Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 January 2016
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 2 gennaio 2016 / Provincia Sulcis (Pagina 29 - Edizione CA)
Di Domusnovas, Santadi, Cagliari, Siliqua, Bonarcado, Sestu, Uras e Sassari
COME TI DISEGNO L’EUROPA
Collettivo di architetti vince il concorso più prestigioso

Giovani, dinamici e ora anche giustamente più orgogliosi. Ne hanno ben donde: il collettivo “04401 Architects”, sodalizio di 8 architetti sardi formatisi all’Università di Cagliari, conquista una vittoria e un secondo posto alla tredicesima edizione del concorso biennale “Europan”, la più importante competizione continentale per l’architettura urbanistica: quest’anno proponeva ai 1.862 team iscritti (1305 progetti inviati) il tema della “città adattabile”.
LA SFIDA Ben 49 i concorsi banditi simultaneamente da 15 Stati europei, 44 i team vincitori dei quali 7 italiani. Tra questi anche l’unico sardo che trionfa con “Ju(mp) in the water” (titolo che gioca sulla canzone “Kiss that frog” di Peter Gabriel) per la riqualificazione di un’area di 10 ettari, dove sorgeva un lager nazista, nella città austriaca di St Polten e pesca l’argento con “Second Lines” per aver dato nuova vita a Azenha do Mar, borgo di pescatori portoghese in preda a crisi e spopolamento. In soldoni, un premio complessivo di 20 mila euro, per il curriculum un riconoscimento che cambia la carriera. «Chi vince Europan - spiega Adriano Dessì, 37 anni, di Domusnovas - ha possibilità di lavoro ovunque», «soprattutto all’estero, - aggiunge con mestizia la cagliaritana Silvia Mocci, 37 anni - meno in Italia come testimonia l’unico progetto bandito in questa edizione (a Molfetta)». I due che sommano a quella in architettura una laurea in ingegneria, parlano per esperienza, avendo vinto, insieme al loro tutor di allora, Carlo Atzei, il prestigioso riconoscimento anche nel 2008-2010 per la rivalorizzazione di un’area nella cittadina francese di Seilh e per un progetto a Carbonia («un’area dietro la grande miniera di Serbariu che poi non ha avuto fortuna», chiosa Adriano).
I PROGETTI Il progetto austriaco ha convinto «per una nuova visione dello spazio pubblico ottenuto creando un sistema di vasche e canali che autosostenta il vicino parco», spiega Francesca Oggiano, 31 anni, di Viddalba, «e ridisegna al contempo l’architettura del quartiere» si accoda da Uras Federico Sercis, 26 anni. Il progetto portoghese verte invece «sull’utilizzo delle abitazioni esistenti che vengono implementate con nuovi volumi riservati all’accoglienza», dice Federico Aru (26) di Sestu, «Il retro delle case, in comune, viene dunque adibito a spazio di ricezione turistica» aggiunge la coetanea Aurora Perra di Siliqua. Il 25 febbraio il collettivo è atteso a Vienna per la premiazione e in quell’occasione si saprà «se possiamo sviluppare, ulteriormente il progetto» auspica Philip Grosch, 26 anni, di Santadi e «la presenza o meno dell’amministrazione appaltante sarà già una garanzia» svela il bonarcadese Francesco Marras. In agenda poi la premiazione per il progetto portoghese e un forum generale con tutti i vincitori del 2015. Insomma, il futuro di “04401 Architects” è decisamente roseo.
Simone Farris
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 2 gennaio 2016 / Speciale (Pagina 8 - Edizione CA)
La Resistenza
della trota sarda  
Si nasconde all’ombra, nelle acque al riparo di sassi e ciottoli, sotto un tronco caduto, nelle buche dove si depositano le foglie secche. Per vederla, occorre muoversi con cautela, spesso è necessario fermarsi e aspettare. Ha un comportamento guardingo e timoroso, forse una difesa contro le minacce che ne hanno drasticamente ridotto il numero fino a portarla a un passo dall’estinzione. Monte Arcosu è il santuario della trota sarda. Questo è il suo rifugio, nei ruscelli che scorrono tra i lecci, in un trionfo di profumi e colori, tra piante di mirto gigante e corbezzoli rosso fuoco. Si è salvata qui, nei torrenti Marroccu e Camboni che scendono dalla montagna dei cervi, tra Siliqua e Uta. In questa nicchia ecologica si è conservata pura, come hanno accertato le ricerche genetiche degli esperti dell’Università di Cagliari.
TROTE ALIENE Quasi una specie eletta, sempre più minacciata dalla pesca di frodo e soprattutto dall’immissione di trote aliene - alloctone, dicono gli esperti - le fario, le iridee, che di norma popolano gli allevamenti e finiscono sul mercato, specie nell’interno dell’Isola, dove sono molto apprezzate, fritte o arrosto (l’ultimo nato è l’impianto di Desulo): gli incroci l’hanno imbastardita fino a compromettere la purezza della specie.
La trota sarda è stata relegata nei ruscelli più isolati, nelle pozze più inaccessibili. Ormai è un relitto, perciò è rigorosamente protetta a livello europeo. Resistente, tenace, di taglia ridotta, con le caratteristiche macchie scure sulla livrea, si difende come può dagli invasori, sopravvive anche grazie a un programma di tutela della Regione e dell’Ateneo cagliaritano. «Ha resistenza e capacità di adattamento prodigiose, vive in piccole pozze d’acqua, si nutre di poco, insetti o larve», dice il biologo Andrea Sabatini, ricercatore del dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università, che coordina i progetti per salvaguardare il piccolo pesce di acqua dolce.
PESCA VIETATA Fino a qualche anno fa era conosciuta come trota macrostigma, oggi è classificata “Salmo cettii”, in onore dell’abate Francesco Cetti, che nel Settecento ne segnalò la presenza nell’Isola. È l’unico salmonide che vive (o meglio sopravvive) nei fiumi sardi, dove un tempo era diffusissimo, soprattutto nel bacino del Flumendosa, nelle acque che disegnano gole e spiaggette tra Aritzo, Gadoni, Seulo, Sadali.
La chiamano anche trota mediterranea, perché un numero ridotto di esemplari si trova in Corsica, mentre in Sicilia e nel versante tirrenico dell’Appennino è rarissima. L’estinzione è un pericolo concreto. Come estrema misura da tempo nell’Isola è vietato pescare, detenere e vendere le trote Salmo cettii. Proibito anche l’allevamento, tranne che per scopi scientifici.
RIPOPOLAMENTO Da alcuni anni è scattata una corsa contro il tempo per salvarla, per difenderla dagli invasori alieni che hanno invaso i fiumi e ne mettono a rischio l’esistenza. Dal rio Camboni sul monte Arcosu sono stati prelevati con elettrostorditori diversi esemplari di trota (ovviamente puri, accertati geneticamente uno per uno), spediti direttamente a Sadali, nell’unico centro nazionale dove (con certezza) si riproduce in cattività questa specie.
Dal paese della Barbagia di Seulo, i pesci sono stati distribuiti in quattro aree per il ripopolamento: rio Trassadieni a Sadali (vicino alla cascata di Su Stampu ’e su turrunu), rio Funtana ’e Cannas a Isili, Flumendosa tra Aritzo e Seulo e rio Ermolinus (Montarbu, Seui). È la fase più importante del progetto che si concluderà a giugno e che vede protagonisti, insieme con Regione (Servizio Tutela della natura, assessorato Ambiente) e Università, anche Ente Foreste, Comunità montana Sarcidano-Barbagia di Seulo, Comune di Sadali. «La trota sarda va salvata a tutti i costi, è un importante endemismo - dicono le biologhe dell’assessorato regionale, Laura Angius, responsabile dei monitoraggi della biodiversità, e Laura Cappai - ora stiamo verificando le possibilità di sopravvivenza nelle quattro aree e poi individueremo nuovi siti».
NURSERY MONTARBU Fra le quattro nursery , l’area del rio Ermolinus nella foresta di Montarbu è quella che ha risposto meglio. «Abbiamo fatto il vuoto biologico per eliminare le specie aliene, poi introdotto le trote sarde - spiega Andrea Sabatini - Seguiamo migrazioni e crescita con un microchip in ogni esemplare, e una barriera elettrica impedisce alle trote sarde di venire a contatto con le altre. Se Monte Arcosu è il santuario, Montarbu è diventato il rifugio genetico e zona speciale di conservazione secondo una direttiva Ue».
Fallito per il momento il ripopolamento nei pressi della cascata di Su Stampu ’e su turrunu. Dopo un mese le trote reintrodotte sono state catturate (e finite in padella). Sensibilizzazione, controlli, cartelli informativi non sono bastati. «Non si è capita la rilevanza in termini di ricaduta turistica e di immagine del territorio», aggiunge Sabatini, alla guida di una squadra di esperti e appassionati che batte i torrenti sardi alla ricerca delle trote geneticamente pure.
Nell’impianto di Sadali sono presenti oggi circa 60 esemplari di riproduttori. Ma il centro, gestito dalla Comunità montana, nel rione di Funtana manna, avrebbe bisogno di una robusta ristrutturazione nell’incubatoio, nelle vasche interne per lo svezzamento e in quelle esterne per l’ingrasso. «Ci dobbiamo difendere persino da una coppia di aironi cenerini che tentano di mangiare le trote nelle vasche - dice Gabriella Autiero, la biologa che cura l’impianto, spesso aiutata dalle guide dell’Ecomuseo - La struttura ha grandi potenzialità, sarebbe un buon punto di partenza per creare nuovi centri e ripopolare i fiumi sardi».
Da gennaio nei fiumi isolani scatterà la fase due. Una ricognizione per capire quali specie popolano le acque interne, sempre più colonizzate da invasori alieni. Potrebbe essere un nuovo passo per salvare la piccola trota sarda, simbolo di resistenza ma ormai condannata a sopravvivere nei torrenti più segreti e nelle pozze dove l’uomo non la può disturbare.
Lello Caravano
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 2 gennaio 2016 / Provincia di Oristano (Pagina 34 - Edizione CA)
SIAPICCIA
Un premio per la migliore tesi dei laureati residenti
I servizi socio culturali del Comune indicono la prima edizione del Premio per i giovani laureati. Il premio è riservato ai cittadini residenti da almeno 5 anni, che si sono laureati tra il 2010 e il 2014 . Il bando e il modulo di domanda sono presenti sul sito istituzionale del Comune o in Municipio all’Ufficio Servizi Socio Culturali. La scadenza per le domande è fissata per il 7 gennaio. ( g. pa. )


 
redazioneweb@unica.it

RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI
 
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie