Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 November 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 2 novembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
«Opportunità di sviluppo»: appuntamento giovedì e venerdì prossimi al Caesar’s hotel
L’università incontra le imprese:
due giornate su ricerca e lavoro
L’università si apre al territorio: per due giorni, giovedì e venerdì prossimi, oltre cinquanta ricercatori dell’Ateneo presenteranno i propri progetti alle imprese sarde al Caesar’s hotel. La scelta di tenere l’incontro fuori dalle mura dell’Ateneo è già un primo, importante segno di novità: è la prima volta che succede, nella storia dell’università a Cagliari. «Vogliamo far conoscere al mondo delle attività produttive quello che facciamo», spiega Annalisa Bonfiglio, prorettore per l’innovazione e il rapporto con il territorio, «e al tempo stesso capire di cosa le aziende hanno bisogno». È stata lei, nelle scorse settimane, a incontrare i vertici di «tutte le associazioni di categoria» e a raccoglierne segnali «molto positivi».
UFFICIO DI COLLEGAMENTO Cos’ha da proporre, l’università, al mondo delle imprese? «Le nostre ricerche - risponde la docente di Bioingegneria elettronica e informatica - devono e possono essere delle opportunità per l’innovazione delle imprese sarde. Possiamo restituire al territorio occasioni di sviluppo». A questo scopo, l’Ateneo si è dotato di una struttura come il Liaison office, un ufficio di collegamento indirizzato proprio alle imprese. Non solo.
APPRENDISTATO DI FORMAZIONE «Attualmente - racconta Bonfiglio - ci sono degli strumenti di legge che rendono particolarmente conveniente la collaborazione tra imprese. Per esempio, la misura dell’apprendistato di formazione, con la quale lo Stato offre incentivi e l’esenzione triennale dai contributi alle aziende che attivano un contratto con uno studente». Sono misure di questo tipo che possono risvegliare l’interesse degli imprenditori: «Ma non solo. In questi giorni, incontrando diversi esponenti del mondo produttivo, mi sono sentita dire con entusiasmo che sì, queste misure vanno bene ma c’è soprattutto, da parte delle imprese, una volontà di scoprire le attività dell’università. Un atteggiamento più che positivo, direi, e che va oltre le agevolazioni».
 PROGETTI L’università si presenterà all’appuntamento di giovedì e venerdì prossimi con un pacchetto di progetti di ricerca già avviati: per esempio i 17 progetti pilota finanziati nell’ambito della programmazione regionale. «Ma soprattutto - sottolinea il prorettore - vogliamo ascoltare le aziende e capire quali sono le loro esigenze».
In realtà, il doppio incontro di questa settimana è un ulteriore passo in un percorso ( Innova.re , finanziato con fondi Por) che va avanti da qualche anno: risale al giugno del 2010 il convegno su “Università, impresa e territorio”, cui sono seguiti incontri su proprietà intellettuale, startup e imprese innovative, brevetti.
 AMBITI TEMATICI Bonfiglio si dice convinta che non esistano a priori facoltà più avvantaggiate di altre nel rapporto con il settore produttivo: «Nel nostro progetto abbiamo fatto in modo tenere ampio il raggio dell’offerta. Per questo abbiamo raggruppato i ricercatori in nove ambiti tematici: Agrifood, Biomedicina, Comunicazione e marketing, Economia e management, Energia e ambiente, Ict (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ndr) , Ingegneria e logistica, Tecnologie per la salute e il benessere, Turismo e beni culturali. Insomma, non ci siamo concentrati solo sulle ricerche ingegneristiche, anche perché quel settore ha già i suoi contatti con le aziende».
Per ciascun ambito tematico, ogni gruppo di ricerca presenterà le proprie attività. Gli incontri si terranno dalle 9,30 alle 14,30. Entrambe le giornate saranno «articolate in sessioni parallele e in sessioni unitarie» e si concluderanno con un «lunch di networking»: anche condividere il pranzo può aiutare ricercatori e imprese a intendersi meglio.
