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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 November 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015

 

L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Cabiddu racconta Atzeni
Omaggio ad Atzeni: oggi alle 12, Studi umanistici (Sa Duchessa, Cagliari) Gianfranco Cabiddu incontra gli studenti.

 

 
  
2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
PIAZZA COSTITUZIONE. Oggi la Giornata internazionale istituita dall’Onu
Donne, scarpette rosse contro la violenza
Sì alle celebrazioni. Ragionando sui dati che vedono a Cagliari 435 donne rivolgersi ai centri antiviolenza. Ma soprattutto sì alle sfide. Oltre i numeri: «Occorre uno sforzo in più». Da fare e lanciare oggi, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Onu. «Questa giornata - dice Silvana Maniscalco, presidente del centro Donna Ceteris - non può essere soltanto un decalogo emergenziale di dati o di numeri. Serve, semmai, spingersi oltre. Bisogna impegnarsi per una visione di sistema. Occorrono politiche di inclusione sociale e una collaborazione più forte fra istituzioni e centri antiviolenza». Oggi le scarpette rosse saranno idealmente ovunque, in città.
Dalle 9 alle 13.30, in piazza Costituzione un grande foglio bianco verrà riempito di pensieri, disegni e riflessioni. L’iniziativa è promossa dalla Federazione Donne, arti, professioni e affari e dall’associazione Socialismo Diritti Riforme. Gli studenti universitari aderiscono alla campagna del Comune “Differenza è bellezza”: tutti invitati a fare proposte su come combattere le discriminazioni di genere, in viale Sant’Ignazio, facoltà di Scienze economiche. Altri appuntamenti sono previsti nei prossimi giorni: sabato, nei locali della Biblioteca universitaria, tavola rotonda “Tre passi nella violenza”. Professioniste (giudici, avvocati, giornaliste) a confronto, dalle 9.30.
Mariangela Lampis
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015 / Provincia di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
MONSERRATO. Christian Martis, paralizzato dal collo in giù: nessuno pensa a noi
«Voglio portare in Aula i problemi dei disabili»
Un partito, oppure una lista civica, che gli proponga la candidatura alle Amministrative in programma nella prossima primavera non ce l’ha, quindi lo cerca: «Basta che i compagni di viaggio siano disposti a condividere, con me e attraverso me, le battaglie dei disabili monserratini». Christian Martis, aspirante consigliere comunale, la vede così: «La sedia a rotelle è una prigione nella quale mi costringono, oltre che la patologia di cui soffro, anche le barriere architettoniche di Monserrato». Racconta che il tragitto da casa all’Università, per un ragazzo immobilizzato dal collo ai piedi, non è un viaggio ma un calvario infernale. Però vuole esorcizzare la malattia attraverso il riscatto sociale che deriva dalla conquista di una laurea: «Peccato che i miei sforzi siano resi vani da amministrazioni comunali che hanno pensato a tutti tranne che alle persone che, da sole, non ce la fanno. Sarebbe bastato poco».
Sono circa quattrocento i disabili in città, pressappoco il due per cento della popolazione monserratina. Significa altrettante famiglie coinvolte, per un totale di duemila persone che si scontrano, direttamente o attraverso le difficoltà di un congiunto, con tutti i limiti che la città impone a chi ha difficoltà motorie. Dei quattrocento disabili, centosessanta hanno problemi mentali mentre il resto combatte ogni giorno con le barriere architettoniche, soprattutto con i marciapiedi «che, se anche hanno lo scivolo, quando sali non sai mai se lo troverai alla fine, per scendere».
A Martis fanno difetto le gambe e le mani, ma non il cervello e il cuore: «Voglio lottare non soltanto per me, ma per tutti quelli il cui vero nemico non è la malattia, bensì l’indifferenza popolare». Un’indifferenza che purtroppo è stata totale a Monserrato, città che si è occupata del Puc, delle beghe politiche, delle piccole e grandi clientele ma non di quanti sono costretti a vivere in casa. «Devo dire», ammette Martis, «che la metropolitana mi ha cambiato la vita: posso andare a Cagliari e muovermi da solo, ma ogni volta che attraverso le strisce pedonali che mi portano alla fermata rischio di essere investito. Le auto sfrecciano e prima o poi ci resto secco». Da tempo ha segnalato il problema: basterebbe installare un semaforo pedonale a richiesta.
