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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 December 2015
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 – L’UNIONE SARDA di martedì 22 dicembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
MOBILITÀ. Protocollo d'intesa tra Regione, Comune e Arst. Deiana: via ai progetti
AREA VASTA, LA METRO AVANZA Zedda: le nuove tratte miglioreranno la vita dei cittadini

Il protocollo d'intesa firmato ieri negli uffici dell'assessorato regionale dei Trasporti dall'assessore Massimo Deiana, dal sindaco Massimo Zedda e dall'amministratore unico dell'Arst, Giovanni Caria, costituiva l'atto preliminare ma decisivo per l'avvio della progettazione per il completamento della metropolitana leggera nell'Area vasta di Cagliari. Cagliari fornirà il proprio «supporto sulla scelta dei tracciati e per risolvere eventuali problematiche legate agli assetti viari attuali, a quelli di cantiere e post opera». L'Azienda regionale trasporti svilupperà invece i progetti delle direttrici Selargius - Quartucciu - Quartu Sant'Elena, Sestu, Ospedali, Anello Ovest e Poetto .
I FONDI Su un totale di oltre 119 milioni di euro di finanziamenti e «tenuto conto delle tratte già in esercizio da Repubblica al Policlinico per le quali sono stati già spesi 66 milioni», attualmente è in fase di progettazione il raddoppio della linea Caracalla-Largo Gennari, il completamento e adeguamento delle fermate e delle stazioni, la rete di segnalamento di terra e di tutte le tratte e il centro di rimessaggio e manutenzione (8,5 milioni). Sono quindi in fase di appalto i «collegamenti Repubblica-Cis e Cis-Matteotti (22,5 milioni) ed è in corso il progetto del sistema metropolitano dell'Area vasta cagliaritana (8 milioni)». Il protocollo d'intesa servirà ora a «velocizzare ulteriormente tutti gli interventi e per far fronte agli impegni economici la Giunta ha rimodulato le risorse POR FESR 2014-2020».
DEIANA Soddisfatto l'assessore Massimo Deiana: «Crediamo molto in questa nuova infrastruttura, fondamentale per la mobilità di tutto l'hinterland cittadino e che rappresenta una risposta concreta a una delle principali criticità dell'area urbana». Le procedure tecniche e amministrative prevedono diversi passaggi obbligati. «Tuttavia ad ora è stata portata a termine dalla direzione dell'assessorato una grande mole di lavoro. Si tratta adesso di procedere con la consueta determinazione per completare tutte le fasi successive anche in virtù dell'accordo appena firmato: la Regione terrà molto alta l'attenzione su questa grande opera strategica che interessa centinaia di migliaia di cittadini».
ZEDDA Sul tema della mobilità si è soffermato il sindaco Zedda: «La realizzazione della metropolitana per l'Area vasta è importante dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Sarà fondamentale per semplificare la vita di migliaia di cittadini che ogni giorno utilizzano i percorsi indicati nel protocollo. Il tema della mobilità sostenibile è al centro dei lavori del Forum dei sindaci dell'Area Metropolitana sin dal primo incontro, e questo protocollo va in questa direzione. Da parte nostra c'è il massimo impegno per ottenere i finanziamenti e sviluppare i progetti, così come fatto per la tratta da piazza Repubblica a piazza Matteotti il cui appalto è previsto in gennaio».
FERROVIE MetroCagliari, gestita dall'Arst sulla rete a scartamento ridotto, con la realizzazione della linea Repubblica- Matteotti si connetterà, attraverso il polo intermodale delle ferrovie, al servizio metropolitano gestito da Trenitalia collegato con Elmas, Assemini e Decimomannu.
 