Marco Noce


 
2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 2 novembre 2015 / C Cultura (Pagina 25 - Edizione CA)
Il caso Feltrinelli
Figli d’Arte Medas e Università mercoledì al Lido
Ultimo appuntamento con “Storytelling”, la rassegna teatrale nata dalla collaborazione tra la compagnia Figli d’Arte Medas e il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari. Mercoledì 4 novembre, alle 21 nella discoteca Il Lido in viale Poetto, Cagliari, andrà scena Pagina Bianca (Il caso Feltrinelli), spettacolo di narrazione sulla storia di Giangiacomo Feltrinelli. Per prenotazioni: 3341107807 (10-13 e 16-18), o inviare una mail a storytelling.figlidartemedas@gmail.com. Il costo del biglietto è 10 euro.
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 2 novembre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
RASSEGNA
Feltrinelli, Cuba e la Sardegna nell’ultimo appuntamento di Storytelling “Pagina Bianca (Il caso Feltrinelli)”, spettacolo conclusivo della rassegna organizzata da Figli d’Arte Medas e corso di laurea in Scienze della comunicazione. L’appuntamento è per mercoledì alle 21 nella discoteca Il Lido, viale Poetto 41. Il racconto, affidato a Gianluca Medas, sarà accompagnato dalle musiche della chitarra di Mauro Palmas e i contributi audio-video di Fabio Costantino Macis. Per prenotazioni è possibile contattare il numero 3341107807 dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
4 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 2 novembre 2015 / Sassari - Pagina 15
PIAZZA D’ITALIA »NOTTE DI PAURA
Studenti spagnoli aggrediti dal branco
Un ragazzo ferito al basso ventre con un punteruolo, suo fratello pestato a sangue. La polizia alla ricerca di quindici giovani
IL RACCONTO DEI RAGAZZI Hanno urlato “spagnoli di merda” e sono saltati addosso al primo di noi che ha accennato una reazione: non aspettavano altro
di Daniela Scano
SASSARI Un ragazzo spagnolo ferito al ventre con un punteruolo, suo fratello massacrato di botte e un gruppo di connazionali attaccati dal “branco” che ha anche cercato di sfondare il portone del palazzo dove le “prede” si erano rifugiate in cerca di salvezza. Tutto a pochi passi da piazza d’Italia, diventata il teatro di una assurda esplosione di violenza giovanile. Vittime dell’aggressione sono stati una decina di studenti universitari spagnoli arrivati in città con il progetto Erasmus, fiore all’occhiello dell’ateneo cittadino che ogni anno ospita ragazzi provenienti da tutto il mondo. È successo alle tre della notte tra sabato e domenica, mentre le vie del centro erano ancora affollate di giovani che festeggiavano Halloween. Gli studenti spagnoli si erano dati appuntamento in piazza d’Italia per suonare la chitarra e cantare. C’erano ragazzi e ragazze, il clima era sereno. I ragazzi hanno raccontato alla polizia di essere stati accerchiati da un gruppo di sconosciuti, una quindicina in tutto, comprese alcune ragazze, che li hanno prima insultati, gridando “spagnoli di merda”, e li hanno attaccati fisicamente appena il primo del loro gruppo ha abbozzato una reazione. «Sembrava che non aspettassero altro – raccontano –. Avevano cominciato a provocarci, tirandoci addosso bottiglie di plastica, ma per evitare la lite avevamo fatto finta di niente. Quando uno di noi si è alzato per dire loro di smetterla lo hanno preso a pugni, lo hanno fatto cadere e mentre era a terra lo hanno preso a calci in faccia. A quel punto nelle mani di uno dei nostri aggressori è comparso un punteruolo». Ad avere la peggio sono stati due fratelli, uno studente e il fratello che era arrivato proprio ieri dalla Spagna con i genitori per trascorrere qualche giorno in famiglia. La vacanza si è però trasformata in un incubo. Il giovane è intervenuto in difesa del fratello, ma è stato colpito al ventre. A caldo ha pensato a un pugno più forte degli altri e non ha capito subito di essere stato ferito con un punteruolo. Sono stati i suoi amici a rendersi conto che aveva la maglietta e la felpa sporche di sangue. «È successo mentre scappavamo verso via Carlo Alberto, dove ci siamo rifugiati nell’androne di un palazzo – è il loro racconto –. Ma quelli non hanno desistito, hanno preso a calci il portone mentre noi spingevamo dall’interno per evitare che lo abbattessero. Sono scappati solo quando hanno capito che stava arrivando la polizia». In via Carlo Alberto è intervenuta una pattuglia della sezione volanti della questura. Gli agenti hanno trovato ad attenderli un gruppo di giovani sconvolti dalla paura. La prima preoccupazione è stata quella di soccorrere i due ragazzi feriti che sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale “Santissima Annunziata”. Qui lo studente è stato medicato per le ferite al volto, mentre suo fratello è stato ricoverato ed è assistito dai genitori. La coppia ha scoperto solo ieri mattina che cosa era successo ed è corsa in ospedale. «Fortunatamente per nostro figlio – racconta il padre –, la punta metallica non è entrata in profondità. Se fosse penetrata ancora pochi centimetri, avrebbe perforato l’intestino. I medici hanno fatto tutti gli accertamenti e hanno scoperto un ematoma. Solo nelle prossime ore si saprà se è necessario un intervento chirurgico, ma siamo ottimisti». Sul grave episodio sta indagando la squadra mobile della questura, guidata dalla dirigente Bibiana Pala. Già l’altra notte, aiutati da un amico italiano che parla perfettamente la loro lingua, gli studenti spagnoli hanno raccontato la loro versione dei fatti agli investigatori. I ragazzi hanno escluso una lite, un pretesto, qualsiasi motivo che possa spiegare un attacco così violento. «Non avevamo mai visto prima quei giovani – racconta uno di loro –, eppure frequentiamo piazza d’Italia. Ripeto, sono arrivati con l’intenzione di attaccarci».

 
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 2 novembre 2015 / Nuoro - Pagina 17
L’equilibrio psico-fisico,
gli insegnamenti di Gröning
NUORO L’equilibrio psico-fisico, il recupero della salute e il benessere dell’individuo attraverso gli insegnamenti di Bruno Gröning che nella Germania del dopoguerra aveva portato un modo differente di guardare alle origini della salute e della malattia. Sono questi i temi che verranno affrontati mercoledì con inizio alle 17 nell’aula magna dell’università, in una delle tre conferenze previste nell’isola (gli altri incontri si terranno a Cagliari e Sassari). Gli appuntamenti sono organizzati dal Gruppo medico-scientifico specializzato del “Circolo degli Amici di Bruno Gröning”: proposti per la prima volta nell’isola, ricalcano lo schema collaudato in analoghe manifestazioni tenute in 70 Paesi nel corso degli anni. Relatore principale è Hans Maier, medico chirurgo specializzato in chiroterapia e medicina naturalistica. Tra i contenuti delle conferenze, la presentazione di guarigioni confermate dalla medicina e come si può recepire e accogliere la forza guaritrice. Gli incontri sono gratuiti. Per informazioni Anna Marini: 349/7859902; mail angiocado@tiscali.it; www.bruno-groening.org/italiano.
 
 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 2 novembre 2015 / Attualità - Pagina 9
Dal 2010 al 2014 persi 390 euro. Mobilitazione unitaria il 28
Statali, stipendi “leggeri”
ROMA Tra il 2010 ed il 2014 le buste paga degli statali si sono alleggerite di 390 euro guardando alle retribuzione lorda procapite. È quanto risulta dai dati dell’Istat. E ciò senza calcolare gli effetti dell’inflazione che, nell’arco dei quattro anni ricostruiti nelle serie dell’Istat, non sempre è stata così bassa. I numeri scaldano il fronte già caldissimo dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego: la questione terrà banco nei prossimi giorni, a partire da martedì quando al ministero dell’Economia si terrà un incontro tra dipendenti e vertici politici del Mef. Dal 13 novembre le assemblee sui luoghi di lavoro, mentre è fissata per il 28 di novembre la manifestazione nazionale delle categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil. In base ai dati Istat, la retribuzione lorda pro capite passa da 34 mila 662 euro annui del 2010 a 34 mila 272 del 2014. Allo stop degli incrementi contrattuali si sono aggiunti anche i tetti al turnover (si è passati da 3,5 milioni di posti a 3,3 milioni). Un combinato disposto che ha fatto scendere le uscite della Pa per la voce redditi da lavoro dipendente, somma di stipendi e contributi, di 8 miliardi e 734 milioni, sempre mettendo a confronto il primo anno di blocco contrattuale, il 2010, con l’ultimo anno per cui è disponibile l’aggiornamento dell’Istituto di statistica, il 2014. Solo nell’ultimo anno la riduzione della spesa complessiva per il pubblico impiego è stata superiore a un miliardo. Nonostante ciò le uscite destinate al personale restano comunque uno dei capitoli più pesanti nel bilancio dello Stato: nel 2014 le cifra è stata di 163 miliardi e 814 milioni. E anche la paga annua base, sempre al lordo, è rimasta sopra i 34 mila euro a testa. Una media che nasconde però delle differenze, anche se non fortissime, tra i principali settori della Pa.
 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 2 novembre 2015 / Libri - Pagina 21
CONTROMANO
Università, le station wagon del buon umore
di MASSIMO ONOFRI
Il raggruppamento universitario degli insegnanti di Diritto, in specie Costituzionale, deve essere, almeno relativamente all’arruolamento dei docenti, in controtendenza e tra i più virtuosi d’Italia: di sicuro più dell’Italianistica, cui appartengo. Pensavo a tutto ciò mentre leggevo, su queste colonne, l’articolo dedicato al trentanovenne Simone Pajno che, stando all’inchiesta dell’«Espresso», si annovera, su un totale di 13.263, tra i soli 6 professori ordinari del sistema accademico nazionale che abbiano meno di 40 anni. Caspita, mi son detto: perché qui a Sassari anche io, nel Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, posso contare sulla mia «Beautiful mind», benché professore associato. Mi riferisco a Carla Bassu, anche lei docente di Diritto Costituzionale, seppure Comparato, adorata dagli studenti e dai colleghi, e tre anni in meno del bravo Pajno. Occhi scintillanti, luminosissima, d’intelligenza scattante e allegra: insomma, una station wagon di buon umore. Carla, per di più, ha lavorato giovanissima con Giovanni Minoli in tv ed è stata la costituzionalista cui ricorreva Floris a «Ballarò». Poi si dice che il nostro sia un Ateneo di secondo livello. Non è così (anche se lo sapevo già), ma ora, direi, ne abbiamo qualche prova.


 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 2 novembre 2015 / Libri - Pagina 21
I vincitori del premio Bartolotti
Il 28 maggio scorso si è tenuta, nell’Aula magna dell’Università di Sassari, la cerimonia finale di premiazione dell’undicesima edizione del premio letterario intitolato, a partire dal 1976, alla poetessa Rosilde Bertolotti: organizzato dalla Fidapa, è aperto a poesie e racconti scritti sia in sassarese che nelle diverse varianti del sardo. I questo piccolo volume sono raccolte le opere premiate: per la poesia il primo premio è andato a Giuseppina Schirru, per la prosa a Maria Antonietta Sechi, per la sezione giovani a Lidia Arru. Gli scritti introduttivi sono di Nino Fadda, Serena Cansella, Grazia Elisabetta Coradduzza, Rosa Foddai, presidente del sodalizio, e Auretta Carta.
 
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 2 novembre 2015 / Fatto del giorno - Pagina 3
Salvatore Rubino, docente di Microbiologia: come si sviluppa l’infezione che resiste agli antibiotici
L’esperto: «Un pericolo arrivato dagli Usa»
SASSARI Dietro l’infezione di Klebsiella pneumonie che ha colpito nove pazienti su trenta ricoverati nel reparto di Lungodegenza del Santissima Trinità di Sassari c’è anche un uso fin troppo disinvolto degli antibiotici. Una cattiva abitudine - se si escludono i casi di urgenza, cioè quando i medici davvero non possono attendere i tempi della microbiologia - che non riguarda certo solo l’unità operativa dell’ospedale civile sassarese, ma che è generalizzata in tutto il mondo, e in particolare nell’Europa meridionale. L’effetto di questa sorta di abuso è che alcuni batteri, seguendo le regole della selezione naturale, si rafforzano e diventano resistenti proprio a quei farmaci che dovrebbero combatterli. Risultato: se qualcuno si ammala, per debellare il germe bisogna ricorrere alle sempre più scarse riserve di antibiotici alternativi, spesso molto costosi o difficili da reperire. Un problema che non da oggi sta interessando anche l’Organizzazione mondiale della sanità. Ma che tipo di batterio è, esattamente, il Klebsiella pneumonie? Quanto è pericoloso? E perché colpisce così spesso negli ospedali? A rispondere a queste domande è Salvatore Rubino, docente di Microbiologia all’Università di Sassari, il quale fa chiarezza sui reali rischi di un’infezione come quella che sta interessando il reparto di Lungodegenza del nosocomio sassarese, spiegando come il fenomeno debba paradossalmente allarmare più la comunità esterna che quella ricoverata. «Per intenderci - spiega l’esperto -, qui non stiamo parlando di Ebola. In quel caso se contrai il virus hai alte probabilità di morire, mentre qui il rischio non è tanto per il malato infettato dal germe, solitamente curabile con altri mezzi farmaceutici, ma che questi batteri resistenti si diffondano oltre il livello di guardia. E cioè sino a diventare prevalenti». Fatta questa premessa sulla quale tornerà più volte, Rubino passa poi alla fotografia del germe in questione. «Il Klebsiella pneumonie - chiarisce - fa parte di quei cosiddetti enterobatteri che generalmente provocano infezioni nelle persone affette da stress immunitario, quindi anche anziani o pazienti che hanno subito interventi chirurgici». I soggetti più vulnerabili alla colonizzazione e all’infezione, dunque, sono quelli con difese compromesse, quelli sottoposti a operazioni o a pratiche invasive, ma anche i portatori di cateteri, drenaggi o tubi endotracheali. Soggetti molto spesso ricoverati in un ambiente chiuso come quello di un ospedale, che quindi diventa l’ideale campo di battaglia di simili germi. Il pericolo, almeno in questo caso, è arrivato dall’America. «Suppergiù alla fine degli anni Novanta - continua Rubino -, precisamente nella Carolina del Nord, Stati Uniti, ha incominciato a diffondersi un ceppo di Klebsiella particolarmente insidioso, non fosse altro perché risultava resistente agli antibiotici carbapenemici, detti anche Kpc, che poi sono quelli che vennero utilizzati quando iniziarono a insorgere resistenze anche alla penicillina e alla cefalosporina». In altre parole, il batterio aveva individuato in un antibiotico il suo nemico, e seguendo un processo naturale si è trasformato per non soccombere. Il problema non sta dunque nell’evitare che il germe segua la sua fisiologica inclinazione a sopravvivere, ma nel rallentare il più possibile questo processo. Ed è qui che entra in gioco l’uso improprio degli antibiotici. «Troppo spesso vengono somministrati alla cieca - taglia corto l’esperto -, questo succede con i medici di base e capita ovviamente anche in ospedale, ossia nel luogo dove si usano di più. In definitiva - conclude il microbiologo - è necessario dispensare gli antibiotici giusti e investire molto sulla sorveglianza». La trasmissione del batterio avviene nella maggior parte dei casi da paziente a paziente, in genere tramite le mani degli operatori. Per questo l’isolamento e l’utilizzo di guanti e sovracamici è fondamentale. (andr.mass.)


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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