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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 November 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA


1 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
VIA SAN GIORGIO. La scalinata è inaccessibile per tre quarti, l’edificio è in sicurezza
Pioggia notturna di calcinacci
Transennato l’ingresso della facoltà di Letterature straniere
«Assurdo, considerando le tasse che paghiamo chiediamo almeno di poter studiare in strutture sicure», commenta Marco Pau. Via San Giorgio 12, ex clinica Aresu, oggi sede delle facoltà di Lingue, Letterature straniere e di Scienze Politiche: la caduta di alcuni calcinacci all’ingresso dell’edificio centrale fa discutere gli studenti ma non ferma esami e lezioni. Da ieri mattina la scalinata è blindata per tre quarti, ci sono giusto due corridoi laterali - lasciati fuori dalle normali procedure per la messa in sicurezza - che consentono l’accesso all’edificio. Un gruppetto di ragazzi punta gli occhi in alto e indica un balconcino: «Credo si siano staccati da lì ma non ne sono certo». Il racconto di quanto accaduto arriva direttamente dagli uffici di via Università. Insieme ad alcune precisazioni e rassicurazioni rivolte agli studenti.
«Durante la notte sono caduti alcuni calcinacci all’ingresso dell’edificio centrale», spiegano. «Già dalle prime ore di ieri mattina l’amministrazione ha provveduto a mettere in sicurezza la scalinata e alcune aree interne. Operai e tecnici sono attualmente al lavoro, procederemo con le valutazioni tecniche per stabilire quali opere sarà necessario portare avanti e in che modo dovremo intervenire», anticipano.
Nessuna certezza su tempi, «in questo momento è prematuro, prima è fondamentale concludere tutte le rilevazioni. Ovviamente trattandosi di un edificio antico è comprensibile che possano capitare episodi come questo», osservano. «Ma non c’è assolutamente alcun pericolo, resta solo qualche piccolo disagio. Ma faremo il possibile affinché venga risolto nel minor tempo possibile. Fermo restando che nessun locale è stato chiuso, per cui le attività procederanno regolarmente».
Infine una precisazione: «Nonostante la diminuzione delle risorse trasferite dallo Stato sul Ffo (Fondo di finanziamento ordinario), la manutenzione degli edifici storici è una priorità dell’amministrazione», assicurano dalla sede del Rettorato. «Proprio per questo motivo è stato predisposto un programma di interventi che andrà a coinvolgere tutti i poli universitari».
Ma c’è chi storce il naso: «È impensabile intervenire solo quando sta per succedere qualcosa di grave, facciamo lezione in una struttura bellissima ma abbastanza fatiscente», commenta Paola Mereu. «Sarebbe quantomeno opportuno provvedere a una regolare manutenzione ordinaria, almeno per consentirci di camminare tra i corridoi in totale tranquillità». C’è anche chi esulta per lo scampato pericolo. «Per fortuna non ci sono state conseguenze gravi, non oso pensare come sarebbe finita se fosse passato qualche studente proprio quando sono caduti i calcinacci», aggiunge Marta, studentessa del secondo anno che non svela il cognome. La scalinata per ora resta inagibile, gli operai continuano a lavorare.
Sara Marci
 
 
 
2 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Residence: che fine ha fatto il progetto?
Il progetto era ambizioso: realizzare un residence con circa sessanta posti-letto - ridotti a quaranta l’anno dopo - destinato agli studenti e ai docenti stranieri.
«Supporto logistico indispensabile per rafforzare l’integrazione internazionale»: era il 2011 quando il Rettore Giovanni Melis annunciava l’imminente nuova vita dell’area dove un tempo sorgeva la sede di Medicina del lavoro. Tra le altre cose si parlava di completare la ristrutturazione dell’edificio nato ai piedi dell’ospedale Civile.
Peccato sia rimasto tutto sulla carta: nella fossa di San Giorgio per ora nulla è cambiato. Nonostante i buoni propositi messi anche nero su bianco nel protocollo d’intesa firmato - il 20 marzo 2012 - da Melis e il sindaco Massimo Zedda. Sono passati più di tre anni e del progetto non sembra esserci più traccia. La certezza è il presente: la scalinata blindata e l’eventualità che cadano altri calcinacci. (sa. ma.)
 
 
 
3 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
INCONTRO. Sabato alle 9,30 alla Biblioteca universitaria
Le donne che aiutano le donne
Sono quelle donne che ne soccorrono altre, le ascoltano, cercano di aiutarle: in Questura, negli studi legali, negli ambulatori. Sabato si danno appuntamento nella sala Settecentesca della Biblioteca universitaria per analizzare il fenomeno trasversale che non guarda in faccia a nessuna: età, classi sociali, economiche e culturali. La giornata internazionale contro la violenza sulle donne si celebra con un nuovo appuntamento sabato, a partire dalla 9.30. «In programma - anticipa una nota - tre tavole rotonde con la partecipazione di esperte e studiose, oltre venti, per analizzare un fenomeno buio, complesso e purtroppo strutturale nella nostra società».
L’iniziativa, promossa dalla Biblioteca universitaria, dalla rivista online Sardegna Sopratutto e dall’Istituto Gramsci della Sardegna, ha ottenuto il patrocinio della Polizia di Stato. Hanno aderito anche la Direzione scolastica, l’Arma dei Carabinieri, l’Università di Cagliari e il Centro di documentazione delle donne. (m. lam.)
 
 
 
4 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
SANITÀ. Rivoluzione nell’organizzazione dei reparti, organici all’osso
TURNI BREVI IN OSPEDALE
Alt europeo al lavoro non stop. Ma i pazienti?
Non più di 48 ore di lavoro alla settimana, non più di 12 e 50 minuti al giorno, 11 ore di riposo fra un turno e l’altro: sono le condizioni in cui deve svolgersi il lavoro sanitario secondo l’Europa. L’Italia avrebbe dovuto adeguarsi l’anno scorso: lo fa ora, dopo un rinvio e costretta da una procedura d’infrazione.
ASL 8 Da ieri, ufficialmente, le cose sono cambiate anche a Cagliari: la direzione aziendale della Asl 8, per esempio, fa sapere di avere abrogato «disposizioni, circolari, note e provvedimenti per le parti in contrasto con la normativa» e di avere «avviato i processi di riorganizzazione del lavoro» nello sforzo di «garantire, da un lato, il rispetto della normativa e, dall’altro, l’erogazione dei servizi sanitari senza soluzione di continuità».
 REPERIBILITÀ Bel rebus. Il problema, a Cagliari come nel resto d’Italia, è tutto lì: rispettare i parametri europei con organici ridotti all’osso dalla spending review , senza però danneggiare i pazienti. «Al Brotzu - racconta per esempio Attilio Carta, responsabile Uil-Fp per il più importante (finora) ospedale sardo - poteva capitare che i turni giornalieri andassero oltre le 13 ore. Particolarmente difficile sarà rispettare il parametro delle 11 ore di riposo. Il problema si porrà per le reperibilità, che riguardano soprattutto notturni e festivi: se si verifica un’emergenza a mezzanotte e un medico o un infermiere che il giorno dopo hanno un turno di pomeriggio vengono richiamati in servizio fino alle 6 di mattina, non si potrà garantire il turno di lavoro pomeridiano».
INFERMIERI Come Carta, Pierpaolo Pateri, presidente del Collegio degli infermieri della Provincia di Cagliari, parla di “situazione disastrosa”: «Il numero degli infermieri - dice - è insufficiente a rispondere al bisogno di assistenza». Il quadro è lo stesso, sia a livello regionale che nazionale: il Governo ha ammesso che in Italia mancano all’appello tremila medici e 20mila infermieri, e la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, starebbe lavorando a un piano straordinario di assunzioni. I cui costi rischiano di essere stellari.
EMERGENZE «Colpa del fatto che non si è programmato per tempo», secondo Giuseppe Iasiello, responsabile del 118 per il sud Sardegna: «Si sono perse occasioni per tenere gli organici a livelli ragionevoli». Lui e gli operatori che da lui dipendono, nel frattempo, si arrangiano: «Anche noi siamo in pochi. Siamo fuori dai parametri europei. Dobbiamo garantire turni di 12 ore, siamo al limite: basta che uno si ammali ed ecco che qualcuno deve sostituirlo. Se c’è un’emergenza, si fa appello alla buona volontà». Che, finora, non è mai mancata.
TURN OVER Ma mentre a Roma si parla di assumere, a Cagliari fino a poche settimane fa si lavorava per bloccare le assunzioni in nome della spending review : «Di recente - ricorda Pateri - la Regione ha emesso una direttiva indirizzata alle Asl in cui si regola il turn over al 50 per cento per i medici e al 20 per gli infermieri». Cioè: assumere un medico ogni due che vanno in pensione, e un infermiere ogni cinque.
VECCHI E STRESSATI Risultato: anche a Cagliari chi lavora negli ospedali è sempre più vecchio e sottoposto a carichi di lavoro sempre più pesanti. Un anno fa Susanna Montaldo, segretario regionale dell’Anaao Assomed (sindacato dei medici dirigenti) aveva lanciato l’allarme: i medici sardi, spiegava, hanno un’età media di 55 anni contro i 51 del dato nazionale, lavorano anche 50 ore a settimana e sempre più spesso sono costretti a saltare ferie e riposi, con conseguenze sul livello di stanchezza e di stress percepito. Con tanti auguri ai pazienti.
Marco Noce
 
 
 
5 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
LA VICENDA
Deregulation, solleciti e sanzioni
Tutto nasce con la Finanziaria 2008, per i sindacati, quella della deregulation: stabilì che i medici avrebbero potuto anche lavorare per due giorni di fila. Questo in barba alla direttiva europea 88 del 2003, secondo la quale, invece, periodi prolungati di lavoro possono avere conseguenze significative sulla salute del lavoratore e aumentano il rischio di errore. Errore che, in sanità, può avere conseguenze drammatiche.
L’Anaao-Assomed, sindacato italiano dei medici dirigenti, ha, insieme alla Fems ( Federation europeenne des medicins salariés ) ha segnalato alla Comunità europea il mancato rispetto della direttiva da parte italiana: da lì le sollecitazioni e, infine, le procedure d’infrazione che obbligano il nostro Paese a riallinearsi.
I rischi, per i dirigenti dei servizi nei quali dovessero essere riscontrati turni di lavoro eccessivi, sono pesanti: sanzioni penali fino a 10 mila euro.
Per consentire alle aziende sanitarie di rispettare le nuove norme, il governo pensa a delle assunzioni. Finanziate come? Introducendo nuove norme che dovrebbero limitare il contenzioso tra medici e pazienti. I camici bianchi, oggi, sono particolarmente esposti al rischio di denunce: le aziende li cautelano stipulando polizze assicurative ma molti, per non sbagliare, prescrivono esami e farmaci non necessari. È la cosiddetta medicina difensiva, e incide non poco sui conti della sanità. (m. n.)
 
 
 
 
6 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Agenda
MARIA CRESPELLANI
Un volume per meglio conoscere l’artista e la donna: domani alle 17, nell’aula Roberto Coroneo della Cittadella dei Musei, a Cagliari, sarà presentato “Maria Crespellani. Ritratti 1943-2014”, a cura di Franco Masala. Interverrà Maria Luisa Frongia, docente di Storia dell’Arte contemporanea nell’Università di Cagliari.
OMAGGIO A PASOLINI“A quarant’anni dalla morte: Pasolini nel patrimonio bibliografico della Biblioteca Universitaria di Cagliari” è il titolo dell’incontro di domenica nella Sala Settecentesca della Biblioteca (via Università, 32). Dalle 18 le letture di Stefania Adamu e Sergio Soi. (gr. pi.)
 
