Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 February 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
E Roma avverte la Regione: «Troppi camici bianchi nell'Isola»
Polemica sui dati relativi al fabbisogno. Del Zompo: non esiste alcun surplus
 
In Sardegna ci sono troppi medici: questo, almeno, ha stabilito uno studio di un gruppo di ricerca che ha lavorato per conto della conferenza delle Regioni. E il ministero della Salute ha scritto nei giorni scorsi all'assessorato regionale della Sanità. Da Roma vogliono conoscere qual è il fabbisogno sanitario nell'Isola, quali professionisti servono e dove. Ma c'è un problema di fondo, che viene sollevato dal Rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo: i dati elaborati non corrispondono al vero, sostiene la Magnifica, il problema non esiste. C'è invece un'altra grana. Il mittente è un altro ministero, quello dell'Istruzione, che ha imposto il parametro del numero minimo di iscritti per la sopravvivenza delle classi di laurea. Una soglia che si stenta a raggiungere nei corsi per le professioni sanitarie. Risultato, dove non si arriva all'obiettivo: i corsi dovranno essere attivati ad anni alterni, tra l'ateneo di Cagliari e quello di Sassari. Nascerà il pendolarismo accademico, dal nord a sud dell'Isola, o viceversa, a seconda dell'annata. Sempre che non sortisca effetti la dura presa di posizione, già annunciata, dell'università del capoluogo.
L'INCONTRO I vari temi sono stati affrontati giovedì scorso durante un incontro con l'assessore alla Sanità Luigi Arru. L'argomento non era all'ordine del giorno, ma dagli uffici di via Roma confermano che in assessorato è arrivato, dall'Emilia Romagna, un documento con i risultati di una ricerca sulla densità di camici nelle varie regioni italiane. E i grafici dicono che la Sardegna, nel corso degli anni, ne ha sfornato troppi. Esiste, e la conferma arriva ancora dall'assessorato, anche una richiesta del ministero della Salute che vuole capire quale sia il fabbisogno nell'Isola. Bisogna ridurre o no? E come? Non sono previste in alcun modo, nell'immediato, ripercussioni sul buon funzionamento delle facoltà che li sfornano.
IL RETTORE Anche perché la presa di posizione del rettore cagliaritano è chiara: «Troppi medici? A me non risulta. Anzi, credo che sia necessario guardare in prospettiva futura: la Sardegna è tra le regioni con l'età media più alta tra quei professionisti. Quindi - continua Del Zompo - non si dovrebbe guardare a un numero registrato adesso, sempre che sia veritiero, ma al fabbisogno nei prossimi anni». Quando sarà necessario un ricambio generazionale. Tanto che non è nemmeno presa in considerazione l'ipotesi di restringere, riducendo le quote del numero chiuso, l'accesso alla facoltà di Medicina: «Non se ne parla nemmeno», assicura il rettore, «anche perché l'università non sforna solo professionisti, ma forma uomini e donne di cultura». Che, è capitato, grazie agli studi cagliaritani sono arrivati a lavorare in tutta Europa, con ruoli importanti: basta avere una prospettiva diversa nell'osservazione del fenomeno della fuga dei cervelli. I numeri quindi vengono contestati. Sotto la lente finisce il metodo che ha portato all'elaborazione del risultato. Perché c'è da capire se i dati siano stati attinti da elenchi nei quali risultano iscritti anche professionisti che non esercitano, magari anche molto in là con gli anni e per questo nemmeno più operativi. Buoni, quindi, solo per far sballare le statistiche e creare una complicazione agli uffici dell'assessorato alla Sanità, che adesso dovrà rispondere al ministero.
L'ALTERNANZA Ma se da una parte sembra esserci sovrabbondanza, ci sono settori nei quali si rischia di patire una fastidiosa carenza causata dalle direttive ministeriali. Sono quelli delle professioni sanitarie come assistenti, ostetrici e altri. Ogni classe di laurea, è stato stabilito, deve avere almeno 150 studenti. Sotto questa soglia non potranno essere attivati. Per questo, giovedì scorso, in assessorato c'erano anche delegati dell'ateneo sassarese. Se il singolo ateneo non raggiunge il quorum si avrà la fusione dei corsi, che saranno attivati, in alternanza, un anno nel capo si sopra e il successivo nel capo di sotto. Quindi un cagliaritano che decide di intraprendere quella strada, se capita nell'anno sfortunato, dovrà emigrare a Sassari. E viceversa. La decisione è stata calata dall'alto, dal ministero dell'Istruzione, con l'imposizione di parametri stringenti. Che piacciono poco a Cagliari come a Sassari. Del Zompo è pronta a dare battaglia per salvare le peculiarità del suo ateneo. E la contestazione dei parametri, con una dura presa di posizione, si sposterà anche alla prossima riunione della Crui, la conferenza dei rettori delle università italiane.
Enrico Fresu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Caro tasse, tutti i nodi del piano B
Sindaci e imprese: non toccate noi
CONSIGLIO. Resta ancora lontana la soluzione per scongiurare l'aumento di Irpef e Irap
 
Le soluzioni alternative per scongiurare l'aumento di Irpef e Irap potrebbero innescare una guerra fredda con diversi eserciti in campo. Tutti vorrebbero evitare l'imposizione fiscale, ma preoccupa quale sia il salvadanaio da rompere per trovare l'alternativa. L'ultimo affondo è del direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, che davanti alla commissione Bilancio ha espresso il desiderio di un cambio di marcia, pur apprezzando l'impianto complessivo della manovra.
GLI INTRECCI Il presidente della commissione, Franco Sabatini, una soluzione l'ha trovata ed è l'utilizzo delle riserve erariali che lo Stato restituisce alla Sardegna, sulla base delle norme di attuazione dell'articolo 8 dello Statuto. Opzione che l'assessore al Bilancio, Raffaele Paci, non ha accolto con grande entusiasmo perché sarebbe tecnicamente complicata.
Situazione di gelo dunque, nonostante l'assessore abbia sempre ribadito la massima disponibilità a una soluzione alternativa ma efficace. Eppure quella studiata da Sabatini è stata accolta con molto favore dai presidenti di Confindustria e Cna, Alberto Scanu e Francesco Porcu. Il Consiglio potrebbe essere chiamato a una sforbiciata del proprio bilancio, rispetto ai circa 64 milioni previsti nella Finanziaria.
IN GUARDIA In questi giorni sindacati e associazioni di categoria hanno sfilato davanti al parlamentino per discutere la manovra. Per tutti il parere è lo stesso: «Aumentare le tasse è una scelta sbagliata ed è necessario trovare la soluzione alternativa». Se l'utilizzo delle riserve erariali non dovesse funzionare serve trovare qualche altra strada indolore. Così Anci e Cal mettono le mani avanti per non intaccare il Fondo unico per gli enti locali e il Consiglio si vede chiudere un'altra porta (mai comunque ipotizzata) per cercare di azzerare gli aumenti.
LA PROPOSTA Anche i sindacati hanno sempre storto il naso davanti alla decisione della Giunta, votata poi dal Consiglio regionale. Eppure il segretario generale della Cgil, Michele Carrus, ha puntualizzato che «l'aumento delle tasse non è una cosa positiva, ma è necessario fare i conti con il deficit della sanità». Dunque, se proprio non se ne può fare a meno, «è necessario che tutto il sistema se ne faccia carico garantendo la progressività dell'imposta perché chi ha di più paghi di più».
AGRICOLTORI Meno concentrati sugli aumenti delle tasse i rappresentanti degli agricoltori. Il direttore della Coldiretti, Luca Saba, ha spiegato la limitata incidenza dell'incremento delle aliquote Irpef e dell'Irap sul settore perché le lacune sono colmate dal sostegno statale. Più che altro la critica si concentra sulla Finanziaria: sia Saba che il presidente di Confagricoltura, Luca Sanna, hanno denunciato «l'assenza di politiche per l'accesso al credito da parte delle imprese agricole».
UNIVERSITÀ Anche davanti alla commissione i rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli, hanno ricordato la difficile situazione degli atenei. Quello che pesa sono i criteri dello Stato per determinare le risorse da trasferire e il calo delle iscrizioni. Per questo motivo i rettori hanno chiesto alcuni correttivi in Finanziaria per i finanziamenti a dottorati e progetti di ricerca.
Matteo Sau
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Università
Assia Djebar e l'Algeria
Due giornate di studio, oggi e domani, a Cagliari 
Per ricordare la prima scrittrice araba ammessa all'Académie française
 
Quando pensiamo alle donne del mondo arabo-musulmano, immaginandole inesorabilmente sottomesse, ne dimentichiamo una speciale come Assia Djabar, la scrittrice, poetessa, regista e sceneggiatrice algerina, la sola a essere stata ammessa all'Académie française. Scomparsa a Parigi il 6 febbraio di un anno fa, a 78 anni, l'autrice di “Donne di Algeri nei loro appartamenti” era il simbolo dell'indipendenza del suo Paese. A lei, che ha aperto la strada al femminismo islamico, raccontando il corpo mortificato e offeso delle donne, quando era tema ancora in ombra, sono dedicate le due giornate di studio internazionale di oggi e domani, promosse dal dipartimento di Filologia, Letteratura, Linguistica della facoltà degli Studi umanistici dell'Università di Cagliari.
“L'Algérie sous la plume d'Assia Djebar. Histoire d'une écrivain et histoire d'un peuple-Storia di una scrittrice e storia di un popolo”, questo il titolo, riassume la figura di una donna poliedrica che ha saputo abitare mondi diversi, spesso contro, intrecciandoli. A cominciare dalla scrittura e dal suo esilio linguistico. «Scriveva in francese - spiegano Mario Selvaggio e Claudia Canu Fautré, docenti dell'Università di Cagliari e promotori del convegno -; la lingua araba era quella dell'universo degli affetti. Diceva: mai potrei parlare d'amore in francese». Così il suo francese diventa una lingua nuova dove si rintraccia chiara l'eco della tradizione dell'oralità delle lingue arabo-berbere.
Saranno studiosi di fama come il professor Giovanni Dotoli, ordinario di Lingua e letteratura francese dell'Università di Bari, insignito del Grand Prix de l'Académie française, e Beïda Chicki docente della Sorbonne di Parigi, a svelare la complessità del lavoro di Fatima-Zohra Imalayen, questo il suo vero nome. «Nei suoi romanzi - osservano ancora Selvaggio e Canu Fautré - è presente la matrice di storica, sua prima vocazione, ma non si può parlare di romanzo storico in senso stretto, piuttosto di opere nelle quali si stratificano poesia, pittura e cinema». E questa impronta ricorre in lei sempre.
Il convegno si apre stamattina nella Sala Settecentesca dell'Università (via Università,1). Dopo i saluti, alle 9 l'avvio dei lavori con numerosi relatori. Dunque alterità, ricerca identitaria, oralità, linguaggio del corpo, storia e memoria del popolo algerino saranno alcuni dei tanti temi che saranno affrontati durante le giornate di studio. Assia Djebar ha saputo raccontare la storia di una Algeria presa d'assalto, conquistata e poi liberata. «Le sue opere - si legge nella presentazione del simposio - ci permettono di cogliere l'intimità del passato di un popolo».
In serata alle 18,20, verrà presentata una preziosa, in quanto rara perché non ristampata, raccolta di poesie “Poèmes pour l'Algérie heureuse. Poesie per l'Algeria felice” concessa dal Centro culturale algerino di Parigi e tradotta da Mario Selvaggio.
Per domani l'appuntamento è nell'aula magna della facoltà di Lingue (via San Giorgio, 12). Il convegno è un omaggio alla grande scrittrice algerina, nata a Cherchell, dove il padre insegnava francese, ammessa nel 1955 alla prestigiosa École Normale Supérieure di Parigi, il cui ultimo lavoro “La femme sans sépulture” è un romanzo densissimo di momenti autobiografici; sarà anche l'occasione per riflettere su un presente, dominato dal conflitto tra culture.
Caterina Pinna
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
In Breve
UNIVERSITÁ
 
Pubblicato il bando di selezione per la seconda edizione del Master di II livello in “Management socio sanitario” di un anno (60 crediti formativi universitari). Le domande scadono il 23 febbraio. Il master (7,5 ore il venerdì e 7,5 il sabato per weekend alterni) è rivolto a tutti i dirigenti operanti nel Servizio sanitario nazionale, medici e non, di strutture pubbliche e private. Bando e documentazione sono disponibili sul sito www.unica.it.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
università
Deriu (Pd): «Finanziamenti
a rischio a Cagliari e Sassari»
 
CAGLIARI I finanziamenti statali per le università di Cagliari e Sassari sono a rischio e il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’ha denunciato anche di recente, con la richiesta al ministero di modificare i criteri delle assegnazioni. A rilanciare la preoccupazione è ora il vicecapogruppo del Pd Roberto Deriu. «Condividiamo – ha detto – l’allarme per la sorte delle due Università sarde».
La continua diminuzione degli studenti e di conseguenza dei finanziamenti, secondo le ultime decisioni del Governo, sta per mettere in ginocchio il sistema accademico isolano. Secondo Deriu, l’impegno della Regione e del Consiglio dovranno essere massimi perché «nella prossima legge Finanziaria Cagliari e Sassari dispongano di tutti i mezzi necessari per invertire la tendenza». E il motivo - ha concluso Roberto Deriu – è evidente: «L’università è da sempre il motore dell’intera società. Non possiamo rinunciare a giocare questa partita e se dovessimo farlo, vorrebbe dire condannare la Sardegna a non avere futuro».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Cagliari – pagina 7
Appalto al policlinico, i dubbi di Corda (M5S)
I lavori assegnati alla società di Gamberale, il deputato scrive all’assessore Maninchedda
 
CAGLIARI Vito Gamberale, l’ingegnere creatore del più grosso fondo per gli investimenti nelle infrastrutture, imputato poi assolto nelle inchieste Sip e Sea (assunzioni di dipendenti nella prima e passaggio di quote azionarie nella seconda), è il presidente della società che ha vinto l’appalto per costruire i quattro nuovi blocchi del policlinico di Monserrato. La sua presenza in una gara sarda ha attirato l’attenzione della portavoce del M5S alla Camera Emanuela Corda che ha scritto una lettera all’assessore regionale Paolo Manninchedda. Motivo della lettera: Gamberale è presidente della società che ha vinto l’appalto a Monserrato, ma era presidente anche di un’altra società che ha partecipato allo stesso appalto e infine ha concorso anche al bando per il nuovo ospedale di San Gavino (è arrivato settimo su nove). Corda segnala l’intreccio non trasparente che potrebbe nascere dal «collegamento tra soggetti partecipanti collegati a un unico centro decisionale con conseguente vanificazione dei principi di par condicio, segretezza delle offerte e trasparenza della competizione». E’ possibile che la deputata non riceva risposta dall’assessore per la buona ragione che l’appalto per il policlinico di Monserrato è stato interamente gestito dall’azienda mista ospedale-università. L’Aou, richiesta di spiegazioni sulla doppia presidenza di Gamberale, ha diramato un comunicato: «La commissione (della gara d’appalto al policlinico composta da tecnici dipendenti dell’azienda mista) in sede di ammissione ha riscontrato che due imprese partecipanti alla gara avevano il medesimo presidente del consiglio di amministrazione, il quale, per una di queste era anche socio al 14,15%. Per legge - si spiega nella nota - , la condizione di socio di capitale in una delle due società è irrilevante. Le istanze di partecipazione, inoltre, sono state sottoscritte da persona diversa dal presidente con specificazione, in entrambi i casi, che le istanze erano state formulate autonomamente. Avendo verificato l’insussistenza di rapporti di controllo o collegamento ex