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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 October 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 ottobre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
 
I ragazzi delle scuole e gli studenti dell'Università domenica faranno da ciceroni
UNA CITTÀ TUTTA DA SCOPRIRE
Alla “Fai marathon” un viaggio nei luoghi poco conosciuti
Il Fai non lascia, raddoppia. Anzi, triplica. Il Fondo ambiente italiano ha iniziato il mese di ottobre portando duemila persone a vedere la mostra “La memoria ritrovata”; la scorsa settimana, ha fatto conoscere, attraverso le letture, la biblioteca dell'Università e l'Archivio di Stato. E, domenica prossima, proporrà, insieme ad altre 130 città italiane, la “Fai Marathon”. L'obiettivo è ambizioso: «Far conoscere Cagliari ai suoi cittadini», spiega la capodelegazione regionale Maria Antonietta Mongiu.
 L'INIZIATIVA Una maratona che non seguirà i canonici itinerari turistici. Non a caso, lo slogan dell'iniziativa è “Cagliari: luoghi dei saperi e della cultura”. Quella dell'università che apre le sue porte ai visitatori. E quella degli alunni di scuole elementari, medie e superiori che gestiranno le visite ai siti: in particolare, i 180 ragazzi della Santa Caterina accompagneranno i visitatori all'interno della loro scuola. Grande anche il coinvolgimento da parte dell'Università. «Nel programma del nostro rettore Maria Del Zompo», spiega il prorettore Francesco Mola, «c'era l'apertura al territorio. Questa iniziativa dà l'opportunità di realizzare l'obiettivo».
 I LUOGHI È una vera e propria maratona quella organizzata dal Fai: i “luoghi speciali” (così vengono definiti) sono davvero tanti. Dalle 10 alle 13 si andrà alla scoperta del palazzo del Rettorato (e, in particolare, della collezione Piloni, ospitata al suo interno), del casamento scolastico di Santa Caterina, del dipartimento di Architettura, della chiesa di Santa Maria del Monte. E, dopo la pausa pomeridiana, si riprenderà alle 14, con le visite dell'orto botanico, del museo di geologia e paleontologia “Domenico Lovisato” e del museo di mineralogia “Leonardo De Prunner”. «Un patrimonio inestimabile», lo definisce Gian Luigi Pillola, docente di Paleontologia e Paleoecologia nella facoltà di Scienze. Una serie di gioielli di cultura che tanti cagliaritani non conoscono.
 LE INIZIATIVE Ma la “Fai marathon” non è fatta soltanto di visite ai luoghi speciali. In programma anche una serie di iniziative: il concerto del Duo Giuliani e, poi, quello di Romeo Scaccia, la presentazione del libro di Maria Francesca Chiappe “Carezze di sangue”, il convegno “Le frontiere genetiche della Sardegna” e la presentazione del docufilm sull'apertura dell'ex carcere di Buoncammino. In serata, anche l'incontro “Paesaggio e biodiversità, ricchezze da tutelare” e il confornto su “I fatti di Palabanda, Itinerario di informazione sulla congiura del 1812”.
 I VISITATORI Difficile seguire tutti gli eventi anche perché alcuni di questi saranno in contemporanea. Per aiutare chi vuole vivere a pieno la giornata, L'Unione Sarda pubblicherà sabato un inserto di quattro pagine, con la mappa e le schede dei siti e il programma degli eventi. Non solo: domenica, a partire dalle 10.30, il sito web de L'Unione Sarda trasmetterà in diretta streaming tutto quello che accade nel corso della giornata.
Marcello Cocco
 
 
 


