Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 April 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di domenica 3 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
VIA CUGIA. Offerta formativa
AL LICEO DETTORI L'ATENEO PRESENTA LE FACOLTÀ E I CORSI
Domani e martedì, dalle 11.30 alle 13.30, docenti dell'Ateneo parteciperanno al liceo classico Dettori per presentare agli studenti del quinto anno l'offerta formativa dell'Università. L'Ateneo “fa visita” ai vari istituti per raccontare se stesso e i corsi di laurea. A disposizione dell'iniziativa tre aule: una verrà riservata per fornire agli studenti informazioni relative a tutto l'Ateneo; le altre due saranno utilizzate per la presentazione delle sei facoltà e dei corsi on line erogati.
 
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 3 aprile 2016 /Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Studenti Link: «Elezioni-farsa»
«Le elezioni universitarie saranno una farsa». Lo sostiene il coordinatore Link Cagliari, Francesco Riccardo Sotgiu. «Il rettore ha improvvisamente anticipato al 2 aprile (ieri per chi legge) la scadenza per le candidature con un decreto del 15 marzo, non rispettando il regolamento elettorale di Ateneo che prevede il termine del 22 aprile - accusa Sotgiu - Il periodo concesso per la preparazione delle liste è coinciso con le vacanze pasquali, un fattore che ha reso estremamente complessa l'organizzazione e la raccolta firme per le candidature. Nonostante una richiesta ufficiale presentata il 21 marzo, il rettore si è rifiutato di concedere i termini previsti dal regolamento».
Questa scelta - denuncia Sotgiu - è un grave attacco alla democrazia all'interno dell'Università. «Sono stati posti degli ostacoli oggettivi alla partecipazione degli studenti. Partecipazione che è fatta tanto dall'esercizio del voto quanto dalla possibilità di candidarsi. Mancando il secondo non si può affermare che le elezioni del 18 e 19 maggio saranno realmente rappresentative della volontà degli studenti».
 
 

 
 
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 3 aprile 2016 /Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
NUOVA BIBLIOTECA 2.0
Sarà inaugurata domani alle 10 dal rettore Maria Del Zompo e dal presidente della facoltà, Corrado Zoppi, la nuova biblioteca del campus di Ingegneria dell'Università di Cagliari, nei locali di Piazza d'Armi (ingresso da via Marengo). È la prima biblioteca universitaria 2.0: in un unico spazio vengono riunite tutte le sezioni attualmente esistenti, precedentemente dislocate in punti diversi della facoltà di Ingegneria-Architettura, ma soprattutto si mette a disposizione degli studenti centinaia di posti a sedere per lo studio e numerosi altri servizi.
 
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 3 aprile 2016 /Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Il dovere di dire grazie
Via Is Guadazzonis, Centro regionale trapianti della Sardegna. Da poche ore a Cagliari è arrivato il nuovo coordinatore, si chiama Lorenzo D'Antonio, ha 54 anni, è toscano. Un'eccellente fama lo accompagna. Nei mesi che hanno preceduto questa nomina, a reggere la sede vacante è stata la dottoressa Francesca Zorcolo, donna di polso e di gran cuore. Ma oggi questa passeggiata all'ombra dei pini dell'ospedale Binaghi, che ospita il Centro, va a Carlo Carcassi che dal 2005 è stato punto di riferimento solido, prima come responsabile poi come coordinatore, dal 2008, succedendo a Paolo Pettinao, oggi presidente Aido.
Carcassi è, sì, professore (Genetica medica all'Università di Cagliari) ma è prima di tutto un galantuomo, uno di quelli di cui purtroppo si è smarrito lo stampo madre. Lo ha dimostrato in questi dieci anni a chi era in attesa disperata di un organo per poter continuare a vivere, a chi senza più lacrime diceva addio a un proprio caro, ai medici e agli infermieri che ha supportato, alle associazioni di volontariato che sempre ha saputo ascoltare. Per tutti, con una calma che dava speranza e sicurezza, Carlo Carcassi ha sacrificato feste comandate, doveri e piaceri familiari, Natale e Ferragosto. Per lui (per sua scelta) la missione è finita. A tutti quelli che per suo merito si sono salvati il dovere del ringraziamento.
 
