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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 June 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
SA DUCHESSA. La quarta edizione si chiude oggi con le premiazioni
ATENEIKA, UN SUCCESSO
Boom di iscritti alle gare sportive universitarie

Alle 16 in punto il ruggito delle chitarre elettriche dà inizio alle danze. Ateneika 2016 parte con grinta, supera ogni previsione e riempie i campi De Sa Duchessa. Boom d’iscritti e record di eventi: la quarta edizione della festa dello sport universitario si conferma un successo. Anzi, di più.
Oltre milleseicento atleti iscritti, impegnati in oltre cento ore di gare e un’infinita di partite. Non solo sport:ç l’appuntamento - ormai imperdibile per gli studenti dell’Ateneo cittadino - mette in scena anche musica e spettacoli. Un mix coinvolgente concentrato nella dieci-giorni partita il 27 maggio (con la cerimonia inaugurale, la sfilata delle rappresentative e l’accensione della fiaccola), che si chiuderà oggi con la premiazioni dei vincitori. Gli avversari più temibili sono gli studenti della facoltà di Biologia e Farmacia, vincitori per il terzo anno di seguito. Ma la partita è ancora tutta da giocare.
Per fare bilanci è ancora presto, di certo la formula scelta - e confermata - dimostra d’esser vincente. Perché il successo della manifestazione, organizzata dall’Ateneo cagliaritano in collaborazione con l’associazione studentesca Il Paese delle Meraviglie e il Cus, è cresciuto nel tempo, insieme alle presenze: più che quadruplicate. Sono passate dalle settemila e cinquecento del 2013, alle trentaduemila dell’edizione passata. E pure il budget è lievitato: le risorse a disposizione tre anni fa fa erano pari a ventinovemila euro, per questa edizione si sono sfiorati i centomila euro.
«Siamo assolutamente soddisfatti, abbiamo viaggiato sulle tremila presenze giornaliere arrivando a picchi di cinque-seimila persone», racconta Alessio Correnti, presidente dell’associazione organizzatrice. «Non potevamo certo pretendere di meglio. L’obiettivo della manifestazione era quello di regalare a tutti gli studenti la possibilità di vivere qualche giorno di aggregazione e svago, tra sport e musicisti di fama nazionale, oltre le band isolane», spiega. «Insomma, ciò che durante l’anno a Cagliari non si vede. Ancora una volta ci siamo riusciti».
Ma di numeri ce ne sono tanti altri. Quelli delle discipline a disposizione degli iscritti. Undici, per la precisione, con gare maschili e femminili di atletica (100, 400 e 1.500 metri, salto in lungo, lancio del peso), basket (3vs3, 5vs5 ), calcio a 5, nuoto (25, 50 e 100 stile libero, 25 dorso, 25 rana, 25 delfino, 100 misti), pallavolo (torneo misto, max 3 giocatori maschi in campo contemporaneamente), tennis (singolo, doppio e doppio misto), tennis tavolo (singolo, doppio e doppio misto). Più alcune new entry: calciobalilla (1vs1, 2vs2), badminton (singolo, doppio), crossFit (in collaborazione con CrossFit Kasteddu), e gli scacchi. Appuntamento a questo pomeriggio, dalle 14 alle 23,30, quando si conosceranno i nomi dei vincitori di Ateneika 2016.
Sara Marci
 
 L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
  


2 - L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
IMPRESE
Martedì alle 10, all’Università in viale Sant’Ignazio 74, Manageritalia, Confcommercio e Università parleranno di “Sardegna: imprese e manager in rete per competere”. Negli ultimi due anni le aziende sarde con contratti di rete sono passate da 180 a 392.
 
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
L’INTERVISTA. Maria Teresa Marcialis. una vita per l’insegnamento all’università
LA FILOSOFIA, UNA VOCAZIONE
«Il femminicidio? Servono nuovi modelli culturali»
Maria Francesca Chiappe
Appena era stata in grado di capire glielo aveva detto: devi cercare di essere indipendente, che ti sposi o no è irrilevante, sii te stessa . Non tutte le donne del primo ’900 facevano quei discorsi alle figlie adolescenti. Anzi. Ma la madre di Maria Teresa Marcialis era un passo avanti: laurea in Chimica, pianista, faceva la casalinga perché all’epoca una donna doveva innanzitutto pensare alla famiglia. Così, quello che non ha potuto avere lo ha ottenuto la figlia: docente ordinaria di Filosofia all’Università. «Materia per uomini, nel 1980 dei 17 vincitori del concorso eravamo solo due donne».
