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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 April 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Minacce al docente Giacomo Cao,
solidarietà dalla rettrice e dalla Cgil
Attestazioni di solidarietà per Giacomo Cao, il docente di ingegneria chimica contro cui due giorni fa, sui muri della Facoltà di ingegneria, sono stati affissi dei manifesti anonimi. Ieri la rettrice Maria Del Zompo ha ricordato che «non è la prima volta che il professor Giacomo Cao viene fatto oggetto di atti intimidatori legati alla sua attività professionale» e dichiara che: «quando dal dialogo si passa alla contrapposizione sterile e violenta che aggredisce la libertà di studio e di ricerca, l’Università ha il dovere di respingere con forza ogni estremismo, di qualunque natura e provenienza». L’Ateneo, ha concluso Del Zompo, «contatterà le autorità giudiziarie per avere maggiori informazioni sull’accaduto e assumere i provvedimenti conseguenti».
 CGIL Solidarietà anche da parte della Cgil. «Un agguato vigliacco e intollerabile che non ha nulla a che vedere con la critica politica, per le modalità in cui viene compiuto (l’irruzione delle aule dell’Università per affiggere volantini anonimi) e per i contenuti che mistificano la realtà e tentano di diffondere notizie false sul ruolo del Distretto aerospaziale della Sardegna e del suo presidente il professor Giacomo Cao», ha dichiarato il segretario generale Michele Carrus. «Il distretto - ha aggiunto - è una realtà importantissima e propone lo sviluppo di un settore che consideriamo strategico e che la stessa Regione ha inserito nelle sue linee prioritarie di programmazione. Al professore esprimiamo tutta la nostra solidarietà ma anche il sostegno affinché continui nel suo lavoro per consolidare un settore dalle molteplici potenzialità».


 
 
2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 aprile 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
SANITÀ. Screening al Brotzu, al Policlinico e al SS. Trinità
Prevenzione dei tumori della bocca
L’ospedale Brotzu, il Policlinico universitario di Monserrato e il Santissima Trinità hanno aderito alla seconda giornata di prevenzione e di diagnosi precoce dei tumori del cavo orale promossa dall’Associazione otorinolaringologi ospedalieri.
Fumo, alcol, Papillomavirus e cattiva igiene orale possono provocarne l’insorgenza. La prevenzione resta l’arma più efficace ed è assolutamente possibile. Quest’anno l’Aooi ripropone l’iniziativa che ha già consentito a migliaia di persone, nel 2015, l’accesso ad uno screening con gli specialisti dei reparti di otorinolaringoiatria delle strutture aderenti al progetto.
Questa mattina gli ambulatori dei reparti riapriranno gratuitamente al pubblico.
«Dalle 9 alle tredici - spiega Franco Panu, primario del Brotzu - sarà possibile partecipare all’iniziativa nei tre ospedali cagliaritani. Verranno eseguite visite gratuite per verificare la presenza di lesioni del cavo orale che possano essere o degenerare in tumori». Quest’anno agli otorinolaringoiatri e gli otorinolaringologi si affiancheranno i medici chirurgo-massillo-facciali. «La giornata di prevenzione - precisa Francesco Panu - è certo aperta a tutti ma fondamentalmente dedicata soprattutto ai soggetti più a rischio come i fumatori e i forti bevitori». (a.pi.)
 