art. 2359 del codice civile, le due società non potevano essere escluse. La commissione, anzi, avrebbe commesso un atto illegittimo se le avesse escluse. Insomma, non c’erano i presupposti per un’esclusione automatica, anche perché il criterio di aggiudicazione impiegato era tale da rendere impossibile un ipotetico accordo economico collusivo». Il risultato della gara era stato presentato dal commissario straordinario dell’azienda mista Giorgio Sorrentino in una conferenza stampa. «Ad aggiudicarsi la gara - era scritto nel comunicato che annunciava la conferenza - è stata l’Associazione temporanea d’impresa Bacchi srl – gruppo Psc spa, che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa ottenendo un punteggio di 97,141 su 100 e praticando un ribasso pari al 18,123% sugli importi soggetti a ribasso e pari al 30,000% sul tempo di esecuzione. L’importo di aggiudicazione è di 27 milioni e mezzo. Per quanto riguarda i tempi, previsti 574 giorni: 63 per la progettazione esecutiva e 511 per l’esecuzione dei lavori».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Alghero – pagina 28
Bruno: «Salvi Architettura e ospedale»
Su Ryanair il primo cittadino ha chiamato a raccolta i colleghi del territorio e i parlamentari del nord ovest della Sardegna
di Gian Mario Sias
 
ALGHERO «Quella per salvare la stagione estiva è una battaglia di tutto il territorio». Dal fortino di Sant’Anna, il sindaco Mario Bruno, chiama alle armi le truppe del Nord Ovest Sardegna. Sindaci del territorio, consiglieri regionali eletti nel Nord Ovest Sardegna, associazioni di categoria: tutti convocati per oggi alle 10 in aeroporto. Il sindaco prova a mettere ordine nel viavai di proteste e manifestazioni lungo l’asse Alghero-Cagliari-Roma. Lo stato di agitazione dei dipendenti Sogeaal, i dubbi sulla pubblicazione del bilancio 2014, le scelte di Ryanair, il rischio di sanzioni comunitarie che sarebbero un colpo per le casse della società di gestione e tiene lontano gli investitori: roba da mettersi le mani in testa. Mario Bruno invece è ottimista e sposta l’attenzione su un problema che ritiene più concreto, imminente e complicato. «Senza voli la prossima estate sarà un disastro, dobbiamo farci sentire a tutti i livelli», dice. Per spiegare che si vince solo se si è uniti, porta due risultati freschi freschi: l’inquadramento dell’ospedale di Alghero-Ozieri come “nodo della rete ospedaliera regionale” e l’inserimento di Architettura tra le sedi universitarie decentrate. «La crisi del sistema aeroportuale si supera, c’è la volontà della Regione, che ha previsto 10milioni per ricapitalizzare Sogeaal, ci sono investitori interessati all’aeroporto quando cesserà il pericolo di sanzioni europee e ci sono ottimi segnali che la decisione comunitaria possa essere favorevole», assicura il sindaco. Teme molto di più che le scelte di Ryanair rovinino l’alta stagione. «Occorre salvare l’estate, scongiurare l’addio di Ryanair ma non solo, le risorse ci sono», dice Bruno. «Il territorio si faccia sentire, quando l’ha fatto i risultati sono arrivati». Bruno spiega i due esempi. «Il nostro ospedale, con Ozieri, è un nodo della rete ospedaliera», dichiara. Non è un ospedale di primo livello, come si chiedeva all’inizio, ma neanche un presidio di base, come previsto in origine dal progetto dell’assessorato regionale. «Sono salvi i reparti e i servizi esistenti e Alghero avrà in più una Terapia intensiva polispecialistica, l’Oncologia e la Lungodegenza», afferma. Sull’argomento non è d’accordo il consigliere regionale Marco Tedde. «È una scelta al ribasso per la sanità del territorio», dice. È sicuramente positiva, invece, la notizia di Architettura. Qualche mese ci si è mobilitati per chiedere che fosse ammessa ai finanziamenti della legge regionale per le sedi universitarie decentrate. «Anche quella è una battaglia vinta – annuncia il sindaco – Alghero è sede decentrata». Non resta che armarsi.

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