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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 December 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

1 – L’UNIONE SARDA di venerdì 4 dicembre 2015 / Cronaca di Sassari (Pagina 45 - Edizione CA)
Nuovo anno accademico
Sos del rettore, atenei del Sud senza ricercatori
È risuonato durante l’inaugurazione del 454° Anno Accademico l’allarme lanciato dal rettore Massimo Carpinelli sulla crisi che le varie riforme governative hanno provocato negli atenei del sud. A cominciare dall’emorragia di ricercatori e di studenti che rischia di metterne in pericolo la stessa sopravvivenza: « Negli ultimi anni al Sud abbiamo perso circa 700 ricercatori, a tutto vantaggio degli atenei del Nord mentre il quadro delle immatricolazioni vede uno spaventoso meno 14,5 per cento, pari a 10 mila ragazzi in meno per le università meridionali negli ultimi cinque anni. Ci vuole un segnale della politico una maggiore consapevolezza del ruolo essenziale, di presidio e di riferimento, che le Università come la nostra svolgono in territori spesso più colpiti dalla crisi».
Ad ascoltare c’era tutto il mondo accademico, rappresentanti delle istituzioni e un ospite d’eccellenza, Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani, già ministro per i Beni culturali nel governo Letta. Carpinelli ha sottolineato quanto è stato fatto nel suo primo anno di mandato rettorale per migliorare la macchina dell’Ateneo. Parole di ringraziamento ha avuto per gli importanti sostegni all’Ateneo giunti dalla Regione e soprattutto dalla Fondazione Banco di Sardegna. «Quest’anno, grazie al suo contributo, abbiamo destinato un milione di euro alla ricerca di base e di studio». Alla relazione di Carpinelli sono seguiti diversi interventi e la prolusione di Massimo Bray sul tema del ruolo di “Editoria e cultura nel mondo digitale”.
Gibi Puggioni
 
 
2 – L’UNIONE SARDA di venerdì 4 dicembre 2015 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Paci: «Il piano di rientro è necessario, stiamo valutando tutte le azioni possibili»
SANITÀ IN ROSSO, TICKET IN ARRIVO
La Giunta ipotizza 3 euro sulle ricette e 1 euro sui farmaci
Arriva il ticket su ricette e farmaci. Le diverse misure messe in campo dalla Giunta per salvare la Sanità sarda dal baratro del profondo rosso non bastano. Il buco si allarga sempre di più, la spesa è fuori controllo. Bisogna arrivare a decisioni drastiche e impopolari ma obbligatorie: ticket su ricette e farmaci, dunque, e aumento delle tasse. La delibera non è ancora pronta, l’esecutivo sta discutendo i dettagli sulle cifre e cercando di esplorare tutte le possibili alternative di spending review ma, soprattutto, il dramma non è ancora approdato in maggioranza. Dunque, se ne parla parecchio, si fanno riunioni e simulazioni, ma non si vuole far esplodere la bomba. Ma per il 2016, a meno che non si materializzi un miracolo di Natale, anche la Sardegna dovrà seguire la strada di quasi tutte le altre regioni italiane e introdurre un inedito (per l’Isola) sistema di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria.
«Un piano di rientro, a questo punto, è necessario», sottolinea l’assessore al bilancio Raffaele Paci, «chi è in disavanzo deve procedere su questa strada». Dunque ticket e aumento dell’addizionale Irpef, come impone la legge, di lì non si scappa. «Stiamo valutando tutte le ipotesi», dice Paci lapidario.
È vero che il discorso vale per le regioni a statuto ordinario, ma la Sardegna, nonostante la spesa della Sanità se la paghi in autonomia - sono circa 3 miliardi 200 milioni di euro, più della metà dell’intero bilancio regionale, e lo squilibrio ha toccato quota 400 milioni di euro - dovrà prendere esempio dal resto del Paese.
Mercoledì, parlando in Consiglio regionale durante il dibattito sul contrastato disegno di legge “Prime misure per la copertura delle perdite pregresse” (217 milioni 518 mila euro), Paci ha spiegato: «Ci stiamo lavorando, e occupo gran parte del mio tempo per ragionare con l’assessore Arru sui contenuti del piano di rientro che analizzeremo nelle sedi opportune a breve scadenza». Il tema ci riguarda tutti, «perché tutti noi e tutta la società sarda vi abbiamo in qualche modo contribuito e non abbiamo altra scelta che quella di arrivare alla sostenibilità del sistema, perché i costi è facile farli aumentare ma difficile farli diminuire, perché ci sono molte rigidità e nessuno ha la bacchetta magica, ma dobbiamo intervenire per evitare il rischio che la sanità si mangi tutto il bilancio della Regione».
L’assessore alla Sanità, Luigi Arru, dichiara all’Ansa: «Il piano di rientro per la spesa è un atto che richiede il massimo coinvolgimento del Consiglio. All’interno di questo, il ticket in Sardegna, una delle quattro regioni che non lo applica, potrebbe essere uno degli strumenti per responsabilizzare il cittadino sull’uso corretto dei farmaci, ma non abbiamo ancora deciso: la scelta è della Giunta e del Consiglio».
I piani di rientro, come chiarisce il ministero della Salute, «si configurano come un vero e proprio programma di ristrutturazione industriale che incide sui fattori di spesa sfuggiti al controllo delle Regioni». Attualmente - secondo il rapporto dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che ha tracciato i bilanci di Asl e Aziende ospedaliere universitarie - sono otto le Regioni in piano di rientro: Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Sicilia, Calabria, Piemonte, Puglia, per le quali presidenti e giunte potrebbero valutare «un aumento dei ticket» (ce l’hanno già) oltre a quello delle addizionali Irpef e Ires «previsto in automatico dalla legge». Per Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio e Molise è previsto un commissario ad acta che prosegua con i piani di rientro già adottati. Infine Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio, Calabria e Sardegna devono decidere urgentemente come «risanare».
Sono diverse le ipotesi allo studio della Giunta Pigliaru: da 3 euro a ricetta e 1 euro a confezione a 2 euro a ricetta e 50 centesimi a pezzo, oppure cifre diverse in base alle fasce di reddito. In Sardegna ogni anno si prescrivono circa 22 milioni di ricette, e i farmaci acquistati sono 34 milioni. Il gettito previsto potrebbe aggirarsi sui 70 milioni di euro ma bisogna decidere anche su un altro punto fondamentale: i cittadini esenti attualmente dal pagamento delle visite specialistiche (70% degli assistiti) sarebbero graziati anche dal versamento del ticket su ricette e farmaci?
Cristina Cossu
 
 
3 – L’UNIONE SARDA di venerdì 4 dicembre 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 38 - Edizione CA)
Santu Lussurgiu
Il coro Su Concordu presenta il cd sul canto tradizionale
La tradizione del canto a cuncordu rivive nel cd del coro Su Cuncordu ’e sette Dolores, “Le voci della tradizione, canti liturgici, paraliturgici e profani nella tradizione orale” che verrà presentato il giorno dell’Immacolata nella sede Hymnos. presenti gli autori Gianni Casula, Paolo Pili, Tino Spanu e Gerolamo Schirra, interverranno il sindaco Diego Loi, Antonio Belinzas presidente della Fondazione Hymnos, Giampaolo Mele storico della musica dell’Università di Sassari, Ignazio Macchiarella etnomusicologo dell’Università di Cagliari, Giovanni Casula presidente dell’associazione culturale Su Cuncordu ’e Sette Dolores. Coordina Mariano Lo Piccolo.
Joseph Pintus
 
 
4 – L’UNIONE SARDA di venerdì 4 dicembre 2015 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Il programma
Da stamane a Cagliari agiografi e archeologi a confronto sul culto dei primi martiri sardi
“ L ’agiografia sarda antica e medievale: testi e contesti”. È il titolo del convegno che oggi e domani, a partire dalle 9, si tiene a Cagliari nell’aula magna della Pontificia facoltà teologica. Dopo i saluti del preside Maurizio Teani, il programma prevede l’intervento di venti studiosi che rappresentano le tre massime istituzioni accademiche dell’Isola: quella ospitante ed organizzatrice dell’evento, le Università di Cagliari e di Sassari.
Durante le tre sessioni in cui si articolano i lavori (presiedute da Maurizio Virdis, Rossana Martorelli e Massimiliano Spano), sarà prestata particolare attenzione all’analisi delle Passiones dei martiri sardi Saturnino, Lussorio, Antioco, Efisio, Gavino, Proto e Gianuario. Si tratta di testi che, redatti tra VII e XIII secolo, non suscitano interesse solo dal punto di vista agiografico, offrono informazioni preziose anche ad archeologi e antropologi. Sono utili, infatti, per trarre indicazioni topografiche sulla localizzazione di memorie e santuari e per testimoniare consuetudini di cui, attraverso la rilettura delle tradizioni dell’Isola, è possibile rintracciare la sopravvivenza.
Gli studi agiografici sono il filo rosso della giornata di oggi. Intervengono Duilio Caocci, Anna Maria Piredda, Mauro Badas, Cecilia Melis, Luana Zorzi, Graziano Fois, Antonio Piras, Cristina Cocco, Giovanna Pintus, Michele Orrù, Giampaolo Mele e Roberto Caria. Domani si parlerà di archeologia e antropologia con Rossana Martorelli, Pier Giorgio Spanu, Raimondo Zucca, Danila Artizzu, Susanna Paulis, Antonio Maria Corda e Paolo Benito Serra.
«Il convegno - sottolinea Antonio Piras, docente di Letteratura cristiana antica alla Facoltà teologica e coordinatore scientifico del convegno - si inserisce in un più ampio progetto di ricerca dal titolo Passiones martyrum Sardiniae che, finanziato dalla Regione, ha per obiettivo principale quello di offrire alla comunità scientifica la prima edizione critica completa delle Passiones dei martiri sardi».
Manuela Arca
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA

 
5 – LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 dicembre 2015 / Ediz. Naz.le - Pagina 30
Ateneo: «Nel 2015 bilancio in pareggio»
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Le notizie buone sono due: dopo anni di intemperie economiche, quest’anno l’università cittadina chiuderà il bilancio in pari mentre aumenta il numero delle immatricolazioni, un altro elemento per niente scontato visto il trend degli ultimi tempi. Le notizie negative invece riguardano il trattamento discriminatorio, sotto il profilo delle risorse, che lo Stato riserva agli atenei del meridione. Sono questi i punti principali toccati dal rettore dell’università di Sassari Massimo Carpinelli che ieri nell’aula magna ha inaugurato il 454esimo anno accademico. Presenti tutti i componenti del senato accademico con indosso la toga rossa e nera e quelli del consiglio di amministrazione, le autorità tra cui il sindaco Sanna, gli assessori, il vescovo Paolo Atzei, dirigenti scolastici e docenti dei vari dipartimenti, si è svolta la cerimonia di inaugurazione avviata con la relazione del rettore che ha fatto un bilancio sul suo primo anno di mandato. «Impegnarsi in prima persona per il successo dei propri obiettivi. Questo è stato il primo imperativo del mio mandato: e penso che il bilancio di questo primo anno mostri con evidenza la differenza che può fare l’impegno di tutti nel conseguimento di un obiettivo comune. Abbiamo messo a punto un sistema di controllo di gestione che ci consente di conoscere al centesimo il contributo al bilancio d’ateneo per ogni singola voce di gestione. Questo non solo ci ha consentito una lettura accurata delle cause della situazione economica ma, cosa più importante, ci mette in grado di programmare obiettivi a lungo termine di concerto con i dipartimenti, invece di navigare a vista». Carpinelli ha anche toccato temi urgenti per la città come quello del campus studentesco, un progetto su cui tanto si è discusso: «Stiamo lavorando per rinnovare le strutture dell’ateneo. Grazie a un accordo importante tra noi, il Comune e l’Ersu, un nuovo campus sorgerà sui terreni dell’università. In questo modo un cospicuo finanziamento non sarà dirottato altrove ma resterà nel nostro territorio». Ma le osservazioni del rettore non sono state soltanto positive. Altre emergenze lo hanno portato a soffermarsi ad esempio sulla probabile cancellazione delle rotte delle compagnie low cost dallo scalo algherese. «Chiediamoci quali sarebbero le conseguenze esiziali per l’università - ma anche per il territorio - se davvero le compagnie abbandonassero l’aeroporto di Fertilia». Infine però ha ringraziato gli studenti che «restano il denominatore di tutte le nostre iniziative. La questione centrale è come rendere la loro esperienza di studio la migliore possibile, ecco quindi la semplificazione e digitalizzazione dei servizi di segreteria, la revisione in corso dell’offerta didattica ma anche le agevolazioni sulle tasse e sui servizi, l’incentivazione della mobilità studentesca internazionale in entrata e in uscita, la rinnovata attenzione e sensibilità ai disturbi dell’apprendimento e la migliore fruibilità delle biblioteche e degli spazi». Ha anche sottolineato i successi degli studenti sassaresi tra cui Gabriella Taras che egli stesso ha voluto ospitare all’inaugurazione dell’anno accademico dopo che la giovane laureata è stata premiata in Parlamento per la migliore tesi di laurea su tema della violenza contro le donne. Punto centrale della mattinata la prolusione di Massimo Gray, ospite d’onore, ex ministro del governo Letta nonchè attuale direttore generale dell’enciclopedia Treccani. Lo studioso ha parlato di “Editoria e cultura nel mondo digitale” ponendo l’accento sull’importanza di leggere qualunque sia il mezzo che si utilizza. Ma anche dei grandi cambiamenti che ha portato l’era di internet. La cerimonia è proseguita con le relazioni della rappresentante del personale tecnico amministrativo in senato accademico Franca Sanna e del rappresentante degli studenti in consiglio di amministrazione Marco Pilo. I momenti cruciali dell’inaugurazione sono stati sottolineati dal coro dell’università mentre l’annuncio solenne da parte del rettore che l’anno accademico poteva cominciare è stato preceduto dall’intervento surreale di Francesco Sparano, Pontefice Massimo Mazzone III “L’Emblematico” dell’Associazione Goliardica Turritana. L’intera mattinata è stata trasmessa in diretta streaming sul sito dell’università.


 
6 – LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 dicembre 2015 / Ediz. Naz.le - Pagina 30
L’emozione di Gabriella Taras
SASSARI Visibilmente emozionata Grabriella Taras, giovane laureata in Servizi sociali, ha preso in mano il microfono davanti alla grande platea dell’aula magna e ha ringraziato il rettore Carpinelli che le aveva appena consegnato il sigillo dell’università cittadina. Il riconoscimento di ieri è seguito al premio che la giovane sarda ha ricevuto alcuni giorni fa alla Camera dei Deputati per essersi laureata con la migliore tesi sulla violenza contro le donne. «Ho voluto trattare due temi entrambi di stringente attualità - ha detto Gabriella Taras - quello della violenza di genere che purtroppo non cessa di essere un’emergenza, e quella dell’immigrazione». Perché la tesi di Gabriella ha affrontato in particolare il fenomeno della violenza contro donne immigrate. «È stata un’indagine difficile quella finalizzata a mettere a fuoco una realtà che anche nel nostro Paese e persino in un luogo più defilato come può apparire la Sardegna, fa emergere disagi e sofferenze. Per questo ringrazio i docenti che mi hanno aiutato in questo cammino». E Gabriella Taras ha lanciato un appello perché il corso di laurea in Servizi sociali, unico nell’isola, possa continuare a sfornare giovani laureati. (g.g.)


 
7 – LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 dicembre 2015 / Ediz. Naz.le - Pagina 30
Oggi alle 17 la presentazione del rapporto sulla sussidiarietà
SASSARI Si tiene oggi la presentazione di “Sussidiarietà e... spesa pubblica” il rapporto sulla sussidiarietà 2014/2015 a cura della Fondazione per la sussidiarietà in collaborazione con l’università di Bergamo. A presentare il rapporto sarà Giorgio Vittadini, ordinario di statistica all’università di Milano, presidente della Fondazione per la sussidiarietà nonché fondatore della Compagnia delle Opere. L’incontro prenderà il via alle 17 nell’aula Lessing del dipartimento di Scienze umanistiche in via Roma 151 con i saluti del presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau, del sindaco Nicola Sanna e del direttore del dipartimento di Scienze umanistiche Gavino Mariotti. A introdurre e moderare gli interventi sarà Paola Appeddu, presidente della cooperativa sociale San Camillo De Lellis che ha organizzato l’evento. Sono previsti gli interventi di Cristiano Erriu, assessore regionale agli Enti locali, Antonio Cabras, presidente della Fondazione Banco di Sardegna e di Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori pubblici. Si parlerà della spesa pubblica e della possibilità di applicare la sussidiarietà per fare in modo che i cittadini decidano direttamente l’allocazione di alcune voci della spesa pubblica come sanità e scuola.
 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 dicembre 2015 / Ediz. Naz.le - Pagina 33
«Una Carta dei valori per far crescere un’identità europea»
di Antonio Meloni
SASSARI Non è solo questione economica, l’Europa non si può costruire a tavolino, serve un’identità culturale capace di amalgamare realtà prossime ma differenti. Così, si può unire davvero la gente del Vecchio continente e dare un nuovo senso al futuro prossimo di un’espressione geografica in cui i governi e le istituzioni politiche faticano, e non poco, a realizzare autentica unità. Parola di Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto Enciclopedia italiana Treccani ed ex ministro ai Beni culturali, ospite d’onore ieri alla cerimonia inaugurale del 454° anno accademico dell’Ateneo turritano. Dalla sala di rappresentanza del Rettorato, dove ha avuto un incontro con la stampa che ha preceduto l’apertura della lunga mattinata, Bray ha lanciato la proposta di redigere al più presto un Manifesto della cultura Europea, una sorta di decalogo con i principi fondamentali che hanno fatto la storia dei singoli stati e dai quali, oggi, si può partire per ritrovare il senso delle cose. Lo dice senza retorica mentre spiega il significato di una proposta che, questo l’auspicio, può essere accolta con ampio consenso: «Per molti anni abbiamo incontrato diverse difficoltà a far nascere l’Europa perché uno stato non si fonda solo sulla burocrazia o su presupposti di tipo economico-finanziario, occorre lavorare su un senso d’identità culturale che oggi in Europa è ancora tutto da costruire». Da qui l’idea di un manifesto basato su alcuni punti cardine che dovrebbero costituire le nuove fondamenta culturali dell’Unione europea. A chi gli chiede su quali principi dovrebbe essere basata questa Carta, risponde senza tentennamenti: «Intanto sul rispetto del senso d’identità e delle storie dei singoli paesi che la compongono, ma anche sulla capacità di identificare con precisione le radici cristiane che nel contesto della storia europea hanno avuto un peso non indifferente e quindi sull’abilità di riuscire a mettere insieme queste tradizioni per dare nuovo impulso all’agire politico». Memoria e identità devono poter trovare spazio anche nell’Accademia per diffondere e rafforzare quel senso di comunità che ha fatto la storia del Paese. Lo sforzo economico è importante, dunque, ma non basta, la cultura, ha rimarcato ancora il direttore dell’Istituto Treccani, deve essere al centro dell’azione politica per favorire, come avveniva nel Rinascimento, il confronto e la libera circolazione delle idee. «Colpisce e in certo modo preoccupa – prosegue Bray – che la classe dirigente oggi non consideri questi principi come prioritari e dai quali, invece, dovrebbe ripartire per garantire centralità al sapere e alla conoscenza». Desiderio di conoscenza che dovrebbe essere promosso e sostenuto soprattutto tra le nuove generazioni. Al riguardo, la riflessione sulla nascita della “Nuova scuola” che ha animato il dibattito culturale dell’ultimo periodo può essere uno stimolo importante per ribadire un principio irrinunciabile: «Scuola e Università – scandisce Bray – devono essere i pilastri su cui costruire la nuova società, alle istituzioni e alla classe politica il compito non facile, ma prioritario, di sostenere con strumenti e risorse adeguati la ricerca e la conoscenza». Università, biblioteche e archivi, ha concluso Massimo Bray, sono i luoghi in cui si sono formati i cittadini del nostro paese, «luoghi che conservano e tramandano la nostra memoria storica e che oggi, più che mai, rappresentano anche i luoghi ideali da cui ripartire per raccogliere le sfide sempre più ardue imposte dall’era digitale».
