport e spettacolo. Informazioni e iscrizioni: 392.8625400, 070.8571239, “a.c.palazzodinverno@tiscali.it”.


 
 
5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 giugno 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
MEDIAZIONE
Da oggi a Tangeri il “V congresso mediterraneo della mediazione” organizzato dalla rete di atenei. Cagliari parteciperà con un gruppo di giovani dottorandi di Giurisprudenza guidati dal docente Carlo Pilia.


 
 
6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 giugno 2016 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
I buoni lavoro da 10 euro sono ormai utilizzati in tutti i settori e non solo per piccoli servizi
LA SARDEGNA PAZZA PER I VOUCHER
L'incremento della media regionale supera quello nazionale

Dopo la riforma del lavoro Monti si possono utilizzare in quasi tutti i settori e non solo per i piccoli lavoretti. Gli unici limiti sono rappresentati dall'ammontare complessivo che ogni lavoratore può incassare (7.000 euro netti all'anno, inizialmente erano 5.000) e dall'importo massimo che può ricevere da un singolo committente (2.000 euro).
L'ORIGINE Nati come uno strumento agile per retribuire, appunto, il lavoro occasionale, i voucher, quei buoni da 10 euro nominali (7,5 euro netti) che dovrebbero ricompensare un'ora di lavoro (il condizionale è d'obbligo perché la norma non parla di durata della prestazione di lavoro), in Sardegna sono diventati una (rara) voce di “successo” nel mondo del lavoro: tra il 2014 e il 2015, infatti, c'è stato un vero e proprio «abuso», dicono i sindacati, con un incremento del 78% (quasi 4 milioni quelli emessi lo scorso anno), superiore all'aumento registrato a livello nazionale (+66%).
LE CATEGORIE Dalle campagne alle aule universitarie, dai banchi dei negozi alle scrivanie degli uffici professionali, dal giardinaggio alle generiche altre attività: il voucher viene utilizzato praticamente ovunque e oggi «rappresenta una forma abituale di compenso che maschera una condizione di sfruttamento», denuncia Michele Carrus, segretario regionale della Cgil. «Lo strumento del voucher doveva essere rivolto, inizialmente, a giovani, studenti e pensionati», aggiunge Fabrizio Carta, presidente del comitato provinciale Inps di Cagliari. Alla fine, «invece, dopo sette anni è diventato qualcos'altro».
L'UTILIZZO Nonostante le rilevazioni, sia da parte dell'Inps, che del Governo, è difficile cogliere le dimensioni ufficiali di questo fenomeno. L'unica cosa certa è che il voucher viene utilizzato per tutto e per tutti: giovani, donne e lavoratori adulti. Non solo categorie deboli, quindi, come disoccupati di lunga durata, studenti, casalinghe, disabili. Dietro c'è una precarietà estrema, non un vero rapporto di lavoro con diritti e tutele, senza nemmeno gli obblighi fiscali di Irpef, Irap, Ires. «Si tratta di un fenomeno perverso», attacca Carrus «La vocazione originaria era di far emergere anche forme di lavoro nero», aggiunge, «invece il voucher si è trasformato in uno strumento deviato che riduce le tutele e spesso sostituisce il lavoro nero». La Cgil sta raccogliendo le firme per un referendum abrogativo della legge sui voucher perché, spiega Michele Carrus. «Il problema si risolve soltanto cancellando un istituto che ha dimostrato di essere un canale attraverso cui si disperde lavoro, o lo si sommerge, e lo si peggiora». Per questa ragione, «sarebbe opportuna una seria riforma del lavoro accessorio».
