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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 June 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Un corso di preparazione ai test per entrare a Medicina

È stato pubblicato il bando per la scuola estiva di preparazione ai test d’ingresso della Facoltà di Medicina e chirurgia: l’iniziativa intende fornire a 200 studenti neo diplomati gli strumenti e le abilità logiche necessarie per un corretto approccio al test di ammissione. Durante la scuola si faranno anche alcune simulazioni di test di ammissione simili a quelli ministeriali degli anni precedenti. La scuola estiva, della durata di 50 ore complessive, si svolgerà dal 25 luglio al 5 agosto 2016 cinque giorni alla settimana con 5 ore di lezione.
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
IMPRESE
Martedì alle 10, all’Università in viale Sant’Ignazio 74, Manageritalia, Confcommercio e Università parleranno di “Sardegna: imprese e manager in rete per competere”. Negli ultimi due anni le aziende sarde con contratti di rete sono passate da 180 a 392.
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
MANAGERITALIA
Contratto di rete, a Cagliari il road show

Aziende più forti grazie al contratto di rete. Sarà Cagliari a ospitare la prima tappa del road show organizzato da Manageritalia con il supporto di Confcommercio Sardegna e l’Università di Cagliari e dedicato al particolare accordo fra imprese varato nel 2009. Uno strumento, il cui utilizzo in Sardegna è raddoppiato negli ultimi due anni, che ha permesso a migliaia di piccole realtà di collaborare e unire le forze in ricerca e investimenti, pur rimanendo giuridicamente autonome.
Durante l’evento cagliaritano, previsto per martedì 7 giugno alle 10 nell’aula Magna della facoltà di Scienze Economiche, verranno anche illustrati i risultati di un’indagine realizzata in Italia da Manageritalia e Obiettivo 50 su un campione di centinaia di aziende che hanno dato vita a un totale di 92 contratti di rete. Verranno ascoltati gli stakeholder del territorio per fare il punto e dare ancora maggior slancio agli effettivi punti di forza e vantaggi che i contratti di rete possono innescare nel tessuto produttivo del territorio.
I lavori saranno introdotti da Stefano Usai, presidente della Facoltà di Scienze Economiche, Alberto Bertolotti, presidente Confcommercio Sardegna e Roberto Saliola, presidente Manageritalia Roma e relatore del primo intervento incentrato sulle competenze necessarie per diventare manager di rete e le peculiarità che lo differenziano da un tradizionale manager d’impresa. ( l. m. )


 
 
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
L’ipotesi del governo: il lavoratore scelga quanti anni di università sfruttare per la pensione
LAUREA, IL PREZZO NON È GIUSTO
Troppo costoso riscattarla: allo studio un sistema meno oneroso

Per il momento è soltanto un’idea. Il governo è al lavoro per introdurre nel pacchetto delle pensioni una nuova forma di flessibilità legata al riscatto degli anni di laurea. L’obiettivo dell’esecutivo è facilitare il recupero ai fini pensionistici degli anni di studio all’università, consentendo di scegliere non solo il numero degli anni da recuperare, cosa che peraltro è già possibile oggi, ma anche la somma da versare e quindi l’effetto sull’assegno futuro.
Perché una scelta di questo tipo? Chi oggi è vicino alla pensione e chiede il riscatto della laurea, di solito, si vede presentare un conto salato. E questo perché il calcolo viene fatto sulla base del suo stipendio attuale che, a fine carriera, tende a essere più alto. Chi chiede il conteggio, quindi, spesso si trova costretto a rinunciare. Rendere flessibile il riscatto significa slegare la somma da pagare dallo stipendio attuale, considerandola un versamento volontario di contributi: ovviamente, più questi saranno alti, più crescerà la pensione.
«La disciplina attuale prevede che il calcolo della pensione venga effettuato con il sistema retributivo fino al 2011 se risultavano 18 anni di contributi entro il 31 dicembre del 1995. Se il riscatto della laurea serve per raggiungere quei 18 anni, allora può avere un senso», spiega Pietro Catalano, responsabile del patronato Inas-Cisl di Cagliari. Diversamente, «quando mancano molti anni alla pensione e non ci sono i 18 anni di contributi versati entro quella data, il calcolo si effettua col sistema misto e il riscatto può risultare meno conveniente. In generale», aggiunge, «la convenienza va valutata sempre caso per caso». I contributi versati, infatti, comportano un incremento dell’importo della pensione che può oscillare tra il 7 e il 20% a seconda che il calcolo venga effettuato col metodo contributivo o retributivo. «Per questo motivo è determinante il fatto che il periodo da riscattare si collochi prima o dopo il 1996», dice Catalano. Nel primo caso il lavoratore godrà di un importo di pensione più elevato, nell’altro caso invece gli anni verranno conteggiati con il sistema contributivo e pertanto l’incremento della pensione sarà meno sensibile.
Il costo del riscatto cambia da lavoratore a lavoratore, perché incidono diverse variabili, come l’età, gli anni di contribuzione, la retribuzione, etc. «In pratica», spiega Sandra Incani, responsabile Inca-Cgil Cagliari, «si calcolano due pensioni, una con i contributi del riscatto, l’altra senza i contributi. Sulla differenza si applica un coefficiente che è variabile, e si ottiene il costo del riscatto». Risultato: a un dirigente con più di 25 anni di contribuzione, stipendio da 5.000 euro lordi, oggi «occorrono 150mila euro per il riscatto di 4 anni», calcola ancora Incani. Un giovane neolaureato, invece, con nessuna anzianità contributiva, grazie alla riforma del 2008 può arrivare a pagare circa 16mila euro in dieci anni.
Ultima nota: il costo per il riscatto è detraibile (per il 19%) dall’Irpef e su questa voce non si pagano interessi. Si può interrompere il pagamento in qualsiasi momento, in tal caso non si perde quanto versato ma sarà accreditato il periodo contributivo riscattato in base ai versamenti effettuati.
Mauro Madeddu
 

 
 
5 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 51 - Edizione CA)
ALGHERO. Promossa dal Censis: superati Venezia e Politecnico Torino
Una star sopra la Riviera,
Architettura prima in Italia
Davanti allo Iuav di Venezia e al Politecnico di Torino, per la quarta volta consecutiva Architettura di Alghero è ai vertici della classifica stilata dal Censis-Repubblica sulle migliori facoltà d’Italia. Il corso specialistico della durata di cinque anni è l’ultimo nato dell’ateneo sassarese, eppure si è subito distinto, tanto da guadagnarsi la leadership nel ranking delle facoltà scientifiche.
CARATTERE INTERNAZIONALE 108 il punteggio medio, merito dell’alta qualità dei docenti, tra cui diversi professionisti di fama internazionale e degli scambi con le altre facoltà all’estero. Nell’ambiente universitario già si parla di un piccolo miracolo. Non hanno certo aiutato i finanziamenti dati con il contagocce, i fondi promessi e non ancora arrivati. Nonostante ciò Architettura, in questi anni, è riuscita sempre a confermarsi ai primi posti, tra l’indifferenza delle istituzioni. Quella algherese è l’unica facoltà del Centro-Sud d’Italia a conquistare la leadership nel panorama dell’offerta universitaria.
ESEMPIO DA SEGUIRE «La classifica è basata su due indicatori uno sulla "carriera" degli studenti, uno sui rapporti internazionali», spiega Arnaldo Cecchini, già direttore del Dipartimento di Architettura e docente di Tecnica e Pianificazione Urbanistica. «Questa classifica - continua l’ex preside - segnala un fatto straordinario: che in un piccolo ateneo di una regione in gravi difficoltà economiche è possibile avere una scuola che è attenta alle esigenze degli studenti ed è aperta al mondo come nessuna. E questo risultato non è occasionale, ma è stabile e resiliente. Io mi immaginerei che la massime cariche istituzionali accademiche e amministrative, a livello regionale e territoriale - aggiunge - facessero di questo risultato occasione di vanto e di riflessione, in un convegno dal titolo "imparare da Alghero"; non succederà, ma sarebbe ragionevole che accadesse».
RETE METROPOLITANA Intanto, dopo lunghe battaglie, il Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Design di Alghero è stato finalmente inserito dalla giunta regionale tra le sedi universitarie decentrate, con finanziamenti certi e duraturi. Ma c’è di più. Secondo Cecchini il risultato ottenuto dai corsi di laurea potrebbero dare una straordinaria opportunità alla rete metropolitana del Nord Sardegna, magari pensando a un sistema integrato di alta formazione, tra Sassari, Alghero e Porto Torres.
Caterina Fiori


 
 
6 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Cultura (Pagina 55 - Edizione CA)
IL PROGRAMMA. Ian McEwan incontra i ragazzi e la chiusura con l’astronauta Parmitano
Il piacere di scoprire le cose con il Nobel Tim Hunt

Quarta giornata per Leggendo Metropolitano.
ALLE 10,30 Per i ragazzi dai 12 ai 18 anni al Book Camp sotto il grande Albero ai Giardini Pubblici con Antonella Bukovaz e alle 11.30 con lo scrittore inglese Ian McEwan.
ALLE 18 Teatro Civico di Castello, “Le fondazioni: mecenati del futuro. Chi finanzia oggi la cultura e perché” con Antonello Cabras, presidente Fondazione di Sardegna, Luisa Finocchi, Fondazione Mondadori, e Matteo Melley, Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. Conduce Stefano Usai.
ALLE 18,30 Galleria Giardini Pubblici : focus sulla scuola e sul ruolo degli insegnanti nel meeting “Chega de saudade. Fare gli insegnanti ed essere (più) felici” con Giuseppe Scaratti, psicologo e professore alla Cattolica di Milano, Massimo Cerulo, ricercatore in Sociologia generale dell’Università di Perugia, Alex Corlazzoli, giornalista e autore, Francesca Puglisi, capogruppo commissione cultura e istruzione del Senato. Conduce Andrea Gavosto.
ALLE 19 Viale Giardini Pubblici “La felicità, un desiderio da maneggiare con cura” che vede al centro dell’incontro Marc Augé con Filippo La Porta.
ALLE 19,30 Teatro Civico di Castello: “La bellezza salverà il mondo. Perché ha ancora senso investire in cultura” tavola rotonda con Massimo Bray, ex ministro dei Beni culturali, Giulia Cogoli, ex direttrice del Salone del Libro, Bruno Racine, presidente dal 2002 al 2007 del Centre Pompidou, e Rossana Rummo, direttore generale Biblioteche e Istituti culturali del Mibact. Conduce Armando Massarenti.
ALLE 20 Stefano Bartolini e il suo “Manifesto per la felicità” nel Viale Giardini Pubblici con Francesco Guala, filosofo. Conduce Vittorio Pelligra.
ALLE 20,30 Alla Galleria Giardini Pubblici “Ogni progetto può cambiare (in meglio) la vita di chi lo abita” con Gianni Biondillo, scrittore e architetto, Daniele Sanzone, autore e cantante, Matteo Schubert, architetto. Guida l’incontro Luca Molinari.
ALLE 21 Viale Giardini Pubblici: “Il rischio di fare poesia”, reading con Antonella Bukovaz, Sergio Garau, Gabriele Stera e Lello Voce.
ALLE 21 Teatro Civico di Castello, dall’Inghilterra il Premio Nobel per la medicina Tim Hunt, assegnatogli per i suoi studi sulla regolazione del ciclo cellulare.
ALLE 22,30 Viale Giardini Pubblici :“Le capriole cosmiche” di Andrea Possenti direttore dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari e Luca Salvo Parmitano, astronauta.
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
Una ricerca sugli spot
Vecchi slogan addio, parole più gettonate «cuore» e «amore»
ROMA «Cuore» e «amore» sono le parole chiave della campagna elettorale dei candidati alle amministrative 2016. È quel che emerge dall’analisi condotta dall’Archivio degli spot politici dell’Università degli Studi Roma Tre, che ha raccolto e messo online i materiali elettorali . Video, slogan, manifesti, post su Facebook e Twitter rivelano aspetti interessanti di questa tornata elettorale e il processo di trasformazione della politica. «L’Archivio ha raccolto, monitorato e analizzato il materiale elettorale di partiti e candidati», spiega il professor Edoardo Novelli , ideatore e curatore. «Passando in rassegna i manifesti si fa fatica, tranne in rare eccezioni, a trovare residui del tradizionale lessico politico (sinistra, destra, conservatore, progressista, giustizia, lavoro), mentre abbondano simboli e parole che rimandano alla sfera passionale ed affettiva».
Sette le città monitorate : Milano, Torino, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Cagliari. Come già per le scorse edizioni, una giuria di esperti sarà chiamata ad esprimere un giudizio. Per la prima volta l’edizione del Gala della Politica 2016 prevede anche il voto popolare. Chiunque collegandosi al sito del Galà può votare già da oggi le campagne preferite. I risultati saranno comunicati dopo il primo turno.


