Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 October 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Centro di Medicina del sonno
Nuova scoperta sulle crisi di epilessia
 
Un farmaco noto da molti anni e utilizzato per il controllo della ipercolesterolemia, il fenofibrato, produce ottimi risultati nel controllo delle crisi notturne di epilessia. È il primo esito di uno studio condotto dal team del Centro interdipartimentale di Medicina del sonno guidato dalla ricercatrice di Neurologia dell'Università di Cagliari Monica Puligheddu e realizzato in collaborazione con i ricercatori del Dipartimento di Scienze biomediche Marco Pistis e Miriam Melis e dell'Istituto di Neuroscienze del CNR Anna Lisa Muntoni. I risultati della ricerca sono stati presentati nei giorni scorsi al XXV Congresso nazionale della Società italiana di Medicina del sonno “Ricerca traslazionale e nuove Frontiere della terapia nella Medicina del Sonno”, organizzato dal Centro interdipartimentale di Medicina del Sonno e dalla Clinica Neurologica del Policlinico Aou di Monserrato, diretto da Francesco Marrosu. Ma della scoperta dei ricercatori dell'Ateneo cagliaritano si discute nelle ultime settimane in numerosi eventi scientifici internazionali. Sono attualmente in corso le analisi preliminari degli effetti del farmaco sulla struttura del sonno che appare ristabilizzata ed efficace dopo sei mesi di trattamento. I disturbi del sonno affliggono più del 20 per cento della popolazione e spesso comportano sonnolenza diurna con conseguenze sulle capacità di concentrazione e attenzione, sono fattore di rischio per eventi cardio e cerebrovascolari ed aritmie.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Piante officinali? Una ricchezza
Progetto per sfruttare infusi, liquori e oli essenziali
 
Il patrimonio vegetale della Sardegna: una varietà preziosa di piante utilizzate sia in ambito gastronomico che curativo. Un patrimonio che finora non è stato valorizzato con efficacia. E, infatti, l'assessore regionale dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi, non si nasconde e fa un mea culpa al seminario sulle piante officinali iniziato ieri a Pula. «Dobbiamo ragionare a fondo sugli errori del passato», ha detto l'assessore. «È tempo di mettere a sistema le esperienze e pensare ai progetti per il futuro».
Infusi, liquori e oli essenziali che fanno parte di una ricchezza utilizzata da sempre in Sardegna ma raramente protagonista di un progetto economico di grande portata. Da qui la proposta di Falchi per un «gruppo di lavoro formato da agricoltori, operatori, università e istituzioni».
La Sardegna potrebbe essere inserita all'interno di un progetto pilota del ministero dell'Agricoltura insieme ad altre regioni italiane. Si tratterebbe di un'opportunità per la produzione vegetale isolana, soprattutto perché molte varietà di piante sono spontanee e dunque non hanno bisogno di particolari cure contro i parassiti.
La materia prima non manca, il passaggio successivo è riuscire a trovare le formule vincenti per valorizzarla: per l'assessore Falchi una strada percorribile è «puntare sull'aggregazione e sulla nascita di un'organizzazione di produttori». A quest'ipotesi si potrebbe affiancare un lavoro di ricerca per «ottenere produzioni all'avanguardia e attirare investitori dei settori della cosmesi o curativo», ha detto l'esponente della Giunta.
Nelle prossime settimane i produttori saranno convocati in assessorato per iniziare la collaborazione. Oggi, nel centro culturale Casa Frau, ultima giornata di seminario.
Matteo Sau
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Grandi fabbriche
per l'innovazione
 
La filosofia del Piano è un cambio di prospettiva: se nell'800 sedi importanti come ospedali, prigioni e caserme venivano costruite in periferia, oggi la fine della loro funzione storica (si pensi all'ex carcere di Buoncammino) offre un'opportunità da sfruttare: per esempio con il loro recupero e riuso. Da edifici dell'esclusione , le vecchie sedi storico-istituzionali diventeranno - è il senso del Piano particolareggiato del centro storico che ha avuto un nuovo via libera l'altra sera dal Consiglio a palazzo Bacaredda - potranno diventare città nella città , luoghi collettivi adatti a molti impieghi. La strategia del Piano è riassunta nel capitolo delle “Grandi fabbriche”, «dismesse o in dismissione o che necessitano di una riqualificazione». È scritto nel documento del Comune: le Grandi fabbriche (visione che coniuga la “staticità degli edifici che le ospitano” e il “dinamismo da laboratorio che le dovrà caratterizzare”) si trasformeranno in «condensatori di creatività artistica e tecnico-scientifica e luoghi di fertilizzazione tra città e università».
IL RIUSO Obiettivi del riuso sono l'ex carcere del Buoncammino (Grande fabbrica del Parco urbano della conoscenza), gli Ospedali di Stampace (il San Giovanni di Dio e il vicino ospedale militare di San Michele, presidio della salute e della socialità), il complesso delle ex cliniche universitarie sopra Stampace (ex Pediatrico-Macciotta-Aresu, Distretto della conoscenza), il Palazzo delle Scienze (Grande fabbrica della scienza), l'ex Manifattura Tabacchi (Grande fabbrica della creatività e dell'innovazione).
L'EX CARCERE DI BUONCAMMINO L'ex prigione dovrebbe diventare un luogo aperto alla città, “attraversabile e condiviso”. Il “cammino di ronda” lungo le mura potrebbe - è la speranza degli amministratori - diventare passeggiata panoramica d'eccellenza. Sarà un rovesciamento epocale: la «memoria dell'istituzione carceraria dovrebbe essere incarnata in un recupero dell'edificio che lo renda riconoscibile - anche con appositi apparati museali e di archivio - nel suo ruolo storico». Perché Grande fabbrica della conoscenza? «L'ex Carcere dovrebbe cogliere l'opportunità offerta dal fatto di trovarsi al centro di un distretto universitario di oltre 20 mila tra studenti, docenti e ricercatori, oltre due terzi dell'intero potenziale dell'Ateneo. In questo senso si può parlare di Parco urbano della conoscenza».
L'EX MANIFATTURA Importante il ruolo che potrà avere la Manifattura Tabacchi, concepita come «sistema per l'innovazione e l'imprenditorialità nel settore della cultura e della creatività, luogo di produzione della cultura, per avere una valenza sovranazionale, di riferimento in ambito Mediterraneo». La sua collocazione urbana - verso il porto e la darsena storica affacciata sulla “città nuova” del ‘900 – ne fanno una «cerniera ideale tra parti strategiche della città». L'enorme disponibilità di spazi (circa due ettari) di natura industriale, la rende «adatta ad essere un grande laboratorio urbano con proiezione internazionale».
IL PALAZZO DELLE SCIENZE Il palazzo delle Scienze svolgerà un «ruolo di cerniera tra percorsi pedonali e turistici». In vista di una nuova destinazione d'uso, la «sistemazione al suo interno delle collezioni universitarie a carattere scientifico è parsa ottimale, sia per la natura dell'edificio, da sempre legato all'Università ed in particolar modo alle scienze, sia per lo spazio, adatto a ospitare un museo».
L'OSPEDALE SAN GIOVANNI Il San Giovanni di Dio potrebbe essere una «straordinaria opportunità per la creazione di un grande presidio sanitario sardo per la prevenzione, la salute e il benessere, che sia anche un luogo aperto a tutti i cittadini». L'ospedale potrebbe «aprirsi alla città accogliendo attività culturali e di formazione orientate all'educazione ad uno stile di vita sano, al rispetto per l'ambiente e alla cura del benessere fisico e psicologico». Gli spazi non mancano.
LE EX CLINICHE-OSPEDALE DI SAN MICHELE Le ex cliniche, con gli ospedali di Stampace, costituiscono un «potenziale distretto urbano integrato», che può «dare e ricevere un contributo decisivo alla riqualificazione dagli assi delle vie Santa Margherita e San Giorgio». In particolare quest'ultima, che «può diventare il fulcro di una riorganizzazione delle relazioni tra le Grandi fabbriche del Distretto della conoscenza, e tra queste e la città, mediante la sua riconversione in una nuova piazza terrazzata, che ricostituisca il terrazzo panoramico davanti al grande portico dell'Ospedale San Giovanni e offra un nuovo spazio di socialità, anche per ricucire la relazione con il quartiere di Stampace».
Pietro Picciau
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 31 - Edizione CA)
L'ultimo Gigante ora è in piedi
CABRAS. Si tratta di un “guerriero a riposo”: giovedì prossimo sarà esposto al pubblico
 
