Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 September 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Terra, mare e spiagge, l'Ateneo apre alla società
Al via ieri “La Notte dei Ricercatori” voluta dall'Università
 
Le scuole, i giovani, la società civile. Sono i referenti dell'Ateneo cagliaritano per la ”Notte dei ricercatori”, l'iniziativa partita a Sa Duchessa e che si concluderà venerdì nella Cittadella di Monserrato.
Ieri il via alle 17 con le visite guidate al museo di geologia e paleontologia intitolato a Lovisato e al museo di mineralogia De Pruner. Gli ospiti sono stati presi per mano dai ricercatori Paola Pittau, Franco Frau e Laura Impagliazzo. La serata è proseguita nell'Aula Magna dove Sandro De Muro, Angelo Ibba e Gianni De Falco hanno parlato di terra e mare e dell'impatto sul territorio delle buone pratiche per studio, gestione e conservazione delle spiagge. È stato quindi proiettato il documentario scientifico e divulgativo “Dove inizia il mare”, curato da Sandro Demuro e Giampiero Dore.
La Notte dei ricercatori proseguirà oggi dalle 16 in viale Sant'Ignazio con gli itinerari che si snodano all'interno dell'Orto botanico. Il percorso prevede la visita ali musei Herbarium e Botanico e a quello di Zoologia. Alle 19i seminari di Paolo Mattana e Patrizia Monfardini sull'economia di fronte alle sfide dell'attualità, l'esperimento di ragioneria comportamentale di Andrea Melis e Simone Aresu; l'impatto dell'emigrazione sull'economia italiana di Ivan Etzo, la simulazione di analisi finanziaria di Vincenzo Merella. Del dialogo tra economia e neuroscienza parleranno Vittorio Pelligra, Luca Piras, Giovanni Biggio e Iosetto Doneddu.
Di dialogo telematico nei percorsi mediterranei di mediazione e pace discuteranno Carlo Pilia, Martina Moi, Luisa Enna e Donatella Demuru. Giornate di scienza e ricerca, insomma, fino a venerdì ma anche musica con i Siktikis e il Canto a tenore di Orgosolo, filmati, degustazioni, gare di matematica, new su chimica, fisica e neuroscienze, conferenze e sport con una rappresentanza del Cagliari Calcio.
Intanto anche l'Osservatorio astronomico partecipa alla Notte dei ricercatori. Anche se in forma limitata a causa dell'allestimento parziale dei locali della nuova sede di Selargius, l'Inaf-Oac organizza visite guidate all'impianto del Sardinia Radio Telescope, per mostrare il connubio tra alta tecnologia e scienza di frontiera.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Salute – pagina 38
ONCOLOGIA
Venerdì al Policlinico tutti a lezione di comunicazione
 
La comunicazione è una componente fondamentale della medicina contemporanea. Soprattutto in oncologia dove alcune diagnosi vengono ancora vissute come sicure condanne. Per saper interagire correttamente con il paziente è necessaria formazione.
Venerdì “Fattore K e formazione. L’importanza della giusta comunicazione” approda al Policlinico e alla Cittadella universitaria di Monserrato, l’appuntamento è a partire dalle 9 nell’Aula B. Una mattinata per ascoltare ancora una volta la voce dei tanti pazienti, le loro testimonianze, i loro racconti, ma anche per fare il punto con i protagonisti sullo stato dell’arte, criticità e prospettive future della formazione alla comunicazione per tutti gli operatori sanitari. Saranno presenti diversi responsabili dei dipartimenti dell’ospedale Oncologico di Cagliari. (mat.mas.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Donne, riapre il Centro studi
È stata inaugurata la nuova sede: un'altra battaglia vinta 
VIA FALZAREGO. Annalisa Diaz: «Da 36 anni siamo un punto di riferimento specializzato»
 
Di battaglie ne hanno fatte e vinte tante. L'ultima è aver scongiurato la chiusura del Centro di documentazione e studi delle donne. «Dopo quindici anni di richieste continue il Comune ci ha finalmente assegnato una sede. Siamo molto orgogliose di questo risultato». Il compito di mostrare i nuovi spazi inaugurati lunedì sera, al piano terra di via Falzarego 35, spetta ad Annalisa Diaz, fondatrice e rappresentante legale della cooperativa Tarantola. La stessa che quasi quarant'anni fa ha scritto la prima pagina di questo bel pezzo di storia cagliaritana. Minacciata dal taglio drastico dei finanziamenti destinati alla cultura e dall'affitto troppo alto.
GLI INIZI La storia inizia negli anni Settanta, quelli della contestazione e della rivoluzione femminista. È in questo clima che il collettivo di via Genovesi ebbe un'idea: dar vita alla Libreria delle donne. La prima in Sardegna, una delle poche in Italia. A sostenere questo progetto si unisce anche il collettivo di via Donizetti, più un gruppetto di altre donne agguerrite e determinate. Costituiscono la cooperativa la Tarantola e nel 1978 trasformano il loro sogno in realtà. Al civico 15 di via Lanusei. Sede storica, ricavata da vecchi magazzini inutilizzati. «Siamo state noi stesse a ristrutturare i locali presi in affitto, scartavetrando da sole gli scaffali di seconda mano», ricorda Diaz, avvocato, insegnante di diritto e deputata dal 1987 al '92. Per più di trent'anni lei e le altre socie hanno prodotto cultura tra le casette basse di Villanova. Riuscendo a creare un tesoretto di oltre 8 mila volumi. Nel 1986 La Libreria delle donne cambia forma: diventa Centro di documentazione e studi delle donne, biblioteca specializzata e luogo di relazioni politiche. Nel 2008 arriva anche il riconoscimento del ministero per i Beni e le Attività culturali e Turismo, che definisce il suo archivio “di interesse storico particolarmente importante”. Eppure le istituzioni locali non sembrano accorgersene.
RISCHIO CHIUSURA Si arriva così all'estate scorsa, quando dalle pagine del loro blog s'inizia a parlare di rischio chiusura. «Il volontariato culturale non viene riconosciuto ma noi da 36 anni siamo un punto di riferimento specializzato, unico del genere in Sardegna e tra i pochi in Italia. Possibile che Comune e Regione non comprendano la nostra specificità e non trovino uno spazio per accogliere quel che il Centro rappresenta e produce?», scrive l'ex deputata. «Da due anni non riceviamo contributi dagli Enti Locali e il regime di autofinanziamento non è più sostenibile», spiega. «Quest'anno siamo stati esclusi dai finanziamenti comunali, e l'anno scorso abbiamo preferito non usufruire dei 370 euro che l'amministrazione ci destinava. Mentre la Regione non stanzia più risorse per questo tipo di attività da due anni: una situazione che ci costringe a chiudere». Era il 2104, le donne della Tarantola non si sono rassegnate e hanno iniziato la loro battaglia per ottenere una nuova sede. A sostenere le loro causa sono scesi in campo tante altre donne sarde. E anche qualche uomo. Alla fine ce l'hanno fatta.
NUOVA SEDE Qualche settimana fa hanno firmato la convenzione col Comune. Gli è stato assegnato il piano terra dell'edificio che un tempo ospitava la scuola elementare De Amicis. La nuova vita del Centro riparte dai quasi trecento metri quadri in via Falzarego, concessi con un bando pubblico. «C'è voluta tutta la determinazione e l'impegno successivo per effettuare il trasloco da via Lanusei, una sede troppo piccola e con costi d'affitto decisamente elevati. Devo ringraziare l'amministrazione per averci assegnato questo locale», commenta Diaz. Parola al sindaco Massimo Zedda: «Questo Centro rappresenta un'eccellenza a livello nazionale, grazie al patrimonio che avete custodito e difeso negli anni. Nella difficoltà di erogare un contributo economico abbiamo pensato di darvi una nuova sede». Anche l'assessore regionale alla Cultura Claudia Firino non è voluta mancare: «Vedere questo centro di riferimento ripartire da una sede più ampia e sicura è per me motivo di gioia e soddisfazione». Chiude l'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni: «Siamo molto contenti che ora esista nel quartiere, accanto a un presidio scolastico importante e al Parco di Tuvixeddu, uno spazio come questo. Come le migliori biblioteche, non è uno spazio chiuso ma piuttosto di incontro, relazioni e attivazione di processi».
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
«Il femminismo non si insegna, si pratica»
LA STORIA. In ventidue hanno dato vita a un'iniziativa rivoluzionaria
 
Il miracolo non è che siano riuscite a rinascere dalle loro ceneri, ma che siano nate. Che abbiano costituito in 22 una cooperativa, creato una libreria. La Libreria delle donne. Sì, come quelle sorte poco prima a Milano, Roma, Bologna, Firenze. Ben altre realtà. Era il 1978, e l'ex magazzino di via Lanusei 15 divenne un luogo dove inventare parole nuove, ridisegnare identità diverse da quelle delle madri, dare corpo a pratiche di partecipazione politica differenti. Un luogo arredato con grazia, (aperto anche agli uomini), caratterizzato da quel verde scuro che loro chiamano “verde libreria”, e ci perdonerà il british green dell'automobilismo sportivo anglossassone. “Hanno creato un salotto per signore”, disse qualcuno. E in qualche modo era vero. Il salotto c'era, vecchi mobili venduti dalle Ferrovie dello Stato e poi ridipinti, e c'erano le signore. C'era il buon gusto, e la voglia di fare la differenza. «Davvero per fare politica è necessario star male»?, si chiede Annalisa Diaz. «Sì, qualcuno ci criticò, confondendo la sinistra col pauperismo. Persino quel poster – il manichino di una santa - che è diventato il nostro simbolo, fu malvisto perché troppo opulento. Come se impegno politico e bellezza fossero inconciliabili».
Se si osserva da vicino, sul grembo della santa c'è una scritta inequivocabile: «La divisione del lavoro, che ha costretto la donna nel ruolo di riproduttrice della specie, ha segnato il suo corpo e quindi le sue capacità espressive, censurandola nel pensiero, nella gestualità, nella parola e nella scrittura». È uno stralcio del manifesto programmatico. Ora è appeso in una delle sale di via Falzarego, rese accoglienti dalle tante locandine, dalle opere donate da Rosanna Rossi e Mirella Mibelli, dal Gioco dell'oca di Maria Lai, dal ritratto della Muta di Raffaello. Da quello di Virginia Woolf. «Una stanza tutta per sé». E per la città. «Il Comune ci ha concesso i locali, noi paghiamo l'affitto col nostro lavoro, garantendo un servizio di apertura al pubblico».
E pensando a nuove iniziative, simili a quelle che per anni si sono svolte al 15 di via Lanusei e poi nel «locale a fianco». Nome generico, appartenente al lessico familiare, per definire la sala acquisita in seguito e divenuta poi Sala Eleonora D'Arborea. Quante riflessioni sono nate là dentro? Per ritrovarle, si possono consultare i testi editi dalla Tarantola, quelli che raccolgono gli atti dei vari convegni, e quelli che vanno oltre. «Il femminismo non si insegna, si pratica (e si studia), non esistono maestre e allieve», sottolinea Annalisa Diaz, che maestra lo è suo malgrado. Le piace dire che lì, ci sono le socie storiche, quelle subentrate e tante, tantissime che danno il loro contributo da esterne. «Per me l'importante è che ogni volta che qualcuno viene qui dica: questo è stato il mio luogo. Per ringraziare tutte possiamo solo confermare, col nostro fare, che abbiamo bisogno di loro».
Maria Paola Masala
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 10 - Edizione CA)
Nuovi fondi a Sardegna ricerche
Quattro milioni per le attività del Parco scientifico
 
Quattro milioni di euro sono stati stanziati dalla Giunta regionale a Sardegna Ricerche, su proposta dell'assessore al Bilancio Raffaele Paci, per finanziare l'annualità 2015 del programma di attività per il Parco scientifico e tecnologico. Il programma è suddiviso in due parti: la prima, 2 milioni e 437mila euro, va alle controllate (Crs4, Porto Conte ricerche, Imc) per sviluppo di programmi e attività oltre che per il rafforzamento e l'integrazione di laboratori e piattaforme tecnologiche.
La seconda, un milione e 563mila euro, è destinata ad attività di servizio, innovazione e trasferimento tecnologico proprio di Sardegna Ricerche. Il programma finanziato è caratterizzato da alcune linee di attività coerenti con gli indirizzi regionali che hanno come obiettivo il consolidamento e lo sviluppo del Parco, come parte integrante delle strategie regionali sull'innovazione e la ricerca: per esempio col rafforzamento delle piattaforme tecnologiche dei distretti in quanto dotazioni infrastrutturali avanzate e competenze scientifiche a disposizione delle imprese, ma anche servizi di innovazione e trasferimento tecnologico quale volano di accelerazione tecnologica.
Di recente la Giunta ha approvato il nuovo statuto di Sardegna Ricerche, concludendo così la trasformazione da consorzio in agenzia, con l'obiettivo di rafforzare e migliorare la ricerca e ridurre i costi. Decaduto il comitato d'indirizzo, il 17 settembre è stata aperta la manifestazione d'interesse per la selezione del nuovo direttore generale. L'agenzia avrà un revisore dei conti, ma non un consiglio d'amministrazione.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 10 - Edizione CA)
Sanità
Nelle Asl arriva il manager del rischio
 
Anche i rischi in corsia hanno il loro manager: con una delibera approvata ieri su proposta dell'assessore alla sanità Luigi Arru, la Giunta regionale ha varato le linee di indirizzo sul rischio clinico che prevedono, tra le altre cose, l'individuazione di professionisti adeguatamente formati (chiamati, appunto, risk manager), sia a livello aziendale sia negli ospedali e nei singoli reparti.
Si punta inoltre sulla condivisione di procedure e percorsi con i pazienti su tutte le prestazioni erogate, con un coinvolgimento maggiore rispetto all'attuale. Sarà attuato un piano di formazione specifica e in équipe per i professionisti sanitari, e con momenti di simulazione della situazione di stress e di pressione che può portare all'errore, o delle situazioni che possono creare falle nel sistema organizzativo e causare un danno evitabile.
Ammonta infatti a 67 milioni di euro la somma prevista per risarcimenti da danni in sanità per il triennio 2012-2014. Le denunce con richiesta risarcitoria sono state 406 nel 2012, 462 nel 2013, 440 nel 2014. «Vogliamo aiutare i professionisti della sanità a costruire percorsi di diagnosi e cura più sicuri per i pazienti», spiega Arru, «cercando di individuare le cause di errore e prevenendole. I dati regionali su denunce e richieste risarcitorie denotano una crescita delle cause civili nei confronti del sistema sanitario e dei singoli professionisti, con un effetto dirompente sui costi della medicina difensiva».
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
AULA THUN. Microcitemico
Talassemia, sabato il congresso
 
Secondo congresso nazionale United, in collaborazione con Thalassa azione Onlus, sabato all'ospedale Microcitemico - Aula Thun. Alle 8,30, dopo i saluti del presidenti Ivano Argiolas, Giampiero Farru e Marco Bianchi, e l'introduzione di Gianluca Forni (Site), si riunirà la prima sessione. La dottoressa Leila Danesi parlerà di sessualità nel paziente talassemico. Su osteoporosi, talassemia e danno osseo si soffermerà il dottor Maurizio Poggi. Sarà la professoressa Giuliana Ferrari a parlare di Terapia genica della beta-talassemia, mentre il dotor Jean Antoine Ribeil interverrà sulla terapia genica per i disordini della Beta globina. Alle 11 l'intitolazione dell'ospedale microcitemico alla memoria del professor Antonio Cao, il medico che ha legato il suo nome alla ricerca della talasemia. Il congresso riprenderà nel pomeriggio.
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
In Breve
UNA TESSERA BABY
 
All'Università è possibile chiedere la “tessera baby” per le studentesse in dolce attesa e gli studenti genitori di bambini fino a 10 anni. Si fa tutto on line accedendo all'area personale, mentre nelle facoltà si stanno individuando e attrezzando locali e servizi adeguati: dalle stanze baby ai parcheggi speciali e alle priorità negli uffici universitari, in particolare agli sportelli delle segreterie studenti. Benefici che saranno garantiti esibendo la tessera, come la scelta dell'orario per sostenere gli esami e l'accesso gratuito al materiale dei corsi online.
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 38 - Edizione CA)
Ricerca Riesce a ottimizzare la broncodilatazione
Ultimo rimedio farmacologico contro la Bpco
 
Arriva una nuova terapia per i pazienti sardi affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva-Bpco. Quarantottomila persone potranno ora fare affidamento su una combinazione di farmaci che si candida a migliorare la loro qualità della vita. Protocollo destinato ai malati affetti dalla patologia nella variante moderato-severa. Il trattamento targato Novartis, che è il primo ad associare due broncodilatatori con meccanismi d'azione sinergici e complementari, ha dimostrato di agire positivamente migliorando i sintomi, la qualità di vita e la capacità del paziente di compiere le attività fisiche quotidiane.
La Bpco è una patologia molto seria e, secondo alcuni studi, è destinata a diventare la terza causa di morte entro il 2020. La malattia ha un andamento cronico ed evolutivo e può avere conseguenze fatali se non trattata in maniera adeguata. La Bpco rende difficoltosa la respirazione, con sintomi, tra cui la dispnea, che hanno un grande impatto sulla funzionalità respiratoria dei pazienti - per esempio, limitazioni nell'attività fisica e quindi ridotta mobilità - e soprattutto sulla qualità della vita. Viene spesso considerata come una malattia legata all'invecchiamento, ma le stime segnalano come il 50 per cento delle persone affette da Bpco sia attualmente al di sotto dei 65 anni, e ciò si riflette in aumenti dell'assenteismo sul lavoro e dei pensionamenti anticipati e riduzioni della partecipazione alla forza lavoro. Oltre al costo diretto per le terapie e le diagnosi si deve quindi aggiungere un elevato costo sociale.
Il professor Pietro Pirina, responsabile dell'Unità di Pneumologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, spiega i benefici della nuova terapia: «La combinazione, disponibile da poco in Italia, di due principi attivi quali l'indacaterolo e il glicopirronio, ha dimostrato essere efficace sulla performance fisica del paziente. La motivazione è da ricercarsi nei differenti meccanismi d'azione delle due molecole che, somministrate insieme, attraverso un unico erogatore, permettono di massimizzare e ottimizzare la broncodilatazione». «I vantaggi che ne derivano per il paziente riguardano una migliore qualità di vita, una maggiore propensione a seguire la terapia e una migliorata capacità di praticare esercizio fisico», rimarca il docente dell'ateneo turritano.
L'attività fisica resta una variabile imprescindibile per migliorare gli effetti della nuova terapia. L'esercizio adeguato e costante può alleviare i sintomi e limitare l'insorgenza di complicazioni. La bicicletta rappresenta quindi un'ottima soluzione per i pazienti di tutte le età. Il nuovo farmaco vuole quindi favorire la propensione dei pazienti nei confronti di un'attività fisica che sia in grado di rendere più semplici le normali incombenze quotidiane. Non tutti, ad esempio, possono avere la fortuna di vivere in un palazzo dotato di ascensore. Per questi pazienti, salire diverse decine di scalini, potrebbe risultare progressivamente più complicato.
Nella progressione della Bpco - così come dimostrato dalla letteratura medica - spesso si manifesta il cosiddetto “decondizionamento” fisico, responsabile della perdita di massa muscolare. Abituarsi alla sedentarietà porta a un “circolo vizioso” che conduce il paziente all'immobilità e all'isolamento. Una pena autoinflitta che spesso favorisce il progredire della patologia e limita gli effetti delle terapie. Grazie al nuovo farmaco si può fare movimento senza particolari remore. In questo modo il paziente si allena a «sentire meno il suo affanno», migliora lo stato dei muscoli e riduce il rischio di osteoporosi. Una speranza per chi non si vuole rassegnare di fronte alla malattia.
Matteo Mascia
  
L’UNIONE SARDA
10 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Sant'Elia
Un dibattito per dire no all'Ecocentro
 
Sant'Elia da riqualificare e non da discriminare. È questa la parola d'ordine del “Comitato No EcoCentro Sant'Elia-San Bartolomeo” che si batte contro il progetto che destinerà 6.000 metri quadri di verde a un impianto per lo stoccaggio di rifiuti differenziati, anche pericolosi, provenienti da tutta la città.
Oggi dalle 16.30 alle 20, nella sala convegni del Lazzaretto, interverranno il professor Enrico Atzeni dell'Università di Cagliari con una relazione sul patrimonio archeologico del Colle Sant'Elia dalle primitive civiltà dell'epoca neolitica; Claudia Zuncheddu, medico per l'ambiente e medico di quartiere che parlerà dello stato di salute della popolazione e inquinamento ambientale.
Si soffermerà sul tema “Logiche di una baia perduta” il geologo Fausto Pani. Verso rifiuti-zero è l'argomento di Franca Battelli, presidente di Zero Waste Sardegna. Ultimo intervento, l'EcoCentro tra incongruenze e omissioni, dell'avvocato Fabio Cuccuru. Modera il dibattito il giornalista Giorgio Pisano.
 
L’UNIONE SARDA
11 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
Piccola “risvegliata” da un sonno lungo 25 secoli
MONTE SIRAI. Ritrovata nella necropoli la tomba di una bimba con accanto giochi e gioielli
 
