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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 May 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 27 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Riconoscimento per gli iscritti dell’Ateneo: tre giorni di seminario
Ichnusa, studenti a lezione di marketing

La marca produttrice di birra Ichnusa, per l’ottavo anno consecutivo, scommette sui giovani e sul talento, promuovendo il Premio Ichnusa per il Marketing. La competizione offre agli studenti dell’Università cittadina la possibilità di cimentarsi in un progetto di marketing e di confrontarsi con professionisti del settore. In palio, per lo studente che risulterà più brillante, uno stage retribuito di 6 mesi all’interno del team marketing Ichnusa.
Due dei vincitori delle sette passate edizioni, dopo l’esperienza di stage, sono stati assunti a tempo indeterminato e tuttora continuano la loro esperienza professionale all’interno dell’azienda.
Il progetto, articolato in più fasi, coinvolge gli studenti in un seminario di tre giorni che si conclude oggi e ha portato nelle aule dell’Università i professionisti del team Ichnusa, con lo scopo di condividere le loro esperienze e competenze nel campo del marketing e della comunicazione.
Con la seconda fase, a conclusione del seminario, si entrerà nel vivo della competizione, attraverso la creazione di gruppi di lavoro.
Originalità, coerenza e fattibilità tecnica della proposta, chiarezza espositiva del gruppo di lavoro e capacità di lavorare in team sono i criteri alla base della scelta dei tre progetti finalisti, a cura di una giuria composta dal corpo docente dell’Università e dai responsabili del brand Ichnusa.
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 27 maggio 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Eredità e autogoverno L’utopia di Sciola
ora diventi realtà
Giuseppe Marci
Ci ha dato tutto il suo tempo. Tempo d’amicizia, d’accoglienza e d’arte. Chiunque poteva varcare il portale della casa di San Sperate: bambini, giovani, vecchi; umili e potenti; esperti d’arte o curiosi attratti dal rigoglio del giardino in cui germogliavano sculture di pietra; genti che provenivano da continenti lontani e parlavano lingue diverse. Lui ne aveva creato una che tutti capivano: suoni che sembravano generati dalle stelle, da acque correnti, dal frusciare delle foglie, da un archetto magico che sapeva trarre note musicali dalle pietre.
Per ciascuno cominciava il suo racconto da capo, come se proprio per l’interlocutore che aveva davanti avesse sradicato le pietre dalla terra, vi avesse inciso i suoi segni, le avesse erette nel circolo megalitico fatto di impensabili trasparenze che di notte si illuminava per i fuochi delle fascine.
Era vento e libertà. Mai parole sono state più giuste di quelle che la figlia ha pronunciato, nell’ultimo saluto a Pinuccio Sciola. Non meno appropriate quelle che il direttore di questo giornale ha scritto, salutandolo nel giorno del funerale. Muroni ha cucito in una trina i messaggi ricevuti dal Maestro e ne ha fatto risaltare la forza e la passione; la capacità di vedere il futuro e di mostrarlo agli altri; l’impegno civile con cui, per tutta la vita, ha sollevato l’asticella, spingendoci sempre più in alto.
Fino a proporci il progetto destinato a trasformare in un’opera d’arte la strada che attraversa l’Isola, da un capo all’altro: «Ci pensi? Una scultura lunga 240 chilometri. Vorrei chiamare i più grandi artisti del mondo per rendere il tracciato della Carlo Felice, da Cagliari a Porto Torres, la più grande opera d’arte del mondo, a cielo aperto». Ne parlava con fervore, di quest’idea, invelenendosi, come sapeva fare, con i politici che non capivano, che opponevano difficoltà pratiche al sogno di uno che spostava montagne, inghippi burocratici capaci di paralizzare qualunque impresa, insensibilità divenute stile di governo. (...) SEGUE A PAGINA 7

Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA) L’utopia di Sciola ora diventi la realtà
(...) Quel progetto ce lo ha lasciato in eredità, quasi a voler vedere se ne siamo degni, se ne comprendiamo il valore simbolico, se abbiamo le necessarie qualità organizzative: un popolo che realizza una scultura di 240 chilometri è un popolo che sa governarsi secondo proprie leggi e con il sentimento di sé.
Che non si adatta a convivere con le piazzuole e le cunette immondezzaio contro le quali Pinuccio ha lottato: perché chi imbratta la terra dove è nato e vive non può avere destino politico e si condanna a restare subalterno.
Per il progetto di Sciola vale la massima del sapiente secondo cui ogni lunga marcia comincia con un passo.
Ecco, cominciamo a mettere una scultura, una sola ma subito, lungo la strada 131: le altre verranno col tempo e diranno di noi e della nostra capacità di autogoverno.
Giuseppe Marci


 
 
3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 27 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Già iniziati gli allenamenti, finale il 9 luglio nel parco di Terramaini
Riecco Quartieri in gara, grande corsa per la salute
Nel video promozionale, già in circolazione nei social network, si vedono uomini e donne di tutte le età affrontare un circuito a metà strada fra Giochi senza frontiere e un percorso d’addestramento ginnico-militare: la musica è epica, e loro corrono reggendo dei secchielli pieni d’acqua e devono superare reti, tronchi di legno ed enormi e pesanti palloncini che oscillano. La finalità è nobile: «Avvicinare la gente allo sport avvicinando lo sport alla gente», riassume Maurizio Siddi, presidente cittadino del Csi, il Comitato sportivo italiano.
NUMERI È “Quartieri in gara”, manifestazione che alla sua prima edizione, un anno fa, ottenne un successo che forse nemmeno gli organizzatori si immaginavano: per un mese, 150 persone di tutte le età si allenarono all’aperto (e in 60 hanno poi deciso di continuare a fare sport), e alla finale, nel parco di Terramaini si sfidarono in 300. Numeri che la seconda edizione sembra destinata a superare: ha già preso il via lunedì scorso la fase preliminare, quella che prevede due allenamenti alla settimana all’aperto. Durerà un mese e mezzo. La finale si svolgerà sabato 9 luglio, dalle 17, nel parco Terramaini.
Quest’anno le squadre saranno tutte composte di otto persone, ma ci si può iscrivere anche con formazioni incomplete: verranno completate dagli organizzatori. Per iscriversi basta avere almeno 16 anni e non più di 80. Lo si può fare entro il 31 maggio pagando una quota di 15 euro, e fino al 3 luglio pagandone una di 20 (i dettagli sul sito www.quartieringara.org).
RILANCIO Un’edizione all’insegna del rilancio: aperta a tutti i Comuni dell’Isola, coinvolge tutte le associazioni sportivo-dilettantesche sarde, che forniranno gli istruttori a disposizione dei partecipanti, e l’Università di Cagliari, che effettuerà dei monitoraggi sullo stato di salute di chi gareggia, con controlli su glicemia, colesterolo, trigliceridi.
Ieri mattina, nella sede regionale del Coni, la presentazione alla stampa. Con Siddi c’erano i rappresentanti dei partner istituzionali: l’assessore comunale allo Sport Yuri Marcialis, il docente di Endocrinologia Andrea Loviselli, dell’Ateneo cittadino, il tenente colonnello Carmelo Abis del Comando militare autonomo della Sardegna dell’Esercito e il presidente del Coni Sardegna Gianfranco Fara. Mancavano Regione e Fondazione Sardegna (quest’ultima ha stanziato 50 mila euro).
VANTAGGI Loviselli ha spiegato che il gioco è un’ottima molla per convincere anche i più pigri a fare movimento e che basta una moderata ma quotidiana attività fisica per abbattere i rischi di ammalarsi di patologie come il diabete: «La spesa sanitaria può essere abbattuta del 20-30 per cento investendo su manifestazioni come questa e permettendo che se ne svolgano tutto l’anno».
Marco Noce


 
4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 27 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Intanto la Giunta sblocca 40 milioni per talassemia e altre patologie
LA PAGELLA DELL’EUROPA
Fondi Ue, a Cagliari il team che vigila sulla spesa
Ammontano a 40 milioni di euro le risorse stanziate dalla Giunta per le leggi di settore della sanità. A beneficiare di questo stanziamento saranno talassemici, emofilici, emolinfopatici, nefropatici, persone affette da neoplasie maligne e le persone affette da malattie mentali.
Queste risorse verranno trasferite ai Comuni e una parte andrà alle Asl, che le potranno utilizzare per il trasporto dei disabili. «In attesa che si concluda il processo di revisione della normativa sugli interventi della non autosufficienza, con l’introduzione dell’Isee e la ridefinizione delle provvidenze e dei rimborsi spese», spiega l’assessore Luigi Arru, «si deve dare continuità all’applicazione della normativa in corso».
PROGRAMMAZIONE Ieri mattina a Cagliari si è riunito il Comitato di sorveglianza del Por Fse 2014-2020. L’organismo ha il compito di verificare lo stato di attuazione del programma operativo regionale, suddiviso in diversi assi di intervento. Secondo quanto riportato dalla Regione, sono stati evidenziati significativi avanzamenti sull’asse 1 e 3, rispettivamente Occupazione e Istruzione e formazione.
GLI INTERVENTI Per quanto riguarda la parte sull’occupazione, le misure già avviate al 31 dicembre 2015 sono Flexicurity (10 milioni di euro per tirocini e bonus, 2,5 per la formazione), Caregiver (0,2 milioni), contratto di ricollocazione (2,8 milioni), i corsi Oss (0,5 milioni) e Maciste (0.9 milioni). Nel 2016, invece, è stato avviato il programma “Più turismo, più lavoro”, i percorsi formativi per il reinserimento occupazionale e gli avvisi di formazione rivolti a green & blue economy. Sul versante Istruzione e formazione è il programma Iscol@ a fare la voce grossa con una dotazione di oltre 10 milioni di euro per le sue varie articolazioni. «Abbiamo superato il 90% della spesa certificata», sottolinea l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, «alla scadenza dei termini per la rendicontazione arriveremo ben oltre il 100%».
LA MISSIONE Prosegue intanto la missione in Cina del vice presidente della Giunta, Raffaele Paci. L’obiettivo è riuscire a rafforzare i rapporti commerciali tra la Sardegna e lo stato asiatico.
L’ultimo incontro è stata l’occasione per parlare dei prodotti alimentari sardi, vista anche la particolare importanza che il governo cinese affida alla sicurezza alimentare. «La nostra è una piccola regione ma dalla qualità della vita molto alta grazie al cibo sano e alle caratteristiche dell’ambiente naturale», dice Paci.
Sono diverse le tipologie alimentari che potrebbero cercare di conquistare il mercato cinese, anche perché per qualche realtà l’esperienza è già consolidata: «In Sardegna c’è un produttore di latte ovino in polvere per bambini e donne in gravidanza che da tempo esporta in Cina», sottolinea l’assessore. Il direttore generale del Dipartimento degli affari legali, Xu Jinghe, ha ribadito che «la sicurezza alimentare e la mancanza di inquinamento sono le cose più importanti per l’umanità, anche se non è facile garantirle». Infine, il rappresentante del governo cinese tende la mano: «Il mercato cinese è vasto e dà il benvenuto a chi produce alimenti di qualità, come la Sardegna». (m. s.)



 
 
5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 27 maggio 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
ASL 8. Project financing, bocciati i nuovi lavori: 39 milioni di euro
«Costi raddoppiati rispetto ai prezzi di mercato»

Nonostante i tanti anni di lavoro e i milioni di euro a disposizione, nel 2013 l’Asl 8 ha deciso di integrare il project financing che dal 2003 la legava alle società Siemens e Tepor per ammodernare e fornire di nuovi macchinari gli ospedali Microcitemico e Oncologico di Cagliari. Aveva 18 milioni, ne servivano 39. Altri interventi e spese. È uno degli aspetti del progetto stroncato dall’Università di Bologna che, su richiesta dei commissari di Asl e Brotzu, ha analizzato la maxi-convenzione (ancora in corso): sono stati segnalati costi doppi rispetto ai prezzi di mercato e altre presunte anomalie. Intanto l’ex manager Efisio Aste, cacciato nel 2005 proprio per quel contratto, attacca: «Era una cosa ben fatta, altri l’hanno modificata». Gli ex governatori non si sentono responsabili e Gino Gumirato, manager che sostituì Aste, non commenta.
FRESU, MANUNZA ALLE PAGINE 2, 3