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di domenica 3 aprile 2016 /Commenti (Pagina 50 - Edizione CA)
La scuola-azienda
Piccoli Nobel per cinque docenti

Franco Epifanio Erdas
Premio Nobel anche per gli insegnanti già dal prossimo anno? Lo ha annunciato con un video la Ministra Stefania Giannini, nella giornata della proclamazione del vincitore del “Global Teacher Prize”, il premio internazionale ormai noto come il Nobel dei docenti. Le candidature saranno aperte in primavera, su segnalazione della stessa comunità scolastica, delle famiglie, degli studenti. Una commissione indipendente di esperti di alto livello, individuata dal MIUR e dalla Varkey Foundation (a cui fa capo il premio), sceglierà i cinque vincitori, che riceveranno un budget (50.000 euro al primo, 30.000 agli altri quattro) da utilizzare in progetti all'interno delle loro scuole.
È un segnale dell'apprezzamento del ruolo strategico della scuola nella società contemporanea, e soprattutto di chi vi lavora come docente. Ma è un buon segnale? Che ne sarà della scuola di domani se su migliaia d'insegnanti solo cinque saranno i meritevoli, e solo uno meriterà il premio più prestigioso, il Nobel come migliore insegnante? Quando il dirigente di oggi era il semplice direttore didattico di ieri, e su ciascuno dei suoi insegnanti aveva il dovere di stilare a fine anno un giudizio sul suo operato, ben più di cinque, spesso una decina, erano quelli che avrebbero meritato un plauso, se non un premio in danaro. Ma allora non c'era la “Buona Scuola”, la scuola azienda dove i valori che contano sono quelli del mercato, ed i risultati si misurano in termini di livelli di profitto.
Nessuno sa se il premio ci sarà. Forse, neppure la stessa ministra è in grado di garantirlo. Ma se ci sarà, un dato è certo: sarà un affare inevitabilmente burocratico, a dispetto della circostanza che a condurlo siano esperti di alto livello. Da quando è nata, la burocrazia è anche questo: una funzione che a volte tocca a tutti a esercitare, senza volerlo, spesso a propria insaputa. Il docente che, su delega di un Consiglio di Facoltà, entra a far parte di una speciale commissione, non è più quel docente che ha lasciato a malincuore un seminario in atto e ha sacrificato un'ora in più di studio in biblioteca: ha cambiato veste, è diventato anche lui un piccolo burocrate, con virtù e vizi del tutto simili a quelli dei funzionari di professione. Una volta deciso a chi spetta il Nobel come miglior insegnante, non sarà facile sbarazzarsi di quel modello: sarà l'ideale da seguire anche in futuro. Non è una buona prospettiva per nessuno, neppure per la ministra, sinceramente.
 
 
 