 
 
8 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Ambiente
Paesaggi rurali, esperti ad Alghero

“Paesaggi agroalimentari e sviluppo rurale” è il tema su cui si confronteranno studiosi provenienti dall’Italia e dall’estero e operatori del settore agroalimentare. Il tema scelto per 24° convegno di studi della Società italiana di economia agroalimentare organizzato dal Dipartimento di Scienze della natura e del territorio dell’Università di Sassari. L’appuntamento lunedì e martedì ad Alghero dalle 15 all’Hotel Carlos V. Oltre alle relazioni di Tiziano Tempesta (Università di Padova), Claudio Mazzini (Coop Italia) e Jan Douwe van der Ploeg (Università di Wageningen) saranno discussi i risultati di diciotto ricerche di studiosi di tutta Italia sui temi del paesaggio e dello sviluppo rurale. Parteciperanno ai lavori gli assessori Falchi ed Erriu.


 
 
9 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 10 - Edizione CA)
Il genetista di fama mondiale segue le sperimentazioni nei campi di frumento del Sulcis «Grano sardo, viva la differenza» Ceccarelli: Isola arida, mescolate i semi e avrete varietà robuste
È uno che alla tecnica del miscuglio dei semi (di riso, in questo caso) ha convinto pure Vandana Shiva, la scienziata indiana leader mondiale del movimento contro le multinazionali dell’agricoltura. «Perché ai contadini dico che in un campo è più sicuro seminare un miscuglio anziché una sola varietà di frumento? Perché indipendentemente da come va l’annata, ci sarà sempre un risultato. Nessuno mai morirà di fame».
È la fissa del professore, questa di assicurare il pane a chi coltiva la terra. Il pane comunque, anche nelle condizioni più difficili, di clima asciutto e zolle sterili. E la Sardegna, avvisa, oggi «che si va verso climi più asciutti e caldi, visto che già non è piovosissima probabilmente subirà effetti più di altre regioni. È necessario pensarci per tempo. Non è facile adattare le piante al clima del futuro, prima si comincia meglio è».
Settantacinque anni, ex docente dell’Università di Perugia, agronomo e genetista di fama mondiale e consulente del Centro internazionale di ricerca agricola per le zone aride, Salvatore Ceccarelli ha lavorato con gli agricoltori in Siria, Giordania, Yemen, Eritrea, Iran, Algeria, Uganda, Marocco. Paesi dove siccità prolungate e aridità del terreno mettono a rischio il raccolto, e per questo - con la tecnica del miscuglio dei semi - si riesce sempre ad avere una produzione anche nelle annate più cattive. Secondo questo metodo di coltura, ogni campo viene diviso in parcelle numerate, in ciascuna delle quali viene messa a dimora una varietà diversa di frumento.
Un metodo che coinvolge sempre i contadini: sono loro, infatti, che - valutando quali, tra i germogli di ciascun quadrato, crescono meglio - contribuiscono al lavoro di selezione delle semenze, a quello che lui chiama «miglioramento genetico evolutivo». Da due anni il professore lavora anche nel Sulcis, chiamato apposta dal Centro sperimentazione autosviluppo, l’associazione nata nel 1999 e presieduta da Teresa Piras che promuove uno stile di vita legato alla terra e al buon cibo. Diversi i campi sperimentali a Masainas, San Giovanni Suergiu e Calasetta, dove sono state seminate antiche varietà di grano sardo (trigu Murru, Moro, e il Cossu che è frumento tenero), Senatore Cappelli, le siciliane Scorzonera e Timilia, poi miscele di grano moderno. L’anno scorso a San Giovanni Suergiu e a Calasetta la produzione più importante è stata quella di trigu Cossu e dei miscugli di frumento tenero; anche a Masainas, assieme al Cappelli. Per ora si sperimenta, si guardano i risultati e intanto le semenze vengono selezionate e catalogate nei laboratori dell’Agris. Un primo dato curioso è proprio questo del grano tenero, coltura estranea alla Sardegna dove il pane e la pasta si fanno col frumento duro. Il professor Ceccarelli ha raccontato della selezione dei semi fatta in Iran dove, alle prove di panificazione, «una signora ha lavorato una farina con un miscuglio di 200 varietà di tenero: è venuto fuori un pane digeribile anche per chi ha un’intolleranza al glutine e adesso lei lo vende in tutto il Paese». Vorrà lanciare la produzione di tenero anche in Sardegna?
«Io propongo un’alternativa - spiega Ceccarelli -, ma se qui non ci si vuole sporcare le mani col frumento tenero, allora l’insegnamento è sperimentare miscugli con le antiche varietà di frumento sardo».
La tecnica della mescolanza dei semi mette al riparo anche dai cambiamenti climatici, avverte. «Il problema è che si va verso climi più asciutti e caldi. E un’isola come la Sardegna, che già non è piovosissima, probabilmente subirà effetti più di altre regioni. È necessario pensarci per tempo. Non è facile adattare le piante al clima del futuro, prima si comincia meglio è. Non bisogna aspettare che anche qui diventi molto caldo e molto arido». È la sua fissa, appunto. Il raccolto, per garantire il pane sempre e comunque. «Indipendentemente da come va l’annata, col miscuglio dei semi ci sarà sempre un risultato. Magari - spiega - non farò mai produzioni tanto alte come quelle di una varietà pura nell’anno più favorevole, ma neanche fallirà mai perché anche nelle annate difficili parte di queste piante se la caveranno e assicureranno comunque una certa produzione all’agricoltore. Quindi, se a lui interessa una costanza di produzione raccomando il miscuglio, se invece vuole trarre il massimo beneficio da anni favorevoli coltiverà una varietà, ma accetterà il rischio».
Piera Serusi
 
 
 
10 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Libri (Pagina 53 - Edizione CA)
FRESCHI DI STAMPA. L’autore Saggio
Il ricercatore Giampaolo Salice ricostruisce stereotipi e miti sugli stranieri
Coloni greci e piemontesi e l’identità sarda di frontiera
Nelle società contemporanee quelli della frontiera, dell’identità nazionale e del ruolo dello straniero nella sua definizione rappresentano i temi caldi dell’agenda elettorale, la radice dei populismi europei e atlantici e il perno intorno al quale ruotano le rivendicazioni culturali e materiali di stampo nazionalista. Allontanandosi dagli schemi interpretativi dell’attualità più spinta, Giampaolo Salice, ricercatore di Storia moderna dell’ateneo cagliaritano, con il volume “Colonizzazione sabauda e diaspora greca” (Edizioni Sette Città) identifica e decostruisce gli stereotipi e i miti che hanno contribuito a forgiare l’immaginario collettivo sugli stranieri - oppressori o oppressi - e sul meridione. Prendendo come punto di riferimento la rete di scambi al centro del Mediterraneo e le interazioni tra coloni e locali in Sardegna tra il XVIII secolo e il Risorgimento, lo studioso spiega che anche allora «sono i forestieri a dare sostanza alla frontiera», intesa come «potente fattore di definizione delle identità e delle appartenenze nazionali».
Attraverso un resoconto accurato, frutto di ricerche d’archivio svolte in Italia, Gran Bretagna e Francia, il volume racconta l’insediamento dei protagonisti della diaspora greca che dalla Corsica si spostano nell’Isola a partire dagli anni Trenta del Settecento. L’analisi delle alterne fortune delle colonie sarde - paradigmatico il caso di Montresta - ripercorre l’accidentato processo di integrazione degli stranieri e la resistenza ai piani di ripopolamento del governo sabaudo da parte degli isolani, siano essi funzionari, esponenti della gerarchia ecclesiastica o pastori che ai nuovi arrivati contendono la terra.
Un lavoro che intreccia prospettive e piani di indagine riscostruendo, attraverso la storia individuale dei protagonisti greco-corsi e sardo-piemontesi nel contesto di vivaci relazioni tra Stati, la formazione di una élite i cui valori di riferimento si trasformano attraverso la produzione e l’assimilazione di una serie di pregiudizi e di miti di matrice illuministica e romantica. Tra questi il topos letterario che lega l’arretratezza dell’Isola alla dominazione spagnola, responsabile di aver «ottenebrato l’umanità dei meridionali (...) gettandoli nell’apatia politica e nel fatalismo». Anche il diffondersi del filellenismo, che conferisce ai greci che resistono al dispotismo ottomano il primato morale di forza civilizzatrice, contribuisce a dare dei “meridionali” sardi e corsi l’immagine di popoli refrattari al cambiamento.
Quella che si delinea a livello europeo è una élite politica e intellettuale transnazionale di nuovi patrioti - tra loro il greco-albanese Francesco Crispi - impegnati a rivendicare il diritto alla modernità e all’autodeterminazione. In questo percorso verso il progresso, segnato da una intensa produzione letteraria e pubblicistica in cui talvolta il Piemonte finisce per essere indicato come il nuovo oppressore “turco”, la trama di interessi e relazioni tra famiglie concorre a scrivere la storia nazionale. Merito di Salice quello di spiegare l’Europa e con essa la Sardegna attraverso la circolazione delle idee, che travalicano frontiere e identità sociali creandone di nuove, ma anche attraverso la micro-storia scritta dagli eroi nazionali (il Garibaldi di Caprera) e dai coprotagonisti meno illustri. Tra tutti i Sulliotti che con altri imprenditori greco-corsi di Cagliari lanciano nuove linee sartoriali e rendono i possidenti sardi in cerca di riscatto più vicini alla moda levantina che al codice estetico di quel nord Europa al quale tendono.
Eva Garau
 