2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 ottobre 2015 / Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
GLI SCAVI. Lavoreranno insieme all'Archeosistemi
LE UNIVERSITÀ A MONT'E PRAMA
Oggi, a Cabras, l'ultimo Gigante
A Mont'e Prama si scaverà ancora per almeno tre anni. Ma la novità è un'altra: sulla collina del Sinis a breve arriveranno ancora una volta gli archeologi delle Università sarde, gli stessi che nel 2014 portarono alla luce due Giganti. Lavoreranno assieme agli studiosi della “Archeosistemi” di Reggio Emilia, già all'opera per conto del Ministero. La soprintendenza dunque, ha detto sì ai due atenei sardi che hanno ottenuto un finanziamento di 450 mila euro dalla Fondazione Banco di Sardegna. Il soprintendente ai beni archeologici della Sardegna Marco Minoya, a giugno scorso aveva dichiarato di voler visionare «i contenuti della ricerca proposta dalle università visto che già a Mont'e Prama c'era un lavoro in corso. E che prima di tutto era indispensabile capire prima come e dove si voleva agire per continuare nel modo migliore». Ma evidentemente le carte analizzate hanno avuto esito positivo. Molto probabilmente, assieme agli archeologi dei due atenei dell'Isola ci saranno anche quattro detenuti del carcere di Massama, come del resto era accaduto lo scorso anno. Intanto a Cabras, al museo civico “Giovanni Marongiu” di via Tharros, è tutto pronto per mostrare al pubblico l'ultimo Gigante restaurato e finalmente in pedi. Si tratta di un enorme pugilatore di 300 chili e alto due metri e 8 centimetri. La cerimonia si terrà oggi alle 17.30. Per l'occasione ci saranno anche i restauratori del centro di conservazione archeologica di Roma che si sono occupati del lavoro di restauro.
Sara Pinna
 
 
 


3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 ottobre 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 47 - Edizione CA)
SASSARI. Ateneo e imprese alleati per promuovere l'Isola
Università sponsor dei progetti sardi
Qual è la ricetta perfetta delle seadas senza glutine? Come gestire un museo in modo da coniugare la cultura e la conservazione delle collezioni con una fruizione intelligente e attrattiva? Che cosa si può scoprire attraverso il telerilevamento archeologico? E come è possibile garantire davvero la sicurezza alimentare negli stabilimenti di produzione di formaggi? Come conoscere tutto sulla coltivazione biologica del carciofo "spinoso sardo"? Sono soltanto alcuni esempi dei risultati dei 10 Progetti Pilota di sviluppo congiunti Università-Impresa, finanziati dall'Università degli Studi di Sassari.
I progetti saranno illustrati venerdì 16 ottobre in un evento pubblico dalle 9 alle 14 all'incubatore universitario CubACT di via Rockefeller 54. In quella occasione è prevista un'area espositiva e una presentazione a cura degli sviluppatori dei progetti. L'evento sarà moderato da Nicola Pirina, Innovation Strategist Co Founder & Digital Champion Sardegna. Nel corso della mattinata sarà anche inaugurato il nuovo laboratorio di fabbricazione digitale FabLab Uniss.
Nati con l'obiettivo generale di valorizzare la ricerca regionale e favorire la competitività del sistema produttivo, i 10 progetti (selezionati tra 35 progetti presentati) hanno applicato la ricerca sviluppata all'interno dell'Università per rispondere a esigenze specifiche delle imprese partner.





4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
Minacce al prof: brutta aria
Pessimo segnale, le minacce al professor Giacomo Cao. Occorre essere concretamente solidali, si avverte una brutta aria: quella dei peggiori anni '70.
Mail firmata

 
 


5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 ottobre 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
ILAN PAPPE' A CAGLIARI
Domani a Cagliari lo storico israeliano Ilan Pappè sarà protagonista dell'incontro organizzato dalla Biblioteca universitaria in collaborazione con l'associazione Amicizia Sardegna Palestina, nella sala del Consiglio comunale alle 17,30. Sabato, alle 10, si replicherà nel Dipartimento di scienze sociali, in viale Sant'Ignazio.