 
 
7 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Nuovi contratti
I dipendenti pubblici sabato in piazza
L’appuntamento per i lavoratori di tutta Italia è sabato in piazza Madonna di Loreto a Roma: dietro gli striscioni dove è stato scritto “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, oltre venti sigle in rappresentanza dei lavoratori del settore pubblico nella scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università e ricerca sfileranno per chiedere al governo il tanto atteso rinnovo del contratto.
Braccia incrociate anche in Sardegna dove le federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda hanno indetto 24 ore di sciopero a una settimana dalla mobilitazione analoga indetta da Usb e Cobas lo scorso 13 novembre.
I sindacati chiedono azioni su «retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini» è ovviamente un nuovo accordo per gli oltre tre milioni di lavoratori pubblici e i settecentomila addetti di terzo settore e privato sociale «dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi».
I rappresentanti dei lavoratori puntano il dito contro l’aumento mancia previsto da una legge di Stabilità, contestato fin dalla sua ufficializzazione. «Il contratto da rinnovare subito è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori», spiegano i sindacalisti «come la garanzia di servizi nuovi, avanzati e veloci lo è dei cittadini. La sola via è riaprire la contrattazione. Non ci fermeremo finché non avremo le risposte che i lavoratori e il Paese si aspettano e meritano». ( l. m. )
 
 
 
8 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 42 - Edizione CA)
Presentato il quarto Babel Film Festival
Al cinema le lingue del mondo
H a quattro anni ma ha già saltato la fase infantile e pure quella adolescenziale. Il Babel Film Festival è una manifestazione ormai matura, lo dicono i numeri di questa edizione che partirà il 30 novembre per concludersi il 5 dicembre a Cagliari: 79 film selezionati (su 115 pervenuti) tra documentari (41), corti (24), lungometraggi (14) e fuori concorso (6). Ma lo certifica soprattutto la specificità del Babel, capace di distinguersi in mezzo a festival pressappoco tutti uguali, ovvero la tutela delle minoranze linguistiche. In un mondo globalizzato, dove la parlata del cinema è omologata per ragioni commerciali, dare spazio alle parole, ai suoni (e alle immagini, naturalmente) di chi mantiene la propria identità attraverso una lingua “minore” è un’operazione prima di tutto culturale e politica in senso stretto. Che questo poi accada in Sardegna dove la questione della limba agita da sempre le acque è operazione meritoria, nonché apripista di scambi e conoscenze di identità emarginate o negate.
Frugando nel ricco programma cesellato dai direttori artistici del festival (Antonello Zanda, Tore Cubeddu, Paolo Carboni) c’è già la sensazione di fare il giro del mondo, visto che sono rappresentati tutti i continenti («manca l’Antardide», quasi si scusano gli organizzatori) per un totale di 42 lingue. Con una predominanza di idiomi curdi e romanì, che significa l’urgenza di due popoli nel turbinìo della politica - alle prese cioè con guerre, esodi e vessazioni - di preservare la propria cultura e unità, come chiosa il presidente Martin Schultz nel conferire al Babel l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo: che «le diversità linguistiche sono alla base dell’identità europea» e, allargando i confini, del mondo.
Nel suo piccolo il Babel i confini isolani li ha superati, perché la filosofia che lo sorregge è «essere una manifestazione fruibile dal pubblico», spiega Zanda: non vuol dire fare il tutto esaurito alle proiezioni ma decentrare l’asse del festival, sia geograficamente (in sei luoghi diversi), sia aprendo alla partecipazione. Il Festival infatti ha già avuto un’anteprima con cinque giurie dislocate a Noto, Ostane, Martignano, Udine, Nuoro, luoghi dove “regnano” minoranze linguistiche, ma si aprirà alle scuole con una giuria di studenti delle superiori di Cagliari e all’università (altra giuria di studenti), ai circoli del cinema Ficc e ai cineclub Fedic, alla scuola Holden di Torino e all’Archivio del Movimento operaio. Premi in danaro, e non solo (anche diritti su immagini gratis e workshop). Fino alla novità, davvero nel segno di un’attenzione al dialogo interculturale e all’integrazione, di una giuria composta dai richiedenti asilo del centro di accoglienza di Elmas che assegneranno il premio “One wor(l)d”.
Accanto a questi “giudici popolari” c’è la giuria ufficiale composta da Daniele Ciprì (presidente), Fredo Valla, Telmo Esnal, Antonia Iaccarino, Mauro Gervasini, che assegnerà i premi Maestrale nella serata finale del 5 dicembre ospitata al Teatro Massimo mentre l’apertura sarà al cinema Odissea lunedì 30 col film curdo Song of my mother di Erol Mintas; tutte le altre proiezioni saranno nella sala della Cineteca Sarda ogni giorno dalle 9,15 alla notte. Da segnalare un curioso workshop su come girare un film parlato nella lingua dei segni, tenuto dal regista russo Alexander Genievsky.
Il Babel inoltre gode di una infinità di patrocini importanti (consulate il sito babelfilmfestival.com) ma soprattutto del «plauso e del sostegno» della Regione Sardegna, ha detto l’assessore alla Cultura Claudio Firino. Perché questo non è solo un festival di cinema ma nel desiderio di far dialogare i patrimoni linguistici del mondo invita a riflettere sulla difesa di radici e identità. Anche quelle sarde.
Sergio Naitza
 