È imponente, maestosa. Sembra guardare dall'alto tutto ciò che la circonda. L'ultima statua di pietra scoperta la scorsa estate a Mont'e Prama dagli archeologi delle Università sarde, è finalmente in piedi. La difficile operazione è avvenuta ieri mattina intorno alle 11 in gran segreto, nel cortile interno del museo civico “Giovanni Marongiu” di Cabras, sotto gli occhi curiosi di qualche visitatore che cercava di spiare dai corridoi. È l'ultima fase del restauro da parte dei tecnici del centro di conservazione archeologica di Roma. Il Gigante messo in piedi è un pugilatore alto due metri e 8 centimetri, con un peso di ben 300 chili. «É un reperto unico, molto diverso da tutte le statue scoperte negli anni 70 e oggi in esposizione tra il museo di Cabras e quello di Cagliari - spiega il restauratore Roberto Nardi, supervisore del lavoro - Siamo di fronte ad un guerriero che si riposa mentre abbraccia il suo scudo. Questa volta infatti il peso è sbilanciato tutto verso sinistra». Anche la base realizzata appositamente per reggere il Gigante è completamente differente dalle altre: «È più grande e resistente - precisa Nardi - Del resto sino a oggi non era mai venuto alla luce un reperto così particolare». C'è poi l'emozione da parte degli addetti ai lavori, chi ha reso la statua di Mont'e Prama ancora più bella: «Per noi restauratori - dice Nardi - vedere in piedi il reperto è la soddisfazione più grande. Tutto si è svolto nella maniera più delicata possibile. Ora anche noi non vediamo l'ora di mostrarlo al pubblico». Per ammirare da vicino il pugilatore del Sinis bisognerà però aspettare qualche giorno. L'appuntamento è per giovedì prossimo, quando il Gigante sarà presentato alla comunità e a chi arriverà sino a Cabras per vederlo. Probabilmente la cerimonia si terrà all'interno del museo. Pare infatti che il reperto sia talmente grande da non oltrepassare la porta d'ingresso della struttura.
Sara Pinna
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 36 - Edizione CA)
I malati di Sla in Comune: «Non abbandonateci»
NUORO. Incontro in Consiglio, poi nuovo sos del sindaco sui conti
 
«Per me è un ritorno dopo più di vent'anni in questa sala che mi ha visto consigliere e assessore in rappresentanza del partito comunista italiano. Torno da malato di Sla». Le parole di Graziano Mereu rimbalzano nella sala consiliare percorsa da un brivido d'emozione. Ieri, prima che il sindaco snoccioli gli affanni finanziari e chieda aiuto a Stato e Regione, l'assemblea ospita i malati di Sla.
TESTIMONIANZE TOCCANTI «Da due anni convivo con questa malattia che con particolare virulenza mi ha aggredito: tutti gli arti sono fuori uso, solo alcune dita della mano sinistra mi permettono di muovere un filo, collegato a un sonaglio, per richiamare di notte e di giorno le assistenti; ho un buco in gola per respirare, un tubicino collegato allo stomaco per nutrirmi e un catetere per urinare. Grazie a Dio mi rimangono gli occhi per leggere, comunicare e scrivere, e la testa per pensare. Non mi piango addosso, mi aiutano mia moglie, mie figlie, la mia famiglia, gli amici. Ringrazio il condominio di via Istria, dove abito, che mi ha messo a disposizione gratuitamente un alloggio a piano terra, una solidarietà diffusa che scalda il cuore». Mereu auspica più attenzione verso i servizi sociali. «Faccio un appunto alla Asl per la fornitura deficitaria di beni essenziali: dalla primavera ho a disposizione una carrozzina ma non posso usarla per la seduta che è cambiata, attendo ancora la visita di un tecnico per la modifica di quattro bulloni». Marco Pedde ha un desiderio: «Vorrei una città accessibile a tutti, percorrere i marciapiedi senza rischiare di essere investito». Rosa Puligheddu, referente nuorese dell'associazione Aisla, dà voce a Patrizia Cocco che agli amministratori raccomanda un'assistenza adeguata alle complicazioni della malattia. «Il Nuorese ha un triste primato in Sardegna, come Cagliari, per l'incidenza della Sla - spiega Rosa Puligheddu - molti pazienti vengono portati in strutture protette e i familiari non sanno come fare a gestire la malattia. Noi ci siamo, basta contattarci al 340-4542863 e 329-2681244».
SENZA SOLDI Il sindaco rinnova l'allarme sui conti. «Il Comune chiederà un intervento straordinario della Regione o dello Stato per ristabilire la liquidità dell'ente che ha contratto i debiti per gli espropri», annuncia Andrea Soddu. Nel programma l'abbassamento della pressione fiscale: «Crediamo sia possibile». Un progetto contro la dispersione scolastica: «Con 2 milioni di euro l'istituto di via Iglesias, il più numeroso della città, diventerà una scuola modello». E poi l'università: «Abbiamo contatti con Madrid per portare corsi in città. Puntiamo sulla formazione post universitaria, vogliamo arrivare a 3000 studenti nel cuore del centro storico».
Marilena Orunesu
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Borsa (Pagina 13 - Edizione CA)
Farina e bioplastiche di cardo
Un agricoltore sardo in finale all'Expo per l'Oscar Green
INNOVAZIONE. Una sostanza prodotta dalla pianta migliora la qualità del latte ovino
 