Virginia Saba
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
TRAFFICO. Protesta della Fiab città ciclabile
Bici escluse da viale Marconi
La rivoluzione di viale Marconi «snobba le bici». Entro l’estate dovranno iniziare i lavori per rendere la quarta strada cittadina più trafficata d’Italia a senso unico con marciapiedi e corsie preferenziali e si fa sentire la Federazione amici della bicicletta di Cagliari, che contesta l’esclusione delle biciclette. «Le piste saranno previste in seguito, in una terza fase, ci ha detto l’assessore comunale ai Traporti Mauro Coni - lamenta Virgilio Scanu, presidente Fiab città ciclabile - e invece è necessario programmare il passaggio delle bici fin da subito, ora che si sta procedendo con gli espropri».
È solo uno dei temi, questo, che animerà un fine settimana pieno per gli appassionati e gli esperti, in arrivo anche dall’estero. La Federazione ha presentato il programma ieri mattina: si parte venerdì, alle 15, al Search, con il Seminario sulla ciclabilità urbana. Si rifletterà sulla pianificazione di un sistema di mobilità ciclistica. «Quello cagliaritano è a macchia di leopardo, pensato in maniera frammentata. Durante i seminari ci soffermeremo sulla pianificazione dei progetti. In questo soffriamo di qualche carenza», riprende Virgilio Scanu. Sabato mattina, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria si parlerà invece di “Mobilità ciclistica, un’opportunità di sviluppo e crescita sostenibile”. La chiusura domenica, con il consiglio nazionale dei delegati. Si farà il punto anche sui finanziamenti: «Sta partendo il Programma operativo 2014-2020 per la crescita sostenibile - anticipa Vincenzo Cossu, funzionario della Regione - con 10 milioni di euro da destinare alla ciclabilità. Per Cagliari, grazie ai fondi europei per le città metropolitane, previsto un finanziamento di 11 milioni». (m. lam.)
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Fotografia
Zanele Muholi, Lindeka Gloria Qampi: a Nuoro e Cagliari le residenze d’artista
Dare un viso ad ogni problema : è questa la poetica che informa gli alteri volti di donne africane che Zanele Muholi, fotografa, attivista della comunità LGBTI, ha fotografato con la grazia di una Emily Dickinson del ritratto femminile. Difficile riconvertire in poesia un tema così delicato, le queer nere, donne ultime fra le ultime, alle quali non è riconosciuto di amare altre donne. Aveva dimostrato di saperlo fare, quest’artista, classe 1972, che vive e lavora a Johannesburg, in una mostra di due anni fa, al Lazzaretto di Sant’Elia: una mappatura visuale delle lesbiche in Sudafrica dopo l’apartheid, un lavoro che Zanele ha iniziato dieci anni fa e che l’ha portata a Venezia, Basiela e nelle biennali di tutto il mondo.
L’occasione per rivedere lo stato di avanzamento della sua ricerca, e scoprire anche Lindeka Qampi, è offerta sempre dalla curatrice indipendente Emanuela Falqui, assieme a Erik Chevalier e Laura Farneti, entrambi fotografi, per l’associazione TRW. Ma questa volta il progetto è in grande, con coinvolgimento del Man di Nuoro, prevedendo una residenza d’artista, dal primo al 13 dicembre, di Muholi e di Lindeka Qampi, street photography del collettivo Iliso Labantu, che documenta le condizioni culturali, di genere, socio-politiche ed economiche nel Sudafrica. Tema della residenza: attivismo visuale e autodeterminazione.
Si parte dall’alienità dell’ospite rispetto al territorio per arrivare ad un momento creativo come proseguimento della loro ricerca, con lo scopo di produrre opere che nascono dal rapporto con un’altra comunità, fino alla formazione dell’audience e al confronto con artisti e persone interessate. In collaborazione con Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni e Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio, Muholi e Qampi terranno, dal 2 al 4 dicembre, un seminario universitario su “Metodi visivi nella ricerca sulle differenze socio-culturali”.
Il 3 dicembre (17,30, Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari) le fotografe incontrano il pubblico per parlare di attivismo visuale e autodeterminazione, modera la giornalista africana Lerato Dumse.
Raffaella Venturi
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
TAVOLA ROTONDA
Sabato alla biblioteca universitaria di via Università 32, alle 9.30, si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Tre passi nella violenza”. Letture di Cristina Maccioni, regista e attrice.