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
LA RELAZIONE. Gli esperti scelti dalle commissarie Asl stroncano il piano
Bocciati i nuovi lavori per 39 milioni di euro
Anni di lavori e soldi a palate, ma non bastavano. Al Microcitemico «l’ampliamento delle superfici a disposizione non ha comportato nessun vantaggio all’utenza pediatrica dell’area metropolitana». L’idea è quella di realizzare il Nuovo ospedale pediatrico: è necessaria «una rivisitazione dell’intero complesso edilizio dell’ospedale». Al Businco «restano ancora da risolvere evidenti criticità». Per questi motivi nel 2013 l’Asl 8 decide di integrare il contratto di project financing che dal 2003 la lega alle società Siemens e Tepor. Nuovi interventi e nuove spese: servono 39 milioni, a disposizione ce ne sono 18. Un piano che viene stroncato nel dossier dell’Università di Bologna che analizza criticità e punti oscuri della maxi-convenzione sui due ospedali: «Si tratterebbe», è l’opinione dei docenti emiliani, «di una forzatura nell’utilizzo dello strumento della concessione in essere di difficile comprensione da un punto di vista economico e tecnico».
L’avevano chiesta le attuali commissarie della Asl 8, Savina Ortu, e del Brotzu, Gabriella Pintus: un’approfondita analisi che ricostruisse la storia del contratto che doveva trasformare in eccellenza all’avanguardia il polo sanitario di via Jenner. Nel 2003, e negli anni successivi con una lunga serie di revisioni, si programmavano due ospedali con strutture e macchinari moderni. I docenti della facoltà di Scienze Aziendali di Bologna, incaricati a giugno scorso, hanno ricostruito il passato remoto e prossimo di quell’accordo da oltre 150 milioni di euro. E valutato la situazione attuale: le due commissarie avevano affidato la consulenza in vista del passaggio di competenze su Microcitemico e Oncologico dalla Asl al Brotzu. I consulenti hanno segnalato costi doppi rispetti ai prezzi di mercato, soldi che sarebbero stati conteggiati senza supporto documentale, piani finanziari oscuri o carenti: tante presunte anomalie. Anche recenti.
La relazione - consegnata a dicembre e rimasta coperta fino agli ultimi giorni - tratta anche gli «sviluppi del contratto di concessione» legati a una revisione del contratto, l’ennesima della sua storia, decisa nel 2013. È necessario intervenire ancora: i lavori si sono protratti così tanto che la città è cambiata, la clinica Macciotta per i bambini cade a pezzi, è necessario stravolgere l’assetto sanitario. Al Businco spunta la «necessità di programmare un completamento delle tecnologie». Roba che costa 39 milioni. Da affidare, è il progetto, ancora alle società protagoniste del project financing.
Ma i docenti non sono d’accordo. Anzi. Dicono che se si sviluppasse ancora il project «si riaprirebbe in maniera significativa la fase di realizzazione di opere e di installazione di macchinari», si avrebbe «un sensibile incremento del costo complessivo della concessione» e, soprattutto, i lavori «verrebbero ancora una volta sottratti a ogni tipo di confronto concorrenziale sul mercato». Inoltre la decisione era arrivata a seguito di «un iter confuso, con ampie lacune su molteplici aspetti: di programmazione economico-sanitaria, tecnici, economico-finanziari e amministrativi». In conclusione: «Non vi sono ragioni tecnico-economiche che giustifichino l’inclusione di tali sviluppi nell’ambito della concessione».
Enrico Fresu
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 maggio 2016 / Pagina 44 - Sport
ATENEIKA
Dieci giorni di gare, spettacoli e solidarietà
OGGI IL VIA AI “GIOCHI” DELL’UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
CAGLIARI Cento ore di gare, 1.600 partecipanti, undici discipline, venti artisti. Ateneika, quarta edizione: pronti, via. Stasera alle 21,30 il rettore Maria Del Zompo inaugura i giochi riservati agli studenti delle sei facoltà dell’ateneo. Il campus del Cus Cagliari, tra sport, sfide, musica e cultura. Tutti in campo fino a domenica 5 giugno. Oggi, la cerimonia inaugurale con la sfilata delle rappresentative e l’accensione della fiaccola. Assieme al rettore, il pro rettore vicario, Francesco Mola. La manifestazione - curata dall’associazione "Il paese delle meraviglie" presieduta da Alessio Correnti - mette assieme sport e solidarietà: in campo anche gli Special Olimpics. I numeri? Da record. Discipline sportive, aggregazione, cultura, musica e spettacoli. Dalle 7.500 presenze del 2013 alle 32mila dello scorso anno, con 20 artisti, sette sport e un budget di 92mila euro (29mila nel 2013). AteneiKa cresce e si rafforza. Oltre milleseicento gli atleti iscritti per oltre cento ore di gare e partite. E sono coinvolti un centinaio di volontari. Rivolto agli iscritti all’Università per l’anno accademico 2015/16, l’evento prevede gare maschili e femminili di atletica (100, 400 e 1500 m, salto in lungo, lancio del peso), badminton (singolo, doppio), basket (3vs3, 5vs5 ), calcio balilla (1vs1, 2vs2), calcio a 5, crossFit (in collaborazione con CrossFit Kasteddu), nuoto (25, 50 e 100 stile libero, 25 dorso, 25 rana, 25 delfino, 100 misti), pallavolo (torneo misto, max 3 giocatori maschi in campo contemporaneamente), tennis (singolo, doppio e doppio misto), tennis tavolo (singolo, doppio e doppio misto) e scacchi. Stasera apre la serie dei concerti il gruppo "Marta sui tubi". E domani, sul maxi schermo viene proiettata la finale di Champions. L’iniziativa viene coperta da un gruppo di studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione, coordinato dalla professoressa Elisabetta Gola.




