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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 December 2015
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

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L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
INNOVARE PER CRESCERE
Un premio per ricordare Roberto Sequi
L'Azienda ospedaliero-universitaria mette in gara le sue eccellenze. Oggi alle 9 (aula Rossa, cittadella di Monserrato) giornata finale e premiazione del Forum Innovare per eccellere . Il commissario Giorgio Sorrentino ha spiegato: «Intitoliamo il premio all'indimenticabile Roberto Sequi, un vero innovatore». Parteciperanno il rettore Maria Del Zompo e l'assessore regionale della Sanità Luigi Arru.


 
 
L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
BROTZU
Premiato a Roma il reparto di Ostetricia e ginecologia

Bollini rosa alla struttura complessa di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Brotzu. Il riconoscimento nazionale riservato agli ospedali a misura di donna è stato assegnato a Roma, a Palazzo Chigi. «Il nostro - spiega il direttore Giuseppe Chessa - è un reparto di eccellenza per la gravidanza a rischio in generale, con riferimento anche alle pazienti talassemiche e affette da epilessia». (m. lam.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Università
A due sardi il premio Spadolini
 
Le due migliori tesi di dottorato in Storia politica e culturale dell'Italia contemporanea sono di altrettanti dottori di ricerca dell'Università di Cagliari: Giulia Medas e Andrea Corda hanno ottenuto nella sala del Consiglio regionale della Toscana il “Premio Spadolini - Nuova Antologia”, un assegno di studio di 6 mila euro, la medaglia del Presidente della Repubblica, la targa e la medaglia di rappresentanza dei presidenti di Camera e Senato. La tesi di Giulia Medas (“Quiénes fueron los voluntarios? - Identità, vissuto, motivazioni e linguaggi dei volontari italiani nella guerra civile spagnola”) è stata discussa nel maggio 2014 ed è di prossima pubblicazione. Andrea Corda ha vinto con “Il giornalismo in Sardegna dall'istituzione della Regione autonoma ai giorni nostri, tra conservazione e innovazione”, che gli ha consentito di ottenere anche il premio Pestelli.
 
 
 
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4 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 52 - Edizione CA)
ALGHERO. Promesse disattese
Architettura: niente regalo sotto l'albero

L'annuncio trionfalistico di un mese fa non si è concretizzato in un atto ufficiale. Il dipartimento di Architettura di Alghero non è ancora tra le sedi dell'università decentrata in Sardegna e, di conseguenza, resta esclusa dai finanziamenti. Il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, parla dell'ennesimo atto di ostilità della giunta Pigliaru verso il Nord Sardegna. Entro due settimane dalla comunicazione infatti, il governatore e i rettori degli atenei avrebbero dovuto incontrare tutti i sindaci delle città sede di università diffusa per definire e condividere modalità immediate di funzionamento e finanziamento. Così non è stato.
«Basta con il gioco delle tre carte. Vorremmo dare battaglia in sede di legge Finanziaria - dice Tedde - ma anche di questa, mentre Pigliaru è occupato a provare le taglie delle città large, medie e small, non si vede neanche l'ombra. E le due settimane - conclude Tedde - sono già diventate più di un mese ed è difficile pensare che Pigliaru ci faccia il regalo». Secondo il vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale «la soluzione del problema si è rivelato un flop, il secondo dopo la bocciatura dei nostri emendamenti alla Finanziaria 2015». Attorno alla Facoltà non si respira aria di ottimismo. Quest'anno, dopo varie battaglie da parte di studenti, docenti e preside (poi dimessosi, Arnaldo cecchini), la facoltà di Architettura era riuscita a racimolare 300mila euro per la sopravvivenza: quei soldi sono in realtà serviti per le spese vive. Ancora non è cambiato niente.
C. Fi.
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
5 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Cultura (Pagina 56 - Edizione CA)
ANTEPRIMA Alla Mostra del libro si parla (fra pochi) di Atzeni e Deledda
Oggi bis a Monte Claro
È stata (e sarà anche oggi) la città di Cagliari (Biblioteca Provinciale di Monte Claro) a ospitare la prima tappa della Mostra regionale del libro in Sardegna. La rassegna dentro la sua nuova veste itinerante si è aperta ieri con “Ante-Prima”, mostra curata dall'Associazione editori sardi, dedicata a due grandi autori isolani: Grazia Deledda (in occasione degli ottanta anni dalla morte del Premio Nobel) e Sergio Atzeni (di cui ricorre il ventennale della scomparsa).
Uno spazio scelto all'ultimo minuto. Solo una settimana fa l'Associazione degli editori sardi si era assunta la responsabilità, «davanti al silenzio della Regione», di realizzare in proprio un'anteprima della manifestazione. «Nonostante le difficoltà abbiamo voluto rispettare i propositi che, insieme ai librai, ci eravamo preposti», ha sottolineato Simonetta Castia, presidente dell'Aes davanti a una platea di pochi intimi. «Compiendo un'azione azzardata abbiamo intrapreso questo percorso che ha due obiettivi: salvare la manifestazione arrivata alla sua quindicesima edizione e rispettare l'apertura di un format itinerante che toccherà poi le città di Carbonia, Alghero e Macomer». Pochi giorni e molteplici criticità per una manifestazione che è riuscita comunque a rispettare nei suoi contenuti il breve programma. L'inaugurazione si è aperta con l'intervento di Duilio Caocci dell'Università di Cagliari e Gigliola Sulis dell'Università di Leeds che hanno reso omaggio ai due scrittori sardi. A seguire il filmato del discorso del Nobel pronunciato nel 1926 da Grazia Deledda. In chiusura il documentario di Daniele Atzeni “Madre acqua. Frammenti di vita di Sergio Atzeni” incentrato sulla figura dello scrittore che proprio in questi giorni è nelle edicole con il volume “La voglia di scrivere”, libro pubblicato da L'Unione Sarda che raccoglie gli scritti giornalistici sul nostro giornale di Atzeni, curato da Manuela Arca. Oggi dopo “Buongiorno Cagliari”, il dibattito “Stato dell'informazione e dell'editoria in Sardegna” e alle 17 “Desiderata Library”, ambiente di lettura interattivo. Chiusura (alle 18) con il film “Cenere” tratto dal romanzo della Deledda.
Simona Arthemalle
 
