Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 May 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

 
L’UNIONE SARDA
1 - L’UNIONE SARDA di sabato 28 maggio 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 47 - Edizione CA)
PERDASDEFOGU. Una ricerca universitaria sullo sviluppo economico
Futuro senza Poligono?
Un plebiscito per dire no
Quale sviluppo ha generato, dal 1951 ad oggi, il Poligono di Quirra? Quali sono stati gli effetti della presenza militare sui 12 mila ettari e sulle comunità di riferimento in Ogliastra e Sarrabus? Il dipartimento di Scienze sociali dell'Università di Cagliari ha elaborato una risposta scientifica basata sul criterio della “analisi controfattuale”, cioè il confronto con quello che sarebbe potuto essere il percorso di sviluppo economico e sociale in assenza dei militari.
I RISULTATI Il questionario distribuito nei quattro paesi principali di riferimento del Pisq ha dato responsi differenziati. A Villagrande il 36 per cento degli intervistati ha dichiarato di preferire la chiusura del Poligono a qualsiasi opzione per il suo mantenimento, il 29 per cento a Villaputzu, il 24 per cento a Ulassai, lo zero per cento a Perdasdefogu. Nella relazione di sintesi, che verrà presentata nelle prossime settimane a Perdasdefogu, i ricercatori universitari evidenziano i parametri di valutazione socio economica utilizzati per la ricerca. Perdasdefogu è risultato avvantaggiato rispetto agli altri paesi sul fronte degli indennizzi (oltre 10 mila euro per ettaro), su quello del rinnovo del patrimonio abitativo e sulla crescita costante dell'occupazione e del settore terziario, almeno fino all'anno di abolizione della leva obbligatoria. «L'analisi - spiega il sindaco Mariano Carta - conferma quanto andiamo sostenendo da anni e come viene percepita dalla popolazione la presenza del Poligono sotto tutti gli aspetti, compreso quello della sicurezza ambientale».
IL FUTURO A parere dei ricercatori di Cagliari, l'ipotesi di sviluppo più accreditata per il futuro del Pisq è quella del superamento della monocoltura militare attraverso la sperimentazione duale, militare e civile. Giocano a favore l'alta specializzazione tecnologica del personale militare e civile, insieme alla rilevante dimensione delle strutture non più in uso con la cancellazione del servizio di leva. Le caratteristiche infrastrutturali del Poligono rendono plausibile anche la realizzazione del centro addestrativo del Sistema di protezione civile della Sardegna, in grado di coinvolgere tutti i soggetti istituzionali e del volontariato. Con la possibilità estendere tale attività al contesto nazionale.
Nino Melis
 
L’UNIONE SARDA
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 28 maggio 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
RAPPORTO CRENOS. Pil sotto la media nazionale e allarme scuola
Sardegna, ripresa lenta ma disoccupazione in calo
Qualche segnale di ripresa dell'occupazione, altre buone notizie sull'andamento del turismo. Ma i soliti problemi sul fronte dell'istruzione e della spesa sanitaria, oltre a una struttura produttiva troppo frammentata (il 97% delle imprese ha meno di dieci addetti) per reggere l'impatto della crisi. L'annuale rapporto Crenos sull'economia della Sardegna regala ancora una volta una foto con molti chiaroscuri: l'Isola si conferma, in quasi tutti i parametri, meglio delle altre regioni del Mezzogiorno d'Italia, ma ancora al di sotto della media nazionale e ancor più distaccata dal centro-nord.
La nota positiva è il calo della disoccupazione: 6,8 punti percentuali in meno dal 2014 al 2015. Ma le persone in cerca di impiego restano troppe: circa 118mila, per un tasso del 17,4%. Tra le zavorre principali della Sardegna resta la frequente rinuncia a studiare e formarsi: nella fascia di età dai 15 ai 24 anni, un giovane su quattro ha messo da parte i libri e non cerca neppure un lavoro. SAU A PAGINA 5
 
L’UNIONE SARDA
Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
Sanità, istruzione e imprese troppo piccole le zavorre dell'economia sarda
Meno disoccupati nell'Isola ma la ripresa è ancora lontana
 
Alzare la testa si può ma a patto che si esca dalle sabbie mobili dei problemi atavici della Sardegna. I dati, contenuti nel ventitreesimo rapporto Crenos, presentato ieri mattina a Cagliari, evidenziano una situazione altalenante in cui i segnali di ripresa sono frenati da problemi radicati nel tessuto sociale e geografico.
IL QUADRO Una Sardegna che migliora, rispetto al Mezzogiorno, il suo Pil e che trova segnali incoraggianti sul versante del lavoro e sul turismo deve fare i conti con un tasso di istruzione ancora molto basso rispetto alla media italiana ed europea e con un sistema produttivo formato soprattutto da piccole realtà, spesso incapaci di affrontare mercati internazionali. Rimane il grosso problema della spesa sanitaria ben al di sopra della media nazionale così come l'aumento della spesa farmaceutica. Sempre in tema di servizi, non c'è grande feeling tra i sardi e i mezzi pubblici, così come non c'è immediata corrispondenza tra l'altra percentuale di raccolta differenziata e la spesa pro capite molto più alta rispetto alle regioni virtuose.
I NUMERI Ancora una volta i numeri evidenziano come la Sardegna abbia un andamento economico-statistico difficilmente collocabile nelle macro aree della Penisola. Spesso è meglio del Mezzogiorno ma lontana ancora dai valori del centro-nord. Il primo dato è il Pil reale del 2014 che arriva a 31,6 miliardi di euro con una quota pro capite di 19.021 euro. Una situazione migliore rispetto al Mezzogiorno (16.762 euro) ma inferiore se si considera sia il dato medio nazionale (25.257 euro) sia quello del centro-nord (29.676).
Questo significa avere problemi nella produttività, che stenta a crescere per una serie di fattori. Innanzitutto il mercato, che probabilmente deve trovare uno sbocco oltre i confini della Sardegna. Ma per fare questo servono risorse, investimenti e anche la possibilità di soddisfare grosse richieste. Le imprese attive, nel 2015, erano 142.578, praticamente le stesse dell'anno precedente: una crescita inferiore rispetto al Mezzogiorno in cui nello stesso anno sono nate 3.425 nuove realtà.
Ma il dato ancora più significativo riguarda le dimensioni. Infatti le imprese sarde hanno una media di 2,8 addetti e quelle con meno di 10 persone sono il 97% del totale. A questo si aggiunge il fatto che sono pochi, soprattutto da parte dei privati, gli investimenti per l'innovazione e la ricerca (0,76% del Pil). L'aumento della spesa sanitaria fuori controllo è cosa assai nota in Sardegna, visto che anche nell'ultima manovra finanziaria la Regione è stata costretta a destinare oltre 3,5 miliardi di euro.
SCARSA ISTRUZIONE Un altro fattore che frena il rilancio economico della Sardegna riguarda l'istruzione e la formazione. I dati sull'abbandono scolastico sono preoccupanti e ben oltre la media richiesta dall'Unione europea. Sono tanti i ragazzi (29,6%) e le ragazze (17%) tra i 18 e i 24 anni che abbandonano gli studi e oltre il 27% dei giovani nella fascia d'età tra 15 e 24 anni che si è fermato: non studia e non lavora.
LE TESTIMONIANZE Come sempre dietro i numeri ci sono le persone e durante la presentazione del rapporto hanno portato la propria testimonianza. Imprenditrici che hanno scommesso in settori diversi tra loro, dall'agricoltura ai vini sino ad arrivare alle start-up tecnologiche. Antonella Arca, fondatrice della start-up Make Tag acquisita poi da BuzzMyVideos, ha parlato dell'internalizzazione e dell'importanza «per chi offre servizi tecnologici di guardare al mercato globale». In Sardegna, però, «abbiamo trovato persone qualificate e un grosso fermento in questo campo». L'imprenditrice vinicola Daniela Pinna ha ribadito «l'importanza per le imprese di fare rete», ma soprattutto la necessità di «investimenti che possano formare i giovani». Dall'industria casearia arrivano le parole di Rosetta Fanari, anche lei convinta che «nel nostro settore tendiamo a una scarsa aggregazione, necessaria per aggredire i nuovi mercati».
LA SCOMMESSA Un'analisi del rapporto è stata fatta anche dal presidente della Fondazione Sardegna, Antonello Cabras. L'ex presidente della Regione ha messo in evidenza quanto «la Sardegna sia ancora in una fase di reazione alla globalizzazione». Poi, un passaggio sul «problema dello spopolamento e la necessità di fare qualcosa per le zone interne». Arriva immediata la risposta del presidente Pigliaru che annuncia «un Master Plan specifico». Il governatore ha ripercorso tutti gli interventi fatti per «cercare di uscire dal piccolo e aumentare la nostra produttività». A breve Renzi verrà a firmare il Patto per la Sardegna: «Avremo risposte su continuità territoriale, trasporto su ferro ed energia».
Matteo Sau
L’UNIONE SARDA
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 28 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
La Conferenza regionale
Piano triennale per lo sport: 300mila euro
Promozione degli eventi sportivi d'eccellenza, sostegno agli operatori impegnati in campionati nazionali federali, particolare attenzione agli atleti con disabilità, all'attività sportiva giovanile e alla tutela sanitaria di chi fa sport. Queste le priorità del Piano triennale dello sport, presentato ieri mattina dall'assessore Claudia Firino alla sesta Conferenza regionale. «Nel Bilancio 2016 è previsto uno stanziamento di 100 mila euro per ogni annualità, dal 2016 al 2018, a favore della Sezione sarda del Cip (Comitato italiano Paralimpico). Tra i vari interventi, sono state modificate le modalità di calcolo dei contributi a favore degli agonisti, prevista la dotazione di defibrillatori nelle strutture sportive e riorganizzate le borse di studio a favore degli atleti che frequentano scuole e Università».
EVENTI E PROMOZIONE «La Regione investe sul turismo sportivo promuovendo la Sardegna quale punto di riferimento internazionale per chi vuole fare un'esperienza di vacanza attiva», ha detto l'assessore al Turismo Francesco Morandi. «Puntiamo sui grandi eventi, sfruttando un palcoscenico naturale magnifico che ci ha restituito grande visibilità soprattutto su centro e nord Europa e a livello nazionale. È necessario ora capitalizzare lo sforzo, favorendo il posizionamento dell'Isola anche su nuovi mercati, raccontando che la Sardegna è la terra della qualità della vita, con uno straordinario rapporto tra ambiente, storia e cultura. Questa strategia», ha concluso Morandi «ci consente anche di presentare un prodotto turistico nuovo, finalizzato alla destagionalizzazione, carico di stimolanti occasioni di viaggio».
 