7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 maggio 2016 / Pagina 17 - Lettere e commenti
IL PROGETTO NELL’AREA EXPO
Human Technopole, attacco alla ricerca e all’università pubblica
Giacomo Oggiano,
Dipartimento Scienze della natura e del territorio Università di Sassari
La ricerca scientifica e l’università italiane, insieme, generano un paradosso su cui si preferisce tacere: a fronte di finanziamenti in linea col terzo mondo – fatte alcune eccezioni per la fisica – il nostro Paese si colloca saldamente tra le prime 8 potenze scientifiche e al secondo posto ( c’è chi dice al primo) nel rapporto tra produzione scientifica e risorse investite. Evidentemente, questa verità è scomoda per chi demonizza la ricerca scientifica attraverso un’informazione tossica fatta di santoni, attori e soubrette che, in tv, esprimono il loro autorevole parere su questioni ambientali, nocività dei vaccini, benefici delle terapie new age, contro la perfidia della scienza “ufficiale”, cioè quella che sottopone a verifica sperimentale gli enunciati e perciò necessita di finanziamenti. Al vulnus ideologico contro la ricerca scientifica si affianca quello della politica, armato da legende metropolitane su professori e ricercatori strapagati e fannulloni e da slogan su valorizzazione di merito, eccellenza o rientro di 500 cervelli. A parte che essere all’estero, dove fare ricerca è più facile, non costituisce di per sé titolo di merito, chi ha davvero cervello si guarderà bene dal rientrare. Poi, non saranno 500 ricercatori a risolvere il declino imposto dal blocco del turn over: solo l’ateneo turritano in 6 anni è passato da 760 a 570 docenti. In questa situazione di smantellamento della ricerca e dell’università, pochi giorni fa il governo si è inserito con altri spot: grande pubblicità al finanziamento di 2,4 miliardi nei prossimi tre anni; detta così può sembrare un passo avanti, in realtà si tratta di rendere finalmente disponibili (decurtati di duecento milioni) i fondi già previsti dal governo Letta. Ricercatori e docenti sembrano rassegnati al declino, accettano di sottomettersi all’organo di valutazione Anvur (che costa più di quanto si spende in ricerca) come ad altre imposizioni burocratiche al limite del sadismo. Difficile capire questa inerzia e stupisce il silenzio del mondo universitario di fronte al progetto governativo di utilizzare i pochi fondi, non per risolvere le esigenze reali delle strutture di ricerca, ma l’esigenza – tutta politica – di riconvertire l’area Expo coinvolgendo una fondazione privata come l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). Questa creatura di Tremonti, che ha competenze nella robotica e nelle nanotecnologie, sarà destinataria di 1,5 miliardi di euro per il progetto Human Technopole. Senza niente togliere ai ricercatori di questo istituto – sicuramente bravi nel loro settore – non è accettabile che un ente di diritto privato, non soggetto a valutazione come, invece, università e Cnr e dove si entra senza concorso pubblico, dreni finanziamenti pubblici per un progetto che ha al centro la salute umana e la nutrizione, su cui non ha competenze. Solo poche voci della politica e della ricerca, come quella di Napolitano, della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo e del fisico Giorgio Parisi, hanno denunciato questo attacco antidemocratico alla ricerca e all’università pubbliche a favore di una struttura di presunta eccellenza a gestione privata. Intendiamoci, che le strutture e i ricercatori di eccellenza (come Parisi e la Cattaneo che pure difendono la “normalità”) meritino di più non è in discussione. Chiediamoci, però, che significa questo termine abusato. Forse che in Italia si devono finanziare solo una cinquantina di top scientist o dieci università, possibilmente del nord, e non la massa critica dei ricercatori che, comunque, hanno ottimamente superato i requisiti di idoneità, si sottopongono a valutazione e tengono in piedi le università? E poi, il super-finanziato Iit, preposto a gestire la “petalosa” riconversione di Expo 2015, sottoposto a valutazione con gli stessi criteri adottati per gli atenei, non ha retto il confronto, ad esempio, col Politecnico di Bari.




8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 maggio 2016 / Pagina 7 - Sardegna
In discussione solo la proposta della Giunta, congelate le altre tre
ASL UNICA, IN AULA A METÀ GIUGNO
CAGLIARI Il disegno di legge sull’Asl unica potrebbe essere discusso dal Consiglio regionale tra lunedì 20 e martedì 21 giugno. La commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi) in una giornata ha concluso la discussione generale sulla bozza presentata dall’assessore Luigi Arru. I diciotto articoli saranno discussi uno per uno a partire da mercoledì 8 giugno, mentre una settimana prima i consiglieri dovranno presentare gli emendamenti. Di fatto c’è stata un’accelerata soprattutto perché la commissione ha deciso di esaminare solo il testo presentato dalla Giunta e congelare le altre proposte sul tavolo. Che poi sono tre: una è firmata dal Partito dei sardi (ipotizza tre Aziende sanitarie), una dall’Udc, ancora tre Asl, e infine c’è quella dei Riformatori, che da sempre sostengono l’accorpamento in «Unica» delle attuali otto aziende. Nelle prossime settimane, il percorso del disegno di legge non sarà facile. In maggioranza, nonostante il gruppo del Pd si sia espresso tutto a favore della riforma, ci sono ancora molte perplessità soprattutto sui super poteri affidati al manager che dirigerà e governerà l’Asl unica e sul ruolo che avrà l’Azienda per le emergenze-urgenza, l’Areus. Per smussare gli ultimi angoli, che non sono pochi, è possibile un vertice della coalizione di centrosinistra prima della presentazione degli emendamenti. I tempi per approvare la riforma del sistema sanitario sono stretti visto che il 30 giugno scade l’ultima proroga per i commissari straordinari delle Aziende sanitarie, di quelle miste di Sassari e Cagliari e del Brotzu.


9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 maggio 2016 / Pagina 29 - Nuoro
LO SCALO DI TORTOLÌ SARÀ LA BASE PER I TEST DEI VOLI IPERSONICI
TORTOLÌ  Potrebbero partire dall’aeroporto di Tortolì gli aerei ipersonici progettati per coprire distanze enormi in poche ore, se non minuti. I test di questi velivoli studiati da un gruppo di enti e società di cui fa parte anche il Distretto aerospaziale della Sardegna hanno bisogno di un corridoio aereo sicuro e il gruppo di esperti avrebbe individuato la “strada” aerea tra Tortolì e lo scalo di Grazzanise in Campania. Negli Stati Uniti, in Cina e in Russia si studia da anni la possibilità di far volare mezzi aerei a velocità inimmaginabili, ma fino a qualche tempo fa lo scopo di questi voli era di mettere a punto aerei di tipo militare. Il gruppo di lavoro italiano mira invece al trasporto passeggeri, le ipotesi sono che si possa coprire la distanza tra Roma e Sidney, per esempio, in due ore oppure quella tra New York e Los Angeles in trenta minuti (ora ce ne vogliono quattro). Lo studio per arrivare a costruire e a utilizzare un velivolo ipersonico è stato presentato il 23 maggio scorso alla presidenza del consiglio dei ministri e il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, si è impegnato a portare il dossier all’attenzione dei ministeri economici e di quelli per la ricerca universitaria allo scopo di trovare finanziamenti. Tortolì e il suo aeroporto entrano in questo progetto e, all’aerovia individuata dal gruppo di studio per i test dei velivoli, ha fatto un breve cenno il presidente del Distretto aerospaziale (Dass), Giacomo Cao: «Per quanto riguarda la Sardegna - ha spiegato - è emersa chiaramente la possibile fruibilità del corridoio aereo tirrenico Tortolì-Grazzanise quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali Uhtc (Ultra high temperature ceramics) prodotti in Sardegna dai soci del Dass potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici ma anche per il lanciatore italiano Vega (la cui piattaforma per i test potrebbe essere realizzata a Porto Torres)». Il gruppo di lavoro è coordinato dal Cesma (Centro studi militari aeronautici) e vi parteciano tra gli altri Finmeccamica, Thales Alenia Space Italia, l’Agenzia aerospaziale italiana, il Cluster Tecnologico Nazionale Aerospaziale. Il gruppo è nato nel 2014 a Roma dal primo congresso nazionale sul volo ipersonico. «L’obbiettivo è arrivare ad avere voli di linea ipersonici – spiega Cao – un’evoluzione di quei velivoli, come il Concorde, che già andavano nella direzione dello sviluppo ipersonico».