 
 
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6 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Quartu Sant'Elena (Pagina 30 - Edizione CA)
Capitana
Mostra mercato al porticciolo della Marina

Non solo barche e regate. Il porto di Marina di Capitana, domani, diventerà meta di passeggiate e acquisti natalizi con la quinta edizione de “Il Vento del Natale”, iniziativa organizzata nell'ambito del campionato invernale “CFadda Cup” di vela d'altura.
Un appuntamento ideato con l'obiettivo di dare risalto alla creatività degli artigiani e degli hobbysti quartesi ma anche per mostrare il lato vivo del porticciolo. Un luogo non più riservato a diportisti e lupi di mare, ma aperto a tutti e in ogni stagione: questo potrebbe realmente diventare, con l'avvio di attività commerciali temporanee e l'allestimento di eventi. Per ottenere il risultato sperato, l'esposizione (che sarà aperta con ingresso libero dalle 10 alle 18) sarà accompagnata dalla presentazione del progetto “Recovery Green Metal” varato dall'Università di Cagliari per la trasformazione dei rifiuti elettronici in risorsa, dallo spettacolo di burattini “C'era una volta una Janas” del maestro Fabio Pisu (alle 12) e da una degustazione di vini della Trexenta (alle 16,30).
Cl. M.
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
7 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / (Pagina 3 - Edizione CA)
Apparecchi abbandonati e ricomprati, le Asl non sono intervenute
Letti: tutti conoscevano lo spreco da 30 milioni

Tutti sapevano, per anni nessuno ha fatto niente. Lo scandalo di sedie a rotelle, carrozzine elettriche e letti per disabili pagati a peso d'oro e abbandonati dentro i depositi ospedalieri non fa cadere dal pero chi siede negli uffici che contano tra Regione e Asl. Lì conoscono anche l'entità dello spreco: 30 milioni all'anno, un decimo del buco della sanità isolana. Nel 2012 viale Trento aveva studiato un piano, tradotto in delibera, per mettere fine all'emorragia di soldi pubblici: l'obiettivo era il dimezzamento della spesa, calcolata in circa 60 milioni ogni dodici mesi. Il compito era stato affidato all'Asl di Cagliari, che doveva risolvere il problema per tutta la Sardegna. Ma, si è scoperto due anni dopo, in via Piero della Francesca misteriosamente non si è mosso nulla. Così le aziende sanitarie - non tutte, ci sono casi virtuosi, come Lanusei - hanno continuato a comprare nuovi presidi sanitari e ausili per la deambulazione, da consegnare ai pazienti che ne facevano richiesta, pagando prezzi anche tre volte superiori a quelli dei mercato. Un affare per produttori e intermediari. Perché mentre dalle fabbriche escono pezzi sempre nuovi, nei capannoni si accatastano a migliaia quelli riconsegnati da chi non ne ha più bisogno, quando riesce a farlo. Al Santissima Trinità c'è un magazzino colmo di centinaia di sedie a rotelle, letti, apparecchi vari: un patrimonio.
LE DELIBERE Il 28 dicembre 2012 la giunta Cappellacci stabilisce di far indire una gara unica, per l'intera Sardegna, per l'acquisto di ausili protesici. Un intervento, “finalizzato al contenimento della spesa” per il settore, “che ad oggi si attesta a circa 60 milioni annui”. L'esecutivo dichiarava di volersi liberare dal giogo del tariffario ministeriale che dal 1999 fa pagare alle Asl prezzi altissimi, fissi, mentre il mercato viaggia su cifre molto inferiori. Inoltre la giunta vuole creare un centro di riciclo e sanificazione dei presidi usati. La gestione dell'appalto viene affidata all'Asl 8. Che non fa nulla. Lo dice un'altra delibera di novembre 2014, governo Pigliaru. Il documento riporta le preoccupazioni sulla spesa eccessiva per il settore e richiama la decisione di due anni prima: “A seguito di apposite verifiche sullo stato di predisposizione della procedura di gara da parte della capofila si è potuto rilevare un notevole ritardo”. Che fuori dal palazzo significa: non hanno combinato niente. L'Asl di Cagliari è bocciata, l'incarico viene affidato a quella di Sassari. Che ha bandito l'appalto, tuttora in corso: i tempi dipendono da burocrazia e eventuali battaglia giudiziarie. L'attenzione sul tema viene tenuta alta dalle denunce sindacali, come quella di Paolo Cugliara della Fials. E fioccano le testimonianze.
LE DENUNCE “Il letto? Lo tenga lei”. È la risposta ricevuta da Daniela Ibba quando ha provato a restituire un presidio che era stato necessario per il padre: «Lui è morto a luglio dell'anno scorso. Da allora cerchiamo di rendere il letto. Da un ufficio ci hanno rimbalzato a un altro, poi a un altro ancora. Fino a quella risposta». Un'odissea condivisa da tanti parenti di pazienti si sono rivolti all'Asl. Chi può restituisce l'usato in via Romagna. Da qui parte per i depositi. Dove si accumula lo scandalo. «Non si è interrotta nemmeno sotto questa giunta la prassi di spendere senza controllare cosa si è comprato e perché», attaccano Gaetano Ledda e Claudio Cugusi (La Base), «l'assessore alla Sanità riferisca in Consiglio su questi sprechi».
A LANUSEI Eppure la soluzione è semplice. Basta andare a vedere i risultati del progetto dell'Asl di Lanusei, che ha affidato al gestione dei presidi alla coop sociale Sardinia Service. Che ha creato posti di lavoro e, stando all'ultimo rapporto inviato ai vertici aziendali, tra gennaio e ottobre ha sanificato e riciclato 1476 ausili (valore 318 mila euro) e ne ha consegnato 1135 (197.000 euro). Tanti soldi risparmiati. “Un risultato sorprendente”, viene definito nei documenti.
Enrico Fresu
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
8 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
CORTE DEI CONTI. Per finanziare il sistema sanitario serve quasi metà del bilancio regionale
UNA MACCHINA MANGIASOLDI
Spesa farmaceutica e personale: l'aumento continuo dei costi

Negli ultimi anni l'allarme sulle spese delle aziende sanitarie, ospedaliere e miste dell'Isola è scattato tutte le volte che la sezione di controllo della Corte dei conti ha rivolto la propria attenzione ai bilanci della Sanità sarda, capace di assorbire da sola circa la metà delle finanze regionali. A preoccupare è soprattutto la spesa farmaceutica che pesa enormemente sui bilanci della Regione.
LA SANITÀ Nel 2014 su un bilancio di poco più di 8 miliardi di euro (8.103.801.000), l'assessorato alla Sanità ha ottenuto il 46,56% con 3 miliardi 773 milioni e 230 mila euro. Numeri - quelli elaborati dalla magistratura erariale - che diventano ancora più pesanti quando si parla di pagamenti: il 62,29% degli oltre 5 miliardi di euro pagati dalle casse regionali sono finiti alla Sanità (3.144.761.000). E sempre analizzando il rapporto tra spesa complessiva della Regione e quella dell'assessorato alla Sanità emerge che, sugli impegni formali, la salute ha assorbito - tra il 2012 e il 2014 - sempre più del 53% degli importi disponibili.
IL DETTAGLIO Nel dettaglio la Sezione controllo della Corte dei Conti fotografa la ripartizione della spesa per medicinali e ausili sanitari. Lo scorso anno, ad esempio, per l'acquisto di prodotti farmaceutici e emoderivati la Regione ha speso 306 milioni 994 mila euro, mentre per i servizi sanitari legati alla farmaceutica convenzionata (le medicine prescritte ai pazienti con le ricette dai medici di famiglia) ne ha speso 297 milioni 436 mila euro. Nel 2013, invece, aveva speso 285 milioni per la prima e poco più di 300 milioni per i secondi.
SPESA FARMACEUTICA Come ormai accade da anni, però, a preoccupare la sezione controllo della magistratura erariale sembrano essere i dati sulla spesa farmaceutica. Sempre analizzando i report della Corte dei Conti stilati grazie ai bilanci trasmessi dalla Regione dal 2011 al 2014 si scopre che le principale voce di spesa della Sanità sarda (dopo il costo del personale) è quasi sempre in crescita. Per l'acquisto, la gestione e la distribuzione dei farmaci nel 2011 le casse regionali avevano sborsato alle undici aziende sanitarie e alla direzione regionale ben 594 milioni di euro (595.956.000), scesi l'anno successivo a 578 milioni (578.047.00) e poi risaliti nel 2013 a 586 milioni (586.206.000). Lo scorso anno, infine, l'importo ha superato i 604 milioni di euro (604.430.000), mettendo in allarme la politica sarda. Ovviamente a fare la parte del leone è chiaramente la Asl di Cagliari che ha speso per l'acquisto dei farmaci 207 milioni nel 2011, 202 milioni (2012), 204 (2013) e 205 milioni (2014).
COSTI PER IL PERSONALE Pressoché costantemente in crescita sono stati, poi, i costi per il personale dipendente del Sistema sanitario regionale dal 2011 al 2014. Tra sanitari, professionisti, tecnici e amministrativi si è superato sempre abbondantemente il miliardo di euro l'anno. L'ultimo dato, quello del 2014 (con dati comunque ancora provvisori trasmessi alla Corte dei Conti), indica un costo di 1.170.953.000 di euro, lo 0,89% in più rispetto all'anno precedente (1.160.656.000). Nel 2012 e nel 2011, invece, il costo era stato ambedue le volte di poco superiore al miliardo e 150 milioni di euro.
LE PERDITE Gli ultimi dati, ancora provvisori, trasmessi dalla Regione ai giudici erariali per il 2014 hanno dimostrato un deficit da 213 milioni 364 mila euro: lo scorso anno la Regione aveva erogato complessivamente oltre tre miliardi di euro (per la precisione 3.011.432.000 euro) per la sanità isolana che, però, era costata complessivamente 3.316.086.000. Lo 0,90% in più rispetto all'anno precedente. In precedenza il segno era stato per due anni positivo (2012-2013) ma la Sanità aveva ricevuto circa 200 milioni di euro in più di contributi in costo di esercizio. Deficit che nell'ultimo anno è salito - secondo quanto fa sapere la Regione - sino a 400 milioni.
I TICKET Pressoché invariato negli ultimi quattro anni quanto incassato con i ticket. Nel 2014 il livello di compartecipazione alla spesa per le prestazioni sanitarie da parte dei pazienti sardi era arrivato a 28 milioni 658 mila euro.
Francesco Pinna
 
 
  
 
L’UNIONE SARDA
 
9 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 dicembre 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
I primi cantieri apriranno nel tratto cagliaritano della Statale dopo l'espletamento delle gare
ROTATORIE E CAVALCAVIA: ADDIO CODE
Sì dell'Anas al preliminare ma i lavori inizieranno solo nel 2017
Si inizierà da Cagliari, ma non prima del 2017. Volendo essere ottimisti e salvo improvvisi cambi di scena. Conclusione lavori: data da stabilire. Il futuro della 554 - senza semafori e incroci a raso - riparte dal via libera del Consiglio di amministrazione dell'Anas al progetto preliminare.
554 DEL FUTURO Careggiata allargata, corsie di emergenza e banchine di sosta. Oltre a un dedalo di viadotti, rotatorie e piste ciclabili. Sotto la lente ci sono quattordici chilometri e settecento metri complessivi (da Margine Rosso alla Motorizzazione Civile), in ballo venti ettari di espropri - che vedranno interessate circa duemila ditte catastali -, otto nuove rotatorie e sei sovrappassi lungo l'asse principale e cinque Comuni coinvolti: Cagliari, Selargius, Monserrato, Quartu e Quartucciu. La principale arteria dell'area vasta ha numeri da Guinness, un costo complessivo di quasi trecento milioni di euro e un termine improrogabile: 31 dicembre 2015. Entro tale data gli enti delegati dovranno bandire le varie gare, pena perdita del finanziamento - sostanzioso - messo a disposizione da Stato e Regione. L'Anas si occuperà dei lavori sull'asse principale, le varie amministrazioni coinvolte nel progetto (nato ai tempi della Giunta Soru) si spartiscono diverse deleghe.
SELARGIUS È Selargius l'amministrazione maggiormente coinvolta dai lavori: con sei chilometri e mezzo che si affacciano sulla statale in fase di restyling. Nel territorio di sua competenza verranno realizzate tre nuove rotatorie lungo l'asse principale: andranno a sostituire gli incroci di via Roma (è in progetto anche un sovrappasso), via Torrente e via Nenni. Anche queste dotate di sovrappasso. Sempre nel territorio selargino sono previste altre due rotatorie a Is Corrias- Su Pezzu Mannu e un sovrappasso che collegherà i due quartieri. Nel frattempo prosegue l'iter per la rotonda davanti al Brotzu (di competenza dell'amministrazione di piazza Cellarium).
CAGLIARI L'amministrazione di via Roma ha complessivamente cinque milioni e mezzo a disposizione: serviranno per eliminare il semaforo di via Peretti e realizzare quattro rotatorie all'interno del centro abitato: una in via Ticca, le altre in via Piero della Francesca. La prima all'incrocio con via Peretti, le altre in via De' Medici e in via Cavalcanti. Sempre Cagliari - insieme all'Anas - dovrà occuparsi della nuova viabilità in prossimità del Centro di formazione professionale, che consentirà l'ingresso diretto in via Piero della Francesca.
MONSERRATO-QUARTUCCIU-QUARTU Rotatoria e sovrappasso nell'ex frazione cagliaritana, esattamente lungo la strada del cimitero che prosegue per Dolianova. Più tre complanari: verso Su Tremini, via San Gottardo e via Giulio Cesare. Per quanto riguarda Quartucciu il futuro prevede viadotto e rotatoria, nell'intersezione di via Mandas con la 554. Più uno svincolo di collegamento diretto tra la 554 e la 125, che porterà alla demolizione dello svincolo esistente. Il Comune di Quartu gioca un po' in disparte, dopo il declassamento del tratto della 554 di sua competenza - passato da strada statale a urbana -, attende la creazione di tre rotatorie: all'altezza dell'intersezione con l'ex viale Marconi, all'incrocio di via Pitz'e Serra e al Quartello.
ESPROPRI Venti ettari complessivi. «La procedura è già stata avviata con l'Avviso di avvio del procedimento per l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio», spiegano dall'Anas. «Il progetto complessivo prevede un importo pari a circa 32 milioni per espropri e occupazioni. Di cui 21 milioni per il primo intervento funzionale, i restanti 11 per il secondo», precisano. «Il pagamento degli stessi sarà avviato dopo l'approvazione del progetto definitivo e la contestuale dichiarazione di pubblica utilità e seguirà le procedure previste nel Testo unico sugli espropri».
Sara Marci
 
 
 
 