 

L’UNIONE SARDA
 
 
2 – L’UNIONE SARDA di martedì 22 dicembre 2015 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
MERCATO IMMOBILIARE. Incremento medio in Italia dell'1,7% con punte dell'11,6% a Bologna
E SE PRENDESSI UNA CASA IN AFFITTO?
Aumentano i contratti di locazione, ma non in Sardegna: -0,4%
La ripresa del mercato immobiliare passa anche per gli affitti e, dopo cinque anni di contrazione, in Italia i canoni di locazione ricominciano a crescere e fanno segnare un incremento dell'1,7% per un prezzo medio di 516 euro. In leggera controtendenza, nell'analisi regionale, è la Sardegna che invece continua con il segno meno (-0,4%) e si attesta su una media di 463 euro mensili per un appartamento di tre o quattro vani, confermando la sua vocazione alla compravendita.
IL RAPPORTO I dati emergono dal Rapporto sulle locazioni 2015 di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato nella locazione con 340 agenzie in Italia e in Spagna, elaborato con il supporto scientifico di Nomisma. A trainare la ripresa, secondo lo studio, sono gli immobili medio-grandi (tre e quattro vani), ma soprattutto la scelta delle famiglie, nel sessanta per cento dei casi, di prendere in affitto, invece di acquistare, l'abitazione principale.
GLI AUMENTI Se a livello nazionale l'aumento dei prezzi d'affitto nell'ultimo anno risulta inferiore al 2%, i maggiori rialzi dei canoni si registrano in particolare a Bologna (+11,6%) dove una mensilità arriva in media a 568 euro, a Perugia (+9%) per 396 euro e Bari (+8,5%) con 501 euro. A Palermo la contrazione più consistente degli affitti: -7,7%. Seguono Potenza e Campobasso (-5% ciascuno), Roma (-2,2%), Trieste (-1,9%) e Trento (-1,2%).
L'ABITAZIONE PRINCIPALE Il rapporto di Solo Affitti rileva un significativo cambio delle abitudini da parte degli italiani rispetto all'affitto, complice la crisi economica di questi anni. Rispetto all'ultimo anno le famiglie che prendono in affitto un appartamento come abitazione principale sono aumentate di quasi 10 punti percentuali, dal 50,3% del 2014 al 59,8% del 2015. Il trend è ancora più marcato in città come Palermo e Trento (80% ciascuno), Campobasso (75%) e Roma (70,4%). Sotto la media nazionale Trieste (45%), Milano (49%) e Genova (45%), dove più importante è la richiesta di trasfertisti e studenti.
I LOCATARI In tutta Italia aumentano le coppie senza figli che vivono in affitto (dal 36,9% del 2014 al 40,2% del 2015) mentre diminuiscono quelle con figli che restano comunque numerose (25,8%). Stabile la quota di single in affitto che rappresentano più di un quinto del totale (21,9%). In calo il fenomeno della condivisione di uno stesso appartamento da parte di più persone (12,1% del totale) che si mantiene vivo nelle città universitarie.
L'ANALISI «L'aumento dei canoni è la conseguenza di questi anni di crisi economica», spiega Marco Mainas, vice presidente nazionale della Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d'affari), «molti proprietari in questi anni hanno scelto di vendere il proprio appartamento per andare in affitto». Inoltre la Sardegna è sempre stata una regione con una vocazione più di compravendita che di locazione, per quanto riguarda le abitazioni private. «Le locazioni nell'isola sono prevalentemente stagionali, per le vacanze, e commerciali», evidenzia Mainas «proprio per questo, per esempio, la nostra organizzazione ha proposto al Comune di Cagliari di prevedere forme di canone calmierato e di agevolazioni fiscali per i locali commerciali, ciò per consentire il ripopolamento dei centri storici e commerciali naturali».
Marzia Piga
 
 

L’UNIONE SARDA
 
 
3 – L’UNIONE SARDA di martedì 22 dicembre 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 33 - Edizione CA)
ASUNI
Mara Maullu è il nuovo assessore, la Giunta è tutta “rosa”

Ora la Giunta di Asuni è tutta in rosa. Dopo le dimissioni di Dario Secci il primo cittadino, Gionata Petza, ha nominato nuovo assessore Mara Maullu, 21 anni, studentessa in economia all'Università di Cagliari, che si unisce alle altre due componenti dell'esecutivo, il vicesindaco Dina Pitzalis e Chiara Petza. «Abbiamo scelto il consigliere comunale più giovane - ha spiegato il sindaco - per consentire ai giovani di crescere con nuove esperienze amministrative». Il primo cittadino ha concluso: «L'assessore Maullu si concentrerà sulle attività per i giovani». ( an.pin. )
 
 

L’UNIONE SARDA
 
 
4 – L’UNIONE SARDA di martedì 22 dicembre 2015 / Provincia Medio Camp (Pagina 28 - Edizione CA)
Guspini
Anche quest'anno l'amministrazione comunale di Guspini premierà gli studenti che si sono contraddistinti per merito scolastico. L'iniziativa "Onore al Merito" renderà omaggio pubblico gli studenti che si sono contraddistinti per il risultato ottenuto nell'anno scolastico 2013-2014. La cerimonia si svolgerà il 29 dicembre, alle 10, nell'aula storica del municipio. Saranno premiati dal sindaco Giuseppe De Fanti e dell'assessore alla pubblica istruzione Francesca Tuveri i laureati con 110/110 e lode Gianluca Floris in ingegneria per l'ambiente, Federica Cau in farmacia, Loredana Garau in giurisprudenza, Mario Atzeni in scienze degli alimenti, Enrico Usai in tecniche della prevenzione nell'ambiente, Francesco Murgia in medicina e chirurgia. Saranno premiati anche i diplomati Nicola Pittau e Andrea Massa, entrambi del liceo scientifico con 100/100. (g. p. p.)
  

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LA NUOVA SARDEGNA
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 dicembre 2015 / Sardegna - Pagina 4
Per la prima volta nella fondazione c’è il rettore di un ateneo sardo
CARPINELLI ENTRA NEL CONSIGLIO CRUI
SASSARI Massimo Carpinelli, Rettore dell'Università di Sassari, è stato nominato consigliere d'amministrazione della Fondazione Crui, braccio operativo della conferenza dei Rettori, con la quale lavora di concerto per fornire servizi e consulenza ai maggiori interlocutori istituzionali nei settori chiave di sviluppo del Paese. È la prima volta che il rettore di un ateneo sardo è investito di questa carica. Istituita nel 2001, la Fondazione Crui è governata da un Cda di sei membri (i Rettori di Padova, Roma Tre, Politecnico di Milano, Firenze, Iulm e ora Sassari) sotto la presidenza del Rettore di Siena. Fin dalla sua istituzione, si è dedicata a realizzare e gestire progetti fondati sul patrimonio di conoscenze e competenze del sistema universitario. Carpinelli h espresso grande soddisfazione per la nomina: «È un riconoscimento dell'importanza strategica del nostro ateneo e dell'efficacia delle politiche attuate nel primo anno del mio mandato: il nostro dinamismo è stato percepito e apprezzato; anche nel mio nuovo ruolo non cesserò di adoperarmi perché Sassari e gli atenei del Sud e delle isole tornino ad acquistare il peso politico e strategico che compete loro».
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 dicembre 2015 / Sardegna - Pagina 4
ISTRUZIONE  Via libera al piano di dimensionamento per il 2016-17
CAGLIARI La commissione Cultura del Consiglio regionale ha approvato a maggioranza – con le astensioni di Ignazio Locci (Fi) e soprattutto di Gianmario Tendas (Pd) – le linee guida del piano di dimensionamento scolastico 2016-2017 licenziato dalla Giunta a novembre. Con una raccomandazione: «Dovrà essere massima l’attenzione per il servizio di trasporto scolastico e gli eventuali disagi per alunni e docenti dovranno essere minimi». Intanto, la Giunta ha stanziato quasi 4 milioni a favore di 1054 studenti universitari meritevoli secondo le graduatorie del 2013.
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 dicembre 2015 / Sassari - Pagina 30
FINALISTA DEL SETTE GREEN AWARDS
Cardo e benessere animale, premio a spin off Università
SASSARI Lo spin off dell'Università di Sassari Animal New Tech è stato selezionato tra i finalisti della competizione "SetteGreenAwards" a cura della rivista Sette del Corriere della Sera. Le ricerche sul benessere di ovini e caprini e il grande lavoro svolto sul cardo hanno meritato un servizio di tre pagine sul magazine nazionale. Questa realtà imprenditoriale, che trae linfa vitale dalle attività di ricerca e trasferimento tecnologico dell'Ateneo, è impegnata su più fronti in campo zootecnico. In particolare, grazie a un accordo con la joint venture Matrìca, attualmente i ricercatori di Animal New Tech si stanno occupando della filiera del cardo. Gli esperimenti sono finalizzati a generare diversi prodotti chimici (biochemicals, biointermedi, monomeri per la produzione di bioplastiche, bioadditivi per gomme) a partire da materie prime agricole e scarti vegetali. I co-prodotti che lo spin off ha analizzato e testato sono tre: semi interi di cardo non Ogm ricchi di grassi e di proteine; panello di cardo, il residuo del seme una volta estratti i grassi per compressione meccanica, che contiene ancora grassi; farina di estrazione di cardo, che ha grandi potenzialità. «E' una farina ottima per la nutrizione dei ruminanti, per via di un buon profilo aminoacidico e poiché le proteine arrivano in gran parte integre a livello intestinale, dove vengono digerite – spiega il capoprogetto Antonello Cannas, Professore Ordinario di Nutrizione e alimentazione animale del Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari –. Poche altre fonti proteiche vegetali in natura hanno le stesse caratteristiche». Animal New Tech è l'unico spin off partecipato - e non solo sostenuto - dall'Università di Sassari. Il gruppo di ricerca guidato dal professor Antonello Cannas è formato da Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnica speciale; Roberto Rubattu, perito chimico e direttore del laboratorio della sezione di Scienze Zootecniche del Dipartimento di Agraria; . Fabio Correddu, dottore di ricerca, laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Giovanna Buffa, agronoma, e Giuseppe Garau, medico veterinario, hanno condotto la prova sperimentale per stimare la digeribilità, in pecore in asciutta (non produttive) di razza Sarda, dei semi, del panello e della farina di estrazione di cardo. La prova è stata effettuata nell'azienda, situata nella Nurra di Sassari, di proprietà del Perito Agrario Battista Cualbu, Presidente Regionale della Coldiretti. Della squadra Animal New Tech srl fa parte anche Nicola Rubiu, responsabile amministrativo dello spin-off.

 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 dicembre 2015 / Alghero - Pagina 31
SAN MARCO Due milioni e mezzo per il polo tecnologico
ALGHERO Il contratto d’area riprende vita. Sul territorio dell’Area di crisi di Sassari, Alghero e Porto Torres arrivano 7milioni e mezzo, frutto del terzo protocollo d’intesa per l’Area di crisi di Sassari, Alghero e Porto Torres. Alla Riviera del corallo spettano 2milioni e mezzo. Un terzo esatto del bottino, che Alghero utilizzerà per realizzare nell’area industriale di San Marco un polo tecnologico per la qualità e l’efficienza edilizia, ambientale ed energetica. Da progetto si chiama “Lite House”, di fatto si dovrà trattare di uno strumento innovativo, in grado di attrarre imprese, creare occupazione e generare sviluppo. Impegno gravosissimo, per il quale 2milioni e mezzo non sono che una minima parte rispetto al necessario. Per essere più concreti, la Lite House di San Marco avrà l’obiettivo di agevolare il processo di ricerca e sviluppo delle piccole e medie imprese locali attraverso l’interazione con laboratori di ricerca universitari e start-up industriali già incubate nell’area industriale. In una superficie di 1600 metri quadri saranno realizzati 700 laboratori e 900 tra uffici, sale riunioni e coworking. «È un intervento che rafforza l’economia locale e garantisce occasioni di sviluppo produttivo a imprese e aziende del territorio», è la convinzione ma anche la speranza del sindaco di Alghero, Mario Bruno. «Creare e sostenere nuove imprese innovative, soprattutto nella bioedilizia, ci sembra un buon investimento - aggiunge - che rilancia l’area industriale di San Marco a tutto vantaggio dell’occupazione del Nord Sardegna». La creazione del polo tecnologico di San Marco rientra nel piano più complessivo che vede alleati Comune di Alghero, università di Sassari e Agenzia regionale, alla cui progettazione comune si deve l’ideazione di Oasi, officina algherese di sviluppo dell’imprenditorialità, che quanto prima aprirà i battenti a Lo Quarter e di cui saranno destinatari le imprese e start-up innovative, i giovani e i liberi professionisti, che troveranno servizi di consulenza, formazione e occasioni di sviluppo. (g.m.s.)

