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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 May 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 maggio 2016 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
 
Sel attacca il governo
«UNIVERSITÀ SARDE DISCRIMINATE: PERSI 5 MILIONI»
«Le università sarde dovranno rinunciare a 5 milioni di euro di finanziamenti statali»: Luciano Uras critica aspramente il disegno di legge sulla scuola e la ricerca scientifica, approvato in prima lettura al Senato col via libera alla questione di fiducia posta dal governo. Il senatore di Sel punta il dito contro le discriminazioni che andranno a colpire gli atenei isolani: «Siamo di fronte a un provvedimento che mortifica la possibilità di assicurare alle università di Cagliari e Sassari lo stesso importo di finanziamento che era stato assegnato nel 2015, determinando un ulteriore grave danno alla Sardegna. Si è andati avanti sulla fiducia anche prescindendo dalle numerose critiche sul metodo avanzate dalla maggioranza».
Il parlamentare cagliaritano evidenzia le ragioni del suo dissenso analizzando il contenuto normativo del provvedimento: «Alla Sardegna è rimasta la discriminazione frutto del pasticcio fatto dal ministero dell’Istruzione, che ha modificato il sistema dei criteri di assegnazione del Fondo per il finanziamento ordinario delle università agli atenei di tutta Italia, danneggiando i territori insulari e a bassa popolazione studentesca».
Secondo Uras, il governo Renzi si è reso responsabile dell’ennesima ingiustizia a danno dell’Isola e dei suoi studenti, prodotta in violazione del patto di solidarietà nazionale. Sel cercherà subito di correggere il tiro presentando un disegno di legge che incrementi i finanziamenti: «Insistiamo e non molliamo. Abbiamo tutte le ragioni».
 Matteo Mascia
 
 
 
L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
L’Ateneo in campo con trappole speciali per fermare l’invasione dell’insidioso crostaceo
Molentargius, la guerra dei biologi al gambero-alieno della Louisiana
È arrivato da lontano e non certo con le sue zampe. A portalo in Europa, dalla Florida, è stato l’uomo. Lo scopo? Questioni alimentari, motivi ornamentali. Che poi vuol dire piatti ricercati (o presunti tali) sulle nostre mense e acquari belli da vedere. Il risultato? Un disastro, almeno a detta degli scienziati. Compresi i ricercatori di Cagliari che hanno dichiarato guerra al Procambarus clarkii , il gambero rosso della Louisiana, il crostaceo-killer capace di mandare alla malora, perché specie aliena, la biodiversità di interi ecosistemi, compreso Molentargius.
 I DANNI «È responsabile di gravi alterazioni ambientali», avvertono Andrea Sabatini e Paolo Solari, gli studiosi dei dipartimenti di Scienze della vita e dell’Ambiente e di Scienze biomediche che si stanno occupando di monitoraggio, cattura e contenimento di questo temibile crostaceo originario degli Stati Uniti.
LA SCOPERTA In effetti l’Ateneo si sta occupando del gambero sin dal 2005, quando venne scoperto nel Coghinas. L’emergenza, però, è stata sottovalutata. «Crediamo che da noi il gambero sia arrivato con l’acquarofilia. Poi, con la pulizia degli impianti o con la liberazione, i gamberi si sono riprodotti in fiumi e laghi. Tra l’altro, la sua abitudine a scavare le tane lungo gli argini sta provocando fenomeni di erosione», sostiene Sabatini. «È evidente che non sarà possibile cancellarne la presenza ma tenteremo di contenerne la diffusione. Per questo stiamo agendo con trappole ed esche specifiche intervenendo sulla comunicazione chimica che per questi animali ha un ruolo fondamentale sia come richiamo sessuale che alimentare», spiega Solari.
 GLI IDEATORI Sono stati proprio gli studiosi a inventare la nuova trappola già utilizzata in alcuni fiumi e ora anche a Molentargius. «Gli individui catturati saranno in parte utilizzati per la ricerca e in gran parte soppressi», chiarisce Sabatini.
GLI ANTAGONISTI Una cosa è certa: il gambero della Louisiana non conosce nemici. Qui da noi, insomma, non ha competitori diretti. «A predarlo - dicono i biologi - sono gli aironi cenerini, ma non potranno certo incidere sulla crescita del Procambarus. «È una specie molto competitiva e prevale sulla catena ecologica», avvertono gli scienziati che per due anni, grazie ai fondi messi a disposizione dalla Fondazione con il Sud, tenteranno di circoscrivere l’avanzata del gambero-killer che in altre zone d’Italia è stato anche osservato mentre aggrediva gli uccelli acquatici a conferma della sua fama di formidabile predatore.
Andrea Piras
 
 
 
L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 maggio 2016 / Cronaca di Olbia (Pagina 40 - Edizione CA)
OLBIA. Siglata l’intesa per il corso magistrale di gestione del territorio
Università e area marina: nuova laurea ambientale
Una scommessa sulla formazione nella gestione del territorio e sulla tutela ambientale come motore economico e occupazionale in una Gallura che troppo spesso, malgrado l’inestimabile dote naturalistica, è stata distratta. Nasce dall’accordo tra Università di Sassari e Area marina protetta di Tavolara, il nuovo corso di laurea magistrale in Gestione dell’ambiente e del territorio (indirizzo marino) destinato a formare professionisti del settore. Figure professionali di cui, come ha sottolineato il direttore dell’Area marina Augusto Navone, c’è gran richiesta.
 L’INTESA L’accordo è stato firmato ufficialmente ieri dal rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e dal presidente del Consozio di gestione Giuseppe Meloni, sindaco di Loiri Porto San Paolo, che insieme a Olbia e San Teodoro condivide la potestà territoriale sulla parte terrestre dell’Amp. A fare gli onori di casa Augusto Navone che ha fortemente voluto questa forma di connessione tra l’Ente e l’Università. Si svolgeranno a Tavolara parte delle attività formative, quelle sul campo. «Indispensabili - ha spiegato la professoressa Rossella Filigheddu - in un corso di studio dove si punta sempre più alle competenze acquisite piuttosto che alle conoscenze teoriche». Il corso è rivolto in primis a chi possiede una laurea triennale in scienze naturali ma l’accesso non è precluso a laureati di altre discipline.
 L’UNIVERSITÀ E LA CITTÀ Il rettore Massimo Carpinelli ha sottolineato il legame sempre più stretto con la città dove è ormai una realtà consolidata il corso di laurea in Economia delle imprese turistiche. «La nostra Università ha già in Gallura un presidio importante e di successo - ha detto Carpinelli - ed è nostra intenzione aumentare l’offerta formativa, contribuire ad innalzare il livello culturale e ridurre lo spopolamento della regione». Ma ci sono anche ragioni più strettamente scientifiche dietro la collaborazione: «I numeri dicono che bisogna investire sul mare. E noi abbiamo a disposizione uno dei laboratori a livello mondiale per studiare la biodiversità. Sarebbe un delitto non farlo». Per il sindaco Gianni Giovannelli è una scelta che premia un percorso di crescita dell’Area marina protetta. «Si studia la gestione del territorio ed è un messaggio importante - ha spiegato - in una città che ha vissuto anni di speculazione edilizia e la tragedia dell’alluvione».
 Caterina De Roberto
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 4 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 maggio 2016 / Pagina 44 - Sport
«La vostra vittoria ridà speranze a tutti»
Al rettore una maglia in regalo da Storari
«Con la vostra promozione in serie A avete dato un sorriso a questa terra». Maria Del Zompo ha accolto con affetto Marco Storari. Il portiere del Cagliari ha visitato il rettorato. Con la moglie Veronica e il team manager rossoblù, Alessandro Steri, ha avuto un colloquio con il rettore e le congratulazioni dei pro rettori Francesco Mola e Ignazio Putzu, del direttore generale Aldo Urru e del dirigente Carlo Cadeddu. «Grazie a nome della comunità accademica. Siete stati fenomenali! Avete coronato il sogno degli sportivi sardi. Cagliari, e la Sardegna, è di nuovo tra le migliori venti squadre d’Italia: un successo che aiuta a essere positivi e permette un filo di ottimismo su tutti i fronti» ha aggiunto la professoressa Maria Del Zompo. «È stata una stagione lunga e faticosa – ha raccontato il portiere –. Ma non abbiamo mai perso di vista il bersaglio». Storari ha autografato e dato in dono al rettore la maglia da gioco: «A Maria, con simpatia, Marco - 30».

 
 

LA NUOVA SARDEGNA

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 maggio 2016 / Pagina 19 - Olbia
Gestione ambientale il corso di laurea è subito un successo
OLBIA Laurea magistrale in Gestione dell’ambiente e del territorio: già una storia di successo. Richieste da Tor Vergata e Milano Bicocca, interesse e curiosità diffusi, per una opportunità che aiuterà a formare professionisti dell’ambiente con sede a Olbia. Parte col piede giusto il nuovo corso di laurea in Gestione dell’ambiente e del territorio, che è stato presentato ieri nella sede dell’Area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo. Una laurea magistrale di due anni, come un corso di laurea e perfezionamento dopo il triennio in Scienze naturali, che è stata istituita in collaborazione con l’Amp di Tavolara, attraverso la sottoscrizione di un accordo di collaborazione fra l’università di Sassari e il consorzio di gestione dell’Amp Tpcc. La firma è stata siglata ieri mattina alla presenza del rettore dell’università di Sassari, Massimo Carpinelli e del presidente del consorzio, Giuseppe Meloni. Alla stipula dell’accordo erano presenti: Augusto Navone, direttore dell’Amp di Tavolara Punta Cavallo; Giovanna Spano, assessore all’Ambiente del Comune di Olbia; Rossella Filigheddu, coordinatrice del corso di studi dell’università di Sassari; il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli e quello di San Teodoro, Domenico Mannironi; insieme a Roberto Furesi, direttore del dipartimento di Scienze della natura e del territorio di Sassari. La novità della laurea magistrale e la forza dell’iniziativa per Olbia e la Gallura sta negli stage formativi, esperienze sul campo che, soprattutto nel secondo anno del corso di studi, i laureandi faranno sul territorio con la collaborazione dell’Area marina protetta di Tavolara. Saranno 75 gli studenti ammessi al corso di laurea, che dopo il triennio avranno accesso alla laurea magistrale, ma potranno arrivare anche a 100 con specifiche deroghe dell’università. «Le attività didattiche e gli stage formativi sul nostro territorio saranno un valore aggiunto – spiega Augusto Navone, direttore dell’Amp di Tavolara Punta Coda Cavallo –. Si creano delle figure che potranno collocarsi nel mondo del lavoro, c’è carenza di professionisti in questo specifico settore». Il biennio della laurea magistrale si articolerà in due indirizzi: quello terrestre e quello marino. Gli studenti potranno così sviluppare più le competenze che le conoscenze. «La frase che mi piace è "Quello che si imparerà a fare" – conferma Rossella Filigheddu, coordinatrice del corso di laurea –. Abbiamo riscontrato un fallimento dei metodi di insegnamento tradizionali verso i giovani, vogliamo far emergere le loro qualità attraverso l’esplorazione e l’osservazione». Per questo sono previsti dei corsi in sequenza di quindici giorni "sul campo", per creare figure professionali che conoscano il territorio e aiutino a salvaguardarlo. (g.m.)



LA NUOVA SARDEGNA

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 maggio 2016 / Pagina 19 - Olbia
«L’obiettivo è aumentare l’offerta formativa nel territorio»
Entusiasmo da parte del rettore dell’università di Sassari, Massimo Carpinelli. «Olbia ha già un presidio importante e di successo come il corso di laurea in Economia e management del turismo – sottolinea –. La nostra idea è quella di aumentare l’offerta formativa sul territorio, valorizzando professionalità che siano in grado di tutelare le nostre risorse ambientali e naturalistiche». Nella città che ha visto la cementificazione selvaggia e il dramma dell’alluvione, investire sull’ambiente e sul territorio, attraverso la conoscenza, non può mai essere una cattiva idea.


 
LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 maggio 2016 / Pagina 31 - Sassari
Nomine, il senato difende la sua scelta
SASSARI Ancora polemiche sul fronte delle nomine nel Cda dell’ateneo turritano. Con l’università che difende a spada tratta la scelta fatta due giorni fa in sede di senato accademico di nominare un candidato rappresentante del personale tecnico amministrativo appartenente sì alla rosa indicata dai dipendenti ma non il più votato in seguito a una consultazione interna al comparto. A quanto pare, dagli uffici del rettore emerge quasi stupore per la reazione delle rappresentanze sindacali di fronte a quella che viene considerata un normale applicazione delle prerogative del senato. Quella di indicare un serie di nomi fra le persone che si sono candidate al difficile compito di sedere negli organismi strategici dell’ateneo è considerata infatti una semplice indicazione «di cui certamente i membri del senato e il rettore tengono conto ma che va a integrarsi con i curriculum presentati dai candidati stessi che fanno la differenza nella scelta finale». E da voci di corridoio sembra che la minaccia delle organizzazioni sindacali di “ritirare” i rappresentanti nel Cda, nel senato accademico, nei dipartimenti e nel consiglio del personale sia ritenuta inaccettabile visto che «molti dipendenti non sono iscritti ad alcun sindacato e duecento dei circa 800 dipendenti appartenenti al personale tecnico amministrativo hanno scelto di non votare». Così il gesto dei sindacati di fronte all’esclusione del candidato più votato, rappresentante della Uil-Rua, è stato considerato nell’ambiente accademico una strumentalizzazione «considerato che lo statuto dell’università, votato anche dalle rappresentanze sindacali, in materia è molto chiaro e dice che il senato sceglie da una triade di candidati quello che presenta i migliori requisiti e si tratta di una scelta insindacabile». Nella lettera inviata al rettore, al direttore generale e al senato accademico però i sindacati Cgil, Cisl e Uil parlano dell’ennesima dimostrazione che i rapporti fra la dirigenza dell’università sono praticamente nulli e che dall’insediamento del nuovo rettore non è stato possibile arrivare a un incontro sul futuro dell’università e sulle condizioni dei lavoratori all’interno dell’ateneo. Per i prossimi giorni le organizzazioni sindacali hanno convocato un’assemblea generale.



LA NUOVA SARDEGNA

8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 maggio 2016 / Pagina 12 - Ediz. nazionale
È sassarese la Start up dell’anno
SASSARI La start up dell’anno arriva da Sassari: è Abinsula – fondata nel 2012 e incubata presso il Cubact dell’Università di Sassari – ad essersi aggiudicata, la 10° edizione del premio più atteso dal mondo delle giovani imprese generate dalla ricerca accademica. L’Italian Master Startup Award – promosso da PniCube, Associazione degli Incubatori e delle Business Plan Competition accademiche italiane e organizzato quest’anno in collaborazione con Enne3, l’incubatore d’imprese dell’Università degli Studi del Piemonte orientale – è l’unico premio su base nazionale che va a riconoscere gli effettivi risultati conseguiti dalle startup nate in ambito accademico nei loro primi anni di vita. Non solo prospettive, potenziale di business e carica innovativa, quindi, ma risultati concreti, “consacrati” dalla risposta del mercato. La cerimonia di premiazione – che si è tenuta presso la sede dell’Associazione degli Industriali di Novara – è stata anticipata da una fiera espositiva e da un’animata sfida tra le 12 imprese finaliste, tutte ad alto impatto tecnologico, che in brevi pitch hanno illustrato a una qualificata giuria e alla platea il percorso fatto e obiettivi futuri. Ha vinto Abinsula, che ha illustrato Ability, il sistema operativo per auto, e Plit- Eye of things, “la piattaforma per l’internet delle cose”. Oltre a un premio di 5.000 euro che destinerà ad una borsa di studio per neolaureati che si vogliono avvicinare all’open source, Abinsula avrà anche la possibilità di accedere a riconoscimenti prestigiosi come il Premio dei premi, promosso dal Governo, e il Premio Leonardo Startup. Abinsula, nata a Sassari e con sedi anche a Cagliari e Torino – è cresciuta dal 2012 in maniera costante, ed è oggi un’impresa riconosciuta nel mondo automotive per la sua capacità di innovazione tecnologica. Specializzatasi nella realizzazione di applicazioni per l’industria automobilistica, sta estendendo il suo campo di attività anche al settore industriale, avio e medicale. Conta su un team di 50 ingegneri e risulta una fra le prime startup innovative italiane in termini di fatturato e numero dipendenti. Cinque i fondatori: Pierluigi Pinna, Stefano Farina, Andrea Maddau, Paolo Doz e Andrea Sanna, tutti ingegneri tra i 25 e i 40 anni.