Il pioniere dell'agricoltura sarda eco sostenibile ha trentaquattro anni e ha cominciato il suo lavoro nei campi quando ne aveva appena sedici seguendo due linee guida: sperimentazione e innovazione. Grazie alla sua scommessa è arrivato sino all'Expo di Milano dove ha sfiorato la vittoria dell'Oscar Green 2015, il premio per l'agricoltura sostenibile e innovativa, ideato da Coldiretti Giovani Impresa.
Si chiama Giacomo Masia ed è titolare di un'azienda agricola a Campanedda, nelle campagne della provincia di Sassari, dove produce cereali, mais ed erba medica e dove dal 2013 ha cominciato a coltivare il cardo, materia prima per la produzione di bioplastiche. Piatti, bicchieri, posate, sacchi e buste biodegradabili, ai quali ha aggiunto anche i biocombustibili, sfruttando al massimo il polo della chimica verde di Porto Torres. «Ho accettato la sfida e mi sono messo in gioco», ha spiegato Masia. «Ho deciso di destinare parte dei miei terreni, quelli marginali e improduttivi alla coltivazione dei cardi da destinare al progetto di Matrica».
La strategia è quella di produrre biocombustibile attraverso una coltivazione a basso impatto ambientale, che contribuisce a rigenerare i terreni e con bassa manutenzione. Il cardo può essere seminato in appezzamenti non irrigui con un risparmio assoluto di acqua e l'assenza di inquinanti. Non solo, dai semi del cardo si produce una farina “Ogm free” (senza sostanze geneticamente modificate) e ad alto contenuto proteico che contribuisce a migliorare la produzione di latte ovino come dimostra lo studio di un gruppo di ricercatori associato al dipartimento di Agraria della università di Sassari.
Il cardo, insomma, può essere usato in più modi. «È una pianta pluriennale che viene seminata e inizia a produrre dal secondo anno senza grossi investimenti», spiega l'agricoltore sassarese. «Sono stato il primo a sfruttare questa opportunità e ho convinto altre aziende e alcuni privati ad affittare i propri terreni incolti e metterli a frutto».
Per Masia «il futuro economico della Sardegna può passare attraverso il legame stretto tra agricoltura e industria» e sono i giovani imprenditori a raccogliere la sfida. «È una delle più grandi sperimentazioni e innovazioni che si stanno portando avanti in campo agricolo in Sardegna», ha sottolineato il direttore regionale di Coldiretti, Luca Saba, «e i giovani sono ancora una volta protagonisti. Se dovessimo vincere questa scommessa potremmo chiudere la filiera, e certificare il latte e il formaggio cento per cento made in Sardinia ogm free».
Marzia Piga
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Corsisti vs ricorsisti
Aule, sedie e microscopi non bastano per tutti
MEDICINA. In attesa dell'esito del Tar la facoltà deve aprire le porte
 
