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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 May 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Congresso
Incontro sulla microchirurgia endoscopica
Domani e sabato si terrà nell'Aula rossa della Cittadella universitaria il congresso sulla microchirurgia endoscopica.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Cittadella universitaria
La giornata mondiale dell'igiene delle mani
Oggi, giornata mondiale dell'igiene delle mani, l'Azienda ospedaliero universitaria ha organizzato un seminario in programma alle 9 nell'Aula Rossa della Cittadella universitaria di Monserrato.
 
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 maggio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Distretto aerospaziale
Il Cda confermato per i prossimi tre anni
L'assemblea dei soci del Distretto aerospaziale della Sardegna Scarl ha confermato per altri tre anni il Cda uscente: Giacomo Cao, presidente, sarà affiancato da Nicolò D'Amico, Pier Giorgio Lorrai, Walter Matta e Carlo Vadilonga. «I progetti del Distretto non riguardano scenari di guerra neppure simulata e sono cruciali per la crescita e lo sviluppo del settore in Sardegna, con evidenti ricadute occupazionali», ha detto Cao.
 
 
 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 maggio 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
L'assessore: «Mi gioco tutto». Supermanager sardo? «Non è detto»
Arru: «Asl unica ma ci saranno resistenze»
«Sull'Asl unica ci giochiamo tutto, è una riforma strategica»: parole dell'assessore alla Sanità Luigi Arru, dopo il varo del disegno di legge che cancellerà le otto Asl. «Mi aspetto resistenze politiche: il testo si può migliorare, non stravolgere». I cittadini non devono temere, «i servizi non peggioreranno, anzi». Il supermanager Asur? «Potrà essere sardo o continentale». MELONI A PAGINA 5

Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Arru: ci saranno resistenze politiche ma è una riforma fondamentale
«L'Asl unica è strategica, stavolta ci giochiamo tutto»
«Sull'Asl unica ci giochiamo tutto. Per la Giunta è una riforma strategica». Si era capito, ma l'assessore alla Sanità Luigi Arru rafforza la sensazione: il disegno di legge appena varato deve caratterizzare la legislatura. Almeno secondo il governatore Francesco Pigliaru, che l'ha voluto a tutti i costi ed è pronto a difenderlo dagli assalti non tanto dell'opposizione, quanto della sua stessa maggioranza. «Ci teniamo - prosegue Arru - non per calcoli ragionieristici, ma perché è il modo di riformare la sanità migliorando i servizi».
 Che livello di resistenza si aspetta di trovare, nel mondo politico?
 «Sincero? Piuttosto alto. Stiamo smontando un sistema consolidato. E capisco che ogni transizione possa disorientare. Capisco meno chi prefigura catastrofi».
 Quanto si può modificare la vostra proposta?
 «Come ha detto il presidente Pigliaru, siamo pronti ad ascoltare suggerimenti per migliorare la legge. Ma il messaggio complessivo della riforma non può essere trasformato nel suo opposto».
 Cosa cambierà per i cittadini?
 «Anzitutto non dovranno subire disagi dall'accentramento amministrativo. Anzi, avranno dei benefici. I nostri grandi obiettivi sono due: rendere omogenei i processi di presa in carico dei pazienti, ed evitare le duplicazioni e le frammentazioni dei processi stessi».
 Non è il risparmio, l'obiettivo?
 «No, no. Le economie di scala libereranno delle risorse, ma le useremo per aggiornare i macchinari e migliorare i servizi».
 Quanto si potrebbe risparmiare?
 «Dipende da molte variabili. A regime, dal 5 al 15% sui costi di produzione complessivi. Però, ripeto: noi dobbiamo puntare a migliorare la qualità».
 Come si fa a risparmiare e garantire più qualità?
 «Prendiamo le liste d'attesa: dobbiamo assolutamente ridurle. Finora non c'è un'agenda unica: creeremo una rete che consentirà di dare risposte più tempestive».
 Cioè dovremo rassegnarci alla mobilità all'interno della regione?
 «No. Ma bisogna avere anche il coraggio di specializzarci per alcune patologie. Per quelle più gravi e complesse è ragionevole che un paziente vada a Cagliari o Sassari: tutti gli studi confermano che c'è un rapporto tra il volume dei casi trattati e gli esiti positivi. Invece in Sardegna abbiamo diluito molto le casistiche, vogliamo fare tutto dappertutto. Ma secondo lei, se c'è un bravo chirurgo in un piccolo ospedale, non è meglio che vada a lavorare dove può seguire i casi più gravi e numerosi?»
 Quindi i piccoli ospedali sono condannati a morte certa.
 «Sbagliato: la riforma della rete ospedaliera non chiude neppure un ospedale. Pensiamo a un modello organizzativo basato su funzioni differenti: alcuni presìdi minori potrebbero specializzarsi su specifiche patologie. Ma non chiudiamo nessun ospedale».
 Sono comunque cambiamenti notevoli.
 «Me ne rendo conto. Certo servirà del rodaggio. Forse in Sardegna la sanità ha svolto in passato anche una funzione di tampone contro la disoccupazione. Ma il momento storico è differente».
 Significa che sono in discussione i posti di lavoro?
 «Assolutamente no. Intanto però stiamo facendo un grande censimento di tutte le professionalità del settore, reparto per reparto».
 Quanti sono i dipendenti della sanità regionale, oggi?
 «Più di 23mila».
 In questo censimento, quanti primariati inutili avete trovato?
 «Quello l'avevamo già calcolato, 64 vanno eliminati. Già 29 si risolveranno coi prepensionamenti».
 Parlare di Asl unica non è fuorviante, visto che resteranno altri quattro grandi poli, tra cui le due aziende miste e il Brotzu?
 «L'Asur prende il posto delle Aziende territoriali. Il fatto che ci siano altri centri è comunque utile a evitare quell'eccesso di poteri che qualcuno adesso teme».
 E poi c'è l'Areus, l'Azienda dell'emergenza-urgenza, già votata dal Consiglio e un po' subita dalla Giunta.
 «Perché subita? Io sono convintissimo che serva. Secondo me alcune riserve sulla riforma sanitaria nascono dal fatto che non si è colto il ruolo dell'Areus. Sarà una diversa filosofia dell'emergenza».
 Faccia un esempio.
 «Oggi, se le viene un ictus lungo la strada Alghero-Bosa, il 118 magari la porta a Bosa perché c'è il pronto soccorso, dove però non possono trattarla e la mandano a Oristano. Da lì finisce a Cagliari».
 Nel nuovo sistema mi porteranno direttamente a una stroke-unit?
 «La porteranno nel posto più adatto per la sua patologia».
 È vero che per l'Asur siete orientati a scegliere un manager non sardo, per sfuggire alle pressioni politiche?
 «No, potrà essere sardo o continentale, nessuna decisione già presa. È vero che riapriamo il bando per l'albo dei direttori generali».
 E la sede dell'Azienda?
«La deciderà il Consiglio».
Potrebbe essere Sassari, per placare le lamentele locali sulla rete ospedaliera?
 «Per noi prevale la centralità del cittadino e delle sue esigenze. Se poi si vuole fare una scelta simbolica, che aiuti ad accettare la riforma e a correggere gli eccessi di centralismo, ci può stare».
 Giuseppe Meloni
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 maggio 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 38 - Edizione CA)
PORTO TORRES. Opportunità per i ragazzi di Giurisprudenza
Lezioni di lavoro con la Capitaneria
Dal Golfo dell'Asinara una opportunità per studenti universitari e neolaurati di entrare subito a contatto con il mondo del lavoro. Ieri mattina la firma del protocollo d'intesa tra Gianpaolo Demuro, del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Sassari, e il comandante della Capitaneria di porto Paolo Bianca.
«I ragazzi dovranno occuparsi della sicurezza marittima sia nella navigazione mercantile che nella nautica da diporto, intese come volano dell'economia», ha detto Michele Comenale Pinto, ordinario di diritto della navigazione.
Per gli studenti e per i laureati la possibilità di seguire un percorso di tirocinio formativo a contatto con il mondo della tutela ambientale e della pesca, prima di proseguire la strada della specializzazione. «Un avvicinamento alla pratica garantito dal sistema dei tirocini» ha aggiunto il comandante Bianca, che consentirà per ogni laureando di concordare «il tipo di attività da espletare». Gli studenti, resteranno a contatto per un anno con una realtà mai toccata con mano: dalla sala operativa per monitorare il traffico in entrata e uscita dal porto, alle operazioni di sbarco e imbarco fino alla conoscenza dell'impianto antincendio e la sicurezza a bordo della nave.
 Mariangela Pala
 


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LA NUOVA SARDEGNA
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 maggio 2016 / Sassari - Pagina 3
Sono trentuno i paesi sardi a rischio scomparsa
SASSARI. Sono 31 i comuni sardi che rischiano di diventare nel giro di qualche decennio paesi fantasma: niente residenti, serrande abbassate e case che diventano ruderi. Secondo i recenti studi portati avanti dall’Università di Cagliari non è possibile invertire il trend: il calo demografico proseguirà inesorabile, con la fuga dei giovani e la scomparsa dei più anziani. E i paesi si svuoteranno. Secondo gli studiosi è Semestene, in provincia di Sassari, il centro con la vita più breve: rischia infatti di sparire entro un decennio (tra il 2023-2025). Poi Monteleone Rocca Doria – ancora nel Sassarese – entro cinque lustri (2029-2031). Ecco l’elenco di tutti i centri a rischio estinzione: quattro nella provincia di Cagliari (Armungia, Ballao, Esterzili, Seulo), uno in Ogliastra (Ussassai) e Olbia-Tempio (Bortigiadas), dieci a Sassari (Anela, Borutta, Cheremule, Giave, Mara, Martis, Monteleone, Nughedu San Nicolò, Padria e Semestene) e quindici a Oristano, capitale del rischio deserto (Aidomaggiore, Ardauli, Asuni, Baradili, Montresta, Morgongiori, Nughedu Santa Vittoria, Ruinas, Simala, Sini, Soddì, Sorradile, Ula Tirso, Villa Sant'Antonio, Villa Verde). Tratti simili: tutti con pochi abitanti, dai 90 ai quasi mille. E tutti (a eccezione di Montresta) nelle zone interne in collina o in montagna.
 
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 maggio 2016 / Ediz. nazionale - Pagina 27
L’Università guarda al mare: tirocinio per i neo laureati
PORTO TORRES Dopo la scuola superiore anche l’Università degli studi di Sassari (Dipartimento di Giurisprudenza) ha deciso di siglare una convenzione con la Capitaneria di porto per un tirocinio di formazione e orientamento riservato a studenti e neo laureati. A firmare il protocollo, il capitano di fregata Paolo Bianca e il direttore del Dipartimento Giampaolo Demuro, alla presenza del docente universitario di Navigazione Michele Comenale Pinto. «Attraverso questa convenzione prevediamo di poter aiutare i nostri studenti e i neo laureati – ha detto professor Comenale – a confrontarsi direttamente con una realtà importante e strategica come è la Capitaneria di porto: al di là dei due sbocchi tradizionali previsti dalla laurea in Giurisprudenza, infatti, il nuovo sbocco in materia di sicurezza e cooperazione internazionale rappresenta un utilissima prospettiva che vede nell’Autorità marittima uno strumento assolutamente fondamentale per acquisire conoscenze dirette sulla pratica». Col sistema dei tirocini lo studente universitario si avvicina alla pratica conoscendo sul campo materie di rilievo come la pesca e la tutela dell’ambiente. «Avere un partner importante come l’Università ci inorgoglisce – ha sottolineato il comandante Bianca –, visto che in questo caso stiamo parlando di stage da effettuare sul campo. Lo studente potrà entrare in sala operativa per vedere come viene gestito il traffico in entrata e uscita dal porto, andare a bordo assieme agli ispettori della sicurezza e capire come vengono organizzate le operazioni di imbarco e sbarco». (g.m.)
 
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 maggio 2016 / Ediz. nazionale - Pagina 22
Oggi si parla della moneta virtuale Sardex
Il 7° incontro “Pillole di imprenditorialità”, organizzato dall’università degli Studi di Sassari nell’ambito della Start Cup Sardegna 2016, si terrà oggi dalle 16 alle 18 nell’aula seminari dell’incubatore d’impresa universitario CubACT in via Rockefeller 54. Sardex è una moneta complementare e supplementare, capace di affiancarsi a quella tradizionale: un circuito in cui le aziende, attraverso l’utilizzo di una unità di conto digitale, hanno la possibilità di sostenersi a vicenda, finanziandosi reciprocamente senza interessi. Partito dalla Sardegna, Sardex è ora presente in molte regioni di Italia ed è diventata una Spa. Roberto Spano, amministratore delegato, e Nicola Pirina, direttore generale, racconteranno come è nata l’idea, le prospettive future della società e la convenienza di aderire alla rete.di Antonio Meloni

 
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 maggio 2016 / Olbia - Pagina 21
MONTI
Ivan Raspitzu il giovane montino, laureato all’Università di Sassari in direzione aziendale e consulenza professionale con una tesi sulle le strategie di internazionalizzazione del settore enogastronomico, ha ricevuto un riconoscimento anche dall'amministrazione comunale. Di recente è stato premiato, dalla Camera dei Deputati, fra i migliori e meritevoli laureati d'Italia, per la carriera universitaria, con la borsa di studio per la frequenza di un master della Fondazione Italia-Usa, in Global marketing, comunicazione & made in Italy. La cerimonia si è svolta in consiglio comunale. «Un riconoscimento simbolico, ma significativo – ha detto il sindaco Emanuele Mutzu consegnando la targa al giovane – il paese non può investire in cultura perché ci dobbiamo confrontare con un mondo in continua evoluzione». «Ringrazio per il pensiero – ha detto – sono contento e grato per le belle frasi. Ho focalizzato i miei studi sul settore enogastronomico nazionale che deve confrontarsi con i grandi colossi esteri». Il giovane Ivan subito dopo la laurea ha vinto un bando di concorso alla Asl 1 e sta anche svolgendo un tirocinio presso un commercialista a Sassari. (g.m.)
 
 

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