 
 

LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 maggio 2016 / Pagina 13 - Ediz. nazionale
Per Expo spesi 2,2 miliardi oltre la metà soldi pubblici
di Andrea Di Stefano
MILANO Oltre due miliardi di euro di costi. Patrimonio netto di 23 milioni al netto dei costi di gestione sino allo scorso 28 febbraio. Sono i numeri che emergono dalla relazione del liquidatore della società Expo Milano 2015 che saranno portati all’esame dell’assemblea il prossimo 27 maggio. Per la precisione da quando è nata, nel 2009, a quando ha chiuso i battenti, nel 2015, la società Expo è costata 2,254,7 miliardi di euro. Ha chiuso con un patrimonio netto pari a 30,7 milioni che considerando i 7,7 milioni per la gestione fino al 18 febbraio 2016, si riduce a 23 milioni di euro. Expo è stata finanziata per 1,258 miliardi con contributi pubblici, 944 milioni di ricavi gestionali e 168,9 milioni di altri ricavi. Dalla vendita dei biglietti ha ricavato 421,3 milioni, dalle sponsorizzazioni 353,7 milioni, dall’affitto degli spazi ai Paesi partecipanti 19,2 milioni. Se non ci fossero state risorse pubbliche per quasi 1,3 miliardi la società avrebbe dovuto vendere i biglietti ad almeno 100 euro l’uno per tentare di compensare le spese complessive sostenute. Le concessioni di spazi e servizi di Padiglione Italia hanno generato ricavi per 29,2 milioni di euro, le royalties sul cibo e il merchandising a 27,8 milioni. È stato confermato che Expo 2015 nell’anno dell’esposizione universale è andata in perdita per 32 milioni, su un totale di più di 700 milioni di entrate. Oggi nei conti della società che è amministrata da un collegio di liquidatori guidata da Alberto Grando, pesano, e non poco, i crediti vantati per 279,3 milioni di euro già svalutati per 59,7 milioni. Questi crediti sono compensati in gran parte dai debiti, per 148,8 milioni nei confronti dei medesimi soggetti. Pertanto i crediti netti esigibili risultano essere 70,8 milioni di euro a fine anno. Di questi, 32,9 milioni sono stati incassati al 18 febbraio 2016. Rimangono da incassare ulteriori 37,9 milioni di euro. Nelle pieghe del bilancio del liquidatore c’è poi il nodo delle bonifiche: la società Arexpo che ha messo a disposizione le aree aveva stimato meno di 7 milioni, Expo Spa aveva sostenuto spese per complessivi 86,6 milioni (tra bonifiche e movimento terra). Proprio un mese fa la società in liquidazione ha raggiunto un accordo con Arexpo che le permetterà di incassare 5,7 milioni per le bonifiche mentre per il movimento terra si finirà in tribunale perché il collegio dei periti ha stabilito al massimo che spetterebbe ad Expo 29 milioni. Numeri che sembrano non collimare per nulla con quelli del bilancio pubblicato ieri dal liquidatore che ha contabilizzato 82,6 milioni di euro da ricevere dai proprietari delle aree. A fine 2015 i debiti ancora da liquidare ammontano a 406,8 milioni di euro, di cui 148,8 milioni di euro compensati da crediti di pari importo verso gli stessi soggetti, per un totale netto di 258 milioni di euro. Ad essi vanno aggiunti 57 milioni di euro di atti transattivi con le imprese appaltatrici accantonati a fondo. Anche le università si dividono sulla valutazione dell’impatto economico dell’evento: se la Sda Bocconi stima un impatto di pil aggiuntivo di 4,2 miliardi di euro sull’intera Italia e di 2 miliardi per la sola città di Milano, l’Università di Venezia valuta, invece, in 1,4 miliardi l’effetto dei visitatori dell’evento sul sistema Italia ridimensionando soprattutto l’effetto non solo turistico.


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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

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