6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 ottobre 2015 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
SANITÀ. Il Centro studi Riformatori sardi: il Piano della Giunta è tutto da rifare
«Confusione e tante ingiustizie nella riforma degli ospedali»
Ci sono bacini d'utenza che non stanno né in cielo né in terra. Ad esempio: 150 mila abitanti per l'ospedale di San Gavino, quando tutto il Medio Campidano ne ha 103 mila e «si sa che la parte nord del territorio pende verso Oristano e quella sud punta su Cagliari». Nella classificazione ci sono palesi ingiustizie tra territori, «Iglesias e Alghero vengono penalizzati, Nuoro si rafforza». Il modello Hub and Spoke«non è adatto per la Sardegna, va bene per altre realtà, come la Pianura padana. Lo propose la Dirindin nel 2007, ma il Pd e i suoi “architetti” sono rimasti fermi lì». I piccoli ospedali non possono morire, «vanno ristrutturati, certo, ma sono indispensabili». E le Asl? Non era stata annunciata la loro riduzione? Poi, capitolo risparmi: quanto? dove? come? Si aboliscono primari o intere strutture complesse? Ancora: nel quadro complessivo viene sostanzialmente ignorato il Mater Olbia, il peso economico che avrà sul sistema e l'impatto sui ricoveri ordinari e sull'emergenza. L'assenza del Registro dei tumori è assordante.
Il Centro studi dei Riformatori sardi, guidato dall'ex consigliere regionale e hospital manager Franco Meloni (che ha appena concluso un'esperienza in Arabia Saudita per la realizzazione di due grandi centri d'eccellenza a Riad e Gedda e ha cominciato a lavorare alla costruzione del nuovo ospedale di Taranto) ha analizzato il Piano di riordino della Rete ospedaliera della Giunta Pigliaru punto per punto. Tirate le somme in un Libro bianco, ha promosso alcuni aspetti - come la necessità di una classificazione delle strutture, dell'istituzione dei cosiddetti servizi di continuità assistenziale e del contenimento del numero dei posti letto - ha bocciato la maggior parte dei cardini intorno ai quali ruota la riforma e offerto all'assessore Luigi Arru collaborazione per migliorarlo e completarlo («è superato, confusionario e irrisolto»). Perché, non importa il fatto che «siamo l'opposizione»: correggere l'andamento della Sanità sarda «sarebbe un enorme vantaggio per tutti». Alla domanda “come mai non avete inciso voi sul settore dato che nella scorsa legislatura eravate in maggioranza?” la risposta è: «Ci hanno tenuto fuori dalla Sanità, non l'abbiamo governata noi».
Il documento, 62 pagine per fare le pulci alle 80 del Piano dell'esecutivo («tomo monumentale», quello - dicono) è stato presentato ieri anche da Michele Cossa, Roberto Frongia, Luigi Crisponi, Attilio Dedoni e Piergiorgio Bolasco, dirigente medico con curriculum tra Brotzu, Muravera e Asl 8.
«Il 30 ottobre convocheremo tutti gli amministratori dei Riformatori dell'Isola», avverte Cossa, «per una valutazione politica». Aggiunge Frongia: «Emerge chiaramente che si fanno figli e figliastri. Individuando come ospedale unico il Sirai di Carbonia, vecchio e obsoleto, si dà una mazzata alle cure nel Sulcis Iglesiente. La soluzione sarebbe quella di costruirne uno nuovo, perché San Gavino gode di tanta attenzione e Iglesias no?». Bolasco concentra l'attenzione sugli ospedali “disagiati”, in cui la chiusura di laboratori e servizi avrebbe un impatto devastante sulla gente, anziani in gran parte. «La Maddalena, che in estate deve reggere il carico anche dei turisti; Sorgono, che quando nevica i problemi sono enormi; Muravera, che in un anno fa 100mila presenze, con un centro dialisi eccezionale; Isili, che accoglie pazienti anche da Oristano, da Laconi, dalla Barbagia di Seulo; Bosa. Tutto questo per dire che certi ospedali, con reparti particolarmente sensibili, non possono essere ripensati in termini ragionieristici».
Anche perché proprio il discorso dei bacini territoriali - secondo i Riformatori - fa acqua da tutte le parti. «Rileviamo errori grossolani come l'attribuzione di un'utenza all'ospedale di primo livello di San Gavino pari a 150mila abitanti, mentre tutto il Medio Campidano ne ha 47 mila in meno. Discorso simile per il Sulcis Iglesiente, la cui popolazione sfiora i 130 mila abitanti, una parte dei quali fa riferimento a Cagliari anche per le prestazioni di base. Nuoro, che arriva a 158 mila residenti in tutta la provincia, sembra parecchio in bilico come “bacino”, con parte della popolazione che fa riferimento a Olbia e a Sassari». Insomma: «La classificazione rivela parecchie ingiustizie, con ambiti di popolazione inesistenti in cui si premiano territori e se ne penalizzano altri», spiega Meloni. Per non parlare della scandalosa mancanza dei registri epidemiologici, dei tumori prima di tutto, fondamentali per ridisegnare la Rete. E per concludere, oltre i deficit tecnici quelli sociali: «La mancata preventiva consultazione con enti locali, sindacati e associazioni, sta costringendo l'assessore Arru a girare la Sardegna come una pallina da flipper, per promettere tutto a tutti nel tentativo di calmare l'ondata di scontento popolare».
Cristina Cossu
 
 
 


7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 15 ottobre 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Le Marche si è presa il titolo nel 2013. L'Isola ripiega su qualità della vita
Expo, scippata alla Sardegna la bandiera della longevità
E pensare che questa è stata la terra dell'uomo più vecchio del mondo. Si chiamava Antoni Todde, pastore di Tiana, nato nel 1889 e volato in cielo nel 2002 alla ragguardevole età di 113 anni. Lui era finito nel Guinness dei primati, ma il fatto è che qui in Sardegna c'è un battaglione intero di vegliardi (360) decisi a mettere il piedino dentro il libro dei record. Intanto ci resta un'intera famiglia, i Melis di Perdasdefogu, nidiata col gene dell'eternità nel sangue.
Insomma, l'Isola è l'unica Blue Zone (aree in cui vivono più centenari) in Italia e la prima di altre quattro in tutto il pianeta, conta il più alto numero di inossidabili rispetto alla popolazione (25 su 100 mila abitanti, la media è di 14) - eppure siamo riusciti a farci fregare la bandiera della longevità dalle Marche che a Expo (con tanto di padiglione super attrezzato e uno showroom in città) sta raccontando al mondo di essere la regione italiana in cui si vive più a lungo. La terra della longevità.
Questione di brand, di messaggi accompagnati da campagne di marketing ed effetti speciali, di fondi spesi (un milione 539 mila euro) per dire che lì - grazie al vino e all'olio buoni, nonché all'aria fina e all'assenza di stress - si campa più che altrove, gli uomini 80 anni in media e le signore addirittura cinque di più.
Generazioni ragazzine per i vegliardi sardi, figurarsi. Ma tant'è: la Regione Le Marche ha fatto prima della Regione Sardegna a sventolare la bandiera di lunga vita, ed è per questo - giusto perché ci siamo fatti fregare da sotto al naso un record solo nostro - che la Giunta Pigliaru ha dovuto ripiegare sullo slogan della qualità della vita.
C'è da sottolineare che una maggiore presenza di spirito la si sarebbe dovuta avere nel 2013, quando ancora il palazzo di viale Trento era abitato dalla Giunta Cappellacci e le Regioni - in vista dell'esposizione universale di Milano - dovevano correre per accaparrarsi uno dei quattordici grandi temi: ambiente, paesaggio, benessere eccetera. Le Marche fu la più veloce e si vantò della propria longevità presentando uno studio di Coldiretti che decantava i prodotti agricoli del territorio. Quanto alla Sardegna, alla sua Brigata Sassari di centenari, al riconoscimento Unesco della dieta dei pastori (latticini, legumi, carne qualche volta) come patrimonio dell'Umanità - beh, ha perso un'occasione d'oro. Ha perso l'occasione di ribadire l'unicità del proprio primato.
«Certo - ammette Roberto Pili, medico e presidente della Comunità mondiale della Longevità -, la Sardegna che vanta una delle cinque Blue Zone al mondo e una corposa messe di importanti studi scientifici, tra i più importanti a livello internazionale, avrebbe avuto i titoli per vedersi riconosciuto il tema della longevità all'Expo di Milano. Ma - aggiunge - devo dire che il tema della qualità della vita, grazie anche agli sforzi della Regione e all'apporto di esperti e studiosi che si sono succeduti nei numerosi dibattiti pubblici, è riuscito a far risaltare comunque la longevità dei sardi come frutto prezioso delle eccellenze ambientali, agroalimentari e degli stili di vita salutari». Insomma, avvisa il dottor Pili, «il messaggio “L'eccellenza della qualità della vita dei sardi è propedeutica alla longevità” direi che è passato».
È passato perché, a dirla tutta, gli esperti di longevità come Roberto Pili, Luca Deiana, Gianni Pes sono volati a Milano per raccontare dei loro studi, delle vecchie querce che vivono soprattutto tra l'Ogliastra e la Barbagia di Seulo; del caso di Teulada che su 3700 abitanti ne conta 352 sopra gli 80 anni, 80 sopra i 90 e, va da sé, ben cinque centenari (nel 2016, se Dio vuole, saranno otto). Hanno parlato della struttura genetica del popolo sardo. E dello stile di vita dei nostri vecchi, dell'alimentazione, della loro fede nel cielo. Di uomini e donne di ferro. Quale storia può avere fascino più grande?
«La Regione Le Marche sostiene di avere i numeri della longevità, ma non è così. In ogni caso, su questo tema la Sardegna non ha certo lasciato loro campo libero». L'assessore al Turismo Francesco Morandi dice che alla fine con questo tema della qualità della vita «ci è andata pure meglio». Intanto, avvisa, «dico subito che non è stato affatto un ripiego. Non volevamo far passare il messaggio di un'Isola per vecchi, bensì l'idea di una terra in cui si vive bene e più a lungo. È con questo filo rosso che abbiamo parlato di longevità, eccellenze dell'agroalimentare, qualità ambientale, innovazione sostenibile». Un programma che, puntualizza, «non è certo uno spot, non sparisce a fine mese quando si spegneranno le luci dell'Expo. Noi lo vediamo in prospettiva, è il patrimonio che ci porteremo alle fiere e agli eventi dei prossimi anni».
Piera Serusi
 