 
 
11 - L’UNIONE SARDA di sabato 4 giugno 2016 / Provincia Medio Camp (Pagina 36 - Edizione CA)
Villamar
Necropoli, scavi da settembre

A settembre si riprenderà a scavare nelle tombe che raccontano il passato della Marmilla. Quando i Cartaginesi arrivano nel territorio e si integrarono con le popolazioni locali. Buone notizie per la necropoli punica di Villamar. Il Ministero ha rinnovato la concessione triennale per lo scavo al Comune. A settembre ed ottobre la quarta campagna di scavo nel sito con direzione scientifica dell’archeologa Elisa Pompianu. Cinquanta le tombe già riportate alla luce, almeno altrettante ancora da scavare. Il progetto si svolgerà con la collaborazione della cattedra di Archeologia del Vicino Oriente Antico dell’Università di Sassari e della Soprintendenza Archeologia della Sardegna.
Antonio Pintori
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 4 giugno 2016 / Prima pagina
UNIVERSITÀ
Dopo la laurea il lavoro arriva in tempi record
Numeri da record per l’università oristanese. Un’analisi effettuata sugli studenti laureati al Consorzio Uno dimostra come un’altissima percentuale trovi lavoro in pochissimo tempo. Il primato spetta al corso in Viticultura ed Enologia con il 66% di occupati entro un anno. R. FOIS A PAGINA 17


