Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 January 2016

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Università
Oggi il seminario
per imparare a comunicare
con i pazienti oncologici
 
Comincia oggi, nell'aula Alfa Asse 1 della Cittadella universitaria, alle 9.15, il seminario sulla corretta comunicazione in Oncologia rivolto agli studenti di Scienze Infermieristiche dell'Università di Cagliari. «Istituito su indicazione del rettore Del Zompo e scaturito dal confronto con la positiva esperienza “Fattore K”, il progetto nato da un'idea di Maria Dolores Palmas, infermiera del Businco. L'iniziativa è stata affidata al professor Mario Scartozzi, direttore della Clinica di Oncologia dell'Aou.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Credito cooperativo a un bivio
Le banche di Arborea e Cagliari manterranno la loro autonomia
Domani il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare la riforma studiata con Federcasse
 
Non solo grandi banche. Anche per quelle più piccole è l'ora delle riforme. Domani, se le previsioni non saranno smentite, arriverà in Consiglio dei ministri la bozza sulle banche di credito cooperativo. Il Governo ha deciso di avviarne la riforma dopo le ultime turbolenze sul mondo bancario. E così si conosceranno i cambiamenti che interesseranno 370 istituti di credito a carattere mutualistico, tra cui anche Banca di Arborea e Banca di Cagliari.
LA RIFORMA Dopo mesi di trattative frenetiche con Federcasse, la federazione che raggruppa appunto le Bcc, è stata partorita la bozza di riforma, in sostanza una autoriforma, visto che il mondo del credito cooperativo ha potuto incidere sulle novità che saranno varate dal Governo. L'idea è quella di costituire una vera e propria holding delle 370 banche di credito cooperativo: avrà la forma giuridica della società per azioni e il capitale verrà versato dagli istituti di credito che manterranno in sostanza la loro autonomia sia sulle nomine degli amministratori che nella gestione. I marchi, dunque, non spariranno, ma ogni banca sarà inserita in un gruppo che, a occhio e croce, «diventerà il terzo nel settore creditizio in Italia, dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit», spiega Aldo Pavan, docente universitario e presidente della Banca di Cagliari. In questo quadro, Federcasse auspica poi ulteriori integrazioni tra soci, ma questo è un aspetto di natura volontaristica. Quel che è certo, invece, è il mantenimento dell'autonomia da parte del sistema del credito cooperativo dell'Alto Adige, dove il modello federativo attuale dovrebbe essere confermato in toto.
L'AUTONOMIA Posto che i marchi dovrebbero rimanere in auge, senza dubbio verranno unificate molte procedure, cosa che peraltro avviene già oggi per alcuni servizi bancari (carte di credito, bancomat fino a un unico ente che gestisce la tesoreria e tratta per tutte le banche cooperative con la Bce). «Il livello di autonomia di ogni banca», osserva Aldo Pavan, «dipenderà dalla gestione. Contiamo di mantenere la nostra autonomia anche per la vicinanza al territorio e al tessuto produttivo che ci contraddistingue, ma tutto questo dipenderà da come ogni istituto si comporterà: più sarà virtuoso e maggiore sarà l'autonomia. Viceversa, in caso di cattiva gestione, addio autonomia».
LE BANCHE SARDE I due istituti sardi, attualmente federati con le banche di credito cooperativo di Umbria e Lazio, rappresentano fino ad ora due esempi virtuosi. Banca di Arborea, presente sul mercato sardo da oltre 35 anni, ha oggi cinque filiali (oltre alla sede di Arborea), una quarantina di dipendenti e ha chiuso l'ultimo bilancio disponibile con oltre 3,8 milioni di utile, una raccolta di 267 milioni e impieghi per 173 milioni. Banca di Cagliari, dopo le difficoltà di qualche anno fa, ha chiuso il 2014 con un utile di 1,5 milioni, una raccolta di 128 milioni e impieghi per 72 milioni: «Siamo tra le migliori tra le piccole e stiamo crescendo molto», afferma Pavan, «i nostri venti dipendenti hanno ottenuto nell'ultimo anno il premio di rendimento medio più alto di tutta la federazione». Nonostante la riforma, dunque, i due istituti dovrebbero sopravvivere autonomamente, continuando a essere un punto di riferimento per i soci e le piccole imprese di Cagliari e dell'Oristanese.
Giuseppe Deiana
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Internet veloce per tutti i sardi
AGENDA DIGITALE. Piano di interventi da 307 milioni, di cui 143 sulla fibra ottica
 
La Sardegna è in ritardo rispetto agli obiettivi dell'Agenza digitale dettata dall'Ue, ma non più del resto delle regioni italiane. Anzi, lo scorso autunno ha creato la propria Agenda e definito le linee di intervento: infrastrutture, scuola e cittadinanza digitale, occupazione e competitività, società inclusive. «La Regione considera l'Agenda digitale una strategia fondamentale ed è impegnata nella realizzazione, nei tempi programmati, di tutti gli interventi», spiega l'assessore regionale agli Affari generali Gianmario Demuro.
Per semplificare la macchina amministrativa e migliorare la vita dei sardi, specie di chi vive nelle zone più svantaggiate, «abbiamo destinato ingenti risorse, provenienti da diverse fonti di finanziamento, alla realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie ad assicurare la connettività ad alta velocità e in banda ultra larga. Su 307 milioni di euro destinati al piano di digitalizzazione, 143 serviranno a realizzare le reti in fibra ottica», dice Demuro.
Con i 307 milioni complessivi la Regione interverrà anche dove i gestori privati hanno scelto di non investire. «Siamo partiti dalle aree più svantaggiate, in 324 Comuni dell'Isola, assegnando 54 milioni di euro», conferma Demuro. «Si tratta di Comuni che ricadono nelle aree rurali in fallimento di mercato, in cui, in assenza di interesse da parte degli operatori privati, interviene la Regione con risorse pubbliche».
Entro il 2020 l'obiettivo è comunque quello di garantire almeno alla metà dei sardi una connessione ancora a 100 megabit per secondo, e a tutte le famiglie e a tutte le imprese della Sardegna una connessione internet ad almeno 30 megabit per secondo. (ma. mad.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
La giornata della memoria
Conferenze, incontri, mostre e recital
per ricordare nell'Isola la tragedia della Shoah
 
I LIBRI DI GIACOMO MAMELI In occasione della Giornata della Memoria, il giornalista e scrittore Giacomo Mameli è in tour con i suoi libri “La ghianda è una ciliegia” e “Il forno e la sirena”. Questi gli appuntamenti: oggi doppia presentazione, alle 17 alla Fondazione Banco di Sardegna con l'Anpi e alle 19,30 a “Le streghe” di via Piccioni (con l'accompagnamento al pianoforte di Sergio Marcialis). Giovedì 28 sarà la mattina a Portotorres con le scuole alla libreria Koinè e alle 18 al Consiglio comunale di Osilo. Venerdì alle 17.30 tappa al Teatro dei Salesiani di Arborea, sabato 30 alle 18 nella grotta di Bortigali dove l'Eiar diede prima della Bbc la notizia della fine della seconda guerra mondiale. Domenica 31 infine alle 16 sarà a Nughedu San Nicolò con letture anche da “Quelli delle labbra bianche” di Francesco Masala e il sax di Gavino Murgia.
RECITAL SULLA SHOA “Memorie”, spettacolo sulla Shoah (e più in generale sulle dinamiche dell'odio e dell'intolleranza) di e con Marta Proietti Orzella va in scena oggi alle 19 a Casa Frau a Pula.
CONFERENZE DELL'ANPI L'Anpi promuove iniziative per onorare la Giornata della Memoria. La sorte dei deportati sardi nei campi di sterminio è il tema dell'appuntamento di Cagliari con una conferenza del professor Aldo Borghesi, direttore dell'Istituto per la Storia dell'Antifascismo (ore 17.30, Fondazione Banco di Sardegna in via Salvatore Da Horta). Domani, sempre a Cagliari, omaggio a Bianca Sotgiu Ripepi e a Girolamo Sotgiu ai quali nel 2015 è stato conferito il titolo di “Giusti tra le nazioni” allo Yud Vashem di Gerusalemme per aver salvato nel 1944 a Rodi diversi giovani ebrei dalla deportazione. Appuntamento alle 17.30 nella sala “Renzo Laconi” della Fondazione Berlinguer in via Emilia 39, lo storico Stefano Pira rievocherà la vicenda dei coniugi Sotgiu, mentre l'attrice Rita Atzeri leggerà dei brani dal libro di Bianca Sotgiu “Da Rodi a Tavolara”.
IL NOVECENTO E SCIOLA All'Exma di Cagliari oggi (con biglietto a 1 euro) visita alla mostra “Novecento” di Antonello Fresu, dove opere di grande formato, diorami, libri, pop-up e installazioni rileggono i grandi conflitti del secolo scorso. Ad accogliere i visitatori un'imponente installazione che ricorda i caduti della Prima Guerra Mondiale in Sardegna. Nel pomeriggio (ore 17 e ore 18.30) la mostra sarà visitabile gratis, con una guida, e la partecipazione di Pinuccio Sciola con l'installazione “La memoria persistente”.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Ospedale, pesce in vendita
Degrado inquietante e carenze nel Brotzu in crisi 
Undici piani di malessere: incursione tra i reparti e i malumori del personale
 
Azienda ospedaliera Brotzu: l'eccellenza sanitaria al servizio del cittadino. Il manifesto incorniciato galleggia nell'ingresso principale sbarrato da un telaio di legno e fogli di plastica rattoppati con lo scotch.
Benvenuti nell'ospedale più grande e importante della Sardegna. Dopo la lettera contro il declino firmata da 29 primari il lavoro va avanti come ogni giorno. Nelle segreterie dei reparti ci si ingegna a trovare scuse credibili: il direttore non c'è-è in sala operatoria-è impegnato con i pazienti. Comunque non parlerà. Qualche altro dipendente racconta i problemi piccoli e grandi in cambio dell'anonimato: «Basta una frase per ricevere la lettera di licenziamento».
Il primo ostacolo è l'interruzione del turn-over, chi va in pensione non viene sostituito: «Dappertutto mancano medici e infermieri e operatori socio-sanitari. La notizia del blocco dei trapianti di rene è di qualche giorno fa e ha proiettato un'immagine negativa dell'ospedale in tutt'Italia. Ci sono reparti dove la notte c'è un infermiere ogni sedici pazienti. Significa che un'emergenza può creare difficoltà insormontabili».
Manca il personale e, in certi casi, anche il decoro. Com'è possibile che davanti all'ufficio ticket del Centro unico di prenotazione ci sia un banchetto posticcio per la vendita del pesce? Un altro traboccante frutta ma soprattutto verdura è nei parcheggi interni. Al secondo piano la poltrona della sala d'attesa è ridotta a un telaio con la rete di sostegno, il cuscino non c'è, qualcuno lo ha portato via. Porte mancanti, bagni devastati e controsoffitti a metà sono la spia di qualcosa di più grande. Un malessere inimmaginabile sino a poco tempo fa. «La verità è che da qualche anno i politici dimostrano di non credere più nel Brotzu».
Le altre carenze, quelle invisibili ai visitatori, sono più preoccupanti. Quando i direttori delle Strutture complesse denunciano nero su bianco l'impossibilità di dare un'assistenza adeguata ai pazienti la faccenda si fa davvero seria. «Ci sono sale operatorie dove filtra la pioggia», raccontano. E reparti che hanno rallentato la frequenza degli interventi chirurgici perché non c'era altra scelta. L'ospedale-ammiraglia della sanità sarda scende velocemente gli scalini del degrado. Fino a quando?
Paolo Paolini
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Omaggio a chi coltiva la memoria
 
La memoria diminuisce se non la eserciti, la frase di Cicerone dal Cato Maior de senectute si accompagna alla consapevolezza che gli avi si conoscono per le lapidi funerarie che ne perpetuano il ricordo. Freud e Lacan erano di là a venire ma è già tracciata l'interdipendenza tra memoria e linguaggio, inconscio ed esperienza passata. Ecco perché il Giorno della Memoria è un'opportunità di memoria lunga. Anche in Sardegna dove le Leggi razziali agirono insieme alla rimozione dell'antica presenza ebraica. D'obbligo rendere omaggio agli invisibili della storia ma anche a chi ne coltivò la memoria. Lo fecero, a 70 anni da quelle leggi, la Regione Sardegna e l'Università di Cagliari (17-20 novembre 2008) nel convegno internazionale “Gli ebrei in Sardegna nel contesto Mediterraneo, la riflessione storiografica da Giovanni Spano ad oggi”, i cui Atti sono curati da Cecilia Tasca.
Giovanni Spano che frequentò a Roma, tra gli altri, i corsi di ebraico, arabo, archeologia per insegnare a Cagliari lingua e cultura ebraica, pubblicò nel 1875 Storia degli Ebrei in Sardegna, candidandosi a precursore di un'identità complessa e anticonformista. Fu suo emulo sul semitismo della Sardegna Emilio Lussu. Nel mentre le cresciute documentazioni confermano che nella Cagliari altomedievale non c'erano selezioni etniche nella topografia e che le lucerne, tra il IV/V e VII secolo in sigillata africana, recavano indistintamente decorazioni giudaiche o cristiane. Convivevano nelle aree di Sant'Agostino, viale Regina Margherita, via Nazario Sauro, confermando presenze ebraiche non estemporanee e, forse, luoghi prossimi alla sinagoga menzionata da Gregorio Magno nel 599, che per Spano era da ubicare tra le chiese di San Pietro e San Paolo.
Maria Antonietta Mongiu
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 36 - Edizione CA)
Nuoro
Decamaster, oggi Info Day
nella sede universitaria
 
Oggi, alle 10, nella sede dell'università Info Day sul decamaster per l'inserimento nella gestione, tutela e valorizzazione di patrimoni dell'arte e della cultura e dell'organizzazione e gestone di servizi, attività ed eventi culturali. Intervengono Fabrizio Mureddu, Domenico D'Orsogna, Lorenzo Giusti.
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Palazzo di giustizia
Tirocini per affiancare i magistrati
nel lavoro quotidiano
 
È possibile presentare la domanda per i tirocini formativi in affiancamento ai magistrati. Possono fare richiesta i laureati con meno di 30 anni, un voto di laurea non inferiore a 105 o la media di 27 negli esami diritto privato, costirtuzionale, processuale civile, commerciale, penale, processuale penale, del lavoro e amministrativo. La domanda (www.giustizia.sardegna.it) deve essere indirizzata al presidente della Corte d'appello e presentata alla segreteria.
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 15
I SARDI SUL WEB SONO I PRIMI IN ITALIA PER VIDEO E SOCIAL
I dati: internet nell’isola si usa soprattutto per passatempo
Poche applicazioni per imprese e pubblica amministrazione
di Salvatore Santoni
 
SASSARI Leggere giornali, scaricare musica, scorrazzare nei social network, giocare ai videogame, guardare video in streaming, fare shopping online: sono questi i settori che fanno dei sardi i più grandi consumatori del web tra gli italiani. Il lavoro e la pubblica amministrazione? Possono aspettare e andare avanti ancora un po’ con carta, penna e tanta pazienza. È quanto emerso dal rapporto “Italia connessa di Telecom”, che ha messo in fila una serie di parametri della Ue e gli ha applicati alle regioni italiane. L’isola è ai primi posti per l’utilizzo di internet così come per la copertura della banda larga di base. Da dimenticare invece la copertura della banda ultralarga, quella che mette il turbo allo sviluppo. In ogni caso, i sardi prediligono la connessione soprattutto per scaricare video e musica e molto meno per l’home banking o per dialogare con la pubblica amministrazione, che in certi casi ha raggiunto livelli notevoli.
Ci sono poi situazioni nelle quali viene digitalizzata la carta ma non i processi. Un esempio: si emette fattura elettronica ma il percorso della contabilità viaggia ancora con carta e penna. Insomma, c'è bisogno della cosiddetta dematerializzazione: fa risparmiare tempo e lavoro.
L’indice. Il Desi è un indice creato dalla commissione europea per poter misurare e valutare, in modo omogeneo, i livelli e i progressi dei singoli paesi nello sviluppo della digitalizzazione dell'economia e della società. Il dato finale è elaborato prendendo in considerazione una trentina di sotto indicatori, e determina il ranking (la posizione) delle regioni nel panorama nazionale ed europeo. Inoltre, è stato pensato un sistema di pesi per assicurare che le eccellenze in singoli campi non vengano offuscate da situazioni negative eventualmente presenti in altri settori. L’analisi. Le cinque dimensioni principali sono: la connettività, che misura lo sviluppo e la qualità delle infrastrutture broadband; il capitale umano, che misura le competenze necessarie per sfruttare le opportunità offerte da una società digitale; l'uso di internet, che tiene conto delle attività svolte dai cittadini; l'integrazione delle tecnologie digitali, che misura il livello di digitalizzazione delle imprese; e, infine, i servizi pubblici digitali, che restituisce la fotografia dello stato dei servizi di e-government ed e-health.
I dati. Sono due i dati che spiccano tra tutti gli altri, uno negativo e l’altro dipende dai punti di vista. Il primo riguarda l’export delle cosiddette tecnologie dell’informazione e della comunicazione (in inglese, Ict). In questo campo l’isola sprofonda all’ultimo posto con percentuali microscopiche: meno dello 0,1%. Un dato che fa il paio con le presenze di imprese dello stesso settore (2,3%) e le imprese innovatrici (26%): entrambe hanno percentuali da fondo classifica.
Il dato positivo – dipende dal punto di osservazione – è il primo posto nazionale, e a un’incollatura dalla media Ue a 28 paesi, sull’utilizzo di internet. I sardi sono fra i più voraci consumatori del web, ma soltanto per passatempo. Se non altro in attesa che arrivino le nuove reti, e con loro le velocità di linea che consentano alle imprese di andare sul mercato con un altro piglio.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
I VERTICI DELL’AOU CHIEDONO UN MEDICO PER LE MALATTIE RARE
Il direttore sanitario Virdis: «Il servizio deve ripartire»
Il primario Sotgiu: «Tanti pazienti erano seguiti da esperti»
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI La buona notizia è che la direzione aziendale Aou ha chiesto alla Regione di poter assumere un medico per riavviare l’importantissimo servizio ambulatoriale relativo alle malattie rare. Un fiore all’occhiello della struttura di Neuropsichiatria infantile che da qualche giorno ha cessato la sua attività per mancanza di personale. Oltre 550 pazienti, perlopiù disabili, che ora si ritrovano senza un punto di riferimento, per non parlare delle complesse diagnosi ancora da avviare o da completare. La cattiva notizia è che non sarà possibile tenere in funzione l’ambulatorio in attesa di una risposta da parte dell’assessorato guidato da Luigi Arru. «La collega che si occupava dei tanti casi in carico all’ambulatorio - spiega il direttore di Neuropsichiatria Stefano Sotgiu - era esperta in questo campo tanto da aver firmato importanti pubblicazioni scientifiche. Purtroppo il contratto di ricerca dura tre anni e ora è scaduto. Aprire l’ambulatorio per poche ore alla settimana non avrebbe senso perché si tratta di effettuare diagnosi, che nel campo delle malattie rare arrivano dopo un iter molto lungo, di definire un percorso di cura o riabilitativo, insomma di garantire un’assistenza continua». Quella di tenere comunque vivo un punto di riferimento per i pazienti che fanno capo alla Neuropsichiatria infantile era l’idea della direzione aziendale: «In attesa che la Regione ci faccia sapere qualcosa - dice il direttore sanitario dell’Aou Antonella Virdis - sarebbe importante rassicurare i pazienti sull’esistenza di un presidio nella speranza, è ovvio, che arrivino buone notizie». E le buone notizie la aspettano le tante famiglie che negli anni hanno potuto contare sulla grande professionalità dei medici di Neuropsichiatria. «Io lotterò fino a incatenarmi - dice la madre di un giovane malato di sclerosi tuberosa, una delle tante malattie rare che vengono diagnosticate -, siamo stati anche ricevuti dall’assessore che ha preso l’impegno di occuparsi della vicenda. Il fatto certo è che per noi sarà impossibile far seguire mio figlio così come succedeva a Sassari. Già il viaggio comporterebbe un ulteriore sacrificio per un giovane che soffre da quando è nato. Grazie ai medici della Neuropsichiatria siamo riusciti a capire che malattia avesse Paolo, cosa non facile. E poi dovunque siamo andati ci hanno fatto i complimenti per il livello di professionalità dell’equipe creata dalla dottoressa Gigliola Serra (oggi in pensione, ndc). Un altro pezzo di sanità d’eccellenza che ci tolgono. Un dramma per tantissime famiglie con disabili». Anche il direttore sanitario conferma l’importanza del servizio anche se sottolinea che le malattie rare di solito non comportano visite frequenti e che 550 pazienti per tutto il Nord Sardegna potrebbero non rientrare nei numeri previsti dalla riforma sanitaria in atto. «Intanto - dice Antonella Virdis - noi abbiamo già chiesto alla Regione deroghe al blocco del turnover per coprire esigenze di rilievo fra le quali senz’altro Neurospichiatria per cui abbiamo chiesto oltre che un medico per l’ambulatorio delle malattie rare anche un tecnico per utilizzare i macchinari diagnostici». La struttura complessa attraversa dunque un’altra fase di difficoltà dopo tutte le traversie logistiche che l’hanno vista localizzata provvisoraiamente, in realtà per anni, in locali inadeguati: prima a San Camillo e poi nella sede del Policlinico Sassarese. È di pochi giorni fa l’inaugurazione nella stecca bianca in viale San Pietro del nuovo reparto che però deve fare i conti con la carenza di personale rispetto anche alla nuova legge sui turni di riposo tra una guardia e l’altra e con la chiusura di servizi basilari come quello per le malattie rare.

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