LE ANOMALIE Il problema, va detto, è stato messo da tempo nel mirino dall'Inps: il presidente nazionale Tito Boeri era stato uno dei primi a denunciare le anomalie legate all'utilizzo dei voucher. A cominciare dal fatto che in molti casi il buono rappresenta l'unica fonte di reddito per chi lo riceve: non un banale dettaglio, se si considera che non doveva certo diventare l'unico aggancio al mondo del lavoro. Motivo per cui il Governo, ora, studia correttivi: le imprese che li utilizzeranno dovranno comunicare preventivamente, per via telematica, il nominativo e il codice fiscale del lavoratore per il quale verranno utilizzati, insieme con la data e il luogo in cui svolgerà la prestazione lavorativa e la sua durata.
I CORRETTIVI L'obiettivo della norma è impedire ogni tipo di comportamento illegale ed elusivo da parte di aziende che acquistano il voucher. «Questi correttivi assomigliano più alle grida manzoniane che a una volontà di risolvere davvero il problema», dice, però, Carrus. «Occorrerebbe riflettere sugli interventi legislativi che hanno precarizzato il mondo del lavoro, a cominciare proprio da una riforma del lavoro accessorio».
IL BENEFICIARI Sono stati utilizzati per oltre il 95% da lavoratori italiani, pochissimi quindi gli extracomunitari, uomini e donne in egual misura (in aumento l'utilizzo del voucher soprattutto tra i 25 e i 49 anni). «Arrivati a questo punto occorre intervenire in modo drastico per reprimere forme scorrette nell'utilizzo dei voucher, soprattutto in alcuni settori deboli, come il terziario», afferma Fabrizio Carta. «Non si deve dimenticare che l'intento del legislatore era superare il lavoro nero in agricoltura e nelle aziende familiari», conclude Carta, «ma ora rischia di sostituire forme di lavoro subordinato».
Mauro Madeddu
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Il direttore dell'ufficio scolastico regionale: «Già persi troppi giorni» Tutti in aula da martedì Voto, il Comune anticipa lo smontaggio dei seggi VEDI TUTTE LE 2 FOTO Ragazzi, retromarcia: in tutte le scuole dove questo pomeriggio saranno allestiti i seggi elettorali le lezioni, sospese da domani, riprenderanno martedì. Farà eccezione Pirri, dove il voto riguarderà, oltre che l'elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale, anche la Municipalità: qui il rientro nelle aule resta fissato per mercoledì.