 
13 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 4 giugno 2016 / Pagina 30 – Ediz. nazionale
I racconti degli studenti al termine del loro percorso
Molti trovano la prima occupazione in tempi rapidissimi
UNIVERSITÀ DA RECORD, DOPO LA LAUREA ARRIVA SUBITO IL LAVORO
di Roberta Fois
ORISTANO È un luogo comune, un’opinione quasi consolidata quella secondo cui le università delle piccole cittadine siano di serie B rispetto alle altre. È innegabile che la laurea conseguita in un’università dal nome altisonante faccia gola a chi si trova nella posizione di dover offrire un posto di lavoro che, schiavo forse di stereotipi, declassa automaticamente le lauree conseguite in atenei meno famosi e all’apparenza meno prestigiosi. Il Consorzio Uno, l’università di Oristano, con le sue statistiche fa in mille pezzi il triste cliché tanto odiato dagli studenti sardi, dimostrandosi un valido trampolino di lancio tale da assicurare un atterraggio morbido e sicuro nel mondo del lavoro. L’ufficio management del Consorzio Uno, svolge infatti un’indagine sui laureati dei corsi per monitorare l’inserimento occupazionale a un anno dal conseguimento del titolo di studio, indagine dai risultati decisamente positivi quella che rileva la condizione occupazionale dei laureati al 31 dicembre 2014. Per quanto riguarda il corso di studi in Economia e Gestione dei Servizi Turistici i dati dimostrano che a 12 mesi dalla laurea su un totale di 288 laureati solo il 16% è disoccupato o in cerca di occupazione, il 36% prosegue gli studi e il 48% è già occupato. «Ho trovato lavoro dopo otto mesi dalla laurea – afferma Laura Melis, 24 anni laureata in EGST nel 2013 –. Ho iniziato grazie a un tirocinio post laurea offerto proprio dalla mia tutor dell’università, tirocinio trasformatosi poi in un contratto di lavoro. L’orientamento in uscita è solo uno dei punti di forza dell’università oristanese. Sono molto soddisfatta sia del lavoro che del percorso formativo – prosegue infatti Laura Melis, che ora lavora presso una struttura ricettiva del nord Sardegna –. Consiglio sempre il mio corso di studi, ma soprattutto l’università di Oristano perché offre la possibilità di studiare in un ambiente che nessun’altra università ti può dare. Non credevo possibile ci si potesse legare così tanto ad un luogo o a tutte le persone che ci lavorano, ti stanno accanto e ti entrano davvero nel cuore». La minore percentuale di occupati tra gli ex studenti in Biotecnologie Industriali – 28% su 157 laureati – è dovuta al fatto che il 50% decide di proseguire gli studi. Tra loro, Alessandro Medda, 24 anni, che ha chiuso il suo percorso al Consorzio UNO a settembre del 2014. «Gli studi a Oristano sono stati utili, ma alcune volte alcuni argomenti che mi interessavano sono stati affrontati in modo meno approfondito rispetto a quello che era per me utile – afferma lo studente che si sta per laureare in Molecular Biology and Genetics a Pavia –. Ma il mio non è un giudizio negativo perché consiglierei l’Università di Oristano per il contesto familiare che si viene a creare con i professori e tutto lo staff, per i laboratori didattici e per il posto in cui si trova». Un’alta percentuale di occupati è il fiore all’occhiello anche del corso di laurea in Tecnologie viticole, enologiche, alimentari diviso in due curricula. Degli 89 laureati in Tecnologie Alimentari il 42% è occupato, il 38% prosegue gli studi e il restante 20% è disoccupato o in cerca di lavoro. A soli quattro mesi dal conseguimento del titolo di dottore nel 2014, Pietro Serra, 28 anni di Macomer, ha trovato lavoro grazie a un tirocinio post laurea: «L’università di Oristano ha un valore aggiunto. Essendo una piccola sede si ha un rapporto migliore con i docenti con cui ci si può confrontare anche dopo la laurea», afferma Pietro che attualmente lavora nella sede di Olbia dell’azienda As do Mar come tecnico di produzione nel settore di ricerca e sviluppo –. La struttura con tutor e manager didattico ti aiuta con un orientamento mirato sia in entrata che in uscita». Dulcis in fundo, il curriculum in Viticultura ed Enologia che vanta, su 96 laureati, il 66% di occupati, il 15% prosegue gli studi e il 19 non ha un’occupazione. A veder posata sul proprio capo la corona d’alloro è stato Francesco Ibba che ha trovato lavoro a sei mesi dalla discussione della tesi nel 2013, a seguito di un tirocinio post laurea nella Cantina della Vernaccia di Oristano. «Consiglierei sicuramente sia il corso che l’università. È un settore che ha un certo significato per la Sardegna – spiega il giovane che attualmente lavora ad Arborea nell’azienda Quarto moro di Sardegna, reduce dal successo del Vinitaly –. L’università di Oristano non è assolutamente di serie B. Non essendo in tanti, c’è un rapporto familiare non solo tra colleghi, ma anche tra docenti. Sono pienamente soddisfatto del percorso formativo che mi ha fornito buone basi da cui poter partire».
 

 
14 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 4 giugno 2016 / Pagina 30 – Ediz. nazionale
Docenti, tutor e manager didattici
così l’ateneo vola
Non sono solo le percentuali, ma anche i racconti degli ex studenti a dimostrare come l’università di Oristano si impegni in prima persona per i propri studenti fornendogli le chiavi giuste per aprire le porte del mondo del lavoro; docenti, tutor e manager didattici creano una rete di contatti tra i neolaureati e le aziende sfatando ogni mito riguardo all’inutilità delle lauree conseguite nei piccoli atenei. E al giorno d’oggi il valore di un’università è direttamente proporzionale alla sua capacità di garantire un posto di lavoro e, il Consorzio Uno dimostra di aver tutte le carte in regola per farlo, quelle vincenti.


 
15 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 4 giugno 2016 / Pagina 14 - Economia
In discussione un decreto del governo per agevolare il rientro in Italia di docenti e ricercatori
SGRAVI AI “CERVELLI” CHE RITORNANO
di Michele Di Branco
ROMA Ponti d’oro ai “cervelli” che tornano a casa. Il governo prepara il decreto per la crescita 2.0 e nel pacchetto di norme punta a rendere permanente gli sgravi fiscali in favore dei professori, degli studiosi e dei ricercatori che fanno ritorno in Italia. A patto che il rientro avvenga a meno di due anni di distanza dalla “fuga” lavorativa verso l’estero. Si tratta della sola condizione posta per poter ottenere un generoso sconto sulle tasse da pagare nei 5 anni successivi al rientro in patria. Il dl approvato 6 anni fa dal governo Berlusconi, e che ora dovrebbe diventare una norma senza vincoli temporali, prevedeva l’esclusione «dalla formazione del reddito di lavoro dipendente o autonomo del 90% degli emolumenti percepiti dai docenti e dai ricercatori». Il che vuol dire, ad esempio, che su un reddito lordo di 100 mila euro annui, si applicherebbero imposte solo su 10 mila euro. La legge “pro-cervelli”, che a suo tempo fu denominata “Controesodo” e che avrebbe favorito 7 mila rientri, era stata prorogata nel corso degli anni ma dal 2010 in poi aveva subito alcune modifiche. Nell’ultima versione, datata gennaio 2015, il governo Renzi aveva ridotto lo sgravio al 30% per cinque anni del reddito imponibile. Il bonus, che ora sta per essere potenziato, è riservato ai lavoratori attivi all’estero che possano vantare una qualifica per la quale sia richiesta la laurea e un’alta specializzazione. Nel pacchetto figurano altri capitoli che puntano a stimolare gli investimenti. Palazzo Chigi punta a sconti fiscali per le imprese che adotteranno una start up, divenendone sponsor. In pratica, le società quotate che investiranno nel capitale di start up con una quota di almeno il 20% (e che deterranno la quota per almeno tre anni) potranno scaricare integralmente le perdite operative per l’avviamento della nuova azienda. Il provvedimento in preparazione contiene anche facilitazioni sui visti e sui permessi di soggiorno per chi investe in Italia. Potranno essere rilasciati, attraverso corsie preferenziali, a chi investe almeno un milione di euro in un’impresa italiana o 2 milioni in titoli di Stato (con l’obbligo di mantenere l’investimento per almeno 2 anni) o in alternativa a chi effettua «una donazione filantropica significativa in un settore di interesse per l’economia italiana per un importo non inferiore a un milione di euro». Nel decreto ci sarà anche una norma che prevede zero tasse per i Fia (Fondi immobiliari alternativi) e le Siiq (Società di investimento immobiliare quotate) che investono negli immobili pubblici o delle assicurazioni. Un articolo del dl competitività, infine, si propone di incrementare il finanziamento alle imprese, facilitando lo smobilizzo del magazzino crediti delle banche e riattivandone la capacità di fare prestiti. In pratica, un investitore non bancario che voglia fare credito alle imprese italiane potrà farlo in piena certezza del diritto, acquistando crediti già presenti nel portafoglio delle banche o facendosene creare di nuovi dalle banche per comprarli a sua volta. 
 
 

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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

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