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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 March 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Il documento: violazione sistematica dei limiti di spesa da parte delle Asl
SANITÀ SARDA, IN CONSIGLIO IL DOSSIER DEGLI SPRECHI
Una spesa che cresce di continuo, anno per anno, Asl per Asl. E mette sempre più a rischio le casse della Regione. Un dossier depositato presso la commissione d’inchiesta creata dal Consiglio regionale per far luce sugli sprechi della sanità certifica che i costi del settore sono la principale zavorra per le politiche di sviluppo della Sardegna. Il dato più evidente è la costante violazione dei limiti posti dalla Giunta per contenere la spesa. Sulla relazione, elaborata da Roberto Deriu (Pd), la commissione condurrà un attento lavoro per individuare le cause e proporre i rimedi. MELONI A PAGINA 3

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
CONSIGLIO. In una relazione alla commissione d’inchiesta le prime analisi sugli sprechi
ASL, DOSSIER SULLE SPESE PAZZE
Inutili i tetti imposti dalla Regione per tenere a freno i costi
Ogni anno un po’ più su. Ma non è un record di cui vantarsi. Prima è caduto il muro dei 3 miliardi, poi 3 miliardi e 100 milioni, poi 3 miliardi e 200. Quella freccia lanciata verso l’alto disegna l’impennata dei costi della sanità, che si mangiano metà del bilancio regionale e lasciano le briciole al resto. Lo sanno tutti, però nessuno sa bene come funziona tale crescita. Che cosa la trascina, dove stanno gli sprechi, come si fa a fermarla.
Per saperlo servono dati precisi, e ora iniziano faticosamente a emergere. Il Consiglio regionale ha varato una commissione d’inchiesta, ma persino un organismo dotato di poteri speciali ha incontrato enormi ostacoli per ricostruire il quadro della spesa delle Asl. Ci prova una relazione elaborata da Roberto Deriu, vicepresidente della commissione (il presidente è Attilio Dedoni dei Riformatori): il consigliere del Pd, cui si deve l’idea di varare un’inchiesta consiliare sulla materia, ha depositato ieri 24 pagine di tabelle e analisi, per un primo sguardo d’insieme.
L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016  / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
LE AZIENDE Le conclusioni della ricerca restano lontane, tra l’altro mancano ancora alcuni dati rilevanti. Ma è come un primo sentiero nella giungla, e almeno si cammina. La relazione affronta due macro-argomenti: spesa farmaceutica e costi di produzione (in pratica: la spesa globale) delle varie Aziende. E proprio questa seconda parte, incolonnando cifre assolute e incrementi percentuali anno per anno, rivela già qualcosa di interessante.
A pagina 17 si legge che «la tabella riepilogativa (riprodotta quasi integralmente nel grafico pubblicato in questa pagina, ndr ) mostra come nella maggior parte dei casi si è assistito a un aumento di costi, che ha portato a non centrare gli obiettivi prefissati, generalmente basati su un aumento massimo dell’1%». Anche limitando la comparazione agli anni 2011-2014 (su cui sono disponibili i dati di tutti: Asl, aziende ospedaliero-universitarie, Brotzu), si nota che i segni “meno”, ossia le volte in cui da un anno all’altro la spesa è calata, sono una rarità. Otto casi su 33.
Una flessione diffusa si è verificata solo nel 2012, quando riuscirono a risparmiare le Asl di Sassari, Olbia, Oristano, Sanluri e Carbonia, e l’azienda mista di Cagliari. Nonostante questo, il saldo complessivo fu negativo, seppure di poco: 0,12% di costi in più. Assai peggio nelle stagioni successive: più 1,73% nel 2013, più 1,83 nel 2014. Circa 111 milioni di spese aggiuntive in due anni con l’inflazione ai minimi storici. Se poi si andassero a vedere gli incrementi del 2011, non riportati in tabella solo perché mancano i dati dell’Asl 6, si noterebbero percentuali assai elevate: 7,3% in più all’Asl di Sassari, 6,5 a Olbia, 3,44 a Lanusei, 2,45 a Cagliari, più 4% al Brotzu, e altro ancora. Una media regionale sarebbe di certo superiore al 2%.
Nell’ultimo anno disponibile, il 2014, il record dell’incremento (6,13%) è stato fatto segnare dall’Asl di Nuoro, seguita da Sassari con l’azienda mista (4,83) e con l’Asl (3,57). Il segno meno si registra solo a Sanluri e Carbonia (in quest’ultimo caso un significativo 1,69%); tutte le altre aziende denunciano aumenti inferiori alla media regionale, ma in due casi - Brotzu e Asl di Oristano - pur sempre oltre la soglia di prudenza dell’1%.
I FARMACI La prima parte del dossier Deriu evidenza invece un andamento più variabile della spesa farmaceutica. Per quella convenzionata, per esempio, quasi tutte le Asl calano tra il 2006 e il 2009 (con risparmi notevoli soprattutto a Cagliari e Sassari), riprendono a salire fino al 2011 e poi riprendono il ciclo virtuoso.
Invece la spesa per acquisto di prodotti farmaceutici appare totalmente rapsodica: all’Asl di Cagliari tocca il picco nel 2009 e poi nel 2013, a Sassari c’è una clamorosa impennata (da 31 milioni a 50) nel 2011, poi si ritorna vicini ai livelli di prima. Mentre a Sanluri e Carbonia il dato più elevato coincide con l’ultimo disponibile, relativo al 2014.
Sarà compito della commissione, ora, approfondire e integrare le tabelle ma soprattutto decifrare le cause degli sprechi e capire dove si può tagliare. Perché sul fatto che ci sia da tagliare ci sono pochi dubbi: solo in extremis i sardi si sono scampati per quest’anno un inasprimento fiscale, ma se la sanità continuerà a essere un pozzo senza fondo la stangata non ce la toglie nessuno.
Giuseppe Meloni
 
 


 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Progetto dell’università di Cagliari per il ripopolamento con metodi artificiali
RICCI, UN AFFARE DA NOVE MILIONI
L’Università di Cagliari in campo per la tutela e lo sviluppo di una delle principali specialità tipiche della tradizione gastronomica: il riccio di mare. I ricercatori del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente sono al lavoro per ottimizzarne la sostenibilità e favorirne il ripopolamento attraverso la messa a punto di uno schiuditoio che consente di produrre oltre 100mila giovani esemplari l’anno.
Si è concluso il progetto Resurch, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del settimo programma quadro a sostegno delle piccole medie imprese.
Il progetto ha permesso ai ricercatori di allestire lo schiuditoio sperimentale a Sa Illetta, con la collaborazione del Consorzio Ittico Santa Gilla, con cui l’Ateneo ha stipulato una convenzione di ricerca. «Gli obiettivi del progetto erano individuati in sette work packages», spiega Piero Addis, ricercatore di Unica, «tra cui formulazione e ottimizzazione delle diete artificiali per alimentare i ricci, lo studio delle tecnologie e i sistemi di allevamento in impianti a terra e a mare, l’ottimizzazione del prodotto finale e il miglioramento delle qualità biochimiche della polpa di riccio allevato, anche attraverso test sensoriali».
Ma c’è di più. «I ricci sono preziosi per l’equilibrio dell’ecosistema marino, sono alla base delle catene alimentari della fauna ittica ed essendo erbivori controllano gli equilibri delle alghe», spiegano i ricercatori dell’ateneo cagliaritano.
In Sardegna il volume d’affari generato dalla pesca e dalla vendita dei ricci di mare è di 9 milioni l’anno con 30 milioni di ricci pescati. Per raggiungere la taglia commerciale di cinque centimetri i ricci impiegano cinque anni.
Marzia Piga
 
 


 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Sardegna in testa alla classifica
delle “destinazioni sostenibili”
Ha sbaragliato duecento concorrenti guadagnando il gradino più alto del podio: è il Sud Sardegna la “Prima destinazione sostenibile d’Europa”. Il riconoscimento della Commissione europea è stato comunicato ieri all’Università, dove il dipartimento di Scienze economiche e aziendali e la responsabile scientifica Patrizia Modica hanno sviluppato il progetto.
Il Sud dell’Isola batte le destinazioni europee che hanno partecipato alle due fasi pilota del sistema europeo Etis. L’obiettivo è adottare le migliori pratiche di sostenibilità secondo gli standard internazionali riconosciuti per la salvaguardia dell’ambiente, della comunità e dell’identità e ideare uno sviluppo economico sostenibile che preservi il territorio e le sue risorse.
«Un bell’esempio di collaborazione ad alto livello tra l’Ateneo e il territorio», secondo la rettora Maria Del Zompo, «concretizzato anche grazie all’apporto di studenti e dottorandi in un riconoscimento che premia l’eccellenza sia dei gruppi di ricerca sia del territorio, in un ambito decisivo per la crescita economica dell’Isola».
Il progetto iniziato nel 2013 con “Visit South Sardinia, destination management organization”, per la professoressa Modica ha portato a «un riconoscimento europeo che premia l’eccellenza della Sardegna e la sua immagine per la qualità del territorio, dei cittadini che lo rappresentano». (v. n.)
 
 


 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Il saggio Il Dizionario storico curato dagli studiosi Cecilia Dau Novelli e Sandro Ruju
Vedi alla voce imprenditori: una Sardegna da scoprire
Carlo M. Cipolla, il più importante storico economico dell’età contemporanea, ha spesso insistito sulla necessità che la storia economica, per esser realmente compresa, debba esser concepita nella sua dimensione culturale e soprattutto sociale. Essa infatti non è solo storia dello sviluppo e del progresso, ma è soprattutto una storia di gruppi sociali, di famiglie, di uomini. Per comprendere appieno i percorsi e gli eventi che hanno segnato la storia di una comunità è dunque indispensabile una conoscenza approfondita di quei testimoni e protagonisti. In questo contesto assume una grande importanza la pubblicazione del Dizionario storico degli imprenditori in Sardegna (2 voll.), pubblicato dalla casa editrice cagliaritana AIPSA, che così continua a portare avanti un’operazione di valorizzazione e di promozione culturale del patrimonio identitario isolano. Quest’opera, curata da Cecilia Dau Novelli (docente di storia contemporanea presso l’Università di Cagliari) e da Sandro Ruju (fra i più validi studiosi della storia economica e sociale della Sardegna contemporanea), è particolarmente significativa perché aiuta a colmare una profonda lacuna storiografica.
Lo studio della realtà imprenditoriale sarda e dei suoi principali protagonisti, infatti, non è stata a oggi sufficientemente analizzata; se si escludono gli apprezzati e ben documentati lavori di Paolo Fadda, il più attento alla storia d’impresa in Sardegna, a cui ha dedicato numerosi e significativi studi nel corso della sua lunga e prolifica carriera di studioso, mancano lavori di approfondimento di uno dei soggetti principali dello sviluppo economico, gli imprenditori, appunto, forse anche perché - come notano nell’introduzione gli stessi curatori del Dizionario - «essi hanno subito in passato della generale avversione riservata ai padroni ». Dalla disamina dei 121 lemmi che compongono i due volumi, frutto di un decennale progetto di lavoro che ha visto coinvolti una trentina di collaboratori fra storici, archivisti, giornalisti e cultori di storia locale, emerge innanzitutto una vivacità imprenditoriale che investe tutti i settori produttivi, sia quelli più noti, e in un certo modo quasi scontati (agricolo, vitivinicolo, caseario, minerario) sia quelli meno noti (ceramico, sanitario, termale, tipografico); colpisce inoltre la precisa collocazione temporale dei singoli protagonisti. Sul piano cronologico, infatti, i curatori hanno preferito concentrarsi sulle figure di imprenditori e di imprenditrici vissuti tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, un periodo che per la storia della Sardegna ha un significato di grandi trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche, seppur in un quadro di forti squilibri e di tensioni.
Alle voci del Dizionario storico non è tuttavia stato dedicato uno spazio omogeneo sul piano dell’approfondimento individuale: in alcuni casi si tratta di rapidi profili, in altri emergono corpose sintesi di studi che hanno alle spalle lunghe ricerche d’archivio: è questo il caso dei profili degli imprenditori ricostruiti con attenzione da Paolo Fadda (Alberto Castoldi, Giulio Dolcetta, Stanislao e Dionigi Scano, Francesco Zedda Piras), da Maria Rita Longhitano (Antonio Cocco, Edoardo Loddo, Luigi Merello) e da Walter Schoeneberger (Giovanni Antonio Sanna).
La vita di uno dei protagonisti indiscussi della Sardegna risorgimentale riemerge così in un ampio ritratto che rende merito all’imprenditore, politico e intellettuale, nonché storico iniziatore e potente patron per un quarto di secolo della Società mineraria di Montevecchio. Si tratta di un’opera meritoria che restituisce dignità a figure del panorama imprenditoriale isolano trascurate o spesso ignorate; così sottratte dall’oblio della memoria, esse ridimensionano, fino a sfatarlo, il mito dell’immobilismo dei sardi, dimostrando «come non vi siano, in realtà, fattori strutturali o sovrastrutturali così particolari e decisivi da impedire l’iniziativa d’impresa in Sardegna».
Luca Lecis
 
