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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 April 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
CONVEGNI La due giorni di Cagliari dedicata al grande architetto franco-svizzero
Le Corbusier e Nivola, amicizia di gesso e cemento
Di Nivola, Le Corbusier apprezzava la modestia, fin troppa diceva, e il talento: “il est plein de talent”, scrisse. Attribuiva “lo spirito innegabile” che animava le opere dello scultore di Orani all'essere “un fils de Sardaigne”, il figlio di un'isola assai poco civilizzata e in contatto con una cultura antichissima. Considerazioni che sorprendono in bocca al padre dell'architettura moderna, che amò spassionatamente il cemento armato e inventò le “Unitè d'Abitation”, immensi edifici con al proprio interno alloggi, negozi e scuole.
In realtà, secondo lo storico dell'arte Tim Benton, Le Corbusier preferiva il semplice e il naturale alla propria architettura. Secondo il professore della Open University, intervenuto alla due giorni dedicata a Le Corbusier presso la Facoltà di Architettura a Cagliari (organizzata nei giorni scorsi dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura di Cagliari e il Dipartimento di architettura, design e urbanistica di Alghero), la sua opera è una tensione continua tra organico, vivente e Natura, da una parte, e geometria, forma, e razionalizzazione dall'altra.
Anche per questo, l'architetto, urbanista e artista di origine svizzera, naturalizzato francese, stimava Costantino Nivola, che conobbe a New York, dove lo scultore viveva con la famiglia, e da cui imparò la tecnica del sand casting -colate in gesso sull'opera in negativo impressa sulla sabbia umida- un'intuizione artistica di Nivola, a cui Le Corbusier s'ispirò per progettare il Campidoglio di Chandigarh, nel Punjab. Un modello di città ideale ispirata alle utopie rinascimentali.
A Nivola, l'architetto francese suggerì l'uso del cemento armato in uno scambio continuo di riflessioni e idee che, come ha raccontato l'architetto Maddalena Mameli al convegno, ha segnato la forte amicizia tra le due grandi personalità del Novecento.
Charles Edouard Jeanneret Gris (il nome di battesimo di Le Corbusier) ha rivoluzionato la visione dell'architettura, che diceva «deve adeguarsi all'uomo e non l'uomo adeguarsi all'architettura». Secondo l'architetto Bruno Reichlin, tra i numerosi relatori della due giorni (assieme a Carlo Olmo, Susanna Caccia, Giorgio Peghin, Silvia Bodei, Alessandro Fonti, Maria Paola Sabella e Caroline Maniaque), inaugurata dai direttori dei due dipartimenti Antonello Sanna e Nicola Sechi, gli studi su Le Corbusier sono “un'introduzione fantastica” alla professione dell'architetto. Le sue opere, un centinaio di edifici sparsi in oltre una decina di nazioni, una cinquantina di progetti urbanistici e molte idee rimaste incompiute, suggeriscono una visione della città, degli spazi urbani, della casa e degli stessi oggetti (Le Corbusier è notissimo per la chaise longue), che continua a suscitare dibattito e stimolare nuove soluzioni. La sua invenzione più nota: la finestra a banda, una finestra lunga che si affaccia sul panorama, spiega Reichlin, ha capovolto il rapporto tra interno ed esterno, tra pubblico e privato, aprendo la casa alla luce e al paesaggio. Da una casa costruita come un riparo, chiusa, con le finestre alte e strette e le doppie tende, riempita di mobili di famiglia e ninnoli, scrigno inviolabile della famiglia, con Le Corbusier la casa diventa uno spazio organico con gli spazi incastrati l'uno sull'altro, il tetto lascia il posto al giardino e alla terrazza, il soggiorno sta al piano superiore mentre le camere da letto a quello inferiore. «Ho capovolto il rapporto ancestrale» dirà Le Corbusier, che concepisce spazi funzionali, aperti alla condivisione, all'incontro. Spazi modulari, sostiene Reichlin, che, come nelle Unitè d'Abitation, con opportuni accorgimenti si adattano all'evoluzione delle esigenze di chi vi abita e anticipano le moderne soluzioni del cohousing, insediamenti abitativi composti da alloggi privati e spazi comuni.
Come chiosa Reichlin, Le Corbusier è un architetto che ha sempre molti dubbi su quello che fa, consegna i suoi progetti in ritardo e pur non avendo mai rinnegato nessuna parte della sua opera, attua vari cambiamenti, esplora continuamente i suoi valori e i suoi riferimenti. Anche per questo, un modello di pensiero critico e geniale.
Franca Rita Porcu
 