 
 




LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 15 ottobre 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 33
“Che valore ha la felicità?” sabato e domenica a Sassari all’hotel Carlo Felice
Convegno organizzato da Éntula con l’Università e l’Azienda sanitaria locale
Due giornate di incontri per discutere di crescita culturale come elemento essenziale del welfare
SASSARI Per il quarto anno consecutivo torna il convegno Stile Lìberos, culmine del festival letterario diffuso Éntula, organizzato dall’associazione Lìberos in collaborazione con decine di librerie, biblioteche, case editrici, scuole e associazioni locali, che ha coinvolto e fino a dicembre coinvolgerà la comunità dei lettori sardi in cento appuntamenti con scrittori italiani e stranieri in oltre 40 comuni. Sabato e domenica, a Sassari, all’hotel Carlo Felice, si discuterà del tema «Che valore ha la felicità?». Domanda ben spiegata dal sottotitolo della due giorni: «La cultura e il benessere psicofisico». Contro lo stress. Sappiamo già molto bene quale peso la cultura abbia sulla società e sull’economia. Dopo due edizioni del convegno dedicate al rapporto tra cultura e sviluppo economico, si indagherà su come la cultura influisca sulla nostra salute e sul nostro benessere fisico e psicologico. In Italia, la cultura è ancora vista come intrattenimento e quindi ricondotta al superfluo. Molte ricerche scientifiche dimostrano invece che essa è un importante strumento di prevenzione delle malattie croniche e che è in grado di attenuare gli effetti negativi dello stress sull’organismo, assicurando una maggiore longevità. Il motivo è semplice. Attraverso comportamenti sociali condivisi in un clima di fiducia, i beni relazionali agiscono in maniera positiva sul benessere degli individui: chi produce cultura crea benessere, chi fruisce dell’offerta culturale prova benessere. Tutto, naturalmente, inquadrato in una visione olistica del nostro corpo e della nostra esistenza, come inteso anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. Su questa linea non è incongruo pensare, come suggeriscono studi accreditati condotti in vari Paesi occidentali, che le politiche volte a promuovere l’accesso culturale possano essere inquadrate nel welfare. Medici e scrittori. Questo è il cuore del tema che si discuterà a Sassari, con medici, psicologi, ricercatori, giornalisti, esperti di politiche sociali e operatori della cultura, dagli scrittori ai lettori. La mattinata del sabato, organizzata in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale n.1 e l’Università, avrà un taglio più scientifico. Dopo i saluti di Aldo Addis (presidente di Lìberos) e di Agostino Sussarellu (Commissario Asl n.1), Enzo Grossi parlerà di «Cultura e salute, la partecipazione culturale come strumento per un nuovo welfare». Grossi, manager di ricerca e sviluppo con lunga esperienza nella epidemiologia clinica e nella medicina farmaceutica, è professore a contratto per l’insegnamento Cultura e salute presso lo Iulm di Milano e la Facoltà di Medicina della Università Statale del capoluogo lombardo, nonché curatore di un recente volume edito da Springer che si intitola, appunto, «Cultura e salute». Seguirà l’intervento di Maria Rita Piras (responsabile dell’Unità di valutazione Alzheimer della Clinica neurologica dell’Università di Sassari) su «Il modello biopsicosociale nella prevenzione del declino cognitivo e della demenza». Mordi la vita. La seconda parte della mattina inizierà con l’intervento di Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro «Quando andiamo a casa?» (Rizzoli), in cui affronta il tema dell’Alzheimer vissuto dai parenti di chi ne soffre. A seguire, la testimonianza di Giuseppe Massaiu, odontoiatra e autore del libro «Cura il