 


 
5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Biblioteca provinciale
Scienza, fantascienza cinema: a Monte Claro il fisico Franco Meloni apre oggi la rassegna
Non smettere mai di farsi domande e di provare stupore e meraviglia. È una grande lezione di Albert Einstein ed è anche il nucleo del progetto interdisciplinare che prende avvio stasera a Cagliari per chiudersi tra otto mesi, a novembre. “Scienza e fantascienza tra conoscenza, inquietudine e meraviglia” il titolo della rassegna, organizzata dalla Biblioteca Provinciale, ideata e coordinata dal giornalista scientifico Roberto Paracchini. Sessanta gli appuntamenti, trentotto gli ospiti: scienziati, filosofi, linguisti, scrittori, registi, musicisti, illustratori, giornalisti. Venticinque le proiezioni proposte per “Cinema e Fantascienza”, otto gli incontri e le presentazioni di opere dedicate alla fantascienza. Il progetto prevede anche narrazioni e animazioni musicali, messinscene teatrali, appuntamenti musicali, una mostra dei libri da cui sono tratti i film, e una del fumetto, dibattiti su “Scienza a Fumetto”, sui libri “Lo schermo empatico” e “La scienza della fantascienza”, un intervento-performance “Il Web e la Fantascienza”. Infine, un appuntamento sulle “Tecnologie di stampa 3D”.
Il primo incontro stasera alle 18 presso la sala Giovanni Lilliu della Biblioteca Provinciale, Monte Claro (ingresso via Romagna). “La fantascienza oggi, immagini di futuro tra utopie e distopie”, è il tema. Partecipa Franco Meloni, già professore ordinario di fisica della materia presso il corso di laurea in Fisica dell’Università di Cagliari, attento cultore di letteratura di fantascienza. Il libro “L’inferno comincia nel giardino”, dello scrittore e saggista statunitense Jonathan Lethem offrirà lo spunto per discutere di fantascienza e scienze. Coordina Roberto Paracchini. Collaborano la Società Umanitaria, ScienzaSocietàScienza, L’associazione Appariscienza, la Società servizi culturali. Nel comitato scientifico Edoardo Boncinelli, Gian Luigi Gessa, Giuseppe Mezzorani, Cristina Lavinio e Silvano Tagliagambe.
 
 


 
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Una cuffia che sostituisce le mani
DESTINATA AI DISABILI LA SCOPERTA DI UNA RICERCATRICE CAGLIARITANA
Con la forza delle mente e la connessione a un computer trasforma impulsi in movimenti
Una notizia arrivata nei giorni scorsi dagli Hrl laboratories della California informa dell’invenzione di un sistema che, attraverso un casco e un intricato groviglio di elettrodi, è possibile imparare senza dover faticare sui libri. Resterà il sogno di tanti, finché non sarà provata l’efficacia dell’invenzione. Nel frattempo, esplorando il mondo degli specialisti delle intelligenze artificiali, si può applaudire a una scoperta che non è poi tanto dissimile, anche se pensata per soddisfare le esigenze di persone affette da gravi patologie.
Tra gli ideatori del progetto c’è Eloisa Vargiu, ingegnere elettronico cagliaritano. Non ha realizzato il suo esperimento a Cagliari, città nella quale nel 1999 ha conseguito la laurea e successivamente il dottorato in Ingegneria informatica ed elettronica. A Barcellona, insieme all’équipe del Centro tecnologico di Catalogna (Eurecat), fondazione privata in cui lavora da quattro anni, ha messo a punto un calotta che, sistemata sulla testa come una cuffia, consente, senza l’uso delle mani ma con la sola forza delle mente e la connessione a un computer che ne traduce gli impulsi, di utilizzare i social network, di aprire un browser, di navigare sul web, di svolgere giochi di riabilitazione, di consultare il medico, di accendere e spegnere la luce, aprire una porta, premere un allarme, attivare un ventilatore.
Il sistema, che impiega un apposito software, si chiama Bci, sigla che sta per Brain computer interface. Il progetto europeo, realizzato nell’ambito del Dipartimento della Salute dell’Eurecat e per la cui realizzazione sono stati impiegati tre anni e mezzo, é stato invece battezzato “Back home”, perché il casco che serve per gestire tecnologia ed elettronica domestica attraverso le onde cerebrali, garantisce a coloro che hanno subito delle gravi lesioni neurologiche di poter tornare a casa e controllare lo spazio circostante.
Conseguito con il contributo di neuro scienziati, è un traguardo straordinario negli studi di domotica. «Lo scopo del lavoro era quello di costruire un sistema che fosse facilmente gestibile anche da persone non esperte e di assicurare agli utenti piena autonomia. L’unica cosa per cui si necessita di assistenza è la sistemazione del casco», dice Eloisa Vargiu. Il sistema non è ancora in vendita, ma i partner dell’esperimento stanno valutando le possibilità di commercializzazione.
Al progetto, che è finanziato dall’Unione europea, partecipano insieme ad Eurecat altri cinque soggetti: una società privata e un’università austriache, un’azienda tedesca, una ditta inglese che opera nel settore della teleassistenza e un’organizzazione dell’Irlanda del Nord a cui si rivolgono gli utenti finali della sperimentazione. Un progetto internazionale al quale, restando in Sardegna, Eloisa Vargiu non avrebbe potuto accedere.
La sua storia è comune a quella di tanti cervelli, qui poco gratificati dal punto di vista economico e dalle scarse possibilità di confronto col mondo della ricerca internazionale. Finché era a Cagliari l’esperta di intelligenza artificiali ha lavorato soltanto a progetti regionali. «La competitività a livello europeo è elevatissima», avverte. Lei ce l’ha fatta. La storia della sua scoperta è stata anche raccontata su “La Vanguardia” quotidiano in lingua catalana e spagnola di Barcellona.
Manuela Arca
 