 
 
9 – L’UNIONE SARDA di giovedì 26 novembre 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 39 - Edizione CA)
SASSARI. Domani un incontro alla Camera di commercio
Il Parkinson e la buona sanità
In occasione della Giornata nazionale della malattia di Parkinson promossa dalla Lega italiana contro la malattia di Parkinson (LIMPE), si terrà nella Camera di commercio di Sassari un incontro in cui si vuole raccontare un po’ di "buona sanità" sassarese e presentare il lavoro svolto insieme dall’Azienda mista di Sassari e dall’Associazione Parkinson Sassari in questi anni.
Si parlerà della ginnastica di gruppo, della danza e musicoterapia, e si vedrà il video dello spettacolo teatrale (scritto e diretto dal "poeta" Francesco Enna) in cui tanti degli amici della Associazione hanno messo in scena la commedia "Romeo e Giulietta: 40 anni dopo". Invece Giovanni Carpentras, responsabile della Psicologia clinica della AOU di Sassari, chiamerà sul palco i familiari e chiacchiererà con loro di emozioni. La mattinata con gli esperti sarà moderata da Kai S. Paulus che da quattordici anni gestisce il Centro dei Disordini del movimento della neurologia della AOU di Sassari, punto di riferimento per tutto il Nord della Sardegna.
La giornata prosegue nel pomeriggio all’aeroporto di Fertilia con un gemellaggio con il Concerto di apertura della V edizione della rassegna musicale "Classica in aeroporto", organizzata dalla Alghero Airport Sogeaal e dalla Associazione musicale culturale Ellipsis. (p. c.)
 
  
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 novembre 2015 / Cultura e spettacoli Pagina 34
Convegno oggi a Sassari
Storia delle donne in Sardegna tra medicina e archeologia
SASSARI Si può fare storia delle donne, del rapporto tra genere e società, in tanti modi. Lo dimostra il convegno «I resti scheletrici come documento di salute e di malattia, di vita e di morte. Per un nuovo approccio alla storia delle donne sarde» che si terrà oggi a partire dalle 16 nell’aula magna dell’Università, organizzato dal dipartimento di Scienze biomediche e dal Csaps (Centro di studi antropologici, paleontologici e storici dei popoli del Mediterraneo). All’introduzione di Andrea Montella, direttore del dipartimento di Scienze biomediche, e di Marco Milanese, direttore del Csaps, seguirà una relazione di Eugenia Tognotti intitolata «Tra storia, antropologia e paleopatologia: un nuovo approccio alla storia delle donne sarde». Subito dopo, lettura magistrale di Gino Fornaciari su «Stile di vita e malattie delle nobildonne del Rinascimento: le corti degli Aragonesi a Napoli e dei Medici a Firenze». Seguiranno gli interventi di Daniela Rovina («Sepolture femminili nel cimitero medievale e post medievale del Duomo di Sassari»), di Elena Mazzeo («Da Sisaia alla donna nuragica di Flumineddu»), di Pasquale Bandiera («Condizioni di salute e stili di vita delle donne sarde dal Medioevo all’età moderna: i dati osteoarcheologici»), di Anna Bini («Il villaggio di Sant’Antioco di Bisarcio tra XIV e XVIII secolo: stile di vita e patocenosi della popolazione femminile»), di Rita Maria Serra («Le donne nel territorio sassarese dal Prenuragico al Medioevo. Aspetti paleoantropologici») e di Yolande Asara («La dieta delle donne sarde attraverso l’analisi dei metalli. Primi risultati di uno studio paleonutrizionale»).


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