sorriso, mordi la vita» (Edizioni Dissensi). Seguirà il dibattito, che sarà moderato da Maria Carmela Solinas.Nel pomeriggio, si passa a temi più letterari: con Marcello Fois e Pierluigi Vaccaneo, cofondatore di TwLetteratura, sarà lanciato il progetto di riscrittura de «Il giorno del giudizio» di Salvatore Satta, che la comunità dei lettori di Lìberos porterà avanti insieme con la comunità di TwLetteratura dal 19 ottobre. Oltre il consumo. A seguire, lo stesso Vaccaneo dialogherà con Letizia Sechi, che da anni si occupa di editoria digitale ed è autrice di «Editoria digitale» e «Oltre la carta» (Apogeo), e con Mario Guglielminetti, autore de «Le comunità in movimento», sul tema «Dal consumo alla partecipazione culturale nelle reti digitali». In chiusura della parte pomeridiana della giornata di sabato interverrà, in collegamento video, l’autore e attore Alessandro Bergonzoni. Dalla parte dei bambini. Sempre sabato, alle 20 ci si sposta al ristorante Il Vecchio Mulino, dove ci sarà un reading musicale con Art’In. A cura di Manuela Loddo e Romano Usai recitazione, lettura, canto, organetto, chitarra; con Marcello Peghin alle chitarre, in un percorso contrappuntistico tra le parole di autori conosciuti e non, antichi e moderni. Domenica i lavori riprenderanno alle 10,30 con Enrica Borsari e Gabriella Marinaccio, del Sistema bibliotecario di Milano, e Franco Dessì, pediatra impegnato nella promozione della lettura in età prescolare. Coordina Lalla Careddu. «Partecipazione culturale, beni relazionali e benessere soggettivo» è il tema affrontato da Enzo Grossi nelle sue ultime pubblicazioni. Ne parlerà a partire dalle 12, seguito da Michele Farina e da Antonella Patete, redattrice della rivista «Superabile», coordinati da Gianfranca Nieddu. In chiusura della mattinata di domenica, Gianluca Semprini, direttore di Sky Tg24, intervista l’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino Gruppi di lettura. Nel pomeriggio, uno spazio sarà dedicato proprio ai lettori, e precisamente ai gruppi di lettura presenti nei paesi della Sardegna che racconteranno le loro esperienze. Saranno presenti l’associazione KaraLettura di Cagliari, il Club Jane Austen di Villacidro, il gruppo di lettura Voce in capitolo di Berchidda e il gruppo di Villanovaforru, coordinati da Daniele Carbini. In chiusura dei lavori, interverranno, in collegamento skype, Cecilia Strada, presidente di Emergency, e Michela Murgia, scrittrice e cofondatrice di Lìberos. Sarà possibile seguire il convegno anche in streaming, sul sito liberos.it.
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 15 ottobre 2015 / Oristano - Pagina 20
MEDICINA
Radiologia, gli ultimi studi spiegati dai massimi esperti
ORISTANO La medicina di alto livello continua ad avere Oristano come punto di riferimento per l’aggiornamento e la crescita professionale. Domani, la sala congressi dell’Ascomfidi ospiterà il convegno “Teleradiologia, sovradiagnosi, assicurazione in radiologia: aspetti etici, giuridici, deontologici, medico-legaliche rientra anche nel programma formativo. A dirigere i lavori che inizieranno alle 8.30 con la registrazione dei partecipanti sono i medici Marcello Mocci e Lido Pinna che svolgono anche il ruolo di responsabili scientifici, mentre la presidenza è affidata ai dottori Francesco De Stefano, Giacomo Garlaschi e Giovanni Battista Meloni. Tra i relatori e i moderatori ci sono medici di fama internazionale, oltre al meglio di ciò che il panorama della radiologia può offrire in Sardegna. Saranno quattro le sessioni del convegno che si avvale della collaborazione della Asl di Oristano e delle università di Sassari e di Genova: si inizierà parlando di Teleradiologia, proseguendo con la sovradiagnosi, l’assicurazione e la refertazione.
 
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 15 ottobre 2015 / Provincia di Oristano - Pagina 25
Arborea, gli esperti si confrontano sui temi idrici e ripropongono il vecchio metodo della “Rasgioni”
UN TRIBUNALE SPECIALE PER UN PROCESSO SULL’USO DELL’ACQUA
di Cristina Diana
ARBOREA La gestione dell’acqua tra esigenze dell’agricoltura, dei cittadini e dell’ambiente. È il tema dell’importante incontro organizzato dal Nucleo Ricerca Desertificazione dell’Università di Sassari, per discutere di acqua in una realtà agricola tra le più importanti dell’isola. L’incontro dal titolo “La Rasgioni: il tribunale dell’acqua” è in programma alle 17 nel teatro parrocchiale e coinvolgerà i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali e le più rappresentative aziende locali. Un tema importante quello dell’acqua, che verrà affrontato con uno stile davvero originale: quello di una sorta di processo, per la precisione la “rasgioni”. «Come in tutte le società di tradizione orale, anche in Sardegna hanno operato per secoli forme di gestione dei conflitti che, per evitare il ricorso alla violenza, articolavano procedure accurate per la risoluzione rapida e pacifica delle controversie – spiegano gli organizzatori –. La Rasgioni è una di tali forme, operante in Gallura fino a circa cinquant’anni fa, la cui peculiarità stava nel ripristino delle relazioni precedenti il conflitto, condizione indispensabile per la “tenuta sociale” delle piccole comunità. Perciò la rasgioni è una procedura parallela all’apparato giuridico dello Stato e costituisce, grazie al suo carattere di dibattimento pubblico, una forma di apprendimento sociale per tutta la comunità». L’incontro, quindi, si ispira all’antico modello per realizzare un’occasione di confronto tra istituzioni, ricercatori, cittadini e rappresentanti delle realtà produttive attorno ai temi della gestione delle risorse idriche. Da una parte ci saranno le istituzioni, dall’altra le imprese e le associazioni. Entrambe le parti saranno rappresentate da un alligadori, un avvocato che perora le rispettive cause. Il collegio dei rasgiunanti è qui rappresentato dai ricercatori del progetto internazionale #Cadwago e del Nucleo Ricerca Desertificazione dell’Università di Sassari, coordinati dall’omu du mezzu, il giudice che emetterà la sentenza, detta dizisa se venisse accolta la richiesta di una delle parti; arrangiu, qualora venisse adottata una soluzione compromissoria. «Così come nell’antica Rasgioni l’evento è pubblico, il che ne rafforza la natura teatrale e apre uno spazio di apprendimento sulle complessità, le incertezze, le interdipendenze e le controversie delle relazioni tra istituzioni e mondo imprenditoriale relativamente alla governance dell’acqua in un contesto di adattamento al clima», spiegano gli organizzatori. L’evento è ideato e coordinato da Sante Maurizi, ma parteciperanno nel ruolo di Ommu di mezzu, Simone Sassu Giudice Onorario, di Alligadori Pier Paolo Roggero e Giovanna Seddaiu dell’Università di Sassari. Come Testimoni delle Istituzioni ci saranno: Marina Montedoro, esperto del ministero per le Politiche Agricole, Elisabetta Falchi, assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Sanna, Presidente dell’Egas, Manuela Pintus sindaco di Arborea, Andrea Motroni del Servizio Agro Meteo, Maria Antonietta Dessena, Francesca Piras, Paola Buscarinu dell’Enas, Serafino Meloni del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese, Alberto Manca della Laore. Come “testimoni imprenditori” ci saranno la Cooperativa Produttori, la Cooperativa 3A, Nieddittas, la sezione della Lipu di Oristano. Della giuria inoltre faranno parte illustri rappresentati di università e istituti di ricerca italiani e stranieri.
 