redazioneweb@unica.it
 

 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 3 aprile 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 30
«Università in crisi, ma la salveremo»
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Di rischio chiusura il rettore non vuole neppure sentirne parlare. «È un’ipotesi che allo stato attuale, nonostante il periodo di grandi difficoltà che il nostro ateneo sta attraversando, non può essere presa in considerazione». Anche l’dea della fusione con altre università, peraltro incoraggiata a suo tempo dalla riforma Gelmini, a quanto dice Massimo Carpinelli non è mai stata vicina alla realtà «perché ci vorrebbe l’accordo di entrambe le università, un protocollo d’intesa che non può essere imposto per legge». Rischio chiusura. Lo spettro della cancellazione, che aleggia su altre strategiche istituzioni come ad esempio l’aeroporto di Alghero, sembra dunque essere distante dalle aule delle facoltà cittadine. Eppure certe cifre a guardarle fanno rizzare i capelli. Una fra le più inquietanti è quella degli iscritti: nell’anno accademico 2012/2013 erano complessivamente 14.437, oggi sono 13.182. Un calo del 4 per cento circa che, unito al fatto che il 17 per cento dei diplomati a Sassari sceglie di proseguire gli studi oltre Tirreno, fa emergere una scarsa attrattività dell’ateneo turritano. E siccome i fondi del ministero per il funzionamento ordinario sono ormai legati al numero di studenti regolari e al costo standard per ciascuno di loro si può dedurre che la parabola dell’università è in fase calante. «Non si può prescindere dal fatto che l’istituzione universitaria - dice il rettore in carica dal novembre 2014 - è strettamente legata al suo territorio. E un territorio dove il tessuto economico fa fatica a riprendersi, dove non ci sono grandi aziende, dove tutti i settori arrancano, non può sostenerla adeguatamente. Ecco perché molti giovani e le loro famiglie fanno un ragionamento legato alle possibilità di occupazione. È chiaro che se mi laureo a Milano avrò, forse, qualche possibilità in più di inserirmi nel mondo del lavoro». Dispersione scolastica. Ma il rettore sottolinea anche che non bisogna trascurare l’aspetto della dispersione scolastica: in Sardegna la percentuale di abbandoni, con il 25,5 per cento, è di gran lunga la più alta d’Italia (17 per cento) che a sua volta è la più alta d’Europa. «Da parte nostra - continua Carpinelli - abbiamo scelto di facilitare l’accesso alle facoltà anche dal punto di vista economico tenendo le tasse universitarie, che sono l’altra voce primaria di introiti oltre ai finanziamenti statali e a quelli regionali, a un livello tra i più bassi nel territorio nazionale». Le tasse. A Sassari l’importo, che varia a seconda del reddito, non supera nella media gli 800 euro. Al massimo si può arrivare a 1300 euro per ogni anno accademico mentre in una grande università del Nord si pagano in media 1600 euro. Ma anche questo “vantaggio” non basta a far svoltare l’ateneo turritano che pure fino ad oggi si è distinto a livello nazionale in alcuni settori che piacciono ai giovani come quello dell’internazionalizzazione: gli scambi Erasmus, per intendersi, che però oggi sono minacciati dall’esiguità di collegamenti col resto del mondo. I finanziamenti. Ad aggravare la situazione il sempre più marcato disimpegno economico del governo nei confronti delle università. Si pensi che nel 2010 l’ateneo di Sassari aveva ricevuto un Fondo di funzionamento ordinario pari a 76 milioni e 78mila euro. Nel 2015 lo stesso fondo è stato di 70 milioni e 969mila euro, a oggi gli uffici amministrativi non hanno idea di quanto il governo elargirà per il funzionamento del 2016. Di conseguenza se nel 2009 l’università di Sassari incideva per l’1,17 per cento del fondo totale, oggi incide per l’1,06. «È vero che esistono clausole di salvaguardia secondo le quali non ci può essere un calo dei finanziamenti superiore al 2,2 per cento - aggiunge Carpinelli - ma sto portando avanti una battaglia all’interno della Crui, la conferenza dei rettori, per far capire che le università sarde non possono essere trattate come le altre. Bisogna considerare tutta una serie di difficoltà determinate dall’insularità che invece oggi come oggi sono ignorate». Il futuro. Ma come si combatte per non affondare e per allontanare il famigerato rischio di chiusura? «Noi da un anno abbiamo ridotto al massimo gli sprechi per quanto riguarda le spese correnti - dice il rettore - e il bilancio è in pareggio. Lavoriamo all’aumento del numero degli studenti con l’efficienza dei servizi e tentiamo di incidere sulla quota premiale del fondo ministeriale incrementando il livello della ricerca (pubblicazioni e altro) e quello degli scambi internazionali». Fra le notizie buone per scacciare la paura, l’assunzione, finanziata dallo Stato, di undici ricercatori a tempo determinato che dopo tre anni potranno diventare professore associato e l’istituzione di due nuovi corsi di laurea: psicologia e cooperazione internazionale.

LE CIFRE
13.182 IL NUMERO DEGLI STUDENTI ATTUALMENTE ISCRITTI ALLE VARIE FACOLTÀ DELL’UNIVERSITÀ CITTADINA
1568 IL NUMERO DEGLI STUDENTI LAUREATI NELL’ANNO ACCADEMICO 2014/2015
849 GLI STUDENTI LAUREATI IN CORSO
71 MLN L’IMPORTO DEL FONDO DI FUNZIONAMENTO DEL 2015
7% LA RIDUZIONE DEL FONDO DI FUNZIONAMENTO ORDINARIO RISPETTO AL 2010, ANNO IN CUI VENNERO STANZIATI 76 MILIONI E 78MILA EURO
 
 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 3 aprile 2016 / Ediz. Oristano - Pagina 30
Quattro giornate per l’orientamento
Si svolgeranno da martedì 12 a venerdì 15 aprile, nell’area di via Vienna, le “Giornate dell’Orientamento 2016” dell’università di Sassari. Si tratta di un momento importante rivolto agli studenti delle scuole superiori e alle loro famiglie per illustrare i piani dell’offerta formativa di ciascuna facoltà. Fra i motivi del calo di iscrizioni è stata infatti individuata la scarsità di rapporti fra la società e il mondo accademico in un momento importante per il futuro dei giovani e quindi dell’intero territorio. Oltre alle notizie sul piano di studi verranno offerte tutta una serie di informazioni finalizzate a porre le basi per il successo dello studente. Non si deve dimenticare infatti che i finanziamenti pubblici sono legati al numero di studenti “regolari”, cioè non fuori corso e che abbiano maturato crediti sufficienti in ciascun anno accademico. Infine non si trascurerà l’aspetto, altrettanto importante, del collegamento fra le singole facoltà e il mondo delle imprese. (g.g.)
 

redazioneweb@unica.it

RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie