Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 September 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Al via il “Polo Sardegna” dell'Accademia dei lincei
UNIVERSITÀ. Da Cagliari e Sassari la sfida per migliorare la formazione dei docenti
 
C'è anche la Sardegna nella rete nazionale dei poli dell'Accademia dei lincei. Con l'inaugurazione della sede di Cagliari, ieri in rettorato, si completa l'iter di costituzione del “Polo Sardegna” che, a dicembre scorso, ha mosso i primi passi con l'apertura a Sassari. Il sigillo dell'antica accademia italiana che i sardi hanno conosciuto attraverso il maestro Giovanni Lilliu, sarà messo sulle attività di formazione e di aggiornamento dei docenti di Scienze, Matematica e Italiano, con l'obiettivo di innalzare il livello di preparazione degli studenti e contribuire alla riduzione della dispersione scolastica.
«Il progetto parte dalla constatazione delle scarse capacità alfanumeriche e linguistiche della popolazione in età lavorativa - ha spiegato Francesco Clementi, professore di Farmacologia a Milano e coordinatore nazionale della rete dei poli - una situazione drammatica, che l'accademia ha colto con angoscia». Le attività programmate, sostenute da un finanziamento della Fondazione del Banco di Sardegna e dalla Regione che ieri ha salutato l'iniziativa con l'assessore all'Istruzione Claudia Firino («ho seguito il progetto dalla nascita ed è in sintonia con i nostri impegni per la scuola»), consistono in lezioni, laboratori, replicabili in classe e seminari di aggiornamento per docenti e si svolgeranno, oltre che nelle due università, anche nelle scuole di Oristano e Nuoro, coinvolgendo tutta l'Isola.
A spiegare il progetto sono stati Piero Cappuccinelli, docente dell'ateneo sassarese e unico accademico dei lincei sardo e Sebastiano Seatzu, professore di Matematica applicata, nonché referente a Cagliari. Un ruolo fondamentale è quello dell'associazione nazionale insegnanti di Scienze naturali: dalle Scienze, infatti, parte tutto il programma dei lincei, come ha ricordato Anna Pascucci, responsabile del progetto Sid che, da metà ottobre, sarà seguito dai professori Mauro Solinas e Maria Cristina Mereu. «Felice di ospitare un'iniziativa del genere», il rettore Maria Del Zompo ha ribadito l'impegno dell'Università nella formazione e nell'orientamento fin dalle prime classi.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
L'ospedale Microcitemico
intitolato ad Antonio Cao
 
Il Microcitemico e Antonio Cao saranno legati per sempre. Ora è ufficiale: l'importante ospedale porterà il nome del “pediatra della Sardegna”. Lo hanno formalizzato assessorato regionale della Sanità, Asl 8 e Brotzu al termine della procedura che ha accolto le richieste delle comunità civile, scientifica e accademica. Da ieri, dunque, è nato il Microcitemico Antonio Cao.
Per l'intitolazione era necessaria una deroga alla normativa: “nessun monumento, lapide o altro ricordo permanente può infatti essere dedicato in luogo pubblico o aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni”. Esiste però la possibilità di una deroga “in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano reso onore alla nazione con il loro operato”. La deroga è stata ufficializzata dal Ministero dell'Interno attraverso il prefetto di Cagliari.
«Professor Cao», è specificato nella richiesta per la deroga, «è sicuramente un cittadino benemerito della Regione Sardegna e della nazione. Rappresenta una figura di maestro e scienziato di assoluto valore mondiale. Ha fondato e diretto il centro ospedaliero e ha eradicato una delle malattie più gravi della Sardegna, la talassemia, piaga millenaria che provocava la morte di migliaia e migliaia di bambini sardi. Il suo centro per decenni è stato anche scuola nella quale si sono formati medici e ricercatori».
L'intitolazione è stata formalizzata con una delibera del commissario straordinario del Brotzu, di cui l'ospedale pediatrico Microcitemico fa parte da luglio scorso. La cerimonia si svolgerà sabato al Microcitemico durante il convegno “Thalassemia 2.0”, organizzato da ThalassaAzione e United.
M. V.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. In via Trentino
Inizia oggi la Notte della ricerca
 
È ricco il programma della “Notte dei ricercatori”, l'iniziativa dell'Università (che ha aderito alla deliberazione dell'Unione europea) che per alcune sere prevede appuntamenti in cui l'Ateneo si apre alla cittadinanza. Oggi dalle 17 alle 19, in via Trentino 51, visite guidate al museo di geologia e paleontologia “Loviselli” e a quello di mineralogia “Pruner”.
Dalle 19 alle 21, nell'aula magna, il seminario “Tra la terra e il mare: impatto sul territorio delle buone pratiche per studio, gestione e conservazione delle spiagge”, a cura di Sandro De Muro, Angelo Ibba e Gianni De Falco. Poi sarà proiettato il documentario “Dove inizia il mare”, accompagnato dalla presentazione del manuale di buone pratiche sul tema. Coordina Ottavio Olita. A Sa Duchessa, in viale Fra Ignazio, alla Cittadella di Monserrato e al Rettorato ci sono iniziative musicali.
 
Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
In Breve
UNIVERSITA'
 
Per la “Notte dei ricercatori”, l'Università organizza oggi dalle 17 alle 19 in via Trentino visite guidate ai musei di Geologia e Paleontologia e di Mineralogia. Dalle 19 alle 21 in aula magna si terrà “Tra la terra e il mare: impatto sul territorio delle buone pratiche per studio, gestione e conservazione delle spiagge”. Poi il documentario “Dove inizia il mare”. Informazioni: 380.4335292, www.unica.it.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 40 - Edizione CA)
Ricerca
Le donne più esposte all'Alzheimer
In medicina contano sesso ed età
 
Il corpo umano? Una montagna di segreti, per molti versi ancora inesplorati, soprattutto se non si fa l'errore di considerare l'essere umano, senza riflettere sul peso del sesso e sull'età. È dunque una raccomandazione quella ad avere una maggior attenzione alla medicina di genere, cioè alle differenze tra uomo e donna (sempre discriminata), quando si deve affrontare una malattia o quando ci si trova a fare i conti con una cura.
A rilanciare la prospettiva che impone la necessità di prendere in considerazione anche la variabile sesso nella medicina moderna, sono gli esperti presenti a Venezia in occasione di The Future of Science, il convegno scientifico internazionale promosso dalle Fondazioni Umberto Veronesi, Silvio Tronchetti Provera e Giorgio Cini, incontro durante il qualeè stata presentata una nuova rivista scientifica dedicata proprio alla diversità di genere, quando si parla di medicina.
Che le patologie non assumano le stesse caratteristiche nei due sessi lo dice la ricerca. Rispetto ai maschi, le donne presentano un più elevato rischio di ansia e depressione. Hanno maggior rischio di sviluppare la malattia dell' Alzheimer e addirittura, specie se hanno avuto tanti figli, di andare incontro ai dolorosi calcoli alla colecisti. Come se non bastasse, sono più sensibili al dolore. O meglio, le donne sono in genere capaci di descrivere meglio la sensazione dolorosa, riconoscendo le differenze tra i diversi tipi di algia; presentano in generale una soglia più bassa e una minore tolleranza e denunciano livelli di dolore più severi, più frequenti e di maggiore durata in molti tipi di sofferenza cronico.
Se a questo aggiungete che di fronte all'infarto il gentil sesso mediamente ha una prognosi peggiore (il 38 per cento delle donne colpite da infarto muore nel giro di un anno, contro il 25 per cento degli uomini) capirete che parlare di malattie “al femminile” non è certo azzardato. C'è da dire che la donna tende a sottovalutare di più i sintomi dell'attacco cardiaco e quindi arriva in ospedale più tardi, con minori possibilità di preservare il cuore. Certo, a fare la differenza ci sono i particolari cicli ormonali, il passaggio dalla vita fertile alla menopausa, la diversa sensibilità dell'organismo femminile agli “errori” del sistema immunitario, che spiegano la prevalenza di patologie come l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla proprio nelle donne. Ma ci sono anche aspetti che possono essere “corretti” per ridurre l'impatto della differenza di genere: si parla tanto di cure personalizzate ma spesso i medicinali che vengono impiegati nelle donne vengono prima testati solamente negli uomini, che possono avere un metabolismo e una reazione ai farmaci del tutto diversa. «In uno studio condotto dall'Università di Toronto, relativo a pazienti ricoverati nel corso degli anni per reazioni avverse ai medicinali, è emerso che il 50 per cento delle pazienti aveva riportato reazioni avverse per più di un farmaco, contro il 33 per cento dei pazienti maschi», ha spiegato afferma Flavia Franconi, docente di Farmacologia Cellulare e Molecolare all'Università degli Studi di Sassari. «Fino a oggi - ha aggiunto la scienziata - i farmaci sono stati studiati prevalentemente su campioni di popolazione maschile mentre le donne erano poco o nulla rappresentate. È questo il motivo per il quale vanno tuttora incontro con maggiore frequenza a sgraditi effetti collaterali. La carenza di sperimentazione sulle donne aumenta la frequenza di ricoveri ospedalieri dovuti a effetti collaterali: studiare i farmaci anche sulle donne significa produrre un calo significativo di ospedalizzazioni con relativa riduzione dei costi a carico del Sistema sanitario nazionale».
Federico Mereta
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – Cagliari24Ore – pagina 6
L’Accademia dei Lincei fa scuola
Nasce il polo sardo, presentato a Cagliari il progetto didattico
 
CAGLIARI Gli insegnanti sardi di ogni grado andranno a lezione di matematica, scienze e italiano. È quanto prevede il progetto nazionale, presentato questo pomeriggio nell’aula magna del Rettorato a Cagliari, con cui l’Accademia dei Lincei inaugura la sua nuova sede cagliaritana, che insieme a quella di Sassari, aperta circa un anno fa, costituirà il polo Sardegna della prestigiosa Accademia.
A finanziarlo per i prossimi due anni sarà la Fondazione Banco di Sardegna. Il progetto nasce da un accordo tra l’Accademia e il ministero dell’Istruzione e prevede una serie di seminari, laboratori e workshop pratici che partiranno entro la fine dell’anno: saranno dedicati agli insegnanti per l’aggiornamento e l’approfondimento di specifiche tematiche nelle tre materie.
«L’obiettivo è di migliorare la qualità formativa dei docenti, soprattutto delle scuole superiori, sviluppando meglio conoscenze e competenze la cui carenza spesso influisce sui risultati degli studenti», ha spiegato Sebastiano Seatzu, responsabile della sede cagliaritana dei Lincei, sottolineando l’importanza del progetto in una regione, come la Sardegna, in cui i dati sulla dispersione scolastica e il livello medio di istruzione sono sconfortanti.
«In particolare, le lezioni si concentreranno su aspetti di contenuto delle singole materie, ma anche sulle nuove metodologie di insegnamento che i docenti potranno replicare nelle loro classi», ha evidenziato il responsabile della sede sassarese e unico componente sardo dei Lincei, Piero Cappuccinelli. Partner del progetto, finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna, oltre ai due atenei di Cagliari e Sassari, sono anche la Regione e l’Ufficio scolastico regionale.
«Queste tre materie sono quelle in cui in nostri studenti hanno più difficoltà», ha spiegato l’assessore regionale Claudia Firino, intervenuta all’inaugurazione, in riferimento a matematica, scienze e italiano. «Le finalità di questo progetto sono le stesse del nostro progetto Iscola i cui primi effetti si vedranno nella seconda parte dell’anno scolastico». Per il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo «è fondamentale che il mondo dell’università si avvicini sempre di più a quello scolastico, scuole primarie comprese».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – Cagliari24Ore – pagina 6
università
La tessera per studentesse madri
 
Mamme studentesse in gravidanza e gli studenti con figli sotto i 10 anni possono richiedere on line la «tessera baby», che comporta servizi, priorità e agevolazioni. L’idea della «tessera baby» voluta dal rettore Maria Del Zompo è la risposta una richiesta di una studentessa in attesa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Olbia – pagina 30
Arru: non ci saranno tagli ma la sanità volta pagina
L’assessore incontra i sindaci del territorio: più posti letto e un lavoro in rete
E la Gallura ritrova l’unità: avanti compatti nel rispetto delle esigenze di tutti
di Stefania Puorro
 