Eppure Lettere e filosofia è sempre stata una facoltà femminile . «Lettere senz’altro, Filosofia molto meno». Non a caso quando ha vinto la cattedra «c’era una sola docente: insegnava Filosofia antica. Comunque, all’università la possibilità di affermazione delle donne è maggiore che in altri contesti». Chi studia va avanti? «Certo». Anche se la gavetta è stata dura: «Dopo la laurea ho insegnato in una scuola privata, intanto facevo l’assistente straordinaria volontaria. Poi ho lavorato un anno al Pacinotti, quindi al Dettori e alle Magistrali». E alla fine il tempo per la famiglia non c’è stato. «Ho studiato pianoforte fino a 23 anni, da bambina ho girato mezza Italia con i miei genitori. Ho coltivato la passione per la letteratura e la musica. La filosofia mi è piaciuta subito». Il lavoro assorbiva tutte le sue giornate. «È stata la mia vocazione, e continua a esserlo, oggi, a 79 anni, finchè l’arteriosclerosi e il morbo di Alzheimer non mi porteranno fuori gioco». L’amore per l’estetica non l’ha mai abbandonata. «Uno degli interrogativi del tutto irrisolti è in che cosa consista l’emozione estetica». Non c’è risposta? «Io non ho risposte né verità, io propongo atteggiamenti, metodi e approcci critici alla realtà: cercare di capire è il compito della filosofia».
Anche nella quotidianità ci sono domande incomprensibili: «La prima cosa che mi chiedono le mie compagne di scuola - donne vissute nel mio contesto, che si sono laureate e hanno lavorato - è: come mai non ti sei sposata ? Pazzesco». Domande da analizzare per capire chi le fa. Possibile che ancora il ruolo sociale di una donna sia legato al matrimonio e alla maternità? «Certamente nel passato la donna ha avuto una storia di fattrice ma l’insegnamento di mia madre, che pure ha vissuto una vita borghese, è significativo: costruire la propria esistenza nel senso dell’autonomia e dell’indipendenza, non del far figli. Il che non vuol dire che dovesse essere escluso, solo non era fondamentale. Sono stata fortunata: non tutte le mamme dell’epoca», e anche dei periodi successivi, «la pensavano così». Natalia Aspesi sostiene che la grande conquista delle donne è la libertà di non far figli. «Vero. Anche se la ricerca di un figlio può essere legata a tante motivazioni». lnclusa l’affermazione sociale? «Certo». Però: le donne avanzano, i femminicidi pure. «Sono manifestazioni di maschilismo e rivendicazioni di un ruolo che si ritiene di aver perso». Urge un’educazione scolastica per i maschi? Non è attraverso una lezione che si cambia la mentalità: occorre proporre modelli culturali diversi che coinvolgano tutti». Un mondo a 78 giri cambia velocemente l’approccio culturale in tutti i settori. «Senza dubbio. Basti pensare alla possibilità di scegliere la nascita e la morte. Sono scelte epocali che io non vedrò ma sono inevitabili». Sembra che manchi qualcosa. «Gli strumenti per affrontare il cambiamento. Anche per le migrazioni, che non abbiamo saputo prevedere. È un momento interessantissimo da vivere ma allo stesso tempo inquietante perché non abbiamo gli strumenti per affrontarlo».
Da quando è in pensione si gode la città, «una delle più belle del Mediterraneo. Sono affascinata dalla luce e dai panorami: all’uscita da Porta Cristina si apre il cuore, i tramonti sono unici, la luce di giugno meravigliosa, oleandri e jacarande colorano le strade. Com’è cambiata rispetto ai miei 13 anni, quando sono arrivata a Cagliari: andavamo in gita a Monte Urpinu e al castello di San Michele cantando Vecchio scarpone ».
Erano luoghi lontani. Sessantacinque anni fa.
 

 
 
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Economia (Pagina 25 - Edizione CA)
Un progetto dei servizi Eures della Provincia di Cagliari per il reclutamento
INFERMIERI, C’È POSTO IN IRLANDA
Opportunità per i giovani (e meno giovani) infermieri sardi che desiderano fare un’esperienza di lavoro in Irlanda. L’annuncio arriva dai servizi Eures della Provincia di Cagliari, che ha predisposto un progetto di pre-reclutamento di infermieri presso le Nursing Home irlandesi. L’obiettivo - spiega in una nota la responsabile, Anna Maria Fadda - è quello di arrivare, con un numero sufficiente di candidature, a un evento informativo e di reclutamento a settembre 2016, durante il quale i responsabili delle Nursing Home (strutture associate nella Nhi, cioè le case di cura private) parleranno con gli studenti nelle Università e spiegheranno come funzionano le assunzioni a tempo.
Fino a qualche anno fa era l’Italia che “importava” professionisti da fuori, adesso sono gli italiani a dover emigrare per trovare lavoro. In Irlanda ci sono circa 400 di queste strutture, che offrono attualmente 350 postazioni lavorative per giovani neodiplomati infermieri. È necessario il diploma universitario e l’iscrizione agli albi professionali italiano e irlandese. La buona conoscenza dell’inglese è considerata importante ma non essenziale, si propone un percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo tramite l’adesione al progetto europeo Your First Eures Job, che sostiene economicamente un progetto di mobilità per lavoro e tirocinio per giovani tra i 18 e i 35 anni pagando prima della partenza un corso di lingua e sostenendo il primo ingresso nel paese ospitante.
Il progetto prevede anche la possibilità di pubblicare le offerte di lavoro sul Clic lavoro e diffonderle in rete, a livello sia nazionale che regionale. Per informazioni si può scrivere alla mail afadda@provincia.cagliari.it, oppure telefonare al numero 070.52844149.
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Economia (Pagina 25 - Edizione CA)
Lo sportello
Appalti pubblici, un convegno a Cagliari
Le nuove sfide degli appalti pubblici in Sardegna è il tema dell’incontro in programma mercoledì prossimo, dalle 10, al Lazzaretto di Cagliari, a chiusura del terzo ciclo di attività dello Sportello Appalti Imprese e della prima edizione del master Maap (Master in approvvigionamenti e appalti pubblici) del dipartimento di Studi di Impresa, Governo e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, realizzato in collaborazione con Sardegna Ricerche, in collaborazione con la Fondazione Promo Pa e con la società Poliste.
Sono stati quasi novemila, in tre anni, gli iscritti agli oltre 120 seminari e workshop organizzati dallo Sportello Appalti Imprese, che ha assistito oltre 750 aziende sulle procedure del Mepa (Mercato elettronico per la Pubblica amministrazione).
La giornata si aprirà con le introduzioni dell’assessore regionale alla Programmazione, Raffaele Paci e del direttore di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu e proseguirà con i focus sul mercato degli appalti in Sardegna e i risultati dello Sportello Appalti Imprese, illustrati dal responsabile del servizio, Vincenzo Francesco Perra. Nel pomeriggio, il presidente del Tar Sardegna, Caro Lucrezio Monticelli, parlerà del nuovo Codice dei contratti pubblici, alle 15.30 inizierà una tavola rotonda sulle nuove sfide che attendono gli uffici acquisti delle organizzazioni pubbliche. Conclusioni a cura del direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu.
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 57 - Edizione CA)
PERDASDEFOGU. Parmitano ieri nel Poligono in cui la ricerca mosse i primi passi
L’astronauta agli studenti: così passeggiavo nello spazio

È il primo astronauta italiano ad aver passeggiato tra le stelle e sul petto porta le stellette, quelle di ufficiale dell’Aeronautica militare. Luca Parmitano è rientrato da poco dall’ultima missione che lo ha visto per sei mesi impegnato a bordo, e fuori, della stazione spaziale internazionale in orbita sopra la terra. Ieri era a Perdasdefogu, ospite d’onore di quel Poligono interforze dove la scienza aerospaziale nazionale ha mosso i primi passi con gli esperimenti del professor Luigi Broglio, a metà degli anni ’60. L’attività è proseguita con il vettore spaziale Alpha, il programma Usv del Cira (centro italiano per le ricerche aerospaziali) e, da ultimo, con il vettore europeo Vega.
L’INCONTRO Lo ha ricordato il comandante del Poligono, generale di brigata Giorgio Russo, durante il discorso introduttivo della manifestazione tenuto nella sala del cinema gremita di invitati, amministratori, militari e studenti delle scuole di Perdas e Villaputzu. A questi ultimi si è rivolto, in modo particolare, Luca Parmitano, 40 anni, astronauta e pilota collaudatore di aerei militari. «Tre sono le pregiudiziali - ha esordito Parmitano - per diventare astronauta: la conoscenza scientifica, la tecnologia e la passione per l’esplorazione». Occorrono quindici anni di studio e di preparazione in diverse specialità. «Senza dimenticare - sottolinea l’astronauta - che la tua vera forza sta nella squadra e che solo con la conoscenza si può vincere la paura e far fronte anche all’imprevedibile».
Luca Parmitano ha voluto raccontare la sua seconda passeggiata spaziale, interrotta a causa di un guasto verificatosi nell’impianto di condizionamento della tuta spaziale. «La condensa d’acqua -ha raccontato Parmitano - aveva invaso la parte superiore del casco,impedendomi dapprima di vedere e, poi, anche di parlare con l’equipaggio del modulo spaziale e con la stazione di controllo a terra».Ad aumentare la tensione del racconto ha contribuito la visione di brevi filmati registrati durante le operazioni. La salvezza è stata determinata, alla fine, dalla calma mantenuta dall’astronauta e dal cavetto di sicurezza che lo teneva ancorato alla stazione. Numerose le domande degli studenti, alle quali Parmitano ha risposto con chiarezza. Più difficile rispondere ad un quesito posto da un cittadino di Perdasdefogu. «Lo sviluppo del settore aerospaziale potrà interessare ancora il Poligono e la Sardegna?». Sulla questione è stato tenuto un breve incontro, alla fine della manifestazione, tra i vertici del Poligono, la rappresentante dell’Ente Spaziale europeo e il professor Cao presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna.
Nino Melis
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di domenica 5 giugno 2016 / Economia (Pagina 25 - Edizione CA)
In vigore da due giorni le nuove agevolazioni. Tiepidi i sindacati: «Non creano occupazione»
PENSIONE, LA SCORCIATOIA PART-TIME
Chi taglia le ore di lavoro degli ultimi anni non perde contributi

Il ministero del Lavoro lo ha ribattezzato “invecchiamento attivo”. I sindacati, più prudenti, hanno preferito mantenere il nome di “part-time agevolato”. Epiteti a parte, dal 3 giugno è pienamente operativa la misura inserita nella legge di Stabilità 2016 e dedicata ai lavoratori del settore privato: in sintesi, uno scivolo di tre anni verso la pensione con orario e stipendio ridotti fino al 60%, ma con i contributi di un impiego a tempo pieno. Uno strumento a beneficio di un bacino ipotetico di quasi 400mila dipendenti in Italia, che appare più come una sperimentazione dagli esiti incerti e sul quale i rappresentanti dei lavoratori nell’Isola nutrono più dubbi che speranze.
«Gli effetti in Sardegna si valuteranno fra qualche mese», dice Caterina Cocco della segreteria regionale Cgil: «Resta infatti da capire quanti lavoratori decideranno di accordarsi per un contratto di part-time agevolato con i propri datori di lavoro. Per questi ultimi resta innegabile il vantaggio di una busta paga ridotta, contando inoltre sul pagamento da parte dello Stato dei contributi all’Inps. Avremmo comunque preferito vedere inclusi anche i dipendenti della pubblica amministrazione, bisognosa più di altri di uno svecchiamento del personale».
Il provvedimento interesserà invece soltanto gli assunti nelle realtà private con contratto a tempo indeterminato, full-time e con una storia contributiva non inferiore ai venti anni. Non solo, le domande dovranno arrivare esclusivamente da lavoratori che avranno maturato i requisiti anagrafici entro il 31 dicembre 2018. Prima di quella data dovranno aver raggiunto l’età di 63 anni e 7 mesi, essere quindi almeno a 36 mesi dalla soglia di 66 anni e 7 mesi fissati quasi per tutti come età pensionabile.
A quel punto, una volta raggiunta l’intesa con l’azienda, potranno scegliere di ridurre l’orario di lavoro da un minimo del 40 fino un massimo del 60%, maturando gli stessi contributi garantiti dal precedente contratto a tempo pieno e in più un piccolo bonus in busta paga (esentasse) pari ai contributi non versati dall’azienda all’Inps.
«Il governo poteva però fare di più - commenta Oriana Putzolu, numero uno della Cisl in Sardegna - il part-time agevolato ha aspetti positivi, ma presenta due criticità sostanziali: prima di tutto è limitato all’area privata nella quale i lavoratori con difficoltà maturano la vecchiaia necessaria; inoltre non viene assicurata una staffetta generazionale, che incentivi l’assunzione di giovani al posto dei futuri pensionati. Restano così immutate e inascoltate le istanze di tutto il fronte sindacale su una modifica della mobilità in uscita».
Insomma, il part-time agevolato non convince pienamente, soprattutto perché scollegato da una strategia sulla nuova occupazione. Ma non viene neanche cestinato come fallimento: «Si tratta di un’opportunità interessante per le categorie lavorative usuranti - sottolinea Francesca Ticca, segretaria regionale Uil - per le quali gli ultimi tre anni di lavoro sono i più faticosi, ma rimane in ogni caso un palliativo che non può correggere i danni della legge Fornero, da riformare a tutti i costi prima di pianificare qualsiasi altra azione su occupazione, pensioni e welfare».
Luca Mascia
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 5 giugno 2016 / Pagina 52 - Sport
GRAN FINALE QUESTA SERA A SA DUCHESSA PER ATENEIKA 2016
CAGLIARI Battute finali da Ateneika 2016. Stasera dalle 16 al campus del Cus Cagliari incontri e fide per il podio, concerto e cerimonia di premiazione. La quarta edizione delle olimpiadi dell’Università di Cagliari mettono in palio dalle 16 i titoli di calcio a cinque, atletica, tennis, basket e volley. Si chiude così a gonfie vele l’evento con oltre milleseicento iscritti, cento ore di gare in dieci discipline, 23 band e 50 ore di live, curato da Il paese delle meraviglie, l’ateneo e il Cus. Intanto, ieri giovani in delirio per il concerto di Madh, recente vincitore di Xfactor. "Musica e sport, binomio vincente" sintetizza Alessio Correnti, presidente dell’associazione Il Paese delle meraviglie, organizzatrice dell’evento con Università e Cus Cagliari. Riservata agli studenti dell’ateneo, disputatasi nel campus di Sa Duchessa si chiude con le premiazioni e la cerimonia conclusiva - alle 23 circa - a cui prendono parte il rettore, Maria Del Zompo, e il pro rettore, Francesco Mola. La festa della cultura e delle attività sportive si chiude con numeri da record. Anche per aggregazione, socializzazione, musica e spettacoli che hanno coinvolto le sei facoltà. Ateneika macina record: dai 7.500 iscritti del 2013 ai 32mila dell’anno scorso agli attuali dieci sport, quattro new entry (scacchi, calciobalilla, cross fit e badmington) e 1.600 coinvolti nei tornei di calcio a 5, tennis, tennistavolo, atletica, volley, basket. Con un budget lievitato fino a centomila euro e un intero quartiere in festa con lo sport universitario. Con cento volontari, all’opera anche il team di studenti di Scienze della comunicazione: Ateneika viene seguita con articoli, foto e interviste pubblicate sul sito e sui social. Oggi, ultime sfide tra Medicina e Ingegneria, Studi umanistici e Scienze, Polo giuridico e Biologia. In palio medaglia per 100, 400 e 1500 m, salto in lungo, lancio del peso, badminton (singolo, doppio), basket (3vs3, 5vs5 ), calcio balilla (1vs1, 2vs2), calcio a 5, pallavolo (torneo misto, max 3 giocatori maschi assieme), tennis (singolo, doppio e doppio misto), tennis tavolo (singolo, doppio e doppio misto) e scacchi. Oltre a Special Olympics Sardegna supportano l’evento Crossfit Kasteddu, comune di Cagliari, Ersu Cagliari e Anglo American Centre.
 



9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 5 giugno 2016 / Pagina 31 - Cultura e spettacoli
SCIENZA E SVILUPPO Ieri l’astronauta Luca Parmitano nel poligono militare di Quirra per illustrare un progetto dell’Università di Cagliari
di Giacomo Mameli
PERDASDEFOGU Ha parlato delle sue bambine (Sara e Maia), di sua moglie Katy perché «quando vaghi in cielo a 28 mila chilometri all’ora, ricordi gli affetti che hai lasciato in terra». E lui, Luca Parmitano, astronauta di 40 anni nato a Paternò di Catania, primo non russo a volare come copilota di Soyuz, rimasto nell’atmosfera per 166 giorni, sei ore e 19 minuti, ha raccontato – a studenti, presidi, sindaci, militari, docenti universitari – le sue “emozioni” dal palco del cinema del Poligono interforze del Salto di Quirra, «dove l’Europa il 25 ottobre 1956 ha effettuato il battesimo dello spazio» facendo diventare l’Italia «la terza nazione al mondo impegnata nello studio dell’atmosfera dopo gli Stati Uniti e l’ex Urss». Sul maxischermo compare la foto che lo ritrae con Samantha Cristoforetti (altra gloria italiana, record femminile – 199 giorni – di permanenza nello spazio in un singolo volo). Così, nella “base” di Foghesu sembrava tornato lo spirito della metà degli anni Cinquanta quando la Cape Canaveral italiana era proprio nei terreni fra le pietre di fuoco, il trapezio di monte Cardiga e il mar Tirreno. Era stato un professore della Scuola di ingegneria della Sapienza di Roma, Manlio Broglio, a ottenere che l’Italia partecipasse allo studio della ionosfera coinvolgendo, col tempo, oltre dodici università europee in un «paese di pietre di capre», come aveva scritto una grande firma del Corriere della Sera, inviato di guerra prima in Corea e poi nel Vietnam. Egisto Corradi volle toccare con mano perché era maestro di «un giornalismo che si pratica con la suola delle scarpe». Nel poligono che sembrava un accampamento, nelle povere case del paese, con i Broglio-boys trovò fisici e astronomi di Oslo e Monaco, Stoccarda e Parigi, Utrecht e Amsterdam. Quei pionieri e altri scienziati europei crearono l’Esro (European Spatial Research Organisation): l’epicentro – scrisse Corradi – «era Perdasdefogu, fra il Gennargentu e il Mar Tirreno». Ieri, dopo anni di veleni e di inferno, è stata riletta una pagina di storia: «Qui, a Foghesu, è nato l’aerospazio italiano», ha detto con orgoglio il comandante del Poligono Giorgio Russo. Subito dopo Luca Parmitano, vestito con la sua tuta di volo blu, ha aggiunto: «Bisogna fare in modo che le sperimentazioni per lo studio dello spazio si intensifichino e lo dobbiamo fare in questo centro che è all’avanguardia. Ha una storia gloriosa alle spalle. È un vanto soprattutto per l’Italia e per la ricerca scientifica. Vogliamo andare su Marte e qui tanto si può sperimentare». Ha aggiunto il generale Russo: «La nostra vocazione è proprio la sperimentazione, la ricerca scientifica, ne hanno sempre più bisogno l’Italia e l’Europa, si deve tornare alle origini». Con linguaggio da genetista ha precisato: «Il Dna di questo territorio, anche con la presenza dei militari, è quello che aveva voluto il professor Broglio: studiare non solo la ionosfera ma lo spazio intero. Credo che si tornerà alla scienza per uso civile, per offrire garanzie di lavoro e studio agli universitari e per far competere il nostro Paese con gli altri ad armi pari». In prima fila, al sabato di festa che ha visto il trionfo di Parmitano, il presidente del Das (Distretto aerospaziale della Sardegna) Giacomo Cao (Università di Cagliari). «La Sardegna, con le sue strutture, con le università nel Poligono di Quirra, si è candidata a essere la piattaforma dei test con motori a propellente liquido e solido e per la produzione del materiale composito carbon-carbon. Il tutto – ha detto Cao – è legato al progetto del razzo Vega ma, soprattutto, è la base per creare lavoro qualificato. La Sardegna può essere la sede per la sperimentazione dei velivoli senza pilota. Questo piano – con interventi del ministero dell’Università e della ricerca scientifica – prevede l’utilizzo, con Perdasdefogu, degli aeroporti di Tortolì e Fenosu e della zona industriale di Portotorres». Progetti