 


 
7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 marzo 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
CITTÀ METROPOLITANA. Confronto tra sindaci e consiglieri sul ruolo e le funzioni dell’ente
Nuovi servizi, vietato sbagliare
Capigruppo d’accordo: opportunità e benefici per 17 Comuni
Pochi e chiari, eppure capaci di dividere. Se da un lato stabiliscono le tappe di avvicinamento al battesimo del nuovo ente, dall’altro i criteri approvati l’altro ieri dalla Regione per l’elezione degli organi della Città metropolitana (il 17 marzo il sindaco, il 3 aprile il Consiglio, entro il 5 maggio lo Statuto) sembrano offrirsi a dubbi e interpretazioni. Mentre i sedici sindaci dell’Area vasta discutono in Municipio con l’assessore alla Pianificazione strategica Barbara Cadeddu (delegata dal sindaco Massimo Zedda), i consiglieri comunali s’interrogano sul profilo giuridico e il futuro della Città metropolitana. Capigruppo a palazzo Bacaredda concordi su un punto: «Arriveranno vantaggi per tutti».
IL RINNOVO Davide Carta (Pd) chiarisce che «il primo Consiglio eletto non sarà interlocutorio ma costituente». Premessa doverosa: dopo il voto di giugno per le amministrative, il Consiglio metropolitano eletto ad aprile dovrà essere rinnovato a settembre. Carta: «La prima Assemblea dovrà approvare lo Statuto, il suo compito sarà quindi decisivo». La missione del primo sindaco (Massimo Zedda) e dei consiglieri sarà «definire gli scopi e le funzioni della Città metropolitana, anche in funzione dei diversi ruoli che saranno assegnati ai singoli Comuni che dovranno condividere una serie di servizi e rapporti con le istituzioni, si pensi all’Università».
L’INIZIATIVA Giovanni Dore (Sardegna Pulita) ritiene «assurdo prevedere un voto ad aprile e un altro a settembre». Claudio Cugusi (La Base) rivendica un’iniziativa personale: «Sono stato io a sollecitare un mese fa in sede di conferenza dei capigruppo il tema delle elezioni della Città metropolitana». Prevista un’iniziativa in Aula allargata ai sindaci. «Il tema è stato affrontato con efficacia da Umberto Cardia anni fa in Consiglio». Venerdì iniziativa a Monserrato organizzata da La Base. Cugusi: «Non sono convinto che sia utile e necessario limitare l’elezione ai soli consiglieri comunali. Amplierei la scelta anche a personalità esterne all’Assemblea». Roberto Porrà (Psd’Az) riconosce che «la legge non poteva prevedere il voto a Cagliari come quello in altri comuni. Resta il fatto che Cagliari è comune capofila ed è giusto che il suo sindaco guidi anche la Città metropolitana». Sui benefici: «Basti pensare ai servizi pensati con un respiro più ampio rispetto ai confini di una sola città. Con la Città metropolitana si stanno recuperando le funzioni in passato trasferite a Monserrato, Elmas e Quartucciu che si sono resi autonomi».
LEGITTIMAZIONE Pierluigi Mannino (Cagliari Libera) non risparmia critiche: «Legge regionale raffazzonata. Incredibile non aver evitato l’accavallarsi di elezioni. Elezione diretta? Non ne vedo la ragione: il sindaco ha già la sua legittimazione popolare». Sergio Mascia (Sel) invita alla cautela: «Le vere decisioni saranno prese dal Consiglio metropolitano che verrà eletto a settembre. Il primo sarà transitorio». Sull’eventuale elezione diretta del sindaco: «Si tratterebbe di trovare, se nello Statuto dovesse esserci questa soluzione, di controbilanciare la concessione di sovranità con un peso adeguato attribuito al Consiglio. Ma se così fosse si tratterebbe di un ente diverso rispetto a quello che stiamo per votare. Predico cautela».
SNOBBISMO Anselmo Piras (Ancora per Cagliari) è per l’«elezione diretta del sindaco». Intanto nota «un certo snobbismo da parte di chi dovrebbe favorire il confronto con i sindaci dell’area vasta. Zedda ha delegato l’assessore Cadeddu negando pari dignità agli altri sindaci: se non crede in questa sua nuova funzione non l’accetti». Alessio Mereu (Fratelli d’Italia) giudica la «fase delicata». In un «momento come questo, che ci vede impegnati in campagna elettorale, aggiungere altri impegni mi sembra eccessivo: i tempi sono stretti».
LA GESTIONE Filippo Petrucci (Meglio di prima non ci basta - Rossomori) sottolinea che «ora si può finalmente dare una direzione e una gestione unitaria ad alcuni macrotemi che interessano tutta l’area vasta cagliaritana». I servizi: «Trasporti, scuole, gestione dei rifiuti e dell’ambiente sono ambiti che richiederebbero una reale e concreta gestione coordinata. Anche lo sport, ambito spesso dimenticato, ne gioverebbe. Bisognerà fare in modo che questa nuova realtà venga percepita da tutti i cittadini come un elemento determinante per migliorare e semplificare la loro vita».
Pietro Picciau
 