FELIZIANI La novità scontenterà migliaia di studenti: inizialmente, infatti, era previsto che i seggi sarebbero stati smontati in alcune scuole lunedì pomeriggio, consentendo il rientro dal martedì mattina, e in altre il martedì mattina, regalando un giorno di vacanza in più. Una prospettiva che lunedì scorso ha spinto il direttore dell'ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, a scrivere al Comune: «Ho fatto presente che quest'anno le scuole avevano già fatto fronte a varie incombenze e ho chiesto che dove non vi era una necessità impellente, il loro utilizzo per le operazioni elettorali venisse limitato al minimo indispensabile». La risposta dell'ufficio elettorale del Comune è arrivata il giorno dopo: i dirigenti delle varie scuole cittadine in cui era inizialmente previsto lo smontaggio dei seggi per martedì prossimo hanno ricevuto delle note ufficiali che anticipavano l'operazione di 24 ore.
I CASI Un cambio di programma che risolve o attenua alcune disparità di trattamento anche interne ai singoli istituti. Le attenua nel caso del liceo linguistico, umanistico, economico-sociale “Eleonora D'Arborea”: nella sede centrale di via Palomba si vota, quindi da domani stop alle lezioni, nella succursale di Genneruxi no, quindi niente vacanze. Le azzera in casi come quello dell'istituto comprensivo “Santa Caterina”: qui era previsto che il Riva riprendesse le attività didattiche già martedì, mentre ne gli altri sei plessi (sparsi tra Castello, via Piceno e piazza Giovanni XXIII) il rientro in aula era stato fissato per mercoledì. Stessa situazione nell'istituto comprensivo Tuveri-Randaccio-Milani, dov'era previsto che le scuole primaria e dell'infanzia di via Venezia riprendessero martedì mattina mentre la primaria “Nanni Loy”, a Sant'Elia, il giorno dopo. Differenze ora annullate: in tutti gli istituti si riprende martedì.
REFERENDUM E METEO «I ragazzi dovranno farsene una ragione», sospira Feliziani: «Del resto siamo alla fine dell'anno scolastico. Ma poi credo che bisognasse dare un segnale giusto: tutte le amministrazioni devono collaborare, sacrificarsi, ma creandosi a vicenda meno disagi possibile. Bisogna contemperare le diverse esigenze».
In più va considerato che l'anno scolastico 2015-2016, a Cagliari, è stato contrassegnato da varie chiusure: per le allerte meteo dello scorso autunno, per il referendum anti-trivelle dello scorso 17 aprile, e adesso per il voto amministrativo. Il prossimo anno, fra parentesi, inizierà con un nuovo weekend referendario, per il voto sulle riforme costituzionale, che il Governo intende fissare in ottobre.
PROVE SCRITTE In più, nei giorni scorsi, tante scuole cittadine hanno dato il loro contributo di aule per lo svolgimento delle prove scritte del “concorsone” per insegnanti delle scuole dell'infanzia e primarie: «Le operazioni si sono finalmente concluse», racconta Feliziani. «È stato uno sforzo ciclopico. Si tratta di assegnare 1.800 posti in Sardegna nei prossimi tre anni. I candidati per le scuole primarie erano 2.500 e quelli per le scuole dell'infanzia 2.600; fra i primi non si sono presentati in 800, fra i secondi in 1.000. Alla fine gli esaminati sono stati circa 1.500, suddivisi secondo un criterio alfabetico in circa 150 aule in tutta la regione. Altri spazi sono stati messi a disposizione dalle due università, dalla Regione e da Sardegna Ricerche». Per consentire lo svolgimento delle prove, lunedì scorso l'istituto per geometri “Ottone Bacaredda”, in via Grandi, è rimasto chiuso.
Marco Noce
 
  

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 giugno 2016 / Prima pagina
RIVOLUZIONARIA RICERCA DELL’ATENEO DI SASSARI
Micro-navette killer dei tumori
Iniettate, agganciano le cellule cancerose e le eliminano
È come se una navicella spaziale atterrasse su un pianeta ostile, penetrasse sotto terra e lì si aprisse per rilasciare sostanze tossiche per distruggerlo. Così funziona il sistema al centro di una ricerca tutta sassarese: la realizzazione di nanovettori capaci di trasportare un farmaco chemioterapico verso cellule tumorali. GRIMALDI A PAGINA 5

 

 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 giugno 2016 / Pagina 5
LA RICERCA A SASSARI
Le nanoparticelle trasportano i farmaci che curano il cancro
Come piccole navi fanno viaggiare i medicinali nel corpo
L’équipe le ha utilizzate per aggredire le cellule tumorali
di Gabriella Grimaldi
Un sistema rivoluzionario messo a punto da un team di ricercatori dell’università di Sassari in collaborazione con il colleghi del Michigan negli Usa. Le nanonavette consentono di veicolare i chemioterapici direttamente nelle cellule per ridurre gli effetti collaterali e massimizzare l’efficacia
SASSARI È come se una navicella spaziale atterrasse sulla superficie di un pianeta ostile, penetrasse sotto terra e lì si aprisse per rilasciare una qualche sostanza tossica in grado di distruggerlo. Così funziona il sistema al centro di una ricerca tutta sassarese pubblicata nella massima rivista mondiale di chimica farmaceutica. Bisogna soltanto ridurre le dimensioni di questi elementi a un miliardesimo di metro e il gioco è fatto: si tratta della realizzazione di nanovettori capaci di trasportare un farmaco chemioterapico verso le cellule tumorali del pancreas, di riconoscerle e di agganciarle con specifici peduncoli. Una volta agganciate, i nanovettori si introducono dentro le cellule malate come avveniristici cavalli di Troia e dall’interno sprigionano le molecole letali per quelle cellule facendole morire. Un sistema rivoluzionario messo a punto da un team di ricercatori appartenenti all’università di Sassari coordinati da Mario Sechi, del dipartimento di Chimica e Farmacia, in collaborazione con il collega Nouri Neamati dell’università del Michigan negli Stati Uniti. Dopo avere sviluppato una classe di prototipi di farmaci antitumorali con un nuovo meccanismo di azione, i ricercatori hanno pensato di incrementarne l’efficacia veicolandoli tramite nanonavette intelligenti, in grado di riconoscere selettivamente le cellule cancerose pancreatiche. «L’adenocarcinoma pancreatico - spiega il professor Sechi - è una delle forme tumorali più aggressive e letali, difficile da diagnosticare e con un alto grado di metastatizzazione e chemioresistenza. Ecco perché abbiamo lavorato alla realizzazione di un farmaco con un innovativo meccanismo di azione che è ancora allo studio, ma soprattutto all’ideazione di un sistema, quello delle nanonavette, che consentisse di veicolare i farmaci direttamente nelle cellule tumorali per rindurne gli effetti collaterali e massimizzarne l’efficacia». I prototipi dei farmaci sviluppati in effetti avevano mostrato una promettente attività farmacologica nei test preclinici e al fine di incrementarne l’efficacia terapeutica sono stati inseriti all’interno di speciali nanoparticelle, capaci di viaggiare nella circolazione sanguigna. I nanovettori messi a punto dal team sardo sono quindi assimilabili a vere e proprie “pallottole magiche”, che consentono di veicolare selettivamente tali sostanze sui siti bersaglio. In particolare, in questo studio sono state realizzate nanoparticelle polimeriche di dimensioni dell’ordine del miliardesimo di metro, caricate con il prototipo di farmaco antitumorale precedentemente sviluppato e densamente decorate sulla superficie con piccoli gancetti capaci di riconoscere e di interagire con delle strutture specifiche (denominate “Plectina-1”), presenti sulla superficie delle cellule tumorali pancreatiche. La presenza di questi ganci, nel favorire l’interazione tra il “nanobus” e la cellula cancerosa, consente la veicolazione selettiva del farmaco verso tali bersagli. Inoltre, sul guscio della particella è presente anche uno scudo molecolare che rende la nanonavetta invisibile ai macrofagi, le cellule che ci difendono dall’intrusione delle sostanze estranee nell’organismo. I risultati dello studio, dal titolo “Targeted Nanoparticles for the Delivery of Novel Bioactive Molecules to Pancreatic Cancer Cells”, sono stati appena pubblicati sulla rivista “Journal of Medicinal Chemistry”, la più prestigiosa della chimica farmaceutica a livello internazionale. Il lavoro è stato progettato e condotto dal Laboratorio di Drug Design and Nanomedicine di UniSS, diretto da Mario Sechi (chimico farmaceutico), in collaborazione con Vanna Sanna (nanotecnologa), Nicolino Pala (chimico farmaceutico), Salvatore Nurra (chimico farmaceutico), e Salvatore Marceddu (esperto di microscopia elettronica), in sinergia con il gruppo statunitense di Nouri Neamati. «È attualmente in corso - sppiegano i ricercatori - un ampio progetto di sviluppo di questa nuova classe di farmaci e dei nanosistemi intelligenti, a completamento della fase di sviluppo preclinico, nella prospettiva di uno studio clinico vero e proprio».