9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 maggio 2016 / Pagina 28 - Nuoro
AEROPORTO, LA SCELTA DEL DISTRETTO SPAZIALE FAVORISCE IL RILANCIO
di Lamberto Cugudda
TORTOLÌ La notizia data ieri dalla Nuova in relazione al forte e reale interesse del Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass) per l’aeroporto di Tortolì quale base per i test dei voli ipersonici, ha suscitato grande interesse. Anche perché, come spiegato dal presidente del Dass Giacomo Cao, i vari test di questi velivoli studiati da un gruppo di enti e società, fra questi anche il sopracitato Distretto aerospaziale, necessitano di un’aerovia sicura, che alcuni esperti hanno individuato fra lo scalo aereo tortoliese e quello “Carlo Romagnoli” di Grazzanise (conosciuto anche come aeroporto di Caserta-Grazzanise). Si tratta di un aeroporto militare, aperto al traffico civile autorizzato dal 25 novembre 2004. Lo scalo aereo di Tortolì è di proprietà dell’AliArbatax, che ha come socio unico il Conrozio industriale provinciale Ogliastra. Il vice presidente dell’ente, Mario Murru, afferma: «Ci fa piacere che il Dass abbia individuato nel nostro aeroporto la base, insieme a Grazzanise (Caserta) per i test realtivi ad aerei ipersonici per il trasporto passeggeri, progettati per coprire distanze enormi in poche ore. Ovvero in tempi di percorrenza di circa un ottavo rispetto a quelli del Concorde. Fra l’altro abbiamo già firmato una lettera d’intenti e un protocollo d’intesa, nel giugno dello scorso anno, proprio con il Dass per l’affitto dell’aeroporto per un lustro (otto mesi all’anno)». Il sindaco Massimo Cannas ci va cauto: «Prima di esprimerci come amministrazione comunale attendiamo di conoscere al meglio il progetto. Ricordando che siamo per il rilancio dell’aeroporto, ma con iniziative che siano compatibili con il contesto (urbano e ambientale) in cui si trova. Attendiamo di conoscere il progetto nei dettagli». Il consigliere regionale Franco Sabatini (Pd) afferma: «Dopo tanto impegno i risultati stanno arrivando. Giovedì ci sarà un’altra riunione con il Dass. Tutto il progetto per costruire e poi utilizzare arrivare a costruire e a utilizzare un velivolo ipersonico è stato già presentato, qualche giorno fa, il 23 maggio scorso alla presidenza del Consiglio dei ministri». Il vice presidente del Dass, riconfermato nella carica a inizio mese è il dentista-imprenditore locale Pier Giorgio Lorrai: «Penso che la scelta del nostro scalo quale base per i test dei voli ipersonici, che insieme all’aeroporto di Grazzanise sarà uno dei due poli del “corridoio aereo sicuro”, rappresenti una speranza di crescita non solo di Tortolì-Arbatax, ma dell’intera Ogliastra». 


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