Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 February 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
«Non moriremo sotto i tagli»
Del Zompo: inizia la battaglia. Pigliaru: la Regione è con voi
UNIVERSITÀ. Senato accademico e cda contro i criteri di ripartizione dei fondi ordinari
 
È tutta l’Università che si ribella. Il Senato accademico e il consiglio di amministrazione, riuniti ieri a Cagliari per la prima volta in seduta pubblica e congiunta, sono lì per dire questo: non vogliamo morire sotto la mannaia dei tagli del Governo. Ci sono già finiti, a dire il vero, sotto i colpi di scure: l’ultimo ha fatto volare via, in soli sei mesi, sette milioni e mezzo (sarebbero stati il doppio senza la clausola di salvaguardia del 5 per cento). Di questo passo, taglio dopo taglio, «l’Ateneo cagliaritano rischia di chiudere» (lo Svimez dà tempo 15 anni alle Università del Sud), svuotandosi pian piano di tutte le sue attività, meno corsi, meno ricerca, meno laureati e tanti più studenti (chi potrà permetterselo) che andranno fuori a studiare, spinti dal ministero che offre borse di studio ai ragazzi del Sud che emigrano. Cosa significa? Declassati a un «super liceo», dice la rettora.
PRONTI A DAR BATTAGLIA Ecco perché quella di ieri pomeriggio non è stata la solita assemblea. Maria Del Zompo, in sella da otto mesi, la voleva piena l’aula Magna di Ingegneria e così è stato: c’è da salvare un Ateneo, anzi, «un’impresa che dà duemila stipendi e produce ricchezza sul capoluogo: cento milioni di euro all’anno solo con gli studenti». E se il ministero non se ne accorge, Del Zompo urla che «non chiediamo assistenza, noi vogliamo essere valutati nel merito, per i miglioramenti che facciamo anno dopo anno, con criteri credibili e non irraggiungibili». Ad ascoltarla, oltre a docenti, studenti e dipendenti dell’Ateneo, il collega-governatore Francesco Pigliaru, l’assessore all’Istruzione Claudia Firino, il sindaco Massimo Zedda, la parlamentare Caterina Pes che si è vista respingere, sull’argomento, l’emendamento al Mille Proroghe. «È necessario alzare la voce - dice il presidente della Regione - il Sud senza università muore, ma anche l’Italia senza Sud non va lontano. Dobbiamo opporci a questa operazione anche se l’impressione è che la macchina stia andando avanti senza un vero controllo: occorre rivedere i parametri di attribuzione dei fondi». Decisamente un po’ sballati, qualcuno ridicolo per un’isola, come quello che pretende che l’Università abbia la capacità di attrarre studenti da regioni confinanti, dimenticandosi che qui c’è solo il mare e che quel 2% di studenti atterrato nelle aule cittadine è già una conquista.
PROTESTA NAZIONALE «Noi siamo penalizzati più di tutti e perciò stiamo partendo prima ma, a marzo, ci sarà una mobilitazione di tutte le Università». L’urlo di Cagliari arriverà a Roma: «Non siamo in disarmo, tutt’altro, e la crescita delle immatricolazioni, in controtendenza per la prima volta, lo dimostra». Per il ministero poco conta. «Perciò chiediamo a tutti i politici sardi di combattere con noi questa battaglia: ad aprile arriva l’altra mannaia, non c’è tempo da perdere».
Carla Raggio
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
«IL PANIERE CHE CI FA PERDERE»
Dal costo standard-studente al gap insularità: pronto il piano d’urto
 