 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 giugno 2016 / Pagina 5 - Sardegna
Gaetano Ranieri ha annunciato la pubblicazione di un testo su Mont’e Prama
UN LIBRO PER I SEGRETI DEL GEORADAR
di Claudio Zoccheddu
CABRAS «Non vado via per motivi particolari, diciamo che se non ritornerò a Mont' e Prama è solo perché ho finito il mio lavoro». Gaetano Ranieri, geofisico, ex professore dell'università di Cagliari e papà del georadar che ha scandagliato i terreni del Sinis, e che ha contribuito all’emozionante caccia dei tesori archeologici dei nuragici che abitavano le colline del Sinis, ha deciso di precisare alcuni punti della vicenda dei giganti di pietra che l’ha visto protagonista delle prime fasi dello scavo aperto nel 2014 per poi diventare una presenza ingombrante e infine quasi un ospite indesiderato. A Mont’e Prama è stato svolto comunque un lavoro affascinate da cui è nata una discussione che ha impegnato Gaetano Ranieri per qualche anno, senza che mancassero le frizioni con gli archeologici della soprintendenza ai Beni archeologici della Sardegna, e che lo ha portato in giro per il mondo dopo una ricerca che gli ha permesso di accumulare una mole impressionante di dati: «In realtà ho indagato 14 ettari ma quello che ho scoperto rimarrà custodito nel mio archivio, almeno per il momento», ha precisato il geofisico. Per scoprire qualcosa in più, Ranieri ha dato appuntamento in libreria a tutti i fan del georadar e, soprattutto, a tutti gli appassionati di archeologia che non vedono l'ora di scoprire cosa possa aver scoperto il professore cagliaritano traducendo in parole i dati rilevati dalla sua apparecchiatura: «La stampa è terminata la scorsa settimana. Si tratta di un volume edito da Carlo Delfino e compreso in una collana che si occupa dell'archeologia in Sardegna. In queste pagine ho raccontato alcuni dettagli del nostro lavoro che, lo ribadisco, non è legato all'archeologia ma alla ricerca scientifica. Io sono un ricercatore, non un archeologo. Per favore, non confondiamo le professioni». E infatti, Ranieri non ha gradito la semplificazione giornalistica che ha definito una delle sue ultime proposte alla stregua di scuola in cui conseguire un master universitario di pregio sui temi archeologici: «Si tratterebbe in realtà di un centro in cui si approfondirebbero i temi legati alle nuove tecnologie in rapporto ai beni culturali. È un'idea che è piaciuta ai docenti dell'Università del Colorado che ne hanno sollecitato l'apertura e che sarebbero pronti a venire nell'oristanese per dare una mano d'aiuto alle ricerche». Un aiuto che, forse, non arriverà. Nel frattempo, a Cabras, sono ripresi i lavori dei restauratori del centro di conservazione archeologica di Roma.


 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 giugno 2016 / Pagina 10 - Attualità
Staminali per curare disabilità dopo l’ictus
ROMA Pazienti che hanno riportato disabilità motorie permanenti in seguito a un ictus sono stati guariti con una terapia a base di cellule staminali iniettate direttamente nel loro cervello attraverso un forellino praticato sulla testa. Reso noto sulla rivista Stroke, è il traguardo raggiunto in una sperimentazione clinica pilota su 18 pazienti che avevano avuto un ictus almeno un anno prima riportando disabilità motorie permanenti. La sperimentazione ha avuto luogo presso la Stanford University in California ed è stata coordinata da Gary Steinberg che ha anche condotto personalmente 12 dei 18 interventi. Le cellule utilizzate sono staminali prelevate dal midollo osseo di donatori e modificate in provetta per acquisire funzioni neurali. L’ictus, che nella stragrande maggioranza dei casi è di tipo ischemico (ovvero è causato dall’occlusione di un vaso sanguigno del cranio), consiste in un danno in una parte del cervello con morte dei neuroni interessati e conseguente perdita di alcune funzioni; se il danno interessa la corteccia motoria come spesso avviene, il paziente riporta disabilità di tipo motorio. Per molti pazienti vi è una parziale possibilità di recupero attraverso la riabilitazione, ma in genere il recupero delle funzioni motorie si ha entro i primi sei mesi dall'ictus, dopodiché il danno viene considerato permanente. Con questa cura, invece, entro un mese dall'intervento i pazienti hanno mostrato miglioramenti sensibili nelle proprie capacità di movimento. Le staminali utilizzate, peraltro, non danno problemi di rigetto quindi sono sicure.


 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 giugno 2016 / Pagina 19 - Agenda Oristano
UNIVERSITÀ
MeetJob 2016: al Consorzio Uno
si parla di lavoro e innovazione
ORISTANO Mercoledì 8 giugno al Consorzio Uno torna il MeetJob 2016, la manifestazione organizzata ogni anno in collaborazione con i Corsi di laurea della sede universitaria oristanese. L’obiettivo dell’evento, giunto alla sesta edizione, è quello di presentare agli studenti, ai laureati e anche alle aziende del territorio, gli sbocchi professionali offerti dai corsi di Oristano. Tema di quest’anno l’innovazione, le startup e le imprese innovative, sintetizzato come “#eleonoralab: giornata dell'innovazione in terra di Eleonora”. Un tema, quello dell'innovazione, che interessa tutti i corsi di laurea dell’università di Oristano e tutti i settori economici, oggi costretti a moltiplicare creatività, competenze, talento, energie e inventiva per superare le difficoltà e le insidie di mercati ormai globalizzati. Un argomento che interessa tutti gli operatori economici del territorio e tutta la comunità oristanese. La manifestazione è suddivisa in due momenti: la mattina, all'Auditorium San Domenico in via La Marmora, dalle 9.30, grazie agli interventi di istituzioni, enti e imprese che, a vario titolo, operano nel campo dell'innovazione. Si parlerà di creatività, di idee, di valori e si cercherà di capire come queste idee possano quotidianamente realizzarsi, attraverso quali veicoli e in quali luoghi. Nel pomeriggio, al Chiostro del Carmine, dalle 15.30, in sessioni parallele dedicate ai singoli corsi di laurea, si potrà assistere alle testimonianze dirette di chi fa innovazione quotidianamente. Verranno infatti ospitate alcune imprese, sarde e non, che oltre ad avere realizzato un'idea imprenditoriale si sono guadagnate un proprio spazio di mercato nei settori del turismo, delle biotecnologie e dell'agroalimentare che sono appunto i tre corsi di laurea dell’offerta formativa oristanese.


 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 giugno 2016 / Pagina 32 - Cultura e spettacoli
SASSARI/L’EVENTO
Mercoledì l’inaugurazione del Museo scientifico universitario
SASSARI Mercoledì alle 17.30 nell'aula 3 del Polo bionaturalistico di Piandanna (via Piandanna 4) sarà inaugurato alla presenza del fisico Guido Tonelli il Museo scientifico dell'Università di Sassari. Dopo il saluto del sindaco Nicola Sanna, prenderanno la parola il Rettore Massimo Carpinelli, il delegato al Museo scientifico, memoria storica e biblioteche. Antonello Mattone, e la curatrice del “mUniss” Stefania Bagella. Nicolò Ceccarelli, docente del dipartimento di Architettura, design e urbanistica, presenterà il progetto multimediale di divulgazione scientifica del museo sviluppato dal Laboratorio AnimazioneDesign del Dadu nell'ambito del progetto del Miur per la diffusione scientifica. Seguirà una visita guidata. L'apertura del Museo scientifico dell'Università di Sassari mUniss costituisce un importante traguardo per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni e delle collezioni scientifiche dell'ateneo. Tra gli interventi figura quello di un eminente scienziato italiano come il professor Guido Tonelli dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L'obiettivo del museo, che raccoglie una parte delle collezioni di fisica, anatomia umana, botanica, zoologia, mineralogia, chimica, agronomia, medicina veterinaria, entomologia dell'Università di Sassari, è non soltanto quello di conservare il patrimonio scientifico dell'ateneo, ma quello di favorire le conoscenze e la divulgazione scientifica tra le nuove generazioni studentesche. Nel corso dell'iniziativa verrà presentato il catalogo del museo curato da Stefania Bagella, Nicolò Ceccarelli e Antonello Mattone.


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