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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 February 2016
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

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L’UNIONE SARDA


1 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
SCIENZIATO. Morì 100 anni fa
Lovisato, l’omaggio dell’Ateneo
Oggi alle 11.30, l’Università di Cagliari ricorda Domenico Lovisato. Lo scienziato - istriano del 1842, scomparso a Cagliari il 23 febbraio del 1916 dopo 32 anni di insegnamento da professore ordinario di geologia e mineralogia - viene commemorato durante la seduta del Senato accademico. A seguire una delegazione guidata dal pro rettore alla Ricerca, Micaela Morelli, da Giancarlo Nonnoi (dipartimento Storia, beni culturali e territorio) e Gian Luigi Pillola (dipartimento Scienze chimiche e geologiche), depone una corona di fiori sulla tomba dello scienziato al cimitero monumentale di Bonaria. Alla cerimonia prende parte anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Garibaldino e scienziato, Lovisato, fin da giovane fu attivo irredentista costretto all’esilio dalle autorità austriache.


 


 
2 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Agenda
DOMENICO LOVISATO Stamattina alle 11.30 circa, il Senato accademico dell’Università di Cagliari ricorda Domenico Lovisato, a cento anni dalla morte. A seguire una delegazione guidata dal pro rettore, Micaela Morelli, da Giancarlo Nonnoi e Gian Luigi Pillola deporrà una corona di fiori al cimitero monumentale di Bonaria. Sarà presente il sindaco.


 


 
3 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Firmato l’accordo per lo sviluppo di tecnologie da utilizzare su Marte
La Sardegna punta su Marte. Nei giorni scorsi è stato siglato un importante accordo di collaborazione tra la Italian Mars Society (Ims) e il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (Dass), che permetterà di creare nuove sinergie per lo sviluppo di tecnologie avanzate da utilizzare in ambiente marziano. Il Dass (www.dassardegna.eu/) e i suoi Soci detengono know-how e tecnologie per consentire il sostentamento di missioni umane su Marte attraverso lo sfruttamento di risorse disponibili sul pianeta rosso. L’accordo stabilisce di assegnare al presidente del Dass e professore ordinario all’Ateneo cagliaritano, Giacomo Cao, la titolarità di responsabile della ricerca sulle tematiche Isru (In Situ Resources Utilization) e Isfr (In Situ Fabrication and Repair) del progetto Eras. Per maggiori informazioni: Eugenio Sorrentino, eugenio.sorrentino@marssociety.it - Giacomo Cao, giacomo.cao@dimcm.unica.it.


 


 
4 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Economia (Pagina 10 - Edizione CA)
Accordo tra Ims e distretto aerospaziale regionale guidato da Giacomo Cao
Un pezzo di Sardegna su Marte
Obiettivo: sviluppare tecnologie avanzate utili all’uomo su Marte. Ci lavorano insieme la lombarda Italian Mars society (Ims) e il Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass), guidato da Giacomo Cao. Da una parte, c’è la società che a Madone (Bergamo) sta realizzando un centro di ricerca avanzato propedeutico all’esplorazione umana del pianeta rosso e dello spazio; dall’altra, il Distretto aerospaziale della Sardegna che detiene know-how e tecnologie per consentire il sostentamento di missioni umane su Marte attraverso lo sfruttamento di risorse disponibili sul pianeta rosso.  L’accordo stabilisce «lo svolgimento di attività di ricerca congiunte, come pure la compartecipazione a progetti di ricerca. Ulteriori elementi distintivi dell’accordo sono, inoltre, l’organizzazione di eventi culturali e scientifici, la pubblicazione di documenti tecnici, la promozione della cultura spaziale», si legge in una nota.
A Giacomo Cao, presidente del Dass e docente all’università di Cagliari, spetta la guida «della ricerca sulle tematiche Isru (in situ resources utilization) e Isfr (in situ fabrication and repair) del progetto Eras». L’accordo rappresenta «un importante riconoscimento per gli sforzi dei diversi soci del Dass, tra i quali l’università di Cagliari, sul progetto Cosmic finanziato nel 2009 dall’Agenzia spaziale italiana, che ha prodotto interessanti tecnologie oggetto di brevetti già concessi o in fase di concessione in Europa, Stati Uniti, Cina, India, Giappone e Russia», afferma Cao. «L’accordo è di particolare rilevanza», gli fa eco Antonio del Mastro, presidente Ims, «soprattutto perché nel progetto Eras e nell’esplorazione di Marte le tecnologie Isru e Isfr hanno un ruolo chiave». Mauro Madeddu


 


 
5 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Università Alla Cittadella dei Musei oggi alle 17 la mostra curata da Stefano Salis “Camilleri a prima vista”
OLTRE CENTO COPERTINE RACCONTANO LO SCRITTORE
I l legame tra Cagliari e Andrea Camilleri è solido e autentico. Nato alla metà degli anni Novanta, prima ancora che le storie del commissario Montalbano diventassero un caso letterario, è stato consacrato nel 2013 con il conferimento allo scrittore della laurea honoris causa. Quel rapporto – costruito da Giuseppe Marci, docente di Filologia italiana e instaurato in nome delle parentele tra il «misturo linguistico» di Sergio Atzeni e quello impiegato dall’autore siciliano - si rinnova grazie all’inaugurazione della mostra “Camilleri a prima vista. Giro del mondo con le copertine dello scrittore siciliano”. Appuntamento stasera alle 17 alla Cittadella dei Musei. L’iniziativa s’inserisce nel IV Seminario sull’opera del maestro che si svolgerà domani, dopodomani e venerdì (sempre a partire dalle 16) nell’Auditorium di via San Giorgio. Gli incontri, destinati principalmente agli studenti perché parte dell’attività didattica, come da tradizione, sono aperti al pubblico.
LA MOSTRA Ideata e curata dal giornalista culturale del Sole 24ore Stefano Salis per Artelibro Bologna e coordinata da Paolo Lusci, non propone immagini chiuse in inaccessibili teche. Il percorso espositivo, alla cui inaugurazione presiederanno il rettore Maria Del Zompo e i docenti Salvatore Silvano Nigro (Iulm di Milano) e Rita Pamela Ladogana (Università di Cagliari), supera l’aspetto iconografico. Fino al 27 febbraio i visitatori potranno tenere in mano i volumi pubblicati dall’editore Sellerio nella collana blu della Memoria e apprezzare i contenuti dei romanzi che hanno scritto la storia del successo di uno dei più facondi scrittori italiani contemporanei, oggi novantenne. A rendere possibile il viaggio che il titolo della mostra promette, il raffronto con le copertine che hanno accompagnato le traduzioni delle opere di Camilleri in giro per il mondo. Un focus è dedicato al romanzo “La forma dell’acqua” (1994), prima storia ad avere come protagonista Montalbano. «L’allestimento comprende un centinaio di copertine, sarà curioso cogliere i differenti linguaggi. Alcune hanno un carattere evocativo, richiamano per esempio i paesaggi siciliani, altre sono aderenti all’intreccio», dice Salis. I lavori arrivano da tutte le parti del mondo, persino dal Giappone dove Montalbano si somiglia all’ispettore Zenigata.
 IL SEMINARIO Diretto da Giuseppe Marci, così come il primo organizzato 12 anni fa, racconta dell’attenzione che l’Università di Cagliari rivolge a Camilleri. Stefano Salis ricorda che fu Sergio Atzeni, ospite di un seminario sui narratori sardi organizzato dal professor Marci, a invitare gli studenti a leggere l’autore siciliano «perché come me usa il dialetto». Atzeni è morto a settembre del 1995. Significa che il maestro era oggetto di studio nell’Ateneo sardo prima che il grande pubblico ne apprezzasse la scrittura. Su di lui sono state svolte tante tesi, quella di Simona De Montis (Rizzoli, 2001) è il primo saggio su Camilleri.
 LE LEZIONI Domani si tratterà del romanzo poliziesco con riferimento alle letterature in cui il genere è nato e si è diffuso. Giovedì si parlerà di traduzioni con Emilia Menkveld, traduttrice olandese degli “Arancini di Montalbano” , Moshe Kahn, traduttore tedesco dell’opera di Camilleri, premiato nel 2015 per il lavoro di traduzione del libro “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo e Aldo Nicosia, studioso di letteratura e cultura araba, mondo a cui il “Cane di terracotta” si richiama. Tema di venerdì, giornata finale, sarà “Il tempo, lo spazio e il futuro”. Manuela Arca


 


 
6 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. UniCa 2.0: «Appena 13 assunzioni»
Ricerca, schiaffo all’Ateneo
L’associazione studentesca UniCa2.0 denuncia le ripercussioni che il decreto ministeriale 78, emesso la settimana scorsa, avrà sulle università sarde. Sul piatto c’è la ripartizione di 861 posti di ricercatore a tempo determinato di tipo B, unica tipologia contrattuale che può consentire l’accesso al ruolo di professore associato. A far discutere sono gli indicatori in base ai quali questi posti saranno ripartiti fra gli atenei: degli 861 ricercatori, «409 verranno assunti nelle Università del Nord Italia, solo 245 verranno assunti in quelle del Sud, solo 23 in quelle sarde (13 a Cagliari e 10 a Sassari)».
Il provvedimento che il Governo presenta come un intervento in favore del complessivo sistema universitario nazionale è, per UniCa 2.0, un segno «del generarsi di condizioni fortemente penalizzanti per la Sardegna».
Dal 2010 a oggi, scrive l’associazione, «le Università italiane hanno perso ben 7.503 ricercatori, professori associati e ordinari, che non sono stati sostituiti a causa dei tagli, della discutibile ripartizione dei punti organico, e del blocco del turn over». L’ingresso dei nuovi ricercatori andrà a colmare il 14,76% del calo di organico patito dalle università del nord, il 9,62% in quelle del Centro, il 9,49% in quelle del Sud: a Cagliari questo dato è del 7,6%.
In un’interrogazione al ministro dell’Istruzione e della Ricerca sul metodo seguito per la ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario, il deputato cagliaritano Andrea Vallascas (M5S) chiede «maggiore equità nei metodi di ripartizione dei finanziamenti alle Università per scongiurare il declino degli atenei della Sardegna e del Sud d’Italia».


 


 
7 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
AOU Salute e comunicazione,
servono 25 volontari per l’Accademia del cittadino
L’Azienda ospedaliero-universitaria cerca, tra i rappresentanti delle associazioni di tutela e dei pazienti, 25 volontari, che vogliano partecipare al progetto "Accademia sarda del cittadino". Il progetto rientra nella campagna "Sviluppo della rete dei cittadini", finanziata dall’assessorato regionale della Sanità e mirata a informare i rappresentanti di associazioni di cittadini e pazienti sui temi della salute e della sanità.


 


 
8 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Provincia di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
MONSERRATO. Serviranno a snellire il traffico anche per chi viene da Cagliari
Tre milioni e mezzo per realizzare tre rotatorie
Tre milioni e seicentomila euro per realizzare le tre rotatorie di Monserrato. È la cifra stanziata dal Comune che ha bandito la gara d’appalto. Un altro passo avanti dell’amministrazione sotto il commissario straordinario Michele Lavra.
Con questa cifra si dovranno realizzare le tre opere ma non solo. «Sulla base delle risorse assegnate è stata prevista la realizzazione di una parte del sistema della viabilità che avrà la funzione di connettere le due rotatorie in prossimità della 554 con la viabilità di Monserrato già esistente muovendosi parallelamente al viadotto della linea metropolitana per la Cittadella universitaria», si legge nelle relazioni degli uffici comunali. Occorrerà ripristinare tutto il sistema viario fonte attualmente di numerosi incidenti e disservizi in città e, soprattutto, interminabili file ai semafori.
Una prima rotatoria sorgerà sulla 387 in corrispondenza dell’incrocio con le vie Nenni e Leopardi, dove si è sviluppato il centro abitativo di Su Termini e gli abitanti sperano che, oltre a rotonda e autovelox, arrivino altri servizi. Le altre due invece andranno realizzate all’incrocio tra via Giulio Cesare e via San Gottardo, un nodo importante per automobilisti e mezzi pubblici che arrivano da Cagliari e devono dirigersi al di là della statale. Le tre rotatorie dovrebbero agevolare la viabilità di Monserrato con la Cittadella universitaria e le altre zone scollegate dal centro. Sta prendendo forma sempre più il vecchio progetto regionale che vedrà la 554 completamente trasformata. Secondo i calcoli dell’assessorato regionale ai Trasporti, non solo si ridurranno gli incidenti ma si renderà più fruibile il traffico oggi penalizzato dalla presenza dei semafori. Si eviteranno le code con spreco di carburante e produzione di smog. Le domande delle imprese entro il 15 aprile. (v. s.)


 


 
9 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
IGLESIAS
L’educazione al tempo della crisi, convegno oggi in Sala Branca
Un convegno per educatori e genitori che ha per tema “L’educazione al tempo della crisi. Famiglia e scuola tra nuove povertà, consumismo e innovazione”. Se ne parlerà con Vittorio Pelligra, professore associato alla facoltà di Economia dell’Università di Cagliari. L’appuntamento è per oggi alle 18 nella sala Remo Branca e fa parte degli incontri di “S.O.S. famiglia”(patrocinio di Diocesi e Comune). (c. s.)


 


 
10 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Cronaca di Nuoro (Pagina 34 - Edizione CA)
Nuoro
Venerdì all’Isre il libro autobiografico di Bainzu Piliu
Venerdì, alle 17, nell’auditorium Lilliu dell’Isre in via Mereu a Nuoro, il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, il Consorzio universitario e l’Isre, con il Comune, presentano il libro autobiografico “Cella 21” di Gavino (Bainzu) Piliu, professore di chimica all’Università di Sassari, indipendentista, arrestato nel 1982 con l’accusa di cospirazione contro lo Stato. Intervengono Gian Paolo Demuro, Andrea Soddu, Bruno Murgia, Fabrizio Mureddu, Fulvio Michele Sioni e Carlo Pala. Letture a cura dell’attore Gianni Cossu.


 


 
11 – L’UNIONE SARDA di martedì 23 febbraio 2016 / Cronaca Italiana (Pagina 7 - Edizione CA)
MILANO. Accusa di alcuni studenti. Corteo in centro
Università, «aggrediti dai fascisti»
MILANO È stato un attacco in piena regola. Con calci, pugni e lancio di sedie. Protagonisti, alcuni giovani di estrema destra all’università Statale di Milano. Il manipolo è entrato nella Biblioteca centrale aggredendo un gruppo di studenti di sinistra. Lo hanno denunciato immediatamente i rappresentanti degli stessi giovani aggrediti. Non risultano feriti, se non lievemente, ma i testimoni parlano di un’azione violenta in puro stile fascista. Non a caso un centinaio di universitari e sindacalisti ha subito organizzato un corteo di protesta nelle strade del centro. L’attacco sarebbe stato scatenato da un primo scontro durante un volantinaggio su un convegno col ministro Stefania Giannini.
E studenti universitari ancora protagonisti in un altro episodio. Scenario in questo caso l’ateneo di Bologna, dove alcuni esponenti del Collettivo universitario autonomo hanno contestato il professore Angelo Panebianco per un suo intervento sulla Libia pubblicato sul “Corriere della Sera”. I giovani hanno interrotto la lezione che il politologo stava tenendo alla facoltà di Scienze politiche. Sono entrati in aula mostrando uno striscione che recitava “Fuori i baroni della guerra dall’università” e riproducendo spari e suoni di guerra. C’è stata anche una discussione fra Panebianco e gli autori della contestazione, il cui filmato è stato postato sul profilo facebook del collettivo. Per il docente è la seconda contestazione: la prima era stata organizzata contro il suo studio. Unanime la condanna.
 
 
 


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LA NUOVA SARDEGNA
 

 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 febbraio 2016 / Attualità - Pagina 10
SCIENZA >> CERVELLI IN FUGA Fondi in continuo calo e prospettive di carriera incerte
Ecco perché le nostre eccellenze decidono di andare via
ITALIA SENZA FASCINO PER I RICERCATORI Estero scelta obbligata
di Daniele Lettig
ROMA Come un fiume carsico, la polemica sulle difficoltà della ricerca in Italia si riaffaccia ciclicamente. L’ultimo capitolo è il post pubblicato su Facebook il 13 febbraio da Roberta D’Alessandro, ricercatrice italiana che vive e lavora a Leida, in Olanda, diretto contro il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: «Ministra, la prego di non vantarsi dei miei risultati» esordiva il post, condiviso in poco tempo da migliaia di persone. La Giannini, il giorno precedente, sempre su Facebook aveva esultato per le 30 borse di studio ottenute da ricercatori italiani nell’ambito del programma “Consolidator Grant 2015” dell’European Research Council (Erc), un’agenzia dell’Unione europea dedicata al supporto della ricerca scientifica. I progetti d’eccellenza che superano le rigide selezioni vengono finanziati con somme che possono arrivare fino a 2 milioni di euro per cinque anni. Il bando pubblicato nel 2015 ha assegnato 30 borse, su un totale di 302, a ricercatori di nati nel nostro Paese, che risulta al terzo posto nella classifica delle nazioni con più finanziamenti ottenuti. Tuttavia gli assegni non vengono attribuiti al Paese-Italia, ma ai singoli ricercatori: sono loro poi a decidere l’istituzione presso la quale utilizzarli. E quelli che hanno scelto di svolgere le loro ricerche in Italia sono meno della metà, 13 su 30. Questo aspetto potrebbe non essere un problema: anche sei ricercatori britannici andranno fuori dal loro Paese. Però il Regno Unito avrà un bilancio di 67 nuovi studiosi: 26 che resteranno a lavorare in patria, e ben 41 provenienti dall’estero. Al contrario in Italia, a fronte dei 17 connazionali che faranno ricerca all’estero, non arriverà neanche uno studioso straniero. «I fondi Erc sono la ciliegina sulla torta. Il problema è che la torta in Italia non c’è, ed è un problema strutturale» dice Francesco Sylos Labini, astrofisico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Roma. Dal 2009 al 2015, infatti, l’importo del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), cioè dei soldi che servono a pagare gli stipendi e a gestire le strutture universitarie, è passato da circa 7,5 miliardi di euro a poco meno di 6,5: «Un taglio – prosegue Sylos Labini – non degli stipendi, ma dei soldi “liberi”, quelli destinati a reclutamento e ricerca». Risultato? La diminuzione di circa un sesto del numero di professori e ricercatori, dai 60 mila del 2008 ai 51 mila del 2015. Anche le risorse destinate ai bandi Prin (Progetti di interesse nazionale), ovvero alla ricerca di base, sono costantemente calate: il valore annuale di questo finanziamento, che fino al 2010 si aggirava sui 100 milioni di euro, negli ultimi tre anni è sceso a 13 milioni. L’ultimo bando del ministero, pubblicato a novembre 2015 , prevede uno stanziamento di poco meno di 92 milioni spalmati sui prossimi tre anni. In Francia, il programma analogo ha erogato nel solo 2014 finanziamenti per 414 milioni. Quindi, dice ancora l’astrofisico, «la domanda è: una volta che hai vinto l’ Erc vai a svolgere la tua ricerca in un Paese che ha un finanziamento strutturale e dunque ti offre una prospettiva di carriera certa, o in uno dove non sai se mai verrai assunto?» «Se si vuole far venire una persona brillante, gli si deve garantire una prospettiva a lungo termine» aggiunge il fisico Giorgio Parisi, che ha scritto una lettera aperta all’Ue firmata da altri 68 colleghi: lo scopo è fare pressione al nostro governo affinché «porti i fondi per la ricerca a un livello superiore a quello della pura sussistenza»: attualmente, è il suo allarme, «stiamo finanziando la ricerca degli altri perché non siamo in grado di sostenere la nostra».
 
 
 
13 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 febbraio 2016 / Economia Sardegna - Pagina 13
Il distretto aerospaziale sardo nel progetto che porterà l’uomo sul pianeta rosso
MISSIONI SU MARTE, C’È ANCHE L’ISOLA
CAGLIARI Il distretto aerospaziale della Sardegna (Dass) ha firmato un accordo di collaborazione con la l’Italian mars society (Ims), impegnata nel progetto Eras per realizzare a Madone (Bergamo) un centro di ricerca avanzato per l’esplorazione umana di Marte e dello spazio. Il Dass metterà a disposizione esperienza, conoscenze e tecnologie per consentire missioni umane su Marte attraverso lo sfruttamento di risorse disponibili sul pianeta rosso. L’accordo include attività di ricerca congiunte, la compartecipazione a progetti, l’organizzazione di eventi e dibattiti culturali e scientifici, la pubblicazione di documenti tecnici e, in generale, la promozione della cultura spaziale nel grande pubblico, le aziende e i centri di studio e di ricerca universitari. Giacomo Cao, presidente del Dass e docente ordinario dell’università di Cagliari, sarà responsabile della ricerca sulle tecnologie in situ resources utilization (Isru), cioè per l’utilizzo di risorse in ambiente marziano, e in situ fabrication and repair (Isfr), cioè per la fabbricazione e la riparazione in loco del progetto Eras. «Le tecnologie Isru e Isfr giocano nel progetto Eras e nell’esplorazione di Marte un ruolo chiave», spiega il presidente dell’Ims, Antonio Del Mastro, che aggiunge: «L’accordo con il Dass concretizza così anche un obiettivo generale di Ims che è quello di convogliare nel progetto Eras le migliori energie della ricerca e dell’industria italiana che operano nell’ambito dell’esplorazione marziana». Soddisfazione è stata espressa anche nell’isola da parte del distretto aerospaziale sardo. «È un importante riconoscimento degli sforzi profusi in questi anni dai soci del Dass», evidenzia il presidente Cao, a proposito dell’accordo, «fra i quali l’università di Cagliari, sul progetto Cosmic, finanziato nel 2009 dall’Agenzia spaziale italiana, che ha prodotto interessanti tecnologie oggetto di brevetti già concessi o in fase di concessione in Europa, Stati Uniti, Cina, India, Giappone e Russia». (s.s.)



 
 
14 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 febbraio 2016 / Attualità - Pagina 10
Parla il fisico Giorgio Parisi: se non si finanzia la ricerca ci perde anche l’economia
«L’Ue costringa Roma a investire»
ROMA Giorgio Parisi, professore all’università “La Sapienza” di Roma, è uno dei più importanti fisici teorici al mondo. Di recente ha lanciato una petizione su Change.org diretta all’Unione europea. Professore, che cosa chiede nel suo appello? «Che le istituzioni europee facciano pressione sul governo italiano perché rispetti il Trattato di Lisbona». Cosa dice il trattato? «L’idea di Lisbona era rendere l’Europa una grande regione basata sullo sviluppo della conoscenza: per questo si prevedeva un investimento del 3 per cento del Prodotto interno lordo all’anno in ricerca e sviluppo: investimento che doveva servire anche a facilitare l’integrazione economica». Qual è la situazione italiana? «L’Italia non solo non è arrivata a quella percentuale, ma è bellamente al di sotto (ha investito l’1,29 per cento del Pil nel 2015, ndr) e non dà nessun segno di risalire. Come mai l’Ue non esige il rispetto di questo obiettivo ma solo quello del fiscal compact? Abbiamo deciso di “parlare a nuora perché suocera intenda”: l’appello è rivolto all’Unione ma il governo italiano dovrebbe capire da solo qual è il suo dovere». Ovvero? «Garantire una prospettiva a medio-lungo termine ai ricercatori per attirarli a lavorare nel nostro Paese. Se non si finanzia la ricerca di base creando un humus favorevole è estremamente difficile partecipare ai bandi europei come l’Erc, e spesso chi vince porta i fondi alle istituzioni straniere. L’Italia sta applicando una strategia “lose-lose”: perdiamo in competitività e finanziamo la ricerca degli altri perché non siamo in grado di sostenere la nostra». Come è possibile? «Prendiamo l’esempio del settimo Programma quadro europeo per la ricerca, che copriva gli anni 2007-2013: il fondo complessivo ammontava a sei miliardi di euro, e l’Italia ha contribuito con 900 milioni l’anno. I soldi venivano ripartiti non in base a quanto versato da ciascuna nazione, ma alla qualità dei progetti presentati: quelli presentati dall’Italia hanno fatto ritornare da noi solo 600 milioni l’anno. E con il programma successivo, “Horizon 2020”, il saldo potrebbe essere ancora peggiore». Un maggiore investimento che ricadute positive avrebbe? «Le spese in ricerca e sviluppo sono un volano per l’economia. Una volta parlavo con l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che mi raccontò di un suo colloquio con Angela Merkel. La cancelliera tedesca gli disse: “Noi negli ultimi anni abbiamo speso quasi il 3 per cento del Pil in ricerca, voi meno dell’1 per cento. Perché ora vi lamentate che la vostra economia è debole?”» (d.l.)


 
 
15 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 febbraio 2016 / Attualità - Pagina 10
Renzi in Abruzzo con in dote i soldi per gli studi di fisica nucleare: «Voi il futuro»
GRAN SASSO, 60 MILIONI A LABORATORI
CHIETI Matteo Renzi sceglie l’Abruzzo per celebrare i due anni di governo e per ribadire gli “argomenti forti” della sua attività. Per i Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso, all’Aquila, arrivano 60 milioni perché «per noi - dice il presidente del Consiglio - il futuro è intelligenza, talento, curiosità e ricerca»: risorse che permetteranno la caccia alla materia oscura, la materia invisibile e inafferrabile che occupa il 25% dell’ universo. Fondi, ma anche nuove regole: come rilanciare il lavoro con il jobs act. E quindi nella seconda puntata del suo tour in Abruzzo eccolo alla Walter Tosto, un’azienda leader del Chietino che produce serbatoi e cisterne industriali e che esporta in tutto il mondo, e che grazie al jobs act nel 2016 assumerà 100 lavoratori. «Va ringraziato chi crea posti di lavoro. Spero di non aver interrotto il vostro lavoro, anche perché avete tanto da fare. Come la nuova ruota panoramica di New York che state realizzando», rivolgendosi alle maestranze della Walter Tosto. Un ponte quindi dal cuore dell’Appennino alla Grande Mela, nel segno di un orgoglio nazionale. «Nel cuore del Gran Sasso c’è il profumo del futuro, siamo convinti che prima o poi tireremo fuori un Nobel», e nello stesso tempo plauso ad aziende che come la W. Tosto, che fanno innovazione e assumono, puntando sulla «qualità dei lavoratori». «Giro il mondo e tutti mi ricordano le belle vacanze che hanno trascorso in Italia. Persino Obama mi ha confessato che appena finisce il mandato si prenderà del tempo per venire in Italia - ha poi ricordato il premier ai lavoratori della Tosto - all’estero tutti sono stupiti della qualità dei nostri prodotti, e delle lezioni che abbiamo dato al mondo sulla qualità delle nostre opere». Quindi l’elogio per il management della Walter Tosto preso ad esempio dell’Italia che funziona: «Avete costruito il futuro altro che fare la fine della Grecia». E se è giusto provare esperienze di lavoro, anche di ricerca all’estero, nei nostri Laboratori - ha evidenziato Renzi - ci sono 1.000 ricercatori di cui 300 italiani. L’Italia non è quindi «il Paese da dove si fugge ma un Paese che sa anche attrarre le migliori eccellenze».


 
 
16 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 febbraio 2016 / Attualità - Pagina 11
STATALE MILANO
Studenti aggrediti dai fascisti
La denuncia del Collettivo dell’Università. La replica: noi attaccati
MILANO «I fascisti ci hanno aggredito», denunciano sui social gli studenti di sinistra della Statale; «i compagni hanno aggredito uno dei nostri», replicano sul proprio profilo i militanti di Lealtà e Azione. Sarà la polizia ad accertare chi dice la verità sulla mattinata di violenza e tensione all’interno dell’università Statale di Milano. I primi a denunciare sono stati gli studenti del Collettivo di sinistra: «Oggi, durante un volantinaggio in università che riguardava il convegno tenuto dal ministro Giannini sull’alternanza scuola-lavoro, un ragazzo del Collettivo Universitario è stato aggredito da un esponente di Lealtà e Azione, un gruppo neonazista a cui più volte, nonostante la loro pericolosità, sono stati concessi spazi in università. Abbiamo presidiato il chiostro centrale e comunicato con gli studenti, dopodiché si sono presentanti una trentina di hammer skin in università minacciando gli studenti fino ad entrare in biblioteca lanciando sedie e tirando pugni ad alcuni studenti che sembravano “di sinistra”». Quattro ore dopo la risposta di Lealtà e Azione su Facebook: «Il Fronte Universitario e Gruppo Alpha vogliono rendere nota la vile aggressione subita da un proprio militante ad opera dei soliti autoproclamati difensori della democrazia».


 
 
17 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 febbraio 2016 / Attualità - Pagina 11
Slogan e volantini alla lezione di Panebianco. Indagini della Digos
Bologna, contestato editorialista
BOLOGNA Nuova contestazione contro il professore universitario Angelo Panebianco per un articolo da lui firmato e pubblicato sul Corriere della Sera. La Procura attende di ricevere gli atti dalla Digos: come da prassi verrà aperto un fascicolo d’indagine e si potrebbe procedere per i reati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Sono stati alcuni appartenenti al collettivo Cua ad “attaccare” l’editorialista irrompendo con uno striscione e un lancio di volantini alla sua lezione presso la facoltà di Scienze politiche, in Strada Maggiore a Bologna. Il docente ha annunciato che sporgerà denuncia. Per il Collettivo universitario autonomo, il professore nel suo editoriale del 14 febbraio sulla questione libica, dal titolo «Noi in Libia saremo mai pronti?», avrebbe preso una «posizione reazionaria e sciovinista», essendo «un docente da sempre legato agli interessi bellici nostrani». Gli antagonisti sono entrati in aula durante la lezione con uno striscione con su scritto «Fuori i baroni della guerra dall’università». L’iniziativa non è piaciuta neppure ai giovani che stavano seguendo la lezione. Anche Panebianco ha discusso con gli antagonisti, che hanno annunciato altre contestazioni per l’inaugurazione dell’anno accademico il 29 febbraio.
 


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