L'umana pietas che la sua morte destò 2.500 anni fa nei suoi genitori e nella comunità, l'hanno rivissuta gli archeologi che pochi giorni fa l'hanno ridestata dal sonno dopo 25 secoli. Ai ritrovamenti nelle necropoli ci hanno fatto il callo. Ma stavolta tutti, per un istante, si sono immedesimati nel papà e nella mamma di quella pupetta cartaginese i cui resti sono stati riportati alla luce durante la campagna di scavi in corso nel sito fenicio-punico di Monte Sirai.
La scena è di una tenerezza incredibile: per darle l'ultimo saluto e renderle piacevole la vita nell'aldilà in cui credevano i suoi genitori, è stata deposta sistemandole accanto i suoi giochini preferiti e alcuni oggetti di valore, un campanellino, due braccialetti (uno con tracce di ambra, l'altro con conchiglie tipo ciprea), un anellino, una collana in pasta vitrea policroma. Per due millenni e mezzo la terra è stata lieve sulle spoglie di questa bambina di circa un anno che, molto probabilmente, era figlia di un personaggio notabile dell'insediamento. Un ricco commerciante? Un sacerdote? Un capo villaggio?
Sulle valutazioni si arrovella l'èquipe cui si deve il merito della scoperta: è coordinata dall'attuale direttore degli scavi a Monte Sirai, Michele Guirguis, che con Rosana Pla Orquin, la Sovrintendenza, l'Università di Sassari e l'Ati Ifras è protagonista peraltro di un progetto di cooperazione internazionale (ArcheoMedsites) che schiera nella necropoli in questi giorni archeologi libanesi (Christine Mattar, Marie Chaoubah, Roula Reaidi), tunisini (Iheb Kassmi, Fatma Jabberi, Eya Bouraoui) e italiani (Ernesto Insinna, Giulia Palomba, Sara Puggioni). «L'emozione professionale - confessa l'archeologo - è stata per un attimo sovrastata dall'umana pietà per il soggetto del ritrovamento in considerazione anche del corredo che è stato destinato alla creatura, sinonimo di compassione e della sua classe sociale».
Che si trattasse della figlia di una famiglia agiata del pianoro di Monte Sirai è quasi scontato: «Crediamo fosse una bambina di età sardo punica, figli di benestanti nel periodo fra il V e IV secolo, nella fase di maggior consolidamento della presenza cartaginese», argomenta Michele Guirguis. Oltre allo studio, che farà il suo corso, si pone un problema pratico considerato l'appeal che la scoperta susciterà: rendere la zona visitabile in tempi brevi.
Andrea Scano
 

LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 39
La scienza incontra la città
Nelle piazze per conoscere
Domani e dopo eventi fino a tarda sera organizzati dall’università di Sassari
Dall’archeologia al “Caso Meredith” fino al genoma umano e il bosone di Higgs
di Antonio Meloni
 
SASSARI E così ci sarà spazio per una simulazione giuridica (il famoso processo di Perugia noto come “il caso Meredith”), mentre il dipartimento di Architettura darà dimostrazione in piazza Università, sull'uso di nuovi strumenti della tecnologia (a partire dai droni) per la progettazione urbanistica. Sarà una lunga di eventi, quella che l’ateneo sassarese, il prossimo venerdi 25 settembre, dedicherà ai ricercatori. Il nutrito cartellone della “Notte europea dei ricercatori” è stato illustrato ieri, dal rettore dell'università di Sassari, Massimo Carpinelli affiancato dal sindaco di Sassari Nicola Sanna e dal presidente della Confcommercio Carlo Colombino (che per la stessa data ha annunciato una “notte bianca” nella quale i negozi del centro rimarranno aperti).
Una notte per spiegare la scienza a chi la scienza non la conosce e per far avvicinare ai temi della ricerca gli studenti delle scuole superiori che vogliano capire come funzioni un laboratorio attraverso la visita ai dipartimenti scientifici grazie a un bus navetta che farà la spola da via Tavolara a via Vienna. Venerdì notte, tra l'altro. Sarà possibile visitare i siti della rete museale e culturale di Sassari Thamus. La partecipazione agli eventi è libera e gratuita (a eccezione della mostra su Caravaggio, a Palazzo Ducale, che sarà a pagamento). Per la prima volta l’università di Sassari aderisce alla manifestazione, ideata dieci anni fa dalla Commissione europea, con l’intento di celebrare l’instancabile attività di ricerca portata avanti, spesso tra mille difficoltà, dagli studiosi del vecchio continente.
A partire dalle ore 19, Sassari sarà idealmente collegata con le Università di tutta Europa che, in contemporanea, celebrano un evento imperniato sulla centralità della ricerca e sulla necessità irrinunciabile di finanziarla e sostenerla con ogni mezzo. Al di là del programma nutrito, il messaggio lanciato ieri da Massimo Carpinelli, durante l’incontro con la stampa, è proprio il riconoscimento del ruolo fondamentale che la ricerca ricopre nella realtà contemporanea.
Ma non solo, il rettore ha rimarcato più volte anche lo stretto legame della città con una delle sue istituzioni più antiche e prestigiose in sintonia con la nuova stagione che vede Ateneo e Comune sempre più sintonizzati. La Notte europea dei ricercatori, avrà un atteso preludio domani, alle 11, nell’aula magna dell’università, durante l’incontro con il genetista Francesco Cucca, docente dell'università di Sassari, celebrato dalla prestigiosa rivista Nature per l'originalità e l'importanza degli studi sul genoma umano e che svelerà i segreti della longevità dei sardi nella conferenza “Cosa ci dicono i geni sulle nostre origini e sul nostro stato di salute”.
Evento clou della “Notte” vera e propria, invece, sarà, l’indomani (25 settembre), l'evento in piazza Azuni, alle 20, con il fisico Guido Tonelli, giù docente dell'universitù di Sassari, uno dei principali protagonisti della recente e straordinaria scoperta del bosone di Higgs. Eventi, manifestazioni e dimostrazioni andranno avanti fino a mezzanotte nelle piazze cittadine e nei dipartimenti dell’Università dove il personale e i ricercatori saranno a disposizione dei visitatori. Per saperne di più, il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito web dell’Università di Sassari.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 39
il programma
y24 SETTEMBRE Dalle 11. Conferenza in aula magna. Francesco Cucca "Cosa ci dicono i geni sulle nostre origini e sul nostro stato di salute"
25 SETTEMBRE Piazza Tola 19- 21. La birra. Dalla fermentazione alla degustazione. yyPiazza Azuni dalle 20, Piazza Castello dalle 19. La scoperta del bosone di Higgs con Guido Tonelli. Conosci l'età biologica delle tue arterie. Percorsi scientifici e didattici del Laboratorio di Archeologia Sperimentale. La presenza fenicia in Sardegna. Uso del laser scanner per la lettura delle epigra. Alfabeto arabo e calligrafia islamica. Archeologia Medievale e Bioarcheologia. Fonti orali e dialogo intergenerazionale. I lingotti di piombo del relitto di Mal di Ventre: tra scienza e archeologia. Sant'Imbenia, "Wall Street" delle Ninfe. Il Medioevo alla luce della ricerca. yyPiazza e palazzo storico dell'Università dalle 19. Presentazione padiglioncino "Quadrifronte" (arc hitettura, design, urbanistica, ambiente). Dal galenico al nanosistema: alla ricerca del medicinale perfetto! Conferenza sul tema Quattro case per dire quattro cose.
Il drone come nuovo sistema di rilevamento. Giocosimulazione e relazione su mitigazione del disastro e resilienza dei sistemi urbani. Il più grande spettacolo dopo il Big Bang è. la chimica. Tracce. Trasformazione, recupero e riuso di edifici storici. Conservazione dei beni culturali: applicazioni georadar Tavola rotonda sul tema, Il clima del passato come chiave per capire il futuro. Esempi del Mediterraneo yyAtrio, aula magna e chiostro dalle 19 alle 20 Gli Ebrei ad Alghero nel Medioevo. Storia e Archeologia . Telling Ghaja, le opportunità offerte dalla ricerca scientifica e dalla cooperazione internazionale. Temi e storie di ricerca nelle scienze economiche e aziendali. Simulazione di sviluppo di una business. Giochi matematici e probabilità. La biodiversità vegetale per la citizen science. Minerali e materiali dalla preistoria ai giorni nostri. Laboratorio di Diritto e Letteratura: modelli femminili nelle storie bibliche. Laboratorio di simulazione del processo: il "caso Meredith" yyPalazzo Zirulia dalle 19 alle 21. Fare ricerca di storia oggi. Laboratorio multimediale di giornalismo yyIncubatore, via Rockefeller 54 dalle 19. La fabbrica delle idee: do it yourself
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Cagliari – pagina 9
in breve
UNIVERSITA’
Notte dei ricercatori all’Orto botanico
 
Oggi dalle 16 alle 19, in viale Fra Ignazio, la manifestazione La Notte dei ricercatori prosegue con un percorso interdisciplinare, la visita ai musei Herbarium e Botanico e uno spaccato del museo di Zoologia. Scienza e natura ma anche economia, immigrazione, neuroscienze, management e mediazione. E la musica del gruppo Euterpe iniziative musicali.
 
LA NUOVA SARDEGNA
15 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 16
sardegna ricerche
Dalla giunta 4 milioni
per il programma del 2015
 
CAGLIARI La giunta dà 4 milioni a Sardegna Ricerche per finanziare il programma di attività del 2015 del Parco Scientifico e Tecnologico. Su proposta dell’assessore Raffaele Paci il finanziamento è diviso in due parti. La prima, di 2 milioni e 437mila euro, va alle controllate (CRS4, Porto Conte Ricerche, IMC) per sviluppo di programmi e attività oltre che per il rafforzamento e l’integrazione di laboratori e piattaforme tecnologiche. La seconda, con una dotazione di un milione e 563mila euro, è destinata ad attività di servizio, innovazione e trasferimento tecnologico proprio di Sardegna Ricerche. «Il programma finanziato – si legge in una nota della Regione – deve consolidare lo sviluppo del Parco come parte integrante delle strategie regionali sui temi dell’innovazione e della ricerca: per esempio rafforzamento delle piattaforme tecnologiche dei distretti in quanto dotazioni infrastrutturali avanzate e competenze scientifiche a disposizione delle imprese ma anche servizi di innovazione e trasferimento tecnologico quale volano di accelerazione tecnologica».
 
LA NUOVA SARDEGNA
16 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 23
Accordo a tre per gli alloggi universitari
Intesa Ersu, ateneo e Comune: si parte da “San Lorenzo” ed ex Fondazione Brigata Sassari, poi Brefotrofio e caserma
 
SASSARI L’obiettivo è aumentare l'offerta di alloggi per gli universitari, ancora carente, e favorire l'integrazione della popolazione studentesca nel tessuto cittadino. Ersu, Università e Comune hanno firmato un protocollo d'intesa mirato alla programmazione delle residenze studentesca universitaria in città. Con l'accordo siglato presidente dell'Ersu Gianni Poggiu, dal rettore Massimo Carpinelli e dal sindaco Nicola Sanna le tre istituzioni si impegnano a mettere in atto «tutte le azioni per conseguire il potenziamento dell’offerta di alloggi attraverso azioni e interventi condivisi e nel rispetto dei tempi fissati dagli enti finanziatori»., si legge nel documento.
L’accordo dopo le tensioni. Come si ricorderà la Regione ha assegnato 23 milioni e mezzo di euro per la realizzazione di uno studentato diffuso all’ex Fondazione Brigata Sassari, di proprietà dell'Ersu, e nell’area di San Lorenzo, che appartiene all'Università. Col protocollo d'intesa l'ateneo si dichiara disponibile a cedere all'Ersu per 848mila euro l'area di San Lorenzo, idonea alla costruzione di una residenza universitaria di circa 280 posti letto. Nell’ex fondazione Brigata Sassari saranno invece 75 i nuovi posti letto messi a disposizione degli studenti. Resta da parte della Regione l'impegno (senza il quale non potrebbe andare avanti) a realizzare un ulteriore studentato in città, completando il progetto originale da 500 posti letto. Per concretizzare l’obiettivo verranno utilizzate le risorse del fondo di sviluppo e coesione del periodo di programmazione 2014-2020. E una volta attuato il progetto, Sassari sarà dotata di residenze in grado di attrarre gli studenti. L’intesa mette finalmente tutti d’accordo, dopo le tensioni precedenti originate dal progetto di campus in periferia, e consente alle parti di raggiungere ciascuna i propri obiettivi: Sassari sarà dotata di residenze in grado di attrarre gli studenti e si valorizzeranno le aree urbane che il Comune ritiene strategiche.
Gli interventi previsti. Con la delibera della giunta regionale del 28 luglio scorso che ha assegnato i 23 milioni e mezzo all'Ersu saranno possi bili i primi passaggi. L’area di San Lorenzo sarà ceduta dall’Università all’ente regionale per il diritto allo studio universitarioal prezzo di 848mila euro secondo la valutazione dell’Agenzia delle entrate. L'area si estende per 26,717 mq complessivi e nel Puc è classificata come zona G1.1.2 (Università ed Ersu) ed in parte zona E3.a (area agricola).
Per l’ex fondazione Brigata Sassari è già pronto il progetto esecutivo e si tratta di passare alle procedure di appalto e accantieramento. Ex Brefotrofio. A completare il pianao c’è la disponibilità da parte dell’ateneo a cedere all' Ersu per 3milioni 700 euro l'Ex Brefotrofio di via delle Croci che comprende oltre a un edificio di 4.910 mq un' area di pertinenza di mq 10.510. Dove potrà essere realizzata una residenza con 130 nuovi posti letto e servizi. Il 20 per cento degli alloggi, secondo le indicazioni dell'Università, sarà adibito ad uso foresteria per visiting professor, docenti e studenti stranieri.
Caserma La Marmora. Il Comune si è impegnatoa concludere positivamente le trattative con Ministero della difesa e Agenzia del demanio per la dismissione della ex caserma di piazza Castello e La Marmora per un successivo utilizzo della struttura finalizzato a residenzialità studentesca. L'Ersu è comunque fermo su un punto : l’acquisizione dell'area dell’ex Brefotrofio e della Caserma La Marmora sono subordinate alla conferma dei finanziamenti regionali non ancora concessi. Ma nel frattempo tutte gli enti coinvolti lavoreranno insieme «per concordare e accelerare le procedure al fine di salvaguardare le risorse finanziare concesse».

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