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
IN RICORDO DI MARIO DONDERO
Proseguono gli appuntamenti per ricordare il fotografo e giornalista Mario Dondero. Oggi alle 18, nell'aula magna Scienze della terra, al dipartimento di storia, c'è il seminario “Fotografia e paesaggio” con la partecipazione di Uliano Lucas. Lucas sarà poi protagonista alla Mem venerdì alle 18 per la presentazione del suo volume “Storia del Fotogiornalismo”, con la partecipazione di Max Solinas, Raffaele Cattedra e di Luciano Marrocu. A Lucas il compito di chiudere la rassegna la sera di sabato al Caffè Savoia con un ricordo dell'amico.
 
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
AGENDA. Omaggio a Dondero
Continua l'omaggio al fotografo e giornalista Mario Dondero. Oggi al Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio (Aula Magna Scienze della Terra ore 16), seminario aperto al pubblico, sul tema “Fotografia e paesaggio”, animato dagli studenti del corso di Geografia del paesaggio e dell'ambiente, con la partecipazione di Uliano Lucas. Il quale sarà alla MEM venerdì (ore 18) per la presentazione del suo volume “Storia del Fotogiornalismo” e chiuderà sabato al Caffè Savoia con un ricordo del suo amico Dondero.
 
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
COMUNE. Progetto per ragazzi presentato dell'associazione Tdm2000
Un programma europeo per viaggiare e formarsi
Viaggiare, formarsi, apprendere le lingue e scoprire l'Europa. I ragazzi tra i 18 e i 25 anni hanno un'opportunità in più grazie ai progetti proposti dall'associazione Tdm 2000 (www.tdm2000.org) che utilizza i fondi comunitari per le borse di studio riservate a disoccupati e studenti. All'incontro di ieri mattina, patrocinato dal Comune, il presidente dell'associazione Luca Frongia ha illustrato le opportunità offerte dai programmi comunitari.
IL TARGET L'aula del Consiglio comunale, normalmente teatro di scenari più austeri, ieri ha ospitato decine di ragazzi. Alla presentazione hanno partecipato anche l'assessora comunale al Turismo Barbara Argiolas, i consiglieri Francesca Ghirra e Filippo Petrucci. «Presentiamo le opportunità di programmi su progetti approvati dalla Comunità europea. I soldi ci sono, bisogna solo farsi avanti», ha spiegato Frongia. «Cerchiamo dieci ragazzi disoccupati, ci vogliamo inserire tra l'Università e il mondo del lavoro. Mondo del lavoro che chiede esperienza e questo noi vogliamo offrirgli».
IL PROGRAMMA ISLANDER Il punto forte dei programmi dell'associazione è Islanders, un'iniziativa realizzata nell'ambito del programma Erasmus. «Il progetto, che avrà la durata di due anni, formerà dieci giovani attraverso la trasmissione di competenze necessarie per la realizzazione di attività turistiche». Le borse di studio offriranno un'ottima opportunità ai ragazzi disponibile già nelle prossime settimane. «La prima fase del progetto consisterà in un corso di formazione di dieci giorni dal 2 al 12 maggio che si terrà a Malta e coinvolgerà ragazzi provenienti da Creta, Malta Isole Azzorre e Sardegna», ha detto il presidente di Tdm 2000.
IL PROGRAMMA Il corso - è stato spiegato durante l'incontro a Palazzo Bacaredda - affronterà argomenti relativi al turismo e attraverso la guida di un formatore esperto nel settore supporterà i partecipanti nella pianificazione delle attività che dovranno poi essere realizzate nei propri territori. Una base fondamentale per i partecipanti alla formazione che, coadiuvati da esperti, pianificheranno e realizzeranno le attività per i turisti. «Dopo questa fase - ha aggiunto Frongia - verrà creato un sito web che conterrà tutte le idee dei partecipanti che in partenariato con aziende e istituzioni locali favorirà la loro realizzazione». (a. a.)
 