 
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 15 ottobre 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 34
Parte la campagna “Ricordiamoci di salvare l'Italia”, che continuerà per tutto il mese di ottobre
FAI-MARATHON DOMENICA A CAGLIARI E A NUORO
CAGLIARI Oltre 3.500 volontari, 130 città, 500 luoghi: questi i numeri della quarta edizione di Fai-Marathon. Una Giornata Fai d'autunno alla scoperta di un'Italia diversa, evento nazionale in programma domenica 18 curato, per la prima volta, dai volontari dei Gruppi Fai Giovani e realizzato grazie alla partnership con il Gioco del Lotto, a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l'Italia”, attiva nel mese di ottobre. Una passeggiata culturale nell'Italia più bella, emozionante, imprevedibile, attraverso percorsi tematici e visite guidate a contributo libero. La FAImarathon permetterà di vivere una giornata da "turisti a casa nostra", alla scoperta degli innumerevoli e preziosi luoghi di interesse artistico, paesaggistico e sociale che rappresentano l'identità, la storia e le tradizioni delle nostre città. Domenica 18 i giovani del FAI proporranno una loro speciale selezione delle bellezze nascoste del nostro Paese, grazie a itinerari da percorrere liberamente – senza punti di partenza o arrivo, per intero o solo in parte, da soli o in compagnia – con l'apertura, in alcuni casi straordinaria, di luoghi che si "celano" ai nostri occhi nella vita quotidiana: palazzi, chiese, teatri, giardini, cortili, spesso inaccessibili al pubblico, a volte poco conosciuti oppure appena restaurati. A Cagliari il percorso organizzato dal Fai tocca i luoghi più importanti del capolugo regionale dal punto di vista della formazione dei giovani e dello sviluppo della ricerca e della cultura. Per il Fai si apriranno le porte del Palazzo del Rettorato dell'Università , imponente complesso costruito da Saverio Belgrano di Famolasco sul Bastione del Balice e inaugurato nel 1770. Accanto al Rettorato, nell'ex Seminario che oggi fa parte dell'Università, è custodita la Collezione Piloni, inaugurata nel 1984, con 900 manufatti che spaziano dalla filatelia alla cartografia, dalla pittura agli acquarelli, dalla gioielleria ai tappetti e arazzi che hanno come soggetto la Sardegna. A Nuoro l’itinerario prevede invece una visita al Liceo Classico “G. Asproni” domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Iniziative speciali sono previste anche nella Scuola dell'infanzia "Don Francesco Guiso Gallisai" in piazza Satta, casa del poeta barbaricino Sebastiano Satta.
 
 
 


QUOTIDIANI NAZIONALI
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