«Si parla tanto di diritto allo studio ma nella realtà non ci viene garantito», protestano i futuri camici bianchi. Cittadella universitaria di Monserrato, facoltà di Medicina: sedie e microscopi non bastano per tutti. Mentre l'Ateneo annuncia il primo percorso di preparazione ai test di ammissione (dedicato ai 150 migliori studenti che non hanno superato il test di ammissione in Medicina/Odontoiatria e Professioni Sanitarie, con partenza a dicembre), scoppia la guerra tra corsisti e ricorsisti.
Mezzo piede oltre la porta dell'aula A ed ecco che scatta la caccia a un posto a sedere. È una corsa contro il tempo, chi arriva prima conquista poltroncina e banchetto, gli altri son costretti a ripiegare sulle scale. La scena si ripete identica quasi ogni giorno. «La situazione è diventata insostenibile, ci troviamo a seguire le lezioni in aule sovraffollate. Paghiamo le tasse, e pure care. Pretendiamo un servizio adeguato», commenta Giada Pisano. Le polemiche partono dagli studenti del secondo anno, o meglio, da chi ha superato il test d'ingresso. Sono loro a innescare la rivolta, puntando l'indice contro chi - fatto fuori dal meccanismo del numero chiuso - ha libero accesso a lezioni e laboratori (grazie al ricorso). Una convivenza difficile da accettare. «È immorale», commenta Vanessa Barrui. «Studi per il test di ammissione, paghi oltre mille euro per seguire i corsi di preparazione, ti classifichi tra i primi quattromila su settantamila iscritti, poi entri in aula a settembre e vedi che oltre te ci sono quelli che non sono risultati idonei al concorso nazionale», sbotta. «Nulla di personale, sia chiaro, finché non vengono lesi i miei diritti. Cosa che di fatto accade». A sostenere le sue rivendicazioni sono in tanti. «Mettendo da parte le considerazioni personali sul fatto che trovo inconcepibile stare in aula con chi non ha passato il test, credo sia mio diritto avere almeno una sedia per seguire le lezioni», osserva Anthea Mattana. «Così non avviene, visto che per via dei ricorsisti il numero degli studenti frequentanti è passato da 98 (posti assegnati) a 140», spiega.
«Dobbiamo contenderci le sedie, abbiamo meno ore di laboratorio e tirocini organizzati in modo diverso per via dei gruppi più numerosi. Oltre ad avere meno ore individuali», racconta Matteo Murenu. «I primi problemi sono iniziati l'anno scorso, siamo persino stati costretti a posticipare alcuni esami. Quest'anno la situazione sta peggiorando». Dal piazzale superaffollato lanciano un appello corale: «Ci rivolgiamo al rettore e al presidente del corso affinché trovino una soluzione e ci consentano di proseguire gli studi in modo dignitoso».
Dalla segreteria di presidenza della facoltà Medicina sostengono di non aver ricevuto alcuna lamentela. E dicono di aver trovato la soluzione. «Il problema non è nemmeno stato presentato al Rettore, perché la facoltà ha risolto nell'immediato la situazione e l'ha gestita tenendo conto dei nuovi numeri degli iscritti (nuovi per effetto dei ricorsi)», replicano dal Rettorato. «La segreteria della facoltà, nell'ambito della normale attività di organizzazione della didattica, ha disposto il cambio delle aule in proporzione al numero di persone che stanno frequentando le lezioni e le esercitazioni nei laboratori. Già da questa mattina gli studenti frequenteranno le lezioni in un'altra aula», assicuravano mercoledì. Ma i futuri medici smentiscono: «Non è cambiato nulla, anche giovedì eravamo in aula A. Continuano a prenderci in giro».
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Comune
Un ufficio per la gestione dei Piani Ue
 
Approvata dalla Giunta la costituzione di un ufficio per la gestione dei Programmi europei.
«Il documento organizzativo predisposto dal Servizio pianificazione strategica e politiche comunitarie - spiega l'assessore Barbara Cadeddu - nasce col preciso obiettivo di attrarre e spendere bene i fondi Ue, a partire dall'Investimento territoriale integrato denominato “Iti Is Mirrionis” e dal Programma operativo “Città metropolitane” approvati dalla commissione europea. L'approccio scelto si basa sul coordinamento strategico e il coinvolgimento dei servizi di line interni all'Ente, dei Comuni dell'area vasta, di altre amministrazioni quali la Asl, l'Ersu, l'Arl rappresentanti di organizzazioni for profit, società civile e qualsiasi altro soggetto coinvolto nell'attuazione delle singole azioni.
Per ora ammontano a 55 milioni di euro le risorse che il Comune ha saputo attrarre e che dovrà spendere nell'ambito del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, ma molte sono le opportunità offerte ai sistemi urbani e le città metropolitane.
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Sclerosi multipla, record nell’isola
Uno studio dimostra una maggiore incidenza nei sardi, quattromila i malati
 
CAGLIARI Il primato è di quelli che nessuno vorrebbe. La Sardegna ha il record mondiale della più alta incidenza di sclerosi multipla. I sardi affetti da questa patologia sono 4mila. Uno studio di genetica sulla sclerosi multipla, il più grande finora condotto in Italia, suggerisce che la diversa prevalenza di malattia possa essere dovuta alla costituzione genetica di ogni singola popolazione. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Multiple Sclerosis Journal e cofinanziata dall’Aism e dalla sua Fondazione, ha coinvolto 30 centri e analizzato il profilo genetico di circa 4.500 persone dell’Italia continentale e della Sardegna, di cui 4.500 con Sclerosi multipla e 5mila nei gruppi di controllo non affette da questa malattia o da altre patologie autoimmuni. È stato analizzato l’impatto cumulativo di 102 geni non HLA e 5 alleli HLA, cioè il carico genetico nel determinare il rischio di sviluppare la sclerosi multipla: è di almeno 12 volte superiore nelle persone che presentano il numero più elevato di varianti di rischio. E i sardi mostrano un carico genetico superiore a quello della popolazione italiana analizzata, quindi rischi genetici significativamente più elevati, elemento che concorda con la prevalenza più alta della malattia riscontrata in Sardegna. «Nei sardi il carico genetico è elevato anche in coloro che non sono affetti dalla malattia», spiega Serena Sanna dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr di Cagliari, che ha partecipato allo studio, «è atteso che nella popolazione sarda possano esserci fattori genetici specifici ancora da evidenziare. Stiamo continuando la nostra ricerca in questa direzione». «Le differenze osservate fra le due popolazioni sono molto interessanti, ma i geni finora identificati non permettono di utilizzare questo score di rischio genetico per predire la malattia nella popolazione generale o a scopo diagnostico», aggiunge Sandra D’Alfonso, dell’Università Piemonte Orientale di Novara. «Questi risultati suggeriscono che altri studi siano necessari, non solo in Sardegna ma anche nell’Italia continentale per espandere ulteriormente la conoscenza della genetica della Sclerosi multipla».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
La città accoglie
gli studenti stranieri
dell’Erasmus
 
SASSARI Quest’anno sono circa 120 gli Erasmus in mobilità in entrata per fini di studio previsti per il primo semestre (+ 20 per cento rispetto al 2014-15, quando furono 98). Ad essi si devono aggiungere 18 Erasmus incoming in mobilità per tirocini (erano 14 l’anno scorso) e i 30 studenti provenienti dalle università del Maghreb di Tunisia, Algeria e Marocco, iscritti a diversi corsi di laurea dellUniversità di Sassari nel quadro degli accordi promossi dall’Unione delle Università del Mediterraneo (Unimed), in collaborazione con la Fondazione Banco di Sardegna. E, quest’anno, l’accoglienza sarà ricca e articolata. Non uno, ma sette giorni, il benvenuto Erasmus si moltiplica in tanti eventi diversi, tutti finalizzati ad accogliere gli studenti stranieri che si accingono a studiare nell’Ateneo turritano e a favorire l’integrazione. È stata una settimana ricca di eventi curati dall’Esn (Erasmus student network) con la collaborazione del Cus Sassari, settimana che si chiude oggi con l’Erasmus Welcome Day, alle 18 nell’Aula Magna. In apertura sono previsti gli interventi di saluto del rettore, Massimo Carpinelli, del sindaco Nicola Sanna, dei docenti Piero Sanna e Giuseppe Moniello, delegati del rettore per la mobilità internazionale studentesca e per l’Erasmus, di Valentina Pintus e Mauro Pala, rispettivamente rappresentante locale e vice presidente dell’Associazione ErasmuSS- Esn Sassari. Coordinerà la serata la presidente dell’Erasmus Student Network (ESN) Sassari, Alessandra Sechi. La cerimonia sarà animata dagli intermezzi musicali offerti dagli allievi del corso di jazz del conservatorio Luigi Canepa, dai tenores del Coro di Abbasanta e dal duo “Chitarra Erasmus” degli studenti spagnoli, Berto e Adrià. Saranno presenti i componenti del Comitato Erasmus d'Ateneo, Elena Sanna Ticca, Garante degli studenti stranieri e le delegazioni accademiche dei tredici Dipartimenti, che al termine della serata, negli stand allestiti nel loggiato del Palazzo centrale, daranno il benvenuto ciascuna ai propri studenti incoming.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
università
Croci potrebbe lasciare l’incarico di direttore generale
 
SASSARI Scadrà il 13 ottobre l’avviso pubblicato dall’università di Sassari per la nomina del nuovo direttore generale. Dopo sei anni, tre anni da direttore amministrativo e quattro da direttore generale (così la legge aveva cambiato la denominazione a parità di incarico) Guido Croci potrebbe lasciare l’incarico a meno che non si candidi per restare ancora negli uffici di piazza Università.
Il ruolo di direttore generale è riservato, come si legge nell’avviso firmato dal rettore Massimo Carpinelli, «a persona in possesso di elevata qualificazione professionale e comprovata esperienza pluriennale con funzioni dirigenziali, individuata a seguito di una procedura pubblica di selezione. L’incarico è a tempo determinato, ha durata non superiore ai quattro anni, ed è rinnovabile».
Ancora si sa poco delle candidature ma di sicuro l’incarico, anche se molto impegnativo e di grande responsabilità, è prestigioso. Guido Croci ha affiancato l’ex rettore Attilio Mastino in anni di grandi difficoltà economiche, in cui far quadrare i conti non è stato per niente facile. Chi arriverà nell’ateneo sassarese a seguito della selezione pubblica si ritroverà, nell’era Carpinelli, ad affrontare ugualmente un sempre più necessario contenimento dei costi e trasferimenti statali via via assottigliati negli anni.
Fra i “poteri” del direttore generale stabiliti dall’articolo 27 dello Statuto di Ateneo infatti ci sono quelli di «spesa e di acquisizione delle entrate, di stipula dei contratti dell’ateneo e di sottoscrizione delle convenzioni necessarie al funzionamento dei servizi». L’incarico è attribuito dal consiglio di amministrazione su proposta del rettore, sentito il parere del senato accademico. Non resta che attendere la scadenza dell’avviso per scoprire chi si sarà candidato per quest’importante incarico.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
Diritto e casualità,
gli esperti mondiali
si confrontano
 
SASSARI I maggiori esperti mondiali in tema di causalità, ragionamento controfattuale, responsabilità e diritto delle prove saranno all’università di Sassari oggi e domani nell’ambito dello workshop internazionale “Causality, Counterfactuals and legal responsibility”. L’appuntamento è in aula Eleonora d’Arborea (piazza università) a partite dalle 9. Davvero di prim’ordine l’elenco dei relatori: David Miller (The University of Warwick), Christopher Hitchcock (California Insitute of Technology), Philip Dawid (University of Cambridge) sono gli ospiti internazionali più attesi, a cui si affiancano Paolo Garbolino (università IUAV), Claudio Pizzi (università degli Studi di Siena), Silvia Pellegrini (università di Pavia), Giuseppe de Pellegrino (università di Bologna), Andrea Cavanna (università di Birminghan), Giovanni Tuzet (università Bocconi). Domani alle 11.30, inoltre, è in programma l’intervento del procuratore Paolo Francesco Piras, dal titolo "La causalità nella giurisprudenza". Il workshop è organizzato dal gruppo di ricerca diretto da Maria Carla Galavotti (docente presso l’università di Bologna e primo vice presidente della Division of Logic Methodology and Philosophy of Science dell’International Council for Science) nell’ambito del progetto di ricerca d’interesse nazionale sul tema “Problem solving e decisione: aspetti logici, psicologici e neuroscientifici della responsabilità giuridica”, coordinato da Paolo Cherubini, prorettore vicario dell’università di Milano Bicocca. L’organizzazione locale è affidata ad Alberto Mario Mura, docente di Logica e Filosofia della Scienza presso il Dipartimento di Storia, scienze dell’uomo e della formazione dell’Ateneo di Sassari.

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