 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 25 novembre 2015 / Provincia Medio Camp (Pagina 26 - Edizione CA)
Gonnosfanadiga
Convegno sulla lingua sarda
Il Comune Gonnosfanadiga intende valorizzare la lingua sarda. Dopo un nuovo corso (di livello elementare) promosso per insegnare alla cittadinanza interessata i fondamenti della lingua, è già pronta una nuova iniziativa finalizzata a sensibilizzare il pubblico sul recupero delle tradizioni orali e scritte del passato, quale tratto identitario e storico da salvare. Una memoria locale che parla in limba e che si vuole trasmettere ai giovani. Per questo, venerdì, alle 16, nell’aula consiliare in via Regina Elena, al centro del convegno che vedrà sullo stesso tavolo un nutrito gruppo di relatori, esperti della materia, si parlerà sotto vari punti di vista della lingua sarda. Parteciperanno: l’antropologo Giulio Angioni, l’artista e poeta Efisio Cadoni, lo scrittore e poeta Francesco Carlini, le docenti Cristina Lavinio e Marina Lorinzi, il cantante Dino Maccioni e il poeta Giulio Solinas. (s. p.)
 
 
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LA NUOVA SARDEGNA
 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 25 novembre 2015 / Ediz.ne Oristano - Pagina 8
La cerimonia a Montecitorio
DA SASSARI LA TESI DA PRIMO PREMIO
Al lavoro della nuorese Gabriella Taras riconoscimento alla Camera
ROMA «Occorre tenere i riflettori accesi su questo orrendo fenomeno, che non appare in diminuzione e di cui, purtroppo, i nostri mezzi d’informazione si occupano molto meno di quanto non facessero due anni fa, quando il Parlamento italiano ratificò - come primo atto della legislatura - la Convenzione di Istanbul». Così il presidente della Camera Laura Boldrini nella sala della Regione di Montecitorio, alla cerimonia organizzata in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Un evento durante il quale è stata premiata Gabriella Taras, laureata dell’Università di Sassari, autrice della migliore tesi magistrale e di dottorato dedicata all’argomento. La tesi, intitolata "Donne immigrate vittime di violenza" (relatore Vittorio Campus, correlatore Andrea Vargiu), è stata discussa nell’ateneo sassarese il 16 dicembre 2014 ed è stata scelta dal Comitato scientifico del premio tra 70 elaborati di diverse discipline (giuridiche, umanistiche, sociali), pervenuti da tutta Italia. Gabriella Taras, laureata in Servizio sociale e politiche sociali, ha 27 anni ed è nata a Nuoro. Dopo aver vissuto a Sassari per sei anni, abita a La Caletta di Siniscola. La sua tesi è stata premiata per il grande lavoro di analisi e per il livello di approfondimento con cui sono stati trattati differenti aspetti della tematica.
 
 
 
9 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 25 novembre 2015 / Ediz. Naz.le Pagina 24
Aperitivo scientifico dedicato alle piante
SASSARI Questa sera a partite dalle 19 si svolgerà per la prima volta a Sassari un Science Cafè dedicato al mondo della flora della Sardegna. E i terrà lontano da aule e laboratori, nella cornice informale del Vecchio Mulino, il circolo ricreativo nel cuore del centro storico in via Frigaglia. Lì ricercatori, insegnanti, studenti, operatori dei centri di educazione ambientale e curiosi si incontreranno per parlare delle piante della Sardegna e dei luoghi in cui si possono trovare. L’aperitivo scientifico-divulgativo è intitolato Pianta@Là, ed è legato all’ambizioso progetto Wikiplantbase#Sardegna (consultabile all’indirizzo internet http://131.114.194.54/wpb/sardegna/index.html), coordinato da Simonetta Bagella del Dipartimento di Scienze della Natura e del territorio dell’Università di Sassari, e finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna. Wikiplantbase#Sardegna è un progetto scientifico-divulgativo, nato dalla collaborazione tra le università di Sassari e Pisa, che ha l’obiettivo di riunire in un database online aperto al contributo di tutti il maggior numero di informazioni disponibili sulla distribuzione delle piante in Sardegna. Al progetto collaborano numerosi ricercatori e non addetti ai lavori che aggiornano continuamente le informazioni inserendo nuovi dati acquisiti direttamente in campo o derivanti da indagini bibliografiche o campioni d’erbario. Attualmente sono state inserite nel database oltre 35.000 segnalazioni relative a 1.870 specie e 1.718 località. Al progetto è collegata anche anche la comunità facebook Flora della Sardegna che è già seguita da oltre mille persone, con numeri in costante crescita.
 
 
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 25 novembre 2015 / Ediz. Naz.le - Pagina 34
La fuga dei giovani sardi
verso l’America Latina
di Fabio Canessa
SASSARI Il tasso di emigrazione è in costante crescita. E i numeri non fanno che confermare la sensazione diffusa e una situazione che molti conoscono da vicino per aver salutato un parente o un amico che, a causa della cronica mancanza di lavoro, è andato a cercare fortuna all’estero. Sempre più persone lasciano la Sardegna e non tutti finiscono in Gran Bretagna o in Germania, i principali Paesi di destinazione. C’è chi lascia l’isola per andare molto più lontano. Al di là dell’Atlantico e verso sud, sotto la linea dell’equatore che ospita gran parte dell’America Latina. Giovani spesso altamente qualificati che vedono in un altro Continente possibilità diverse anche a quelle offerte dalla gettonatissima Londra. Chi sono questi nuovi emigrati? Cosa trovano dall’altra parte dell’oceano? A queste domande provano a rispondere Antonio Muglia e Salvatore Taras, due giornalisti sassaresi che viaggiando tra Brasile, Argentina e Perù hanno incontrato molti sardi che si sono trasferiti in Sudamerica. Viaggio dal quale nasce un libro, appena pubblicato da Edes, che raccoglie dieci storie sulla nuova emigrazione: “Verso Sud”. Un reportage (con testi proposti bilingue in italiano e in sardo) che in particolare si concentra su chi ha lasciato la Sardegna in questi ultimi anni e ha trovato fortuna in tre grandi città: Rio de Janeiro, Buenos Aires e Lima.
AI PIEDI DEL REDENTORE. Per chi ama il calcio il Brasile è il Paese dei sogni, dei grandi campioni che hanno segnato la storia dello sport più popolare al mondo. Come Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico, che negli anni Ottanta mostrò il suo grande talento anche in Italia. Il suo nome è però soprattutto legato al Flamengo, la squadra brasiliana con il maggior numero di tifosi. Nel 1978, quando il numero dieci della formazione carioca era all’apice della carriera, nasceva ad Alghero Luca Lupino. Come tanti, tutti i bambini anche lui sognava di fare il calciatore. Ha giocato nelle giovanili del Fertilia e chissà quante volte da ragazzino ha immaginato di essere un campione. Magari proprio quel Zico che oggi incontra tutti i giorni. O meglio, non proprio lui, ma la statua che lo rappresenta e accoglie ogni mattina chi lavora in avenida Borges de Medeiros, 997: la sede del Flamengo. Là ha la sua scrivania Luca Lupino che coordina le iniziative di marketing e comunicazione dell’Adidas, sponsor della società di Rio de Janeiro. La storia del manager algherese è la prima raccontata da Antonio Muglia e Salvatore Taras che in Brasile hanno incontrato anche Gianni Nuvoli e Silvio Podda. Il primo, sassarese, al momento fa il muratore ma coltiva tante idee da sviluppare per il suo futuro nella città ai piedi della grande statua del Cristo Redentore. Il secondo, originario di Ballao (provincia di Cagliari), a Rio si è reinventato ai fornelli conquistando i brasiliani con la cucina mediterranea del suo locale Casa do Sardo.
CITTÀ FONDATA DA SARDI. Quasi tremila chilometri più a sud un’altra storia legata alla cucina da raccontare: quella del giovane chef Daniele Pinna che a Buenos Aires è diventato una star. Trentacinque anni, cresciuto a Guardia Grande (una delle borgate di Alghero) nel 2009 approda nella capitale argentina dopo aver maturato esperienze gastronomiche in diverse parti d’Italia e di altri Paesi europei. Oggi è un personaggio anche televisivo grazie al successo dei piatti che prepara nel suo ristorante, diventato uno dei più quotati della città. Una città molto italiana che ha un particolare legame con la Sardegna. Come riportano gli autori del libro sarebbe stata fondata nel 1536 da un gruppo di sardi al seguito dello spagnolo Pedro de Mendoza, battezzata con il nome della Madonna di Bonaria di Cagliari. Sarà anche per questo che è facile sentirsi a casa sulle sponde del Rio de la Plata, pur arrivando dall’altra parte del mondo. Così sembra dalle parole di Iside Casu, imprenditrice e grafica sassarese che si è inventata una piccola, originale azienda basata sullo slogan “Amantar es amar”: la produzione di magliette comode e accattivanti studiate specificamente per allattare in pubblico in modo discreto e naturale. Idee, passione e determinazione. Quella che non manca sicuramente a Valeria Scintu, la più giovane tra le persone intervistate da Muglia e Taras. Classe 1986 è partita da Cabras e oggi lavora a Buenos Aires per una multinazionale con sedi sparse in tutto il mondo.
UN INSOLITO ELDORADO. Dopo Brasile e Argentina Il Perù è il terzo Paese per estensione del continente sudamericano. Ma a parte questo dato e il fatto di ospitare una delle sette meraviglie del mondo moderno, Macchu Picchu, non si sa molto del Perù. La capitale di quella che oggi è una delle economie più vitali dell’America Latina è la tappa finale del viaggio dei reporter sassaresi. Anche se per certi versi è l’inizio. Antonio Muglia conosceva già bene il territorio peruviano e suoi contatti a Lima sono stati fondamentali nello sviluppo del progetto. Qui vengono raccontate le storie di Elisabetta Mannai, cagliaritana che si è imposta in un settore particolare come quello del coaching (consulenza motivazionale), di Alessandro Piras che ha lasciato Orroli e oggi lavora nell’ufficio comunicazione in un’importante associazione educativa, di Federica Angioni partita da Guasila e in Perù insegnante in un collegio bilingue, di Simone Pisu, biologo che dopo l’università a Cagliari ha studiato a Barcellona prima di partire in Brasile e poi trasferirsi nel Paese che è stato la culla della civiltà inca.
SPECIAL STORY. «Sebbene “Verso Sud” tratti la nuova emigrazione, non potevamo certo rimanere passivi davanti alle tantissime altre storie della vecchia generazione di emigrati che abbiamo trovato nel cammino. Per questo abbiamo voluto inserirne una speciale». Così nell’introduzione gli autori spiegano la scelta di concludere il loro reportage con la storia di Natalino Demontis, da sessant’anni in Brasile ma con nel cuore sempre la sua città: Sassari. Lasciano così spazio diretto ai ricordi dell’uomo che vive nella cittadina di Cabo Frio, non lontano da Rio de Janeiro, dove ha anche costruito un candeliere. Una storia, tradotta anche in vernacolo turritano, esempio significativo della precedente generazione di migranti.

 

 

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QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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