Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 October 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
“MITZAS”. Al teatro Massimo
Il Festival dell'economia di Sardex
Cinquanta ospiti provenienti da 12 nazioni, 6 format per 60 ore di eventi, il tutto in tre giornate dedicate all'economia, alla cultura, ai dibattiti cui partecipano docenti delle più prestigiose università internazionali, politici ed economisti che si sottoporranno alle domande di giornalisti e opinionisti. È in sintesi il programma di “Mitzas, sorgenti di cambiamento”, il festival dell'economia organizzato da Sardex, il circuito di credito commerciale, che per il secondo anno ritorna a Cagliari, al Teatro Massimo, a partire da domani (dalle ore 11) sino a domenica. Tre giorni di programmazione quasi ininterrotta per mettere in contatto le realtà locali con quelle internazionali su tematiche legate al tema dell'edizione 2015 “L'intelligenza connettiva”. Tutto in collaborazione con EjaTv e il patrocinio della Regione.
 
 


L’UNIONE SARDA
 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 ottobre 2015 / Provincia di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
CAPOTERRA. Denuncia di Ruiu «L'osservatorio astronomico è abbandonato»
«Per non far morire il progetto di riqualificazione dell'Osservatorio astronomico di Punta 'e sa Menta servono poche miglia di euro: chiedo a sindaco, Consiglio comunale e Giunta di impegnarsi affinché non tramonti questa possibilità». L'Università di Cagliari ha abbandonato l'osservatorio di Poggio dei Pini due anni fa, da allora i propositi di dare una nova vita alla struttura dalla quale si scrutava il cielo non hanno trovato ancora riscontro. «La Commissione cultura ha lavorato due anni insieme all'Ateneo cagliaritano per studiare un piano di sviluppo e stilare un protocollo di intesa capace di ridare vita all'Osservatorio astronomico - spiega il presidente della commissione, Christian Ruiu - , questo impegno però ora deve convergere concretamente in un progetto di interesse comunitario da affidare al dipartimento di Architettura, in modo da promuovere uno sviluppo ambientale e culturale della zona, che avrebbe ricadute sociali ed economiche importantissime per la nostra comunità. Per dare vita a questo progetto è necessario che il Comune investa e creda nell'opportunità di rilancio che la cultura può offrire». Una compartecipazione del Comune alle spese di riqualificazione dell'Osservatorio, darebbe la possibilità di creare a Punta 'e sa Menta un polo scientifico e museale, nonché una sala conferenze. «La cultura non è un sacrificio economico ma un'opportunità - dice Ruiu - , confido che si prenda al più presto una decisione nell'interesse comune, in modo da favorire in futuro l'intervento dei privati e la permanenza dell'Università di Cagliari a Poggio dei Pini. (iv. m.)
 
 


L’UNIONE SARDA
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 ottobre 2015 / Speciale (Pagina 48 - Edizione CA)
ANORESSIA Sabato un convegno a Cagliari
Nel piatto la mia anima che soffre
Non è la moda, non è la danza, non è lo sport, non è la famiglia. Non solo questo. I disturbi del comportamento alimentare, che stanno diventando tra i giovani un'epidemia sociale, hanno cause ben più profonde e complesse. Non si può nascondere però che trovino un terreno fertilissimo nella società odierna, dominata dalla cultura della bellezza e della prestanza. Se aggiungiamo a questi modelli irraggiungibili il disagio legato a un futuro più incerto di una volta, il quadro è completo. Non è facile sapere quanti sono oggi in Italia, e in Sardegna, i malati di anoressia (rifiuto del cibo), bulimia (abbuffata e vomito), DAI (disturbi da alimentazione incontrollata), vigoressia (attenzione per un fisico muscoloso e atletico), ma anche ortoressia (ossessione per il cibo sano) e drunkoressia (alcolici anti fame). Non è facile perché molti ragazzi nascondono il loro malessere, altri rifiutano le cure, quasi tutti sono costretti a farsi seguire (con grandi costi e sacrifici) in strutture private spesso lontane. Di conseguenza, emerge, e finisce nelle statistiche del malessere, solo ciò che arriva alle strutture pubbliche.
Di questo e di molto altro si occuperà per l'intera giornata di sabato, a Cagliari, il convegno “Disturbi del comportamento alimentare. Epidemiologia e modelli terapeutici. Problemi e prospettive in Sardegna”. Organizzato dall'associazione Voci dell'anima, è stato promosso in collaborazione col Dipartimento di Salute mentale Asl. Si svolgerà dalle 9 alle 18, con pausa pranzo, nell'aula magna del Seminario arcivescovile di via Monsignor Cogoni e rappresenterà un momento prezioso di confronto con le poche realtà terapeutiche nate in questi anni in Sardegna. All'assessore regionale alla sanità e a Maria Antonietta Palmas (funzionario dell'Osservatorio epidemiologico regionale) il compito di fornire i primi dati: parziali ma importanti perché nascono da ricerche mirate nei centri di salute mentale, nei consultori, negli ospedali. Dice Elisabetta Manca, presidente di Voci dell'anima: «Dobbiamo dare atto all'assessore Arru di un grande impegno. Sono merito suo le delibere dello scorso dicembre per la realizzazione di due semiresidenze in Sardegna. Una al Nord e una al Sud. L'organizzazione e la formazione del personale, grazie a una convenzione, spetterà al centro di Todi, e a Laura Dalla Ragione, psichiatra e direttrice della rete DCA della Usl 1 dell'Umbria. Un'eccellenza. In attesa di una residenza che resti sempre aperta, per noi e per la Sardegna questa è una grande conquista».
Laura Dalla Ragione sarà tra gli operatori che proporranno diversi modelli terapeutici, con Leonardo Mendolicchio (Villa Miralago a Varese), Patrizia Todisco (Villa Margherita ad Arcugnano Vicenza), Armando Cotugno (responsabile a Roma di un ambulatorio intensivo). A raccontare la Sardegna, Liliana Lorettu, Rosalba Cicalò, Maddalena Mannu, Manuela Pintor, Anna Maria Fulghesu, Federica Pinna. E Bernardo Carpiniello, Guido Almerighi. Psichiatri, endocrinologi, psicoterapeuti impegnati sul campo. Per la Asl 8, Augusto Contu, Pier Paolo Pani, per CSV Sardegna Solidale Giampiero Farru. Fabiola Pretta coordinerà il dibattito con Elisabetta Manca. Terrà una relazione Mariella Falsini della Consulta@noi.
Nella locandina del convegno, la sagoma (reinterpretata da Giada Gaia Trudu) della Venere di Milo. È il simbolo della bellezza classica, così diversa da quella modella taglia 38 apparsa (e contestata) in questi giorni sulla copertina di una rivista femminile. Tra le proteste, quella autorevole di Michela Murgia che parla di «un'idea di donna che si fonda sull'estetica dell'infelicità». E allora viva la Venere di Milo e tutte le donne in carne. O anche magre, purché sorridano.
Maria Paola Masala
 
 


L’UNIONE SARDA
 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
INTERVISTA. È docente di Psicologia, affetta da anni dalla sensibilità chimica multipla (Mcs)
«IN FUGA DALLE ONDE MAGNETICHE»
Stella Conte: Poetto e bar inaccessibili, resisto solo in Castello
Niente tv né microonde. Il cellulare «solo quando non ne posso fare a meno», e la radio rigorosamente analogica. «La mia è una malattia particolare, da ricchi. Ho già chiesto due prestiti per pagare alcune cure, ora sono in causa con la Asl per ottenere il rimborso». L'appuntamento è nel suo studio a Sa Duchessa, piano terra del dipartimento di Psicologia. Tutina metallizzata, guanti abbinati («sono di nylon e argento, una lega che riduce le onde elettromagnetiche») e una maschera - stile saldatore - poggiata sulla scrivania («la indosso quando uso il computer»). Stella Conte, cinquantadue anni, mostra una sfilza di certificazioni mediche che mettono nero su bianco la sua patologia: Mcs, sensibilità chimica multipla. Col timbro del policlinico Umberto I, che ha fatto la prima diagnosi a Roma. Confermata del Breakspear Medical group, studio medico privato, a metà tra Londra e Cambridge. Da allora porta avanti due battaglie: la prima col silenzio assordante delle istituzioni, l'altra con un corpo che trasforma in nemico anche l'aria che respira.
Come inizia la sua storia?
«Nel 1998 ho vinto la cattedra di Psicologia all'Università di Cagliari, come professore associato. Mi sono trasferita da Roma a Elmas e mi sono ammalata».
In che senso?
«I problemi sono iniziati quando hanno messo un ripetitore a meno di cento metri dalla mia abitazione. Mi sono ritrovata a combattere con febbre, bruciori, infiammazioni. Mi bastava accendere la tv e bollivo».
Primo pensiero?
«Nessuno in particolare. Mi sono rivolta a diversi medici, ma non ho ricevuto risposte».
La svolta nel 2013.
«Un amico mi consigliò di rivolgermi al policlinico Umberto I. Ho preso appuntamento col professore Giuseppe Genovesi».
Esito?
«"Sindrome immuno neuro tossica ambientale, o sensibilità chimica multipla definibile anche come disturbo respiratorio non specificato in relazione all'esposizione ad agenti chimici, gas, fumi vapori", spiega leggendo il referto datato 28 aprile 2014».
La conferma arriva un mese dopo, da una clinica privata inglese specializzata in malattie ambientali. Qualche giorno di ricovero, esami dal nome impronunciabile e il rientro a Elmas. Anzi a Solanas. «Ho dovuto cercare una nuova casa, a Santa Barbara. Sempre in affitto, ma in una zona isolata dalle onde. Faccio la spola per venire in facoltà».
Com'è Cagliari per chi è affetto da Mcs?
«Terribile, come tutte le città».
Luoghi preclusi?
«Sicuramente i locali pubblici. Se entro in un bar e mi trovo vicino a un frigorifero avverto malessere. Lo stesso mi capita all'interno di negozi o centri commerciali. Solo Castello è accettabile. Lì le mura sono molto spesse, fanno in qualche modo da barriera alle onde elettromagnetiche».
Al mare?
«Non posso certo andare al Poetto, soprattutto da quando hanno attivato il wi-fi libero. Vado a Cala Pira, una dello poche spiagge libere da ripetitori».
Può prendere l'autobus?
«Potrei, pagandone le conseguenze: febbre, dolori, mal di testa e tutti gli altri sintomi che comporta la mia patologia».
L'aereo?
«I problemi più grandi sono prima di salire a bordo. L'aeroporto è un luogo infernale per chi si trova nella mia condizione. Troppe onde elettromagnetiche».
La rinuncia più pesante?
«La libertà, oltre ovviamente al benessere fisico. Una vita passata a rincorrere cure costosissime che il nostro sistema sanitario non offre e neanche rimborsa: ho già speso 40 mila euro».
Usa, Canada, Germania, Austria, Danimarca, Giappone, Spagna e Finlandia riconoscono la Mcs come patologia. L'Italia?
«Solo alcune Regioni - non la Sardegna - la definiscono malattia rara, nonostante l'incidenza sia ben al di sopra della soglia minima».
Sara Marci



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

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