 

 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
9 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 dicembre 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 33
IL CONVEGNO A SASSARI Pubblichiamo in questa pagina una parte della comunicazione che Paolo Maninchedda ha presentato al convegno “Scrittura e memoria della Grande guerra” che si è svolto recentemente nell’aula magna dell’Università di Sassari. Il convegno, organizzato dal dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’ateneo sassarese, è nato dalla volontà di innestare la Sardegna e le sue peculiarità storiche nel solco delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra.
GRANDE GUERRA E SARDISMO Indipendenza, l’opzione della lotta armata
Perché dopo il conflitto l’ipotesi fu scartata le diverse posizioni di Lussu ed i Bellieni
di PAOLO MANINCHEDDA
Quando gli ufficiali della Brigata Sassari tornarono in Sardegna si accorsero chiaramente, in particolare Lussu e Bellieni, di poter guidare, volendolo, un grande cambiamento, una rivoluzione. Perché non lo fecero? Perché in Irlanda, tra il 1919 e il 1921, nacque lo Stato libero e sovrano dell'Irlanda e in Sardegna nacque il Partito Sardo d'Azione, ma non lo Stato sardo? La risposta non è semplice e riguarda uno snodo della nostra storia. Per capire questa grande incompiuta politica occorre chiarire perché e come Lussu e Bellieni, con differenze sostanziali ma anche con affinità strutturali, si sono sentiti italiani e sardi. «Fare da noi». Per Lussu l'Italia ricevuta in eredità è una patria riconosciuta come tale sul piano culturale e, come si diceva allora, spirituale, ma è una patria da rivoluzionare sul piano politico e istituzionale. Già nel 1921 Lussu scriveva: «Vogliamo fare da noi; intendiamo dire che vogliamo essere noi gli artefici del nostro avvenire. Vogliamo essere noi a disporre delle nostre cose, ad amministrare le nostre sostanze, i nostri Comuni, l'Isola». Sebbene tutto questo venisse inserito in un quadro in cui allo Stato italiano rimanevano le funzioni della difesa e della politica estera, era pur sempre un federalismo spinto, non propriamente ortodosso. Contributo di sangue. Che cosa lo trattenne dal passo ulteriore, dal riconoscere la Sardegna come nazione e dal teorizzare lo Stato sardo? Che cosa lo ha trattenuto dal riconoscere la Sardegna come patria primaria? Che cosa lo ha trattenuto dallo sceglierla come patria politica e istituzionale, come architettura dei poteri della patria dei padri? Lussu sapeva che i sardi non erano italiani. Scriveva: «Ci sentiamo italiani più per l'immenso contributo di sangue che abbiamo offerto in ogni appello alla pericolante patria che per la comunanza di vita, di interessi, di costumi e di storia». Quindi egli sapeva che gli interessi e la storia della Sardegna non erano assimilabili e interpretabili dall'Italia. I sardi tornarono dal fronte come una nazione, ma i loro leader non osarono la scommessa dello Stato sardo, sapendo bene di rinunciare a un'aspirazione che le fatiche della guerra non avevano portato a nitidezza politica, ma avevano certamente fatto germogliare. A giustificare la rinuncia venne coniata una motivazione storica – per me insussistente – quella della “nazione abortita” o “fallita”. Dalle trincee. Il teorico del fallimento storico della Sardegna fu Bellieni. Bellieni era più colto di Lussu. Egli è l'artefice del perimetro ideologico dell'autonomismo sardo, utilizzato poi nel dopoguerra come spartito politico anche dalla sinistra marxista e dalla sinistra cattolica. Bellieni dice chiaramente che la patria dei sardi è la Sardegna: «Fratelli, noi conoscemmo cosa fosse la Patria quando facemmo l'assalto, l'imboscata e la scorreria nelle tanche sanguinose del Carso. Fecero di noi una sola compagnia. (…) Fratelli, nel martirio della guerra noi abbiamo fatto la Sardegna (…)La Brigata Sassari fu una Sardegna ristretta nei brevi confini di un fronte di schieramento, ma sublimato da tutte le più belle energie della razza. La Brigata Sassari è la Sardegna armata, è la Sardegna purificata, è la Sardegna che troverà la Sardegna». Bellieni nella celebre relazione al Congresso del Psd'Az del gennaio del 1922 disegnerà l'idea autonomistica che ancora oggi è attuale per molti (non per me): autogoverno delle funzioni delegate e dialettica su quelle “nazionali italiane”, affidate a un'Italia pensata come Italia federale. In fin dei conti Bellieni a Oristano ha descritto la futura Regione Autonoma della Sardegna del 1948, secondo una gerarchia di funzioni che già Mazzini aveva illustrato in un celebre biglietto a suoi corrispondenti sassaresi: «Amate la vostra patria che è l'Italia, la vostra culla che è la Sardegna». Ma Bellieni era consapevole che la Sardegna come patria, anche se solo di primo livello, l'autonomia come rivoluzione, l'autonomia come autogoverno in un quadro federalista, poneva una grande domanda (che infatti il dibattito politico non mancò di porre): perché la Sardegna non poteva e doveva diventare uno Stato? Espedienti retorici. Bellieni para il colpo della presa di coscienza nazionale e statuale dei sardi con un espediente retorico che venne adottato anche da Lussu. Nel maggio del 1922, sei mesi dopo il congresso del Psd'Az, Bellieni, nel ben noto articolo La via di Damasco, afferma senza alcuna dimostrazione ma con notevole successo che «Noi siamo una nazione abortita». La frase vuole smontare l'idea che ai sardi derivasse dalla storia il dovere di compiersi. L'aborto, in buona sostanza è, per Bellieni, testimoniato dalla miseria, dai particolarismi dell'Isola – che lo ossessionavano – dalla sua pochezza spirituale che egli vedeva rappresentata negli irriducibili individualismi. L'aborto poteva emanciparsi, per lui, solo nella dialettica con un corpo più evoluto e più ricco quale era l'Italia. Fallimento storico. Torniamo allora alla domanda iniziale: perché chi ha scoperto nel sangue la Sardegna come patria poi, nel giro di quattro anni, giunge a concepirla come aborto o con Lussu, come fallimento storico. La risposta non è nei testi, può essere solo dedotta dai contesti. Letti e riletti i loro scritti, volendo trasferire la sensazione complessiva che se ne ricava, essa è che sia Lussu sia Bellieni erano saturi di morti, di violenze, di sangue e che sapevano perfettamente che la nascita di un nuovo stato, quello sardo, non sarebbe potuta avvenire senza un conflitto aspro e senza violenza. Agì certamente la paura di essere messi all'angolo come separatisti dopo un conflitto voluto e condotto per l'unità del Paese. Agì certamente il dibattito politico fortemente agitato dalle questioni sociali piuttosto che da quelle istituzionali. Ritardo culturale. Agì il sentimento di sudditanza dichiarata alla cultura italiana che, invece, non agì negli irlandesi verso la cultura inglese. Agì l'incapacità di comprendere le ragioni politiche del sottosviluppo sardo (che non mancarono invece a ad Antonio Gramsci) e, viceversa, l'urgenza morale di porvi rimedio con il sindacalismo e il cooperativismo. Agì una severissima coscienza critica del ritardo culturale della Sardegna e delle sue classi dirigenti. Agirono tutti questi elementi, ma il dato a mio avviso evidente è che la patria sarda fu vista e fu temuto il suo potenziale politico. Nel 1947, Lussu, presentando il suo ordine del giorno sullo Statuto sardo, disse chiaramente che l'autonomia era stata raggiunta senza versare il sangue dei fratelli e io penso sia stato proprio il pudore verso il sangue dei suoi fratelli a trattenerlo al di qua del destino che la storia gli aveva consegnato. Tutto questo sta dentro la dialettica tra la coscienza della patria e la paura della patria nata in trincea che ho cercato di raccontarvi.

 


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