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
DEMOGRAFIA. Nel nuovo millennio ha perso 16.222 abitanti: saldo negativo tra nati e morti
Cagliari, la città che non cresce
Negli ultimi due anni 101 residenti in più: sono tutti stranieri
Appena 101 residenti in più (da 154.712 a 154.813) da un anno all'altro. La popolazione di Cagliari - dal 2014 al 2015 - è cresciuta, sia pure con numeri risibili e grazie agli immigrati. Già, i cagliaritani sono diminuiti di 599 unità mentre gli stranieri sono aumentati di 700. Dati che confermano un trend iniziato ormai da diversi lustri. La città continua a registrare un saldo passivo tra nati e morti (842 contro 1733) e qualche “fuga” di troppo (quelli che, per lavoro o altre ragioni, si cancellano dall'anagrafe): in sintesi, è demograficamente ferma o, se si preferisce, stabile. E non bastano certo queste poche decine di abitanti in più a far pensare a un'inversione di rotta: dal 2000 al 2014, cioè in 15 anni, il capoluogo ne ha perso nel complesso ben 16222.
Perché? «Le popolazioni, questo succede ovunque, si stanno distribuendo in maniera diversa sul territorio - spiega Ester Cois, sociologa, ricercatrice dell'Università - per cui si parla sempre meno di “fughe”. Piuttosto, esiste l'aspetto dell'attrattività, oltre a fattori più specificamente economici. Potrei fare l'esempio di San Sperate, dove le amministrazioni comunali, attraverso politiche mirate, sono riuscite non solo a evitare lo spopolamento ma addirittura a far crescere il paese sotto il profilo demografico. Il fatto di avere una casa più grande, sicuramente con costi inferiori rispetto a Cagliari, e una qualità della vita comunque apprezzabile giocano un ruolo importante nella scelta di una giovane coppia».
Non basta: «È in aumento la domanda di specificità - prosegue la dottoressa Cois - la si può definire anche di consumo. Una parte cospicua di popolazione sceglie oggi di vivere fuori da Cagliari perché sa che è ben collegata con l'hinterland e che per qualsiasi necessità, tipo sbrigare pratiche o fare delle semplici commissioni, il tempo che si impiega per raggiungerla è molto breve. E poi, insomma, gli anelli del circondario si stanno allargando anche grazie alla facilità di comunicazione. A Quartu, Monserrato ed Elmas, per citare i centri più vicini alla città, si sono aggiunti Dolianova, Serdiana, Sinnai. Si tratta di un fenomeno normale, che altre grandi città del pianeta stanno vivendo».
Cagliari è anche molto invecchiata: oltre il 26 per cento dei residenti ha superato i 65 anni di età. «Neanche questa è una novità - commenta Ester Cois - l'Italia è il Paese più vecchio d'Europa, la Sardegna è la regione più vecchia d'Italia e i conti sono presto fatti. Non a caso il numero delle cosiddette badanti, destinato ad aumentare nel corso degli anni, è elevatissimo. D'altronde, in una situazione come la nostra gli anziani sono quasi costretti ad “acquistare” servizi, com'è appunto un'assistenza domiciliare continua».
E a proposito di badanti, colpisce il numero di ucraine e rumene, rispettivamente 788 e 598 (i connazionali sono appena 98 e 175). Oppure che i cittadini filippini siano quasi decuplicati dal 2000, che gli ucraini siano passati da 8 a 886 nello stesso periodo, mentre i cinesi hanno raddoppiato la loro presenza.
Eppure, qualche timido segnale in controtendenza sembra che esista. «I cagliaritani stanno tornando - dice Anna Paola Loi, assessore ai Servizi demografici e informatici - non in massa certo, però abbiamo riscontrato un certo interesse da parte di giovani ad acquistare un appartamento in città. È più facile accedere ai mutui e i prezzi sono calati, non sono più quelli degli anni Ottanta. E non dimentichiamo che, a prescindere da qualche inevitabile problema legato alle dimensioni, Cagliari è vivibile, i collegamenti funzionano e gli stessi uffici pubblici sono molto efficienti. È una città moderna e aperta all'area vasta, per questo in tanti rientrano per riappropriarsi, anche, della loro identità».
Vito Fiori
 
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Economia (Pagina 19 - Edizione CA)
Finanziamenti
La Regione aderisce all'accordo per la ripresa
La Regione aderisce al nuovo “Accordo per la ripresa 2015”, sottoscritto dall'Abi e dalle associazioni imprenditoriali. È stata la Giunta, su proposta dell'assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ad approvare la delibera “Imprese in ripresa” che permette agevolazioni per le imprese. Infatti, è previsto un prolungamento dei finanziamenti e la sospensione dei pagamenti delle piccole e medie imprese verso il sistema bancario.
La Regione, intanto, sta predisponendo una proposta normativa di supporto alle piccole e medie imprese in difficoltà finanziaria per l'accumulo di debiti. Questo intervento sarà compatibile con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.
Novità anche per quanto riguarda la sanità con la modifica parziale del blocco dei turn over del personale di Asl e Aziende ospedaliero-universitarie. È stato l'assessore, Luigi Arru, a proporre di «rendere meno impattanti gli effetti prodotti con il blocco del turn over».
Così, alle Aziende verrà concessa la sostituzione delle assenze per congedi di maternità negli ospedali, nei dipartimenti di salute mentale, in quelli di emergenza-urgenza. Arru annuncia che «queste sostituzioni non avranno più bisogno della deroga da parte dell'assessorato e, anche alla luce dei vincoli posti dalla normativa sui turni di lavoro, consentiranno di assicurare una migliore continuità dei servizi assistenziali».
M. S.
 
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
CAPOTERRA. La vicenda di un paziente trapiantato
«La visita è urgente? Tra dieci mesi»
«La visita è urgente? Bene, si presenti tra dieci mesi». La data in cui si potrà far controllare dai medici non può ancora segnarla sul calendario perché quel 13 gennaio 2017 è ancora troppo distante: nel frattempo Paolo Puddu, sessantaseienne pensionato di Capoterra, spera che il suo problema alle orecchie non peggiori.
Negli ultimi trentotto anni ha subito cinque interventi chirurgici alle orecchie, culminati con una timpanoplastica, operazione delicatissima che ha costretto Puddu a subire il trapianto di entrambi i timpani. Per tenere sotto controllo il suo stato di salute, ogni sei mesi dovrebbe recarsi a visita di controllo dall'équipe del professor Roberto Puxeddu, che aveva eseguito l'operazione. Le complicazioni però, sono sorte dopo il trasferimento del reparto otorinolaringoiatria del San Giovanni di Dio al Policlinico universitario di Monserrato, avvenuto lo scorso novembre. Uno spostamento che ha allungato le liste d'attesa per le visite. «Quando al centralino mi sono sentito dire che avrebbero potuto visitarmi solo il 13 gennaio sono rimasto senza parole - racconta Paolo Puddu - , per vigilare sul mio stato di salute sono costretto a farmi controllare ogni sei mesi, aspettare così tanto potrebbe essere rischioso. Dopo il trasferimento del reparto i tempi di attesa purtroppo si sono dilatati: prima si riusciva a prenotare una visita senza dover penare così a lungo». Per Puddu non ci sono soluzioni alternative: per farsi visitare dovrà attende che l'anno in corso finisca e inizi quello nuovo, oppure sarà costretto a prenotare una visita a pagamento. «Sono pensionato e non posso permettermi una visita privata: ho le orecchie infiammate, che mi provocano dei fastidi, purtroppo però dovrò aspettare l'arrivo di gennaio sperando che la mia situazione non peggiori».
Ivan Murgana
 
 
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Provincia di Sassari (Pagina 46 - Edizione CA)
ALGHERO. Le ultime frontiere delle staminali: un convegno
Nuovi organi, addio liste d'attesa
Le cellule del midollo osseo tra non molto potranno essere utilizzate per riprodurre degli organi in laboratorio e eliminare così le liste di attesa per i trapianti. Le cellule staminali sono già in grado di curare diverse malattie genetiche ma occorre rendere di routine l'utilizzo. Di questo si parlerà, con l'intento di informare, sabato 23 aprile all'hotel Catalunya di Alghero, nel corso di un convegno organizzato dai Lions. Per quest'anno sociale, infatti, i Lions di tutta Italia hanno scelto la donazione del midollo come tema di studio nazionale. I club di Alghero, Goceano, Ittiri e Ozieri hanno curato l'iniziativa dal tema "Nuove frontiere in medicina traslazionale: dalla genetica alla terapia cellulare. La donazione del midollo osseo: le cure innovative con le cellule staminali". Margherita Maioli, del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari, con il comitato organizzatore, ha riunito esperti e ricercatori che daranno una visione del panorama attuale della ricerca nel campo delle cellule staminali e della donazione del midollo osseo. ( c. fi. )
 
 
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 13 aprile 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
FARMACOPEA SARDA
Venerdi, alle 18.30 , in viale Trieste 25/27, l'associazione Sardegna Isola dei Sardi, organzizza l'incontro “Farmacopea sarda, tra medicina popolare e rigore scientifico, aspetti della farmacopea sarda dalla tradizione ai giorni nostri”. L'incontro sarà condotto da Mauro Ballero, docente di Biologia farmaceutica, presentato da Ritarella Paglietti, esperta in tradizioni popolari, con il contributo del biologo naturalista Massimiliano Deidda.
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 aprile 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 36
Incontri a Cagliari in ricordo di Mario Dondero
CAGLIARI A quattro mesi dalla scomparsa, il grande fotografo Mario Dondero viene ricordato con una serie di incontri. Primo appuntamento oggi nell’aula magna di Scienze della Terra alle 16, con un seminario sul tema “Fotografia e paesaggio”, animato dagli studenti del corso di Geografia del paesaggio e dell’ambiente, con la partecipazione di Uliano Lucas. Lucas sarà poi protagonista alla Mediateca del Mediterraneo venerdì alle 18 per la presentazione del suo volume “La realtà e lo sguardo - Storia del fotogiornalismo italiano” (Einaudi), con la partecipazione del photoeditor Max Solinas, e dei docenti dell’Università di Cagliari Raffaele Cattedra e Luciano Marrocu. A Uliano Lucas ancora una volta il compito di chiudere la rassegna la sera del sabato 16 al Caffè Savoia con un ricordo dell’ amico Mario Dondero, un racconto storico, tecnico e personale. Sino al 16 aprile, poi, resterà aperta al Caffé Savoia (via Savoia 14) la mostra «Mario Dondero negli scatti dei suoi amici fotografi», con immagini di Uliano Lucas, Attila Kleb, Nanni Angeli, Ziga Koritnik, Rosi Giua, Alec Cani, Anna Marceddu, Donatello Tore, Michela Mereu, Alessandra Piras (dalle 18 alle 21 domenica esclusa).
 
 
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 aprile 2016 / Ediz. Nazionale - Pagina 21
L’università ora guarda oltre frontiera
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Ad attirare la curiosità è stato il nuovo corso di Sicurezza e Cooperazione internazionale, unico in Italia, ma ai ragazzi interessa molto anche l’internazionalizzazione di alcuni curriculum come quello di Scienze Chimiche. L’ateneo turritano fa di tutto per essere attrattivo e ha deciso di giocarsi tutte le carte possibili per convincere i giovani che studiare in Uniss è bello. Sono cominciate quindi ieri mattina con un incessante via vai di studenti delle scuole superiori (terze, quarte e quinte) le Giornate dell’orientamento dell’università di Sassari. Si concluderanno venerdì con l’incontro tra le famiglie e il rettore e in mezzo ci sono lezioni dimostrative nelle varie facoltà, informazioni negli stand allestiti all’interno e nei giardini del complesso didattico di via Vienna, sede quest’anno delle attività di orientamento, visite guidate e dibattiti utili a chiarire le idee ai ragazzi che dopo il diploma decidono di proseguire gli studi. I 13 dipartimenti metteranno in mostra i propri corsi, i servizi, le attività di ricerca, gli sbocchi professionali, le carriere e tutte le indicazioni per raggiungere, dopo il diploma, un nuovo traguardo: la laurea. Intanto, sempre ieri mattina, i prorettori (Massimo Carpinelli non è potuto essere presente) hanno illustrato l’iniziativa. Oltre al prorettore vicario Luca Deidda, sono intervenuti il delegato all’Orientamento, Eugenio Garribba, il delegato all’Internazionalizzazione ed Erasmus Luciano Gutierrez e il coordinatore del settore Didattica Francesco Meloni. Nel corso della conferenza stampa sono state illustrate le ottime performance dell’università di Sassari nella mobilità internazionale (il 18% degli studenti Uniss ha svolto un’esperienza all’estero a fronte di una media nazionale del 10%) e sono state presentate le novità più rilevanti dell’offerta formativa. E si è parlato anche di numero di studenti regolari, perché da questo dato dipende l’entità dei finanziamenti ministeriali. «Va considerato che, nonostante il calo demografico e il gravissimo fenomeno della dispersione scolastica - ha detto Luca Deidda - la nostra università ha registrato un piccolo passo avanti nelle iscrizioni». Infatti il numero delle iscrizioni complessive dell’ateneo per il 2015/2016 appare in aumento: il dato positivo, pari a 13.182 studenti è in contrasto con il trend degli anni precedenti (13.171 nel 2014/2015) che vedeva il numero degli iscritti totali in discesa. Un piccolo segnale che, in una situazione di generale crisi e demotivazione, fa ben sperare. Le giornate dedicate all’orientamento si concluderanno venerdì alle 16,30 nell’aula magna del complesso didattico di via Vienna: il rettore Massimo Carpinelli, darà il benvenuto alle famiglie degli studenti delle classi quarta e quinta delle scuole secondarie di secondo grado. Nel corso dell’incontro, verranno discussi i cambiamenti avvenuti negli ultimi vent’anni nell’università italiana. Inoltre, saranno illustrati i servizi, l’organizzazione e i contenuti dell’offerta formativa dell’ateneo di Sassari. Molto visitato, già da ieri, lo stand di Erasmus, il progetto di scambi di studio con l’estero che ha portato negli anni l’università di Sassari ai primi posti nelle classifiche nazionali. Gli studenti possono trascorrere un periodo in un altro Paese per seguire le lezioni e dare gli esami all’università oppure avere un’esperienza lavorativa nel settore specifico dei propri studi.
 
 
 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 aprile 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 22
IN BREVE
SANTA TERESA Borse di studio per due laureati
L’Università di Sassari bandisce due borse da 750 euro ciascuna, intitolate a Ferruccio e Andrea Vincentelli. Sono rivolte ai residenti nel comune di Santa Teresa che si sono laureati nell’anno accademico 2014-2015. Le domande scadono il 10 giugno. La borsa “Andrea Vincentelli” sarà assegnata alla migliore tesi di laurea in discipline scientifiche, il premio “Ferruccio Vincentelli” a quella in discipline umanistiche. Info: 0789.229928.
 
 
 
13 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 aprile 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 12
Ricercatrice italiana uccisa a sprangate
Rientrava a casa dopo una giornata di lavoro all'Università di Ginevra, dove faceva la ricercatrice, quando un uomo ha cercato di strapparle la borsetta e lei ha reagito. Valentina Tarallo, torinese di 29 anni, è stata colpita alla testa con una spranga. Poi i soccorsi e la corsa in ospedale, dove è morta per le gravi ferite riportate. Originaria di La Loggia, dove la famiglia vive tuttora, Valentina si era trasferita a Ginevra per un dottorato in microbiologia molecolare nella città elvetica, dove ora le forze dell'ordine danno la caccia al suo assassino. Un uomo tra i venti e trent'anni probabilmente di origine africana ed alto circa 1 metro e 90. Il delitto è avvenuto ieri sera davanti al numero civico 22 di avenue de la Croisette, vicino all'ospedale pediatrico.
 
 
 
14 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 aprile 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 2
Commissari Asl: «Ingorgo negli ospedali»
CAGLIARI I commissari delle Asl il problema lo conoscono da tempo ed è questo: «Gli ospedali sono ingolfati dai troppi ricoveri che invece potrebbero essere dirottati sulle strutture territoriali». Tutti gli undici traghettatori l’hanno ripetuto nell’aula della commissione Sanità del Consiglio regionale, che ha in carico il dossier della Regione sul riordino della rete ospedaliera. È anche l’ultimo censimento dei «ricoveri inappropriati» a confermare l’allarme: sono stati 14mila in un anno sui 195mila totali. Con in più questo calcolo: ogni paziente costa mille euro al giorno al sistema sanitario e, se si vuole scendere ancora più nel particolare, un ricovero medio in Sardegna dura quasi sette giorni. Il che vuole dire: azzerare il fenomeno varrebbe da solo un risparmio di 98 milioni. Ma per riuscire nell’impresa, hanno confermato, i commissari, intorno «agli ospedali deve esserci una rete territoriale forte e capillare, con il compito di prendere in carico il paziente non più in fase acuta». Tempi stretti. Sempre secondo i commissari, la riforma dovrà andare a regime nel più breve tempo possibile, per ridurre al minimo una transizione che «altrimenti potrebbe avere effetti collaterali negativi sull’assistenza sanitaria e sull’organizzazione del lavoro negli ospedali». I tempi dovrebbero essere quelli annunciati dalla Giunta anche di recente: dal primo luglio scatteranno assieme la mappa degli ospedali, l’Azienda per le emergenze-urgenze e l’Asl unica. Sono i tre pilastri su cui la commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi), discuterà nelle prossime settimane. Via libera. Nell’audizione i commissari hanno dato un via libera sostanziale alla riforma, soprattutto se «con la riorganizzazione logistica delle strutture, saranno eliminate le duplicazioni. Però allo stesso tempo dovrà essere garantito – hanno aggiunto – il massimo dell’assistenza in tutti i territori attraverso gli ospedali di base e di comunità». I dubbi. Ma è la stessa proposta che lascia perplessi molti sindaci e preoccupa quelle comunità già scese in piazza per difendere i loro ospedali: da Sorgono a Lanusei. Proprio oggi la commissione comincerà a sentire i presidenti delle conferenze territoriali socio-sanitarie, in cui i sindaci hanno il peso maggiore. Da questo confronto potrebbero scaturire le prime possibili correzioni alla mappa, o come minimo le richieste dei territori che – secondo alcuni – «finora sono rimasti inascoltate dalla Giunta». Poi, sempre oggi ma nel pomeriggio dovrebbe essere la volta dell’associazione dei Comuni, l’Anci. In queste ore e dopo l’assemblea di Cagliari il presidente dell’associazione, Pier Sandro Scano, dovrebbe presentarsi in Consiglio regionale, con una proposta di correzioni alla bozza dell’assessore Luigi Arru. Si sa già che i sindaci non sono d’accordo con una possibile riforma spezzatino, «deve partire tutt’assieme», e alcuni non sono convinti che «l’Asl unica porterà a un risparmio reale». Gli appuntamenti. Prima della ripresa del Consiglio, il 19 è stata convocata la seduta, e prima che arrivi il disegno di legge sulle Aziende sanitarie, la commissione sentirà anche i sindacati dei medici, Cgil, Cisl e Uil, i rettori delle Università e l’associazione della sanità privata.
 
 
 
15 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 13 aprile 2016 / Olbia - Pagina 18
Mater, il commissario Asl a Rispo: «Partner nel rispetto dei ruoli»
OLBIA Liliana Pascucci, consigliere comunale del Pd, gli ha chiesto espressamente in quale considerazione il Mater (ovvero il proprietario Qatar foundation endowmnet) tenesse il rapporto con i medici di medicina generale, soprattutto nell’ambito della telemedicina, tra i primi servizi da avviare nella nuova struttura e anche il primo che ha fatto infrangere nella «burocrazia sabauda» il rapporto tra l’investitore e la Sardegna, causando il ritardo nell’avvio del nuovo centro sanitario. «Il Mater Olbia non è solo un ospedale ma anche un centro di ricerca e un education centre – ha spiegato Lucio Rispo, manager della Qfe –. Noi ci occupiamo di economia della conoscenza, perché l’attività e proiettata anche al turismo, alla cultura, all’economia. L’ospedale sarà il primo in Europa e il secondo al mondo basato sulla medicina di precisione, con laboratori d’avanguardia e cure dedicate a tutti, non solo ai pazienti seguiti dal servizio sanitario nazionale, che saranno i primi assistiti». La convenzione. Così ha spiegato Lucio Rispo, manager della Qfe, che sul coinvolgimento dei medici di base ha rassicurato la Pascucci. Una risposta diretta soprattutto alla Asl. Su questo si è infatti soffermato il commissario della Asl Paolo Tecleme,che ha ribadito la disponibilità dell’azienda a collaborare, ma nel rispetto dei ruoli. Che significa? La Pascucci è medico e presidente del distretto sanitario, al quale fanno capo attraverso convenzione i medici di base. Ha sollecitato un maggiore coinvolgimento nella rete di medici di base nel territorio, possibile, ha indicato, integrando i servizi del Mater con quelli della Asl, come ha detto anche il commissario Tecleme: «Noi pensiamo debba essere prima di tutto un progetto di assistenza sanitaria a cui lavorare insieme con i medici di Medicina generale e con i servizi territoriali già attivi nella Asl di Olbia (come il laboratorio dello scompenso cardiaco)». L’opportunità. L’operazione ha molti attori sulla scena che devono giocare una partita d’insieme, cercando di viaggiare sulla stessa corsia. «Il progetto legato all’apertura del "Mater Olbia" può essere una grande opportunità per tutto il territorio regionale, sia di tipo scientifico/sanitario, che culturale ed economico – osserva Tecleme –. Una partita che coinvolge diversi interlocutori, come il governo italiano, il Vaticano, la Qatar foundation, la Regione Sardegna e, ovviamente, le Aziende sanitarie e le Università sarde, il cui compito è di trasformare questa occasione in una concreta opportunità per un complessivo miglioramento dei servizi al cittadino». Tecleme, assente l’altro ieri, fanno sapere dalla Asl, per impegni precedenti, non mancherà il 27 aprile, quando arriverà in città il ceo della Qatar Foundation Endowment Rashid Al Naimi e incontrerà gli esponenti istituzionali locali e il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru. Sistema unico. «Il nostro mandato, in linea con gli indirizzi regionali, è quello di armonizzare i servizi sanitari in una visione unitaria, del livello regionale e di quello del nostro territorio, con un'offerta di servizi sanitari che coinvolge diverse realtà: due distretti territoriali, tre strutture ospedaliere pubbliche ed una privata accreditata, il Mater Olbia, che, nel loro insieme, devono poter svolgere al meglio le loro funzioni agendo di concerto come diverse articolazioni di un unico sistema», ha voluto sottolineare Paolo Tecleme. C’è tuttavia un perimetro d’azione delineato seppure non ancora definitivamente sancito, che è il quadro regionale. «Nel quadro d’insieme – osserva Tecleme –, siamo apertissimi a qualsiasi progetto sanitario che rientri all'interno dei limiti definiti dalle delibere della Giunta regionale, che veda tutti i soggetti coinvolti come partner nella realizzazione unitaria di tali progetti nel rispetto dei ruoli reciproci». Infine, il commissario ribadisce «la piena, quanto immediata, disponibilità della Asl ad ogni collaborazione futura nell'interesse del territorio e dei cittadini». (gpm)
 


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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

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