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LA NUOVA SARDEGNA

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 3 marzo 2016 / Alghero - Pagina 31
Bruno replica ai sindaci di Nuoro, Olbia e Oristano: «È un atto dovuto per garantirne l’eccellenza»
«ARCHITETTURA DEVE ESSERE SEDE DECENTRATA»
ALGHERO «La scelta di inserire Architettura tra le sedi decentrate dell’Università in Sardegna tiene conto del suo carattere oggettivo di sede distaccata dell’ateneo di Sassari». Il sindaco di Alghero, Mario Bruno, risponde così ad Andrea Soddu, Gianni Giovannelli e Guido Tendas. I sindaci di Nuoro, Olbia e Oristano si sono detti contrari all’inserimento di Architettura tra le sedi universitarie decentrate, da finanziarie con la stessa legge ad hoc usata per le propaggini nuoresi, olbiesi e oristanesi degli atenei di Sassari e Cagliari. Mario Bruno, dopo aver letto le dichiarazioni dei suoi omologhi, ha scritto ai loro stessi destinatari, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau e l’assessore regionale Claudia Firino, e a tutti i consiglieri regionali. Secondo Bruno, riconoscere ad Architettura lo status di sede decentrata è «un atto dovuto affinché si garantisca l’eccellenza più volte premiata in ambito nazionale, assicurando il regolare funzionamento degli uffici, la gestione degli spazi, la qualità dell’insegnamento e della ricerca». Per lui «Architettura vive tutti gli svantaggi, anche economici, delle sedi decentrate». L’inserimento nel fondo unico, insiste, «conferma la volontà della giunta di sostenere e valorizzare in maniera stabile il Dipartimento di Alghero». Rispetto alle altre realtà, «Architettura attrae studenti che mai avrebbero scelto una Università in Sardegna e trattiene numerosi sardi». Non solo. «Architettura negli anni ha favorito lo sviluppo territoriale in un’ottica internazionale – aggiunge Bruno – in relazione a temi fondamentali quali la qualità e sostenibilità architettonica e urbana, della pianificazione urbanistica e ambientale, delle politiche della casa e delle politiche turistiche». (g.m.s.)

 


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