A fare i conti, e a calcolare i danni, ci pensa un matematico, il professore Beniamino Cappelletti Montano. Tocca a lui tradurre «gli effetti paradossali e i perversi algoritmi adottati dal ministero» per ripartire i fondi alle Università. Criteri ai quali Cagliari è costretta a soccombere dal 2008, da quando è cambiato il “paniere” del Ffo, il fondo di funzionamento ordinario: da allora a oggi l’Ateneo ha perso il 28% delle risorse, ma gli effetti negativi sono andati moltiplicandosi di anno in anno. Dal 2014, ha ricordato Montano, viene applicato un criterio - il costo standard studente - rispetto al quale Cagliari è condannata a soccombere. «Si è messo in moto un processo - dice il docente - che porterà il sistema a trasformarsi radicalmente e metterà a rischio la sopravvivenza stessa di molti atenei del Sud, a cominciare dai due sardi».
Il piano d’urto è contenuto nella delibera approvata all’unanimità dal cda e dal Senato: una commissione di docenti formulerà una proposta per la revisione dei criteri ministeriali e la determinazione di indicatori più equi che facciano risaltare i progressi degli Atenei nella didattica e nella ricerca e tengano conto del gap insularità e del contesto socio-economico dell’Isola. Sarà istituito anche un tavolo tecnico per il diritto allo studio. Già. Ci pensa Luca Santus (Unica 2.0) a ricordare che «in 10 anni si son persi 8mila studenti. Per diritto allo studio intendiamo un welfare studentesco che comprenda anche il diritto alla mobilità, all’alloggio e l’accesso alla cultura». (c. ra.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
L’ex Magnifico
«Fuoricorso, l’handicap da abbattere»
 
«Davanti a una spending review che picchia su tutto il sistema, c’è poco da piangere: ho sempre sostenuto che i soldi sono un falso problema». Parola di rettore. Il vecchio e più longevo di Cagliari, Pasquale Mistretta. Nei suoi 18 anni a palazzo Belgrano, ne ha viste, belle e brutte, ma del passato non vuole parlare, inutile averne nostalgia. «La nostalgia non conta», avverte l’ex Magnifico, «il presente di oggi va giocato sulla capacità di attrarre sia rispetto al proprio territorio che dall’estero. Certamente il riconoscimento dell’insularità in Europa la dice lunga ed è giusto che se ne tenga conto. Ma bisogna agire su quel 70% di fuoricorso, che dà un’immagine pessima del nostro Ateneo e si ripercuore sul numero di laureati, sulle facoltà, sulle risorse dei docenti».
Sostenitore della Del Zompo, Mistretta dice che «dovrà essere incisiva e pesante nei confronti delle facoltà e dei corsi di laurea, velocizzare i processi formativi e intervenire sul “3+2”, che non fa che allungare i tempi a 6 anni, per avere un numero più elevato di laureati e studenti». E poi una riflessione su Cagliari e Sassari: «Non possiamo sottovalutare i rischi che corrono le due Università divise». (c. ra.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 30 - Edizione CA)
Monserrato
Per i disabili in carrozzina
stazione irraggiungibile
 
In via San Gottardo i pedoni sono felici di prendere la metropolitana. Ma lo sono meno nel tragitto che porta alla stazione. Perché, nonostante le segnalazioni, manca un marciapiede che possa dare la possibilità ai disabili di arrivarci. E manca anche uno scivolo che permetta loro di salire e scendere con la carrozzina senza pericolo. «Ho segnalato più volte i problemi», dice Christian Martis, laureando in Ingegneria che con la sua carrozzina quasi ogni giorno deve raggiungere l’Università in metropolitana. «Ma c’è un problema più grave: in questa strada le macchine sfrecciano e io stesso rischio la vita tutti i giorni». Ancora: «Chiedo che qualcuno intervenga, prima che sia troppo tardi, con un dissuasore o un autovelox. Non devo fare il mio tragitto con paura». Martis lancia il suo allarme. O il commissario Michele Lavra, o la prossima amministrazione, dovrà dargli ascolto. La sua battaglia finora gli ha regalato le strisce pedonali. «Ma non basta per la sicurezza mia e dei pedoni». (v. s.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 37 - Edizione CA)
Interinale e consulente, doppio incarico al Parco
IGLESIAS. Richiesta di accesso agli atti avanzata all’ente Geominerario
 
Un collaboratore che lavora come interinale nel settore tecnico e che è, contemporaneamente, l’esperto selezionato dall’Università per un progetto finanziato dallo stesso ente: è quello che è accaduto al Parco geominerario per la creazione della Biblioteca multimediale Geopunto che avrebbe dovuto mettere sul web pubblicazioni minerarie.
PERPLESSITÀ «Si può fare?». A porre il dubbio, da principio su Facebook, è Sandro Mezzolani, ex responsabile d’Area dell’ente di ricerca. «Nel 2011 - spiega - il Parco geominerario concede un finanziamento di 32.500 euro al Cinsa, del dipartimento di Ingegneria di Cagliari, per la digitalizzazione di un minimo di 300 pubblicazioni legate alle miniere, in totale tremila pagine». Oltre che sul costo dell’operazione, le perplessità di Mezzolani riguardano la sua realizzazione. «Nel 2013 il Cinsa mette a bando due incarichi per selezionare gli esperti che si dovranno occupare del progetto, uno è vinto dal geologo Francesco Muntoni».
INTERINALE In quel periodo Muntoni lavorava già per il Parco come interinale nell’Area tecnica. Mezzolani ha chiesto invano chiarimenti. «Al contrario dell’Università, il Parco non ha ancora risposto alla richiesta di accesso agli atti, cosa ne è del progetto? Mi chiedo e chiederò anche alla Guardia di finanza, se è opportuno che una pubblica amministrazione possa girare dei proventi a un suo collaboratore, seppure interinale, e se non potesse svolgere l’attività direttamente. Inoltre il rischio è in fase di verifica del lavoro: il Parco ratifica se stesso».
IL PRESIDENTE A Villa Pertusola, sede dell’ente, Muntoni ribadisce la regolarità delle procedure e fa sapere di essersi risolto a un legale. «Nel 2011 non c’ero - spiega il commissario straordinario Gian Luigi Pillola - verificheremo senza problemi anche se si tratti del solito attacco all’operato del Parco. Quelle contestate sono collaborazioni extra da considerare come lavori straordinari comuni a tutti gli ambiti. Parliamo invece degli atti concreti per lo sviluppo del territorio. È questa la sostanza: per la trasparenza e la celerità dei concorsi stiamo ricevendo i complimenti dal ministero».
COMUNICAZIONE UFFICIALE Gli uffici infine chiariscono: «Il dottor Muntoni non era dipendente ma lavoratore interinale part time: non avrebbe potuto svolgere quella mansione all’interno delle sue funzioni. È diventato responsabile effettivo del Settore solo nel 2014, con l’assunzione». Il geologo è stato il primo dipendente del Parco: senza passare da un concorso, l’ente ha utilizzato la possibilità del decreto Milleproroghe per attingere da graduatorie di altri enti pubblici, in questo caso l’Università di Cagliari.
Miriam Cappa
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 6
Università, allarme di docenti e studenti: siamo a rischio stop
Il rettore di Cagliari: troppe tasse, la mannaia sarà ad aprile
Una commissione di esperti al lavoro per cercare un rimedio
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI L’Università si mette a studiare. Il corso? È di sopravvivenza. Contro tagli e risorse col contagocce (e a scalare verso il basso) l’ateneo di Cagliari prova la carta della commissione di esperti, quattro, chiamata a elaborare un documento che passerà tra le mani dei parlamentari sardi e finirà tra quelle del Governo. Obiettivo: proporre una nuova formula matematica – che sia magari anche magica – alternativa ai calcoli che, al momento, penalizzano e danno sempre meno fondi alle università del Mezzogiorno. Atenei dell’isola, Cagliari e Sassari, compresi: un gioco al massacro – è stato detto e ridetto – perché chi ha di meno, non potrà necessariamente dare di più. Finendo sempre in fondo alle graduatorie romane di valutazione. E quindi di accaparramento risorse. Il rettore di Cagliari, Maria Del Zompo, era stata molto chiara qualche settimana fa in occasione dell’anno accademico. Ma ieri ha ripetuto i concetti davanti a una platea di circa quattrocento persone radunate nell’aula magna per la seduta a porte aperte di Senato accademico e Cda dell’ateneo. Il corso di sopravvivenza? Di corsa. Quasi un drammatico conto alla rovescia: «Ad aprile – ha avvertito – arriva la mannaia». Lo ha detto di fronte agli studenti e al corpo docente. Ma il messaggio lo hanno sentito benissimo anche i parlamentari sardi. E l’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, e il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Il numero uno della giunta ha detto che sarà necessario alzare la voce, ma anche presentare la proposta alternativa giusta ai criteri di ripartizione delle risorse. Firino ha spiegato, a margine della seduta, che la Regione si impegnerà su tutti i tavoli per risolvere i problemi. Presenti anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e l’assessore alla Cultura, Enrica Puggioni. In aula magna anche l’europarlamentare Renato Soru. Una battaglia contro gli indicatori nazionali che, parola del rettore Maria Del Zompo, penalizzano le università della Sardegna. «Le tasse aumentano – ha detto – e le risorse si contraggono. Nell’arco di 6 mesi la situazione è precipitata». Una delle beffe? «Veniamo valutati anche per il fatto – ha detto – che il grado di attrazione dalle regioni confinanti si ferma al due per cento. Senza rendersi conto che siamo circondati dal mare». Nel mirino soprattutto il calcolo del costo studente standard (cioè quanto costa formare uno studente) indicato come la madre di tutti i problemi. «L’impressione – ha detto Pigliaru – è che, da un punto di vista politico, ci troviamo davanti a una non-scelta e che la macchina stia andando avanti senza un vero controllo. Questi parametri, per noi del tutto svantaggiosi, vanno infatti nella direzione contraria rispetto al lavoro che stiamo portando avanti con il governo e che riguarda il grande investimento sul Mezzogiorno».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 15
Aerospazio, la nuova miniera del lavoro
Salgono a 25 i soci del Distretto che in due anni di vita ha elaborato 35 progetti e punta a un accordo con la Regione
di Alessandra Sallemi
 
CAGLIARI Cinque nuovi soci per il Distretto aerospaziale italiano nato in Sardegna nel 2013 sotto la guida di Giacomo Cao direttore del Dipartimento universitario di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali, 35 progetti già nel cassetto pronti da sviluppare. Ieri Cao ha tenuto una conferenza stampa per presentare i soci che si aggiungono agli altri 20 e per raccontare del futuro che si è delineato nei 28 mesi di vita del Distretto. C’è un mondo di studi e di ricerche applicate che ormai guarda alla Sardegna e i cinque soci nuovi sono la dimostrazione che anche l’impresa crede nello sviluppo di questo settore. I cinque sono Aeronike Srl, Gem Elettronica Srl, MR8 Srls, Oben Srl e U-Avitalia Srl, la prospettiva è di stipulare un accordo di programma con la Regione per un cofinanziamento, gli incontri sono già cominciati. Il Distretto ha elaborato i progetti per risolvere alcuni problemi in diversi campi: dalla protezione civile ai test per gli aerei-droni, dai test per i combustibili del lanciatore Vega di progettazione italiana per i razzi spaziali al monitoraggio dei detriti spaziali e degli eventuali meteoriti che costituiscono un pericolo molto temuto per i satelliti in orbita. Il Distretto ha ricevuto una commessa per lo sviluppo di materiali necessari al lanciatore Vega. A Porto Torres, è noto, è in corso una trattativa per creare le condizioni necessarie a una piattaforma di test per i motori a propellenti liquidi e solidi sempre per il lanciatore Vega. Intorno al lanciatore di produzione italiana c’è un programma di test fino al 2024 fortemente voluto dall’Agenzia aerospaziale italiana e c’è molta attesa perché si crei sul suolo nazionale una piattaforma, appunto, per le prove. Il motivo sta nel fatto che la Francia ha un suo lanciatore per razzi, si chiama Arianna, ma, a differenza dell’Italia, vicino a Bordeaux c’è un grande spazio dedicato a tutti i test che sarà necessario fare per il lanciatore. In questo scenario il Distretto aerospaziale sardo sta diventando un punto di riferimento e la scelta di grosse società come Aeronike o Gem Elettronica srl di entrare del Distretto con una quota (il capitale è aumentato da 76mila a 90mila euro) dimostra che c’è fiducia nel progetto. «Per l’università - commenta Cao - si tratta di una occasione importante per trovare collocazioni occupazionali di alto livello per i propri laureati. Naturalmente sono previste assunzioni anche in tutti i settori indirettamente coinvolti nelle iniziative progettuali che abbiamo presentato. L’ aerospazio è stato inserito dalla Regione Sardegna tra i settori della strategia di specializzazione intelligente e, in seguito a questo dichiarato interesse, siamo fiduciosi che i livelli di confinanziamento saranno adeguati».
 

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