 
 
3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 aprile 2016 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Amministratori straordinari a tempo, ma vengono prorogati di continuo
La grande carica dei commissari
Manco fosse un ufficio di polizia. La Regione pullula di commissari: amministratori di enti, per definizione “straordinari” e con sfera d’azione limitata, che dovevano restare in carica per un breve periodo - in genere al massimo sei mesi - in vista di riforme o chiusure di bilanci. Invece una volta insediati non sono più usciti dalle stanze dei bottoni, con continue proroghe che li tengono in sella anche da due anni. Succede in sanità: nelle otto Asl, nelle due aziende miste ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari e al Brotzu. Ma anche in Area (agenzia regionale per l’edilizia abitativa) e alla Conservatoria delle coste. In gigantesche strutture con quasi 7000 dipendenti, come l’Ente Foreste. O nei consorzi di bonifica: quello della Sardegna meridionale doveva essere fuso con quelli del Basso Sulcis e del Cixerri, invece la procedura è paralizzata e pure gli uffici.
LE POLEMICHE È dei giorni scorsi la polemica sul pasticcio della mancata assegnazione dell’incarico di direttore generale dell’Agris (Agenzia per la ricerca in agricoltura): l’assessore Elisabetta Falchi ha detto di volere un manager qualificato e che la procedura è in corso. Mentre per Sardegna It, società che si dovrebbe occupare di innovazione tecnologica, il sito dice che «il collegio sindacale compirà gli atti di ordinaria amministrazione nelle more della nomina del nuovo amministratore unico». Il precedente, Marcello Barone, è stato estromesso a dicembre.
 LE PROROGHE Lo spoil system in sanità non era stato rapido. I manager designati dalla giunta Cappellacci hanno finito di lavorare negli ospedali a dicembre 2014, quando l’esecutivo Pigliaru ha nominato gli undici commissari tra Asl, Aziende miste e Brotzu. Prima proroga ad agosto 2015, fino al 31 dicembre, «necessaria per evitare una vacatio ai vertici» in attesa della legge di riforma della sanità sarda. Che prevede un’azienda unica. Ieri la conferma della nuova proroga (nei piani è l’ultima), fino a giugno.
ENTE FORESTE Il gigantesco apparato sardo per la gestione delle foreste è sotto commissario da ottobre 2014. L’incarico era stato affidato, all’improvviso, a Giuseppe Pulina. La durata era fissata in sei mesi. Che scadevano nell’aprile successivo, quando è arrivato l’allungamento per un periodo di uguale durata. Fino al 10 novembre, quando è arrivato l’ulteriore rinnovo nelle more dell’approvazione da parte del consiglio regionale della “Legge forestale della Sardegna”. Pulina è ancora alla guida degli uffici di viale Merello. Intanto il Tar gli ha imposto di rinunciare al doppio stipendio: è professore all’università di Sassari.
 CONSERVATORIA E CONSORZI In Consiglio regionale fioccano le interrogazioni sui commissari straordinari ormai permanenti. Come quello della Conservatoria delle Coste: alla guida c’era Alessio Satta ma a giugno 2014, su nomina della giunta si era insediato Giorgio Cicalò, «per il tempo strettamente necessario alla riorganizzazione complessiva della struttura». L’ultimo rinnovo d’incarico risale a gennaio scorso. E Ugo Cappellacci (FI) all’inizio di marzo contestava: dovevate tagliare, invece si spende di più, che fine hanno fatto progetti importanti come quelli per l’Asinara? Paolo Truzzu (FdI) solleva il problema dei consorzi di bonifica da accorpare: la procedura è iniziata lo scorso agosto ma «ad oggi non risultano essere stati compiuti passi significativi per completare l’iter». Così in quello della Sardegna meridionale, dove non sono stati rinnovati i revisori dei conti, manca il bilancio. E pure le assunzioni per la stagione irrigua.
AREA All’agenzia regionale per l’edilizia abitativa firma ancora le delibere il commissario Simona Murroni, succeduta in quel ruolo a Sergio Cocciu, arrivato a settembre 2014. Lo schema era lo stesso: in corso la riforma, necessario garantire la continuità amministrativa. La rivoluzione galleggia in consiglio regionale.
 Enrico Fresu
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 1 aprile 2016 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Progetto L’Istituto italiano dei Castelli e l’Atlante dei sistemi difensivi della Sardegna
Torri, roccaforti, casematte: è l’Isola delle fortificazioni
Sono oltre ventimila le opere fortificate presenti in Italia e sinora censite a partire dagli anni Novanta dall’Istituto italiano dei Castelli. Da allora è in corso una minuziosa catalogazione - oltre all’attività istituzionale del Ministero e delle Soprintendenze - che punta a creare un Atlante castellario d’Italia, sia con una costante pubblicazione di volumi a carattere regionale e locale, ma soprattutto col fine di realizzare un’imponente opera nazionale. Ovviamente, nell’era di internet, col suo portale (già esistente www.castit.it). La Sardegna fa parte di questo progetto a lungo termine e anzi è in prima fila grazie all’attività della sezione regionale attualmente presieduta da Michele Pintus, docente della facoltà di Architettura di Cagliari. Tra eventi settimanali, viaggi alla scoperta di monumenti dell’Isola e anche fuori, visite guidate e libri vari, svolge un ruolo decisivo per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
Di recente l’Istituto ha pubblicato un imponente volume, primo passo verso un lavoro a lungo termine come già si fa capire nel titolo che annuncia ulteriori sviluppi: “Verso un Atlante dei sistemi difensivi della Sardegna” (552 pagine, 30 euro, Giannini Editore), a cura dello stesso Pintus e di Donatella Rita Fiorino, docente di restauro dell’ateneo. I curatori hanno messo insieme settanta esperti di vari campi su un tema complesso com’è quello dei sistemi difensivi, che abbraccia oltre duemila anni di storia, per realizzare un lavoro ad ampio respiro. Dalle introduzioni di Pintus e del presidente nazionale Fabio Pignatelli della Leonessa, alla lunga sequenza di interventi scandita per quattro sezioni tematiche: partendo proprio da un panorama storico che affonda le prime radici nei diecimila nuraghi, ai castelli dell’epoca giudicale, alle fortificazioni di epoca moderna sino alle strutture militari dell’ultima guerra, senza tralasciare un’ampia analisi delle sette città regie con le loro torri, i bastioni e le mura.
Importante contributo al dibattito attuale gli interventi sul restauro, sul paesaggio, sulla tutela e soprattutto sulla valorizzazione, pensando a come difendere i monumenti nel contesto delle leggi urbanistiche per lasciarlo integro alle future generazioni. Ma è anche l’aspetto turistico a essere messo in risalto in vari saggi, perché una volta restaurato il bene bisogna “viverlo” con le visite guidate, così da dare lavoro ai giovani e da consentirne un continuo controllo. Importanti gli aspetti bibliografici, la parte dedicata alla metodologia e alla catalogazione, indispensabile verso quell’Atlante auspicato nel titolo e fine ultimo del progetto.
Un volume imponente per mole, per numero e qualità dei saggi (ben 51), ma di agile consultazione - anche per i non specialisti - grazie a una grafica moderna, alle schede, alle illustrazioni e alle foto che arricchiscono e completano i contenuti.
Nell’elenco degli edifici monumentali in Italia, pubblicato nel 1902 dal ministero della Pubblica Istruzione, la Sardegna risultava la regione con il più alto numero di monumenti: su un totale nazionale di oltre 13.700, nella Provincia di Cagliari erano stati censiti 1829 e nel Sassarese 1597, per complessivi 3396 monumenti, pari a un quarto dell’intero patrimonio italiano. Ma nel computo erano stati inseriti ben tremila nuraghi. Ora il quadro è cambiato anche per la diversa metodologia e catalogazione dei diversi monumenti . «Oggi - spiega Michele Pintus - il lavoro di classificazione è molto diversificato e più complesso: dai diecimila nuraghi alle decine di torri costiere moresche e spagnole, dai castelli medievali ancora ben conservati a quelli di cui ci sono rimasti solo i ruderi, ma senza trascurare i castelli citati nelle fonti e scomparsi, ma che comunque hanno avuto un loro ruolo in quel “Castellario” regionale che oggi si comincia a costruire con una sistematicità esemplare. Non possiamo tralasciare lo studio delle fortificazioni militari moderne, come le casematte e le stesse caserme».
L’approccio multidisciplinare accomuna le ricerche che gli atenei di Sassari e Cagliari stanno portando avanti da oltre un decennio e i lavori di associazioni e di singoli studiosi che la sezione regionale dell’Istituto dei Castelli cerca di valorizzazione con un’opera costante di divulgazione e promozione anche turistica.
Carlo Figari
 

redazioneweb@unica.it
 

 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA.it di giovedì 31 marzo 2016
Cagliari, intimidazione al docente Giacomo Cao: LA SOLIDARIETÀ DEL RETTORE E DELL’ATENEO
Per la seconda volta in cinque mesi l’ordinario di Ingegneria presidente del Distretto aerospaziale sardo viene indicato come una sorta di sostenitore di attività militari in Sardegna
CAGLIARI. Ieri mercoledì 30 marzo 2016 mentre il professor Giacomo Cao faceva lezione all’università fuori dall’aula qualcuno affiggeva due manifesti dove si stigmatizza l’attività di Cao quale presidente del Distretto aerospaziale sardo. Nei manifesti i toni risultavano intimidatori e si avvicinava l’attività del distretto a quella dei militari delle basi. Già a ottobre c’era stato un episodio del genere. Il presidente della facoltà di Ingegneria ha subito scritto una nota di aperta condanna verso il contenuto dei manifesti e di sostegno a Cao, stamani arriva la nota del rettore Maria Del Zompo.
"Non è la prima volta che il professor Giacomo Cao viene fatto oggetto di atti intimidatori legati alla sua attività professionale. L’Università è il luogo della ricerca, del dialogo e del confronto anche tra posizioni diametralmente opposte. Ogni giorno il rettore e tutti i componenti della comunità accademica incontrano e dialogano con studenti e ogni genere di interlocutori – espressione di differenti posizioni culturali - sui più svariati argomenti, sempre nel rispetto della libertà di ciascuno. Quando però dal dialogo si passa alla contrapposizione sterile e violenta che aggredisce la libertà di studio e di ricerca, l’Università ha il dovere di respingere con forza ogni estremismo, di qualunque natura e provenienza. Mentre esprimiamo solidarietà al professor Giacomo Cao, desideriamo porre l’accento sulla nostra missione di sede primaria dell’elaborazione e della diffusione del sapere, che concorre allo sviluppo culturale, sociale ed economico attraverso la ricerca, la formazione e il trasferimento delle conoscenze scientifiche. L’Ateneo contatterà le autorità giudiziarie per avere maggiori informazioni sull’accaduto e assumere i provvedimenti conseguenti.