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LA NUOVA SARDEGNA
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di sabato 19 dicembre 2015 / Economia Sardegna - Pagina 14
TRASPORTI MARITTIMI >> IL PROGETTO OPTIMED
Lo scalo turritano è candidato ad assumere il ruolo centrale per la raccolta e lo smistamento delle merci dell’alto Tirreno
PORTO TORRES, HUB DEL MEDITERRANEO
di Gianni Bazzoni
PORTO TORRES Collocare Porto Torres e la Sardegna al centro dei traffici marittimi del Mediterraneo: mai come questa volta l’opportunità è a un passo dall’essere concretizzata. Ieri a Barcellona al Palacio de Pedralbes, sede dell’Ufm (l’Unione per il Mediterraneo) si è svolta la conferenza finale del progetto Optimed che fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera Enpi Cbc Med 2007-2013: l’obiettivo è quello di promuovere migliori condizioni e modalità per incrementare la circolazione delle merci e dei capitali tra i territori del bacino Mediterraneo. La Sardegna era rappresentata dall’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana e dal direttore generale Gabriella Massidda; dal professor Paolo Fadda, responsabile del progetto scientifico messo a punto dagli specialisti del Cirem (il Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità dell’ateneo di Cagliari); da Pietro Preziosi, Commissario straordinario dell’Authority; da Pasquale Taula e Claudio Pecorari per il Consorzio industriale provinciale di Sassari e per il Comune di Porto Torres. Tra gli ospiti, Hassan Kraytem (presidente porto di Beirut) e Pere Pedrosa (direttore generale della direzione di Mobilità e Trasporti della Generalitat de Catalunya). Soddisfazione dell’assessore Massimo Deiana a conclusione dell’incontro: «Un progetto proficuo – ha detto – che lascia segnali importanti sul territorio regionale. In un momento di scelte politiche, economiche e di sviluppo, decisive e inderogabili. Il sistema Paese può solo beneficiare della Sardegna come elemento centrale e ponte transcontinentale nei traffici marittimi del Mediterraneo». L’assessore ai Trasporti ha raccontato la storicità portuale di Porto Torres e ha sottolineato che lo scalo del nord Sardegna deve fare rete con gli altri porti del Mediterraneo. Ha detto inoltre della valenza della proposta che lo indica come terminale di gas metano, anche per alimentare le navi in transito. Lo studio Cirem è stato eseguito su 24 porti e 79 compagnie in un percorso biennale e ha coinvolto le istituzioni della Spagna, del Libano, della Francia e dell’Egitto, i vari partner (i porto di Beirut e Barcellona), l’Autorità portuale del Nord Sardegna e l’Ascame (l’Associazione delle Camere di commercio del Mediterraneo). Dalle conclusioni, dunque, la certezza che lo scalo di Porto Torres è il candidato principe - con Beirut sull’altro versante - ad assumere il ruolo centrale e transfrontaliero per raccolta, smistamento e distribuzione delle merci dei porti dell’arco dell’alto Tirreno. «Un percorso serio – ha detto Paolo Fadda – che introduce il concetto di hub-and-spoke tipico del trasporto aereo in un settore quale è quello del Ro-Ro marittimo, nel quale attualmente si opera spesso con linee spot, senza una certezza di frequenza né di orari. Dobbiamo rendere il sistema affidabile ed efficiente: va garantito il “door to door” e il “just in time” per cui i tempi certi dei collegamenti e i costi devono essere competitivi». Otto navi per Beirut ogni 7 giorni e circa 30 verso altre destinazioni: questo lo scenario futuro di Porto Torres hub nel Mediterraneo. Optimed ha un budget complessivo di 1,9 milioni di euro con un contributo comunitario pari al 90 per cento e sotto la guida della Regione (come autorità di gestione) può davvero promuovere un processo di cooperazione organizzato e sostenibile nel Mediterraneo.
 
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LA NUOVA SARDEGNA

11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 20 dicembre 2015 / Sassari - Pagina 20
SANITÀ >> LA GARA
La Salc–Gemmo si è aggiudicata in via provvisoria i lavori per 77 milioni che cambieranno il volto dell’assistenza cittadina
ASSEGNATO L’APPALTO DEL NUOVO OSPEDALE
di Paoletta Farina
SASSARI Primo passo importante verso la realizzazione del nuovo ospedale universitario che cambierà il volto, e anche la qualità, della sanità cittadina. In una seduta pubblica che si è tenuta mercoledì scorso, la commissione giudicatrice presieduta dall’ingegner Roberto Manca, responsabile dell’ufficio tecnico dell’Azienda ospedaliero universitaria, ha assegnato l’appalto da 77 milioni di euro, in via provvisoria, all’associazione di imprese Salc-Gemco e alla Mythos che ha eseguito la progettazione. I vincitori. I vincitori l’hanno spuntata su altri quattro colossi dell’edilizia: la Pessina spa (che sta completando l’orto botanico a Piandanna), l’Astaldi - NBI - Pellegrini, la Inso Spa (che ha vinto l’appalto per l’ospedale di San Gavino Monreale) e la spagnola SIS SC pa. Del raggruppamento vincitore, oltre alla Salc di Milano (Gruppo Salini) ed alla Gemmo di Vicenza, fa parte anche l'impresa sassarese Giuseppe Angius Costruzioni, unica azienda del nord Sardegna presente tra tutti i concorrenti. La società Mythos di Aosta, poi, che è specializzata in edilizia sanitaria, ha tra i soci fondatori lo studio sassarese “Solmona”, anche in questo caso unica struttura di progettazione sarda in gara per il nuovo complesso ospedaliero. Ora si attende l’ufficializzazione della aggiudicazione all’impresa vincitrice, che ha fatto la miglior offerta economica e tecnica. La delibera che sancisce la conclusione della gara è attesa nei prossimi giorni. Sicuramente entro il 31 dicembre, una data obbligatoria entro cui concludere la procedura d’appalto, pena la perdita del finanziamento della Regione, che con la riorganizzazione complessiva della rete ospedaliera ha previsto che a Sassari venga creato, insieme a Cagliari un ospedale di secondo livello ad altissima specializzazione. Un passaggio che sarà completato quando avverrà l’incorporazione dell’Ospedale Santissima Annunziata con l’Aou. Per la realizzazione complessiva di quella che sarà la nuova logistica ospedaliera, saranno però necessari altri fondi, un’ottantina di milioni. Il progetto. Il progetto coinvolge parte del Santissima Annunziata ed il complesso delle cliniche universitarie a valle di viale San Pietro. Nell'area del vecchio ospedale, che verrà pian piano svuotato di funzioni, è prevista la demolizione del “palazzo rosso”, ormai diventato un rudere, e la realizzazione del nuovo reparto materno infantile. Nel complesso universitario è prevista la realizzazione di una nuova struttura di ingresso, accogliente e dotato di negozi e servizi, un nuovo pronto soccorso, due parcheggi pluripiano seminterrati da mille posti; il parcheggio sud è dotato di una copertura destinata a piazza che sarà situata davanti al nuovo materno infantile con attrezzature per il gioco dei bambini. I due blocchi, separati da viale San Pietro, saranno collegati con tunnel sotterranei e passerella aerea. Viale San Pietro, diventerà quindi completamente pedonale. Una ricucitura dell’esistente, un adeguamento di strutture oramai diventate obsolete perché molte sono state realizzate negli Anni Sessanta, sono gli obiettivi del progetto. La ristrutturazione. Per i blocchi esistenti, dal palazzo Clemente alle “stecche”, è prevista una profonda ristrutturazione che consentirà la separazione dei percorsi dei malati, dei medici, del pubblico, “del pulito e dello sporco” e dei servizi, secondo le più aggiornate modalità di gestione degli ospedali. Barelle e carrelli per la distribuzione dei pasti, visitatori e personale, insomma, non si incroceranno più nei corridoi. È previsto anche il rifacimento integrale degli impianti con l'utilizzo di energie alternative e la riduzione dei consumi. I lavori. Cominceranno con l'allestimento del cantiere, la demolizione del palazzo rosso, la realizzazione dei nuovi corpi aggiunti (ingresso e pronto soccorso) e del parcheggio nord. Il problema più ostico da affrontare sarà far convivere i cantieri con le necessità di pazienti e personale ed evitare disagi. Quanto ai tempi di realizzazione, considerati i vari passaggi burocratici, non sarà possibile, probabilmente, dare inizio ai lavori prima della fine del 2016. E nel migliore dei casi occorreranno cinque anni perché si possano concludere tutte le opere previste. Ma, dopo tanta attesa, le strutture sanitarie saranno finalmente moderne e funzionali.
 
LA NUOVA SARDEGNA di domenica 20 dicembre 2015 / Sassari - Pagina 20 - CLICCA PER INGRANDIRE
 


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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI
 
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