 
 
9 – LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 dicembre 2015 / Ediz. Naz.le - Pagina 22
Maculopatia senile, oggi a Medicina esperti a confronto
SASSARI  Oggi,alle 9 nell’aula magna del complesso biologico della Facoltà di Medicina, è in programma il congresso sulla maculopatia senile, organizzato dal responsabile della clinica oculistica della Aou, Francesco Boscia. La maculopatia senile è una seria patologia oculare che provoca un deficit della funzione visiva centrale. Si tratta di una patologia che colpisce prevalentemente le persone anziane (circa il 10% nella fascia che va dai 66 a 74 anni e il 30% nella fascia oltre i 75 anni), anche se, sfortunatamente, non mancano casi di maculopatia senile in soggetti di età meno avanzata. La parte interessata dalla malattia è la macula, ovvero la zona centrale della retina che è preposta alla visione distinta e alla percezione dei dettagli. I principali interventi della giornata saranno dedicati a presentare, illustrare e analizzare le novità terapeutiche nel campo. Il professor Francesco Boscia discuterà della Patogenesi della degenerazione maculare e presenterà le novità sulla degenerazione maculare senile atrofica e le possibilità terapeutiche per questa affezione finora intrattabile. Il professor Francesco Bandello, direttore della clinica oculistica dell’Istituto San Raffaele di Milano, riporterà i risultati e le possibilità delle attuali terapie intravitreali della degenerazione maculare senile neovascolare. Infine la professoressa Cristiana Iaculli, specialista dell’Università di Foggia discuterà delle novità negli approcci terapeutici in degenerazione maculare senile neovascolare. Parteciperanno al corso medici oculisti, medici geriatri, medici di medicina generale, ortottisti e infermieri. L’evento è aperto anche a studenti e specializzandi
 
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 4 dicembre 2015 / Ediz. Naz.le - Pagina 4
IL RESPONSABILE ERASMUS
«Senza le tratte delle low cost per il progetto sarà la fine»
SASSARI Tra i tanti effetti collaterali disastrosi che l’annunciata “fuga” di Rayanair dallo scalo di Fertilia provocherà c’è da considerare anche quello relativo alle attività dell’università sassarese. A lanciare l’allarme è il responsabile del progetto Erasmus Luciano Gutierrez. A capo di questo prestigioso settore dell’ateneo da pochi giorni, il delegato del rettore Carpinelli si ritrova a maneggiare un fiore all’occhiello che rischia di appassire precocemente. È proprio sulla mobilità infatti che si basa tutto il settore riguardante i periodi di studio all’estero dei nostri studenti e gli analoghi soggiorni di studenti stranieri a Sassari per frequentare lezioni o effettuare tirocini. «Se Rayanair confermasse le sue intenzioni - afferma sconsolato Gutierrez - il progetto Erasmus perderebbe molta della sua forza. Siamo davvero preoccupati che da aprile questo intendimento della compagnia low-cost diventi realtà». C’è da dire che proprio il settore della mobilità studentesca negli ultimi anni ha consentito all’università di Sassari di scalare le classifiche che periodicamente vengono stilate sulle prestazioni e in generale sulla qualità degli atenei italiani. Sotto l’aspetto degli scambi di studio con l’estero Sassari risulta infatti al primo posto anche a confronto con università di dimensioni molto più grandi. Un successo che ora rischia di sparire nel nulla. «La nostra università - continua Luciano Gutierrez - ha più di mille studenti in mobilità ogni anno. Di questi 250 vengono da altri Paesig a Sassari per studiare o per tirocinio». Numeri importanti poi per quanto riguarda la Spagna con la quale l’università turritana ha saputo coltivare intensi rapporti di scambio culturale. «Ben 350 studenti all’anno vanno a studiare in atenei della Spagna mentre 120 vengono dalla penisola iberica qui da noi. Va da sè che il fatto di dover prendere due aerei per arrivare fin qui e per tornare a casa con la spesa che ne conseguirebbe, rende molto meno appetibile la scelta di trascorrere un periodo di studio nella nostra città», conclude con non poca amarezza Gutierrez. Una prospettiva, quella delineata dalla compagnia irlandese, che danneggerebbe l’intera università di Sassari. Fatto sottolineato da Massimo Carpinelli ieri nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico. Il rettore ha affermato che gli esiti di un’operazione del genere sarebbero gravissimi per l’ateneo, visto e considerato che la mission da lui proposta consiste proprio negli intensi rapporti di ricerca con gli atenei di tutto il mondo. (g.g.)



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