Intimidazioni al docente, Giacomo Cao:
"IL DISTRETTO AEROSPAZIALE NON È UN GIOCO DI GUERRA"
Per la seconda volta in cinque mesi il presidente del Dass viene indicato in manifesti anonimi affissi nella facoltà di Ingegneria come il sostenitore di attività militari. La Cgil: "Il Distretto è una realtà importantissima"
di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. Il professor Giacomo Cao ordinario di Principi di ingegneria chimica e presidente del Distretto aerospaziale sardo per la seconda volta in cinque mesi è stato attaccato con manifesti anonimi che lo accusano, nella sostanza, di favorire le attività militari in Sardegna e quindi di promuovere la guerra. Strumento di questo sostegno sarebbe proprio il Dass, il Distretto aerospaziale sardo.
Cao non si capacita di questa aggressione. Il presidente della facoltà di Ingegneria, Corrado Zoppi, e il rettore dell’ateneo, Maria Del Zompo, hanno espresso solidarietà al docente e vivo dissenso per l’intimidazione contenuta anche nell’ultimo manifesto. Ma quel che sia il docente sia il rettore in forme diverse chiedono è questo: perché scrivere manifesti in forma anonima e non promuovere incontri pubblici in cui parlare, chiedere, chiarire ed eventualmente contestare?
Cao spiega di non aver mai ricevuto una sola richiesta per organizzare dibattiti sull’attività del Dass ma anche soltanto una parola di dissenso sulla mission del Distretto che è registrato alla Camera di commercio (è un’azienda), ha una sede ufficiale (via Carbonazzi 14 presso Sardegna Ricerche, ha un sito in costruzione in cui già si dichiarano soci e scenari di lavoro.
Fin qui la forma. Poi c’è la sostanza: ciò che strabilia il docente è che si colleghi l’attività del Dass a giochi di guerra, test nelle aree militari, inquinamenti di sostanze nocive alla salute. I progetti del Distretto, spiega il docente, sono 35 e nessuno "ha niente a che vedere con la guerra". Nell’ultimo manifesto anonimo, quello affisso mentre lui, Cao, teneva lezione all’università, si cita il lanciatore Vega come qualcosa che già è stato testato nel poligono di Quirra.
Cos’è il lanciatore Vega? Cao: "E’ un razzo che serve per lanciare in orbita i satelliti. C’è una trattativa in corso tra Syndial e Avio spa (uno dei soci del Distretto) per realizzare nel sito Syndial di Porto Torres la piattaforma per testare il lanciatore, come ce n’è una in Francia a due chilometri dal centro di Bordeaux. Si sta trattando per la cessione del sito e ci auguriamo che si arrivi all’accordo. Quel che voglio sottolineare in modo molto chiaro è che, una volta raggiunto l’accordo, cominceranno tutti gli accertamenti di legge e saranno presentate tutte le richieste necessarie. Non si farà nulla se non ci saranno tutte le autorizzazioni, è ovvio. Tutto questo con le attività militari non ha nulla a che vedere, come non c’è nulla di militare nei 35 progetti che speriamo di realizzare".
Uno dei progetti è la costituzione del Centro italiano per i test dei veivoli senza pilota, i droni. Anche qui niente a che fare con la guerra: "Noi i test li faremo in chiave civile - dice ancora il docente - gli aeroporti di riferimento potrebbero essere Tortolì e Fenosu".
Altri progetti ancora: lo spazio porti per i test dei voli ipersonici, il Centro italiano per il monitoraggio della spazzatura spaziale e delle rotte dei satelliti, lo sviluppo delle stampanti in 3D che utilizzino il suolo della Luna e il suolo di Marte. Un progetto tarato sulla Sardegna è il monitoraggio attraverso i satelliti per la protezione civile e ambientale nella regione. Il Dass è stato bene accolto dalla comunità sarda: nella finanziaria il consiglio regionale ha approvato un emendamento che eroga 600mila euro a favore del Distretto aerospaziale.
Cao conclude: il prossimo passo non sia per affiggere un manifesto ma per andare a chiedere un incontro pubblico dove discutere.
In serata anche la Cgil si è schierata con Cao: «Un agguato vigliacco e intollerabile - è intervenuto il segretario generale, Michele Carrus - che non ha nulla a che vedere con la critica politica, per le modalità in cui viene compiuto e per i contenuti che mistificano la realtà e tentano di diffondere notizie false sul ruolo del Distretto aerospaziale e del suo presidente Cao. Arrivare all’intimidazione di uno scienziato - ha detto Carrus - è un atto ignobile che va isolato e respinto da tutti, soprattutto da quanti condividono davvero le ragioni del pacifismo e dell’amicizia tra i popoli. Il Distretto è una realtà importantissima e propone lo sviluppo di un settore che consideriamo strategico e che la stessa Regione ha inserito nelle sue linee prioritarie di programmazione».
 

 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 1 aprile 2016 / Cagliari 24 ore - Pagina 7
Dass, minacce al presidente
LA SOLIDARIETÀ DELL’UNIVERSITÀ
CAGLIARI Solidarietà dall’ateneo e dalla Cgil al professor Giacomo Cao per i manifesti anonimi affissi fuori dall’aula universitaria dove il professore veniva attaccato come presidente del Distretto aerospaziale sardo (Dass). L’Università ha annunciato di volersi rivolgere all’autorità giudiziaria per avere maggiori informazioni su quanto accaduto e per assumere eventualmente provvedimenti. «Non è la prima volta che il professor Cao – ha reso noto l’ateneo – viene fatto oggetto di atti intimidatori legati alla sua attività professionale. L’Università è il luogo della ricerca, del dialogo e del confronto anche tra posizioni diametralmente opposte. Ogni giorno il rettore e tutti i componenti della comunità accademica incontrano e dialogano con studenti e ogni genere di interlocutori, sui più svariati argomenti, sempre nel rispetto della libertà di ciascuno. Quando, però, dal dialogo si passa alla contrapposizione sterile e violenta che aggredisce la libertà di studio e di ricerca, l’Università ha il dovere di respingere con forza ogni estremismo, di qualunque natura e provenienza». Anche la Cgil si è schierata con Cao: «Un agguato vigliacco e intollerabile – è intervenuto il segretario generale, Michele Carrus - che non ha nulla a che vedere con la critica politica e che diffonde notizie false sul ruolo del distretto aerospaziale e del suo presidente Cao. Arrivare all’intimidazione di uno scienziato – ha concluso Carrus – è un atto ignobile che va isolato e respinto da tutti».

 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 1 aprile 2016 / Ediz. Naz.le - Pagina 19
Riforma rete ospedaliera, il Comune alza la voce
di Antonio Meloni
SASSARI Gli emendamenti alla legge di riordino della rete ospedaliera regionale incassano anche il consenso unanime del consiglio comunale sassarese. L’ordine del giorno, presentato dalla consigliera Carla Fundoni, è stato votato ieri sera durante la seduta dell’assemblea civica. Prima di Pasqua il documento era stato approvato anche dai componenti le commissioni sanità dei comuni di Sassari, Alghero, Ozieri, Ittiri e Thiesi, riunite in seduta plenaria proprio a Palazzo ducale. La tappa finale del lungo percorso, avviato nei mesi scorsi, prevede ora la consegna del documento ai consiglieri regionali del Sassarese con la richiesta di farsi portavoce di quelle istanze in consiglio regionale quando, a breve, sarà aperta la discussione. Le esigenze del Nord Ovest dell’isola sono diverse e tutte impellenti, ma se Sassari reclama un presidio di secondo livello, con parità di ruoli e funzioni rispetto a Cagliari, Alghero necessita di un nuovo ospedale mentre Ozieri rivendica risorse per potenziare l’esistente. Un piano di investimenti che consenta di aggiornare le tecnologie in uso, avviare la manutenzione dove serve e garantire, al contempo, assistenza di qualità. Alghero e Ozieri, in particolare, vorrebbero scongiurare il declassamento. Ittiri e Thiesi puntano sull’ospedale di comunità e sul mantenimento dei reparti di lungodegenza. A Sassari si lotta per salvare la chirurgia pediatrica e la rete oncologica, il centro di sclerosi multipla e la rete per la terapia del dolore. Ma si punta anche alla chirurgia toracica e alla presenza di hospice e case della salute adeguati al territorio. Non è tutto, Sassari, infatti, è anche sede universitaria e il timore diffuso è che la paventata riduzione di strutture e funzioni possa ricadere sulle iscrizioni alla facoltà di medicina e alle scuole di specializzazione. La soddisfazione per il lavoro svolto finora filtra chiaramente dalle parole di Carla Fundoni: «Un risultato importante è già la nascita di una rete di Comuni che puntano su un obiettivo unico, la salvaguardia di un’assistenza sanitaria di qualità che non può essere messa in discussione da alcuna razionalizzazione».

 


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