concreti o parole di circostanza legate alla presenza di una delle italiche glorie come è certamente Luca Parmitano? «Voglio osare ed essere un po’ più ottimista di qualche mese fa», ha detto il sindaco di Perdasdefogu Mariano Carta. Chiamiamola pure riconversione (il governo sta pensando di cancellare il termine Poligono e rinominarlo Centro di ricerca aerospaziale). Riconversione necessaria per la fragilissima industria italiana ma anche per un territorio che si sta estinguendo per totale assenza di iniziative economiche che creino lavoro. La zona del Quirra aveva conosciuto un po’ di luce quando – fine anni ’60 – il Max Planx Institute utilizzò, sotto Monte Corongiu e sotto il castello di Donna Violante dei Carroz, le apparecchiature scientifiche installate sul razzo Centaure. Nello stesso anno un razzo bistadio Dragon, dopo 290 secondi di volo, toccò l’apogeo record di 395 chilometri di quota. Fu poi la volta del vettore Alpha. Divenne popolare il razzo Skylark, allodola del cielo. A Foghesu stazionava un fisico scozzese, mister Robert Pooley, che apprezzava più il filuferru dello whisky. C’era feeling fra scienziati, militari e abitanti. In quegli anni il commercio girava, l’edilizia conobbe il boom, molti tuguri diventarono case decorose, sorsero scuole superiori come l’Ipsia che doveva fornire tecnici all’industria aeronautica che stava formando ossa scientifiche e militari. Di questi successi ha parlato il generale Russo ma anche Parmitano diventato intanto l’astronauta più popolare dell’Europa occidentale. Oltre 200 mila i mi piace Facebook, quintuplicati i followers su Twitter giunti a 191 mila. Ha parlato dei suoi hobby fra snowboarding, skydiving, triathlon, sollevamento pesi e nuoto. Ha ripetuto le stesse cose ieri sera ai Giardini pubblici di Cagliari a Leggendo Metropolitano con Andrea Possenti. Si è rivolto ai giovani invitandoli «a studiare, ad ampliare le conoscenze». «Il poligono di Quirra – ha concluso – deve superare nuove sfide nel segno della ricerca scientifica».


 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 5 giugno 2016 / Pagina 14 - Economia Sardegna
Alghero, focus sulla relazione tra gli alimenti e il contesto ambientale
Quando il paesaggio fa bene al cibo
ALGHERO La qualità prima di tutto. I consumatori, in fondo, non hanno dubbi quando si tratta di valutare la relazione tra il paesaggio e la qualità dei prodotti agroalimentari. Se ne parlerà domani e martedì ad Alghero, a partire dalle 15 all’hotel Carlos V dove si svolgerà il 24° Convegno di studi della Società italiana di economia agroalimentare (Siea), organizzato dal dipartimento di Scienze della natura e del territorio (Dipnet) dell’università di Sassari. “Paesaggi agroalimentari e sviluppo rurale” è il tema su cui si confronteranno studiosi e operatori del settore agroalimentare regionale. Il convegno si propone di estendere all’intera filiera alimentare l’esame delle relazioni che contraddistinguono il ruolo delle risorse paesaggistiche rurali. Oltre alle relazioni di Tiziano Tempesta (università di Padova), Claudio Mazzini (Coop Italia) e Jan Douwe van der Ploeg (università di Wageningen), saranno discussi i risultati di 18 ricerche condotte da studiosi italiani sui temi del paesaggio e dello sviluppo rurale. Sarà anche celebrato il ventennale della rivista scientifica “Economia agro-alimentare” con un colloquio tra Gervasio Antonelli dell’università di Urbino e Francesco Casula (direttore di 3A Arborea). Concluderà i lavori il 7 giugno alle 15 una tavola rotonda moderata dal giornalista Pasquale Porcu. Parteciperanno Raimondo Cacciotto, Marcello Caredda, Battista Cualbu, Giuseppe Cuccurese, Pietro Esposito, Antonio Farris, Gianni Ibba, Maria Ibba, Matteo Luridiana, Luigi Lotto, Benedetto Meloni, Pierluigi Pinna, Simonetta Sanna, Martino Scanu, Roberto Zurru con le considerazioni finali dell’Assessore Regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. Il Convegno sarà preceduto da un evento seminariale che si terrà la mattina del 6 giugno alle 10 nei locali del Dipartimento di Architettura a cui parteciperà l’assessore Cristiano Erriu.
 
 
 


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