OLBIA Sanità, il giorno del ribaltone. Il territorio si ritrova di nuovo unito, pur ribadendo le necessità e le richieste di tutti, e le forti polemiche vengono messe da parte. Almeno per ora. Alcuni sindaci dell’alta Gallura che volevano allontanarsi da Olbia fanno dietro front e partecipano senza la minima tensione all’incontro tra distretti (tutti presenti, ieri, nella sala riunioni della ex Provincia), riprendono la strada del dialogo e poi incontrano l’assessore Luigi Arru per sapere da lui che cosa ne sarà degli ospedali galluresi in base a quanto stabilito dalla riforma sanitaria. E qui, Arru, (sorpreso anche lui da un clima così sereno) è stato subito chiaro. «Primo punto: gli atti non sono definitivi ma riformabili. Ovvero: nulla è deciso, c’è la voglia di collaborare e soprattutto c’è l’intenzione di ascoltare la voce di tutti i territori. Non ho finito ancora il giro. Devo andare a Cagliari e Sassari e, solo in quel momento, tireremo le somme. Per ora dico che è tutto in ballo, che non verranno cancellati i piccoli ospedali, compreso quello di Tempio, che verranno considerate le specificità, come quella della Maddalena (per la quale sono previste risorse in più), e che bisogna però capire che la sanità deve voltare pagina. Si deve entrare nella mentalità di un Sistema-Sardegna, si deve pensare a far lavorare meglio gli ospedali e a migliorare i servizi. E, soprattutto, l’obiettivo deve essere uno: ogni cittadino, in qualunque posto viva e anche se non ha un ospedale vicino, deve poter contare su un’assistenza immediata nel momento in cui si sente male, soprattutto se colpito da una patologia grave. Questo vuol dire che si devono potenziare le medicalizzate del 118, che si deve lavorare verso un nuovo modello di emergenza-urgenza contando su specialisti preparati e si devono trasformaregli ospedali in veri e propri centri per acuti». Parole, queste, ribadite da Arru in tutti gli incontri avuti finora e che ha sottolineato per l’ennesima volta ieri a Olbia nel confronto con i 26 sindaci galluresi. «L’errore è stato alla base - ha ribadito l’assessore regionale della Sanità -: tutti hanno pensato che con questa riforma si volesse tagliare e basta. Sbagliato. Non è così (e se passerà recupereremo anche 250 milioni di euro bloccati a Roma) e lo dirò una volta di più soprattutto a Tempio, dove intendo tornare al più presto per trovare le migliori soluzioni». «Un incontro più dettagliato con l’assessore Arru è necessario - ha subito risposto il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu - anche perché nel nostro territorio, oltre alle tante esigenze e necessità già elencate, c’è anche un carcere di massima sicurezza. E quando il ministero di Grazia e Giustizia ci contattò per chiederci quali e quanti ospedali ci fossero in zona, è stato anche per questi numeri che si è stabilito di costruire la casa circondariale a Nuchis». L’assessore Arru ha quindi smentito che la Gallura possa essere penalizzata dalla riforma. «Anzi. Aumentano i posti letto, che passano da 350 a 540, si garantiscono i servizi su tutto il territorio e si lavorerà in rete anche con il Mater Olbia». E ancora: «Bisogna mettere da parte il modello ospedalocentrico a cui siamo ancora aggrappati. Dobbiamo smetterla di essere l’ultima regione che ricovera ancora casi lievi per tempi lunghi e fare in modo che i servizi di pronto soccorso non operino al collasso per la valanga di codici bianchi e verdi, quando c’è un territorio che può occuparsene. Però, proprio per eliminare dubbi e non dar adito a equivoci, sottolineo che siamo disposti ad ascoltare tutti, che siamo disposti a ragionare cambiando il modo di fare sanità. Se abbiamo ancora una mobilità passiva altissima - ha concluso Arru -, allora vuol dire che qualcosa non va». «L’importante - ha detto il consigliere regionale Pierfranco Zanchetta - è che si cambi da Sassari a Cagliari, passando per Nuoro e arrivando in ogni parte della Gallura, compresa La Maddalena. Considerando anche che i servizi che dovranno essere garantiti in questa fetta di Sardegna, sono quelli sui cui devono contare anche i turisti che arrivano d’estate».
 

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