L’UNIONE SARDA
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 28 maggio 2016 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Anche il Distretto sardo studia i voli ipersonici
Roma-Sydney in sole due ore
Roma-Sydney in due ore d'aereo. È l'idea sempre più realizzabile a cui anche la Sardegna sta partecipando. In prima fila ci sono anche gli esperti del Distretto AeroSpaziale della Sardegna, a Roma seduti allo stesso tavolo di un pool di scienziati italiani impegnati in un progetto di volo ipersonico, a velocità quindi superiore a quella del suono.
L'intento è stato quello di approfondire la riflessione sulla possibilità di ridurre i tempi per raggiungere punti molto distanti sulla superficie terrestre ed esplorare il potenziale italiano del settore. «Per quanto riguarda la Sardegna», spiega il presidente del Distretto, Giacomo Cao, presente all'incontro «è emersa la possibile di poter utilizzare il corridoio aereo tirrenico Tortolì - Grazzanise quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali Uhtc (Ultra High Temperature Ceramics) prodotti in Sardegna da doci del Distretto potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici, ma anche per il lanciatore italiano Vega».
Luca Mascia
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 28 maggio 2016 / Pagina 28 Ed. Nazionale
Ortopedia e traumatologia: si parla di mini invasività
ALGHERO Il centro congressi del Quarter Sayal oggi ospita la 109a riunione della “Società di ortopedia e traumatologia dell’Italia meridionale e insulare”. È un evento formativo realizzato con il patrocinio dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari e dell’Università di Sassari. All’appuntamento organizzato dal presidente Carlo Doria parteciperanno i massimi esperti a livello nazionale della chirurgia ortopedica e traumatologica. Essendo il corso l’occasione per rinnovare il gemellaggio con la “Società di ortopedia e traumatologia andalusa”, interverranno anche numerosi ospiti e relatori stranieri. L’incontro fra chirurghi con diversi background professionali, sebbene provenienti in moltissimi casi da strutture ed esperienze d’eccellenza, offrirà lo spunto per un confronto aperto e ricco. Si parlerà in particolare di mini-invasività in ortopedia e traumatologia, e il congresso sarà l’occasione per confrontare esperienze nazionali e internazionali di centri di eccellenza. (g.m.s.)

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie